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La mossa del gambero. Teorie, metodi e contesti di pratica narrativa
La “mossa del gambero” perché, anche se qualche volta può sembrare di andare indietro, in realtà si va sempre avanti. È questa la speranza pedagogica riposta nel presente volume, ossia, che la narrazione possa divenire strumento per il recupero di un passato, “magari riposto, dimenticato, obliato”, e per la riprogettazione di un futuro in cui l'io diventa “invincibile”. Talvolta volgersi indietro e riconoscersi “io” diventa la condizione per guardare lontano verso l'a-venire, oltre l'orizzonte del qui e ora. Il volume raccoglie saggi teorici, metodologici ed esperienze di autori impegnati nel mondo della formazione ma con diversi ruoli e funzioni e, dunque, intenzioni e prospettive. Dall'università al mondo dell'associazionismo, dalla scuola ai centri di ricerca si è inteso rendere coralmente gli interessi di una collaborazione che ha visto l'incontro e il confronto tra le realtà e le culture latine europee e sudamericane. -
L' agire intimo. Resistere all'osceno
La partita dell'umano si gioca al livello del singolo, intimo atto di coraggiosa resistenza all'osceno dilagare del diktat performativo, della banalità del bene non realizzato, dell'indifferenza al destino delle cose, della riduzione dell'esistente a merce consumabile qui e ora. L'agire intimo intende descrivere e proporre un modo d'essere alternativo, creativo e resistente, opposto al dilagare osceno della prassi idolatrica e dell'iperedonismo distruttivo. Il testo si pone come articolazione e approfondimento teorico di due categorie ermeneutiche inedite nel panorama filosofico odierno, ""intimità"""" e """"oscenità"""". Tali strumenti concettuali diventano così lenti d'ingrandimento per analizzare alcuni fenomeni della società dello spettacolo e non solo, passando da serie tv come """"Game of Thrones"""", programmi televisivi come """"C'è posta per te"""", film come """"Matrix"""" e """"Gran Torino"""", senza trascurare la letteratura - Camus, Ibsen, McCarthy, Greene. Le analisi svolte sono supportate e nutrite da un costante dialogo con alcuni protagonisti del dibattito antropologico in senso ampio del XX secolo."" -
La pittura di mercato. Il «parlar coperto» nel ciclo Fugger di Vincenzo Campi
Il volume concentra l'attenzione su un ciclo pittorico composto da cinque tele realizzate da Vincenzo Campi e conservate in Germania fin dal 1580-1581. Il soggetto principale della serie è il cibo nelle sue diverse e straordinarie declinazioni, dalla frutta alla verdura, ai pesci, ai polli, ai tacchini, ai volatili di vario tipo. Veri e propri trionfi di naturali a che l'""ingegnosissimo Vincenzo"""" allestisce in mercati con tanto di """"singolari"""" venditori. L'indagine condotta su ciascuno dei singoli dipinti riporta in superficie diversi significati """"nascosti""""; una volta messi in luce, però, sono capaci di ricostruire una dimensione culturale dell'epoca che il tempo ha sedimentato e via via disperso fino all'oblio e che le opere dell'artista cremonese invece gelosamente custodiscono."" -
L' estetico e il quotidiano. Design, everyday aesthetics, esperienza
Oggi ci muoviamo quotidianamente in ambienti sottoposti con sempre maggiore intensità a processi di design. Si tratta di ambienti densi e complessi che tuttavia veicolano esperienze fortemente gratificanti per l'individuo. La tesi di questo volume è che tali contenuti possano essere considerati specificamente estetici a patto di superare alcuni equivoci che affliggono concezioni tradizionali di design, quotidianità ed esperienza e che quasi inevitabilmente conducono a una demonizzazione dell'artificialità di quelle stesse dinamiche estetiche che oggi appaiono connaturate all'essere umano. A tal fine il volume discute recenti teorie del design alla luce sia delle prospettive nate in seno alla cosiddetta Everyday Aesthetics (di cui viene ricostruito criticamente il programma teorico complessivo), sia di impianti filosofici maggiormente consolidati, tra pragmatismo e fenomenologia. Adottando un approccio di tipo relazionale e anti-essenzialista, viene svolta quindi un'analisi di spazi estetici quotidiani in cui l'intreccio di fattori estetici, economici e progettuali si è reso sempre più inestricabile. Dagli spazi estetici privati e pubblici, passando per quelli istituzionalizzati e virtuali-globali, si giunge a esaminare gli spazi estetici commerciali, esempio eccellente di quello stesso intreccio che sta favorendo l'affermarsi di un vero e proprio Experience Design. -
Il pensiero politico di Gramsci. Per una rivalutazione dei concetti di egemonia e società civile
Se la società civile gramsciana è portatrice materiale di una visione del mondo in lotta per la direzione politica della società - secondo un'idea di transizione dello Stato come processo di una battaglia interna per l'egemonia e per il consenso tramite la società civile, secondo le premesse della guerra di posizione -, ne consegue che la categoria gramsciana di egemonia conserva tutta la sua grande capacità euristica ed ermeneutica, tanto in riferimento alla sfera nazionale, quanto nella lettura dei fenomeni legati alla mondializzazione e allo sviluppo degli intrecci internazionali. A tale scopo, Gramsci pone il problema del potere nei termini di una egemonia operaia, ovvero il problema della funzione nazionale della classe operaia: qui l'egemonia si conquista a patto che il proletariato rinunci al suo passato mitico del riformismo, basato sulla difesa degli interessi individuali, per adoperarsi finalmente per una causa d'interesse nazionale. Riguardo all'Occidente, Gramsci vede nell'egemonia una strategia irrinunciabile per ogni classe rivoluzionaria e non solo una semplice forma necessaria di esercizio del potere per la classe dominante. Prefazione di Lelio La Porta. -
Filosofia della Commedia di Dante. La luce moderna e contemporanea del nostro più grande poeta. Vol. 1: Inferno.
Il pensiero poetico di Dante, pur radicato nell'antichità e nel Medioevo, raggiunge le vette delle più alte problematiche contemporanee: attraverso i grandi canti e personaggi, Dante ci parla di quella ""strada deviata dell'Occidente"""" che soltanto nel secolo XXI è dato comprendere; il poeta ci trascina di fronte a una """"apoteosi del nulla"""" che ha preso corpo nel secolo XX, nella possibilità di un naufragio dell'avventura umana."" -
Dislocazioni. Nuove forme del disagio psichico e sociale
"The time is out of joint"""" questa famosa citazione dall'Amleto di William Shakespeare ben descrive il senso di decentramento e di decostruzione che viviamo nel tempo attuale. Il mondo contemporaneo è dominato da nuove forme di comunicazione, spazi virtuali, biotecnologie che sovvertono la percezione usuale del nostro corpo, ormai assimilabile a quei cyborg, ibridi uomomacchina prima rappresentati solo nelle fantasie fantascientifiche. Ci troviamo di fronte a nuove definizioni della sessualità, nuove organizzazioni della famiglia che mettono in crisi antichi assetti sociali e psichici. È necessario prima di tutto trovare delle zone mentali in cui sia possibile l'elaborazione di questi cambiamenti rifuggendo dal pregiudizio che crea rifiuti indiscutibili ma senza cadere nell'ovvietà della loro accettazione acritica e senza precipitarsi in agiti che offuscano la loro problematicità. Forse la psicoanalisi può essere uno degli strumenti adatti a svolgere questa funzione." -
Da Chaplin a Loach. Scenari e prospettive della psicologia del lavoro attraverso il cinema
Dall'uomo massa di ""Tempi moderni"""" (1936) all'uomo flessibile di """"Paul, Mick e gli altri"""" (2001), passando per """"La classe operaia va in paradiso"""" (1971) e tracciando una storia del cinema e della psicologia dell'individuo coinvolto nella società industriale, il primo saggio che analizza la condizione dell'uomo contemporaneo attraverso gli schermi del lavoro. Le nevrosi, lo stress, le fughe, le reazioni e gli spazi di liberazione attraverso una trattazione accattivante e puntuale."" -
Sergio Leone. Dal cinema popolare al cinema d'autore
A trent'anni dalla scomparsa di Sergio Leone (1929-1989), questo breve saggio, in costante confronto con il western americano e con il contesto cinematografico e politico-culturale italiano degli anni Sessanta e Settanta del Novecento, intende sollecitare a riflettere ancora sul suo personale percorso cinematografico. In origine sottovalutato e considerato dalla critica ufficiale per lo più come esempio di una produzione popolare frutto di una moda provinciale (il ""western all'italiana"""") dalle finalità esclusivamente commerciali, il cinema di Leone presenta invece, dalle prime opere più popolari fino agli ultimi grandi film, notevoli aspetti di originalità, sia stilistici sia contenutistici, il cui riconoscimento ne ha reso possibile una valutazione più oggettiva, consacrando il regista come uno dei maggiori autori del cinema italiano (e non solo)."" -
Sempre aperto. Lavorare su turni nella società dei servizi 24/7
La ricerca qui proposta ha come oggetto tempi e ritmi di lavoro nella vendita al cliente in due note vie dello shopping europee, Corso Buenos Aires a Milano e Oxford Street a Londra. Lo studio è stato effettuato tra il 2014 e il 2017 e in 12 mesi di ricerca sul campo sono state condotte 50 interviste e 2 focus group. Sono emerse rilevanti criticità nella progettazione del futuro, nella gestione della vita quotidiana, nelle relazioni sociali e familiari connesse ai tempi destrutturati del lavoro su turni. È emerso come contesto particolarmente problematico il caso italiano, caratterizzato oltre che da una totale deregolamentazione degli orari e dei giorni di apertura dei negozi, anche da una forte presenza femminile e da una condizione di intrappolamento nel settore in età più adulta. Il lavoro domenicale e festivo, senza pause strutturate, condiziona profondamente la vita dei lavoratori e soprattutto delle lavoratrici, che faticano a trovare un equilibrio e a pianificare il futuro. -
Gli altri animali. Scienza ed etica di fronte al benessere animale
Sono in corso grandi cambiamenti riguardo al benessere degli animali. Sempre più si tratta di una questione al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica, ma non solo. Per fare il punto, gli autori del volume partono da cosa rappresenta il benessere animale per gli ""addetti ai lavori"""": indagando le preoccupazioni di medici veterinari, biologi, scienziati e personale di cura, emergono i tratti di una sfida quotidiana spesso causa di forte stress morale. Se chi lavora con gli animali è il destinatario primo di questo libro, l'altro interlocutore privilegiato siamo noi, la società, tutti coloro che, con le proprie scelte quotidiane, contribuiscono a stabilire come sarà il lavoro di questi professionisti, influendo direttamente sulla vita e sul benessere delle varie """"categorie"""" di animali: da allevamento, da compagnia, da sperimentazione, selvatici."" -
La spiritualita secolare di Erasmo
Erasmo da Rotterdam non ha bisogno di presentazioni nel mondo scientifico; ne ha invece nel campo delle scienze della religione, perché sta ancora pagando lo scotto della libertà di pensiero nel trattare una materia da sempre ritenuta ""sacra"""". Erasmo, prete cattolico, nel secolo della Riforma è stato considerato un pavido conservatore sia dal movimento luterano che dai controriformisti romani, e quindi condannato alla damnatio memoriae. È in atto una riscoperta e una valorizzazione della sua spiritualità secolare come fattore fondante di una cultura europea, che sta cercando con fatica la strada dell'unità dopo l'ubriacatura dei particolarismi e dei nazionalismi."" -
Tradurre la tradizione. Sardegna: su ballu, i corpi, la cultura
Nato dall'omonima tesi, ""Tradurre la tradizione"""" torna in una versione completamente rivista e ampliata, corredata da una postfazione che ne situa i contenuti rispetto agli ultimi sviluppi della semiotica, dell'antropologia, degli studi culturali. La narrazione porta il lettore dentro una storia della coscienza il cui filo conduttore è su ballu, la danza rituale sarda, che mentre si offre come modello di un'intera cultura e luogo di formazione del senso della persona tramite il contatto corporeo, diviene lo strumento per rileggere sotto una nuova luce rivoluzioni, guerre, leader, istituzioni, media. Attraverso vertiginose prospettive incrociate - la politica attraverso il ballo, la tradizione attraverso la tv, il divenire della coscienza attraverso le crisi dei corpi - """"Tradurre la tradizione"""" arriva al cuore di una storia di traduzioni che ha come motore il conflitto attorno all'esistenza della nazione sarda."" -
Raccontare l'impero. Una storia orale della conquista d'Etiopia (1935-1941)
La narrazione della conquista d'Etiopia, spesso requisita dall'epica di regime, è stata di norma una prerogativa di ufficiali e generali. Quasi mai i soldati semplici hanno reso pubbliche le loro esperienze, né in forma scritta né in forma orale. Obiettivo di questo lavoro è osservare quei fatti dal punto di vista degli ultimi della gerarchia militare. Fonte principale è una serie di interviste raccolte negli anni '80 e '90. Dai ricordi incisi al magnetofono emergono i racconti dei combattimenti, delle violenze, dell'incontro con gli ""altri"""", della vita in colonia. Vicende che non terminarono con la fine dell'impero e che oggi si ritrovano nelle storie dei figli avuti in quelle terre."" -
La modernità letteraria e la poesia italiana d'avanguardia. Cultura, poetiche e tecniche
In questo libro la poesia italiana d'avanguardia viene esaminata come insieme di scrittori e di esperienze, in un'analisi che va da Lucini a Sanguineti, da Marinetti a Balestrini, da Palazzeschi a Porta. L'indagine si sofferma soprattutto sugli aspetti tecnici e formali del lavoro dell'avanguardia, ma disegna al tempo stesso un ampio quadro storico e teorico della modernità letteraria, con un pertinente ragguaglio degli antecedenti più significativi, ossia la riflessione critica e il lavoro verbale di Poe e Baudelaire, di Rimbaud e Mallarmé, di Eliot e Valéry, di Artaud e Brecht, le analisi di Marx e i risultati raggiunti da filosofi e scienziati quali Nietzsche, Freud, Benjamin e Adorno, che con le loro ricerche hanno variamente stimolato e corroborato, anche per contrasto, l'attività letteraria. -
L' oikonomia aristotelica nell'insegnamento universitario tra Due e Trecento
Con un minuzioso e attento lavoro sui testi medievali, Paolo Del Debbio in questo saggio indaga in maniera inedita la rappresentazione delle pratiche umane rivolte alla produzione dei beni materiali tra Due e Trecento. La nascita di una scientia oeconomica nei laboratori delle aule universitarie tra il XIII e il XIV secolo si fonda sulla fedeltà all'autorità di Aristotele, i cui scritti sulla filosofia pratica sono all'origine della sua suddivisione in tre scienze: l'etica, l'economica, la politica. Questo schema attraversa i secoli e arriva invariato alla cultura latina medievale, ma è inadatto alla riflessione sui beni ""utili"""" all'uomo in un contesto sociale ed economico che è radicalmente mutato rispetto alla polis di Aristotele. Il volume conduce un'accurata ricostruzione storica di come il mondo latino-cristiano dell'istituzione universitaria adotti un paradigma, quello della moralità aristotelica, che dimostra tutta la sua inattualità, con esiti diversi e mai portati alla luce."" -
Demoni popolari e panico morale. Media, devianza e sottoculture giovanili
L'accurato studio di Cohen analizza come nell'Inghilterra degli anni Sessanta la devianza dei Mods e dei Rockers è stata affrontata dalle autorità e dai media. Spesso questi fenomeni hanno generato reazioni di cosiddetto ""panico morale"""", alimentando leggende metropolitane e forti pregiudizi nei confronti dei nuovi giovani. Cohen contribuisce a ricostruire l'immagine della devianza nella comunicazione di massa, fornendoci un modello di fondamentale importanza per lo studio delle sottoculture ma anche di fenomeni ben più recenti (dal terrorismo all'immigrazione), che a un tratto squarciano la routine del quotidiano e innescano l'interesse ossessivo dei media."" -
Non annegare. Meditazioni sulla conoscenza e sull'ignoranza
Il duello sconfinato tra chi aspira a conoscere e chi è ignorante. La massa predilige sempre di più l'ignoranza e se ne vanta beata, pur annegando; gli esseri conoscenti, rari, proseguono in un progresso costante e faticoso, escono dalla caverna platonica e vedono il sole. Con estrema ponderata levità, di questo tratta il volume: di un male che sta dominando e di un bene che si sta prosciugando, sia nel campo quotidiano, nonché umanistico, sia in quello scientifico. Un saggio che lascia solo intravedere le tante complessità delle tematiche che vi soggiacciono, nella sfera pubblica e in quella privata, e in quale senso pubblico e privato riescano a intrecciarsi inesorabilmente nel conscio e nell'inconscio. -
La resistenza del silenzio. Per una proposta politica e democratica
Parole e ""cose"""" sembrano animarsi solo nei rispettivi universi, in un reciproco isolamento che estromette lo stesso individuo che le pratica. L'educazione civica è ormai una lingua antica. L'""""altro"""" non è più un'abitudine della convivenza, cieca ormai al limite umano. Sempre più il pensiero critico è al margine perché poco si cerca l'autenticità e molto l'approvazione. Questo humus culturale prepara forme di totalitarismi sottili che penetrano nelle soggettività delle persone, le quali, ignare delle regole democratiche, sono rese consenzienti a svolte autoritarie. Solo la resistenza del silenzio può arginarle, recuperando la consapevolezza dell'esistere. È un silenzio a due dimensioni. Una, più personale, può incontrare anche la propria spiritualità, l'altra può essere un atto politico, muta denuncia di una condizione d'insopportabilità che nella storia ha molti testimoni (dalla devotio privata ugonotta del XVIII secolo alle """"catene del silenzio"""" di Alessandria d'Egitto...)."" -
Il silenzio che guarisce. Quando la terapia agisce tacendo, e tace agendo
In greco il termine therapeuein vuol dire prendersi cura di qualcuno, non guarire. Vuol dire cercare l'armonia del nostro protetto, come conferma l'antico taoismo, che propone: ""Prenditi tutto in carico, ma non trattenere niente"""". Il terapeuta è un logos poieticos, direbbe Aristotele, ossia uno spirito umano che crea (sottinteso, la salute): non fa miracoli, ma può comunque spingersi agli estremi limiti dell'umanamente immaginabile tramite un'altra categoria, ossia l'utopia. L'utopia, come dice il nome stesso (u privativo e topos, luogo: in nessun luogo) è qualcosa di irraggiungibile perché non ha un luogo dove resta fissa, ma analogamente alla linea dell'orizzonte, quando la si insegue lei si sposta più in là. Tommaso Moro, agli inizi del '500 scrisse """"Utopia"""". Ma allora, se è irraggiungibile, a cosa serve? Serve a camminare, serve a mantenere viva la speranza nel paziente, serve a non spegnere la luce, serve a evitare la disperazione più nera della frase """"non c'è più nulla da fare"""".""