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In punta di piedi. Le parole accarezzano il cuore
"Porsi in ascolto di parole che sono solo dietro l'angolo, appese al silenzio del cuore. Scoprire che sono poesie le parole che in punta di piedi accarezzano il cuore. Raccolgono sogni, attese, speranze, fatica, dolore. Raccontano dell'amore che ritorna. Arrivano lontano."""" (Anna Maria Della Guardia)." -
Il villaggio. Ediz. italiana e inglese
L'umanità originaria e pura dà immagine al desiderio di libertà e di espansione spirituale di Marilisa Pizzorno, di cristallina trasparenza morale, come un eden un po' malinconico che risiede in architetture di fatto inabitabili, spalancate sul mare blu cobalto e sul cielo solcato da nuvole iridescenti, in una ambientazione paesaggistica che forse è memore anche della solare e scabra Sardegna che ha dato i natali a suo padre. Gli uomini e le donne dei suoi quadri sono lontani, quasi in esilio, rispetto al mondo di oggi, pragmatico, aggressivo, ipertecnologico, massmediatico, capace di schiacciare emozioni e sentimenti in un coacervo indistinto e asettico. -
Ambraverde
Attraverso un lavoro di scavo storico ed emozionale questo libro riporta alla luce la storia di Elvira Bascar, una donna nata a Gorizia nel 1866 negli anni in cui la città ospitava i Borboni di Francia in esilio, ""i cortigiani della sfortuna"""", che sarà istitutrice a Catania, poi cameriera personale di Olga Moravia Veneziani madre di Livia che sposerà Italo Svevo, e morirà a Isola d'Istria nel 1955, territorio oramai di appartenenza alla Jugoslavia di Tito, pochi mesi dopo la definizione dei confini che restituiscono la sola Trieste all'Italia..."" -
Franco Mulas. Spaesaggi. Opere dal 1980 al 2013
Franco Mulas esce dallo spazio urbano, assolutamente protagonista delle sue prime opere e entra in quello della campagna e comunque di uno spazio non urbanizzato e non profanato dagli orrori delle invidie e delle gelosie. Ne percepisce, allora, la potente latenza ""politica"""" perché ne comprende la indispensabile rilevanza per nutrire adesso un discorso artistico che rischiava di inaridirsi. E, appunto, contro questo autentico pericolo, metaforicamente inteso, spuntano nel suo immaginario le rocce e le acque..."" -
Angelo Di Castro, artista e antiquario romano
Ci sono occasioni nella vita che permettono sintesi e proiezioni insperate. Questa mostra offre l'opportunità di aprire spiragli e visioni su un mondo che sembra ormai scomparso, incredibilmente ricco di energia, potenzialità, capacità, effervescenza intellettuale. Quel mondo trapela dall'intensa e lunga attività di Angelo Di Castro, romano, artista e antiquario. Angelo Di Castro, un grande antiquario che ha unito alla preparazione e all'esperienza la conoscenza profonda dell'opera d'arte, dovuta ad una vita di studio e al contatto diretto con quel mondo fin dalla nascita. Un antiquario particolare, più collezionista che commerciante, che apprezzava più la scoperta che l'affare, più l'effetto che il valore. Un amante del Bello che ha saputo esprimere la sua grande passione per l'arte e per le meraviglie della vita anche come pittore e scultore. -
Gioacchino Ersoch architetto comunale. Progetti e disegni per Roma ca pitale d'Italia
L'architetto Gioacchino Ersoch (Roma 1815-1902) è stato al servizio del Comune di Roma dal 1848 al 1889, nei quarant'anni cruciali per il passaggio di Roma da capitale dello Stato Pontificio a capitale d'Italia. Un periodo che ha comportato mutamenti decisivi non solo per le vicende politiche, sociali e culturali, ma anche per la storia urbanistica e architettonica della città. Ersoch ha cercato di interpretare questi cambiamenti fornendo proposte e risposte alle mutate esigenze di una metropoli moderna, spaziando dall'architettura civile a quella industriale e funzionale, dalla progettazione del monumento celebrativo all'arredo urbano e dei giardini, dai piani di razionalizzazione dei mercati e dei cimiteri alla programmazione ed esecuzione di innumerevoli interventi di manutenzione e riqualificazione dei beni edilizi pubblici. Ma Ersoch è soprattutto il ""grande inventore"""" del nuovo mattatoio di Testaccio, un'operazione colossale, tecnicamente all'avanguardia rispetto ai tempi che, se da un lato ha rafforzato l'efficienza della mattazione a Roma e in tutto il centro Italia, dall'altro ha esposto Ersoch, la sua architettura e quindi la nuova capitale d'Italia, alla conoscenza del mondo ingegneristico e architettonico europeo. L'architetto si è anche dedicato all'allestimento di complesse macchine pirotecniche di grande spettacolarità, genere in voga nei primi anni di Roma Capitale, per celebrare degnamente le nuove feste istituzionali nazionali."" -
Volare via dall'URSS
La storia raccontata dalllo scrittore georgiano Dato Turashvili è basata sulla più tragica e scandalosa storia della Georgia sovietica degli anni '80. Sette giovani georgiani, chiamati ""la generazione dei jeans"""", hanno tentato di dirottare un aereo per volare via dall'Unione Sovietica. In quel periodo tentare di scappare dall'Unione Sovietica era considerato un atto criminale gravissimo. La maggior parte di questi giovani sono stati condannati a morte dal governo sovietico per il loro ingenuo tentativo di fuga, che avrebbe potuto causare un pericolosissimo precedente per altri giovani."" -
Romane. 40 ritratti di donne contemporanee
Il legame con Roma, la volontà di vivere e di amare la Città Eterna, nonostante tutte le difficoltà reali, rappresenta il filo conduttore di questo itinerario narrativo di personaggi e di luoghi che, come specchi, riflettono e descrivono le immagini delle donne - 40 personalità femminili di rilievo che sono nate o hanno vissuto a lungo nella Capitale - che quei luoghi raccontano con sensibilità ed emozione. A Roma si accrescono le passioni, si realizzano i sogni, si sviluppano le iniziative, si incrementano le relazioni sociali, si amalgamano le famiglie, si vivono amori e si sopportano dispiaceri, ma soprattutto si lavora con impegno e costanza, con dedizione e abnegazione. Se Roma rappresenta lo sfondo della tela di questa storia, i 40 personaggi che la animano (da Laura Biagiotti e Beatrice Bulgari ad Anna coliva e Giovanna Melandri; da Carolina Crescentini, ad Ornella Muti e Claudia Gerini; da Luisa Todini a Lina Wertmuller e da Marina Ripa di Meana a Marina Venier; da Silvana Pampanini a Simona Izzo) sono prima di tutto delle donne impegnate nell'arte, nella cultura, nella moda, nel cinema, nella televisione, nella musica, nella politica, nell'imprenditoria, nel sociale e nella beneficenza. Ne risulta un quadro variegato con bellissime sfumature caratteriali, ma dipinto con i colori della rara generosità, intelligenza e forza femminili. -
Miti ladini delle Dolomiti. Le Signore del tempo
Prosegue la rilettura e riscrittura dei Miti ladini delle Dolomiti, iniziata con ""Ey de Net e Dolasíla"""" e condotta su un doppio binario, letterario e saggistico, da parte di Nicola Dal Falco e di Ulrike Kindl, docente di germanistica all'Università Ca' Foscari di Venezia. Dopo la storia della caduta del regno di Fanes, preceduta dal racconto di Lidsanél, che ne rappresenta la più recente variazione sul tema e il vero antefatto mitico, costituito dalla vicenda di Moltina, il libro si era fermato a narrare dei Tre figli del Sole. Ora, con il secondo volume, si riprende il filo della narrazione da ventuno storie, divise in tre sezioni di sette racconti, dedicate alle Signore del tempo. Signore che l'immaginazione carica di gesti e di prerogative diverse: le Regine, le Spose, le Parche a seconda del momento e dell'esito dell'incontro. Il nuovo libro, """"Miti ladini delle Dolomiti. Le signore del tempo"""", sempre edito da Palombi Editori in collaborazione con l'Istitut Ladin Micurà de Rü, continua ad alternare il testo letterario di Dal Falco con le glosse e il saggio """"Nei labirinti del tempo"""" della Kindl, descrivendo il rapporto tra fato e destino, identificabile nel modello della triplice dea, su cui si regola l'alternarsi della luce e dell'ombra, l'ascesa e la caduta e, in definitiva, il cammino dell'anima attraverso la cosiddetta """"gran passione""""."" -
Roma quando piove
La città di Roma si può raccontare in mille modi e questa guida brilla certamente per originalità e per particolarità. Quante volte capita ed è capitato ad ognuno di noi che nelle giornate piovose la pigrizia e la noia si impadroniscono del nostro tempo e ci impediscono di fare qualunque cosa, di uscire da casa e vivere la città come nelle giornate estive o di bel tempo anche invernali? A questa domanda, a questo stato d'animo, le autrici di questo libro forniscono la loro risposta e propongono tutta una serie di luoghi e di cose da vedere, visitare, scoprire e riscoprire, gustare e comprare, presentando una ricca e variegata selezione di proposte rivolte, rispettivamente, alle coppie, ai single, alle famiglie, ai giovani e ai meno giovani per risvegliare la voglia di uscire e di non rimanere chiusi in casa. Ecco allora che la guida nel suo formato tascabile, nella sua veste elegante e raffinata, suggerisce di andare a seguire una serie di cucina oppure una visita alla Roma sotterranea; consiglia di andare a togliersi qualche sfizio in uno dei mercati e dei mercatini in giro per Roma oppure andare a seguire uno spettacolo teatrale o ad ascoltare della buona musica. Non mancano poi gli indirizzi dove andare a bere un buon bicchiere di vino oppure a gustare una tazza di tè. Anche l'arte, ovviamente, non viene dimenticata. Infine una particolare attenzione viene rivolta al mondo delle famiglie e dei bambini. -
Canova. La bellezza e la memoria
Dopo Roma è la volta di Firenze che si avvale del privilegio di ospitare la sensibilità neoclassica del Maestro Antonio Canova in una mostra che vuole mettere l'attenzione oltre che sull'idea di Bello, Grazia e Sublime, anche sullo stretto rapporto che l'artista di Possagno aveva con la città di Firenze e tutte le sue bellezze. Firenze per Canova aveva pochi segreti. Iniziò a frequentarla ben presto, lasciandosi conquistare dai suoi capolavori artistici, dalla sua inesauribile capacità seduttiva, dalla sua atmosfera ricca di fermenti, dalla sua signorilità diffusa, al punto da annotare che: ""non vidi mai contadine sì bene vestite come qui."""" Lo colpì il giardino di Boboli per il gran numero di statue cinquecentesche, le opere del Vasari, di Francesco Salviati, """"il deposito di Michel'Angielo Buonaroti"""". Canova in terra toscana grazie alla proficua collaborazione tra il Museo Civico di Bassano del Grappa, proprietario del patrimonio canoviano in mostra, e Casa Buonarroti, padrona di casa negli spazi che ospitano una rassegna di opere e disegni non solo emblemi delle idee canoviane ma anche testimoni della bellezza frutto della memoria, secondo quella pratica che vedeva Firenze come exemplum irraggiungibile della soluzione salvifica della bellezza."" -
Pietro Testa e la nemica fortuna. Un artista filosofo (1612-1650) tra Lucca e Roma. Ediz. italiana e inglese
Una monografia promossa e voluta dall'Istituto Nazionale della Grafica, che raccoglie un rilevantissimo apparato iconografico a colori con oltre 300 immagini per illustrare e documentare, grazie a saggi di notevole rilevanza ed interesse scientifico, la figura, l'opera e l'attività di Pietro Testa, detto il Lucchesino (Lucca 1612-Roma 1650), disegnatore, incisore, pittore e teorico della pittura, fra le personalità di artisti grafici più interessanti del Seicento italiano. Il Testa ricevette i primi rudimenti del disegno a Lucca, ma decise di andare a Roma dove fu allievo prima del Domenichino e poi di Pietro da Cortona; si legò a Cassiano dal Pozzo, collezionista e studioso linceo che si muoveva nell'entourage di Papa Urbano VIII Barberini, al marchese Vincenzo Giustiniani, specializzandosi nel disegno dall'antico e acquistando una conoscenza straordinaria dei reperti archeologici presenti a Roma. Conobbe presto Poussin, al quale rimase legato d'amicizia per tutta la vita e che fu tra i suoi principali modelli di riferimento artistico. Nel corso degli anni Testa si dedica con una perizia via via più consumata all'incisione all'acquaforte, attività che gli dà da vivere e che gli procura successo e fama, anche a livello internazionale (soprattutto in Francia). Esse sono precedute da centinaia di studi preparatori, a matita, sanguigna, penna e acquerello, oggi conservati nelle maggiori collezioni pubbliche del mondo (Uffizi, Louvre, Haarlem, Teylers Museum, British Museum Metropolitan Museum). -
Casa museo Alberto Moravia
La casa è il luogo dell'abitare. Le pareti, i pavimenti, i soffitti, i mobili e gli oggetti riflettono gli umori delle donne e degli uomini che vi hanno vissuto, trattengono gli echi di conversazioni, risate, passioni e dolori, valori immateriali ed emozioni che trascendono la tangibile presenza delle cose. Nel passaggio della dimensione intima e privata ad una fruizione collettiva e pubblica, come accade quando si istituisce una casa museo, il possibile rischio è quello dell'afasia, di una cristallizzazione atemporale dell'esistente. Visitando Casa Moravia, di contro, ci si trova immersi in una dimensione narrativa e coinvolgente, non solo per le attività culturali che vi si svolgono, ma proprio perché vi permane vivida l'atmosfera di laboratorio creativo che l'ha qualificata durante gli anni in cui è stata abitata. La casa di uno scrittore, di un musicista, di un artista può raccontare molte storie: può raccontare il percorso umano del letterato, la sua storia familiare, il suo vivere quotidiano, i suoi gusti, ma soprattutto è specchio del mondo attraverso i suoi occhi, è il riflesso della cultura del suo tempo. Perciò assolve alla funzione propria di un museo: preservare la memoria e contribuire a formare e ad accrescere i valori identitari. -
Catene d'aria
Tra letteratura e realtà c'è una meravigliosa continuità. E quando questa realtà è rappresentata dalla parte più profonda, più sorprendente e più misteriosa dell'essere umano si va oltre la continuità, si perviene alla perfetta identità. Ed ecco allora che la letteratura, la narrazione, la metafora, la parola diventano gli unici strumenti per esprimere l'inesprimibile, per sondare l'insondabile, per tentare una difficile navigazione negli oceani, a volte luminosi, il più delle volte bui, della nostra vita interiore. Al centro della narrazione c'è la coscienza della protagonista, che ricrea la realtà muovendosi nel suo universo interiore, scavando negli abissi dell'inconscio e utilizzando frammenti depositati e dimenticati, recuperati attraverso i meccanismi misteriosi della memoria involontaria, che rende di nuovo attuali, per vie irrazionali e insondabili, istanti che si credevano perduti, sottratti per sempre all'inarrestabile fluire del tempo. -
Rome sweet Rome. Roma è come un millefoglie
Se Roma fosse un dolce sarebbe un Millefoglie, i cui strati corrispondono alle diverse epoche, alle storie e alle culture che convivono dando alla città eterna un sapore unico. Il libro è una vera e propria incursione all'interno delle pasticcerie romane, nei forni, nelle gelaterie, nelle cioccolaterie, una incursione nei luoghi più dolci della Capitale per prendere per mano il lettore inguaribilmente goloso ed accompagnarlo alla scoperta di quest'altro tesoro della Città Eterna. Federico Garcia Lorca sosteneva che, per conoscere davvero la vita di una città, più dei monumenti sono necessari le canzoni e i dolci. Questo libro conferma appieno l'affermazione del grande scrittore spagnolo. Il libro è strutturato in due parti distinte; la prima è dedicata e rivolta ad illustrare i diversi dolci tipici o importati da altre culture e tradizioni culinarie che caratterizzano l'offerta romana mentre la seconda è una vera e propria guida interamente dedicata a segnalare e a suggerire, rione per rione, quartiere per quartiere le migliori e più golose pasticcerie dove poter trovare i dolci raccontati, descritti ed illustrati dai disegni a colori di Sara Basilotta. -
Kaisu Koivist / Claudia Peill. Intersezioni-Intersections
L'allestimento che apre le porte alle due artiste Peill e Koivisto, si confronta con il villino Helene, nelle sembianze delle Intersezioni, tema articolato nelle diverse accezioni che le contraddistinguono, elementi tratti da diverse provenienze materiche e concettuali, con le quali più volte affrontano la presenza binaria negli spazi espositivi. La contrapposizione non è solo tra i due differenti linguaggi, apparentemente più tradizionale per Claudia Peill, mentre per Kaisu Koivisto affidata ai materiali provenienti da un largo raggio naturale e poi riciclati; ma anche tra i due punti di vista: mediterraneo e finnico. Un binomio che riverbera la storia e la natura stessa della casa museo di Hendrik Andersen, artista di natura norvegese, americano di educazione, romano di adozione... -
Archeologia e filatelia. L'arte degli etruschi sui francobolli di tutto il mondo
Un libro curioso, agile e divulgativo nello stesso tempo, che documenta ed illustra, dopo un meticoloso ed attento studio la presenza di soggetti e temi relativi al mondo etrusco e alle sue suggestioni presenti all'interno della produzione filatelica italiana e non solo. Una tecnica, la stampa su francobollo, che si avvale di una resa iconografica e simbolica unica e impareggiabile e che ha reso per molto tempo l'arte filatelica come una delle maggiori e delle più importanti espressioni della storia dell'umanità e delle nazioni. In questo volume sono state riprodotte sia le immagini dei più noti capolavori dell'arte etrusca, come ""Il Sarcofago degli Sposi"""" da Cerveteri, ma anche soggetti meno conosciuti come l'urna a capanna di tipo etrusco-laziale su un francobollo della Repubblica Centroafricana, o la lastra con i cavalli alati dal tempio dell'Ara della Regina di Tarquinia, che per numerosi anni ha costituito il soggetto del francobollo del servizio espresso delle Poste Italiane. Attraverso i francobolli sia italiani che esteri è possibile ripercorrere l'interesse che le civiltà antiche hanno suscitato nelle società contemporanee ed inoltre approfondire i diversi aspetti delle produzioni artistiche etrusche, italiche e della Magna Grecia, cui sono dedicati i contributi di questo catalogo. La ricca iconografia, costituita da oltre 150 immagini perlopiù a colori, rende questo agile volumetto uno strumento molto utile ed originale."" -
Tra tutela e valorizzazione. I primi venti anni di attività della Soprintendenza per i beni architettonici paesaggisti per il comune di Roma
Con questa pubblicazione la Soprintendenza per i beni architettonici di Roma intende illustrare e nello stesso tempo offire alla pubblica divulgazione e conoscenza, una selezione del grande impegno profuso dall'Istituto nel campo del restauro in un arco temporale di venti anni, richiamando così l'attenzione su alcuni temi significativi nel campo del restauro, quali la ricerca, la tutela e la valorizzazione. Ad ogni restauro concluso dovrebbe sempre far seguito la pubblicazione degli studi compiuti e delle modalità di intervento adottate, perchè queste sono tutte occasioni per trasmettere la conoscenza di ciò che è stato fatto, illustrarne le ragioni e aprirsi al confronto sui temi maggiormente sentiti nel campo del restauro, verificando insieme le possibilità e l'utilità dell'inserimento di tecnologie innovative nel settore dei beni culturali. È questo il modo più corretto per incentivare la ricerca, quella ricerca e quell'esperienza che hanno reso il nostro paese centro di eccellenza da sempre nel campo del restauro e che ha consentito sinora la conservazione di un patrimonio unico e irripetibile da trasmettere alle generazioni future e non solo italiane. -
Storie del '900. Il giardino dei Finzi Contini di Vittorio De Sica
"Il giardino dei Finzi Contini"""" è, in positivo, dal punto di vista cinematografico, uno dei risultati più alti e significativi dell'Italia unita e ricostruita sotto il segno della democrazia, con ormai alle spalle i demoni della guerra e della follia assolutista. Era come se il grande patrimonio artistico e artigianale che per secoli (anzi per millenni) aveva permesso all'Italia - e a Roma ancor più - di primeggiare del mondo nella sfera della produzione artistica, confluendo dagli artisti agli """"artigiani"""" senza soluzione di continuità, avesse trovato la sua ultima roccaforte tra le mura di Cinecittà. è in questa ottica d'individuazione nel cinema italiano dell'ultima propaggine del millenario primato nazionale nell'arte e nell'artigianato che il Museo Ebraico di Roma ospita questa rassegna. La ospita, dunque, nel nome della continuità e dell'amalgama delle storie e delle tradizioni , volendo ricomporre le ultima, ma ancora vive, lacerazioni che il dramma della Guerra e della Shoah hanno lasciato nel profondo dentro di noi, come brace viva sotto un cumulo di ceneri." -
Nel giardino delle fontane
La pratica della scultura per Lucilla Catania è un'attività a tutto campo sia per la scelta dei materiali: terracotta, marmo, cemento, sia per lo svariato ventaglio di forme che questi ultimi assumono. La semplificazione per Catania non è una riduzione: essa rappresenta piuttosto lo sforzo di far emergere la struttura dell'oggetto grazie ad un sottile processo di decantazione di forme ottiche radicalmente ""essentificate"""". In tal modo Catania giunge a valorizzare artisticamente le """"cose"""" più anonime o ad indagare la natura di oggetti poco definiti come i punti, le virgole, gli spicchi e altri enti la cui marginalità non è meno degna di essere fissata e """"trasfigurata"""" esteticamente nell'opera...""