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Opus chemicum
C'è qualcosa di folle che attraversa la storia dell'uomo, l'idea che ci sia qualcosa dietro la storia, che possiamo dare un nome alle cose ma che c'è qualcosa dietro le cose, che continuerà a sfuggirci. Si dice che esista una ""pietra"""" che ha il potere di mettere tutto in discussione, e l'errore degli alchimisti è stato proprio quello di cercarla. Perché il paradosso è che più la si cerca più si allontana l'oggetto della ricerca. Una rivoluzione che parte dal linguaggio, perché anche il linguaggio presuppone ci sia un soggetto e un oggetto, un """"homo faber"""", un """"artigiano"""", e una """"cosa"""" da fare. L'""""Opus chemicum"""" ci dice e dà un metodo, ma è quello che potremo davvero fare nostro dopo aver capito che ricercatore, ricerca e cosa ricercata sono la stessa cosa. Postfazione di Gabriele La Porta ed Egidio Senatore."" -
Piazza Dalmazia
"C'è un mistero spiegato il quale diventano chiari tutti gli altri. Per questo lo tengono al riparo, al centro della città. Non diceva qualcuno che i segreti si mettono in evidenza proprio per questo? Un segreto in evidenza è qualcosa che nessuno cerca. Se lo vedono tutti, non ha valore. Può capitare però che non ci si accontenti più del sentito dire, e che questa piazza Dalmazia la si voglia visitare una volta per tutte. Anche perché, ma sono sempre racconti, qualcuno pare ci sia stato. Ci sono biglietti dell'autobus e leggende orali che si trasmettono sotto le fermate""""." -
Chiesa gnostica
Questo volume rappresenta una sorta di manifesto ideale di quel fenomeno, in ambito spirituale e occultistico, denominato 'neognosticismo'. Un fenomeno che raccoglieva comunità, scuole filosofiche, liberi pensatori e raramente forme struttura ecclesiastiche fra loro separate per insegnamenti e pratiche. In realtà lo gnosticismo è una sorta di pensiero debole e minimalista, che si innestava su 'narrazioni' esoteriche e religiose autoctone per poi offrire una diversa prospettiva di comprensione delle medesima. La quale era sempre e comunque opponente alla lettura correntemente accettata. In epoca tardiva l'albero dello gnosticismo ha fruttato realtà come il Manicheismo e il Catarismo, le quali hanno caratterizzato lo sviluppo culturale e spirituale di buona parte del mondo antico e medioevale. Echi dello gnosticismo è possibili rinvenirli, non solo in tutto lo scibile esoterico, ma nella stessa Chiesa Cattolica. La quale per contrastarlo ha dovuto fare proprie alcune delle sue tesi. Vi sono degli elementi comuni nella docetica di queste scuole e sette: considerare per esempio questo mondo espressione di una potenza spirituale inferiore (la quale oscilla fra ignoranza e malevolenza e spesso individuato nel dio dell'antico testamento), l'uomo-gnostico prigioniero di questa manifestazione e il considerare la creazione una sorta di prigione per lo gnostico. Queste scuole, così come altre scuole filosofiche orientali e cinesi, pongono l'attenzione, in ultima analisi, sul concetto di quanto è reale e di quanto è illusione. Quanto sopra indicato, valevole per lo gnosticismo storico, non si ritrova, nella sua integralità, nel neognosticismo. Il quale ha punto di origine con la nascita della Chiesa Gnostica da parte del visionario Doniel. La Chiesa Gnostica, così come conosciuta, è una struttura similare alla chiesa cattolica per funzioni e liturgie, nata in ambito paramassonico, di orientamento sostanzialmente ermetico, che si esprime con un linguaggio oscillante fra lo gnosticismo e il panteismo. Il tema del reale e dell'illusione e l'opposizione alle cose di questo mondo sono completamente assenti. -
Pentalfa. Rivista del Gran Capitolo d'Italia, Ordine della Stella d'Oriente. 2018
In questo numero: Michaela Jonas, Editoriale; Rosy Guastafierro, L’opera del femminile nella Magia, Religione e Superstizione; Roberta Alioto, La donna nel suo ruolo di iniziatrice: Demetra e il culto misterico di Eleusi; Paola Vannini, Incontrando la Dea Madre. Il pozzo Sacro di santa Cristina; Nadia Misci, Sibille e percorso lunare; Simona Flamini, Lilith – Dea Abscondita; Manuela Zulberti, La scala che ascende al cosmo; Tiziana Cassetti, Pitagora e l’iniziazione al femminile; Marina Colella, Il libero pensiero della donna nel nome di Giordano Bruno; Mirella Sterzai, Il tempio di Malinalco e i riti iniziatici dei guerrieri Méxica; Paola Petitto, Ildegarda di Bingen; Ilda Giraudo, Artemisia Gentileschi; Katia Lombardo, Donna e femminilità; Adelfa Torinese, Incipit; Sonia Grandilone, L’iniziante Odisseo e il mito di Circe; Katiuscia Passavanti, La donna, la vedova, la straniera Ruth; Adelfa Pisana, Marta: tra storia e leggenda; Adelfa Genovese, Eletta. Amore e verità nei secoli; Vincenza Perconte, “Una per tutte, tutte per una”. Un motto che deve unire noi donne per una condizione migliore; Valchiria, Il Giardino; Angela Spelta, Salagadula o Iatros? -
Semplice è la natura. Nuovi studi sulle opere e la vita di Francesco Maria Santinelli
Francesco Maria Santinelli nacque nel 1627 e nel corso della sua vita fu avventuriero, alchimista e autore di numerose opere teatrali, letterarie e poetiche. Tra queste, quella di maggior successo è senza dubbio la «Lux Obnubilata», componimento poetico di natura alchemica di cui si interessarono studiosi e appassionati d'eccellenza quali Isaac Newton, Oswald Wirth, Arturo Reghini e Carl Gustav Jung. In occasione dei 350 anni dalla prima edizione della «Lux Obnubilata», è stato organizzato un convegno di studi sulla vita e le opere del Santinelli che ha visto l'appassionata partecipazione di studiosi italiani e stranieri. I loro contributi costituiscono questo volume che - lungi dall'essere risolutivo riguardo alle opere dell'alchimista pesarese - si propone come nuovo stimolo allo studio della sua vita e dei suoi scritti. -
La scienza degli antichi alchimisti. La rituaria
«Col presente libro ci si è proposti di trattare di alchimia trasmutativa, esponendo l'operatività nelle sue varie fasi e senza nulla omettere. Tuttavia per legge di giustizia non è possibile svelarne apertamente i segreti, costituendo ciò profanazione di un segreto imperituro. Tale segreto è necessario per mantenere inalterato il delicato equilibrio universale residente nella perpetua lotta tra bene e male, poiché se il potere sconfinato che dona tale trasmutazione pervenisse in mani immeritevoli, il mondo diverrebbe un caos brulicante di stregoni in azione per soddisfare i loro meschini interessi. Per tale motivo non è concesso profanare tale rivelazione, ma nel tentativo di gettare un po' di luce sul cammino, spesso intricato, degli aspiranti alchimisti, l'augurio è di fare cosa gradita nell'interpretare quanto seguirà». -
Dodékathlos. Le fatiche di Ercole. Tappe di un percorso di elevazione
Per dirla con MirceaEliade: il mito è un significante. Il mito descrive i momenti originari del cosmo e della vita, affondando le radici nel tempo primordiale e favoloso degli albori. Ogni storia mitologica ha il compito di mettere a nudo verità archetipali: modelli strutturali aprioristici che muovono dal profondo tanto le orbite planetarie quanto la quotidianità spicciola. Pertanto, il mito fotografa l'irruzione del sacro nel mondo descritta mediante un sistema simboli. In buona sostanza, rivelando l'esistenza e l'attività di esseri soprannaturali (antenati primordiali), il mito stabilisce un comportamento conforme a tali modelli e descrive una strada precisa di elevazione spirituale o, se vogliamo, in un altro e più familiare contesto, di richiesta - e ottenimento - della luce interiore. Ecco che il contesto mitologico chiama l'uomo a compiere nuovamente l'atto iniziale (poiché esso è un archetipo). Questa ripetizione dell'atto iniziale ci proietta ai primordi: abolisce il tempo profano per raggiungere il tempo sacro delle origini. Il mito di Ercole, antico di oltre 3.000 anni, affonda le radici negli albori della civiltà e trova corrispondenze nei rami sia occidentali sia orientali della tradizione (si pensi all'epopea di Gilgamesh). Narra le vicende di Alcide d'Anfitrione, un uomo che, avendo in sé la scintilla divina, è 'condannato' ad affrontare terribili prove per poter poi godere appieno, immortale nell'Olimpo, della sua natura divina. In questo contesto poco importa se Ercole, Ulisse, Gilgamesh, Artù siano anagraficamente esistiti o meno: in fondo, essendo principi e richiamando verità archetipali, essi quotidianamente esistono. -
Operatività muratoria. Il cantiere Monte Sion: il progetto, gli attrezzi, i manufatti
Monte Sion ha improntato gli studi dell'anno 2017 all'Operatività Muratoria, approfondendone gli aspetti che maggiormente conferiscono concretezza ed effettività al lavoro del maestro muratore. Una definizione del Lavoro Massonico potrebbe essere: quell'attività che svolge il Libero Muratore per aprirsi alla conoscenza e alla consapevolezza di stampo iniziatico, mediante un impegno costante, personale e di gruppo. A tal proposito, la metafora è estremamente significativa: c'è un piano di lavoro, uno specifico obiettivo (la costruzione della Cattedrale); c'è uno sforzo concreto da compiere (e relativo rischio di perdita) ed un risultato tangibile da conseguire (il manufatto personale, contributo al piano di lavoro del Gruppo). Il tutto in ambiti rigorosamente spirituali... Dato questo contesto, con la speranza che possa tornare utile alle personali istanze di ricerca, si è deciso di dare alle stampe la presente raccolta di contributi e approfondimenti che, di volta in volta, hanno messo a fuoco gli obiettivi concreti che si prefiggono i nostri studi. In estrema sintesi: le ""cose da fare"""" e gli """"errori da evitare""""..."" -
Siphra De-Zeni'uta. «Il libro del mistero nascosto»-Raza De-Razin. «Il segreto dei segreti»
Questo volume contiene due dei diciassette capitoli parassiti dello Zohar: Il ""Siphrade-Zeni'uta"""" (Libro del mistero nascosto) e il """"Raza De-Razin"""" (Il segreto dei segreti). Il primo è considerato una delle parti più importanti e concentrate di tutto lo Zohar ed è generalmente accreditato come il racconto di quanto avvenne «prima del principio», in altre parole vi si tratterebbero gli eventi accaduti prima della creazione. Raza de-Razin tratta, invece, della relazione esistente tra l'anima e il corpo, trasferendola nei regni della fisiognomonia e della chiromanzia; è, per dirlo alla maniera in uso nel medioevo, un trattatello di «metoposcopia»."" -
Sava De-Mishpatim. Il discorso del vecchio-Yanuka. Speculazione del giovane
"Sava de-Mishpatim"""" (Il discorso del vecchio) è questa una delle sezioni più note, importanti e belle dell'intero Zohar; brevemente è la trasmigrazione delle anime separate dai corpi. """"Yanuka"""" (Speculazione del giovane) è, invece, la storia del figlio di Rabbi Hammuna, l'Anziano saggio, raccontata da Rabbi Yishaq e Rabbi Yehudah che lo incontrarono nel villaggio di Sachnin. E questo un bambino prodigio, non tanto per la sua straordinaria conoscenza della Torah, sia rivelata sia esoterica, non soltanto per la sua meticolosa osservanza delle mitzvóh, ma soprattutto per le sue percezioni spirituali soprannaturali e i poteri che gli consentono, nientemeno, di formulare dei rimproveri ai due rabbini. Raccontando a Rabbi Sim'on bar Yoha'y il loro colloquio col giovine, questi ne annuncia la morte prematura, affermando che «ogni fiamma che si eleva troppo alta, dura poco», poiché se un giovine rivela spesso dei misteri, non può vivere a lungo, dal momento che Dio stesso desidera gradire l'odore di una tale persona." -
Rab Methibtha (Il maestro dell'accademia)-Midras Ha-Ne'lam (Midras occulto)
L'Accademia celeste è una specie di spazio sospeso tra il mondo dei vivi e il mondo a venire, i pericoli, per apprendere i segreti cabalistici, non mancano. Guardiani sospettosi ne custodiscono l'accesso e possono essere abboniti soltanto presentando loro dei lasciapassare, per altro (cosa curiosa) forniti dagli stessi guardiani: due rose, il profumo di queste rose, una mela o la sua fragranza. Il Midras ha-Ne'lam (Midras Occulto) presenta alcuni frammenti di trattati sconosciuti che si trovano soltanto in questo lavoro e che sembrano, per alcuni aspetti, più interessanti di altri presenti nello stesso Zohar. Il trattatello contiene commenti assai brevi, sull'esempio del Midras classico, ad integrare alcune prescrizioni comprese nei versetti della Torah; ed è considerato una specie di commentario occulto su alcune sezioni del Pentateuco, di Genesi e dell'Esodo. -
Sithré Torah (I segreti della Torah)-Deta'in Khamri (Il conduttore di asini)
"Sithré Torah (I Segreti della Torah)"""" è un titolo un po' generico, sotto il quale vengono raccolti tutta una serie di passaggi dello Zohar legati principalmente al Genesi. """"Deta'in khamri (Il Conduttore di asini)"""" è il resoconto di un viaggio che Rabbi El'azar, il figlio di Rabbi Sim'on bar Yoha'y, fece a dorso di un asino accompagnato da Rabbi Abba, uno dei più grandi discepoli di Rabbi Sim'on bar Yoha'y. In quel viaggio, un dimesso «Deta'in khamri» ossia un conducente di asini, pungolava il loro animale, per aiutare i due Rabbi lungo il loro viaggio. Durante il percorso il conduttore di asino interviene su una conversazione che i due saggi intrattenevano, ed inizia a rivelare segreti spirituali." -
Sepher ha-bahir (Il libro della chiarezza)-Pirquei heikháloth (Trattato dei Palazzi)
Sepher ha-Bahir - Il Libro della chiarezza tale capitolo, da non confondere con il testo omonimo scritto verosimilmente verso la fine del dodicesimo secolo nella Francia meridionale, è considerato dagli studiosi il nucleo portante dello Zohar, e oltre ad essere annoverato tra i «capitoli sciolti», è da considerarsi anche slegato nel soggetto, è, infatti, costituito da una serie di brevi paragrafi senza alcuna consequenzialità argomentale. Le Heikháloth - I Palazzi le Heikháloth disegnano, sicuramente, un periodo anteriore al sorgere della Qabalah vera e propria. Nelle Heikháloth, il mistico ebreo, rapito nella sua visione estatica, cerca di descrivere, nel linguaggio conforme alla propria cultura religiosa, ma soprattutto all'interno dell'ortodossia rabbinica, ciò che incontra nel suo particolare percorso di avvicinamento al Trono di Dio. Tutto preso dal suo itinerario non si cura di indagare la natura della divinità, che gli rimane, in verità, del tutto indifferente, s'interessa soltanto alla visione dell'apparizione di Dio sul Trono celeste, di cui ha appreso in Ezechiele, rimanendo assorbito da tutto ciò che di misterioso fluisce da questo mondo del soprannaturale Trono. -
L'alchimista pellegrino. Interpretazione alchimica dei dodici segni zodiacali e delle dodici fatiche di Ercole
Il volume è frutto di un lavoro pluriennale di analisi in relazione all'alchimia fisica-trasformativa, propria di un processo evolutivo spirituale. Vengono messi in relazione i dodici segni dello zodiaco, le relative figure corrispondenti dei tarocchi e le dodici fatiche di Ercole con il processo dell'opera alchemica, svelandone il simbolismo occulto. Il desiderio è quello di poter essere d'aiuto a ricercatori di buona volontà e di buon animo affinché trovino spunti operativi interessanti nell'aspra ricerca della via realizzativa spirituale. -
Pagine esoteriche
Rita Levi Montalcini ha affermato che il male del nostro tempo è di non credere ai valori: ""Non ha importanza che siano religiosi o laici. I giovani devono credere in qualcosa di positivo e la vita merita di essere vissuta solo se crediamo nei valori, perché questi rimangono anche dopo la nostra morte"""". È in quest'ottica che s'inquadra il libro, i cui argomenti vanno letti secondo il filo conduttore di una visione esoterica della vita, secondo la tradizione sacra di tutte le culture che prospetta due fasi: dall'Uno alla molteplicità e dall'uomo all'immanifesto. Vi si può ritrovare un percorso esistenziale, una terapia personale di crescita che rende liberi dalle apparenze in analogia col mito della caverna di Platone. È il risveglio interiore, è la domanda sulle origini e sulla destinazione cui vanno convogliate le energie: nella rinascita, che è passaggio da uno stato all'altro in cui ogni conflitto si armonizza come nel Logos di Eraclito o dello Sfero di Empedocle. Il mito si intreccia con la ricerca esoterica e le connessioni simbolico-culturali si fanno dense di significati nel capitolo sui """"Tarocchi"""" che segue all'indagine sul pensiero di grandi illuminati. Il viaggio infine è affidato alla fisionomia dell'Albero della vita con una suggestiva lettura della Qabbalà che punta alla descrizione delle sue dieci Sefirot. Prefazione di Federico Sinopoli."" -
Quaderni dell'accademia. Studi dell'Accademia Templare
Per il quinto anno consecutivo l'Accademia Templare pubblica i testi dei saggi scritti dai propri soci e simpatizzanti. Questo libro contiene nove delle quattordici opere divulgate in formato digitale nel 2016 e trattano temi afferenti prevalentemente al periodo medievale, nonché all'antico Egitto, alla massima espressione della pittura rinascimentale e alla misteriosa personalità di Cagliostro. Tutte le opere hanno in comune, comunque, la passione degli autori per la cultura e per la conoscenza delle vicende dell'umanità, sia quelle antiche che quelle più recenti, che qui sono trattate con rigore storico e amore per la verità. -
Federico II e i templari
Federico II, definito dai suoi contemporanei stupor mundi per la magnificenza estetica ed intellettuale di cui seppe circondarsi, a detta dei suoi detrattori utilizzava qualsiasi risorsa o espediente per la conquista del potere. L'Ordine del Tempio nel regno di Sicilia trovò in Federico II dapprima un atteggiamento d'indifferenza. L'imperatore cominciò a mostrare aperta ostilità nei loro confronti a partire dal 1227, con l'elezione a pontefice di Gregorio IX, che intendeva combattere l'egemonia del sovrano svevo nella penisola italiana. I Templari, schieratisi dalla parte del papato, divennero oggetto di rappresaglia anche in Terra Santa e i beni che possedevano nella provincia di Apulia, e che erano in contrasto con la legislazione sulla manomorta, furono confiscati. -
Platone e l'esoterismo
L'opera di Platone, che ha sempre avuto un ruolo centrale tra i cultori dell'esoterismo occidentale, ha recentemente richiamato l'attenzione della scuola di Tubinga-Milano per le cosiddette ""dottrine non scritte"""", cui si attribuisce una natura esoterica. Tuttavia non sempre si ha piena consapevolezza di cosa sia stato storicamente l'esoterismo. In questo saggio, dopo una presentazione di tale tema alla luce delle più aggiornate ricerche, si analizza in che senso esso possa essere proprio di Platone. Si sostiene che non è possibile intendere l'esoterismo platonico come una sorta di dottrina protologica dei primi principi, bensì si deve parlare di una via simbolico-anagogica che di fatto recupera l'esperienza misterica della religione tradizionale, che viene inquadrata e regimentata all'interno di un discorso filosofico. Per cui si conclude infine che Platone risulta centrale nella cultura europea perché ha congiunto insieme tre fondamentali suoi aspetti: la dimensione dialettico-argomentativa, con ciò fondando il canone occidentale della filosofia; l'aspetto allegorico-narrativo, dando espressione nel racconto del mito alla dimensione popolare della religiosità; infine quello esoterico-iniziatico, depositato nell'insegnamento orale delle dottrine non scritte e che è tipico della gnosi e che punta alla elevazione spirituale e alla contemplazione del Vero nella sua dimensione di ineffabilità."" -
Le spugne raccontano
L'amore per la cultura, la curiosità del conoscere e conoscersi, il piacere della convivialità hanno dato vita a questo gruppo eterogeneo, che ha saputo cogliere dalla diversità delle storie, dalle diversità delle idee e dalla diversità delle ""appartenenze"""" un filo conduttore comune che ha fatto da collante fra persone e opinioni, fra gusti e desiderio di espressione. Ne è scaturito un cenacolo di amici, che hanno saputo ascoltarsi e dialogare, partendo la ciò che li unisce per ritrovarsi anche in ciò che li vede differenziarsi fra loro. Le Spugne sono un gruppo di persone libere, donne e uomini, che ritrovandosi e confrontandosi, ascoltandosi e misurandosi hanno trovato una difficile via da percorrere ma al contempo una via che rafforza, ritempera e arricchisce. Il cammino è lungo e la meta posta sulla linea dell'orizzonte, ma tutti noi sappiamo, come diceva Bruce Chatwin, che ciò che conta non è il punto di arrivo, ma quello che si scopre durante il viaggio; la ricchezza degli incontri, il piacere delle soste e la soddisfazione del superamento degli ostacoli fanno sì che ogni tappa sia una meta e la meta diventi una semplice tappa."" -
L'esperanto «nascosto». Il progetto di Majstro Zamenhof a cent'anni dalla morte
Il progetto di lazzaro Ludovico Zamenhof, l'iniziatore dell'Esperanto, una delle più felici proposte di lingua veicolare universale offerta all'inizio del Novecento, prima che linguistico, è culturale, e le sue basi ideali si radicano nella cultura libero-muratoria del Secolo XIX. Il suo programma era molto più articolato e complesso di quanto superficialmente si porrebbe credere. L'ideazione di una lingua universale, strumento privilegiato di comunicazione per l'umanità, sarebbe dovuta essere, agli occhi del suo pianificatore, solo il primo passo di una riflessione ben più ambiziosa: l'Esperanto sarebbe stato solo un viatico per il contributo alla creazione, nel mondo, di una cultura comune, di un sentire comune, di una comunione d'intenti. Se l'Esperanto si offriva come ponto-lingvo, ""lingua-ponte"""", seconda lingua planetaria che — concepita come medium - avrebbe dovuto tutelare le varie altre del pianeta e anzi promuoverle, allo stesso modo una nuova cultura mondiale - basata sui fondamenti della tolleranza e della reciproca comprensione, del rispetto, della fratellanza — avrebbe contribuito al migliore rapporto fra i popoli offrendosi come terreno comune in cui ognuno, pur nella propria diversità, avrebbe potuto inserirsi in un rapporto rispettoso e costruttivo con gli altri. E il conflitto più aspro fra culture si sarebbe manifestato, alla fine, in ambito religioso: allargando l'ottica e generalizzandone il processo, solo una ponto-religio, una """"religione-ponte"""" nei medesimi termini dell'Esperanto, avrebbe aiutato il Bene e il Progresso dell'Umanità, in un progetto che avrebbe preso forma propria nello Homaranismo, sorta di religione naturale che era la finalità prima degli intenti dell'Iniziatore della lingua. Il lettore è condotto, passo passo, in un percorso introduttivo, e insieme di approfondimento, in uno stile più narrativo che saggistico, a riscoprire il motivo etico alla base della proposta esperantista, per riconoscerne il valore produttivo per una società, quella odierna, che del dialogo inter-culturale e inter-religioso ha fatto una delle sfide del suo benessere presente e futuro.""