Sfoglia il Catalogo feltrinelli019
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 2921-2940 di 10000 Articoli:
-
Alice & friends. Boop fashion story
Il libro racconta la storia di una giornalista milanese, Alice, e delle sue tre amiche: Brunella, gallerista; Ludovica, avvocato civile; e Camilla, 'wedding planner', esperta di moda, in particolare di scarpe. La vita di Alice, cronista di giudiziaria, si snoda tra un servizio e l'altro, tra casi di omicidio e processi per bancarotta. All'amore sembrerebbe aver rinunciato da tempo, dopo che Francesco l'ha lasciata preferendole il lavoro di broker nella City. Alice rimane a Milano, sfugge i rapporti seri e intrattiene una fuggevole relazione con un collega del ""Messaggero"""". Mentre Camilla, alla ricerca di 'suggerimenti per gli acquisti', fa conoscenza con un giovane e aitante blogger, Ludovica, cinica e introversa, non riesce a trovare l'amore, e Brunella incontra, in un viaggio in India, un surfista. Sarà l'improvviso ritorno di Francesco a Milano a sparigliare le carte. Alice lo incontra casualmente in un caffè. Da quel momento si cercano, si incrociano, sì sfuggono dando vita a situazioni tragicomiche. Ma arriva per entrambi la resa dei conti... Con ironia e leggerezza il romanzo affronta le tematiche più sentite dalle giovani d'oggi, alle prese con la ricerca della propria identità, che matura e si chiarisce attraverso il confronto dei diversi caratteri."" -
Mater Camorra
L'assassinio di Gennaro Cuocolo, basista della camorra, e della moglie Maria Cutinelli, ex prostituta, uccisi a colpi di coltello nella notte del 5 giugno del 1906, si prefigurò da subito come un clamoroso fatto di cronaca nera, rorido di vaste implicazioni politiche, sociali e giornalistiche che sarebbero piaciute a Maupassant, In quegli anni gli scandali e l'esplosione di inarrestabili tangentopoli amministrative avevano scosso l'opinione pubblica e incoraggiato un'azione repressiva. Luigi Compagnone ricostruisce l'incredibile storia del maxiprocesso di Viterbo (1911-12), le indagini che lo precedettero e l'azione investigativa del capitano dei carabinieri Fabroni, infaticabile costruttore di prove false a danno di capi, gregari e manutengoli dell'onorata società, da Errico Alfano (Erricene) al prete don Ciro Vittozzi. ""Mater Camorra"""" è un esemplare modello di pamphlet di stampo illuministico, permeato da una coscienza civile riconducibile ad alcuni memorabili libri-inchiesta di Sciascia, ma anche di rovente, satirica requisitoria sul costume italiano e su quella specificità tutta napoletana di vivere la tragedia come spettacolo teatrale o eterno carnevale. Contro l'assurdità e l'irrealtà delle cose del mondo, Compagnone combatte con lo sguardo blasfemo e irriguardoso di un polemista settecentesco; la sua sulfurea scrittura allegorica giunge alla drammatica rappresentazione di una città disperatamente condannata alla non-storia."" -
La valigia di Agafia
Dalla miseria del suo villaggio, dove ha cominciato a lavorare dall'infanzia raccogliendo tabacco nelle piantagioni Agafia, si sottopone a un lavoro massacrante che la porta in una Siberia senza legge e senza dignità, su treni che masticano gelo e violenza. Ma questo è solo l'inizio: abusi, pestaggi e tradimenti l'attendono. Una fuga disperante, che la porta a piedi scalzi su frontiere spinate, per chilometri di attese, di inganni, di sfinimenti. E alla fine, in un'Italia che raccoglie e schiavizza, distogliendo per pudore lo sguardo. Agafia impara, insieme alla lingua, l'umiliazione di chi vive senza diritti e senza protezione. La vita racchiusa in una valigia. Prima a Roma e poi a Bologna, passa le notti nelle stazioni, e i giorni a consumare scarpe in cerca di un lavoro, un rifugio, un miraggio per cui sarà disposta anche a vendersi. E quando diventa ""badante"""", scopre di essere finita nell'ennesima trappola, fatta di condizioni disumane. Ma sul fondo del baratro scopre anche l'amore, infelice e sventurato come tutta la sua esistenza, fratellanza di ferite e specchio di dannazione, ma capace di nutrire l'anima."" -
L' ultimo rifugio
Deluso dal mondo e dalla vita, Sam Acquillo si è ritirato a vivere in un cottage sulla Little Peconic Bay, che rappresenta per lui l'ultimo rifugio. Qui trascorre il tempo bevendo vodka e trafficando su una Pontiac d'annata, in compagnia di Eddie, un bastardino. Sua vicina è un'anziana donna dal carattere spigoloso, Regina Broadhurst, che un giorno Sam trova affogata nella vasca da bagno della sua casa. Messosi sulle tracce dell'ipotetico assassino, l'improvvisato detective scopre un groviglio di loschi interessi. Nel frattempo una processione di eccentrici personaggi incrocia la sua strada: un'affascinante impiegata di banca, Amanda, della quale rischia di innamorarsi, uno stravagante avvocato, un vecchio pescatore, un miliardario gay, un poliziotto di grande umanità, insieme a teppisti e luminari locali, insospettabili abitanti dei favolosi Hampton: persone che hanno denaro, persone che non ne hanno e persone che vorrebbero averlo, a ogni costo. Tutte le piste portano alla Bay Side Holdings, proprietaria della casa dove Regina abitava, ma non è facile mettere a fuoco la verità. Sam Acquillo ci riuscirà dopo una serie di inseguimenti, sparatorie e furiosi pestaggi. Knopf ha la straordinaria capacità di tradurre sulla carta i ritmi e le idiosincrasie del parlato. Inoltre ha un'estrema sensibilità verso il paesaggio, che, unita a una pungente vena di ironia, rende assai piacevole il suo modo di raccontare. -
Il giorno del silenzio
I dieci racconti raccolti in questo libro sono inediti in Italia e tra i più belli dei centoquindici pubblicati da George Gissing. Scritti in un arco di tempo che va dall'inizio degli anni '90 dell'Ottocento alla sua morte, essi si legano, sia tematicamente che stilisticamente, ai suoi romanzi maggiori e rappresentano con nitidezza la struttura psicologica dei personaggi, calati nel milieu socio-economico del tardo periodo vittoriano. Tutte le storie sono ambientate a Londra e la città, per l'insistita presenza delle sue strade e delle sue piazze, finisce per esserne anch'essa protagonista. Nessun lettore rimarrà indifferente a quel che Gissing ironicamente chiama ""II destino di Humphrey Sneil"""", una storia ambientata nella graziosa città di Wells; o ai dilemmi di una giovane che alla fine emigra per sfuggire alla solitudine; o a quelli di un bibliomane costretto a scegliere tra i libri e la moglie. Né il lettore mancherà di sorridere dell'inquilino che il caso salva da un malinteso obbligo di chiedere la mano alla sua padrona di casa; o della strana situazione di un anziano scalcagnato, che gli amici si ostinano a considerare un incurabile filantropo."" -
Generazione McDonald's
In attesa di iscriversi al'università e decidere quale indirizzo dare al proprio futuro, un giovane studente, Marcello, figlio di genitori piuttosto eccentrici, risponde a un'offerta di lavoro della McDonald's per compiere una diversa esperienza di vita in un ambiente scintillante di luci ma non privo di zone d'ombra, che finora aveva conosciuto solo dall'esterno. Viene così a contatto con le abitudini e le regole che governano queste catene di fast food e con coloro che vi operano, acquisendo maggiore consapevolezza di sé, delle proprie capacità e delle proprie aspirazioni. Nel corso di questa esperienza ha modo di chiarire a se stesso il rapporto con i genitori e con gli amici e, soprattutto, il legame ambiguo con Cate, un'ex compagna di scuola, ragazza determinata e affascinante, della quale è timidamente innamorato... A dar sapore alla trama ci sono elementi forti e assoluti, che riescono subito a catturare il lettore per la loro universalità: l'amicizia, l'amore, la ricerca della felicità, il tradimento, l'abbandono, la sconfitta, la difficoltà di accettare se stessi. -
Tra i monti della cava. Gente, credenze e usanze in un villaggio dell'800
In pagine di diario, vergate da una scrittrice francese che fu grande amica dell'Italia, la vita di un piccolo villaggio rurale affacciato sul golfo di Salerno, Castagneto di Cava de' Tirreni, riflessa nelle vicende, nelle credenze, negli usi e nei costumi della famiglia di un modesto proprietario terriero appartenente alla classe dei ""galantuomini"""", ricca di otto figli, tra cui due maschi, da avviare l'uno alla carriera forense e l'altro a quella ecclesiastica, e due ragazze da marito. Dagli incontri della scrittrice con alcune donne del paese e in particolare con la figura a tutto tondo della moglie del galantuomo, Donna Fortunata, nutrita di secolare saggezza popolaresca, prendono luce i minimi aspetti e accadimenti della quotidianità, proiettati su uno scenario """"pittoresco"""", d'impareggiabile bellezza, lo stesso che tra Settecento e Ottocento ispirò legioni di artisti e di letterati. Dotata di uno stile scintillante, fatto di grazia e di arguzia, l'autrice si cala in quel mondo quasi fuori dalla storia, esplorandolo con animo scevro da pregiudizi, e ce ne dà uno spaccato che vale più di un trattato scientifico."" -
Gli zoccoli di Steinbruck. Peripezie di un bersagliere tra guerra e lager
Le memorie di Pompilio Trinchieri si aprono con un primo scritto che copre il periodo dal 6 luglio al 3 agosto 1942, con la cronaca ora per ora del lungo viaggio di andata e ritorno dal fronte, per una missione di rifornimento all'Armir, l'Armata italiana in Russia. Si tratta di un documento di grande interesse, dal quale emergono ampie tracce del tipo di guerra totale voluta da Hitler: una guerra spietata e violentissima, combattuta non solo al fronte ma nelle retrovie contro la popolazione civile, e intrisa di quell'odio razziale che permeava l'ideologia nazista. Una guerra non convenzionale da parte dei tedeschi, della quale, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, Pompilio cessa di essere spettatore impotente e diviene vittima, subendo la deportazione e la prigionia nei lager, per aver rifiutato l'adesione alla Repubblica di Mussolini. Ed è proprio a questa esperienza di fame, maltrattamenti, punizioni, che è dedicata la seconda più ampia parte del libro. Un diario-memoria della prigionia basato su annotazioni e appunti presi mentre si svolgevano i fatti, con grave rischio personale, dall'animoso bersagliere romano. Una narrazione che ha valore di fonte storica e contribuisce ad aggiungere ulteriori elementi di conoscenza alla vicenda spesso dimenticata degli IMI, gli Internati Militari Italiani. -
Sette giorni per i lupi. RVH. Vol. 2
Raistan Van Hoeck, tenebroso vampiro olandese, ripercorre una fase dei tre secoli che compongono la sua vita e, contemporaneamente, ci prende per mano per farci vivere le sue avventure nel presente. Tra incursioni nella storia (Luigi XVI e la Rivoluzione francese), vicende di amore e di amicizia, sesso sfrenato e fiumi di sangue, Raistan ci racconta del momento più drammatico della sua esistenza: diventato Generale Supremo del Clan a cui appartiene, verrà catturato con l'inganno da Greylord, comandante delle truppe lycan, per mano del quale subirà una perdita che lo trascinerà sull'orlo della follia. Come sopravvivrà a eventi così devastanti? Chi correrà in suo aiuto? Nel presente invece, Vincent, il capo del suo Clan, deciso a punirlo per aver messo in pericolo la segretezza della razza vampira, ricorrerà a uno spietato killer licantropo, Blackspear, lanciato come un segugio infernale sulle sue tracce, fino all'imprevedibile epilogo nei tetri tunnel delle stazioni abbandonate della London Underground. -
Io, Trotula. Storia di una leggendaria scienziata medievale. Ediz. illustrata
Combinando sapientemente verità e finzione, indizi documentali e immaginazione, l'autrice narra la vicenda di Trotula de Ruggiero, punta di diamante della Scuola medica salernitana (sec. XI). L'incontro con Edoardo il Confessore, futuro re d'Inghilterra, è la chiave di volta del racconto: un amore grande, folgorante, che infiamma il cuore di lei adolescente e s'imprime per sempre nella sua anima. Ma è un amore impossibile, a causa della ragion di stato, suggellato già sul nascere dall'addio. Proprio in forza di questo sentimento, Trotula avrà il coraggio di proseguire tenacemente nel cammino della ricerca scientifica affrontando con coraggio e determinazione le prove del suo futuro di donna tra cui il matrimonio con Giovanni Plateario, suo maestro, molto più vecchio di lei, voluto da suo zio il principe Guaimario IV. Un'esperienza amara la sua, come quella di tante donne del suo tempo, ma non senza un intimo sentimento di rivolta, che la spinge ad approfondire gli studi per riscattare se stessa e tutte le altre donne, donando loro la salute del corpo e il piacere della sua bellezza. Il volume è arricchito da un'appendice contenente 37 ricette mediche adeguatamente esposte e da un originale apparato iconografico. -
Mathilde bianca di calce
Diego, originario di una città del Sud ma trasferitosi a Roma per lavoro, giunge su un'isola della Grecia per realizzare un servizio fotografico su incarico della rivista turistica a cui collabora. Alle spalle si lascia un'ex fidanzata con cui ha ancora qualche legame. Un passato familiare fatto di sapori e profumi irripetibili e un senso di mancata appartenenza al presente lo pongono in una costante condizione di vuoto e di malessere. Con l'aiuto delle persone che conoscerà in Grecia, tra cui la vecchia Nora e, in particolare, la guida Cleante, moderno aedo narratore di storie, Diego riuscirà a realizzare foto bellissime, portando a termine il suo lavoro grazie agli scorci meravigliosi catturati con i suoi scatti e a vivere giorni straordinari. Ma il giovane non porterà con sé solo i ricordi di un viaggio coinvolgente; imparerà anche ad amare di nuovo e a non temere i sentimenti. Grazie all'incontro con la giovane Mathilde, studiosa parigina di storia dell'arte, in vacanza sull'isola. Con lei Diego vivrà un'intensa storia d'amore, che non terminerà con la fine del soggiorno in Grecia. Sullo sfondo, il racconto narrato come in dissolvenza che Cleante farà della storia di Euripide e della leggendaria creazione della sua Medea, nata dall'incontro del poeta, in quella stessa isola, con la giovane e ribelle Agape. -
Pane secco e Avemarie. Due militari italiani nei lager nazisti
In queste pagine sono raccolte le vicende simili e diverse di due futuri amici accomunati dall'esperienza di prigionia, Enrico Bertolini e Luigi Montresor. Il Bertolini (1923-1982), nonno materno dell'autrice, aveva da poco compiuto vent'anni quando venne catturato presso Atene dopo l'armistizio dell'8 settembre e diventò un IMI, un internato militare italiano. La sua storia, ricostruita a partire dai pochi ricordi condivisi non senza reticenza con i familiari, per quanto frammentaria e incompleta, tratteggia alcuni aspetti dell'esperienza di un giovane soldato italiano alle prese con la prigionia. Il carteggio di Luigi Montresor (1916-1987), catturato presso la caserma di Verona, permette di immergersi in modo più approfondito nella sua vicenda di internato militare, grazie alle lettere scambiate con il padre Pompeo lungo tutto il periodo di prigionia, tra il 1943 e il 1945. In queste lettere, dal tono rassicurante ed ottimista, si intravedono vari elementi dell'esperienza dell'internato: dal lavoro ai bombardamenti, dalle difficoltà alle speranze, espressi in uno stile delicato e gentile, tipico della sua personalità. Divenuto, in seguito al rimpatrio, presidente della sezione ANEI del comune di Bussolengo, il Montresor conobbe il compaesano Enrico Bertolini con il quale, sulla base della comprensione che poteva esserci solo tra chi ha vissuto momenti così duri da renderne quasi impossibile la condivisione con chiunque altro, nacque una profonda amicizia. Introduzione di Mario Avagliano. -
Vento di Sicilia
Nello scenario della fame che attanaglia Palermo all'indomani della Grande Guerra, prende le mosse il romanzo, incentrato sulla storia di Fernando, un giovane aristocratico che ha rinunciato agli agi economici e sociali del proprio ceto, scegliendo di sposare Dora, una popolana di umili origini, ma bella, leale e coraggiosa: la sua ""tigre bionda"""", come lui stesso la chiama. Tornato dal fronte, Fernando riesce a trovare lavoro in una delle fabbriche più importanti della città e ai cantieri navali. Ben presto, in quell'ambiente vivace, viene a contatto con molti lavoratori che la guerra aveva reso coscienti dei loro diritti e del loro potere, partecipa ad alcuni comizi e diviene esponente di spicco di quella """"Palermo velata e nascosta"""" che darà origine all'antifascismo e alla Resistenza nell'isola. Tra i personaggi del romanzo s'intrecciano vicende d'amore e di passione civile che mettono in luce la realtà economica, politica e sociale della Palermo del tempo: una Palermo ricca di profumi e vivacità, in cui si scontrano grandi ricchezze e diffusa povertà. Alternando un linguaggio """"alto"""", da sapiente narratrice, con un altro """"basso"""" che la fa ricorrere in scioltezza a parole ed espressioni dialettali, la Vincenti costruisce un racconto che si fa leggere con viva partecipazione ed emozione, offrendo molteplici spunti di riflessione su quello che fu il fascismo nell'isola e in Italia. Con uno scritto di Alberto Samonà."" -
Marinetti amore mio
II romanzo racconta la storia di un colpo di fulmine e dell'amore che unì l'inventore del Futurismo, Filippo Tommaso Marinetti, e la giovane pittrice Benedetta Cappa. A Roma, nell'atelier di Giacomo Balla, una sorta di salotto aperto agli intellettuali del tempo, Benedetta incontra Marinetti reduce da Parigi, dove ha appena pubblicato su ""Le Figaro"""" lo scandaloso Manifesto del Futurismo, nel quale proclama tra l'altro di voler """"uccidere il chiaro di luna"""" e con esso tutti i sentimentalismi. Nonostante questi ambiziosi propositi, Marinetti s'innamora della giovane e ben presto i due vanno a vivere insieme, sfidando le regole del perbenismo borghese. Per la coppia si aprono anni ruggenti, con soggiorni a Roma e Milano, Parigi e l'Egitto. Come artista e come moglie di Marinetti, Benedetta frequenta poeti e pittori famosi, da D'Annunzio e Apollinaire, a De Chirico e Boccioni. Non meno geniali sono le sue amiche, dalla pittrice Edita Broglio alla critica d'arte ebrea Margherita Sarfatti, in quel tempo amante di Mussolini, fino alla scrittrice Anna Banti. Nonostante le difficoltà, Benedetta riesce ad esprimersi come artista e come madre, come moglie e come amante, assurgendo al ruolo di regina del movimento futurista. Tra lei e Marinetti il sodalizio rimarrà saldo fino all'ultimo. Insieme, senza farsi scalfire, attraversano le luci e le ombre del ventennio fascista."" -
L' albero dei Filipponi
Il libro ispirato dalla riscoperta del diario tenuto da Benedetto Cafaro negli anni della prima guerra mondiale, il romanzo percorre la storia di una famiglia meridionale vissuta in un paesino della provincia di Salerno, Pertosa, famoso per le sue grotte, dalla Rivoluzione napoletana del 1799 fin quasi ai nostri giorni, passando per i moti risorgimentali, l'impresa garibaldina, l'esodo migratorio verso le Americhe, l'eroica partecipazione dei cinque fratelli Cafaro all'immane conflitto, il ritorno a casa e la crisi economica del dopoguerra, fino alla decisione di stabilirsi definitivamente oltre Atlantico, pur mantenendo intatti i legami con la terra d'origine e con i parenti che vi avevano lasciato. Sono quasi due secoli di storia, che vedono alla ribalta avi e discendenti della stirpe dei Cafaro, soprannominati ""Filipponi"""" dai compaesani, tra le alterne fortune dei protagonisti, le passioni politiche e amorose, gli entusiasmi e le tragedie quotidiane."" -
La salita delle croci. «Salernum»: strutture dello spazio antropico 1
Due documenti del Codex Diplomaticus Cavensis (X sec.) riportano una lite giudiziaria tra il monastero di S. Massimo e quello di S. Lorenzo. I documenti descrivono la lite insorta per la giusta ripartizione dell'acqua incanalata del ribus/austini in una località esterna alla città denominata mons Berelais. Il termine Berelais definisce un luogo della Salerno medievale dove nella tarda antichità esisteva un anfiteatro. Già Erchemperto, nella ""Storia dei longobardi"""", usa il termine Berelais per l'anfiteatro dell'antica Capua. A Salerno mons Berelais è anche la traccia linguistica della forma accidentata della città, caratterizzata nella parte alta da ripe, salti e valloncelli, ed è il luogo che si raggiunge con la ripida scala della salita delle Croci. La riscoperta di questi luoghi, con l'aiuto di un accurato rilievo planimetrico, propone nuove ipotesi interpretative della città. Salernum, una città montuosamente marina, rivela una forma urbana strettamente legata al sito ed alla trasformazione, nel tempo, delle sue strutture edilizie. Il fenomeno, controllato nella sintesi del disegno, appare meglio definito con la localizzazione, nel perimetro della sua storia, dell'anfiteatro, del teatro e del castrum."" -
Oltre il Don. Un anno sul fronte orientale. Diario di guerra di Erminio Ferrari
Diario di guerra e testimonianza diretta della vita dei soldati sul fronte russo, ""Oltre il Don"""" nasce in un contesto di ricerca storica e familiare, con l'intento di tracciare lo spaccato di un'epoca guardando la storia dal basso degli eventi di tutti i giorni e intrecciando questo sguardo con il reportage giornalistico e il racconto. Al centro degli avvenimenti è il Capitano autiere di complemento Erminio Ferrari, il cui percorso di guerra si snoda tra la fine del 1941 e la fine del 1942, dall'occupazione della Jugoslavia fino alla campagna di Russia al seguito delle truppe dell'AR.M.I.R. Ricco di emozioni e di avventure, il libro rievoca, insieme alle atrocità della guerra, il dolore della partenza, la fatica dei viaggi, il sorriso nelle difficoltà, lo spirito di goliardia cameratesco di tanti giovani scaraventati nel cuore incandescente del conflitto, sottolineando la gioia di vivere e la forza di volontà di chi ha fatto della fiducia nel ritorno un incrollabile sostegno. Introduzione di Marco Palmieri."" -
Il bosco che canta
A Napoli, una mattina di primavera del 1935, un giovane ebreo studente di ingegneria e abile giocatore di scacchi, Daniele, incontra casualmente Sara all'Università e, colpito dalla sua bellezza, se ne innamora. La ritrova in occasione del seder in casa di suoi parenti, poi un pomeriggio in villa comunale le confessa il suo amore. Il tempo scorre veloce: nel 1938 le leggi razziali, la tratta degli ebrei e, due anni dopo, lo scoppio della guerra. Arriviamo al 1944 e ritroviamo Daniele in un campo di sterminio che sorge accanto ad un bosco di faggi, chiamato dagli internati ""il bosco che canta"""". Nel campo, Daniele per sopravvivere è costretto a giocare ogni giorno a scacchi con un maggiore tedesco che ne è appassionato. Una sera scorge Sara nel reparto delle donne e da allora i due giovani si recano nello stesso punto del Lager per scambiarsi sguardi appassionati da lontano. Quando Sara manca all'appuntamento perché destinata a morire nel """"bosco che canta"""", il giovane propone al maggiore di essere sacrificato al posto della donna se vincerà la partita... Grazie a uno stile fluido e poetico, l'autore riesce a tenere alta l'attenzione del lettore, appassionandolo alla drammatica vicenda dei due giovani, riuscendo altresì a descrivere con immagini vive ed emozionanti l'orrore e la disperazione dei deportati nei campi di sterminio."" -
Ti saluto, vado in Abissinia. Giovani nella guerra d'Etiopia (1935-36)
Raccontate dal figlio, il libro descrive le esperienze di un giovane volontario nella guerra d'Etiopia del 1935-36, tra eccitazione, dubbi e timori davanti ad un futuro nuovo in un paese sconosciuto. Quella di Mario Prosperi fu una generazione che maturò bruscamente, passando dall'illusione di un'avventura entusiasmante alla brutalità delle azioni militari, in cui rifulse il valore dell'amicizia. Si va dall'esotismo del porto di Massaua sulle tracce delle precedenti avventure coloniali - all'impatto del combattimento sotto l'Amba Aradam; dalla conquista di Addis Abeba alle rappresaglie contro gli etiopi nel tentativo di controllare il territorio. L'avventura di Mario sbiadisce, infine, nei compiti di guarnigione in un fortino sperduto, che il protagonista lascerà dopo essere stato ferito. Nel corso della sua esperienza africana il giovane approderà a convinzioni più nettamente antifasciste, mettendo in rilievo, con coraggio e determinazione, gli aspetti negativi di quella che si rivelò un'ambiziosa e disastrosa impresa del Regime. Introduzione di Marco Palmieri. -
Il segnale dell'elefante. Storia della mancata insurrezione del Partito d'Azione a Roma «città aperta»
Il libro racconta la storia, anzi le storie, che hanno dato origine al Partito d'Azione romano. Diverso da quello di Torino o delle regioni veneto-friulane, a Roma il Partito raccoglie la rete di Giustizia e Libertà, fatta di ex combattenti e Arditi del Popolo, artigiani, ferrovieri, intellettuali, impiegati. Alla vigilia dell'8 settembre si sono avvicinati agli ""azionisti"""" numerosissimi militari e studenti, pronti ad impedire l'entrata in città dei nazisti in una sentita unità di azione con le forze armate italiane, che però restano inerti. Dopo la battaglia di Porta San Paolo la guerriglia procede organizzata per zone, ma anche sul fronte dell'intelligence e politico. Il Partito d'Azione intercetta e sabota il piano tedesco di affamare Roma e di deportarne il potenziale produttivo, bloccando nelle cancellerie le esecuzioni delle condanne per disobbedienza ai bandi nazisti. Dopo la decapitazione dei quadri organizzativi con le retate di polizia del febbraio-marzo 44, il Partito si riorganizza e prepara un piano militare insurrezionale: con 1200 armati, anche da solo il Partito è pronto a dare il colpo di grazia ai nazisti in smobilitazione. Mentre la base, intenzionata a combattere, trova collaborazione orizzontale con partigiani di colore diverso, i rapporti con gli Alleati e con i badogliani sono la quadratura del cerchio: il segnale radio - """"elefante"""" - convenuto con gli americani per lo scoppio dell'insurrezione si perde in un giallo di rapporti interni al Partito, destinati a lasciare dopo il 4 giugno ferite non rimarginabili e verità indicibili, mentre la guerra, inesorabile, continua.""