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«Avessi saputo che...» non sono solo parole
Nei versi del poeta torinese Franco Sorba c'è l'immediatezza espressiva dell'attualità e dei tempi moderni, egli parla con la voce dell'uomo comune, trattando tematiche che leggiamo tutti i giorni sui giornali o in televisione: la violenza sulle donne, l'emigrazione, le guerre nel mondo, l'emarginazione metropolitana, la tossicodipendenza, le recenti devastanti malattie e quelle psichiatriche. L'autore tende ad evidenziare sensazioni e situazioni del dramma e della commedia umana privilegiando punti di vista inattesi e che talora assumono connotati paradossali. Il linguaggio utilizzato è quello dei cantastorie popolari, parole semplici e concrete che in tempi antichi venivano rimate in endecasillabi, da cui si è originato il filone dei poemi cavallereschi della nostra letteratura. È una poesia scabra e nuda che sostituisce l'adorno letterario dell'estasi con la lama tagliente della cronaca utilizzando parole incisive e ritratti focali del mondo contemporaneo. Uno degli argomenti più ricorrenti nei testi dell'autore è l'amore, ma questo non è inteso in senso aulico. Il degrado dei valori intacca la purezza del sentimento, facendo scivolare in una decadenza shakespeariana i rapporti di coppia in cui prevale la difficoltà di comunicazione, la sopraffazione e la gelosia. Da questo alla violenza in ambito famigliare il passo è breve. Merita rilevare che l'amore omosessuale è totalmente affrancato, ed è indifferente che esso sia maschile o femminile, al punto da apparire quasi un'eccezione l'eterosessualità. Restano da superare nella società le discriminazioni e la poesia è un modo per evidenziarle e ridicolizzarle. La commedia e l'ironia appaiono da contraltare all'attualità drammatica nella poesia di Franco Sorba, quasi a mitigare l'asprezza dei versi più amari per creare nei lettori un bilanciamento emotivo. -
Dedicato a... Poesie per ricordare. Vol. 16: Sorrido 2021.
Difendere la nostra identità significa andare sicuri incontro al futuro, tuttavia, l'unico modo per preservarla è avere memoria di quello che siamo stati e di quello che ci ha preceduto, per questo era necessario celebrare la Giornata Mondiale della Poesia con un Premio riservato ai testi inediti. Così è nato Dedicato a... che raccoglie in questo volume antologico alcuni tra gli autori iscritti al Concorso, giunto alla sua sedicesima edizione. In questo libro, pagina dopo pagina, poesia dopo poesia, scorgiamo l'urgenza degli autori di condividere una dedica, come forma di ringraziamento, foss'anche legata alla perdita o alla separazione da qualcosa o da qualcuno a noi caro. La scrittura è solo il sintomo di quello che è già accaduto nella vita del poeta e, mentre per gli altri concorsi gestiti e realizzati dalla Aletti Editore le poesie sono figlie delle vicissitudini del momento, in questo libro gli autori vanno a ritrarre accadimenti indispensabili per la loro formazione sentimentale e culturale. (dalla prefazione di Giuseppe Aletti) -
Dedicato a... Poesie per ricordare. Vol. 16: Osservo 2021.
Difendere la nostra identità significa andare sicuri incontro al futuro, tuttavia, l'unico modo per preservarla è avere memoria di quello che siamo stati e di quello che ci ha preceduto, per questo era necessario celebrare la Giornata Mondiale della Poesia con un Premio riservato ai testi inediti. Così è nato Dedicato a... che raccoglie in questo volume antologico alcuni tra gli autori iscritti al Concorso, giunto alla sua sedicesima edizione. In questo libro, pagina dopo pagina, poesia dopo poesia, scorgiamo l'urgenza degli autori di condividere una dedica, come forma di ringraziamento, foss'anche legata alla perdita o alla separazione da qualcosa o da qualcuno a noi caro. La scrittura è solo il sintomo di quello che è già accaduto nella vita del poeta e, mentre per gli altri concorsi gestiti e realizzati dalla Aletti Editore le poesie sono figlie delle vicissitudini del momento, in questo libro gli autori vanno a ritrarre accadimenti indispensabili per la loro formazione sentimentale e culturale. (dalla prefazione di Giuseppe Aletti) -
5° Premio Letterario Internazionale al Femminile Maria Cumani Quasimodo. Poesia
La quinta edizione del Premio, organizzato da Aletti Editore, che comprende numerose sezioni a tema libero: poesia, narrativa, saggistica, teatro e musica, rinnova il ricordo di una donna indimenticabile, ancora viva oggi, grazie alla sua poetica e alle sue opere. Eccola davanti a noi, mentre danza, in tunica bianca, a piedi nudi, senza timore di «spuntoni e valloncelli». Siamo ad Auronzo, in Cadore, nel 1947. Beniamino Dal Fabbro, in una testimonianza di grande impatto emotivo, precisa che Maria, proprio perché segue una musica interiore, non apprezza il ritmo creato dai presenti che battono le mani. Le montagne, il silenzio, la bellezza di movimenti leggeri e insoliti ci allontanano dalla grigia quotidianità. Eppure la Cumani sperimenta problemi, delusioni e il peso di un'esistenza difficile. (dalla prefazione di Alessandro Quasimodo) -
Esuli. Da Pola a Latina
Tra il settembre del 1943 e la primavera del 1945, migliaia di italiani dell'Istria furono torturati e uccisi dai partigiani titini. Sulla quantificazione delle vittime vi sono tuttora aspri dibattiti. Le stime vanno da 3.000 a 30.000 italiani trucidati, in un più ampio processo di eliminazione postbellica degli oppositori, reali o presunti, del costituendo regime comunista jugoslavo capeggiato dal comandante Tito. In questo libro si racconta la storia, immaginata dall'autore, di una delle tante famiglie del ceto medio che vissero l'intera vicenda della guerra a Pola, e che rischiarono di diventare vittime del genocidio perpetrato dai titini nei confronti degli italiani. Alla fine della loro storia decisero la strada dell'esodo verso l'Italia, nella speranza di mantenere intatte almeno le loro libertà pur rinunciando alla loro terra e ai loro beni. -
Perle di luna
«Ma poi ci solleva lo scrivere, quell'affondare nel mare della poesia, ella è qualcosa dentro di noi che vuole disperatamente ""Essere""""! Ogni nostra emozione, dolore, affetto sensazione provoca la nascita, di un verso e quindi di una poesia... Ho scelto non a caso il titolo: """"Perle di Luna"""", perché esistono più leggende che narrano di un connubio tra il mare e la luna nell'alcova dell'ostrica, dalla quale poi nasce la Perla! La perla è la lacrima dell'ostrica e la lacrima è l'emozione di quanto un evento ci turbi il cuore. La poesia è l'alcova della lacrima. Non è facile narrare cosa scrivo nei miei versi, è più facile dire che essi sono un: Urlo del mio vissuto. Ogni poesia, ha una sua storia, ogni poesia è un attimo di tempo, nel quale l'affilato stiletto, rintuzza il solco nel cuore (...)» (l'autrice). Prefazione di Hafez Haidar."" -
Liriche da Castelvecchio
«Matilde Estensi ci racconta la vita con vivide e reali polaroid, rapide limpidissime istantanee che, attraverso la sua scrittura precisa ed accurata, l'autrice regala ai nostri occhi. In questo paesaggio emotivo l'inclinazione della penna è sempre ascensionale. Ogni verso respira di spontanea verità, di umile ma tenace decisione. Non c'è margine per il manierismo , il suo è un territorio dove la regola Schopenhaueriana si fa legge: ""tutto ciò che non è indispensabile alla narrazione nuoce alla sua efficacia""""» (dalla prefazione di Alfredo Rapetti Mogol)"" -
Ali e vento
Un viaggio dal carattere poetico e, nello stesso tempo, evocativo, attraverso il quale il protagonista riscopre la sua essenza. Un discorso intimista, forte, coraggioso, tra follia e libertà, un ritrovarsi e la speranza che non deve mai arrendersi. Leòn durante una passeggiata solitaria in un bellissimo pomeriggio d'inverno in riva al mare, fa la conoscenza di una Piccola Anima, impara a conoscere il Vento. Stupito e sorpreso da una voce che gli cambierà il cuore e lo accompagnerà in un viaggio bellissimo, dove mare e montagne, acqua, cielo e Luna sono il sottofondo di un ritrovarsi. Un percorso interiore profondo, dove scrittura, immagini, pensieri, a cui spesso Leòn si lascia andare, sono la pace ritrovata. Una confessione e una favola che unite ridanno forza e rinascita. Dal suo pianeta intimo ha la fortuna di incontrare se stesso, un'altra parte di se perduta e ritrovata. Cosa impediva a Leòn di sognare o crederci ancora? I numeri e gli schemi di un mondo imposto. Ma lui non ha mai smesso di curare le sue rose e ha sempre difeso il vento. Parlava della Luna, guardava con il cuore ciò che conservano gli angoli degli occhi. Attraverso la scrittura e questo flusso di pensieri parla di emozione, di cosa la pelle trattiene e di cosa accade all'anima ogni volta che un brivido la tocca. Percorre se stesso e la sua voglia di scrittura come esigenza naturale, come unico mezzo per riuscire a parlare. Riordina e respira ogni volta che l'inchiostro diventa aria e nutre l'anima di verità. -
Venere e la luna
Raccolta poetica con la prefazione di Giuseppe Aletti. «Quando scrivo versi, mi astraggo dalla realtà fino a raggiungere mete lontanissime, frammentandomi nel creato» (l'autrice) -
Il segreto di May
Una storia di riscatto. Il racconto ha più chiavi di lettura: l'incontro terapeutico con una giovane donna misteriosa in ospedale con la sua neonata nata prematura, l'incertezza dell'accettazione di una maternità non voluta, la capacità di riprendere ad amare dopo il trauma della violenza. La narrazione evolve con i toni del giallo e della suspence: May non si trova più è stata rapita con la figlia oppure si è allontanata? -
Scatola di bottoni
"Canto del cuore"""", è questo il messaggio del viaggio dell'anima e nell'anima della poesia di Anella Puglia, nell'itinerario interiore della danza della vita, mossa dalla """"voce del silenzio sottile"""" di Dio, protagonista della sua lirica, insieme con i suoi affetti familiari e la sua Terra, sullo scenario dei ricordi che si rinnovano e diventano voce dell'anima, pittoriche descrizioni, in questa poesia del colore e dell'amore, sullo sfondo del mare cilentano, cilestrino, ruggente e selvaggio, su cui si stagliano secolari montagne svettanti nell'azzurro. Non mancano coraggiose rivendicazioni e denunce sociali, con ansie e preoccupazioni, miste a smarrimento, a seguito della recrudescenza pandemica, che si snodano nel suo canto, ma senza piegare la sua fede e soffocare la sua voce d'amore che si apre alla speranza e che si culla di cielo e di mare tra le emozioni e le riflessioni del suo """"Canzoniere"""". Prefazioni di Hafez Haidar e Rino Caputo. Postfazione di Padre Michele Bianco." -
Emozioni raccolte
«""Emozioni raccolte"""" nasce dall'insieme di molteplici frammenti di vissuto. Ogni parola è dettata da un gesto, una sensazione, un momento fissato nel tempo. Vivo, da sempre, una condizione sospesa, una realtà parallela, che mi porta nelle profondità della mia anima, e ogni accadimento ha per me un significato profondo, che trasporto in superficie, cercando quella leggerezza che mi permette di goderne appieno. La mia poesia nasce di getto, priva di razionalità. Il filo conduttore di questo libro è l'emozione, il sentire profondo, la bellezza della vita, anche la morte e il dolore trovano quel filo di luce che ci riporta a galla, sempre. Ogni gesto, d'amore, di gioia o di sconforto , conduce a noi stessi ed è da lì che dobbiamo ripartire, per scoprire l'infinita ricchezza di ciò che siamo e la continua meraviglia per ciò che abbiamo» (l'autrice). Prefazione di Hafez Haidar."" -
Pensieri... e parole. Vol. 3
"Pensieri... e parole 3"""" - è la raccolta selezionata di una notevole quantità di appunti scritti su pagine di taccuini, agende, quaderni, fogli sparsi di ogni genere. Anche su tovaglioli di ristoranti o su bordi di giornali. Una parte di questi pensieri non è totalmente leggibile, altri sono scomparsi, come due agende notes corredate da schizzi, fotografie e souvenir, in seguito ad un furto avvenuto a Timbuctu. Le fotografie, inserite nel testo, si riferiscono a degli oggetti che fanno parte della collezione personale dell'autore che ha raccolto durante i suoi viaggi, effettuati in oltre cinquant'anni." -
De vita solitaria
Il canzoniere è una raccolta di versi che a partire dal titolo fa riferimento a sentimenti ed emozioni che negli anni di solitudine si sono delicatamente affastellati come in un covone, le spighe rappresentano le poesie che sono maturate nel tempo e che rappresentano quanto di più bello e stimolante possa offrire la vita, pur nelle sofferenze esistenziali. La lettura lenta e meditata dei versi provoca una leggera catarsi nel lettore amante della poesia che molte volte può sentirsi coinvolto con l'autore nel vivere le emozioni che hanno provocato le sintesi dei sentimenti raccolti nel canzoniere. -
Gioco e tormento
«Ho avuto un marito di nome Vincenzo venuto a Milano coi suoi 16 anni. Amava sognare ad occhi socchiusi aprendo soltanto la mente ed il cuore. Aveva la vena del grande poeta ma anche sapeva comporre canzoni. I soldi eran pochi, culture assenti, né scuola di musica, né letteratura. Nei miei diciott'anni io giunsi a Milano: entrai nella scuola del Piccol Teatro e poi da soprano seguivo lezioni. Vedendo ed amando un artista speciale di grande talento ma senza risorse, decisi di smetter nelle aspirazioni. Divenni impiegata per donare aiuto al grande mio amore, sperando che un giorno, facendo fortuna con successo e denaro avrei continuato nel canto che amavo e nel recitare, mia grande passione. Il tempo passava, la fortuna è scappata e solo l'amore cresceva con noi. I sogni svaniti con la malattia la vita spezzata a metà della strada! Ma il suo operato di gran qualità da allora è ammirato, esaltato e ascoltato; i premi arrivano a pioggia continua e ovunque nel mondo lo stanno scoprendo: coi versi, racconti ed anche canzoni io qui vi presento ""Vincenzo Di Lalla""""». Prefazione di Alessandro Quasimodo."" -
Crepuscolo. La panchina dei versi
Il tempo compie il suo inesorabile tragitto, minuto dopo minuto, ci trasforma in forme sempre nuove. È compito dei poeti provare a eludere il conteggio delle stagioni. E in questo libro troveremo il tentativo di sconfiggere il tempo con i versi, aggiungendo un piccolo tassello al grande mosaico delle verità. Come ho avuto modo di scrivere in passato: ""Il poeta non scrive versi, riveste sembianze che eterne giacciono"""". Dalla prefazione di Giuseppe Aletti. Scrivere richiede un atto di separazione: è uscire dal quotidiano, anche solo per brevi istanti, e guardare noi e il mondo davanti ai nostri occhi da una nuova prospettiva, lontana dal groviglio degli impegni quotidiani. Chi scrive non può fare a meno di questa pausa dalla vita, per potersi soffermare a raccogliere pensieri. È come se, dopo pressanti stimoli, sollecitazioni, che da più parti raggiungono l'individuo nel suo essere in società, si avverta il bisogno di un'interruzione per ritrovare un dialogo con sé stessi. Dalla prefazione di Caterina Aletti."" -
Aurora. La panchina dei versi
Il tempo compie il suo inesorabile tragitto, minuto dopo minuto, ci trasforma in forme sempre nuove. È compito dei poeti provare a eludere il conteggio delle stagioni. E in questo libro troveremo il tentativo di sconfiggere il tempo con i versi, aggiungendo un piccolo tassello al grande mosaico delle verità. Come ho avuto modo di scrivere in passato: ""Il poeta non scrive versi, riveste sembianze che eterne giacciono"""". Dalla prefazione di Giuseppe Aletti. Scrivere richiede un atto di separazione: è uscire dal quotidiano, anche solo per brevi istanti, e guardare noi e il mondo davanti ai nostri occhi da una nuova prospettiva, lontana dal groviglio degli impegni quotidiani. Chi scrive non può fare a meno di questa pausa dalla vita, per potersi soffermare a raccogliere pensieri. È come se, dopo pressanti stimoli, sollecitazioni, che da più parti raggiungono l'individuo nel suo essere in società, si avverta il bisogno di un'interruzione per ritrovare un dialogo con sé stessi. Dalla prefazione di Caterina Aletti."" -
Vibrazioni
Questa la lettera poetica dell'Agnetti che sembra predisporre i suoi atomi in modalità di ricezione di ogni corrispondenza che arrivi dall'esterno. Così ogni emozione diventa ""nettare nutriente per un anima affine alle sue note"""" e """"qui ed ora l'unico vero tempo del quale aver cura"""". Il suo spirito lirico tende verso e cerca costantemente """"l'incontro ravvicinato con l'infinito"""". Se ne ciba, se ne fa attraversare completamente, senza filtri o barriere, si dissolve in esso. Dalla prefazione di Alfredo Rapetti Mogol."" -
Ti sento
Questo libro nasce da un'assenza e dal desiderio di colmarla, di colmare quel senso di ""vuoto"""" che mi portavo dentro da sempre, che ho sentito per molto tempo come se fosse un abito cucitomi addosso dalla vita, come una seconda pelle, sentendo dentro me quasi l'obbligo di indossarlo e allo stesso tempo il desiderio di fare muta come gli animali, spogliandomi finalmente di esso, liberandomene. Il libro è una sorta di viaggio, dentro me stessa e dentro quel vuoto. Un viaggio che mi ha portato ad acquisire una grande consapevolezza, con la quale ad oggi sento di poter abitare diversamente il mondo e guardare con occhi nuovi alla vita.La consapevolezza che quel vuoto è pienezza e quell'assenza presenza costante che riempie la mia vita e le dà un senso. Una presenza che mi ha presa per mano e guidata verso le mie paure, mi ha aiutato a trovarmi faccia a faccia con esse e a capire che non bisogna accantonarle se le si vuole superare ma imparare innanzitutto a riconoscerle, accettarle per poi farci i conti ogni giorno, a conviverci sapendo di non essere la sola ad averle e soprattutto a non essere sola nell'affrontarle. Questa presenza è quella che ha fatto sì che io potessi spogliarmi di tutto, paure, giudizi e pregiudizi, lacrime per rivestirmi di speranza, gioia, sorrisi, vita e anche di amore, in primis per me stessa e poi verso gli altri. Con la prefazione di Alessandro Quasimodo."" -
Fiorita di stelle
«Liricità, realismo e romanticismo contraddistinguono la composizione artistica di Paola Mara De Maestri, che racchiude nei suoi versi messaggi di umanità, amore e fervidi sentimenti e ci trasmette vivide emozioni, approfondite riflessioni e toccanti condivisioni.» Tratto dalla prefazione di Hafez Haidar.