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I bianchi cigni e forse dolci. Novella disonesta
Semplice impiegato della magistratura delle opere della contea di Avellino, o così sembrava, Girolamo Graziano viene ucciso senza motivo apparente. Le indagini ordinate dalla marchesa Maria de Cardona e condotte dal bargello De Masi divergono in variegate direzioni, indirizzate da un groviglio di sospetti, di finte colpevolezze e di innocenze pure finte, di astute macchinazioni e di corrotti depistaggi, di personaggi esistiti o immaginati. Il racconto dei fatti si dipana nelle versioni rese dai vari protagonisti, ognuno dalla propria prospettiva e con il proprio linguaggio, per rivelare storie inattese del Rinascimento di una periferia dell'impero, reso possibile dall'opera di governo illuminata e liberale di Maria de Cardona. Le contorte vicende della triste morte di Girolamo Graziano e della svendita della purezza di una comunità, pure deturpata da orrendi torroni, delineano una novella disonesta, storica e post-moderna, articolata lungo ventisei sequenze narrative e trentuno tracce musicali. -
Fantasie. Capitolo II
Fantasie, profondi pensieri, immagini del passato si alternano in queste pagine del mio libro. ""Il mio buio profondo è paragonabile ad una caverna"""" è vero, in questa oscurità intravedo una luce chiara che mi riporta alla realtà. """"L'infinito silenzio che regna dentro di me! Nessuna voce lo copre!"""". Tutto intorno a me tace, solo il silenzio sussurra nel mio cuore """"dolci parole"""". Ancora buio e solitudine mi pervadono l'anima, ma ecco una lanterna: la sua luce non si è spenta! Quando il mio cuore piange la sua fiamma prende vita e mi dà felicità. Il mio presente è spesso affollato da immagini di vita trascorsa colorata anche da dolci ricordi: """"Un giorno mi incamminai per una meta che non conoscevo. Mi incamminai con in mano una valigia di cartone colma di sogni e speranze lasciandomi alle spalle pagine e pagine di vita passata"""". Io vorrei chiudere tutti i miei ricordi in uno scatolone... vorrei trascorrere le mie serate nella mia casa natìa, nel mio paesello. Mi rivolgo alle stelle affinché esaudiscano tutti i miei desideri. La natura, rappresentata con le sue varie sfaccettature tra il fantastico e il reale e l'amore, ha riempito le pagine del mio lavoro. La pace e la mia compagna solitudine sono fonte continua di ispirazione."" -
Io sono il Falcone
19 luglio 1992, via D'Amelio. Il giudice Paolo Borsellino scende dalla Croma blindata, getta il mozzicone di sigaretta e si avvia verso il cancello. Emanuela Loi e gli altri quattro poliziotti della scorta si dispongono a ventaglio e attendono. Sono passati cinquantasette giorni dalla strage di Capaci, quando Giovanni Falcone ha perso la vita, e tutti sanno che è solo questione di tempo, prima che la Piovra colpisca ancora. L'aria trema, il caldo li soffoca, la calma li asfissia. Poi, una scia nel cielo: un uomo sfreccia tra i palazzi come un rapace e atterra davanti a loro. Lo chiamano Falcone. I cittadini lo considerano un eroe, anzi, un supereroe dagli incredibili poteri magici. Emanuela si lancia addosso al giudice, gli fa da scudo col proprio corpo. Il Falcone è sotto tiro, alza le braccia e urla loro di fuggire, di portare Paolo Borsellino in salvo. Poi un lampo, la fiammata, il boato. A trent'anni dalle stragi di mafia che hanno segnato l'Italia, arriva un'avventura in stile Marvel in cui un supereroe con superproblemi incontra gli Eroi civili della nostra epoca. E sarà tutta un'altra Storia. -
Economia del (buon) padre di famiglia
L'inizio del terzo millennio sembra cancellare tutte le aspettative di prosperità e di pace: attacco delle torri gemelle dell'11 settembre 2001, la guerra ventennale in Afghanistan, crisi finanziaria del 2008, crisi dei debiti sovrani nel 2011, pandemia Covid nel 2020/2021, l'invasione dell'Ucraina... Sembra ripetersi quanto accaduto nei primi decenni del XX secolo: Prima guerra mondiale, epidemia Spagnola, crisi del 1929, nascite delle dittature. Che cosa possiamo consigliare ai nostri figli e nipoti per evitare gli stessi errori? -
Stato liquido
"Liquido"""" è una parola che ha un suono bello, innanzitutto. Poi, evoca qualcosa che scivola, si insinua, scorre. La poesia ha questa sostanza fluente. Nonostante sia cosa delicata, rompe la scorza, spalanca le gabbie. Così, il nucleo delle emozioni, dei moti del cuore, dei sentimenti può allargarsi in uno spazio, multiforme, fluido, illimitato capace di pervadere e sfiorare ciò che incontra. È come se un mondo preesistente, una necessità primordiale, trovasse la sua strada nel linguaggio. Ed è un percorso questo, uno stato, che sommerge in una gioia. La gioia del bambino al tocco dell'acqua." -
Fuori strada. Come lo Stato ha causato, prolungato e aggravato la crisi finanziaria
Che cosa ha causato la crisi finanziaria? E perché la crisi continua e non accenna a spegnersi? Per uno dei più grandi economisti monetari dei nostri tempi, John Taylor, la responsabilità ricade in larga misura sui banchieri centrali e sulle autorità di regolazione americane. In questo volume, Taylor spiega come le autorità degli Stati Uniti siano finite fuori strada quando hanno abbandonato quei validi principi utilizzati per stabilire i tassi di interesse che avevano funzionato perfettamente per i vent'anni precedenti. È a questa decisione che va assegnata la responsabilità della bolla speculativa del mercato immobiliare e poi del crollo di quello stesso mercato. Taylor dimostra come le autorità abbiano erroneamente attribuito l'aumento dei tassi d'interesse nei mercati monetari ad una carenza di liquidità, anziché all'eccesso di asset a rischio, con la conseguenza di concentrare i propri interventi sulla liquidità piuttosto che sul rischio, causando così il prolungamento della crisi. L'errata diagnosi ha portato ad applicare una cura sbagliata. -
Abolire le banche centrali
Perché non la libera, piena concorrenza anche nel campo della monetazione e dell'attività bancaria? La crisi finanziaria ha svelato la debolezza di un sistema nel quale l'emissione di moneta è di esclusivo appannaggio pubblico. Il monopolio della moneta e della regolazione finanziaria crea nuovi conflitti d'interessi. Kevin Dowd sostiene invece che abolire le banche centrali sia possibile e desiderabile: questo libro espone i pregi di un sistema monetario basato sul free banking, che si proponga cioè di ""destatalizzare"""" la moneta, accettando la più ampia concorrenza tra differenti valute. L'analisi di Dowd si fonda su un importante apparato di ricerche (di natura storica ed empirica) che illustra gli svariati esempi in cui un sistema monetario si è affermato anche in assenza di un monopolio valutario e all'interno di logiche squisitamente competitive."" -
Straborghese
Pubblicato nel 1980, a pochi anni dagli eccessi della contestazione, ""Straborghese"""" è un pamphlet scritto e pensato contro ogni luogo comune. Una difesa della borghesia, prima ancora che come classe sociale, come carattere, come tipo umano, come fenomeno. C'è chi nasce """"mezzo borghese, e se ne ha la volontà lo diventa del tutto applicandosi da autodidatta"""". Per Ricossa, il carattere borghese risiede sostanzialmente nella vocazione dell'uomo a rapportarsi con l'altro, a crescere e a migliorare attraverso lo scambio. La civiltà borghese è """"colorata dai fiori dell'individualismo, mossa dalla libera fantasia innovatrice di ciascuno e di tutti, nel reciproco rispetto, alla ricerca anche avventurosa delle dolcezze della vita, ma con aurea moderazione intesa a evitare ogni eccesso"""". La borghesia come stilema dell'Ottocento e come parte che parla per il tutto della società liberale."" -
Beni pubblici e comunità private. Come il mercato può gestire i servizi pubblici
Sembra ovvio che realtà quali le strade, i parchi, le dighe o i servizi anti-incendio debbano essere appannaggio dello Stato. In questo libro, invece, Fred Foldvary dimostra come i beni collettivi possano essere forniti da libere imprese all'interno di un processo competitivo. Respingendo le argomentazioni legate ai supposti fallimenti del mercato, l'autore esamina con grande attenzione alcuni esempi concreti di comunità private: Disney World, Reston (in Virginia), i quartieri privati di St. Louis, Arden e altri ancora. Quello che emerge è un panorama variegato e plurale, che mostra come l'intraprendenza umana possa seguire i percorsi più diversi, ma come essa sia sempre una risorsa fondamentale per la soluzione delle più diverse difficoltà. Foldvary evidenzia che riportando la creatività dei singoli e la libertà d'associazione al centro della scena è possibile rilanciare le città e rimediare con efficacia al loro degrado. -
Le regole della finanza. Diritto societario e mercato in Italia e in Europa
In che modo il diritto societario può essere utile a perseguire l'obiettivo prioritario di favorire la nascita, la crescita e la competitività delle imprese? In che misura, dopo le riforme attuate in questi anni, il diritto societario italiano svolge questa funzione? Quale dovrebbe essere il ruolo dell'Unione Europea nella disciplina della corporate governance? Quale ruolo essa ricopre effettivamente? Il libro raccoglie vari saggi su corporate governance e diritto societario, apparsi tra il 2001 e il 2009 in riviste italiane e internazionali, alcuni dei quali per la prima volta disponibili in italiano. Il filo conduttore che lega i vari capitoli è l'attenzione che Enriques ripone per il dato economico ed empirico, e uno scetticismo di fondo sull'attitudine dei policymaker a produrre regole che effettivamente servano gli interessi dei privati e ne migliorino le condizioni di contesto per lo svolgimento di attività economiche, specialmente in mancanza di concorrenza tra ordinamenti. Piuttosto, anche nel campo del diritto societario, le regole si rivelano spesso una fonte di rendite per ben specifici gruppi di interesse. -
Corporate governance. Quando le regole falliscono
Enron, Worldcom, Cirio, Parmalat. Dopo ogni grande scandalo d'impresa, la risposta dell'opinione pubblica è sempre la stessa: servono nuove regole. È davvero così? Riflettendo sull'esperienza americana, Jonathan Macey sostiene che una maggiore regolamentazione dello Stato non è quello che serve per garantire che i dirigenti delle società per azioni mantengano le promesse fatte agli investitori. Macey, fra i maggiori studiosi di corporate governance al mondo, riflette su come la crescente influenza degli Stati negli affari societari inibisca il miglior giudice e regolatore del comportamento dei manager: il mercato dei capitali. In fatto di governance societaria, sono tante le promesse non mantenute dalle norme. Mentre, al contrario, strumenti che fanno perno sulle forze di mercato come il trading e le acquisizioni rappresentano soluzioni più affidabili per superare i problemi posti dalla corporate governance. Paradossalmente, la regolamentazione tende ad ostacolare proprio questi meccanismi di controllo. -
Capitalismo e libertà
Pubblicato per la prima volta nel 1962, ""Capitalismo e libertà"""" è divenuto in poco tempo un classico del pensiero liberale del Novecento. Milton Friedman, Premio Nobel per l'Economia nel 1976, in queste pagine produce un'argomentata difesa del libero mercato, come condizione indispensabile per lo sviluppo di una società libera e come strumento migliore per realizzare fini socialmente condivisi. Passando in rassegna diversi ambiti in cui lo Stato interviene per regolare la vita degli individui, poco alla volta delinea un nuovo modo di concepire il ruolo del settore pubblico. Dalle politiche commerciali al sistema finanziario internazionale, dalle politiche fiscali alla lotta contro la povertà e le discriminazioni, dall'educazione al mercato del lavoro e allo Stato sociale, Friedman suggerisce strategie innovative per ridisegnare i confini fra autonomia individuale e intervento pubblico - ancora attuali a quasi cinquant'anni dalla pubblicazione."" -
Tra Stato e mercato. Libertà, impresa e politica nella storia del pensiero economico, da Adam Smith a Ronald Coase
Dai primi passi della scienza economica ad oggi, i testi proposti in questa antologia costituiscono un affresco dell'incessante dibattito intorno all'intervento pubblico nell'economia. (Nella prima parte sono riportati ampi estratti di quattro dei pensatori più significativi del proprio tempo: dalle concezioni filosofiche e politiche di John Locke e David Hume, allo studio dell'economia e della morale che ha condotto con Adam Smith alle prime indagini sulla ricchezza delle nazioni, alla sistematizzazione neoclassica di John Stuart Mill. A seguire vengono presentate le varie posizioni che hanno fatto oscillare il ""pendolo"""" a favore di un forte intervento pubblico (con John Maynard Keynes) o del completo laissez-faire (con Murray Rothbard). Rilevante nel corso del Novecento è stato il problema delle """"esternalità"""": utilizzato da Arthur Pigou per dimostrare come la """"mano invisibile"""" non porti sempre benefici agli individui e affrontato da Ronald Coase nel celeberrimo saggio sul costo sociale per giungere a conclusioni opposte. Completano il volume le riflessioni di James Buchanan e Friedrich Hayek, e i testi anticipatori di due grandi studiosi italiani, Bruno Leoni e Franco Romani."" -
In lode del profitto e altri scritti
Luigi Einaudi è indubbiamente una tra le figure di maggior prestigio della cultura italiana del Novecento. Insigne economista, eminente uomo di Stato, influentissimo editorialista dei principali quotidiani del paese, viene spesso esaltato quale esempio di onestà, competenza e rigore morale. Eppure, al medesimo tempo, continua a condividere il triste destino che accomuna i liberali italiani d'ogni tempo: molto citati, generalmente apprezzati (anche dagli avversari), talvolta osteggiati, ma sempre scarsamente letti e ancor meno compresi. I saggi, interventi e discorsi raccolti in questa antologia hanno l'ambizione di invertire una simile tendenza, cercando di gettar luce su alcuni aspetti non troppo noti del suo pensiero. Con il proposito di restituire al pubblico, a cinquant'anni dalla sua scomparsa, l'Einaudi (volutamente) dimenticato: un Einaudi liberista, anti-keynesiano, esaltatore del risparmio privato e nemico del collettivismo. -
Europa. Sovranità dimezzata
Da almeno cinque anni, ovvero dall'inizio della grave crisi economica e finanziaria che stiamo vivendo, l'Europa è diventata l'anello debole dell'economia mondiale e, dietro la facciata idealista dipinta dai media, si rivela profondamente disunita anche sulle questioni politiche essenziali. Come abbiamo fatto a ridurci così? A perderci tra i codicilli sprecando quell'enorme occasione storica che è stato il 1989? Perché, di fronte all'imponente accelerazione che ha segnato il mondo degli ultimi trent'anni (rivoluzione digitale, globalizzazione dei mercati, turbofinanza), non abbiamo saputo reagire con energie innovative? Per capire le origini della situazione attuale, e soprattutto per indicare una via per uscirne, Antonio Pilati indaga, in undici capitoli, le questioni più controverse: dall'equivoco sul debito pubblico allo strano ruolo della Germania, fino all'inedito scontro di classe che va delineandosi. Aiuta a comprendere, per risolvere. -
Contro Keynes. Presunzioni fatali e stregonerie economiche
Friedrich A. von Hayek e John Maynard Keynes sono stati i protagonisti del più importante dibattito economico e politico del Novecento. Hayek tuttavia non scrisse mai una critica organica della ""Teoria generale"""" di Keynes: """"Mi sono sempre rimproverato per tale mancanza"""". Questa raccolta di saggi, curata da Sudha Shenoy, pone finalmente rimedio a tale grande lacuna, riunendo i lavori in cui Hayek discusse l'edificio teorico keynesiano. Essa presenta una devastante critica delle tesi interventiste che hanno dominato la scienza economica nell'ultimo secolo. L'influenza esercitata dal pensiero di Keynes è ancora forte e se ne vedono anche oggi le conseguenze in quasi tutti i Paesi occidentali."" -
Morale e mercato. Storia evolutiva del mondo moderno
Che rapporto c'è tra morale e mercato? Davvero il mercato è inevitabilmente nemico di una condotta etica? L'armonia o la dissonanza fra i sistemi di valori morali e le regole di una economia di mercato possono portare a grandi benefici o a fragorosi danni. Ma cosa intendiamo in realtà con l'espressione ""codici morali"""" e perché sono tanto importanti? E quali sono i veri imperativi morali? Da dove provengono? Inoltre, cosa determina il conflitto tra i mercati e i principi morali e, soprattutto, come potrebbe essere risolto? Daniel Friedman risponde a queste domande raccontando un vasto campionario di storie, con un assortimento di argomenti che va dalle amebe a William Blake, da Boris Eltsin a Zorro. Ciascuna storia contribuisce a spiegare qualcosa dei principi morali o dei mercati, o delle connessioni tra i due. I nostri codici morali e le regole del mercato - pur essendo a volte in conflitto - sono dei """"dispositivi evolutivi"""" aventi più o meno le stesse finalità, e la società funziona meglio quando la morale e il mercato sono in equilibrio fra loro."" -
L' economia in una lezione. Capire i fondamenti della scienza economica
Con oltre un milione di copie vendute negli Stati Uniti, ""L'economia in una lezione"""" è ormai un testo classico della divulgazione economica. Conciso e istruttivo, oltre che incredibilmente preveggente e di ampio respiro, questo volume individua con precisione e chiarezza gli errori più diffusi nel modo in cui le persone interpretano i fatti economici. Idee errate non per questo sono meno influenti. Ieri come oggi, non c'è politica economica che non sia condizionata, quando non addirittura determinata, da alcuni degli errori logici che finiscono sotto la spietata analisi di Hazlitt. Come dice il titolo stesso, il libro vuole essere una introduzione ai principi fondamentali della scienza economica. Per Hazlitt, molte tesi in circolazione - che pure possono apparire geniali, nuove o in anticipo sui tempi - sono tanto vecchie quanto banali, sebbene confezionate secondo il gusto corrente. Tutto questo, ai suoi occhi, conferma ancora una volta la verità della massima: """"chi ignora il passato è condannato a ripeterlo""""."" -
Centocinquant'anni di finanza pubblica in Italia. Ediz. italiana e inglese
C'è una sola costante nei primi centocinquant'anni di storia dell'Italia unita: il ciclico ripresentarsi di crisi fiscali, che talora hanno lambito il rischio del fallimento sovrano. Da che cosa origina il perenne ""disordine fiscale"""" del nostro Paese? Come mai proprio l'assenza di rigore nelle finanze pubbliche unisce momenti storici e classi dirigenti tanto diverse? Quali sono i """"peccati originali"""" che l'Italia porta con sé, sin dalla sua nascita? Sono queste le grandi domande esplorate, con la curiosità dello storico ed il rigore dell'economista, da Vito Tanzi nella II Lectio Marco Minghetti dell'Istituto Bruno Leoni."" -
I vizi degli economisti, le virtù della borghesia
In che direzione va la scienza economica? Secondo Deirdre McCloskey, da oltre cinquant'anni gli economisti continuano a ripetere gli stessi errori. La ricerca è ancora oggi pesantemente condizionata dai grandi progetti costruttivisti elaborati dagli anni Quaranta da tre premi Nobel: Lawrence Klein, Paul Samuelson e Jan Tinbergen. Scienziati sociali quanto mai autorevoli, l'influenza di Klein, Samuelson e Tinbergen ha portato gli economisti a praticare sempre più diverse forme di ingegneria sociale, con l'ambizione di prevedere e controllare la vita delle persone. I ""vizi"""" degli economisti sono una conseguenza dell'abbandono delle """"virtù borghesi"""", anche nella vita intellettuale. La buona ricerca scientifica dovrebbe funzionare come un mercato, non in modo freddo e meccanico, ma attraverso la fiducia, il dialogo e la persuasione. Per McCloskey bisogna allora tornare, nello studio dell'economia, alle virtù intellettuali e morali di David Hume e Adam Smith: un insieme di principi morali che predicano serietà nell'esaminare i fatti, attenzione nella costruzione delle teorie e prudenza nella politica economica.""