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Viva
Il viaggiatore che parte alla ricerca di un tesoro è sicuro che non lo troverà dietro l'angolo. Sa cosa cerca, sa che lo troverà, ma non sa né dove, tantomeno quando. Soprattutto ha capito cos'è il tesoro e non si accontenterà di qualcosa che vagamente gli somigli. Sa aspettare. Lui non desiste. È ostinato, instancabile, visionario. C'è una forza misteriosa che lo guida, giorno dopo giorno. Una linfa che trasforma la stanchezza in pazienza e la paura in fiducia. È una fiamma che lo scalda e lo illumina anche quando cala la notte. Quella fiamma è ""Viva"""". Se il primo viaggio, """"Nuda"""", è stato introspettivo, di ricostruzione e consapevolezza, questo prosegue sconfinando coraggiosamente le terre dell'Io, del passato, concedendosi, come una tregua, le emozioni del presente, qualche oasi nel """"qui ed ora"""", come unico e vero senso del tempo. Non si avverte la fretta o l'ansia di arrivare. Il viaggiatore sa che arriverà nel momento perfetto, non un minuto prima di quando è predestinato a quell'incontro. Il viaggiatore si è evoluto, ha acquisito fiducia in sé stesso, nelle sue capacità e non teme niente. Si gode il viaggio sapendo che quando troverà il tesoro, saprà riconoscerlo."" -
Dove resta il cuore
"Il tutto o il nulla, il troppo o il troppo poco, il sole o il temporale, l'inverno o l'estate, quel sentimento non conosceva sfumature, lo sapevo bene. Ricordo la mia prima cotta, il primo amore, oserei dire. Ero solo una ragazzina di quattordici anni, una bambina, pensandoci ora. Ma in lui vedevo tutto ciò che potessi desiderare, dolcezza e romanticismo.""""" -
Lo splendore ritrovato. San Nazzaro della Costa
"Giovanni Baselli ha avuto la bontà di farmi leggere questo libro, in cui da anni egli raccoglie i documenti relativi a una delle zone più significative della città, il colle di San Nazaro della Costa. Si tratta di un'eccezionale ricerca documentaria e fotografica, che mostra quale fosse lo stato del centro religioso esterno al perimetro della città romana, medievale e spagnola, un promontorio da cui era possibile controllare militarmente la vita urbana e che solo la tirchieria degli spagnoli impedì che fosse inserito nella bastionata costruita nei primi decenni del Seicento. Il risultato fu che i cannoni degli austriaci per due volte, dopo una breve azione di cannoneggiamento, imposero alla classe dirigente della città e al vescovo l'immediata resa."""" (Giancarlo Andenna)" -
Una moneta perduta ovvero le belle età dei carteggi
Dal Seicento al Novecento, con un vistoso infittirsi della campionatura degli ultimi due secoli, scorrono in questo libro decine di esempi di un genere letterario che fatalmente (e sventuratamente) quasi nessuno pratica più. È il genere dell'epistolario o del carteggio: in molti casi una vera e propria arte, che varca il pur significativo perimetro della confidenza privata, della testimonianza autobiografica. Da Leopardi a Fogazzaro e a Carducci; da Papini a Soffici e a Prezzolini; da Palazzeschi a Ungaretti e a Montale, da Quasimodo a Saba e a Sereni, da Bertolucci a Parronchi e a Pratolini..., una galleria di personaggi si rappresenta e si confessa in un conciso biglietto o in una lunga lettera, per lo più vergata a mano. Sullo sfondo di queste sempre notevoli prove di stile si chiarisce il carattere di una società (letteraria ma non solo), piena di energie come di debolezze, generosa ma pronta alla polemica e al sospetto nel momento stesso in cui comunica le proprie passioni. -
La risacca e i giorni delle negazioni. Poesie
"Sublimarsi vorrebbe la parola fatta di soli suoni... Può il poeta con armonia segreta entrare in simbiosi con l'opera sublime del suo Dio?""""" -
Un rifugio precario. Breve storia del diritto di asilo in Europa
Sapevate che i primi richiedenti asilo sono stati gli ebrei in fuga dalle persecuzioni antisemite? E che anche gli ebrei furono considerati ""falsi profughi"""" e """"migranti economici""""? Sapevate che i rifugiati ungheresi del 1956, giudicati con i criteri di oggi, non otterrebbero l'asilo politico nel nostro paese? Questo piccolo libro, di taglio divulgativo, ripercorre la storia del diritto di asilo in Europa. E riserva alcune sorprese, che illuminano diversi aspetti del dibattito attuale in materia di immigrazione."" -
Il Fauno scomparso
Dove è finita la Maschera di Fauno, opera giovanile di Michelangelo? E qual è il nesso tra la sua scomparsa, che risale al periodo della seconda guerra mondiale, e il destino di Emma e Peter, due giovani di oggi? Una storia ambientata nel magico scenario di due luoghi situati alle estremità del corso dell'Arno - Poppi, in Casentino, e la città di Pisa - in cui i protagonisti indagano sul passato nella speranza che non si ripetano i tragici errori del Novecento. -
Anima vera. Una vita... tra sogni e bisogni
Una vita segnata sin dalla nascita, durante la II guerra mondiale, vissuta in un ambiente agricolo deprivato, dove riuscivano a convivere “sogni e bisogni” estremi. Con verismo spietato, vengono ripercorsi venti anni di lotte personali e sociali, alla conquista di un proprio spazio, verso la liberazione da angosce e paure. Un messaggio di coraggio e speranza, che rifugge tuttavia da facili illusioni. Introduzione di Sergio Angori e prefazione di Lia Bronzi. -
Un triste giorno di fulgido sole oscurato
«La narrativa italiana del Secondo Novecento, va, fino ad oggi, considerata nella differenziazione del contesto storico in cui fiorisce, ed è caratterizzata, per lo più dalla memorialistica, di realismo o di fantasia che sia, nella quale l'autobiografismo ha una forte presenza, con tematiche ecologiche, civili e sociali, esistenziali, morali ed etiche, dove non mancano intrecci metafisici, anche del tutto trascendentali. In tal senso la realtà è riprodotta sia al passato che al presente o da un prefigurato futuro, colto anche nell'ottica fantascientifica di altri mondi. Accade così che la realtà assurga a valore storico o di vaticinio. Quando essa attenga a fatti semplici, o del quotidiano, che vanno a sottolineare un realismo più umano, colto nella gioia o nel dolore, essa assume un valore propedeutico e pedagogico al contempo, caratterizzando così l'opera. A questo canone ci sembra poter attribuire il testo ""Un triste giorno di fulgido sole oscurato"""" di Daniele Ravanelli, scrittore novus, autodidatta che ha conseguito, con la lettura, un'importante e notevole cultura generale, ma anche antropologica e metafisica, tanto che è interessato a spaziare in territori """"altri e paralleli"""".»"" -
Mi piove nell'anima
"(...) in questi versi è precipitosamente presente la donna: la musica delle sue forme, il desiderio mai soddisfatto, la fame di una pienezza d'amore dove il tempo non esista, lo spavento per un legame spezzato e infiniti spazi di nostalgia per chi vive in una felicità diversa da quella del poeta. (...)""""" -
L' albero perfetto
"(...) """"L'albero perfetto"""", racchiuso in queste pagine, ma libero e forte perché consapevole, di arrivare in alto, ha avuto un ruolo, grande, utile e importante, scritto in queste righe: quello di indicare a tutti la strada per poter continuare a sognare, liberandoci dai pregiudizi e dalle paure, dai limiti spesso costruiti dai grandi, per arrivare all'accettazione di noi stessi. Oggi, in un tempo non facile, dove spesso ci sentiamo fragili e soli, in balìa delle oscurità, rappresentate dell'umanità sempre più in declino, serve cercare e trovare, in noi, e fuori di noi, un albero perfetto che perfetto non è, ma che possa rappresentarci con tutti i nostri pregi e difetti, che indubbiamente tutti abbiamo, ma che proprio grazie a questi, siamo più forti""""." -
Nella mente e nel cuore
"Chi desidera capire la poesia deve recarsi nella terra della poesia. Chi desidera capire il poeta deve andare nella terra del poeta"""". Goethe, con queste parole, fornisce ai suoi lettori una breve, ma intensa, definizione di poesia che molto si avvicina all'universo poetico di Elisabetta Napoli. La poetessa dà vita ad una raccolta carica di pathos e portatrice di significati e dunque insegnamenti profondi derivanti dalla sua esperienza personale e ci regala, attraverso ogni singolo verso, una parte di se stessa. Personalmente ritengo che la scelta fatta da Elisabetta sia di grande complessità perché non è facile trasformare il proprio pensiero, le proprie emozioni e sensazioni in versi nella speranza di riuscire a suscitare nel lettore lo stesso coinvolgimento emotivo." -
L' anfora dei giorni
È ""L'anfora dei giorni"""" il titolo scelto per questa raccolta di Gino Zanette con poesie tutte inedite, alcune recentissime e altre, più datate, che non avevano trovato spazio nelle precedenti pubblicazioni della sua pluriennale attività artistica. Un'anfora, recipiente primordiale di beni preziosi, come lo erano nell'antichità l'acqua, l'olio o il vino, quasi a rappresentare nel titolo il senso di un contenitore di liriche; l'anfora, spesso, aveva un puntale terminale utilizzato per essere conficcato in apposite buche nel terreno o nella sabbia delle cantine, così come all'interno di questa raccolta molte poesie ci raccontano di come l'artista abbia radici profonde piantate nella sua terra e nei luoghi del suo presente."" -
Il sapore del primo bacio
In questa nuova raccolta di racconti, destinata ai più giovani, formata da testi editi e inediti, l'autore, Armido Malvolti, ci parla proprio di questo: di quanto siano importanti gli amici. E sono amici giovanissimi, come i destinatari di questo libro, e amici un po' più anziani, ma - si direbbe - ancora giovani dentro... i nonni! Anche quando diventeremo grandi, li porteremo nel cuore e ricorderemo quello che hanno fatto per noi: quel legame indissolubile vivrà dentro di noi come una luce che continuerà a guidarci nel cammino della vita. Età di lettura: da 12 anni. -
Il mistero del professor Corbière
La storia è ambientata nella Francia ottocentesca di cui l'autore conosce perfettamente la geografia, soprattutto per quanto riguarda Parigi, scorrendo le pagine e seguendo i diversi personaggi ci sembrerà di trovarsi proprio all'interno della città: vengono descritti luoghi, riportati nomi di strade... -
30 Sulla punta della lingua
...) Questo libro prezioso di Adriana de Carvalho Masi ci offre una poesia che attinge la sua vena da vicende vissute, da affetti perduti, da paesaggi amati, da grovigli di solitudine, dal gelo delle assenze. Perdere l'amato compagno di una vita può farci sentire vuoti, inutili, disperati. Tutto riporta al passato, ai giorni felici, agli abbracci perduti... E il presente diventa un peso che opprime. ""Inferno è / questo male che ingorga l'anima, - scrive la poetessa - la lunga notte insonne / il giorno senza chiarore di gioia / o pena; lo spirito sospeso / nella diafana luce di incerti pensieri / nel vacuo dell'indifferenza mentre / grafemi e monogrammi fluttuano / sulla lavagna del tempo..."""" . Intensi e terribili gli ultimi versi di questa lirica: """"Assenza di emozioni e degli incontri. / È inferno il bicchiere per la notte, vuoto. / L'inferno non ha acqua."""" (...)"" -
Ma Petite Reine. Storia di un amore breve
Un uomo per bene, un noto chirurgo, ogni tanto, diviene un implacabile gestore della vita e della morte ma anche preda della propria coscienza e dei sentimenti. Silvestro Lucchese si distingue per il testo «Ma petite reine» per l'alto valore sociale, morale ed etico, ma soprattutto umano dei contenuti dove, alla fine, è la speranza a prevalere. La scrittura è sintetica ed efficace, al fine di comunicare il difficile contesto storico e sociale del nostro tempo. -
La solitudine del re. Epistolario tra il re Umberto II di Savoia e il ministro della Real Casa marchese Falcone Lucifero
L'epistolario costituisce l'anello mancante del periodo immediatamente post bellico, poiché capace di far comprendere e meglio completare la storia che va dal primo dopoguerra a oggi. Il referendum tra monarchia e repubblica fu molto tormentato e poco chiaro. Presentazione di Francesco Perfetti e con un contributo di Alfredo Lucifero. -
Ma il cuore restava indietro
C'è molto in questa nuova raccolta poetica di Francesco Testi dove risuona l'essere o non essere, per dirla con Shakespeare, dove è ancora la Poesia che ci interpella sulla nostra capacità di rifiutare tutto ciò che è inumano o disumano, di sentire empaticamente il prossimo. E chissà che non sia un bene, di questi tempi, sentirsi moltitudine piuttosto che uno solo! -
Terra 2.0. The emergence (L'apparizione)
Nel mondo tecnologico in cui viviamo, gli spazi virtuali reclamano la loro presenza in palcoscenici sempre più globali. I canali della vita reale e virtuale potrebbero non restare a lungo duplicati, ma piuttosto fondersi in un unico spazio in cui ciò che è consciamente e inconsciamente appartenente al singolo sarà pressoché collettivo. Il web è questo assurdo luogo in cui le emozioni, vere o false che siano, si trasformano e ci contagiano. L'idea di empatia che fino ad oggi abbiamo nutrito, viene tristemente fagocitata. Il dualismo in cui viviamo tra qualche decennio non avrà più senso... le chele di un granchio saranno come le braccia di un uomo, i filiformi flagelli di un batterio come gli affilati strumenti di un chirurgo. Alla notte si aggiungerà il giorno ed entrambe spariranno in un ambiente di segni senza spazio e senza tempo. Forse è inutile sforzarsi con bonomia nel trasmettere impacciati consigli ai nostri figli, sono solo patetici tentativi carichi già al loro nascere di frustranti sconfitte. (...)