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I segreti dei templari
I cavalieri Templari professarono davvero una dottrina segreta in contrasto con quella della Chiesa cattolica romana? La estesero a tutto l'ordine? Quali furono i suoi dogmi, le sue fonti, i suoi legami con le grandi eresie del XIII secolo? Rappresentava davvero un pericolo così grave per la società da giustificare le terribili misure adottate dalla Chiesa e dalla Corona francese per distruggere l'ordine del Tempio? Nel XVII secolo l'abate René-Aubert Vertot considerava i Templari «l'enigma più impenetrabile che la storia abbia lasciato da decifrare alla posterità», mentre Napoleone non credeva che si sarebbe mai riusciti a risolverlo. «Come si potrebbe decretare che i Templari erano innocenti o colpevoli a distanza di cinquecento anni» diceva «quando anche i contemporanei sono discordi?». In effetti si decideva di essere prò o contro l'ordine del Tempio in modo sistematico e prima di qualsiasi analisi, a seconda che si fosse atei o credenti. Discolpare i Templari significava processare la monarchia che aveva approfittato delle loro spoglie e il papato che li aveva abbandonati e condannati; colpevolizzarli significava difendere sia la Corona sia la religione. Nato da un lungo e attento lavoro di ricerca da parte di Jules Loiseleur, questo saggio, assurto a pietra miliare degli studi sui Templari, cerca di far chiarezza sull'organizzazione interna e i rapporti col mondo esoterico dei membri dell'Ordine. Contiene inoltre gli atti dell'inchiesta sui Templari in Toscana e la cronologia dei documenti relativi alla soppressione dell'Ordine. -
Storia del libro. La via maestra dello spirito umano
Una storia del libro che è piuttosto un ""romanzo del libro"""", un racconto avventuroso: quasi un'autobiografia scritta dal libro stesso. Libro come contenitore e come contenuto, come veicolo di un autentico soffio creatore o di una comunicazione importante, o ancora di una """"onorevole"""" volgarizzazione. Ancora, il libro come scintilla di rivoluzioni o custode di segreti corporativi, a volte oggetto di vezzo per i salotti buoni, altre volte oggetto pericoloso da bandire o da distruggere. Una storia del libro che è quindi anche una storia del """"carattere"""", dai geroglifici agli innovatori Didot, Fournier e Bodoni, ma anche una storia della stampa dalla Cina all'Europa, grazie al segreto della carta carpito prima ai cinesi e poi agli arabi. Il libro, infine, come oggetto di scambio e di mercato, dall'era industriale a oggi, ma anche oggetto di culto appassionato per gli amatori, con una sezione finale dedicata ai """"templi del libro"""": le biblioteche più famose del mondo o che hanno """"fatto la storia""""."" -
50 sfumature di Totò. Interviste sul principe della risata
Un insolito libro sul principe Antonio de Curtis: una raccolta di interviste a più di 50 personaggi dello spettacolo che hanno manifestato la loro passione per la figura del grande Totò o che hanno lavorato con lui sul set cinematografico o teatrale. Gli aneddoti e i film preferiti, le scene rimaste nella memoria e i ricordi dei momenti trascorsi insieme al principe della risata. -
Bob Dylan. Scritti 1968-2010
Questa entusiasmante raccolta di scritti è un album di ricordi incentrati su Bob Dylan, premio Nobel per la Letteratura 2016, che prende il via in New Jersey nell'estate del 1963 per terminare a Minneapolis nella notte delle elezioni americane del 2008. Nel primo caso, il pubblico di un festival trattiene il respiro di fronte a un tizio con chitarra dall'aria trasandata che dice di chiamarsi Bob Dylan e che suona insieme a Joan Baez; nell'altro, Dylan si presenta per la prima volta alla sua vecchia alma mater, l'Università del Minnesota, e, nella notte in cui gli Stati Uniti votano per il cambiamento, investe di un nuovo significato le canzoni che si è portato dietro per quasi mezzo secolo. Greil Marcus, celebre in tutto il mondo per i suoi Mystery Train e Tracce di rossetto, ha seguito il lavoro e la vita di Bob Dylan con l'intensità di un fan e la perseveranza di un detective. Alle approfondite e appassionanti indagini sulle storie ingarbugliate della vecchia musica americana si alternano in questa godibilissima narrazione commenti stringati su dischi, libri, concerti, pubblicità radiofoniche. Ne esce il racconto frizzante e prezioso di più di quarant'anni d'impegno condivisi da un cantante e poeta senza eguali e un ascoltatore straordinariamente acuto. -
Storia degli errori scientifici dall'antichità al Novecento
La storia dei trionfi scientifici spesso lascia in ombra quella, ancora più significativa, degli errori commessi lungo il cammino: le false partenze e i numerosi smarrimenti, le interpretazioni errate e le teorie bislacche. Nel vasto panorama storico, i momenti luminosi per la scienza sono pochi e si presentano a lunghi intervalli: Pitagora, Aristotele, Archimede, Bacon, Galileo, Newton... Durante i periodi ""stagnanti"""" della storia umana, teorie scientifiche errate e le loro conseguenti applicazioni sono divenute, in mano a istituzioni, chiese, tribunali e governi, strumenti per conseguire interessi personali e scopi tutt'altro che nobili. Rendendoci conto di """"ciò che avrebbe potuto essere"""", comprendiamo la decisiva importanza degli errori e delle occasioni perdute. Una summa degli impedimenti scientifici in astronomia, geologia, geografia, fisica, matematica, chimica, zoologia, fisiologia, neurofisiologia, antropologia, psicologia, medicina. La trattazione si divide in due parti, dedicate rispettivamente all'evoluzione delle idee sull'Universo e sull'Uomo, e conferisce una maggiore importanza agli errori """"moderni"""" perché più impressi sulla retina dell'occhio dell'autore e dei suoi contemporanei. La storia dei trionfi dell'uomo che pensa non dovrebbe oscurare quella dell'uomo che erra, riconoscendo i suoi obblighi verso il passato e procedendo arditamente verso l'avvenire."" -
Storie di Parigi
Questo libro è il racconto di una passeggiata di 7 giorni e 50 km per le vie di Parigi; nasce dal confronto fra una Parigi mentale, costruita su letteratura, cinema e musica, e l'esperienza reale della città, l'avventura della camminata urbana. Un viaggio a più dimensioni: una fitta rete di riferimenti letterari, cinematografici e musicali intrecciati tra loro, ma soprattutto un viaggio nella Modernità che a Parigi è nata il 14 luglio 1789, con la Grande Rivoluzione, e sempre qui è morta in un'altra data arbitraria ma non troppo, il 14 giugno 1940, giorno in cui la Wehrmacht vittoriosa sfila ai piedi dell'Arco di Trionfo. La città è il territorio sacro della flânerie, secondo Walter Benjamin; la metropoli è la realizzazione dell'antico sogno umano del labirinto. Ma come tracciare l'itinerario, con quale ordine, in che modo riprodurre l'ipertesto di una Parigi mentale? La risposta è forse implicita nella topografia di questa città smisurata? In fondo, per quanto grande possa essere la Parigi reale, sarà comunque più piccola dell'astratta Parigi intellettuale. -
Storia del Nilo. Il padre dei fiumi dalle foreste africane alle piramidi
Nel cuore della più grande zona desertica del globo, una striscia di verde, di una fertilità meravigliosa, ha generato il più affascinante tentativo umano di conciliare natura e cultura. Il Nilo nasce dai massicci piovosi del Centro e dell'Est africano e conduce acqua e vita fino in Egitto: una strada lunga seimila chilometri, uno dei fiumi più lunghi al mondo. Intrecciando geografia, storia, etnografia e folklore Bernard Pierre, viaggiatore esperto, ci guida attraverso Uganda, Etiopia, Sudan, Egitto e i due corsi del Nilo Bianco e del Nilo Azzurro, alla scoperta della stupefacente mitologia di un fiume e della vita che ospita. Rievocando storici duelli e panorami indimenticabili, le sue parole ci portano alla scoperta di personalità e storie epiche: il pioniere Speke, che esplorò il lago Victoria; la coppia Baker, che scoprì il lago Albert; il leggendario Livingstone. Con loro l'enigma del fiume e delle sue diverse sorgenti diventa un giallo in cui tutti hanno torto e ragione. Il corso del Nilo ci fa incontrare popoli e culture nati e cresciuti grazie alla linfa vitale del fiume. Dai Dinka, i Nuer e le altre popolazioni rivierasche fino ad arrivare alle grandi città dei faraoni: Luxor, Assuan, Tebe e infine Alessandria, punto d'incontro tra Oriente e Occidente. Tra guerre sanguinose e imponenti costruzioni umane, rese possibili grazie al fiume, seguendo il corso del Nilo seguiamo il corso della Storia. Un viaggio alla scoperta della più lunga e continua esperienza umana di civiltà, alla fine del quale ci sembrerà di essere stati, insieme a Pierre, sulle rive del più poetico tra i fiumi del mondo. -
Vita semieroica di Franco Valobra
Molti lo ricordano per la sua partecipazione al film “Il nome della rosa”, dove non dice una parola ma è impossibile non notarlo. Altri come il dottor Fez ne “Il gioco di Milo Manara”. Fu amato da Fellini e stimato da Bertolucci, che lo recuperò, a un certo punto della vita, da una spiaggia della Martinica dove era finito a leggere i tarocchi in seguito a una disavventura sentimentale. Ma questi, nell'intensa vita di Franco Valobra, sono solo alcuni dettagli. Classe 1924, torinese di nascita e cortonese d'adozione, a vent'anni diviene attivista del Partito d'Azione. Solo dopo la guerra si laurea in Farmacia, senza tuttavia esercitare la professione. Sente infatti molto più congeniali al suo temperamento la critica cinematografica e il giornalismo. Scrive su Camus, Fitzgerald e Vittorini, venendo in breve riconosciuto come un protagonista del giornalismo culturale italiano negli anni Sessanta. Scrivendo per una lunga serie di quotidiani e riviste, ha l'occasione di incontrare alcuni fra i maggiori personaggi della letteratura, del cinema, dello sport e delle arti, su scala mondiale, divenendone intimo amico. Intellettuale libero e controcorrente, fu l'anima intelligente e colta di Playmen, primo magazine di erotismo patinato nato in Italia cinquant'anni fa sul modello di Playboy, intervistando nomi come Sciascia, Ginsberg, Moravia, Fred Astaire, Vargas Llosa e Ionesco. -
L' importanza di essere Lucio. Eros, magia e mistero ne «L'Asino d'oro» di Apuleio
Caposaldo del fantastico antico ma in realtà di ogni tempo, l'opera di Apuleio nota come Le metamorfosi o più comunemente ""L'asino d'oro"""" è l'unico romanzo latino a oggi pervenuto intero. Il volume che si propone costituisce un rinvio commentato, guidato, alla lettura di quest'opera bizzarra. Un'opera giocata sullo spiazzamento del lettore (e degli stessi critici, che ne dibattono il senso autentico), tra divertita ironia, fiaba erotica, orrore onirico e sapienza iniziatica, dipanata come viaggio nella terra delle Madri: di qui la scelta anche nella nostra lettura di un itinerario """"in progress"""". Nelle pagine del romanzo tutto cambia continuamente, metamorfizza in continui colpi di scena: in un teatro di personaggi e fantasie idealmente tra Fellini e David Lynch, per bocca del povero protagonista Lucio trasformato (per errore) in asino, l'autore avvocato, conferenziere, forse mago e di sicuro un po' istrione gioca a tutto campo per tenere inchiodati i lettori/spettatori attraverso laboratori di streghe, caverne di briganti, alcove di signore birichine e santuari di Iside. Una scatenata, vertiginosa contaminazione di generi dal sentore - diceva Flaubert - d'incenso e d'orina, ma insieme una grande avventura di rinnovamento interiore; un'opera da rileggere - tale la funzione del volume proposto - continuando a farsi domande."" -
Scipione Gonzaga. Vita burrascosa e lieta di un aspirante cardinale del Cinquecento. Ediz. illustrata
Scipione Gonzaga ebbe un ruolo di primo piano nella cultura del suo tempo. Pupillo di uno dei porporati più influenti del secolo, cominciò adolescente la sua corsa al cardinalato, ma anche a causa della prematura morte del padre e dello zio dovette rassegnarsi a reggere le sorti della famiglia, misurandosi anche con le sottili trame imbastite dai parenti che cercavano con ogni mezzo di sottrargli il minuscolo Stato paterno. Musico, poeta e collezionista d'arte, manifestò presto un carattere forte che lo portò a farsi diversi nemici, quando, ad esempio, osò contraddire aspramente l'imperatore di cui era ospite e a sfidarne a duello, per questioni religiose, il comandante delle guardie pretorie. La sua vita si snoda attraverso le corti più splendide d'Italia, dove il Gonzaga allacciò rapporti decisivi con personaggi destinati alla celebrità, quali Torquato Tasso, san Carlo e Federico Borromeo, san Filippo Neri e musicisti come il Palestrina. Frutto di anni di ricerche, questo libro ci dice molto di più dell'autobiografia scritta dal protagonista (con inevitabile ""parzialità"""") cinque anni prima della morte. Emergono infatti i retroscena spesso drammatici - all'epoca inconfessabili - di decine di letterati, cavalieri, eunuchi, musici, religiosi, molti dei quali oggi ingiustamente dimenticati. Si dipanano le logiche impietose, i complessi meccanismi psicologici e politici, in particolare della corte pontificia e del Sant'Uffizio, che proprio allora cominciava a seminare il terrore in ogni ceto sociale, mietendo vittime illustri."" -
San Paolo. Ritratto di una città
Caotica, spaventosa e disumana: è così che appare a un primo, affrettato sguardo San Paolo. Niente a che vedere con il fascino immortale di Rio o la musicalità afro di Bahia. Eppure questa città conquista tutti: lo fa attraverso la storia del suo popolamento, legato prima all'epopea dei bandeirantes, i cowboy brasiliani, poi all'emigrazione italiana e di tante altre etnie; per l'ineguagliabile proposta culturale dei suoi teatri, dei musei ricchissimi, delle sue università; perché è polo di attrazione di ogni religione e una città buona per ogni gusto, ogni avventura, e offre scorci inaspettati. Ci si può svegliare in Giappone e ritrovarsi immersi, cambiando quartiere, nella verace tradizione calabrese; in un attimo si passa dalla Wall Street sudamericana alla memoria dell'immigrazione italiana del Brás o del Bixiga; dal lusso più sfrenato all'umile lavoro dei calzolai e dei carcómanos (i verdurai di origine italiana). Ogni bairro, ogni quartiere, racconta una storia diversa: Italia, Giappone, Africa, Francia, Turchia... ogni provenienza è rappresentata. San Paolo è la città dove sono nati o confluiti tanti movimenti letterari e culturali, e i personaggi più noti del Brasile: da Oscar Niemeyer a Pelé, da Elis Regina ad Ayrton Senna e Caetano Veloso. Una città modernissima, con i suoi grattacieli che la fanno assomigliare a una Manhattan tropicale, che contiene tuttavia tutte le contraddizioni di un paese meraviglioso eppure difficile e complesso. Motore dell'economia sudamericana e soprattutto di un'avventura umana meticcia da sempre. -
I ribelli degli stadi. Una storia del movimento ultras italiano
C'è chi li etichetta come teppisti e facinorosi. E chi li dipinge come sostenitori colorati e passionali. Come i padroni violenti del calcio, oppure come gli ultimi romantici in un mondo che ha perso gran parte della sua genuinità. Nel bene e nel male, gli ultras degli stadi hanno scritto pagine importanti nella storia del calcio italiano. Rappresentano quasi mezzo secolo di aggregazione e passione, di originalità e folklore. Purtroppo anche di episodi di teppismo e violenza. Per cercare di comprendere cosa siano gli ultras, bisognerebbe innanzitutto abbandonare la zavorra dei pregiudizi e considerarli come un'aggregazione spontanea, trasversale ed eterogenea, con una forte connotazione ribelle e antagonista al sistema, che incarna le logiche di una dicotomia forte che filtra il mondo attraverso le lenti della contrapposizione amico/nemico. Un multiforme insieme di uomini e donne che amano follemente una squadra e che, insieme alla squadra, amano la città che quella squadra rappresenta, la maglia e i colori che i giocatori portano addosso. Questo volume racconta e spiega il mondo delle curve italiane, mescolando le esperienze dirette con l'analisi di saggi e studi sul movimento ultras, proponendo le autorevoli opinioni di chi ha già studiato il fenomeno e mescolandole con le voci dei protagonisti. Con rigore storico e un pizzico di passione. -
Tesori negli abissi
Sterminate ricchezze giacciono nel fondo degli oceani: ogni anno colano a picco nei mari di tutto il mondo più di duemila navi e, a partire dal Cinquecento, un ottavo dell'oro e dell'argento estratti da tutte le miniere della terra è andato perduto in seguito a naufragi. Ma queste ricchezze non sono alla portata di tutti: occorrono uomini capaci di sfidare i pericoli delle immersioni in acque profonde, le impetuose correnti subacquee e gli spaventosi mostri del mare. Harry E. Rieseberg è uno di questi uomini; la passione per il recupero di tesori sommersi lo ha dominato fin dalla giovinezza, inducendolo a frugare negli archivi per rintracciare la storia di battaglie e tempeste durante le quali ingenti tesori si inabissarono nel mare. L'ansia della ricerca lo ha condotto da un capo all'altro della terra, dalle Antille all'Australia, dall'Atlantico al Pacifico, e gli ha dato la forza d'animo di lottare contro ogni ostacolo umano e contro le energie scatenate dalla natura: furibonde tempeste e formidabili pressioni a profondità mai raggiunte prima. Una biografia umana e vera, un fantastico affresco nel quale si mescolano avventure del passato e del presente, sullo sfondo di uno sconfinato panorama: il mar dei Caraibi, l'isola Cocos, Port Royal, Haiti, la Giamaica, le Molucche, Bali... E poi un altro panorama: quello indescrivibile degli abissi marini, con le foreste di alghe e i duomi di corallo, con i multicolori e dorati sciami di squali e di murene e con i glauchi, smorti occhi delle piovre. -
Bisanzio. Storia di una civiltà
Bisanzio. Crocevia del mondo per più di mille anni: tutti i popoli erano attratti dallo splendore dei suoi monumenti, dalle ricchezze dei commerci e delle industrie; su tutti i paesi si irradiava la luce della sua cultura e della sua ricchezza. Spiritualismo orientale e idealismo ellenico si erano uniti per creare attorno a una città una nuova civiltà romana e cristiana! La Nuova Roma di Costantino fu custode imbattibile, per ben undici secoli, dei princìpi del neonato cristianesimo, opponendosi alla violenza barbarica. Quando venne sconfitta dall'invasione turca, lasciò in eredità all'Occidente lo spirito della filosofia platonica, nel Rinascimento italiano ed europeo, e in Oriente la fede per il mondo slavo e russo. Francesco Cognasso, con puntualità storica e spirito narrativo, ci fa rivivere la storia di regnanti e battaglie di Bisanzio, ma anche gli usi e i costumi della città, la sua magnifica arte che possiamo ammirare ancora oggi a Istanbul, il vivere sociale di una metropoli da sempre ""di confine"""", in grado di evocare la grandezza romana e al contempo di incontrare civiltà arabe e slave con una capacità di integrazione culturale che non ha pari nel corso della storia."" -
Senza licenza di uccidere. Operazioni segrete militari italiane 1935-1943
Alla vigilia della campagna militare in Etiopia, nel 1935, l'Italia distaccò una sparuta Sezione Africa orientale del Servizio informazioni. Quando entrò in guerra, nel 1940, disponeva di quattro Servizi segreti militari centrali: uno per ogni arma (SIM, SIS e SIA) più un apparato di Controspionaggio autonomo (CSMSS). Parallelamente operavano una polizia politica dalla sigla controversa (OVRA) e un misterioso Servizio segreto riservato presso la presidenza del Consiglio dei ministri (SSRCM). Ciononostante molte operazioni segrete militari italiane durante la Seconda guerra mondiale sono avvolte dal mistero. La maggior parte dei documenti sono scomparsi, in parte distrutti dopo l'armistizio e in parte sottratti da mani ignote. Solo una discutibile memorialistica del dopoguerra, affidata a libri e riviste ormai introvabili, ne segnala l'esistenza. Alla luce di recenti studi - condotti in archivi nazionali ed esteri che hanno declassato i documenti ""top secret"""" - è possibile ricostruire e confermare con attendibilità il percorso di straordinarie """"avventure"""" di cui si resero protagonisti gli 007 italiani. Attraverso storie inverosimili e gustosi aneddoti assurgono agli onori gli """"uomini ombra"""" del Bel Paese che si batterono con coraggio, nonostante le avverse condizioni e i modesti mezzi a disposizione. Scoprirono di tutto. Svelarono intrighi internazionali, acciuffarono spie insospettabili e usarono la macchina cifrante Enigma in modo originale. Ebbero cognizione del radar adoperato dai britannici. Riuscirono, già nel 1941, a scoprire che gli Stati Uniti avevano in progetto di costruire la bomba atomica (e dovei) e persino quali sarebbero stati gli obiettivi degli sbarchi alleati in Italia con quasi un anno di anticipo. Tutto ciò senza """"licenza di uccidere"""", ovviamente."" -
Robin Hood. La vera storia di un fuorilegge
Chi era Robin Hood? Forse un ""ribelle sociale"""", più probabilmente un feroce assassino. Oppure era un abile arciere che difendeva il trono di re Riccardo Cuor di Leone? Holt indaga in diverse direzioni, cerca negli archivi, segue le tradizioni popolari, approfondisce i poemi medievali. Un'opera di accurato rigore storico e, insieme, una narrazione di grande fascino. Nelle vicende del fuorilegge di Barnsdale, qui rievocate con numerosi brani originali, rivive il Medioevo inglese in tutta la sua complessità, con le sue classi sociali rigidamente suddivise in nobili, cavalieri, possidenti, gentiluomini di campagna, abati e sceriffi: un variopinto palcoscenico che sembra creato apposta per incorniciare le imprese di Robin Hood. Il pensiero di Holt è chiaro: reale o immaginario, Robin Hood è il frutto di una società dove le carestie portavano alladrocinio e al saccheggio, dove la violenza era un fatto naturale e accettato. In questo mondo duro e aspro, Robin Hood incarna il coraggio, l'avventura, il rischio e assume la parte dell'eroe libero e multiforme, spietato con gli avversari, cortese con le donne, pronto al gesto aristocratico ma anche alla caccia proibita e alla grassa risata che riempie di suoni la """"foresta verde""""."" -
La civiltà in bagno. Dall'antichità ai giorni nostri
È la storia della civiltà ""in bagno"""", ordinata cronologicamente dalla preistoria ai giorni nostri e arricchita da aneddoti interessanti e notizie curiose. Ha ragione l'autore quando afferma che la storia dei popoli si impara meglio nelle loro stanze da bagno che dai loro campi di battaglia? Sigfried Giedion ha scritto: """"per uno storico non esistono cose troppo banali"""". Lo storico di oggi infatti riesce a vedere caratteri di una società riflessi nell'acqua del bagno, trova documenti importanti su usi e costumi di un'epoca nelle apparecchiature e nelle decorazioni dei servizi. Centinaia di illustrazioni tratte da incunaboli, miniature, quadri, disegni costituiscono la documentazione più completa che si potesse raccogliere."" -
Storia inimitabile del dandy
Questa ""Storia inimitabile del Dandy"""" delinea il ritratto di un'epoca tra storia del costume e storia della cultura, tra biografia, analisi sociologica e analisi psicologica. In questo quadro d'epoca si muovono personaggi colorati da aneddoti ben scelti, noti e meno noti. Ne emerge una sorta di """"eroe collettivo"""" dai molti nomi illustri, un tipo di """"originale"""", un'anima bella, a metà fra il libertino e il maledetto, un precursore in un certo senso dell'intellettuale moderno, un uomo in rivolta, un rivoluzionario privato d'ideologia. L'autrice divide la storia del dandismo in due periodi: quello della Reggenza inglese e quello della Restaurazione francese, che allunga le sue ultime propaggini fino alle soglie del Novecento. Il dandismo inglese è soprattutto uno sdegnoso rifiuto sociale della borghesia, del mondo caotico con il quale i ceti medi affermavano la loro presenza, della mancanza di stile in un industrialismo ancora sudicio e semianalfabeta, ma già audace e irrispettoso. Chiudersi in un esilio di specchiere, respirare l'aria delle loro ciprie, trattenere il fiato nelle loro attillate redingote, nascondersi nelle loro enormi cravatte, sogguardare gli altri dall'alto di elaborati stivaletti: ecco la disarmata sfida lanciata alla """"nuova inciviltà"""" del carbone e del treno. Il dandy inglese, difendendo le ragioni della farfalla contro quelle del formicaio, rende testimonianza alla vanità, fino ad ammucchiare debiti come fosse uno splendido diritto. Gli epigoni francesi ne imiteranno lo stile. Meno sfarzosi ma più esigenti, sposteranno la protesta sul piano dello spirito, dell'arte, dell'intelligenza. I riti del dandismo non si celebreranno più solo in sartoria, ma si idealizzeranno passando nei salotti letterari, prendendo sfumature incredibili."" -
IF. Insolito & fantastico (2017). Vol. 21: Futurismo.
"Il presente fascicolo di IF ha inteso concentrare il focus su aspetti latenti nel Futurismo e nelle avanguardie, non sempre messi nella debita luce. La perdurante attualità del fantastique, all'interno della narrativa simbolista e nel simbolismo in generale, non va solo considerata un'eredità del romanticismo, ma anche una costante all'interno delle letterature moderne, con cui talora anche il realismo deve misurarsi confutandone o decostruendone le istanze (si pensi all'immissione di temi parapsicologici o spiritistici, scientificamente accolti in un quadro naturalistico). Questa tendenza si definisce anche nel Futurismo allorché la variabile tecnologica si contamina con passioni e pulsioni provenienti o dal romanzo d'avventura e dalla protofantascienza, o attingendo ai primi fermenti del superomismo di massa, o prendendo atto delle conseguenze doublé face della letteratura utopica, fino all'approdo all'utopia negativa di Zamjatin (My - Noi, 1921) e quindi mettendo a nudo le contraddizioni dello stato unico prodotto dalla rivoluzione. Questi aspetti generali si individuano nel complesso degli studi qui raccolti, sotto gli auspici sempre generosi di Gianfranco de Turris e la guida di Guido Andrea Pautasso: a entrambi va la riconoscenza del comitato scientifico della rivista per il lavoro di elevata e originale competenza, messo in piedi con la collaborazione di studiosi provetti e fortemente motivati. Particolarmente gradita la sezione di testi rari e poco noti, per la gioia dei """"fan"""", sempre più numerosi, del movimento marinettiano e la disperazione gelosa dei bibliofili, particolarmente accaniti in ambito di editoria futurista. Un ringraziamento ulteriore spetta a Stefano Tani per essersi unito al gruppo con una nota illuminante su parodia e autoparodia in Marinetti e Palazzeschi. Si ringraziano anche Giuseppe Panella e Susanna Becherini per aver inserito la loro indagine sulle matrici futuriste in Pound e nella generazione """"vorticista"""", affiancata ai """"vortici"""" di Apollinare, di Cendrars e del cubo-Futurismo. A completare un quadro di ricezione internazionale come mai di profonda incidenza (in cui spiccano la figura e la poesia di Majakovskij, opportunamente ritradotto e ristudiato da Pautasso, nonché rilanciato da Contiliano nel suo contributo antitetico, ma la natura stessa del Futurismo consente forse, ancora oggi, il testa-coda tra posizioni reciprocamente inconciliabili)1 e a guisa altresì di considerazioni inaugurali di introduzione al volume, si fanno precedere alcune note sul contesto, condiviso in Marinetti come in Pessoa e come in altri protagonisti della stagione europea, dei verso libero e della ricezione del Futurismo."""" (Dall' Introduzione di Alessandro Scarsella)" -
San Francisco. Ritratto di una città
Anthony Bourdain visitò San Francisco durante una delle sue celebri missioni culinarie e quello che ne disse è degno di nota: «Chi non si diverte a San Francisco dev'essere pazzo. Si beve, si mangia, è sporca e cattiva e assolutamente meravigliosa». San Francisco infatti non è solo la dama elegante che appare in fotografia; San Francisco è rock, nell'essere stata al centro di tante rivoluzioni culturali quali i primi movimenti sindacali ottocenteschi, la Beat Generation degli anni Cinquanta, la Summer of Love del 1967, ed è stata palcoscenico anche per la nascita dei movimenti lgbt negli Stati Uniti. Ma San Francisco è anche pop, perché tante invenzioni in campo tecnologico, del design e del costume che usiamo tutti i giorni sono nate da quelle parti. Come se il genio aleggiasse nella nebbia che la abbraccia per una parte dell'anno. San Francisco è un po' la storia degli Indiani d'America e degli esploratori dei mari; è la città del jazz e del rock 'n' roll; la città di chi si sente diverso, degli ambientalisti, degli operai, dei dissidenti, degli sperimentatori, dei rivoluzionari, dei sognatori. È la città di Mark Twain, di Jack London, di Dashiell Hammett, di Jack Kerouac, di Maya Angelou, Janis Joplin, Jerry Garcia, di Dave Eggers. È una città dove l'eccentricità è più lodata del conformismo; dove - a dispetto della morsa di una gentrifìcazione sempre più aggressiva - sembra ancora che tutto sia possibile, dove movimenti culturali e artistici lontani dal baricentro degli Stati Uniti si sono evoluti e hanno avuto un'eco in tutto il mondo. Perché San Francisco è la città del dream of the West: quell'Ovest dove i sogni non hanno limiti.