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Qohelet. Una lettura non convenzionale
Il testo, redatto tra il 200 e 250 A.C., è composto di 12 capitoli; l'autore si presenta come Qohelet, figlio di David, re a Gerusalemme, con ciò facendo intendere di essere Salomone, re noto per la sua saggezza ma anche per essere stato ricco, potente, costruttore e anche alquanto gaudente, dedito alle donne, al vino e agli agi. La sua notoria saggezza era la base migliore per dimostrare l'assunto essenziale del libro che può essere sintetizzato nella frase riportata nel I capitolo: ""vanità delle vanità - dice Qohelet - vanità delle vanità! Tutto è vanità!"""" Il libro prende in esame i principali aspetti della vita dimostrandone l’inutilità e la caducità e, comunque, insistendo per l'impossibilità di raggiungere la felicità. La conclusione alla quale giunge è sintetizzata nelle ultime parole del XII capitolo: """"La conclusione di tutto quanto hai udito è questa: temi Dio, osserva i suoi precetti poiché questo è tutto per l'uomo"""". Cercheremo di leggere il testo facendo riferimento alla tradizione ebraica, ma potrà essere di estremo interesse leggerlo anche come un viaggio attraverso la vita; un viaggio riassunto in 12 tappe, ognuna di esse con una descrizione dello specifico contenuto, un'analisi e una conclusione. Il viaggio con 12 stazioni che non va inteso necessariamente solo come successione temporale di avvenimenti, bensì come 12 momenti dell'esistenza, un po' come il viaggio descritto da Dante nella Commedia."" -
L'oceano universale. Simboli, miti, leggende
L’acqua ha rappresentato e continua a rappresentare, attraverso le sue simboliche profondità, un mondo misterico e fantastico in cui realtà, immaginazione e metafisica s’intrecciano in una condizione la cui essenza fluida e lenta sembra acquisire valenze oniriche al di fuori del tempo e dello spazio. Evoca il ricordo ancestrale dell’ovattato grembo materno ed è l’immagine del silenzio primordiale su cui aleggia il Logos. Diviene specchio, luce, riflesso e matrice di ogni possibilità d’esistenza. Dai suoi primordi l’uomo comprese l’importanza di quest’elemento così sfuggente che era fonte di vita per se stesso e per il mondo che lo circondava e, contemporaneamente, comprese quanto, pur nella sua “non forma”, potesse, una volta scatenata la sua forza, dimostrare tutta la sua enorme potenza distruttiva. L’uomo esaltò questo duplice aspetto come uno dei princìpi dell’inizio della vita e della sua fine ma anche come allegoria di quell'acqua di vita spirituale che rappresenta il mezzo attraverso cui l’uomo può giungere alla sorgente di tutte le cose. Tutta la storia dell’acqua e del suo simbolismo è legato all'idea dell’amplesso sacro. -
Ecce homo
Dio è presenza nelle cose del mondo. Dio si fa continuamente e cade nel suo fare mentre si fa e si compie. Il Cristo chiama a raccolta le cose fatte e per questo caduche e la Passione è la morte di una natura, quella umana, finita, per riscoprire che siamo sempre stati in Dio. «Ecce homo» è allora l'ingiuria più adatta all'uomo a cui sfugge la sua regalità, sfigurato, malconcio, barcollante. L'uomo è pensiero di Dio, la determinazione dello sviluppo dello Spirito che non può essere presa per sé, isolata, in questo sta il 'riconoscimento': sapersi scoprire in un 'sempre'. Il nostro destino è anche il nostro desiderio, e non c'è niente al di fuori di questa semplicità. -
I sette giardini mistici
"La nostra coscienza procede per atti successivi: percepisce, classifica, sintetizza, immagina; ma Gesù non si indirizza tanto all'una o altra delle nostre facoltà quanto alla coscienza centrale. Lui viene verso di noi dall'unità, ci mostra l'unità e si esprime nel linguaggio dell'unità; se fa talvolta delle distinzioni è per riguardo alla nostra miopia, ma lui, non vede che l'Unità Assoluta.""""" -
Hermes il santuario di Memphis
L'origine della Massoneria, così come per tutte le grandi istituzioni destinate a esercitare una potente influenza sull'avvenire dell'umanità, si perde nella notte dei tempi. Mille opinioni contraddittorie sono state espresse su questo argomento, mille sistemi sono stati provati; e, fino ad oggi, nessun sistema è stato così preponderante da riunire a sé l'opinione generale. Tentare di enumerare e di analizzare le diverse opinioni sarebbe un'opera sia fastidiosa sia di poca utilità. Due fatti solamente sembrano mettere d'accordo tutti gli autori, e possono servire da punto di congiunzione: il primo è che la Massoneria è venuta dall'Oriente; il secondo, che essa è la continuazione degli antichi misteri, o almeno che mostra con essi incredibili analogie. -
Dal Tempio al Rito. La più famosa cavalleria spirituale della storia, dalla spada allo York
La storia dell'Ordine del Tempio è una storia controversa, e ricca di contraddizioni, troppo spesso è sfociata nella leggenda e nella superstizione. E questo l'autore lo ha messo in evidenza più volte quando sottolinea che la storia la scrivono sempre i vincitori, e quello che dei Templari ci hanno raccontato è di certo frutto di questa manipolazione fatta dagli uomini ad uso e consumo delle ideologie dominanti. Ma cosa può fare allora uno studioso, un ricercatore interessato alla verità? Può fare quello che ha sapientemente fatto Michele La Rocca, ricostruire la connessione tra gli eventi recuperando e mettendo insieme le informazioni come si fa con le tessere di un puzzle che ha collezionato in una sorta di caccia al tesoro. -
Corrispondenza
Il testo che presentiamo al lettore è la traduzione della raccolta di lettere scritte da L.C. de Saint-Martin in risposta a quelle indirizzategli da Nicolas-Antoine Kirchberger, barone di Liebistorf, membro del Consiglio sovrano della Repubblica di Berna; questa raccolta effettuata da L. Schauer e A. Chuquet e costituita complessivamente da 116 lettere è stata pubblicata nel 1862 a Parigi dalla Libreria editrice E. Dento. A questa prima raccolta ne segue una seconda, di complessive 26 lettere di cui 19 vanno dall'aprile del 1798 al febbraio del 1799, e precisamente fino alla morte del barone di Liebistorf; le rimanenti 7 lettere appartengono invece a una corrispondenza avvenuta tra Saint-Martin e Francois-Victor Effinger, genero di Kirchberger, dopo la morte di quest'ultimo; di queste 7 lettere, la quinta è indirizzata anche alla moglie di Effinger, e la sesta è indirizzata esclusivamente a quest'ultima. Questa seconda raccolta è dovuta all'infaticabile ricerca di Robert Amadou. -
Genealogia dell'immaginazione
Nel nostro tempo è essenziale ricominciare a scoprire il potere dell'immaginazione creatrice come ponte in grado di collegare la sfera dei sensi al dominio metafisico, la percezione sensoriale all'intelletto noetico. Mentre iniziano a incrinarsi le granitiche certezze della ragione calcolante, sembrano definitivamente tramontate le stagioni dell'utopia e del riscatto collettivo. L'immaginazione creatrice diventa quindi il medium che, nell'era della téchne, può traghettare fuori dal nichilismo scavando nuovi percorsi. -
L'ipogeo di Porta Maggiore a Roma. Dramma sacro e antiche religiosità negli stucchi decorativi della basilica sotterranea
Due filosofi e due storici delle religioni espongono le loro opinioni su un affascinante edificio ""misterioso"""", che la Sovrintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l'Area Archeologica di Roma ha negli ultimi anni restituito alla città e al mondo della cultura, salvandolo dal degrado e dall'infestazione micotica che ne disgregava i pregevoli stucchi. Si tratta della Basilica sotterranea di Porta Maggiore, a Roma, rinvenuta per caso durante i lavori della linea ferroviaria Roma - Napoli nel 1917. Da allora molti studiosi si sono cimentati per attribuirle un'appartenenza cultuale e religiosa, e per decifrarne il messaggio nei pregevoli stucchi che la adornano. In questo volumetto il mondo degli stucchi dell'ipogeo viene considerato da prospettive diverse, fornendo al lettore un prospetto """"a rilievo"""" di un monumento che elude conclusioni definitive."" -
La «damnatio memoriae» del papato di Clemente V e il martirio del rogo di Jacques de Molay
Dei Templari s'è scritto e detto molto, e non sempre con la dovuta serietà e prudenza dello storico professionista, che ""si muove"""" solo con quella documentazione di cui abbia potuto verificare la consistenza. In questo libretto tre storici hanno scelto una prospettiva inusuale: invece di indagare sui Poveri Cavalieri Templari (Poveri Compagni d'Arme di Cristo e del Tempio di Salomone, come recita il loro nome completo), si è scelto da un lato la figura di uno dei persecutori dell'Ordine, il papa Clemente V, sia nella sua posizione giuridica e politica, sia a un livello meno """"concreto"""", ovvero sul destino del suo nome (nomen est omen, dicevano i Latini), così come sulle profezie correlate proprio all'evento capitale dell'estinzione dell'ordine: il rogo del Gran Maestro Jacques de Molay e del Precettore di Normandia, Geoffrey de Charnay, il 18 marzo 1314 a Parigi. Completa il volumetto l'appendice di un poeta, sul """"senso"""" del cavallo nella storia della cavalleria, in cui i Templari si collocano. Non mancano le sorprese."" -
Mistero e arcano immaginario nell'opera di Gustav Meyrink
Morto a 64 anni nel 1932, Gustav Meyrink ci ha lasciato emozionanti romanzi dalle atmosfere cupe e densi di riferimenti esoterici. Di lui il romanzo più noto è “II Golem”, ambientato nel vecchio ghetto di Praga, romanzo che ha ispirato un altrettanto famoso film del 1920 di Paul Wegener. In Italia Meyrink fu tradotto e proposto al pubblico da Julius Evola. Al di là del piacere della lettura e delle emozioni che essa suscita, ci si è chiesti se Meyrink «sapesse di cosa stesse parlando», ovvero se le sue conoscenze esoteriche fossero reali o millantate. Le risposte non sono state unanimi, finora. Ecco allora studiosi di letteratura fantastica, di letteratura tedesca, di storia delle religioni, interrogarsi sul senso recondito dell'opera di Gustav Meyrink. -
L'ancella
L’ancella è una lunga ricerca introspettiva, una riflessione sul senso della vita e della morte. Il racconto, in prima persona, si concentra in poche ore, dense tuttavia di ricordi che dilatano il tempo della narrazione e la stemperano in una visione più ampia, in cui l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo si trovano a coincidere. Protagonista è un’ancella, una donna senza nome e della cui apparenza fisica conosciamo pochissimi dettagli. Attraverso il suo racconto, tuttavia, un racconto in cui le vite del mare e dei fiori hanno la stessa importanza di quelle di re ed ancelle, scopriamo qualcosa della sua “anima”, quel soffio immortale e divino che, nel giorno in cui la donna narra, lascerà il corpo mortale dell’ancella per riprendere il suo viaggio infinito. -
L'ultimo giorno
Nella notte di Ognissanti, una strana figura si avvicina a una donna sola e inizia a raccontarle una storia, promettendo che cambierà la sua vita per sempre: Isabella è tormentata da strani incubi, che il suo psicoterapeuta attribuisce a un avvenimento sepolto nel suo passato. Rileggendo il suo diario, ripercorre la sua infanzia e il suo amore con Angela, fino a rammentare una notte lontana in cui il destino l'ha spinta lungo una strada dalla quale tornare indietro è impossibile. Un libro che affronta con estrema sensibilità temi delicati e attuali, per poi trasportare il lettore in un viaggio fatto di alchimia e magia, in cui le vite dei protagonisti si trovano legate per sempre dai fili di un destino che, misteriosamente, incombe su tutti quelli che varchino il cancello del Collegio del Sacro Cuore. -
L'antropocene e il salto quantico. Tradizione ed evoluzione
La sublime intelligenza dell’incertezza è la costante che guida il cercatore di senso a porre la domanda. Ogni risposta apre e non chiude il periodo che talvolta s’interra come un fiume carsico e non visto procede verso il Mare… Siamo codificati per accogliere anche il mistero che ci sovrasta “la più straordinaria esperienza che ci sia dato di vivere”, diceva Einstein. Come potremmo riconoscere la bellezza della perfezione insita nella Sezione Aurea, col suo famoso 1,618… irrazionale, non solo nei rapporti geometrici, ma anche in fisica, in botanica, in musica e in pittura, oltreché in architettura? Come una costante matematica di oltre 3.000 anni manterrebbe il suo fascino, entro ciascuno che ne sappia avvertire l’Armonia, se “dentro” non avessimo, come dotazione naturale, una voce che ci dice: “è così”? -
Il mito e il velo. Simboli e leggende
Il saggio, di ampia visione storica e documentaria, introduce in magiche suggestioni. Spazia tra miti e divinità egizie, cretesi, greche. Si inoltra in una approfondita analisi delle più significative tragedie greche per coglierne il travaglio dell'uomo nella lotta contro gli eventi e il fato. Pur essendo certamente un'opera dotta e scientifica, si legge come un romanzo i cui protagonisti, appartenendo a un mondo remoto, parlano ancora alla nostra mente e al nostro cuore. Presentazione di Raffaele Puccio. -
Le chiavi del maestro segreto. Istruzioni per il quarto grado
Le Logge di Perfezione del RSAA dal 4° al 8° grado hanno come finalità il completamento della formazione del maestro massone; viene prediletto e approfondito il senso di alcuni concetti e simboli già incontrati nei primi tre gradi generando la possibilità di potenziare la riflessione su se stessi e sul mondo. Questo obiettivo può essere raggiunto solo se i neofiti hanno già, nei gradi precedenti, sufficientemente familiarizzato con la simbologia che potrebbe essere definita una ""tecnica di approccio"""" alla Via Iniziatica. Questa trattazione ha lo scopo di posizionare e giustificare il fine e la metodologia delle riunioni, vuole, inoltre, mettere in evidenza come la vastità del campo in cui si muove il 4° grado potrebbe portare a un eccessivo entusiasmo o a una lesiva rinuncia."" -
Il guanto bianco di Cagliostro
Roma, 1790. Al banco degli imputati, il conte Alessandro Cagliostro. Tra gli uditori invisibili, la bella Lisa, catapultata in una dimensione parallela, e il misterioso Braden. Sarà tramite il suo maestro e le altre presenze fuori dal tempo, che Lisa diverrà protagonista delle vicende negli spazi temporali cui prima era solo spettatrice e diverrà una Visitatrice, la Viaggiatrice del tempo che svelerà i segreti dell'uomo del mistero, Cagliostro, legati a un guanto bianco e a una pergamena. Mistero, intrighi, suspense e colpi di scena in una fantastoria che ripercorre con stile avvincente, uno dei periodi più intriganti dei nostri tempi. -
I colori di Shiva. Storie e narrazioni tantra
Un viaggio nella vita a partire da Shiva (il Dio Siva della tradizione kashmira). Un itinerario nell'essere umano e nei sette colori che contraddistinguono i cosiddetti chakra, i punti energetici, le porte attraverso cui scorre l'energia. Ed è un cammino costante, quello narrato, che sembra partire da un centro mistico e interiore per ritornare al punto iniziale, ma soltanto dopo avere realizzato le proprie esperienze, assaporando la vita. Come avviene nel Tantra. A sovrintendere il vorticoso, ma costante, svolgersi della vita stessa è proprio Siva, l'Assoluto, il principio da cui nasce il gioco cosmico, ma che di esso è anche il primo e ultimo giocatore. E vi è la costante danza che Egli compie per creare, rigenerare e dissolvere, fino all'unione con Sakti e al compimento del Tutto. Questo volume, a cura di Alberto Samonà, raccoglie i contributi di alcuni Autori, che hanno accettato di affrontare questo intimo cammino di relazione con se stessi: ciascuno ha scritto una storia e l'ha contrassegnata con un colore. Nel libro, i racconti di Gisella Camelia, Grazia Capone, Maria Cottone, Francesco Di Franco, Maria Nasisi, Maria Elena Florio, Elena Grasso, Edoardo Intravaia, Giusi Patti, Elena Volpes, Letizia Lapis. Con la prefazione di Alberto Samonà e un'appendice di Federico d'Imera. -
Qabbalà e alchimia. Sefer Alef
Qabbalà e Alchimia, generalmente, vengono viste come due sistemi indipendenti che non hanno granché in comune, invece sono strumenti di una stessa forma iniziatica di Conoscenza che cerca di illuminare la Via per arrivare alla Sapienza, una via lunga e complessa di autocoscienza e trasformazione, che porta alla Conoscenza di Sé e alla liberazione dell'uomo dalle contraddizioni fondamentali della vita, di cui la trasmutazione dell'oro vile nell'oro filosofale è solo una metafora. In queste pagine avremo modo di approfondire le diverse Vie che portano all'Uno - la Via della devozione, la Via dell'Eroe e la Via dell'Arte reale - utilizzando gli insegnamenti del Sefer Yetzirà per spiegare simboli e glifi necessari alla Rettificazione dell'Uomo e alla sua Reintegrazione, soprattutto tenendo ben presente che siamo in presenza degli echi della Scienza tradizionale divenuta, sul finire del Medioevo, Tradizione segreta ermetico-alchemico-cabalistica, in cui ritroviamo gli insegnamenti fondamentali di una visione simbolico-magica della Natura. -
Manuale del tegolatore
L'ammissione di un profano, in Massoneria, è considerato il più importante dei lavori massonici. Purtroppo, questa procedura è molto scaduta di livello e di accuratezza, negli ultimi tempi, in quasi tutte le comunioni massoniche italiane. Probabilmente questa non è l'ultima causa dei malesseri che hanno travagliato, negli ultimi decenni, la Libera Muratoria in Italia. Pertanto, si è ritenuto necessaria e quanto mai opportuna l'elaborazione di un ""Manuale del tegolatore"""", che si richiami ai principi originari della Massoneria, a uso dei Maestri Venerabili e dei loro stretti collaboratori. Rapportata all'ambito profano, la Tegolatura si può paragonare alla pratica della selezione del personale in un'azienda. Utilizzando le più moderne tecniche di valutazione psico-attitudinale, associate allo spirito autentico e originario che, trecento anni or sono, fu alla base della nascita ufficiale della Libera Muratoria, si potrà ritornare a costruire officine che lavorino effettivamente per il bene di tutta l'umanità e non per quello d'intrusi o infiltrati che cerchino solo il loro particulare.""