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L' ombra della notte. Riflessioni sulla bilancia
Un libro che parla di alchimia cercando di condurre alla comprensione della sua dimensione universale. Un testo che si può considerare il momento finale - ma ogni fine è un inizio - di un percorso che, da tempo, ha occupato Guido Buffo e Andrea Zucconi in una ricerca volta al Sé più profondo, in cui si sono impegnati per fornire gli strumenti più consoni: se non per raggiungerlo, almeno per avvicinarglisi. Per questo motivo non è un testo facile. Non lo è in quanto richiede al lettore una diretta partecipazione, un sentire cum, che non è di tutti e per tutti. Non certo per le difficoltà delle parole e del pensiero - tutto sommato superabili, almeno per chi ha ""desiderio"""" e volontà - ma perché richiede di """"calarsi"""" nella notte. Richiede di """"diventare"""" notte, di introiettare ciò che la notte, simbolicamente, rappresenta: vivendola sino in fondo. D'altronde, il percorso esoterico che gli autori richiamano è tutto nella notte. Notte che, a scanso di equivoci, non coincide con le tenebre che tutto avvolgono e tutto inghiottono. Prefazione di Claudio Bonvecchio. Nota introduttiva di Antonino Salsone."" -
Raimon Pannikar e i modi del pathos. Dialoghi contemporanei
Si può forse affermare che l'esperienza del dialogo interculturale di cui Panikkar rappresentò un antesignano giunga a collocare la dimensione ""imparativa"""" nell'ambito di una """"filosofia del pathos"""", quale """"pratica di umanizzazione in grado di evolvere in coscienza umanitaria"""" (Betancourt). Essa costituisce, secondo questo studio, l'aspetto fondamentale della prassi della visione filosofica di Panikkar, inseparabile da quello teorico, inteso in senso contemplativo. Essendo quindi fondamentalmente ed essenzialmente """"a-duale"""" (olistica), questa """"philo-sophia"""" o """"patosofia"""" mantiene il pensiero e la vita uniti attraverso il vincolo relazionale del Pathos. In tal caso essa può anche essere considerata un """"metodo"""" (gr. metà-hodòs, via), ossia un percorso in itinere, un processo metamorfico, aperto e incompiuto, in cui la tensione fondamentale del binomio di Conoscenza-Amore, tende ad approfondire la ricerca interiore e al contempo ad aprire le logiche del mondo. Il testo presenta alcuni dialoghi virtuali con alcuni filosofi classici (da Filone Alessandrino al Maharal di Praga, da Socrate a Eraclito) e contemporanei (da Jung a Heidegger, a Derrida) al fine di evidenziare alcuni aspetti della visione panikkariana, capace di accogliere nell'""""Altro femminile"""" quella """"differenza impensata"""" della cultura occidentale che potrà, forse, ri-orientare il discorso della tradizione e della storia verso un nuovo possibile orizzonte di senso e di umanizzazione."" -
Fata Morgana Web 2021. Vol. 2: discorsi, I.
Che cosa è accaduto dal punto di vista culturale in questo 2021? Che cosa abbiamo visto? Che cosa abbiamo letto? Quali sono le opere, i temi e le questioni che il nostro presente ci ha posto? E quali i ""nomi propri"""" importanti per leggere l'oggi? A tali domande vuole rispondere quest'opera, suddivisa in due volumi (Le visioni e I discorsi), che raccoglie quanto di più significativo la rivista """"Fata Morgana Web"""" ha pubblicato quest'anno, integrandolo con due ampi testi d'apertura scritti da Roberto De Gaetano e Felice Cimatti sulle parole chiave (tecno-sociale e trauma) che hanno segnato il presente. L'anniversario delle Torri Gemelle, quello del PCI, la questione del """"biografico"""" sono alcuni dei focus che articolano questo secondo volume, insieme alle grandi figure del pensiero pedagogico, alle tradizioni culturali nazionali (Italia, Francia, Stati Uniti), nonché alla crisi pandemica. Studiosi di fama internazionale leggono l'attualità e fanno di quest'opera un importante strumento per chi vuole continuare a pensare il presente."" -
Fata Morgana Web 2021. Vol. 1: visioni, Le.
Che cosa è accaduto dal punto di vista culturale in questo 2021? Che cosa abbiamo visto? Che cosa abbiamo letto? Quali sono le opere, i temi e le questioni che il nostro presente ci ha posto? E quali i ""nomi propri"""" importanti per leggere l'oggi? A tali domande vuole rispondere quest'opera, suddivisa in due volumi (Le visioni e I discorsi), che raccoglie quanto di più significativo la rivista """"Fata Morgana Web"""" ha pubblicato quest'anno, integrandolo con due ampi testi d'apertura scritti da Roberto De Gaetano e Felice Cimatti sulle parole chiave (tecno-sociale e trauma) che hanno segnato il presente. In particolare, il primo volume racconta tutto ciò che di importante è apparso sui nostri schermi: dal miglior cinema italiano (Bellocchio, Moretti, Sorrentino, Frammartino, i fratelli D'Innocenzo, Mainetti, Di Costanzo, Carpignano) ai grandi autori americani (Eastwood, Schrader, Soderbergh). Un focus sull'opera di Mario Martone tra cinema e teatro, uno su Kieslowski in occasione dell'anniversario, insieme ad alcune riflessioni sulla fotografia e al meglio della serialità televisiva contribuiscono a completare il primo volume dell'opera. Studiosi di fama internazionale leggono l'attualità e fanno di quest'opera un importante strumento per chi vuole continuare a pensare il presente."" -
Tempo sacro e tempo profano. Per una filosofia della storia in Mircea Eliade
Il presente lavoro si propone come una ""peregrinatio animae"""" sulle tracce ben camuffate di Eliade alla ricerca della sua """"mathesis universalis"""" che lo avrebbe portato alla configurazione dell'""""uomo nuovo"""" e alla totalizzazione del fenomeno culturale. La chiave segreta, ossia il paradigma sacrale, è l'unica in grado di spalancare la porta dell'uomo verso un tempo diverso, forte, essenziale. Pur delineandosi come una ricerca di sentore epistemologico ed ontologico, quella eladina abbraccia, a tutti gli effetti, un piano soteriologico-simbolico. Pertanto, il tempo derivante è, da una parte, quello sacro, kairologico, dall'altra, il tempo profano, cronologico che ingoia l'uomo con la stessa voracità con cui Cronos divora i propri figli. Attraverso questa """"terza via"""", racchiusa nella famosa """"coincidentia oppositorum"""", Eliade traccia con eleganza non i contorni di una rigorosa filosofia della storia, ma un'audace ermeneutica """"storico-onto-teologica"""" impregnata da messaggi di estrema bellezza ed attualità."" -
Non ci sono demoni. Primo Levi, il Doktor Pannwitz e due figure mitiche
Auschwitz, 21 o 22 luglio 1944. Un laboratorio. Due uomini parlano di chimica in tedesco, si chiedono entrambi se quello che hanno davanti è un uomo. Così Primo Levi racconta, nel suo libro più famoso, il suo esame con il Doktor Pannwitz. E per dire l'orrore, affinché gli altri possano comprendere, nell'intreccio di testimonianza e racconto evoca due figure mitiche, due antichi demoni: la Sfinge di Edipo e il Minosse di Dante. Ma non ci sono demoni: ""gli assassini di milioni di innocenti sono gente come noi, hanno il nostro viso, ci rassomigliano. Non hanno sangue diverso dal nostro, ma hanno infilato, consapevolmente o no, una strada rischiosa, la strada dell'ossequio e del consenso, che è senza ritorno"""". Questo lavoro sonda il rapporto di Levi con i classici e ne scopre il talento di scrittore e ri-scrittore, maestro nell'appropriarsi di archetipi e modelli altrui, adoperandoli come dispositivo narrativo e intertestuale non soltanto nella testimonianza ma anche nella sua intera opera."" -
Un lungo grido di corno
Governato da un'accesa musicalità, che gode dell'influsso soprattutto dei compositori romantici, da una malinconia persistente, da una ricchezza figurale spesso estrosa, Nelligan, poeta di atmosfere, si immette senz'altro nel filone dei simbolisti in lingua francese (Baudelaire, Verlaine, Rodenbach, ecc.) o, se si vuole, del loro capostipite in lingua inglese Edgar Allan Poe, dei quali non è tuttavia un semplice epigono. Senso della morte, del disamore e della religiosità: soprattutto di questo è condita la poesia di Nelligan, per il quale il poeta è un ""rêveur"""", che sogna di fare versi celebri, un incompreso."" -
Estetica antropologica. Per una poetica dell'umano
Estetica antropologica è una nozione introdotta negli anni Sessanta del Novecento da Rolando Toro Araneda, psicologo e antropologo cileno, noto per avere ideato il Sistema Biodanza. Con questa idea il suo obiettivo era riscattare la parte luminosa dell'essere umano celata da un incessante lavorio culturale volto a valorizzare invece l'ombra, le nostre miserie e piccoli egoismi. Mettere in luce la grandezza umana, le capacità affettive, etiche, creative e legate alla conservazione della vita insite nella specie, risulta una proposta destabilizzante perché contraria all'approccio schivo nei confronti di teorie generalizzanti che sembra aver contraddistinto almeno una parte della riflessione antropologica negli ultimi decenni. In questo testo, il recupero di questa nozione prende una valenza duplice: da una parte enunciare lo specifico progetto antropo-poietico di Toro, sorto in un contesto culturale cileno multidisciplinare, in cui psichiatri, artisti, antropologi e psicologi hanno stretto un'alleanza con l'idea comune di ""umanizzare la medicina"""", dall'altra, associandola alla proposta di Francesco Remotti attorno a un'antropologia inattuale (2014), quella di portare alla luce il valore dell'antropologia, anche negli aspetti oggi considerati inattuali, come il fare teoria oltre che solo etnografia, come scienza capace di parlare ai membri della propria comunità in merito a tematiche e preoccupazioni contemporanee, di prendersi carico dell'attualità, attraverso una pratica conoscitiva intrinsecamente etica."" -
Problematiche. Vol. 6: après coup (1989-1990), L'.
Nei corsi universitari ininterrottamente tenuti dal 1962 al 1992 e riuniti col titolo generale di Problematiche, Jean Laplanche ha ripercorso mediante lo stesso metodo analitico il pensiero freudiano, per delinearne l'esigenza che lo muove, dettata dall'oggetto «inconscio» che ne orienta l'evoluzione. «Si è molto scritto sulla nozione freudiana di Nachträglichkeit, di après-coup, ma ponendo l'accento solo sulla dimensione retroattiva della cosiddetta ""risignificazione"""", lasciando così da parte il doppio orientamento del processo, nel senso della freccia del tempo e nella direzione opposta. «Esaminando minuziosamente i testi freudiani sull'argomento, ne è proposta un'interpretazione che, nella cornice della """"teoria della seduzione generalizzata"""" che è un pensiero """"traduttivo"""" del tempo, articola l'avant-coup del messaggio dell'altro adulto e l'après-coup della traduzione di questo messaggio da parte del bambino. Una prospettiva che apre ad un nuovo pensiero, ad una nuova filosofia del tempo, del tempo umano individuale»."" -
Nello spazio del lutto. Melanconia, violenza, tenerezza
Ogni percorso di cura è una elaborazione del lutto. Il lavoro del lutto è uno snodo centrale del continuo rimodellamento del funzionamento psichico in cui consiste lo sviluppo. L'autrice lo interpreta come l'attività dell'apparato psichico tesa a dare significato alle vicende dell'esistenza, particolarmente necessaria e vitale per il compito, che coinvolge ciascun individuo e ciascun gruppo, di trasformare i traumi, individuali e collettivi, come la pandemia che stiamo vivendo in questi giorni. L'individuo, come il gruppo, e la comunità hanno necessità di modellare e rimodellare il proprio funzionamento in vista della elaborazione dei traumi, pur attraverso le continue oscillazioni tra stallo melanconico e reazione violenta e rabbiosa. Il lavoro del lutto è a fondamento tanto della soggettivazione quanto del nesso sociale, infatti può contenere un'astiosa reazione immunitaria e avviare la pensosità, può restituire al singolo la parola, forse perfino quella politica, e al gruppo le sue risorse trasformative. Postfazione di Antonello Correale. -
In-verse. Poesia femminile dal Sudafrica
Terra, casa e madrepatria; lingua, espressione e corpo; genealogie, antropologie e archeologie poetiche; traduzioni, letture e performance: come si intrecciano, si sciolgono, si complicano questi nessi nel panorama della poesia femminile sudafricana in inglese e afrikaans? Quali racconti e quali suoni ricompongono la memoria lacerata delle donne, riscrivono la Storia/le storie da nuovi punti di vista, riconciliano passato, presente e prospettive future? Questo saggio offre uno sguardo su un corpus di testi di autrici sudafricane per lo più inedite in Italia e qui raccolti secondo un criterio che non intende appiattire le differenze per costruire un quadro univoco ma, al contrario, esaltare le caleidoscopiche rifrazioni di un'arte, quella della parola poetica, che germogliata da antiche radici e tradizioni presenti nel paese, anche di matrice europea, si apre ai temi relativi a genere e identità, all'impegno politico, e ai nuovi media. -
Arrigo Polillo. Un maestro internazionale della critica jazz
Avvocato e dirigente editoriale ma soprattutto acuto storico e brillante cronista della musica afro-americana dal secondo dopoguerra agli anni Ottanta, nonché attivissimo organizzatore di concerti e festival, Arrigo Polillo (1919-1984) è stato uno dei maggiori protagonisti, a livello internazionale, dell'opera di diffusione culturale del jazz e indimenticabile direttore della rivista Musica jazz. Dopo un approfondito studio che colloca Arrigo Polillo nel contesto internazionale della critica jazz, il volume offre le riflessioni personali e professionali del figlio Roberto, che per anni ha seguito il padre come fotografo, numerose testimonianze di musicisti, esperti e organizzatori (Ambrosetti, Biriaco, Buono, Castelli, Cogno, D'Andrea, Fasoli, Federighi, Linzi, Pagnotta, Patruno, Piacentino, Rava, Salvatore, Sessa) e alcuni scritti dello stesso Polillo su grandi del jazz come Louis Armstrong, Duke Ellington, Thelonious Monk e John Coltrane. Infine, in appendice, una serie di documenti inediti, tra i quali le corrispondenze epistolari del critico con i maggiori musicisti, organizzatori, produttori e studiosi americani ed europei. -
Genealogia del pensiero post-metafisico. Riflessioni su «Una storia della filosofia» di Habermas
Ricostruisce la storia della civiltà a partire dall’homo sapiens, passando attraverso le grandi religioni dell’antichità per poi analizzare lo sviluppo della costellazione moderna. In questo percorso la sua chiave di lettura privilegia il rapporto tra fede e sapere, ponendo al centro il ruolo della religione e della razionalità filosofica nella genesi del moderno e del pensiero post-metafisico. I saggi riprendono un seminario organizzato a Cortona nell’ottobre 2019 dalla Società italiana di teoria critica alla presenza dello stesso Habermas. Ai sei contributi segue la risposta di Habermas sotto forma di postfazione. La seconda parte del volume è dedicata alla storia della ricezione del pensiero habermasiano a livello nazionale e mondiale. -
Zapruder. Rivista di storia della conflittualità sociale. Vol. 56
Il Medioevo è un'età definita per assenza, alla quale ci si riferisce solitamente attraverso un immaginario irrazionale, arretrato, immobile, oscuro e spesso violento. La sua strumentalizzazione nella discussione pubblica - tanto per fini politico-propagandistici quanto per alimentare la cultura pop - continua a privarlo della dovuta complessità, restituendo un'epoca svuotata delle contraddizioni, delle lotte sociali e, in fondo, delle dinamiche che caratterizzano ogni fase storica. L'obiettivo di questo numero di ""Zapruder"""" è mostrare come il mondo medievale possa essere integrato nel dibattito odierno, a patto di superare l'immagine caricaturale di cui spesso è vittima. Ritornare al Medioevo quindi, ma presentando risultati, prospettive e problemi della ricerca storica, e decostruendo concetti e preconcetti. Un modo per riflettere sull'età di mezzo senza farne strumento di autoassoluzione, propaganda o alibi per le barbarie contemporanee."" -
L' opera di Paolo Sorrentino. Tra le immagini di Federico Fellini e di Martin Scorsese. Affinità e dissonanze nell'intreccio delle influenze
Paolo Sorrentino ha spesso parlato di Federico Fellini e di Martin Scorsese come fonti di ispirazione per il proprio cinema. Il successo mediatico e le ricompense de La grande bellezza hanno incoraggiato il parallelo con il regista de La dolce vita spesso a scapito di Scorsese. Eppure, entrambi i maestri sembrano aver lasciato una traccia significativa sull'opera del più giovane regista, un influsso ravvisabile sia secondo lo schema dell'analogia, sia secondo quello più problematico del contrasto. Il presente lavoro tenta di cogliere le peculiarità dell'opera sorrentiniana individuando affinità e dissonanze con il cinema di Fellini e Scorsese. -
Orson Welles e la new Hollywood. Il caso di «The other side of the wind»
Nel novembre 2018 la piattaforma Netflix ha reso disponibile ai suoi abbonati la visione di The Other Side of the Wind, un film a cui Orson Welles aveva dedicato le sue energie dal 1970 al 1985, anno della sua morte. In vita, il cineasta statunitense non era riuscito a portare a termine il progetto a causa di una serie incredibile di traversie, compresa la Rivoluzione Iraniana del 1979, che ne avevano impedito l'uscita nelle sale. Orson Welles e la New Hollywood è il racconto appassionato di un progetto cinematografico iniziato da Welles durante i primi anni della New Hollywood. Per raccontare questa incredibile storia produttiva, Massimiliano Studer ha consultato i documenti inediti dell'archivio Welles del Museo Nazionale di Torino, della University of Michigan e della Cinémathèque française. Il volume è inoltre impreziosito dalla prefazione di Esteve Riambau, considerato il più autorevole studioso europeo del cinema di Welles. -
Gramsci in inglese. Joseph A. Buttigieg e la traduzione del prigioniero
Il libro - attraverso il contributo di vari studiosi di Gramsci - prova ad affrontare, per la prima volta in Italia in modo organico, la figura di Joseph Buttigieg, il più importante traduttore di Gramsci in inglese, di cui si ricostruisce il contributo scientifico e intellettuale e si pubblicano in traduzione italiana una serie di saggi pubblicati fra gli anni Ottanta e i nostri giorni. Le sue pagine paiono accomunate da un lato dall'idea che sia necessario coniugare allo studio filologico del pensatore comunista la valorizzazione della valenza politica dei suoi scritti, senza cui non lo si può comprendere fino in fondo; e dall'altro che la cultura contemporanea abbia disatteso il suo messaggio volto a stringere gli intellettuali ai problemi delle classi popolari. Chiudono il libro alcuni studi incentrati sulla ricezione di Gramsci nel mondo anglofono, in cui non a caso ricorrono le questioni appena elencate. -
Trame nascoste. Teorie della cospirazione e miti sul lato in ombra della società
Le teorie della cospirazione hanno guadagnato negli ultimi anni un crescente spazio nel linguaggio quotidiano e nella comunicazione dei media e della politica. Come l'altra faccia di una stessa medaglia, le notizie di cronaca si accompagnano alle fake news, la verità alla post-verità, l'informazione alla contro-informazione, i discorsi delle istituzioni alla dietrologia. Se ""tutto il mondo è un palcoscenico"""", come già insegnava Shakespeare, le teorie della cospirazione sono il racconto del suo retroscena: ogni società, non importa quanto illuminata ritenga di essere, ha il proprio lato in ombra popolato da nemici, reali o immaginati. È un antimondo che si cela dietro la realtà che ci è più familiare. Attraverso lo sguardo di studiosi di diverse discipline, questo libro porta alla luce le """"trame nascoste"""" al centro delle molte teorie della cospirazione che circolano oggi in Italia, da quelle dei no-vax e dei negazionisti della Shoah a quelle sui cambiamenti climatici e sui contatti con gli alieni, da quelle dei terrapiattisti e dei romanzi di Umberto Eco fino a quelle sulla sostituzione etnica dovuta alle immigrazioni e sui rischi per la salute legati all'alimentazione. Queste teorie, sostenute con convinzione o aspramente criticate, sono un fenomeno sociale e culturale sempre più rilevante che anima l'immaginario collettivo, crea movimenti di protesta, indirizza l'opinione pubblica. Il cospirazionismo è ormai uno dei grandi miti della contemporaneità, un patrimonio di narrazioni controverse e alternative che riflettono le paure, i dubbi e le aspettative del nostro tempo."" -
Caleidoscopio filosofico. L'eterno ritorno nel «Nietzsche» di Heidegger e altri saggi
Il volume di Giametta riunisce una serie di saggi in cui si relaziona con i grandi autori a cui ha dedicato una vita intera di traduzione e d'interpretazione: Nietzsche in primis, ma anche Kant, Hegel, Schopenhauer, e - nel Novecento - Heidegger e Severino. Per Giametta, il confronto con i pensatori più importanti è l'occasione per esaminare filosoficamente le eminenti questioni del nostro tempo, come il tramonto del cristianesimo, il rapporto tra nazismo e comunismo e la sfida delle neuroscienze, ma anche per riprendere la sua proposta personale di una filosofia essenzialista. -
Etnografia e società
Cosa hanno in comune un artista autodidatta, una giocatrice di scacchi e un cercatore di funghi? Raccogliendo una selezione di tredici saggi di Gary Alan Fine, ""Etnografia e società"""" permette al lettore di seguire il sociologo statunitense attraverso alcuni dei singolari contesti in cui lo studioso ha svolto le sue ricerche etnografiche. Esplorando cucine di ristoranti, boschi, uffici meteorologici, gallerie d'arte e tornei di scacchi, Fine elabora una sociologia che mette al centro i piccoli gruppi, considerati come il centro nevralgico della produzione e riproduzione della cultura, in perenne tensione tra i vincoli delle strutture sociali e le contingenze dell'interazione. Nell'arco di una carriera intellettuale quarantennale, Fine è riuscito a coniugare riflessione teorica, ricerca empirica e attenzione per il metodo etnografico: questi tre elementi sono il filo conduttore attorno a cui è organizzato il volume. Tanto i lettori esperti quanto coloro che si avvicinano per la prima volta alla sociologia troveranno in questo volume spunti interessanti su come fare ricerca sociale e creare teoria a partire dall'analisi di casi empirici: Etnografia e Società è un ottimo strumento per stimolare lo sguardo sociologico.""