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Dante templare nascosto
All'opera Dante sono state attribuite, spesso arbitrariamente, infinite chiavi di lettura, dai significati diversi e disparati. Non poteva mancare il riferimento ai Templari, argomento molto di moda nella pseudostoria fantastica. L'approccio di questo libro, tuttavia, non vuole essere arbitrario o farneticante, ma fondato su di una metodologia rigorosa. Pur non essendo disponibili dati storici sui contatti tra Dante e i Templari, il legame di fidelizzazione di Dante all'Ordine del Tempio emerge evidente dalla lettura attenta della Commedia. Al termine di questo libro il lettore scoprirà i numerosi argomenti gravi, precisi e concordanti che sostanziano questa ipotesi indagatoria. Sarà un viaggio affascinante e ricco di sorprese di cui la guida sarà il medesimo Dante che, con quello che scrive nelle sue opere. -
Cristina di Svezia nella Roma barocca. «Et in Arcadia ego»
L'arrivo a Roma della regina Cristina di Svezia nel 1655 — vi rimarrà in seguito fino alla sua morte, nel 1689 — segna il fiorire di un periodo fecondo per il pensiero tradizionale. Siamo in quel tempo in cui sparirono i Rosa+Croce, ed in cui quindi sembrava scendere sull'Occidente un'oscura nube che precludesse la Luce dello Spirito. Ma la Tradizione diede un ""contraccolpo"""", così come avvenne al cadere di altre epoche buie. Ricordiamo l'insegnamento di Pitagora, quando la mitologia divenne incomprensibile e anche gli Orfici cominciarono a svanire; ricordiamo la Divina Commedia, dopo il rogo dei Templari; e, infine, ricordiamo l'opera di Marsilio Ficino all'offuscarsi dell'età moderna. Proprio a Roma, rimane, quale concreta testimonianza del fervore di quel clima esoterico, un monumento famoso, la «Porta Magica (o Alchemica)» di piazza Vittorio. Esso non solo costituisce una cospicua testimonianza della ricerca spirituale, ma soprattutto un vero e proprio """"manuale"""" a beneficio delle generazioni future. Cinque autori, di diversa formazione culturale, riuniscono in questo libretto alcune loro considerazioni convergenti su aspetti cruciali correlati alla vicenda culturale romana della regina svedese, che abdicò al suo trono, si convertì al Cattolicesimo e propugnò un """"cenacolo"""" alchemico-ermetico che svolse funzione di propulsore per la successiva Accademia dell'Arcadia."" -
Gesù e il primo cristianesimo
Il saggio inizia con una sintesi della situazione religiosa e politica della Palestina sotto il dominio romano e l'influsso della tradizione classica, e quindi analizza le sia pur esigue fonti protocristiane, per giungere alla predicazione di Gesù in un tentativo di ricostruzione dei momenti più significativi della Sua vita. Viene affrontata la problematica della formazione delle prime chiese e la successiva crisi che, nel passaggio dal II al III secolo, vide il prevalere delle correnti etnico-cristiane. Dopo un excursus sulle persecuzioni dell'Impero si esaminano quattro secoli di dispute teologiche e contese per il potere, fino al giungere all'Età Conciliare che darà luogo ad un'unica Chiesa universale, completamente ellenizzata. Accanto ai dati oggettivi della ricerca, condivisi tanto dagli storici della Chiesa quanto dagli studiosi del Nuovo Testamento, il saggio si conclude con le deduzioni personali dell'autore, risultato di un lungo cammino umano e spirituale. -
La danza di Davide
Chi vive respira e, respirando prega, che lo sappia o no. Il respiro, muto esicasmo della quotidianità, è radice di preghiera che rinnova il patto con il soffio d'anima, fuoco del desiderio cosmico di cui siamo frutto. Attivare consapevolmente la forza della preghiera equivale a spingere il proprio respiro sino a dove tutto ci supera, nel luogo dove si disegna il passo del prossimo infinito. I Salmi, letti attraverso la mistica delle lettere ebraiche vibrano i loro significati più nascosti, restituendo comprensione per se stessi e per il mondo del quale siamo parte. -
L'immaginario del labirinto. Metamorfosi e trascendenza
Nell'”Immaginario del labirinto”, l'autore cerca d'interpretare uno dei simboli fondamentali della tradizione iniziatica occidentale ed orientale. Il labirinto va interpretato nel suo essere prova esistenziale e iniziatica da affrontare e superare per poter trascendere la mera condizione di Uomo di Torrente immerso nel Quaternario e nella Corrente Volgare. Ma prima di trovare la via d'uscita, al centro del labirinto troneggia un mostro. L'Avversario, il nemico da sconfiggere: l'ombra o il guardiano della soglia. -
Enrico Cornelio Agrippa e la sua magia
Questo lungo saggio nasce come introduzione alla prima edizione italiana del “De Occulta Philosophia” di Enrico Cornelio Agrippa di Nettesheim. Reghini lo compose intorno al 1926 ed è molto più di una semplice introduzione, appare piuttosto come un vero e proprio lavoro critico su Agrippa e il suo tempo. -
Il nuovo uomo
L'idea fondamentale di questo scritto e che l'uomo porta in se una specie di testo, di cui la sua vita intera dovrebbe esserne lo svolgimento, in quanto, l'anima dell'uomo è primitivamente un pensiero di Dio, pertanto, per rinnovarci dobbiamo, rientrando nella nostra vera natura, pensare attraverso il nostro proprio Principio e impiegare i nostri pensieri come altrettanti organi per operare questo rinnovamento, senza di che non potremmo più dire di essere un pensiero di Dio, bensì il frutto del nostro stesso pensiero annientando così colui dal quale otteniamo la nostra natura. Da questa grande verità risulta qual è la nostra destinazione e cioè che la causa finale della nostra esistenza non può essere concentrata in noi, ma deve essere relativa alla sorgente che ci genera come pensiero per operare al di fuori di lei, poiché questo pensiero del Dio degli esseri e perciò questo noi, ovvero il nostro io, deve essere la via per cui deve passare la Divinità, così come noi ci introduciamo nei nostri pensieri perché colgano il fine di cui essi sono l'espressione, e perché, come dice il de Saint-Martin, ""ciò che è vuoto di noi divenga pieno di noi""""."" -
I rituali dei gradi alchemici
Il Barone Tschoudy, allievo a Napoli di Raimondo Di Sangro, Principe di Sansevero e Maestro Venerabile della sua Loggia, la «Perfetta Unione», non aveva dubbi: la Massoneria era una via alchemica per il compimento della Grande Opera. Nella prima metà del Settecento si fece questo, e forse per la prima volta: si affiancò alla successione di gradi massonici il lavoro operativo, senza il quale la Massoneria rischia di diventare un contenitore vuoto. Questi ""Rituali alchemici"""", tratti da un manoscritto del 1766, ci danno un'idea di questa grande stagione in cui nelle logge si faceva vivere la 'scienza integrale', un sapere filosofico dove potevano incontrarsi senza contraddirsi religione, arte e scienza."" -
Settant'anni di repubblica. Attraverso le manifestazioni del Grande Oriente d'Italia
Il 2 giugno 2016 la nostra Repubblica ha celebrato i 70 anni dalla sua nascita. Una ricorrenza che ha un alto valore simbolico e che richiama le nostre coscienze a una maggiore partecipata unità, coesione e condivisione dei valori, e degli ineludibili e saggi principi sanciti nella nostra Costituzione. I Uberi muratori del Grande Oriente d'Italia, ispirati dal trinomio di Libertà-Uguaglianza-Fratellanza, e fedeli alle leggi e alle Istituzioni del Paese, si rispecchiano da sempre in questa ""Repubblica di valori"""" e hanno voluto ricordare i 70 anni dalla nascita, con una serie di iniziative che si sono svolte in città e luoghi simbolo della Penisola. Dal lavoro, elemento sul quale si basa la nostra Costituzione, e che appare la grande emergenza da affrontare per dare un futuro ai tanti giovani talenti che rischiano di vedere depauperati i loro sforzi negli studi, all'integrazione dei nuovi italiani e dei rifugiati. Alla Costituzione dettero il loro contributo, cittadini fra i cittadini, anche i massoni Ugo Della Seta e Meuccio Ruini, quest'ultimo eletto dall'Assemblea costituente al delicato e prestigioso incarico di presidente della Commissione dei 75 incaricata di redigere la Carta."" -
Il libro di Ermete. Le ventidue chiavi ermetiche celate negli Arcani Maggiori dei tarocchi. Vol. 1
I ventidue arcani maggiori dei Tarocchi hanno un'origine molto antica e recondita sulla quale si discute ancora oggi. L'unica cosa certa è che in questi simboli è racchiuso un immenso potenziale di significati derivanti dalle principali discipline esoteriche della Tradizione mediterranea. Solo mediante lo studio comparato delle Vie del Sapere sarà possibile ottenere una piena comprensione delle ventidue raffigurazioni archetipiche che compongono il ''Libro di Ermete''. Ogni simbolo contenuto nei Tarocchi è come uno scrigno misterioso che racchiude in sé immensi tesori ma, per dischiuderne la conoscenza, è necessario possedere le giuste chiavi d'accesso. In questo volume attraverseremo il percorso iniziatico dorico, scandito dalle prime undici tappe dei Tarocchi, cercando di penetrarvi attraverso le chiavi esegetiche forniteci dalla massoneria, dalla gnosi, dall'astrologia, dall'alchimia, dalla cabalà e soprattutto dalla ghematria. L'applicazione della ghematria allo studio del Tarot fornirà al lettore orizzonti di senso inesplorati che potrebbero far luce su alcuni simbolismi esoterici rimasti occulti fino ai giorni nostri. -
Sotto il segno dell'Arco reale. Nelle antiche taverne di York. Ediz. illustrata
In questo libro sono raccolte alcune delle vignette con cui Almerindo Duranti ha raccontato la Massoneria in generale, e il Rito di York in particolare, sul Blog dell'Arco Reale, ma diffondendo le tavole tra compagni e cavalieri dei capitoli, dei concili, delle commende italiane. Ridere in un momento importante in cui è sempre più difficile, in cui, con tutti i mezzi, si cerca di spegnere il testimone del libero pensiero. Lo scherzo, il disincanto è la rivendicazione di un patrimonio ideale, è il manifesto dell'eterno ribelle che rifiuta dogmi, convinzioni. Duranti lo fa con entusiasmo dada. Perché solo quando uno sguardo ama la realtà che ha davanti, la sua mano la potrà ben raccontare -
Teoria e pratica del martinismo
È il momento di recuperare la nostra dimensione interiore e segreta, perché solo in essa troveremo quella beatitudine sempre nuova ed esistente di per sé, che è la firma del Divino nelle nostre vite. Dopo aver approfondito in altri brevi saggi alcuni importanti e necessari aspetti storici e teorici, con questo libricino si vogliono suggerire delle pratiche che gli Autori hanno sperimentato con buoni risultati su di sé e sui Fratelli e le Sorelle delle loro 'catene'. -
Il mago di Umkomaas
Petros, ragazzo zulu di 15 anni, è considerato speciale dall'anziano stregone di Umkomaas, che cautamente lo introduce nella via iniziatica degli stregoni zulu, i Sangoma. Viene assunto come giardiniere da una donna italiana, Sofia, e la sua vita cambia. A seguire le vicende umane e iniziatiche di Petros sono in molti. Giacinto Croce, orafo veneziano di Cape Town, capo dei Sorveglianti, ha un'attenzione particolare al suo sviluppo spirituale. Ma anche forze avverse, consapevoli delle capacità di Petros, cercheranno di farlo deviare. Petros finisce in Mozambico e poi in Marocco. La sua vita assumerà più volte contorni diversi e imprevisti. -
Introduzione ai numeri pitagorici
Un'Introduzione ai numeri pitagorici - come scriveva lo stesso Reghini in una lettera - «di carattere filosofico e culturale in cui la questione dell'aritmetica pitagorica è inquadrata nel pitagoreismo in generale. […] Nell'ultima revisione ho cercato di smussare tutte le punte in modo da non offendere troppo gli adoratori dei vari feticci che ancora purtroppo fanno da padroni. Mi è costato quasi due anni di lavoro, e il giudizio altrui in proposito non mi preoccupa perché so non esservi alcuno in grado di farlo sotto tutti i suoi aspetti tranne forse Guénon». -
Giobbe e Giona secondo lo Zohar
Giobbe e Giona. Ovvero la passione del giusto, che tutto sa sopportare, e la fede di Giona il quale, anche nel 'ventre del grande pesce' indirizza a Dio la sua preghiera. Personaggi moderni, parlano, vivono, soffrono, in nome e per conto di tutti gli iniziati di tutti i tempi, nella speranza che l'uomo sia qualcosa di più che esserci e sparire, cioè qualcosa casualmente buttato nella storia, senza orizzonte e senza destino, che l'uomo cioè sia un quadro e il resto è solo questione di cornici. -
Gunther d'Amalfi. Cavaliere templare
"Gunther D'Amalfi. Cavaliere templare"""" di Franco Cuomo, un romanzo, nato dalla capacità dell'autore di contaminare la documentazione storica con la fantasia più trasgressiva. Un'appassionante avventura che ricorda per molti aspetti una moderna spy-story, seppure immersa in un tardo Medioevo. Sogni di gloria e d'amore, ma anche devastanti crisi spirituali, s'intrecciano su questo sfondo storico, nel segno di quella che fu la grande utopia templare, la realizzazione cioè di un'armonia universale attraverso il sincretismo delle due grandi religioni contrapposte della cristianità e dell'islam, senza esclusione per l'ebraismo (che all'epoca non era in armi come oggi, ma comunque in campo con il peso del suo primato storico tra le tre grandi religioni monoteiste ). Un'utopia la cui attualità è sotto gli occhi di tutti per il dramma che si vive quotidianamente in Medioriente." -
Le baussant. Memorie di un templare
Anno Domini 1318, Abbazia di Citeaux. Il re di Francia, Filippo V, commissiona all'abate la copiatura di un codice intitolato ""Gloria e fine di un ordine eretico"""". Si tratta di un manoscritto scritto da re Filippo il Bello che narra le vicende dell'ordine templare dalla nascita alla fine. Il monaco, responsabile dello scriptorium, si mette subito all'opera. Nessuno immagina il suo passato e i segreti da lui custoditi…"" -
La resurrezione di Simon Mago
In questo testo incontreremo un Simon mago che non è esattamente quello che ci è stato tramandato dalla tradizione degli eresiologi cristiani e dalle nostre abituali consuetudini linguistiche, che lo collegano al peccato di simonia. Il libro restituisce a Simon mago quella identità che, ai tempi antichi, lui vivente, gli era riconosciuta vox populi, e di cui egli stesso era fermamente convinto: di essere la Grande Potenza, ossia una manifestazione terrena del potere divino, anzi, del massimo potere divino. -
Sennacherib e la Bibbia
Purtroppo la storia è ancora spesso raccontata attraverso vittorie e sconfitte, scontri e massacri, invasioni e genocidi: insomma, nei suoi aspetti peggiori. Nemmeno è sicuro quanto ci viene raccontato, perché spesso è propinato. Di solito conosciamo i fatti attraverso la voce dei vincitori, o comunque grazie ai racconti dei popoli che li hanno scritti e che hanno avuto la fortuna di farli arrivare fino a noi, aiutati da una tradizione orale che si è tramandata nei secoli. Ultimamente, tuttavia, la decifrazione di migliaia di nuovi documenti che si sono salvati perché di pietra o di terracotta indurita, ha permesso di accostare a certe narrazioni di fatti un'altra voce: quella degli avversari, con risultati sconcertanti. Di tal fatta si rivela, per esempio, la guerra tra l'assiro Sennacherib ed il giudeo Ezechia, così come quella tra il moabita Meša e l'israelita Joram: inconfutabili esempi dell'assoluta necessità del dubbio. -
Storia del rito di Memphis
Una faccenda intricata, quella dei ""riti egizi"""", dove tutto si intreccia con il suo contrario. Dare voce ai protagonisti e stare ad ascoltare: questo è il lavoro dello spirito che si dispiega verso la (sua) precisa comprensione. Introduzione di Mauro Cascio.""