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E poi... il sole
"Nella lineare e limpida scrittura, di carattere impressionistico, della poesia di Gigliola Ferrari, come si manifesta in questa prestigiosa raccolta, c'è un particolare insistente, in apparenza di scarso rilievo, e invece sicuramente importante, soprattutto per l'autrice che lo adopera. Si tratta dell'uso qua e là, e fin dal titolo, dei puntini di sospensione tra una parola e l'altra, ossia di un effetto espositivo e grafico che caratterizza in modo originale lo stile e decide, interrompendolo spesso, il ritmo attraente e misterioso, della frase. Non trascurabile e non spiegabile con un semplice indugio o con l'incertezza nella scelta delle parole, lo spazio sospeso all'interno della frase attrae, e contribuisce, secondo noi, a formare il fascino indiscutibile dei versi, mentre ci fa sospettare l'esistenza di una sospensione più profonda, che si rivela (o si nasconde) solo esteriormente con i puntini. (...)"""" Neuro Bonifazi" -
Discorso sul metodo
"Leggere i versi di Rodolfo Vettorello significa poter leggere e poter constatare, in esemplarità di accenti, l'esistenza di quella 'zona' del pensiero e dell'idea di comunicazione in cui alcune e non marginali istanze poetiche novecentesche vengono a trasfondersi in un concetto di poesia che è venuto poi a identificarsi, da quel '900 stesso fino ai nostri giorni, nell'enunciazione di un'esperienza interiore o interiorizzata, dove l'Io-lirico chiama a sé figure e climi emozionali a livello di ideali interlocutori e verifiche."""" (Rodolfo Tommasi)" -
Echi di silenzi
"In """"Echi di silenzi"""" ci sono non pochi indizi che, nonostante vengano sempre ad alimentare con coerenza l'humus contestuale di un libro luminoso quanto incandescente e complesso, si lampeggiano in un loro invito alla leggibilità in chiave metaforica; non certamente per svelare appieno """"il segreto del poeta"""" (secondo un ammiccamento di Ungaretti), ma per aprire spiragli sul come intendere la parola poetica di Lorè, sul come scoprirla ponendola in rapporto a quell'ipersenso scoccato nella traiettoria della totalità comunicativa, senza però dimenticare che Lorè non pone confini o vincoli all'epifanica libertà del proprio esprimersi."""" (Rodolfo Tommasi)" -
Poco dico del tanto mal che siamo
"Come un prisma denso di sfaccettature, si snoda il mondo poetico di Piero S. Costa che, con questa ultima - compiutissima - silloge, approda a complesse e lucidissime atmosfere, in espansa e sicura poliformità espressiva, in pienezza luminosa di grazia compositiva. Classico, surreale, moderno, arcano, lirico, realistico, sperimentale: aggettivi questi che possono, tutti e nessuno, attagliarsi al discorso costiano, ma senza coglierlo, se presi ciascuno isolatamente, nella sua interezza. Certo è che questo poeta, voce di rilievo dell'odierno diorama letterario, conosce l'arte suprema, cara a Ruskin, del giuoco intelligentemente ambiguo fra mito e realtà, fra passato e presente riuscendo a svolgere, in questa maniera umbratile e polimorfa, un'anamnesi personale e universale insieme che, mediante uno scavo non certo immemore d'allusioni psicanaliste, attinge a terreni spirituali fluttuanti nel sommerso: in quelle zone del profondo dove archetipi e miti si dissolvono, coagulandosi in un'oscurità, non priva di una sua luce seppure oscura, che Goethe magistralmente definì il mondo delle Madri."""" (Marina Pratici)" -
Briciole di vita
"Tutti gli ingredienti di una poesia nostalgica delle origini e delle proprie radici, poesia della memoria infantile e della crescita legata all'infanzia, un genere letterario di grande divulgazione nella nostra letteratura contemporanea, si ritrovano espressi, in stile solo apparentemente riduttivo e """"minimalista"""", in questa raccolta: una raccolta di poesie, che Teresa Battaglia ci sembra collegare (per evitare che restino, secondo lei, """"inutili"""" parole, seppure poetiche) al fondamentale ricordo materno e all'insegnamento lasciatole in eredità dai parenti (come """"briciole di vita"""") e in particolare da chi, tra loro, """"ha perso la vita nell'inseguire un ideale"""" (con riferimento alla vicenda eroica del bisnonno nella prima guerra mondiale)."""" (Neuro Bonifazi)" -
Poesie
"Una poesia, questa di Mariagina Bonciani, misteriosa, affascinante e sorprendente, tutta giocata sull'ambiguità del sogno e sulla natura fondamentalmente musicale della poesia stessa e sulla sua capacità di illusione, ma con un fondo quasi nascosto di angoscia di fronte al pensiero dell'infinito e dell'eterno e della identità medesima di Dio: con una ricerca quindi costante, in mezzo al silenzio delle varie situazioni, di poter sapere e poter parlare, ma soprattutto con una passione pressoché amorosa verso la musica e i musicisti, vivi e reali o anonimi e morti! (...)"""". (Neuro Bonifazi)" -
Gente di Toscana
Un'amicizia nata quando eravamo bambine, riscoperta intatta tra le due donne di oggi, arricchite da esperienze familiari e di vita molto diverse: da qui nasce questa breve presentazione. Leggere questi racconti ci fa incontrare donne diverse per condizione sociale, contesto temporale ed età, ma chi le descrive sembra volerle avvolgere tutte in un velo di protezione fatto essenzialmente dalla forza che ognuna saprà trovare in sé. -
Il sapore dell'acqua
"La lettura della silloge di Simona Massa, 'Il sapore dell'acqua', mi ha tenuta sospesa tra due stati d'animo, o per meglio dire, due condizioni esistenziali polarizzate, ma che convivono, commiste e connesse, nella poetessa: lungo una sponda scorre l'elant vital che accende passioni incontenibili e crea pulsioni fino alla 'febbre del sentire' come dice Pessoa, fino alla 'follia', alla 'paura', alla 'malinconia' osservata con inquietudine da Graham Greene e, lungo la sponda opposta, la scrittura come 'terapia' di questa stessa magnifica ossessione' che è la pulsione del vivere, il caos' creativo fino alla cura' guaritrice della forma nell'armonia della parola. Tra un argine e l'altro l'acqua della poesia scorre ora limpida, ora piana, ora riavvolta in mulinelli pulsanti di emozioni e di smarrimenti, tracimando detriti di sogni dai fondali dell'inconscio, cullando le alghe flessuose delle illusioni. (...)"""" (Patrizia Napoleone)" -
Eden Hotel
"'Eden Hotel', un nome che è già tutto un programma: il giardino dell'Eden in chiave moderna. L'albergo di un villaggio turistico, che ha questa suggestiva denominazione, è il luogo in cui si incrociano vite, si intrecciano amori e passioni, si nascondono e si rivelano segreti. Ed è anche la meta di una coppia formata da un uomo e una donna ormai maturi e con esperienze di matrimoni falliti alle spalle, che, sperando di poter costruire una nuova storia d'amore, decidono di andare in vacanza insieme per rafforzare il loro legame."""" (Cristiana Vettori)" -
Gaugain. Viaggio nell'anima primitiva
"Su dettagli e riferimenti dove altri, raccontando, hanno ceduto alla seduzione vistosamente romanzesca, Giuseppina Attanasio ha invece trovato sosta meditativa: certo, lei non si fa problemi ad ammettere quell'ormai legittimo filtro affabulatorio che di solito invita a scansionare la narrazione circa vicende e scelte relative a figure """"fuori media"""", ma lo fa senza perdere nemmeno per un attimo il contatto con la ringhiera del vero, del provabile, del riscontro biografico reale, dell'avallo di una metodologia saggistica, dell'intuizione luminosa e comunque solida; ed è la tessitura esistenziale dell'uomo in rapporto allo spessore della sua scardinante opera pittorica che guida nell'Attanasio una chiarezza d'analisi in cui convivono, nell'interscambio di una sicura dialettica, la critica d'arte e un'angolatura disaminatrice non di rado accesa dalla positiva riproposta di qualche parametro valutativo - perché no: qui si tratta davvero di una caratteristica puntuale, spontanea e in larga misura pure doverosa - quasi in odore sartriano"""". Rodolfo Tommasi" -
Increspature elementari
"Dopo la splendida prova poetica di 'Scacco matto', Lorenzo Cimino, con questa nuova raccolta dei suoi misteriosi testi, riprende in mano tutti i pezzi della scacchiera artistica e li dispone per una nuova performance. L'ispirazione è per una partita poetica che della metafora di quel giuoco giovanile e 'paradisiaco', simbolico certamente della sua visione della vita, conservi i preziosi silenzi meditativi e gli artifici di ogni mossa e gli inganni, aggiungendo, all'esultanza della vittoria, anche l'ombra di una frustrazione per una possibile sconfitta, e segua in tal modo la necessità di un approfondimento. (...)"""" Neuro Bonifazi" -
Toscana. Geografia e letteratura paesaggi di ieri e di oggi
Nella prima parte Geostorie, 12 contributi cercano di spiegare alcuni importanti caratteri di fondo della Toscana: il paesaggio agrario contemporaneo con i suoi valori storici e le sue identità culturali subregionali e locali; la geografia politico-amministrativa rappresentata dalle attuali maglie comunali e provinciali; le matrici storico-urbanistiche di città e borghi pianificati ed il ruolo territoriale svolto dai centri minori;la crescita e lo sviluppo di Firenze dal tempo dei Lorena all'attualità, con i tanti problemi urbanistici e sociali che si sono gradualmente allargati all'area metropolitana; i cambiamenti, i problemi e le prospettive riguardanti il patrimonio ambientale costituito dalle aree protette, dal fiume Arno e dai boschi; i grandi lavori pubblici del passato... -
Ombre
"Con la consueta eleganza stilistica, panneggiando il periodare con aliti lirici di effusiva e inedita pregnanza, l'autrice offre inconsueti quanto indimenticabili scorci d'ambiente, ma così colmi di allusive densità da trascendere il tratto pittoresco o l'istanza descrittiva per trasformare l'originalità dell'immagine e del tema in situazione eticamente implicativa."""" Rodolfo Tommasi" -
Protoagonia della rinascita
"Il discorso poetico di Anna Teresa Laurita si propone come un discorso amoroso nei confronti di Gea, la Terra, il nostro pianeta - con la sua storia e preistoria ultramillenaria e il cammino, non sempre felice e lodevole, percorso dai suoi abitanti - e come un prototipo o una nuova rappresentazione, attuale e realistica, della sua lotta per la rinascita e il risollevamento dalla rovina morale e dalla decadenza politica. Rovina e rinascita, così come sono indicate dal titolo ambiguo della raccolta (ProtoAgonia o Proto Agonia o Protoagonia o addirittura Protagonia), che probabilmente fa riferimento al primo ottocentesco esemplare o 'prototipo' delle fotografie 'istantanee', che rappresentava realisticamente una ragazza malata di tbc, intitolato proprio Agonia, del fotografo Henry Peach Robinson, precursore delle avanguardie storiche, che hanno adoperato questo termine per indicare un'operazione artistica indipendente e rivoluzionaria (anche Ungaretti, nell'Allegria, o Cesare Pavese, hanno scritto versi su questo tema e con questo titolo). (...)"""" Neuro Bonifazi" -
All'ombra della luna
"Francesco Salvini vuole aprirsi il varco, con questa sua prima fatica letteraria, che lo immetta in un mondo di intese e di confronti, che solo uno spirito, nel suo fervere iniziale, nella ridda degli impetuosi avvisi, può avvertire con imperioso impulso. Ora i sentimenti si presentano, per l'ineluttabile ragione di una età ancora acerba, in modo un po' confuso, avvertiti senza mediazione, per l'animo sincero, spoglio di malizia che genuinamente e senza cauta attesa, non indulge e dice, dichiara, esterna, lasciandovi un flusso di tenerezza in chi lo segue."""" (Ignazio Gaudiosi)" -
Dipingendo la vita
"Chi entra nel regno libero, e quasi senza confini e senza problemi, di un sicuro poeta naturalista, come Alberto Nessi, un regno governato e osservato e scrutato e ammirato, anche fanciullescamente, dal suo sguardo religioso e fiducioso e incuriosito, persino 'ammaliato', chi lo segue instancabile nel suo cammino ('A lungo nella terra ho camminato...') e nel suo ripetuto e continuo illuminarsi e intenerirsi, o nel suo ricordare o descrivere o lodare o invece denunciare, non può non ammirare la sua straordinaria capacità discorsiva e osservativa dell'intero mondo che ci circonda. Un mondo pieno di cose belle e spesso, specialmente le più belle, 'avvolte dal mistero'. Cose belle e misteriose, che sono da cercare e da guardare e descrivere, ossia da raccogliere come le 'bellissime conchiglie', perché '... la bellezza autentica, paziente, /.../ resta sempre in attesa / di essere raccolta da uno sguardo'.(...)"""" Neuro Bonifazi" -
Parlami d'amore. Sotto la pioggia... un giorno
"L'Amore, quello vero, quando è scritto con la A maiuscola, è il protagonista principale di questo romanzo, sconsigliato ai deboli di cuore e a chi vive di preconcetti. Il narratore protagonista, distaccato dal resto del mondo dal suo trono ricavato su una vecchia panchina, delinea subito nell'incipit il paradosso dell'innamoramento, un fenomeno tanto divino quanto diabolico. In questo ambiente surreale, carico di ironia, si combinano stati di coscienza, di immagine e di percezione di due realtà umane che sembrerebbero essere, ma forse non sono, un'identità sola (il narratore ed il poeta)."""" (Marina Leto)" -
5° comandamento... non uccidere. Dalla città dei duchi d'Este al placido Don... e ritorno
"Se il titolo vi lascia perplessi e vi fa pensare a quelle tante storie sugli eventi bellici come succedersi di fatti propri della condizione umana prima di tutto, allora lasciatevi prendere da questa lettura dove i personaggi negativi e le profonde intimità individuali si intrecciano. Si passa da abusi di potere a gesti di profonda umanità con quelle espressioni vive, leggere e penetranti al contempo, che intrigano il lettore. Questa storia, apparentemente complessa, densa come solo quelle vere sanno essere, ci racconta il vissuto, peregrinando nelle steppe russe, sotto attacchi bellici improvvisi, cruenti ed anche imprevisti, di soldati italiani male equipaggiati e privi di viveri, fra quelle popolazioni che sarebbero dovuto essere nemiche e che invece rivelarono una profonda umanità, quella dei poveri fra i poveri, tanto da essere, per questi soldati, salvezza."""" (Mirella Romagnoli)" -
Ricordi come ciliege
Durante la conversazione tra amici in una serata estiva, l'autrice ritrova nello spazio segreto della memoria un forte legame con il passato. Inizia così la spinta a fermare sulla carta ricordi di episodi reali, privati e non, che attraversano una ventina di anni di vita romana tra dittatura, guerra e rinascita economica, accompagnati da impressioni personalissime, spesso gioiose, e da immagini inedite. -
La stella di Alessandro Magno spuntò due volte e altri racconti
"L'autrice con questo ultimo volume ha voluto raccogliere gli scritti sparsi e i racconti, molti dei quali, sono già stati pubblicati in antologie e raccolte varie; così nell'interezza di questa produzione, prende corpo ancor più il carattere della sua personalità altamente femminile, con un profondo sentimento, dolce e materno, specifico della donna del sud, di quel sud culla della nostra civiltà e italianità, intenso nei colori violacei del mare e forte come l'asperità dei suoi monti, ora innevati ora coperti dai fiori più belli."""" Lara Pasquini"