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Onde mosse
"Ho sempre pensato alla poesia come a una fonte inesauribile di rinnovamento non solo del linguaggio ma dell'idea che l'uomo ha di sé, dei rapporti con gli altri, della società, del cosmo. Inoltre, i versi di una poesia mi mettono nella condizione di riattraversare la natura e il suo rapporto con l'uomo, soprattutto da quando la Madre Terra ha cominciato a soffrire per i segni di avvelenamento e di sconvolgimento. Così """"Onde mosse"""", la recente raccolta di liriche di Gabriella Paci con l'atmosfera di passione, di armonia e di bellezza che spontaneamente genera, oltre ad alzare una potente barriera contro la barbarie di un linguaggio in atto, contro la violenza disumanizzante, porta al diapason ciò che di più umano c'è nell'uomo: la capacità di far cantare il linguaggio, di indagare il mistero delle cose e di cercare il senso del nostro fugace passaggio nel cosmo. Ci sono mattini di tempesta/ quando le onde mosse del cuore/ alte si abbattono sulla riva.../ sono le onde della poesia.../acquattata tra pieghe segrete/in attesa di una sillaba di luce (Onde mosse). È il singolare incipit della raccolta, nel quale si configura il linguaggio della poesia in continua trasformazione e il significato è al termine del percorso creativo pronto a rivelare i lati nascosti, l'invisibile."""" (Nicola Caldarone)" -
Ho visto l'Amiata. Antologia del Premio letterario Amiata in cammino
La storia, le tradizioni, i boschi, la neve, l'acqua e i valori solidali dell'Amiaata narrati attraverso la scrittura creativa del racconto breve e della poesia. Un viaggio fatto di parole nella società e nell'ambiente amiatino, nel suo passato, presente e futuro, per raccontare quei sentimenti e quelle sensazioni che caratterizzano i suoi abitanti e che rendono unica questa terra. -
Il pozzo dell'amore nella città sotterranea
Un grande amore, nato nella città sotterranea di Montepulciano, che dal XIV secolo giunge fino a noi come un soffio di leggenda. Una storia piena di gioia e di meraviglia, ma anche tormentata da guerre, carestie e dall'orribile pestilenza. La passione di Niccolò e Francesca vola alta sopra le avversità, anche contro il volere delle rispettive famiglie, nello scenario della Toscana medioevale. -
Nuovi misteri etruschi. Magia, sacralità e mito nella più antica civiltà d'Italia
Monumenti enigmatici, spesso di ignota funzione, furono scolpiti nelle gole vulcaniche tosco-laziali, lì dove sorse la civiltà etrusca: vie semi sotterranee ""tagliate"""" nella roccia, cunicoli, labirinti, tumuli e sepolcri di ciclopiche dimensioni. Ma esiste un altro 'mistero' etrusco: quello delle remote origini, oggi riscoperte, e di un'arcaica religiosità dove, al centro di tutto, era la sacralità della terra e della grande dea che ne tutelava la prosperità."" -
Il vetro e il diamante
Le poesie raccolte in questo libro nascono da una esigenza interiore, non sono state composte per seguire una moda letteraria o per giungere ad un'effimera notorietà. L'autrice le ha scritte per dare espressione compiuta alle emozioni provate in certi momenti dolorosi della vita. -
Gli ordini cavallereschi Italiani. I sistemi premiali conferiti e riconosciuti dalla Repubblica Italiana
Per parlare di Ordini Cavallereschi in Italia - con particolare riferimento negli ultimi 150 anni - occorre precisare che cosa sono dette Istituzioni e quando si sono determinate. Anzitutto, prescindendo dalla costituzione della Tregua di Dio, è doveroso anticipare ai lettori che nel medioevo si diffuse a partire dall'XI secolo con Adalberto - duca vescovo di Laon - una ""tripartizione sociale"""" che prevede tre ordini nella comunità terrena che concorrono alla celeste: Oratores (ovvero """"coloro che pregano"""": Vescovi, Monaci, Chierici), Bellatores (ovvero """"coloro che combattono"""": Signori, Militi) e Laboratores (ovvero """"coloro che lavorano"""": agricoltori, lavoratori). A partire dai primi decenni del XII secolo si diffuse nella Città Santa - Al-Quds per i musulmani - una Nuova Cavalleria costituita da nobili europei che difesero i pellegrini, il Santo Sepolcro, i territori cristiani in Ultramare, le vie di fede. Essi vivevano in povertà e servivano il Sovrano di Gerusalemme che concesse loro i portici della Spianata della Moschea ove sorge la Cupola d'Oro."" -
Era il 1841 a Montalcino. Quattordici parrocchie e seimilaseicento anime
Il volume presenta i risultati di una ricerca basata sul censimento toscano a base parrocchiale del 1841 finora poco utilizzato negli studi. -
La Garfagnana e l'Orlando Furioso. In viaggio nell'immaginario mondo cavalleresco del crinale tosco emiliano attraverso il linguaggio del fumetto e dell'animazione digitale. Ediz. italiana e inglese
La Banca dell'Identità e della Memoria, istituita presso l'Unione Comuni Garfagnana, è un laboratorio di ricerca storica e un centro di documentazione in cui viene conservata, valorizzata e divulgata la memoria e l'identità del territorio, in un processo di riflessione e appropriazione del tempo da parte dei suoi contemporanei ma soprattutto come eredità per le generazioni future. La Collana Editoriale, dopo oltre dieci anni dalla sua istituzione, conta al suo attivo oltre 80 pubblicazioni su diversi temi di interesse per il territorio realizzate da studiosi, ricercatori esperti a vario titolo del territorio sviluppando un importante percorso di conoscenza e di sapere, affrontando molti temi riguardanti la storia e la cultura locale, anche da angolazioni e punti di vista differenti. Da questo sostrato è nata la volontà di raccogliere gli originalissimi frutti di ""COMIKS - Catching Opportunities in enterteinMent Improving the Knowledge of the Sector"""", il nuovo progetto ERASMUS +, finanziato dalla Commissione Europea e gestito dall'Unione Comuni Garfagnana. Questa pubblicazione, oltre a costituire il report finale del progetto, rappresenta il risultato di una inedita attività di scambio, internazionale tra giovani in cui per la prima volta immaginario, letteratura, fumetto e territorio vengono sintetizzati in una serie di prodotti editoriali dall'alto potenziale creativo e anche promozionale. Attraverso l'uso libero di tecniche espressive sono stati infatti realizzati animazioni e fumetti di vario genere ispirati al fantastico mondo dell'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, narranti le peripezie di alcuni dei suoi più celebri personaggi, rivisitati in chiave innovativa e ambientati in località di eccellenza, dalla Rocca Ariostesca e Fortezza delle Verrucole alla Pietra di Bismantova, dai borghi medievali della Lunigiana al Parco dell'Orecchiella. Un'esperienza di apertura al mondo per le giovani generazioni locali che ha contribuito a rafforzare il senso di identità e di appartenenza al territorio, oltre a prenderne maggior consapevolezza e potenziare il bagaglio di esperienze necessarie per la propria crescita personale e professionale."" -
Un viaggio nell'opera di Vittorio Campanella
"Non è stato facile per me ripercorrere la vita di Vittorio attraverso le sue opere letterarie. La scrittura, sia in poesia che in prosa, è stata per lui un lavoro continuo ed intenso, stimolato, anche se in posizione defilata, da una partecipazione attiva alla vita sociale di cui assorbiva tutte le fasi, le contraddizioni, gli strappi. La metafora del viaggio è una costante. Partendo da Una fuga cieca (titolo della prima poesia della raccolta Uscire dal buio) per arrivare ai romanzi (Una storia Incompiuta, L'orso di roccia, Don Chisciotte Miliardario, L'attesa del raggio verde), considerando solo quegli editi, dove si raccontano i tentativi di ricomposizione di una società disgregata. E un viaggio verso l'ignoto e nello stesso tempo un viaggio di ritorno verso l'umanità """"genuina"""". Ma il viaggio che Vittorio ha sentito di più è stato, forse, quello """"dentro l'uomo"""" che ha condotto in Mephisto, in cui si trova l'eco di tanta letteratura contemporanea..."""" (Dall'Introduzione)" -
Le ricette al tempo della BCE. Manualetto semiserio di resistenza alimentare
Un altro libro di ricette! Ma se ne sentiva il bisogno? Forse ho, ma queste sono veramente particolari, sia nella forma che nel contenuto. Gastronomicamente tutte fattibili e sperimentate, il divertente è leggerle: ironizzando sagacemente da buon toscano, l'autore stigmatizza certi comportamenti in cucina, dinamiche familiari e abitudini, talvolta in forma di microstorie, altre volte esprimendo aspre critiche a certe mode culinarie, usando una lingua tagliente come un buon coltello da arrosto, in qualche caso dissimulando a fatica una sottile vena malinconica che fa capolino, in un'alternanza di piccole emozioni che solo il compianto Enzo Jannacci ha saputo rendere in un'immagine altrettanto ironica e malinconica: ""Uno non può andare su e fare solo ridere, altrimenti la gente dice: questo è un pirla. Ma non può nemmeno andare su e fare solo piangere perché allora la gente dice: questo qui è ancora più pirla"""". Due libri in uno, dunque: un valido libro di ricette a bassissimo costo, che ai tempi in cui la quarta settimana del mese è tornata ad essere un problema possono tare anche comodo, presentate con l'ironia necessaria a non farne un dramma."" -
Regulus. Un altro sguardo sul Guidoriccio
La figura nel grande affresco con Guidoriccio a cavallo all'assedio di Montemassi, presente nella Sala del Consiglio in Palazzo Pubblico di Siena, potrebbe identificarsi in origine con il ritratto del console romano Marco Attilio Regolo affrescato da Simone Martini nel ""concistoro de nove"""" nel 1330. Ad ogni modo risulta sorprendente la somiglianza del profilo di Guidoriccio con quello del console coniato in alcune medaglie."" -
Barzellotti Pratesi. Carteggio (1866-1917)
Non si trovano molti esempi negli archivi epistolari dell'Ottocento, e in genere nella letteratura italiana di questo periodo, di una amicizia così intensa e prolungata nel tempo, come quella testimoniata in questo Carteggio Barzellotti-Pratesi (1866-1917). È un rapporto che dura oltre mezzo secolo quello che viene provato in queste 235 lettere, (208 di Barzellotti a Pratesi, provenienti dall'archivio del Carteggio inedito dello scrittore toscano', e 27 di Pratesi a Barzellotti, 20 delle quali provenienti dalla pubblicazione che ne fece Giuseppe Fatini nell'Annuario 1931-32 del Liceo Ginnasio Carducci-Ricasoli di Grosseto). Da questa intensa corrispondenza emergono simmetrie culturali, psicologiche ed etiche, ""affinità elettive"""" fra i due amici, che il tempo, le differenze di censo, le distanze dovute ai vari trasferimenti di lavoro dei due e le alterne vicende familiari non riuscirono ad affievolire, né ad intaccare. Per Giacomo Barzellotti, insigne filosofo e letterato del suo tempo, Mario Pratesi è stato l'unico vero amico, con il quale condivideva comuni interessi culturali e al quale poteva confidare tutte le vicende più personali e le ambasce, ma anche l'amico da consolare e da aiutare nei momenti di difficoltà, a dire il vero non pochi nella vita dell'illustre romanziere amiatino. Da parte sua Mario Pratesi, trovava in Giacomo Barzellotti, amiatino come lui, l'uomo più affine per cultura, l'amico carissimo, secondo solo, forse, all'altro grande amico di gioventù: Cesare Abba, il cantore dei Mille, che con lo scrittore di S. Fiora instaurò, forse, """"l'amicizia più fruttuosa""""."" -
Le religiose e la città: il monastero di Santa Caterina a Montalcino nell'età moderna
Siamo nel Millecinquecento: un periodo che sintetizza meglio di ogni altra parola il cammino di quasi cinquecento anni di storia. La storia della città di Montalcino, la storia di una comunità ricca di valori, tradizioni e trasformazioni che partono proprio da qui; il suo statuto, la costituzione della Repubblica di Siena tra le mura cittadine, il conio di una moneta... È utile oggi più che mai riscoprire chi siamo e da dove veniamo, la ricerca storica diventa necessaria, torniamo per un attimo all'inizio di tutto, per poi guardare avanti e far tesoro degli errori e dei successi. -
Giorni e notti sulla terra
«Ti avviso che questa poesia proviene da gioie e dolori ugualmente necessari alla comprensione della grandezza della vita e della, per me solo apparente, solitudine dell'Umanità. Questi versi sono a disagio nei salotti e nei cuori ipocriti e ti sconsiglio di provare a portarceli. Per il resto, appartenendo la poesia più a chi la legge che a chi la scrive, cerca quel che vuoi fra questi versi: è un tuo diritto!» (Stella Cappellini) -
Risalire il pendolo. Un'adolescenza negli «anni di piombo» e nell'età dell'oro
L'atmosfera che da subito coinvolge il lettore è quella del romanzo memoire dal profondo valore di testimonianza, nel quale si intrecciano la vita del protagonista, Giovanni Coen, e le vicende sociali, politiche e personali di una generazione nata nel secondo dopoguerra e cresciuta negli anni '70. Al centro della scena è il gruppo di adolescenti di cui fa parte il protagonista. Filo conduttore è l'avventura di crescere, fra ostacoli e fraintesi esistenziali, oscillando come fra le polarità estreme di un pendolo nel tentativo di risalirlo verso il suo fulcro; ma anche nella coralità poetica di un vero gruppo di amici. Davanti c'è un orizzonte che si fa sempre più incerto, segnato dall'ombra scura del terrorismo. Il sequestro e l'assassinio di Aldo Moro ne tracciano il profilo inquietante. Fra conflitti e drammi familiari, nella riscoperta di valori personali evocati dalle molteplici relazioni e occasioni di incontro, di viaggio e di spiazzamento ad opera di un ""destino"""" che a volte si configura esso stesso come personaggio, Giovanni e i suoi amici affrontano i passaggi cruciali della loro crescita con spirito critico, ironia e ingenuo idealismo. L'esperienza della sessualità nell'epoca del personale è politico, si confronta con quella dell'uso di droghe e alcol accompagnata dal dibattito continuo su ciò che è """"corretto politicamente"""" e ciò che non lo è. La voce narrante del protagonista, insieme ad alcuni documenti originali (brevi lettere e scritti poetici, riferimenti a film e brani musicali dell'epoca) conferiscono autenticità ad una vicenda generazionale che potrebbe rappresentare un collegamento, prezioso e necessario, con quei ragazzi e ragazze che oggi cercano sincerità e credibilità nel """"mondo adulto"""" contemporaneo. Condizione, questa, per ritrovare nelle proprie radici nuove motivazioni a crescere e slancio ideativo verso il futuro."" -
Quell'agosto del '59. Dove tutto ha inizio
"Racconti, aneddoti, episodi di una parte di vita, vissuta e condivisa, che oggi sono nostalgicamente ricordi. A volte dolci, a volte amari, ma pur sempre cari ricordi per ricomporre il puzzle della mia vita. Ricordi per non dimenticare la mia appartenenza, la mia provenienza, le mie origini. Un patrimonio da conservare, custodire, tutelare, per non smarrire il senso di me. E solamente ripercorrendolo, viaggiando a ritroso nel tempo, lo riconosco, mi riconosco e ritrovo il senso del mio esistere.""""" -
I cieli visti dal tempio
Le lezioni a Firenze sono terminate ed è tempo per Anna di obbedire al richiamo della sua casa, dove la attende un quotidiano fatto di cose semplici, ma irrinunciabili: profumi indimenticabili, ricordi tessuti a cera da mani bambine, gioia di vivere; è tempo di sentire la campagna, la natura, la genuinità dei suoni, della gente. L'estate inizia salutando quella porzione celeste circoscritta dalle mura dell'abbazia di San Galgano, il suo tempio, da cui anche un grande dolore e un angosciante dubbio, quelli che dovrà affrontare ben presto, trovano un senso. Trovano il coraggio di sperare. -
Avanguardia anni '60/'70. «Res Publica», la ricerca continua! Ediz. a colori
La mostra ruota intorno alla produzione di alcuni degli esponenti dell'arte astratta e informale italiana quali: Julio Le Parc, Emilio Scanavino, Luigi Veronesi, Eugenio Carmi, Getulio Alviani, Mario Nigro, Franco Costalonga, Achille Perilli e Agostino Bonalumi. La mostra presenta il contributo e la ricerca di artisti più giovani che si confrontano oggi con gli esiti di quegli anni così fecondi, intorno ad alcuni temi classici dell'arte informale che si focalizzano intorno al rapporto tra forma e segno, spaziando dal realismo magico, all'astrattismo geometrico fino a esecuzioni miste tra materialismo e arte povera. Gli artisti, Tommaso Dognazzi, Federica Gianfranchi, Rudy Sesti, hanno esplorato questo rapporto e hanno dato origine a opere estremamente diversificate con esiti diversi da quelli più spirituali alle creazioni più materiche, da esempi riconducibili all'espressionismo astratto a soluzioni più libere all'insegna dell'improvvisazione, dove l'evento artistico, svuotato da qualsiasi residuo valore formale, si esaurisce con l'atto stesso della sua creazione. -
Breve controstoria degli etruschi ovvero lotta senza quartiere alla fantaetruscologia italiana
Negli ultimi anni si è venuto a creare, per vie che non sempre appartengono alla ricerca ufficialmente riconosciuta, un panorama del passato e delle origini degli etruschi incompatibile con quello proposto dall'accademia. Contemporaneamente si è allargato a dismisura il distacco tra la visione proposta da quest'ultima e quella sentita come vera e vissuta dalla pubblica opinione più preparata. Mai come in questo campo l'ostinazione a difendere una linea errata di ricerca ha prodotto un divario tanto ampio tra il Palazzo - il Palazzo degli studi e della ricerca - e la piazza. Questo breve saggio vuole ricostruire i motivi di questo divario, proponendo al tempo stesso le ragioni del ritorno su una strada più corretta, che poi è quella largamente predominante e seguita fino all'avvento del fascismo e, con esso, di una visione ""autarchica"""" della storia d'Italia."" -
Colpo di mare
"Il colpo di mare non viene dall'onda violenta che ti prende, ti alza sulla sua cresta e poi ti butta giù. No. Viene quando sono le acque del mare a chiamarti e a farti avanzare oltre la paura""""."