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Studi di estetica (2018). Vol. 3: Towards a digital aesthetics.
"Studi di estetica"""" è stata fondata nel 1973 da Luciano Anceschi. La sua caratterizzazione accademica e scientifica è stata tale da favorire negli anni l'attivo confronto con diverse scuole di pensiero. Alla rivista hanno infatti collaborato studiosi italiani e stranieri, critici, letterati, e uomini di cultura di varie tendenze. Fino al 2013 sono usciti 66 numeri a stampa suddivisi in tre serie. Dal 2014 ha assunto la sua veste attuale di rivista anche online, e in questa nuova serie viene edita da Mimesis. """"Studi di estetica"""" vuole essere una sede di discussione e di aperto confronto sui temi tradizionali e sulle prospettive più recenti dell'estetica. È una rivista internazionale peer review, impegnata a promuovere il dibattito teoretico e storiografico fra le diverse tendenze critiche che animano l'indagine contemporanea; a favorire gli scambi interdisciplinari e sviluppare relazioni anche coi campi più prossimi e affini all'estetica filosofica; a mantenere alta la qualità delle pubblicazioni nel rispetto del più rigoroso metodo scientifico." -
Utilità e danno della storia
Lo studio della storia, e delle storie, in una scuola di architettura continua a essere di grande importanza. A dispetto, e anzi proprio a causa, della chiara consapevolezza che la storia in genere - in quanto disciplina in grado di organizzare il passato a partire dal presente - sia sempre più sottovalutata nell'attuale congiuntura storica. Questo libro non è il frutto di ricerche coordinate e neppure ""interdisciplinari"""" - almeno non nel senso burocratico che di solito si attribuisce alla parola in ambito accademico - ma intende offrire, senza nessuna pretesa di completezza né tantomeno di organicità, qualche esempio di come ci si possa occupare di storia e interrogarsi sulla storia. Contiene alcuni saggi raggruppabili in parti ben identificabili per oggetto di studio e approccio - gli studi sulla rappresentazione e sulla storiografia - e singoli contributi di argomento vario. Lo si può considerare come un'istantanea, un'immagine in cui qualcuno guarda in macchina, qualcuno si guarda alle spalle, e qualcun altro passa fischiettando. Tutti, più o meno, camminano verso la stessa direzione."" -
Altre modernità. Energie etiche per il progetto
La messa in crisi del concetto di modernità, la fine delle grandi narrazioni progressiste che avevano caratterizzato il Novecento, ha aperto una nuova fase nella ricerca globale di soluzioni per un mondo che subisce fenomeni di urbanizzazione incontrollata, cambiamenti a scala geografica e sommovimenti geopolitici senza precedenti. La spinta propulsiva della modernità, la capacità di dare al presente una qualità specifica che lo differenzia dal passato e ne indirizza il futuro, sembra oggi venir meno. Rimane forte la visione della modernità come rottura della tradizione, caratterizzata da tutto ciò che rigetta l'eredità del passato; ma la modernità occidentale, accolta a scala globale come promessa di sviluppo, non rappresenta più una visione planetaria di un futuro migliore di cui tutti potranno beneficiare, quanto sempre più spesso l'imposizione di valori alieni e culturalmente specifici, per giunta presentati come universali. A partire dal secondo dopoguerra molti intellettuali in diversi campi del sapere hanno affrontato la necessità di individuare traiettorie di sviluppo alternative: non impossibili regressioni pre-moderne ma nuovi paradigmi del moderno: altre modernità. -
Laboratorio Italia. Canoni e contraddizioni del Made in Italy
Come tutte le etichette identitarie anche quella di Made in Italy riflette, sin dalla sua formulazione in una lingua straniera, la prospettiva di uno sguardo esterno che coglie e condensa i tratti di un'identità non immune da stereotipie nazionalistiche e da definizioni illusoriamente autoevidenti. Il volume raccoglie una pluralità di contributi che riconoscono, oggi, nelle forme del progetto italiano un'idea peculiare di modernità e un legame specifico con le forme dell'esperienza storica. Particolare attenzione è rivolta sia agli orizzonti di riflessione che hanno recentemente problematizzato la questione dei tratti identitari del pensiero e del patrimonio culturale e umanistico ""italiano"""", sia ai modi di produzione e ai modelli di sviluppo che il Made in Italy ha implementato, e alle contraddizioni e conseguenze economiche, politiche e culturali di tali modelli. Questa indagine non trova la sua pertinenza e coerenza in una definizione esclusivamente territoriale, settoriale o nazionale del Made in Italy, ma intende scardinare questa definizione aproblematica per interrogarsi sui tratti paradigmatici che i diversi ambiti del progetto inteso nella pluralità delle sue culture - dalla moda alle arti, dall'architettura e dal design alla riflessione filosofica, dalle arti performative alla gestione del patrimonio - hanno elaborato in ambito italiano. Il laboratorio Italia, nutrito dalla pluralità delle sue culture del progetto, ribadisce così la non separazione delle pratiche e delle teorie e afferma anzi la loro costitutiva coalescenza, nella convinzione che gli oggetti, i progetti, le opere """"pensino"""" attraverso la specificità delle proprie forme e che le elaborazioni teoriche siano inseparabili dall'immanenza dei propri oggetti di riflessione, dei propri modelli e delle proprie procedure di pensiero."" -
Veneto. Temi di ricerca e azione
Attraverso un'indagine in profondità di specifici contesti del territorio veneto e utilizzando un approccio e un linguaggio analitico e descrittivo, obiettivo principale del quaderno è di mettere alla prova alcuni assunti generali, alcune ipotesi di trasformazione che avevano fatto da guida al precedente quaderno ""Un manifesto per il Veneto. Scenari, obiettivi, azioni"""". In particolare tre sono le questioni che alimentano altrettante parti del quaderno: la prima propone una riflessione sulle nuove forme di produzione nel territorio veneto, la seconda prova a confrontarsi con le dinamiche e le strategie di trasformazione del paesaggio e delle infrastrutture, infine, la terza riflette sugli strumenti e gli attori coinvolti nei processi di rigenerazione e valorizzazione del territorio. Di fatto i diversi contributi confluiti in questo libro costituiscono per la maggior parte degli affondi su ambiti territoriali precisamente definiti. Si tratta di importanti tentativi di rilievo e descrizione utili a far emergere differenze e somiglianze tra i paesaggi che compongono il mosaico territoriale del Veneto. Nondimeno, i diversi contributi hanno provato anche ad interrogarsi su possibili azioni, sugli strumenti e le forme di intervento praticabili in questi territori, ipotizzando possibili scenari di trasformazione. Questo modo di lavorare tra descrizione e progetto, tra interpretazione e formulazione di scenari contribuisce senza dubbio a tenere viva quella tensione immaginativa che aveva pervaso il """"Manifesto per il Veneto"""", e che in questo volume prova a misurarsi con la variabilità delle condizioni insediative."" -
Humanities e cliniche legali. Diritto e metodologia umanistica-Humanities e legal clinics. law and humanistic methodology. Teoria e critica della regolazione sociale (2017). Vol. 2
Questo numero della rivista dà conto del dibattito sui rapporti tra Law and Humanities e metodologia clinica, promosso in collaborazione con la Italian Society for Law and Literature (ISLL), in occasione del Convegno mondiale dell'Intemational Association for the Philosophy of Law and Social Philosophy (IVR), svoltosi a Lisbona nel 2017. Trovando una radice filosofica comune nel realismo americano e nel conseguente allontanamento dal dogmatismo e dal formalismo tipici del 1900, Law & Humanities e Legal Clinics condividono ideali e fini comuni. Essi tuttavia sono distanti nei metodi. Lo scopo del workshop, i cui atti sono raccolti in questo volume, era di riscoprire sinergie tra i due movimenti gettando un ponte tra teoria e pratica. Nel far ciò, esso ha voluto richiamare l'attenzione sulla specificità del dibattito che va sviluppandosi in Europa, e in particolare in Italia, sul tema delle cliniche legali. -
La scienza e l'idea di ragione. Scienza, filosofia e religione da Galileo ai buchi neri e oltre. Nuova ediz.
Se c'è una cosa che al giorno d'oggi è evidente per chiunque è lo straordinario potere della scienza, che attraverso le sue applicazioni tecnologiche è giunta a trasformare profondamente il mondo in cui viviamo. Eppure la grande maggioranza degli epistemologi oggi nega che la scienza possa conoscere la realtà, riducendola a un puro prodotto di convenzioni sociali. Com'è stato possibile un esito così paradossale? Partendo da questa domanda apparentemente per soli addetti ai lavori, Paolo Musso ci guida attraverso un lungo viaggio dalle origini galileiane della scienza sperimentale fino ai giorni nostri, affrontando molte delle grandi questioni di confine tra scienza, filosofia e religione che oggi i filosofi tendono sempre più spesso a evitare, mettendo in discussione molti consolidati luoghi comuni e giungendo alla sorprendente conclusione che non esiste una sola modernità, ma due: la prima, fi glia della scienza sperimentale galileiana e basata su un'idea di ragione costitutivamente aperta alla realtà, all'esperienza, all'imprevisto e al mistero, che ha prodotto il formidabile allargamento di prospettive e lo straordinario progresso che tutti conosciamo; la seconda, figlia del razionalismo cartesiano e basata invece su un'idea di ragione ""misura-di-tutte-le-cose"""", che conduce ineluttabilmente alla propria auto-dissoluzione, a cui stiamo assistendo proprio in questi anni. La scelta fra queste due opposte prospettive non è ormai più solo un problema teorico: ne va della stessa sopravvivenza della nostra civiltà."" -
Inversione di sguardi/sbarchi. Migrazioni, accoglienza, intercultura. L'architettura delle nuove centralità urbane
Villard è un seminario itinerante di progettazione, a cadenza annuale, che vede coinvolte scuole di architettura, italiane ed estere. Il seminario è rivolto a circa dieci studenti di ogni sede partecipante, iscritti agli ultimi anni di corso, selezionati in base al merito. Il programma prevede la messa a punto di un progetto su un tema, in genere proposto da amministrazioni comunali o altre istituzioni legate alle diverse realtà territoriali. Il tema viene presentato all'inizio del seminario e sviluppato nel corso dell'anno nelle diverse tappe. Il viaggio costituisce la struttura portante del seminario quale strumento di conoscenza delle città. Durante ogni tappa, con l'apporto dei docenti delle facoltà partecipanti, sono organizzati incontri, lezioni, conferenze, visite guidate e mostre. Ogni tappa dura 3-4 giorni. Il lavoro di progettazione viene svolto principalmente durante gli orari che le diverse sedi dedicano al workshop. L'itineranza del seminario fa sì che gli studenti entrino in contatto con luoghi fisici e culturali diversi, incrociando esperienze e conoscenze con docenti e studenti provenienti dalle altre sedi. Il seminario ha la sua conclusione in un evento finale: la mostra, con la presentazione e premiazione dei progetti migliori, a cui seguirà la pubblicazione del catalogo con i lavori degli studenti e degli apporti critici raccolti durante il seminario. -
La disintegrazione del semiotico. Saggio sulla dissociazione neurologica
L'analisi dei disturbi neurologici del linguaggio, della visione, della prassia, conosciuti con il nome di afasia, agnosia, aprassia e spesso connessi a patologie della memoria, ha costituito un importante banco di prova per le teorie del cervello e della mente che si sono susseguite dal localizionismo e dall'associazionismo fino alla teoria della Gestalt, prima dell'irrompere con il cognitivismo dei modelli computazionali, connessionistici e cibernetici in seguito quasi accantonati dallo sviluppo delle neuroscienze e dei modelli biologici. Quale ultima propaggine del sistema nervoso il cervello, strutturalmente diviso in due emisferi a loro volta settorialmente parcellizzati, può dirsi un'unità olistica solo grazie alla fitta e intricata trama di associazioni neuronali che fungono da collegamento. Ma questa trama, tanto complessa quanto fragile, come si sviluppa a livello embriologico e post-natale così può essere incompiuta o può sfaldarsi rivelando il suo rovescio speculare e regressivo nella destrutturazione della Gestalt e nella dissociazione dei nessi connettivi. In questo senso la dissociazione neurologica, pur non apparendo la mente in tutto riducibile al cervello, predispone il terreno alla dissociazione psicopatologica con cui rivela insospettate ""simmetrie"""" nei suoi effetti patogeni: il cervello diviso e settorializzato si riflette allora nella mente divisa e moltiplicata di cui prendono possesso l'Ombra, il Doppio, le voci allucinatorie, la narrazione delirante e psicotica, nel riemergere dell'automatismo inconscio e sonnambulico della mente che dall'arcaico ascolto delle voci degli dèi diviene fattore predisponente la suggestione ipnotica delle masse."" -
La speranza e il senso. Metafisica ed ermeneutica in Kant
"La speranza e il senso"""" presenta il pensiero di Kant come modello di filosofare globale, mirante a far fronte in positivo alle grandi questioni """"metafisiche"""", che sono le ineludibili domande ultime della ragione umana. La linea tracciata da Kant è quella di un'""""interpretazione del mondo"""" guidata dalla coscienza morale e articolata dalla riflessione critica su di essa. Le due parole del titolo indicano il punto di avvio e il punto di fuga di tale percorso: la domanda """"Che cosa mi è lecito sperare?"""" e la prospettiva di un """"senso"""" del mondo inteso come creazione di un Dio morale. La linea che unisce i due punti è costituita da quell'esercizio del Giudizio riflettente pratico che sfocia nella teleologia morale, nel postulato del sommo bene come scopo finale e nell'etico-teologia. Una linea di pensiero che Kant riassume nella formula dell'""""interpretazione autentica"""" del mondo e che viene ricostruita concentrandosi in particolare sulle idee della libertà, di Dio e del compimento finale. Il collegamento tra il """"libro del mondo"""" e il """"libro sacro"""", emergente da una metaforica tradizionale, spinge a delineare una teoria kantiana dell'interpretazione, per lo più implicita, che deve convalidarsi a confronto con l'ermeneutica scritturale esplicita e con la pratica effettiva della lettura biblica dell'autore. L'ultima parte del libro sottolinea sinteticamente la dialettica della speranza in ambito religioso, il difficile lavorio del """"principio di giustizia"""" nel cammino verso la pace, nonché la fecondità quasi insospettata del """"principio buono"""" come lievito non solo della crescita etico-religiosa individuale e comunitaria, ma di tutta la vita morale e sociale." -
Episteme. Un laboratorio dei saperi e delle pratiche educative nella scuola superiore. Vol. 9: 2018
Episteme, ovvero il sapere scientifico. Abbiamo scelto questo termine per indicare un vero e proprio laboratorio dei saperi e delle pratiche educative e come simbolo il labirinto rappresentato sulle antiche monete di Creta. Perché questa scelta? Il labirinto è un problema: rappresenta infatti la ricerca dell’unico percorso che conduce a una meta, la quale può essere all’esterno (in tal caso l’abilità consiste nell’attraversare il labirinto per trovare l’uscita) oppure al centro del labirinto stesso (da dove poi si può uscire, ripercorrendo a ritroso il cammino percorso). Quest’ultimo è il caso del labirinto di Creta, che nella sua iconografia tradizionale è unicursale, ovvero è un falso labirinto, consistente in una sola strada, tortuosa, aggrovigliata, ma priva di biforcazioni e incroci, in cui non è possibile perdersi. Tale significato è coerente con quello che vogliamo dare al nostro lavoro: un percorso tortuoso, lungo, a volte faticoso, che però tende verso una meta ben definita. Può darsi che poi, una volta raggiunta, questa si presenti come un nuovo problema e un nuovo inizio: ricominceremo a porci domande e a cercare risposte per raggiungere una nuova meta. -
De dignitate hominis. Scritti di bioetica
Una riflessione a 360 gradi sulle frontiere del dibattito bioetico contemporaneo, tra filosofia, diritto, storia e scienza. Una ""messa a punto"""" dei traguardi raggiunti e dei molti ancora lontani, una inquieta ricerca sulla peculiare posizione e responsabilità dell'uomo nel creato, e sulla possibile definizione e difesa della dignità dell'uomo."" -
Nella scatola nera. Giorgio Caproni critico e giornalista
Diviso in due parti, ""Motivi"""" e """"Autori"""", il libro commenta il corpus critico-giornalistico di Giorgio Caproni, composto da una lunga collaborazione giornalistica condotta, fra gli anni Trenta e Ottanta, con quotidiani e riviste come """"La Nazione"""", """"La Fiera letteraria"""", """"Il Politecnico"""" etc. Nella prima parte si è scelto di approfondire i temi che costituiscono il tentativo più impegnato da parte del poeta di prendere parola come critico, e cioè il ragionamento sul valore intrinseco della parola, gli articoli dedicati alla """"linea ligustica"""" (ovvero ligure) della poesia italiana, i reportages sulle periferie di Roma, gli scritti sociali, etc. Nella seconda parte ci si occupa invece della lettura ininterrotta con cui Caproni attraversa un'ampia zona della poesia e della prosa italiana e non, dedicandosi ad autori come Luzi, Sereni, Gadda, Rebora, Betocchi, Pasolini e molti altri. Recuperare in uno sguardo d'insieme questo materiale (raccolto nel 2012 dall'editore Aragno in 4 volumi) significa approfondire la geografia dello scrittoio caproniano e avere uno spaccato inedito della letteratura novecentesca."" -
L' estraneità del corpo. Fragilità naturale, potenza dell'immaginazione tecnica, desiderio d'infinito
Mai come nella nostra attualità insensate credenze operano tanto fortemente da indirizzare gli orientamenti di molti. La numerosità dei click, dei like e delle condivisioni ribadisce, continuamente, la signoria della doxa sull'epistème. Prepotenti precomprensioni, frutto di altrettante disseminazioni ideologiche, sono alla base delle storie di diverse persone che, per aver rifiutato di affidarsi ai ritrovati della medicina ufficiale, si sono consegnate alla morte. Da un'interpretazione d'insieme, al di là di quanto insegni il singolo episodio di cronaca, emerge il tema principale del libro. Un filo rosso unisce in un'unica estraneità tre, diverse e distanti tra loro, visioni del corpo e della natura. La suggestione unitaria di un qualcosa che sfugge al controllo. L'impressione di una corporeità che, pur identificandoci, non risponde ai nostri desiderata. Secondariamente a questa separazione tra ciò che si è, fisicamente, nel presente e l'attesa di essere, talvolta e contemporaneamente, altro da sé - se malato, sano; se debole, forte - si consuma la distanza nel pensare e vivere la corporeità: tanto se la si vuole ricondurre a un elemento della natura, quanto se la si vuole superare con la tecnica o ripristinare con la medicina. -
L' information literacy nella biblioteca scolastica
Com'è possibile insegnare oggi l'information literacy (ovvero l'alfabetizzazione all'informazione) per rendere gli alunni capaci di navigare efficacemente nel mare informativo in cui sono immersi? Da qui prendono le mosse la riflessione teorica e la sperimentazione pratica proposte all'interno del volume. La scuola, di ogni ordine e grado, deve educare a farsi domande, problematizzando la realtà e identificando strategie valide per sciogliere i dubbi informativi. In una modernità che travolge con i suoi innumerevoli stimoli informativi, spesso poco attendibili, se non manipolati, la biblioteca scolastica assume un ruolo fondamentale per rendere l'individuo un ricercatore autonomo, orientato criticamente alla costruzione del proprio orizzonte del sapere. La capacità di usare le fonti richiede dunque una formazione nuova, una bussola cognitiva e meta-cognitiva. Una formazione non solo possibile, ma necessaria. A scuola, come nella vita. -
Il posto dei libri. Per una biblioteca del cuore
Dal racconto di frammenti della propria autobiografia, tenuti insieme dal filo conduttore della presenza di un libro tra le mani, da leggere nell'apertura necessaria al respiro del mondo e dentro il rumore della vita intorno, alla riflessione sul ""Posto dei libri"""" nel mondo di oggi: un viaggio dalle pareti della propria biblioteca alle pratiche di narrazione collettiva dei seminari di scrittura e lettura creativa, alla condivisione del valore sociale che ogni libro porta con sé. Esperienze di vita in comune e costruzione di comunità, dal cortile di casa alle piazze del Sapere, dagli Appennini alle città, dove si intrecciano in un dialogo continuo, spesso anche silenzioso, la dimensione del privato con quella del pubblico, come una tensione necessaria verso un'idea concreta di politica e poetica del noi, vero e proprio laboratorio e atelier dove la biblioteca del cuore diventa dono e nodo di un autentico legame e incontro tra persone."" -
Dissento dunque sono. Essere obiettori e disobbedienti nella società plurale
L'autodeterminazione e il dissenso sono forze della società democraticamente matura. Hanno preso forma nell'obiezione di coscienza e nella disobbedienza civile, con diversi esiti, spesso contradditori e alternativi - tra nobiltà e miseria, tra moralità e immoralità, tra diritti e doveri - nei vari campi, dal passato remoto al presente storico, dagli anni Settanta a oggi. Divorzio, servizio militare, sperimentazione sugli animali, interruzione volontaria della gravidanza, fecondazione medicalmente assistita, testamento biologico, vaccinazioni obbligatorie, politiche migratorie, consumo di droghe, ludopatia, ecc. Questi dieci temi concreti sono analizzati sotto diversi aspetti, teorico e pratico, normativo e politico, religioso e laico, facendo derivare dall'approccio descrittivo quello valutativo che riconosce ed esalta la forza nobile del dissenso non violento. Un laboratorio culturale e sociale per costruire innovative pratiche di uguaglianza, capaci di porre rimedio alla disumanizzazione della società. È anche su questo che si misura oggi il livello di civiltà di un paese, cioè sulla sua capacità di valorizzare il ""pericolo"""" delle persone che obiettano, dissentono e disobbediscono per passione civile, coniugando pensiero critico e azione trasformatrice nella società che stiamo faticosamente costruendo in una prospettiva di consolidamento della democrazia sociale."" -
Interartes. Diegesi migranti
Il volume presenta una serie di studi che indagano da un punto di vista testuale, socio-culturale, enciclopedico, editoriale, economico-produttivo, il reimpiego consapevole di tematiche e soggetti tratti dai grandi classici moderni in opere ascrivibili alle categorie di riscrittura, plagio, suite o continuazione, trasposizione intersemiotica. -
Fenomenologia di Grand Theft Auto
Grand Theft Auto è più di un videogioco: la popolare saga di Rockstar Games ha conquistato l'immaginario collettivo grazie a una magistrale riscrittura in chiave interattiva del crime movie e della narrativa pulp. Con cinque episodi all'attivo e oltre duecentocinquanta milioni di copie vendute negli ultimi vent'anni, Grand Theft Auto ha trasceso la sfera dell'intrattenimento. I vari capitoli - ambientati nelle repliche virtuali di metropoli come Los Angeles, New York e Miami - sollevano infatti questioni cruciali in merito alla rappresentazione della violenza, alla simulazione degli spazi urbani e alle politiche di gender. Fenomenologia di Grand Theft Auto esamina gli aspetti sociali, culturali e artistici della serie grazie al contributo di studiosi internazionali. Questa antologia di saggi porta in primo piano la complessità del testo videoludico e delle pratiche di consumo a esso associate. -
La saggezza dell'acacia. Riflessioni sulla Libera Muratoria
La Libera Muratoria non è una società segreta. È una società iniziatica: vuol dire che i suoi membri cercano nella loro interiorità le risposte alle domande fondamentali che una persona deve porsi per essere se stessa. Sono le domande sul senso della vita, della morte, del mondo, della società, del progresso, del bene e del male. Certo, innumerevoli possono essere le risposte a tali interrogativi. La Libera Muratoria ritiene, però, di essere in grado di possederne una, quella maturata nel corso dei secoli e che vede nella via esoterica la strada maestra per giungere alla verità e alla luce. Essa si fonda sul presupposto di pensare tutto ciò che ci circonda - ossia le cose che vediamo e quelle che non vediamo - come la biunivoca unione del soggetto che ciascuna persona è e la realtà che sta al di fuori di lei. Rendersi conto di questo significa pensare la persona e il mondo non più come entità separate, ma come un tutto unico, in cui si può - e si deve - vivere armonicamente in spirito di pace, di gioia, di tolleranza, di fraternità e di libertà. Gli scritti qui raccolti - e dedicati al Gran Maestro Stefano Bisi - vogliono essere un modesto contributo per tutti coloro che, oltre a ""conoscere"""", vogliono """"vivere"""" l'esperienza della Libera Muratoria.""