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Terra senza tregua. Terremoti, alluvioni, eruzioni, cambiamenti climatici tra scienza e comunicazione
Nonostante gli immensi progressi tecnologici, ogni anno ci troviamo a fare i conti con catastrofi geologiche ed emergenze climatiche sempre più frequenti e minacciose: moniti con cui la Terra ci ricorda che noi uomini viviamo e prosperiamo solo per ""gentile e temporanea concessione"""" degli elementi geologici. Ma come funzionano i processi che cambiano in modo irreversibile l'ambiente circostante? E quanto incidono gli stati d'emergenza sui fragili equi-libri delle moderne civiltà? Terra senza tregua risponde a questi quesiti in maniera semplice, senza dimenticare di fornire solide basi scientifiche per seguire l'importante missione di fare vera scienza: quella al servizio della prevenzione e mitigazione dei rischi naturali."" -
La filosofia di Enzo Jannacci. Storie di un barlafuus
Enzo Jannacci è il ""poetastro"""", come amava definirsi, che meglio di chiunque altro ha saputo raccontare la Milano di quartiere degli anni Sessanta e Settanta. Nelle sue canzoni, il capoluogo lombardo affiora come luogo privilegiato di sentimenti ed emozioni, un teatro ideale per osservare e far agire la miriade di personaggi picareschi che affollano i testi surreali e ironici del cantautore. Raffaele Mantegazza, Isabella D'Isola, Simone Porro e Domenico Laterza analizzano il raffinato métissage musicale di Jannacci a partire dagli oggetti, portatori, nella sua poetica, di uno stile di vita in cui l'attenzione agli ultimi e agli emarginati è di fondamentale importanza. Una pedagogia sui generis che, senza prendersi troppo sul serio, riconosce al caposcuola del cabaret italiano una peculiare dimensione filosofica."" -
Filosofia del progresso. Programma
La ""Philosophie du progrès"""" è un opuscolo costituito da un Avant-propos e due lettere, che Proudhon redige con l'intento di rispondere alle domande di Romain Cornut (1815 - ?), avvocato e pubblicista francese. """"Ciò che domina in tutti i miei studi, ciò che ne fa il principio e la fine, la cima e la base, la ragione, in una parola: ciò che dona la chiave di tutte le mie controversie, di tutte le mie disquisizioni, di tutte le mie deviazioni; ciò che costituisce, infine, la mia originalità come pensatore, se posso attribuirmene alcuna, è che affermo risolutamente, irrevocabilmente, in tutto e per tutto, il Progresso, e che nego, non meno risolutamente, in tutto e per tutto, l'Assoluto"""": così Proudhon decide di aprire la prima delle due lettere. Lo scopo è quello di tracciare le linee di una scienza che permetta di fare dell'agire storico qualcosa di calcolabile, emancipando l'uomo da ogni azione che sia affidata, nel suo compimento, a qualsivoglia fede. Solo così sarà possibile riformare la società, dal momento che """"La teoria del Progresso è il binario della libertà""""."" -
L' insonnia dello spirito. Lettere a Petre Tutea (1936-1941)
Bucarest, inizio anni '30: è qui, nella ""piccola Parigi"""" dei Balcani, che il destino di Emil Cioran interseca quello di Petre ?u?ea, dando vita a un sodalizio che avrebbe sfidato il corso degli eventi e le alterne vicissitudini personali. Esponenti di spicco della """"Generazione Criterion"""", i due pensatori romeni frequentano caffè e circoli letterari, impressionando per la loro vivacità intellettuale e la loro verve oratoria. Stesso clima di complicità a Berlino: insieme discutono del futuro della Romania. Poi però spietata interviene la Storia. Nel 1937 Cioran parte per Parigi e assiste all'Occupazione tedesca della capitale francese; ?u?ea resta in patria dove subirà il calvario della persecuzione comunista. Il presente volume rappresenta una preziosa testimonianza di un rapporto a distanza ed esplora la psicologia dei due autori che, nonostante i traumi cruenti prodotti dal Novecento, hanno preservato, l'uno verso l'altro, un sentimento di sincera amicizia e di profonda nostalgia."" -
Cercavo la fine del mare. Storie migranti raccontate dai disegni dei bambini
Nell'agosto 2016 la giornalista Martina Castigliani è partita alla volta della Grecia per lavorare nei centri di accoglienza per migranti, insieme ad altri volontari provenienti da tutto il mondo. La realtà che si è trovata di fronte non poteva non essere raccontata. Questa raccolta di storie rappresenta una testimonianza unica, che intende restituire le vicende di uomini e donne che cercavano la libertà e sono diventati fantasmi a causa dell'indifferenza delle istituzioni e di parte dell'opinione pubblica. Quando la lingua non riusciva a stabilire un contatto con gli intervistati, è stato chiesto loro di esprimersi con i disegni. E se Yassin ha raffigurato la facciata del suo ristorante di falafel ad Aleppo, Mleka e Rava (11 anni) hanno disegnato le facce degli ""uomini con la barba"""" che andavano casa per casa a cercare le persone da uccidere. Dlônan (8 anni) ha tracciato il mare che sembrava infinito e il barcone dove si è nascosto tra le braccia del padre, sperando che il viaggio finisse presto. Sullo sfondo di questa tragedia ci sono i greci, popolo tradito dall'Europa quasi quanto i migranti, ma ancora capace di gesti di grande umanità, come quello di Elias, farmacista che distribuisce farmaci gratuitamente a chi ne ha bisogno. Che si tratti di uomini o bambini, di siriani, curdi, afgani o iracheni, non c'è alcuna differenza: quando i migranti devono disegnare la loro storia, quasi tutti scelgono il pennarello colore blu del mare o rosso del sangue."" -
True lies. Quasi un'apologia della menzogna
Generazioni di psicoanalisti sono state educate alla convinzione che il perseguimento della verità rappresenti il cuore dell'etica professionale. Il libro di Giovanni Stella e Antonino Ferro rovescia completamente questo assunto, per sviluppare una vera e propria ""apologia della menzogna"""" e per testimoniare la sua intrinseca presenza, in psicoanalisi come nella vita di tutti i giorni. Muovendosi tra psicoanalisi e letteratura, questo libro, a tratti dissacrante e ironico, affronta il tema della verità da un punto di vista teorico e clinico, illustrando le funzioni e le diverse forme della bugia in psicoanalisi e i modi per affrontarla. La bugia esprime un mix variegato di sofferenza e creatività che Stella e Ferro ci propongono di accostare in seduta in modo programmaticamente non moralistico, lasciando che quel miscuglio fluttui nel campo, si espanda, che i suoi ingredienti trovino nuove possibilità di collegamento, di possibile trasformazione, perché non è possibile affrontare la bugia armati di solide certezze e di una idea un po' primitiva del rapporto tra verità e menzogna."" -
Young Lords. Storia delle Black Panthers latine (1969-1976)
Estate 1969. A El Barrio, quartiere portoricano di New York, i ragazzi scendono in strada in tuta mimetica e basco alla Che Guevara. Non imbracciano fucili, ma scope. Puliscono le strade trascurate dall'amministrazione comunale. È una delle prime azioni di protesta degli Young Lords, il gruppo rivoluzionario della comunità latina nella Grande Mela. Hanno tra i 16 e i 25 anni e sono i figli dell'immigrazione portoricana sbarcata in massa dall'isola colonizzata dagli Stati Uniti. Ispirati dalle Black Panthers e dai nazionalisti portoricani, vogliono sostituire lo Stato capitalista e razzista con alternative comunitarie e politicizzate. Rivendicano l'indipendenza di Porto Rico, l'assistenza sanitaria gratuita per i poveri e l'uguaglianza tra uomo e donna. Questo libro della giornalista francese Claire Richard ripercorre un aspetto della lotta politica degli anni Sessanta e Settanta ancora poco raccontato e un momento essenziale per l'immaginario politico dei latinos negli Stati Uniti. Prefazione di Valerio Evangelisti. -
Ontologia e violenza. Lezioni milanesi (2016-2017)
Per comprendere l'attualità si deve andare alle sue radici. Queste ""Lezioni milanesi"""" ne tracciano il percorso logico: la tecnoscienza dominerà il pianeta in quanto ascolta il """"sottosuolo filosofico del nostro tempo"""", che mostra che l'Eterno della tradizione è impossibile perché nega ciò che da sempre è ritenuto evidente, il diventare altro delle cose. Vivere significa credere nel diventare altro; ma questo credere è la radice di ogni violenza, perché vuole che appaia ciò che non appare. Storicamente questa violenza si presenta con volti diversi: nell'esistenza primitiva come volontà di """"sgretolare la barriera"""" circostante; nel mito e nelle religioni come tentativo di uccidere il dio; nella filosofia come ontologia. Ma l'uomo non è solo questa violenza radicale: è anche il luogo in cui appare l'innegabilità e perciò eternità dell'essente. E poiché questo apparire è destinato a non chiudersi mai (Gloria), nel suo profondo l'uomo è destinato all'infinito. A quella che Fichte definiva """"vita beata""""."" -
Condividere la condizione umana. Un vademecum per il nostro presente
In un'era dominata dal disorientamento, sempre interconnessa ma abitata da solitudini che si moltiplicano, l'antropologo ed etnologo Marc Augé, cui si deve l'introduzione delle nozioni di non-lieux e di surmodernità, affronta questioni centrali dell'umanità stessa dell'uomo: la felicità, la dignità, la fiducia, il preoccupante incremento delle disuguaglianze. Il volume, che trova il suo fil rouge nel senso profondo del condividere l'umanità generica che abita in ciascuno di noi, diviene una sorta di vademecum per il nostro presente. Quasi assopito in una pseudo felicità sedentaria, il soggetto contemporaneo - teso tra paura del futuro e relazioni di superficie - sembra arrancare in un presente continuo segnato da un clima di crescente barbarie. L'autore, lungi dal lasciare spazio al pessimismo, offre al lettore una sorta di kit di sopravvivenza e una bussola per orientarsi nel nostro tempo. Ci invita altresì a scommettere su una chance in cui ne va del nostro stesso futuro: l'utopia dell'educazione. -
Tutti gli scritti. Vol. 2: Dello spirituale nell'arte, scritti critici e autobiografici, teatro, poesie.
Il secondo volume di ""Tutti gli scritti"""" documenta la versatilità del pensiero di Kandinsky attraverso un corpus eterogeneo di testi. Sono qui raccolte le memorie autobiografiche, le opere teatrali, le poesie illustrate e il saggio """"Dello spirituale nell'arte"""", una delle pubblicazioni più importanti e controcorrente del ventesimo secolo. La raccolta evidenzia come nella figura di Kandinsky siano convissute due anime: da una parte l'intuizione creativa del pittore, dall'altra la capacità analitica dello """"scienziato dell'arte"""" che si misura con la definizione di una grammatica pittorica universale. Un'opera essenziale per conoscere o riscoprire uno dei principali innovatori dell'arte del Ventesimo Secolo."" -
Tutti gli scritti. Vol. 1: Punto e linea nel piano, articoli teorici, corsi al Bauhaus.
La straordinaria carriera artistica di Wassily Kandinsky è proceduta di pari passo con una vasta e tutt'ora poco conosciuta produzione di scritti teorici assolutamente imprescindibili per cogliere la genialità del pittore russo. I saggi e gli articoli di critica dell'arte contenuti in questi due volumi ricalcano con grande fedeltà l'evoluzione della ricerca pittorica e il vissuto personale dell'artista, dagli studi giovanili compiuti a Mosca fino agli ultimi anni trascorsi in Francia. Nel primo tomo vengono presentati gli scritti in cui il Kandinsky studioso si è interrogato sulle questioni fondamentali della pittura. Tra questi, due momenti essenziali per la sistematizzazione del pensiero teorico dell'autore: il celebre trattato Punto e linea nel piano, apparso per la prima volta nel 1926 e, soprattutto, la preziosa raccolta di lezioni tenute al Bauhaus a cavallo degli anni venti e trenta. -
La libertà ostinata. Machiavelli e i confini del potere
Nei saggi proposti in questo volume collettivo si confrontano e contaminano due tensioni intellettuali e scientifiche: una prima tensione lavora sul versante filologico e storico-critico, partendo da un close reading di loci più o meno dibattuti dei testi machiavelliani e proponendo così nuove strade e linee di interpretazione dell'opera del Segretario; una seconda tensione adopera un approccio prevalentemente teorico-speculativo, individuando punti nevralgici e salienti del testo machiavelliano da cui muovere per una riflessione sui temi del rapporto di specie, delle forme della partecipazione democratica e dei nessi tra libertà e felicità e libertà ed efficienza politica. Sono queste in fondo le ""due tensioni"""" che attraversano quel campo instabile e magmatico di tensioni scientifiche (una vera polemologia intellettuale) che è la critica machiavelliana, sospesa e talora divisa tra tensioni filologiche e speculative, filosofiche e politiche, storico-linguistiche e più ampiamente culturali."" -
Il lavoro negato
Il lavoro, che nelle variegate e dimensionali sfumature rappresenta la condizione esistenziale dell'uomo, induce una profonda riflessione sul suo significato socio-economico e collettivo. Se lo stesso concetto che lo sottende, a partire dal mondo romano, assume diacronicamente degli snodi evolutivi e storici con significati diversi, la sua deprivazione e la dinamicità correlata allo status sociale costituiscono uno stress altamente minacciante il Sé e l'identità stessa dell'individuo. L'indagine che informa questo libro è focalizzata sul coinvolgimento emotivo delle persone nell'intrecciarsi e sovrapporsi dell'esperienza di ""chi-non-è-nel-lavoro"""". Dall'analisi delle risultanze scientifiche dei test somministrati (MMPI, MMPI-2, BDI, BPRS, STAI) nel corso di una ricerca pluriennale svoltasi in Sardegna, emerge un'immagine saliente che delinea le caratteristiche strutturali delle personalità di coloro che, nel percorso di vita, si ritrovano nella deprivazione lavorativa."" -
Antico e non antico. Scritti multidisciplinari offerti a Giuseppe Pucci
Non solo sull'antico vertono i saggi raccolti in questo volume, dedicati a un antichista sui generis che ha sempre inteso i confini tra le discipline non come barriere ma - secondo l'etimologia del termine - come fini comuni, condivisi. Gli oltre sessanta contributi di studiosi di diversa estrazione - tutti specialisti di grande prestigio nel proprio campo - riflettono la varietà dei suoi interessi: dalla storia dell'arte a quella della cultura materiale, dall'iconologia all'estetica, dall'antropologia alla tradizione classica nella letteratura, nel cinema e nell'opera lirica, per citarne solo alcuni. Una cosa accomuna Giuseppe (Pino) Pucci e quanti hanno voluto testimoniargli la loro amicizia: la consapevolezza che l'antico non è mai irrevocabilmente tale, relegato in un passato separato, e che anche nella storia della cultura le mort saisit le vif. -
Diritti senza spazio?
In età moderna, il diritto positivo è lo strumento e il linguaggio della politica, nel quale vengono formulati i problemi sociali e le loro soluzioni, volta per volta adottate o anche solamente proposte: le leggi, ma anche i progetti di riforma; la difesa del diritto esistente, ma anche la sua critica e la progettazione del diritto futuro; il governo della società, ma anche le alternative politiche e istituzionali. Questa modalità di funzionamento del diritto coincide con la nascita, in Europa, dello Stato quale luogo e fonte della produzione giuridica. Da allora, e fino a tempi recenti, lo spazio del diritto e quello della politica si sono sempre identificati con il territorio statale. Come affrontare allora la crisi degli Stati democratici europei, che vivono un processo di profonda delegittimazione? Nel ""multiverso"""" dei """"grandi spazi"""", verso cui sembrano articolarsi le differenze del mondo globalizzato, sarà possibile coordinare politiche del diritto che permettano, almeno, di porre un argine al dilagare di conflitti ingovernabili?"" -
Tentazione di Siracusa
Il 18 gennaio 2001, su proposta del Collegio Siciliano di Filosofi a, il Sindaco di Siracusa, Giambattista Bufardeci, conferiva la cittadinanza onoraria a Jacques Derrida. In quella memorabile occasione il filosofo franco-algerino tenne una conferenza dal titolo Tentazione di Siracusa, pertinente metafora che evoca i cattivi rapporti intercorsi tra filosofia e politica che, a partire dai ricorrenti viaggi di Platone nella città siciliana, hanno scandito il tema della ricerca permanente della fondazione legittima del potere. Nel suo discorso, pronunciato in una città simbolo del Mediterraneo, Derrida indicava lucidamente alcune questioni - la crisi dello Stato-nazione, il tema della cittadinanza, delle frontiere, dell'ospitalità, del diritto d'asilo, dell'immigrazione, fra le altre - che, in forma ancor più drammatica, dopo l'11 settembre, inquietano la nostra attuale condizione. Postfazioni di Elio Cappuccio e Roberto Fai. -
Pensiero e realtà. Saggi filosofici
I saggi raccolti in questo volume sono dedicati ad alcuni dei temi classici della riflessione filosofica, non solo attuale: il rapporto tra percezione e realtà e la relazione tra senso comune e conoscenza. Prendendo spunto dal dibattito sul nuovo realismo, Piccari critica le forme di realismo radicalmente ""ingenuo"""" e propone un'ontologia della conoscenza ordinaria. Infine egli affronta il tema della razionalità argomentativa come specifica forma della razionalità pratica ed esamina due questioni assai discusse nell'ambito della filosofia contemporanea: il ruolo delle credenze nell'agire umano e la funzione dell'etica nello sviluppo della specie umana."" -
Cultura tedesca (2018). Vol. 55: Distorsioni percettive nella «Moderne».
"Cultura tedesca"""" è una rivista semestrale, diretta da Marino Freschi, dedicata alla civiltà letteraria di lingua tedesca. Con un comitato scientifico composto da studiosi di fama internazionale, la rivista articola ogni numero in una seziona monografica dedicata a un autore significativo oppure a un luogo emblematico di quella cultura (Austria, Praga, Trieste) o a movimenti, motivi, correnti (Romanzo, Mito, Simbolo, Poesia e Immagine, Ebraismo). La seconda sezione è riservata a interventi liberi con saggi, articoli, rassegne, recensioni." -
Le avventure del soggetto. Contributo teorico-comparativo sulle nuove forme di soggettività giuridica
La natura, i fiumi, gli animali, le generazioni future, le minoranze, il defunto, l'embrione, l'intelligenza artificiale, l'uomo programmato: chi sono i soggetti di diritto oggi? Quali sono i criteri che consentono di trasformare un ""qualcosa"""" in un """"qualcuno""""? Il progresso della tecnologia, della scienza e dell'industria, nonché lo sviluppo di nuove tecniche di tutela giuridica mettono in crisi il modello di soggettività imperniato sull'essere umano vivente. Si rende pertanto necessaria la rivisitazione critica del confine fra le persone e le non-persone. Si tratta di capire se la classica distinzione tra le persone e le cose è ancora pertinente, se il diritto privato dispone di concetti sufficientemente ampi da accogliere le nuove entità """"incerte"""" o se invece occorrono nuove categorie intermedie. Si tratta, infine, di interrogarsi sul contenuto da attribuire oggi ai concetti di persona e di soggetto."" -
Corpi affetti. Il Sudafrica di Nadine Gordimer dalla pagina allo schermo
Prendendo in esame alcuni testi chiave di Nadine Gordimer e i relativi adattamenti cinematografici, a cui la scrittrice riservò un interesse finora trascurato dalla critica, questo studio traccia le traiettorie di corpi individuali e collettivi plasmati dalla violenza dell'apartheid sudafricano e al contempo continuamente riorientati, nella loro capacità di intervento sul mondo, dalla circolazione degli affetti e dei desideri. Se le relazioni tra corpi privilegiati (di uomini bianchi) e corpi sotto attacco (femminili e di colore) si mostrano in quest'analisi in tutto il loro squilibrio, il confronto tra testi letterari e testi filmici evidenzia anche il potenziale sovversivo insito nell'ostinato desiderio delle protagoniste di entrare in relazione di prossimità con corpi proibiti, e in questo modo di riarticolare almeno temporaneamente il movimento e lo spazio pubblico del corpo sociale sudafricano. Il volume dimostra come Gordimer, sceneggiando personalmente alcuni suoi racconti all'insegna di una poetica della condensazione, abbia postulato la carica trasformativa di una corporeità complessa che include nel suo orizzonte affetti e oggetti.