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Krisis. Genesi, formazione e sgretolamento dell'ordine economico statunitense
Il declino relativo degli Stati Uniti è un fatto riconosciuto da centinaia di esperti di diversa estrazione e provenienza e destinato a ridisegnare gli equilibri di potere planetari. Questo libro indaga gli aspetti economici che hanno caratterizzato la parabola egemonica statunitense, dalla prorompente scalata della gerarchia del potere mondiale intrapresa nel XIX secolo al lento ma inesorabile decadimento a cui si assiste attualmente. Pur rimanendo la principale potenza planetaria, gli Stati Uniti non sono più in grado di fungere da unico centro coordinatore di un ordine internazionale, nonostante manifestino una spiccata ostilità a prenderne atto e trarne le debite conclusioni. In tali condizioni, la translatio imperii sarà tanto meno rischiosa quanto più rapidamente i decisori di Washington svilupperanno un'adeguata capacità di adattamento al nuovo scenario multipolare in via di definizione. -
Disciplinare i poveri. Paternalismo neoliberale e dimensione razziale nel governo della povertà
Disciplinare i poveri affronta la trasformazione del governo della povertà negli ultimi quaranta anni negli USA: cosa è successo e perché, come funziona oggi il welfare e come influisce sulle persone. Sviluppa un resoconto preciso di come si plasmi la governance della povertà e chiarisce il ruolo centrale della questione razziale all'interno di questa trasformazione. Collegando la riforma del welfare ad altri sviluppi politici, gli autori analizzano varie forme e fonti di dati per spiegare le origini, le pratiche e le conseguenze di una nuova modalità di governance della povertà. Lo studio traccia un percorso di questo nuovo modello: dal livello federale a quello statale e di contea, fino alle differenze nei modi in cui gli street level bureaucrats prendono provvedimenti disciplinari nei singoli casi. Il risultato è un resoconto convincente di come il sistema di governance paternalista-neoliberale stia oggi disciplinando i poveri. -
Il gusto e il suo doppio. Saggi sul kitsch
Da oscuro sostantivo del lessico estetologico tedesco del primo Novecento ad abusato e approssimativo sinonimo di cattivo gusto e pseudoarte, il termine kitsch ha attraversato il ventesimo secolo registrandone, dal punto di vista estetico, le contraddizioni più acute e il passaggio definitivo da una cultura elitaria a una di massa. Questi studi cercano di tracciare un identikit che vede il kitsch operare in più scenari come un problematico doppio di una delle categorie fondative dell'estetica, il gusto: la cultura ottocentesca, la filosofia del Novecento, l'antropologia, la moda, l'arte contemporanea. -
Oggetti attivi. Sulla singolarità delle opere d'arte
Nei saggi che compongono questo libro l'autore interroga e analizza la singolare natura delle opere d'arte. Nel contesto di una riconfigurazione della teoria estetica perseguita da oltre un ventennio si propone qui di rovesciare il punto di vista da cui considerare questi paradossali prodotti del fare umano. Anzitutto, assumendo la paradossale capacità delle opere d'arte di rivolgere a noi uno sguardo autonomo e straniante. Sul filo di questa paradossalità si considera la polarità immanente alla quasi-vita delle opere d'arte e con essa la tensione tra l'unità di oggetti e l'unità d'immagini in cui consistono. Questa considerazione si svolge su due piani. Un piano decisamente teorico che affronta le opere d'arte nel confine tra estetica e ontologia. Un piano critico-fenomenologico che indaga la dimensione oggettuale delle opere in snodi decisivi dell'arte contemporanea. Il risultato è una concezione delle opere d'arte come ""oggetti attivi"""" caratterizzati da una sovraesistenza che coinvolge i modi stessi del loro aver effetti sulla nostra vita."" -
Il dovere e il piacere. Un'introduzione critica all'etica contemporanea
La filosofia morale che si è sviluppata in Occidente all'indomani della Seconda Guerra Mondiale ha espresso una sorta di diarchia egemone, rappresentata da due teorie alternative: la deontologia di matrice kantiana e l'utilitarismo. Questi due approcci sembrano coprire in maniera quasi esaustiva lo spazio teorico delle alternative etiche oggi disponibili. Il presente lavoro esamina queste teorie per sottoporle ad una critica radicale. Tale critica ha un duplice carattere. All'ordinaria critica immanente, volta ad esporne le aporie, si somma una critica di matrice storico-culturale, che denuncia ciò che queste teorie, apparentemente contrapposte, hanno in comune. Il successo di questa 'diarchia' produce come effetto collaterale un accecamento sistematico verso un intero campo etico. Sia il kantismo che l'utilitarismo focalizzano sulla decisione di individui isolati, con pretese di universalismo astorico che ben si adatta al contesto dell'odierna cultura liberale. Questa collocazione privilegiata li rende più confortevoli rispetto ad approcci tradizionali, che non separano il problema del bene e del giusto da una valutazione dell'intorno sociale e storico. L'odierno paradigma etico risponde ad esigenze storiche specifiche, e produce una forma di ragion pratica inedita, che ostentatamente rigetta ogni riferimento all'Èthos (greco) e al Mos (latino). I modelli filosofico-morali egemoni nella teorizzazione contemporanea rappresentano perciò una rottura fondamentale rispetto a ciò che è stato il cuore dell'orientamento etico-morale in epoche passate; ed il senso di questa peculiarità esige di essere chiarito. -
Leggere il presente con Freud e Lacan
Il mondo è cambiato. Questa mutazione radicale ha prodotto fenomeni macroscopici come la separazione del godimento sessuale dalla procreazione. A un mondo fondato sulla verticalità si è sostituito un mondo dell'orizzontalità, all'economia del desiderio si è sostituita un'economia del godimento, in accordo con un neoliberismo che necessita di consumatori e non di soggetti. Il vivere insieme familiare e sociale e la singolarità di ciascuno ne risultano dipendenti e deformati. Freud e Lacan ci forniscono gli strumenti necessari per leggere quest'emergenza epocale e assolvere così il nostro compito di ""esseri parlanti"""": trasmettere l'humus in cui affondano le radici dell'umano."" -
Arianna. Testo russo a fronte
Scritta a Praga tra il 1923 e il 1924 e pubblicata nel 1927 a Parigi con il titolo di Teseo, Arianna, che doveva essere la prima parte di una trilogia dedicata al celebre eroe greco, rilegge il famoso mito del labirinto e dell'amore infelice tra Arianna e Teseo. Nell'opera di Marina Cvetaeva, il sentimento tragico dell'esistenza peculiare alla tragedia greca rispecchia, e allo stesso tempo si fonde, con il senso di disappartenenza dal mondo e con la legge del ""nonincontro"""" che tanta parte ebbero nella vita dell'autrice (da Rilke a Pasternak). Marina, che si identificava in Arianna e amava a tal punto questo personaggio da dare il suo nome alla figlia primogenita, tratteggia un'eroina appassionata e indimenticabile."" -
Futuri possibili: Frammento di storia futura-I giganti calvi
Due scritti di Gabriel Tarde che si richiamano a vicenda, originale messa in opera della sua particolare filosofia, sociologia e psicologia. Nel primo scritto, ""Frammento di storia futura"""", una catastrofe ambientale costringe i pochi sopravvissuti a rifugiarsi nelle viscere della terra, dove costruiscono una nuova società, sviluppata secondo il modello tardiano. Una sorta di rovesciamento dell'ideale platonico dell'uscire dalla caverna, e un'immagine del futuro che, proprio perché già sempre possibile, non può attingere la perfezione. Nel secondo scritto, """"I giganti calvi"""", incontriamo e impariamo a conoscere la super-umanità del futuro, plasmata con pratiche eugenetiche a partire dall'invenzione """"geniale"""" di un uomo solitario. In un mondo che si crede perfetto e che perfetto non può essere, la catastrofe è però sempre in agguato. Finzioni profonde e ironiche sui futuri possibili dell'umanità, questi scritti tardiani - tutti giocati tra creazione e catastrofe e in cui domina la contingenza - mostrano come la creatività sia un fatto di portata ontologica e lo sforzo di immaginare un futuro altro non sia soltanto un imperativo etico e politico, ma anche il modo migliore per realizzare la natura umana."" -
Le basi chimiche della morfogenesi
"Le basi chimiche della morfogenesi"""" rappresenta ancora oggi il modello teorico di riferimento per un vasto campo di discipline quali la biologia dello sviluppo, la bioinformatica e le ricerche intorno alla cosiddetta artificial life. Riscoperto in anni recenti, il lavoro di Alan Turing ha assunto la medesima importanza rivoluzionaria degli studi dello stesso autore dedicati alla celeberrima """"macchina di Turing"""" e può essere considerato come uno dei testi paradigmatici della scienza del Novecento. In questo volume appare la prima traduzione italiana del saggio pubblicato nel 1952, corredata di un'introduzione che illustra il cuore della proposta teorica di Turing, nella quale emergono gli snodi problematici legati alla genesi della peculiare struttura del vivente." -
I commenti all'Isagoge di Porfirio
Abelardo fu uno dei primissimi autori medievali a studiare i problemi logici, trattando la logica come una scienza autonoma. A partire dalle sue opere, la dialettica in quanto materia indipendente si diffuse all'interno del panorama culturale medievale. La sua opera logica fu di enorme importanza già per i suoi contemporanei: furono moltissimi gli autori che, nel XII secolo soprattutto, si occuparono del problema degli universali. Abelardo però, nella miriade di posizioni proposte sull'argomento, seppe dominare la controversia e portarla a una determinazione. Tutte le opere logiche di Abelardo vengono qui raccolte in un'edizione critica che affronta il problema del riconoscimento delle sue teorie autentiche e del rapporto cronologico tra le opere logiche, che occuparono più di trent'anni della sua vita. -
Psicoterapia integrativa. Un modello interdisciplinare attraverso tredici racconti di pratica psicoterapeutica
Cosa accade in psicoterapia e quando è utile? Attraverso il racconto di alcuni casi clinici relativi ai più frequenti disturbi per cui si accede ad un percorso di psicoterapia, lo psichiatra, psicoterapeuta e psicoanalista Rainer Matthias Holm-Hadulla mostra come si possano ottenere importanti risultati grazie all’integrazione di diversi approcci psicoterapeutici. Si studiano gli individui nel loro contesto sociale, con le loro biografie, situazioni di vita e potenzialità creative. Le narrazioni ruotano attorno al Modello ABCDE, mettendo in luce i seguenti aspetti della psicoterapia moderna: alleanza terapeutica, cambiamento comportamentale, riflessione cognitiva, analisi psicodinamica e comprensione esistenziale. Prefazione Cristina Riva Crugnola. -
Il populismo russo. Vol. 2: Dalla liberazione dei servi al nichilismo.
Il contributo del grande storico Franco Venturi allo studio del populismo russo è stato tra i più rilevanti. In questa opera in tre volumi, Venturi offre una mirabile ricostruzione del movimento rivoluzionario che, intorno alla metà dell'Ottocento, lottò per l'emancipazione delle masse contadine e per porre fine all'autocrazia zarista. Il secondo volume si apre con il manifesto che l'imperatore Alessandro II pubblica il 19 febbraio 1861 e con il quale libera dalla schiavitù la grande maggioranza della popolazione. Ma, se il mare contadino sembra assestarsi nella nuova situazione, lo stesso non può dirsi per le nazionalità dell'Impero - come la Polonia -, che prendono la via dei risorgimenti nel tentativo di riconquistare la propria indipendenza, mentre nasce la prima organizzazione clandestina rivoluzionaria ""Terra e libertà"""". La risposta zarista è ripiegare verso la reazione, portando il conflitto all'esasperazione: nichilismo, terrorismo e rivolte chiudono così i decisivi anni '60 della storia moderna russa."" -
La dottrina buddista dell'esperienza
Vasubandhu, dopo Nagarjuna, è il più importante autore del buddismo indiano. La tradizione Zen e quella della Pura Terra lo annoverano tra i loro patriarchi. Tuttavia, a oggi, delle sue opere ben poco è stato pubblicato in italiano. Questo testo, che contiene anche uno scritto di Asanga, vuole contribuire a colmare la lacuna. L'opera di Vasubandhu mostra nitidamente il funzionamento sottile dell'essere umano, uno svelamento che, pur finalizzato al come e al perché della pratica buddista, potrebbe modificare il corso stesso della cultura occidentale, sia laica sia religiosa, andando ben oltre Freud e ogni possibile utilizzo concettuale del termine ""Dio""""."" -
Le trasformazioni dell'uomo
Le trasformazioni dell'uomo di Lewis Mumford, pubblicato nel 1956 e qui per la prima volta tradotto in italiano, occupa un posto intermedio tra Tecnica e cultura, uscito nel 1934, in cui Mumford prendeva ancora in considerazione l'ipotesi che lo sviluppo delle macchine potesse essere padroneggiato e messo al servizio di una società umana pienamente democratica, e i due volumi de Il mito della macchina, pubblicati nel 1967 e nel 1970, in cui il ""pessimismo"""" dell'autore lo porterà a osservare come il sistema tecnologico del XX secolo abbia distrutto l'autonomia individuale, le basi della democrazia e la stessa civiltà. Per il Mumford de Le trasformazioni dell'uomo, con lo sviluppo del """"Nuovo Mondo"""", dominato dal capitale e dalla razionalità tecnico-scientifica, il segreto dell'umanizzazione, cioè n""""l'arte di educare l'uomo"""", comincia a venire meno. Il disastro, allo stesso tempo ecologico, sociale e soggettivo, è negli anni Cinquanta del XX secolo già così avanzato che all'orizzonte si annuncia una vera rottura antropologica. Tale rottura è, in questo libro, presentata in forma di alternativa: o l'inizio di una post-umanità in cui un """"uomo poststorico"""" sarà asservito completamente alle macchine che ha costruito, o una nuova evoluzione verso l'unità dell'uomo tanto come specie quanto come individuo."" -
La vita nuda
«Il libro è molto interessante per più motivi. II primo: il valore della testimonianza degli orrori di un regime comunista. Il secondo: è un contributo alla storia delle donne, dal momento che si parla di un lager femminile e dove le comandanti sono donne e la narrazione delle protagoniste è in gran parte concentrata sulle dinamiche fra le donne incarcerate. Il terzo: il ruolo dell'interlocutore». - Wlodek GoldkornIsraele, marzo 1989. Danilo Kis intervista, per un documentario diretto dall'amico Aleksandar Mandich, due donne ebree jugoslave: Jenny Lebl ed Eva Nahir. Jenny, all'epoca dell'occupazione tedesca della Jugoslavia, è arrestata, torturata e ben presto trasferita in una prigione della Gestapo. ll 20 aprile 1945 - il giorno del compleanno di Hitler - viene condannata a morte. Ma i russi sono ormai alle porte di Berlino e nel lager avviene un vero e proprio miracolo: ""Siete libere!"""", le parole più belle mai sentite pronunciare in tedesco. Tornata a Belgrado si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza e inizia a collaborare con il rinomato quotidiano """"Politika"""". Sembra che tutto vada finalmente per il meglio quando, dopo aver raccontato una barzelletta su Tito, Jenny è arrestata e condotta nel campo di prigionia dell'Isola nuda (Goli otok), dove rimarrà dall'aprile 1949 all'ottobre 1951. Dopo infinite umiliazioni Jenny, una volta liberata, emigrerà in Israele, dove, nella primavera del 1986, avviene l'incontro con un'altra ex detenuta di Goli otok, Eva Nahir, e con Danilo Kish, che decide di raccontare la loro storia."" -
Intuizione della vita. Quattro capitoli metafisici
L'ultima opera di Georg Simmel, pubblicata nel 1918, rappresenta il documento di un pensiero aperto a una molteplicità di sviluppi, che non arretra di fronte alle questioni ultime - la vita, la morte, il significato dell'esistenza umana. Il libro offre una ricapitolazione delle linee generali del pensiero del filosofo e invita a un approccio libero da classificazioni e pregiudizi, che valorizzi l'avventura umana e spirituale tra arte, religione, filosofia e morale. -
Abbecedario del postumanismo
Il postumanismo è molte cose. È una corrente filosofica che mette in discussione le radici umanistiche del pensiero occidentale. È una riflessione ad ampio spettro sul rapporto tra techne e realtà, sull'evoluzione delle forme umane, sull'Antropocene. È una metamorfosi del nostro modo di interfacciarci col mondo, una via per riscoprire Gaia e le molteplici alterità che la popolano. Ogni cambiamento rende necessario un nuovo vocabolario. E i concetti sono in continua rielaborazione in un'officina del pensiero come quella postumanista, che non pone limiti, non ricerca sintesi, ma si fa nomade tra pluriversi. Se il postumanismo ascrive e rielabora i termini in funzione di un diverso modo di rispondere al presente, allora quest'opera ha il compito di raccontarli. E lo fa chiamando a raccolta i più importanti nomi postumanisti italiani ed europei, che da anni animano questa corrente filosofica, allo scopo di fornire una bussola con cui orientarsi nel complesso dibattito sul futuro della nostra specie. -
Chiralità: la vita e l'antinomia. Gli eroi dei due mondi
Nel 1848 Louis Pasteur scopre molecole che si comportano come le nostre mani, nel senso che esistono in due forme, definite enantiomeri, che hanno proprietà chimiche quasi identiche ma non sono sovrapponibili: per questo sono chiamate chirali, dal greco ????, ""mano"""". Più tardi riscontrerà un risultato inatteso: in presenza di questa asimmetria destra-sinistra la natura compie una scelta radicale, optando senza eccezione per la forma sinistra. Da quel momento la scienza e la filosofia si interrogano sulle origini di questa rottura e sulle ragioni di questa preferenza. Le opinioni sono varie, ma si converge su un dato di fatto innegabile: esistono due mondi diversi, legati da una relazione speculare tra identità e alterità, che ha implicazioni profonde in quanto può essere declinata in modalità differenti e assumere significati diversi di carattere culturale, scientifico, filosofico e teologico. Su questi temi si confrontano giganti del pensiero, quelli che possiamo chiamare gli """"eroi dei due mondi"""": lo stesso Pasteur, Vladimir Vernadskij, Pierre Curie, Primo Levi, Tullio Regge, Giovanni Jona-Lasinio. L'argomento diventa il cavallo di battaglia di Pavel Florenskij che, da ricercatore poliedrico e polifonico qual è, ne fa il motivo conduttore della sua """"strategia del ragno"""", volta a tessere una tela con fili radiali che congiungono, in un disegno di straordinaria originalità e attualità, scienza, filosofia, teologia, arte e tecnologia."" -
Gli immaginari in geometria. Estensione del dominio delle immagini bidimensionali nella geometria
Per la prima volta in traduzione italiana, l'opera di Pavel Florenskij che introdusse una nuova interpretazione geometrica dei numeri complessi. In questo saggio, l'autore si propone di descrivere in modo visivo le proprietà delle diverse equazioni risultanti dalle due variabili, che possono avere valori sia reali sia immaginari. Ai primi sette capitoli, cui Florenskij lavorò nel 1902, il filosofo e matematico aggiunse un ottavo nel 1921 e un nono nel 1922. Nel nono capitolo il concetto di ""immaginari"""" viene inserito all'interno di una visione cosmologica che include un originale confronto tra i sistemi tolemaico e copernicano, la relatività speciale di Einstein e la """"fisica"""" di Dante nella Divina Commedia. Un'opera in anticipo sulla sua epoca, considerata """"eretica"""" dai commissari bolscevichi per il suo approccio rivoluzionario alla materia matematica."" -
Il tempo e l'altro
"Il tempo e l'altro"""" ospita quattro conferenze tenute da Emmanuel Levinas nel 1946-1947, durante il primo anno della sua attività al Collège philosophique fondato da Jean Wahl. Queste pagine, anche alla luce della pubblicazione delle opere inedite di Levinas, in particolare i Carnets de captivité, appaiono come un luogo di """"gestazione"""" dei temi centrali della maturità teoretica dell'Autore. Di più, ne costituiscono una prima sintesi. Un'opera fondamentale per cogliere la cellula germinale del pensiero di Levinas e riscoprirne la grandiosa originalità. Postfazione Francesca Nodari."