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Una fimmina calabrese. Così Lea Garofalo sfidò la 'ndrangeta
Questa è la storia di Lea Garofalo, la donna-coraggio che si è ribellata alla 'ndrangheta, che ha tagliato i ponti con la criminalità organizzata. Nata in una famiglia mafiosa, ha visto morire suo padre, suo fratello, i suoi cugini, i suoi parenti, i suoi amici, i suoi conoscenti. Un vero e proprio sterminio compiuto da uomini senza cuore, attaccati al potere e illusi dal falso rispetto della prepotenza criminale. Lea ha conosciuto la 'ndrangheta da vicino: come tante donne, ha subìto la violenza brutale della mafia calabrese. Ha denunciato quello che ha visto, quello che ha sentito: una lunga serie di omicidi, droga, usura, minacce, violenze di ogni tipo. Ha raccontato la 'ndrangheta che uccide, che fa affari, che fa schifo! È stata uccisa perché si è contrapposta alla cultura mafiosa, che non perdona il tradimento - soprattutto - di una fimmina. A 36 anni è stata rapita a Milano per ordine del suo ex compagno, dopo un precedente tentativo di sequestro in Molise, a Campobasso. La sua colpa? Voler cambiare vita, insieme a Denise. Per la figlia si è messa contro il convivente, i parenti, il fratello Floriano. In questo Paese «senza memoria» lo Stato dovrebbe vergognarsi per come ha trattato e continua a trattare questi cittadini onesti, che hanno semplicemente fatto il proprio dovere. Gli esempi non possono essere accatastati. Devono poter sbocciare come candide rose, per inebriare le nostre menti delle loro passioni, della loro forza e del loro immenso coraggio. Senza dimenticare i familiari delle vittime, nemmeno loro possono essere lasciati soli. Le mafie, sino a oggi, hanno ucciso più di 150 donne. Solo grazie alle fimmine è possibile immaginare un futuro diverso per questo Paese, un futuro senza il puzzo opprimente di queste organizzazioni criminali, che possono tutto per la loro immensa potenza economica e militare. Per i loro legami secolari con la politica e le Istituzioni. Con Lea e con Denise non hanno potuto nulla. Prefazione di Sebastiano Ardita. Postfazione di Cesare Giuzzi. -
Amuni
Amunì è un romanzo ambientato nella Palermo del Secondo dopoguerra. Totò Giuffrè, ormai anziano, prima che la memoria cominci a giocargli brutti scherzi, decide di raccontare la sua infanzia in quegli anni scuri e pieni di sacrifici da parte dei suoi genitori, di umili origini, dialettofoni e originari di un piccolo rione della città. Giuseppe Giuffrè, padre di Totò, ha da poco perso il lavoro e la moglie Carmela cerca di ricavare qualche soldo ricamando per le nobildonne del quartiere. Purtroppo tutto ciò non basta e, mentre cercano di una soluzione per sfamare i loro tre figli, Totò fa l'incontro che gli cambierà per sempre la vita: a pochi passi da lui, in un palazzo sontuoso, vive Donna Luisa, che gli farà scoprire l'amore per i libri. Si appassiona alla lettura, sebbene ostacolato dal padre che disapprova ogni attività che non abbia come fine il duro lavoro da cui ricavare denaro. Così, mentre i suoi genitori, affiancati dalle altre due figlie rosa e Concetta, aprono una modesta osteria, Totò riesce a laurearsi in lettere; e proprio negli anni dell'Università incontra Sonia che diventerà sua compagna di vita. I due, fregandosene delle differenze sociali, riescono a creare una famiglia tutta loro, seguendo un unico e solo inno: Amunì che non è solo un'esortazione al movimento, ma anche, se vogliamo, uno stile di vita. Invito a non perdersi d'animo, ad andare avanti sempre e comunque. Toto, insieme a Sonia, riuscirà a unire due mondi che sembrano così distanti tra loro, ma che in realtà possono camminare di pari passo. Questo romanzo vuole avere un compito ben preciso: quello di far comprendere al lettore che bisogna credere in se stessi, nelle proprie capacità, a discapito di chi non ci capisce ho ci rema contro. E, anche se cadiamo, ruzzoliamo, ci sporchiamo di polvere, alla fine, lungo quel percorso turbolento, molto probabilmente potremo raccogliere delle opportunità che, se non fossimo caduti, non avremmo mai colto. -
La Pasqua in Sicilia. Un itinerario storico, iconografico e religioso della settimana santa nell'isola
La Sicilia, durante i giorni della Settimana Santa, diventa un palcoscenico a cielo aperto davvero entusiasmante: tutto è in movimento tra processioni, riti, celebrazioni, rappresentazioni con personaggi viventi e statue. Gli autori hanno voluto raccogliere in un unico testo centinaia di ""Settimane Sante"""" siciliane, in un itinerario che mostrasse come in poche ore, la stessa terra, presenti cento caratteristiche diverse, cento riti, mille gesti e mille simulacri che rendono la Sicilia un'isola da vivere e vedere sempre con occhi nuovi. Maria Addolorata, trafitta da un pugnale, diventa simbolo femminile indiscusso di questi giorni. Dalle storiche confraternite di Enna alle grandi Vare di Caltanissetta, dai misteri di Trapani ed Erice alle Varette di Messina e Barcellona Pozzo di Gotto, dalle maschere dei diavoli di Prizzi, dai colorati costumi dei Giudei di San Fratello ai Babbaluci (o babbaluti) incappucciati di numerosi altri comuni. Rappresentazioni viventi che vanno sotto il nome di Vasacra, Scinnenza, Casazza… ma che pur sempre non cambiano la storia raccontata nel Calvario di ciascun paese, che numerosi comuni hanno sotto forma di terrazzo, piazza o sagrato. Il libro racconta quindi la Settimana Santa in Sicilia da tanti e svariati punti di vista, provandola ad analizzare provincia per provincia, iniziando dall'aspetto religioso, sino a quello etnoantropologico, passando per i canti popolari (Lamenti, Lamentanze) di molti Venerdì Santo dell'Isola, ma anche dolci e piatti tipici (agnello pasquale, uova, cassata, spina santa, taganu). Bande Musicali, marce funebri, lamentatori, portatori, troccole, campane, lutto, viola e nero. Ma anche gioia della Pasqua, nell'Incontro (o scontro) tra la Madre e il Figlio o nella sfilata di """"Santoni"""" giganti di cartapesta. Crocifissi issati su pali e poi tutti i personaggi che rivivono ogni anno: Maria, Maddalena, Giovanni, Giuda, Pietro. L'opera, grazie ai contributi fotografici, diventa un documento unico da """"passare"""" alle nuove generazioni e soddisfare la sete di bellezza dei siciliani e di chi siciliano non è. La teatralizzazione del mistero della Passione di Cristo è, quindi, la sintesi di quanto finora detto: le piazze cittadine diventano palcoscenici in cui ancora, dopo millenni, il sacrificio di Cristo si compie e anno dopo anno si consegna a bambini, giovani, adulti, divenendo rigenerazione di legami di appartenenza, di famiglia, di sangue, atavica contemplazione della morte come scriveva lo scrittore siciliano Leonardo Sciascia. Prefazione di William Tornabene."" -
Il tè caldo nell'intervallo
Il calcio, l'amore tra due adolescenti, la politica, la vita in una borgata romana, la ricerca quasi poliziesca di un padre sconosciuto, un po' di musica, un po' di pittura. In un'atmosfera leggermente pasoliniana (ma solo leggermente) si svolgono le vicende narrate in questo secondo romanzo di Sergio Cardone dal titolo quasi simbolico: Il tè caldo nell'intervallo. Un titolo simbolico, perché tutte le avventure, piccole e grandi, del libro sono storie di ""intervalli"""", di """"segmenti"""", quelli della Storia e quelli della vita."" -
Ostaggi d'amore
Questo romanzo è un giallo in cui la protagonista è una giovane ragazza che sfida il crimine utilizzando la sua intelligenza. Il giallo letterario è tutto incentrato sulla letteratura, dove il criminale opera piani enigmatici per raggiungere la sua meta. Nella detective story, in cui si mescolano un mistero intricato e Dante Alighieri, è presente anche una dolcissima storia d'amore. Un mistero difficile da risolvere che trasporterà la nostra detective dall'onda dell'avventura alle ali dell'amore. -
Cantautori novissimi. Canzone d'autore per il terzo millennio
Questo libro è stato pensato, scritto e redatto nel periodo di tempo che va dalla primavera del 2007 all'inizio dell'estate del 2008. Si compone di una prefazione scritta da Enrico de Angelis, Direttore artistico del Premio Tenco; da un saggio introduttivo dell'autore che spiega intenti, obiettivi, motivi, metodi dell'intero lavoro; un saggio di Marco di Pasquale, specifico sui motivi d'avanguardia della canzone; nove capitoli antologici di approfondimento. Paolo Talanca applica la logica e la terminologia dei poeti ""novissimi"""" ad alcuni nostri selezionatissimi cantautori dei tempi recenti, in quanto tali successivi ai """"novi"""" che cambiarono la canzone all'inizio degli anni Sessanta. I criteri di scelta sono stati dettati, oltre che dall'elevata qualità artistica di ognuno dei cantautori in questione, anche da complementari requisiti di esperienze discografiche, che arrivano a tracciare un quadro abbastanza esaustivo per ciò che riguarda i modi e i luoghi del farsi della Novissima Canzone d'Autore nel panorama italiano."" -
Osservazioni sulle dieci tematiche del «Gesù di Nazaret» di papa Ratzinger
L'Autore - dopo aver documentato che l'espressione ""Gesù il Nazareno"""" dei testi evangelici, derivata dal greco, titolo di appartenenza settaria, non ha alcuna relazione con la località denominata """"Nazareth"""" nel III sec. d. C. analizza le tematiche trattate da Joseph Ratzinger, rilevando che consistono nell'ennesima raccolta di nozioni senza alcun fondamento storico - in quanto della storicizzazione evangelica del personaggio individuato come Yeschuah Bar-Yosef (Gesù il """"Cristo"""" Figlio di Giuseppe) non esiste alcuna inconfutabile documentazione - e le dieci tematiche che sono formulate con l'esclusivo scopo di incentivare la """"fede""""e la """"credenza religiosa""""."" -
I cantautori italiani. Cofanetto
Il cofanetto contiene i seguenti volumi: Angelo Branduardi. Futuro antico, L'archetipo, Le canzoni/M. Bonanno; Paolo Conte. Sotto le stelle del jazz/M. Bonanno; Francesco De Gregori. Cercando un altro Egitto/M. Bonanno; Eros Ramazzotti. Se bastasse una canzone/M. Macale; Pino Daniele. Un uomo in blues/ M. Macale; Zucchero. Un amore sempre più blues/M. Macale; Pierangelo Bertoli. I certi momenti/D. Mangiardi; Fabio Concato. Il vizio di smarrirsi e di cercare/P. Marsich; Io, giullare da niente, ma indignato. L'universo tematico di Francesco Guccini/M. Antonellini; Verso Antonello. Percorsi nei testi di Antonello Venditti/M. Rigamonti. -
Lo zainetto
Età di lettura: da 7 anni. -
I miti dell'antica Grecia raccontati ai ragazzi di oggi
Età di lettura: da 10 anni. -
La memoria dell'esilio. L'esilio della memoria
"Siamo la memoria che abbiamo. Senza memoria non sapremmo mai chi siamo. Sono un animale della terra come ogni essere umano, con pregi e difetti, con errori e ragioni, lasciatemi che rimanga come tale con la mia memoria, quella che io sono. Non voglio dimenticare nulla""""." -
La storia di Jacob Xalabín
Jacob Xalabìn è un romanzo breve anonimo, il cui contenuto è legato strettamente alle vicissitudini successorie della dinastia turca di Murad I: i protagonisti sono personaggi impotanti dell'impreo ottomano della fine del Trecento. -
Del qui e dell'altrove. Nella poesia italiana moderna e contemporanea
"Ho raccolto nel presente volume alcuni saggi sulla poesia italiana moderna e contemporanea, scritti a partire dai primi anni del 2000, nei quali mi è occorso di affrontare aspetti e argomenti riconducibili, in diversi modi, al tema del confine, del limite: del Qui e dell'Altrove.""""" -
Caradoc e il serpente. Il livre de Caradoc nella première continuation perceval
"Nella letteratura d'oïl, il nome e la figura di Caradoc Briebras, Caradoc """"dal braccio corto"""", appaiono per la prima volta, in maniera sistematica, nel Lai du Cor, breve composizione in anglo-normanno, che reca il nome di un autore, non conosciuto da altri testi o menzioni, Robert Biket (...)""""." -
Il tedesco superiore. Tradizione scritta e varietà parlate
"Gli studi sulle minoranze linuistiche hanno avuto rilevanza notevole negli ultimi decenni continuano ad espandersi e a rafforzarsi, come si rafforza l'esigenza di conoscere nell'attuale società multiculturale le radici delle differenti presenze etniche e linguistiche. (...)""""" -
I principali corrispondenti di Vittorio Cian. Appunti per un inventario
"Il fondo Cian dell'Accademia delle Scienze di Torino è composto da quasi ventisettemila (esattamente 26.833) lettere ricevute da Vittorio Cian nel corso della sua lunghissima esistenza. Non sono tutte quelle che Cian aveva in suo possesso: circa 1500 sono conservate alla fondazione Cini di Venezia, altre sono andate perdute. La ragione di questa divisione parrebbe essere che, al momento della scomparsa di Cian e della consegna del Fondo all'Accademia per sua espressa volontà testamentaria, un esiguo numero di lettere siano state trattenute e divise fra gli eredi""""." -
Lingua e dialetto in Italia. Saggi di dialettologia italiana
"Il rapporto tra lingua nazionale e dialetti in Italia costituisce un terreno privilegiato per la dialettologia sociologica. Lo studio del rapporto e dell'influsso reciproco tra la lingua e i dialetti, la cui vitalità almeno in un rapporto di microdiglossia è stato registrato da tempo, si inserisce nell'ampio quadro delle varietà regionali di italiano, di quel settore intermedio tra la lingua comune e i dialetti locali.""""" -
I proverbi metereologici. Ai confini dell'Europa romanza
"I curatori di questo volume collaborano al progetto di una banca dati sui proverbi del calendario e metereologici nella Romania, finanziato per due trienni dal Ministerio de Ciencia e Innovación della Spagna. Si tratta di una banca dati paremiologica creata nel 2005, accessibile al sito http://stel.ub.edu/badare/, che alla primavera del 2010 permetteva la consultazione di quasi diecimila schede su questo tipo di proverbi.""""" -
Contrafacta. Allusioni, modelli, riscritture da san Girolamo a Pietro Aretino
"Contrafactum, parodia, satira: procedimenti frequenti nella letteratura medievale e non solo. A convincercene basterebbe la lettura del classico saggio di Paul Lehmann, centrato però sulla parodia, sulla satira. Parodiare un testo significa, secondo Lehmann, ripenderne letteralmente i termini per capovolgerne il significato, a volte in chiave ironica, a volte per sdrammatizzarlo""""." -
Il cavaliere del leone
"Dei cinque romanzi di Chétien de Troyes che ci sono stati tramandati, """"Il Cavaliere del leone"""" (più noto come Ivan) costituisce senza dubbio il più maturo per costruzione narrativa e il più ricco di motivi letterari esplorati in seguito con successo, ma soprattutto quello che più sembra corrispondere all'ideale de romanzo arturiano, così come definito dalla critica""""."