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Mostrati 2001-2020 di 10000 Articoli:
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Crisi aziendale e strategie di ripresa. I problemi dell'Italia e quelli degli altri paesi
La crisi nella quale siamo ancora profondamente immersi ha avuto, tra le altre conseguenze, quella del moltiplicarsi delle difficoltà di molte imprese; si è così di frequente passati attraverso pesanti processi di ristrutturazione che, in molti casi, si sono alla fine conclusi con liquidazioni o fallimenti. L'ampia diffusione della crisi e il suo perdurare fanno pensare che ci troviamo di fronte a un groviglio molto complesso di problemi da molto tempo irrisolti, in un paese che non ha saputo (o non ha voluto) scrollarsi di dosso le molte incrostazioni del passato. I due autori presentano in questo testo, nella prima parte, molti casi di crisi di impresa a livello nazionale e internazionale nelle sue varie fasi, dalla scoperta precoce del fenomeno all'analisi delle possibili cause, ai modi della sua risoluzione, come descritto in letteratura. Nella seconda parte vengono analizzate alcune esperienze concrete vissute sul campo, in particolare nell'edilizia. Al centro dell'analisi c'è il ruolo spesso inadeguato delle classi dirigenti del nostro paese, sia a livello di strutture politiche, che di sistema bancario, che di proprietà e di management aziendale. -
La vita non è un gioco
Quando la giovane Colette Doucet arriva da Parigi nella scuola di Dieppe, la sua bellezza sconvolge i suoi nuovi compagni e lo stesso professor Bordes, per suo conto figura originalissima e affascinante di insegnante, capace di coinvolgere ed entusiasmare i suoi allievi. Bordes tenta invano di ""non vedere"""" Colette, per quanto - come osserva nel segreto del suo animo - lei sia «luminosità, un mucchietto d'oro» che apre «uno spazio d'aurora». A muovere di qui, Jean-Jacques Gautier, con capacità di analisi psicologica, a raccontare la reciproca fascinazione che lega il professore e l'allieva: un amore non dichiarato, non consumato, ma consapevole, intenso e conturbante. Senonché si rappresenta nel libro anche il dolore della moglie tradita e lo scandalo suscitato nella città, fino a che la diagnosi di un medico sconvolge gli assetti, riattiva il movimento della narrazione, costringe al passaggio dal canto dell'amore all'attesa possibile della fine, nella cui minaccia si cerca un rifugio, un singolare approdo di consolazione."" -
Le strade di allora. Cose e persone di una Cesena che non c'è più
Come si sa, le città cambiano giorno dopo giorno come organismi viventi. Anche Cesena è cambiata, negli ultimi decenni, e solo guardandosi indietro, come l'autore ci invita a fare, si può capire la portata reale e sentimentale delle mutazioni. Se nel suo libro precedente ""Il sapore del mattino"""", Riccardo Gut ha rievocato i ricordi d'infanzia, in questo suo nuovo libro, sono gli anni '50, '60 e '70 ad essere portati sulla scena, gli anni che lo videro bambino, ragazzo e poi adulto lungo le strade della città dove oggi non abita più ma che è rimasta sempre nel suo cuore. Di questa sua città, l'autore non traccia una mappa sociologica o una serie di bozzetti impressionistici, con aneddoti, figure e macchiette scontate o immediatamente riconoscibili, bensì cerca di penetrare nel significato più profondo che """"cose"""" e """"persone"""" da lui incontrate hanno acquistato nel tempo, simboli e tappe non solo delle sue esperienze soggettive, ma di una realtà più vasta, dove i confini e l'identità di una città si perdono nel mistero di ogni avventura umana."" -
Viaggio in Corsica. A primavera, in motocicletta
"Un viaggio in solitaria sulla motocicletta del cuore per l'andirivieni dei colli e delle montagne, delle marine luminose e dei paesi colmi di colore di una Corsica dalle bellezze misteriose e ridenti e dagli orizzonti infiniti. Moreno Agosti racconta la sua avventura dandoci conto delle scoperte e delle emozioni di un uomo che vede nel viaggio non solo l'incanto delle valli e dei boschi, né solo il colore delle città, ma anche l'attraversamento della propria interiorità: il viaggio è conoscenza di sé, della propria anima che si svela a se stessa in quello stesso andare da un luogo a un altro del mondo. Diceva Petrarca nell''Itinerarium syriacum' che quando si torna a casa si scopre che quel che cercavamo nel nostro cammino era già tutto presente nella nostra interiorità, ed è vero; ma intanto, in quell'andare nel mondo, è il nostro intimo che muta, che si arricchisce di nuove esperienze, di nuove consapevolezze, sicché torniamo a casa arricchiti, e magari con la nostalgia, per sempre, dei luoghi che abbiamo attraversato, delle persone che abbiamo incontrato: Moreno Agosti ce ne dà una testimonianza preziosa nello scorrere limpido, avventuroso e meditativo, della sua scrittura."""" (RC)" -
Fatti e misfatti a Forlì e in Romagna. Vol. 2
Conoscere le strade lungo le quali siamo diventati quello che siamo significa avere consapevolezza dei valori che siamo andati elaborando, per virtù dei quali progettiamo il futuro. Marco Viroli e Gabriele Zelli, persuasi di questa dimensione, vanno stendendo da anni pagine numerose sulla Forlì a loro sempre più cara per l'ampliarsi della memoria. Così anche in questo libro, mosso dalle stesse premesse e sollecitato dal particolare successo del volume che, con lo stesso titolo, ha aperto la serie delle loro rievocazioni storiche. Il libro ci racconta di forlivesi alla prima Crociata, pirati albanesi che erigono santuari rotondi in mezzo alle nostre campagne; ugualmente racconta le grandi pagine delle signorie locali, le lotte intestine, gli splendori degli artisti, scendendo giù giù fino al nostro tempo. La prima virtù del libro è forse nel connubio tra l'ampiezza degli orizzonti evocati e l'affabulazione fresca e immediata delle sue pagine, tale da rendere la lettura un coinvolgente divertimento e da costituire nuovi legami con la città e la terra della nostra vita. -
Enciclopedia gastronomica della Romagna. Vol. 1
Una collana in tre volumi - ognuno dei quali autonomo e in sé concluso - per raccogliere e riassumere l'intera esperienza del maggior esperto della civiltà enogastronomica della Romagna: come a dire, sottolinea Ernesto Giuseppe Alfieri, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, «l'essenza, lo spirito antico dei romagnoli, la civiltà del nostro mangiare, la sua gente, la divulgazione dei migliori prodotti della nostra terra, dimenticati, scoperti e riscoperti». Pozzetto convoca sulla scena contadini e gastronomi, norcini di antica sapienza e allevatori di alto rango, narratori e poeti, cucinieri e saggisti per renderci, nelle sue pagine affascinati e militanti, la civiltà delle province romagnole, con i loro colori e i loro ""eccessi"""", così ben rappresentandoli, per non dire d'altro, nelle cascate di numerose ricette o nella galleria, qui ricostruita in pagine memorabili, dei grandi mangiatori."" -
La Romagna dei castelli e delle rocche
Nella Romagna tra Medievo ed Evo Moderno è ovunque in atto una lotta per la sopravvivenza e per il dominio e ovunque perciò fioriscono strutture di difesa e di offesa. Così avviene lungo l'Appennino, ove rocche e castelli paiono dare nuovo slancio all'aguzzo delle cime, così su meschini rilievi, come a Cesena o a Santarcangelo, oppure nella piena pianura, ove rocche e castelli si acquattano minacciosi a strettissimo contatto con i dominati (a Imola, a Faenza, a Forlì, a Forlimpopoli, a Rimini, a Ravenna, a Lugo): bastioni potentissimi a garanzia di un potere inestirpabile. Ricostruendone le vicende, il libro diviene una storia della Romagna sotto la specie degli incastellamenti: passano nelle sue pagine figure memorabili; rivivono le ambizioni degli uomini che abitarono quelle torri e quei masti; si celebra l'eroismo di donne di ardente sorprendente coraggio, protagoniste di una Romagna appassionata e corrusca; si rievocano le sofferenze delle popolazioni, la prepotenza dei signori, le tecniche della guerra, gli afrori delle ambizioni umane, infine gli amori che pure fiorirono in sale costruite per altro che per l'abbandono alle tenerezze dei sentimenti. -
Tutto, tanto, troppo
"Elisa Petroni mette alla prova la possibilità rivelatrice della parola con una poesia carica di passione, di voglia di scoprire e assaporare la vita, ora in momenti legati alla fisicità (la passione dei sensi, le fiamme, cuore...), altre volte alla natura, altre ancora a immagini pure che richiamano al sogno, alle dolcezze del ricordo... L'anelito alla libertà è il fondamento della sua poesia: la libertà di vivere seguendo le proprie inclinazioni, di desiderare e di respingere, di amare, infine: un anelito che Elisa esprime nella sua essenzialità e nella sua sensualità: libera e 'ubriaca di vita', la giovane donna non può accontentarsi delle briciole, vuole il tutto, il tanto il troppo ('Voglio di te il corpo, il cuore, la mente'), vuole l'amore nella sua suprema totalità. In 'Tutto, tanto, troppo', insieme con questa vitalità, si respira la melanconia del presente, dell'attimo che fugge e che non tornerà, e se tornerà non sarà mai lo stesso. Malinconia dell'amante che se n'è andato; malinconia del sogno che al risveglio s'infrange nella realtà."""" (dalla presentazione di Marco Viroli)" -
L' economia oltre il profitto. Un modello di sviluppo all'insegna della sostenibilità, della giustizia e del bene comune. Saggio di morale sociale
Che cos'è l'economia? Come si articola oggi? L'esaltazione del profitto è l'unica possibilità oppure esiste un'altra via che tenga in considerazione la dignità umana e il rispetto dell'ambiente naturale? L'autore del libro si propone di fornire una risposta a questi e ad altri interrogativi di fondo, passando in rassegna i personaggi più autorevoli della storia della filosofia economica dall'antichità alla modernità. Inoltre, intende approfondire il sistema economico ""capitalista"""", con i suoi aspetti positivi e negativi (capitale, industrializzazione, esaltazione del profitto, globalizzazione, mondo del lavoro), che determina il modo di vivere dell'uomo all'interno della società. Infine delinea un paradigma economico differente a servizio dell'uomo, ma più attento a quelli che risultano essere i principi fondamentali di sostenibilità, giustizia e bene comune. Non si può prescindere da un'analisi che evidenzi il valore della cura dell'ambiente naturale e degli altri esseri viventi cui l'uomo non può e non deve sottrarsi, cercando di porre un limite alla sua attività sfrenata e studiando criteri d'investimento alternativi."" -
Traiettorie del talento. Il musicista cesenate Carlo Bersani dai ceciliani al pianismo tra Amintore Galli e Renato Serra
Carlo Bersani (Sogliano al Rubicone 1882 - Cesena 1965) contribuì autorevolmente alla crescita musicale di Cesena, soprattutto mediante la sua privata scuola di pianoforte, ma entro un'identità artistica radicata nelle vicende nazionali. Nondimeno, l'attenzione degli studiosi verso Bersani è sempre stata marginale, legando il suo nome agli interessi musicali di Renato Serra. Nei decenni vicini a noi, le eccezioni si devono soprattutto a Cino Pedrelli, che aveva apprezzato in vita quel profondo musicista cieco; per il resto, l'attuale letteratura critica serriana talvolta incrocia perifericamente l'amicizia di Carlo - salvo l'immancabile attenzione di Marino Biondi. La verità è che la parabola bersaniana appare di complessa valutazione, inquadrabile in una rete culturale-musicale sparsa tra concertismo, didattica, riforma musicale sacra, estetica e filosofi a musicale. Fu questo talento d'insieme ad accompagnare Bersani lungo la vita, unito ad uno spiccato idioma etico. Ne sarebbero rimaste attratte personalità dallo sguardo aperto, tra cui Renato Serra ed Amintore Galli, che lo ammirarono e ne cercarono consiglio. -
Romagna alla garibaldina! I romagnoli nell'impresa dei Mille e la battaglia del Volturno
Nel nostro generalizzato oblio della storia, non vi è spazio per gli umili eroi che pur lasciarono la loro vita (il lavoro, la famiglia, la casa, gli affetti... ) per correre alle armi. Di essi, solitamente, non resta una traccia, un nome, come se non fossero mai esistiti: richiamarli per nome, per luoghi, per origini familiari significa emendare una colpa della storia, ridare loro vita, confermare che essi vissero e che si alimentarono di istanze ideali, di progetti, di attese... Di questo orizzonte vive la ricerca compiuta da Gian Ruggero Manzoni intorno ai Romagnoli che corsero alle armi al richiamo di Garibaldi nel tempo dei Mille. Con una acribia e una passione che esaltano la vastità della sua ricerca, lo storico ha scavato negli Archivi di Torino, Genova e Roma alla ricerca minuta di nomi, origini, mestieri, famiglie, destini, e in tal modo ha potuto ricostruire l'anagrafe dei volontari garibaldini romagnoli inquadrati nel cosiddetto Esercito Meridionale. Il libro non è solo questo pur preziosissimo elenco di garibaldini romagnoli: l'autore ha arricchito la sua ricerca con un vasto saggio, documentatissimo, sull'impresa garibaldina nel Regno delle Due Sicilie. -
«Mi trovo in buona salute e così voglio sperare che sia di tutti voi». Lettere di Galeatesi dai campi di prigionia della seconda guerra mondiale
Prendendo le mosse dal ritrovamento presso gli uffici del Comune di Galeata di un piccolo fondo documentario costituito da lettere e cartoline di giovani galeatesi prigionieri di guerra durante il secondo conflitto mondiale, il volume passa in rassegna le diverse forme di prigionia di guerra sperimentate dai militari italiani nel corso della seconda guerra mondiale e ricostruisce brevi profili biografici dei 41 uomini di Galeata di cui sono stati ritrovati i messaggi. Si tratta di 13 giovani catturati da statunitensi, britannici e francesi nel quadro della guerra in Africa settentrionale e nelle fasi dello sbarco in Sicilia tra il 1941 e il 1943, di un soldato preso dai sovietici durante la campagna di Russia nel 1942, di 26 internati militari fatti prigionieri dai nazisti dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 e di un lavoratore civile impiegato nell'economia bellica del Terzo Reich. -
Montegranelli: la Signoria dei Da Romena nella Val di Bagno a metà del XIV Secolo
La presente ricerca descrive per la prima volta l'essenza di una signoria laica nella Val di Bagno. L'amicizia di Dante Alighieri con molti conti da Romena porta a prendere in seria considerazione la presenza del Poeta nel castello di Montegranelli o in quello di Bagno agli inizi del Trecento. Le mogli di due di questi conti, tra l'altro, erano, una la figlia di Paolo Malatesta e l'altra, dopo Francesca da Polenta, la moglie di Gianciotto Malatesta: i protagonisti della nota e tragica vicenda amorosa. La descrizione della topografia del castello di Montegranelli, dei signori che vi abitavano e delle vie che attraversavano la valle, introducono le vicende del conte Bandino di Uberto da Romena negli anni Trenta-Cinquanta del XIV secolo. La posizione giuridica degli uomini della signoria e dei poteri del conte scaturisce dalla narrazione delle concessioni di terre, degli iuspatronati ecclesiastici, dei feudi e delle accomandigie. Un regesto, ricco di toponimi, accompagna il lettore all'interno del castello di Montegranelli e in molti luoghi della Val di Bagno dandogli l'emozione di vivere in quegli anni. -
I «Casi di coscienza» primo trattato di deontologia medica (1589)
"I casi di coscienza"""" (1589) del medico imolese Giovanni Battista Codronchi (1547-1628), testo poi rielaborato nel """"De christiana ac tuta medendi ratione"""" (edita nell'Impero nel 1591), costituiscono il primo trattato di deontologia medica italiano ed europeo. La professione medica, fra scienza e società, guarda alla realizzazione di un buon operato con conoscenze tecniche, come anche filosofiche e spirituali, al rapporto con i colleghi come con i pazienti, alla complessa realtà dell'uomo e al suo stretto rapporto fra anima e corpo. La preparazione professionale si concretizza in una serie di doveri nei confronti del malato, sia sotto il profilo terapeutico che morale, rispondendo ad interrogativi etici, valorizzando la propria coscienza come quella altrui a partire dal senso del buon operato della propria disciplina a servizio della comunità. Si illustrano le regole comportamentali da seguire, importanti anche per la cultura e la formazione medica, portando alla diffusione di un codice uniforme." -
Il disegno di Bagno di Romagna durante le distruzioni e le minacce del fiume Savio fra Cinque e Seicento
Il paese di Bagno di Romagna, sorto e ampliatosi nel letto del fiume Savio, ha sopportato per secoli le sue inondazioni che tra Cinque-Seicento, due magistrature fiorentine registrarono con ricchezza di particolari. Tra gli architetti, gli ingegneri e i capomaestri che visitarono la Val di Bagno, vi furono tecnici impegnati in importanti realizzazioni di opere pubbliche nel granducato, e nella costruzione di ville e resedi per il principe: tra questi nominiamo Gherardo Mechini; David Fortini, nipote di Niccolò Pericoli detto il Tribolo; Francesco Baglioni, un intagliatore, credibilmente nipote di Baccio d'Agnolo. Fra tutti, però, emerge Bernardo Buontalenti che essendo in Val di Bagno, probabilmente per curarsi i primi sintomi della gotta, fu chiamato dal granduca a visitare per suo conto alcuni lavori aperti nella valle. La documentazione - che permette di descrivere le tragiche inondazioni e gli interventi degli uomini di Bagno e delle magistrature centrali per risanare il paese, che qualche volta rischiò di essere abbandonato, e mantenere utilizzabili le acque calde - fornisce anche splendide rappresentazioni grafiche, degne anche di una valenza artistica. -
Ornitologia del dipartimento del Rubicone. Con tavole a colori di Cesare Maioli (1746-1823)
Nell'""Ornitologia del Rubicone"""", Cesare Maioli descrive e disegna «uccelli nostrani e forestieri»: un'opera affascinante e policroma che Pietro Zangheri riteneva «un notevole contributo alla nostra avifauna». Nato nel 1746 a Forlì col nome di Francesco Antonio, Maioli assume il nome di Cesare entrando nell'Ordine dei Gerolomini, ove si fa docente di teologia morale e poi di fisica sperimentale. Soprattutto diviene un cultore del mondo infinito delle scienze naturali, con una dedizione che egli traspose sulla carta con note e disegni. «Avvezzo a contemplare le meraviglie della natura - scrive ancora Pietro Zangheri - tanto l'invaghì la bellezza de' suoi colori e la sua conformazione, che fé disegno di rappresentarla in carta». Angelo Turchini, grazie a una frequentazione di lunga durata con l'artista e scienziato forlivese, ce ne dà ora un'ampia testimonianza, con un ricco saggio introduttivo, nel quale si ricostruiscono biografia e impegno scientifico di Maioli, e con una policroma """"antologia"""" della sua opera di scienziato-illustratore: una vasta galleria dell'avifauna presente nel territorio dell'antico dipartimento del Rubicone."" -
I giorni del sacro e del magico. Tradizioni «dimenticate» del ciclo dell'anno in Romagna
Eraldo Baldini, l'antropologo culturale che più di ogni altro ha sapientemente indagato la cultura popolare della Romagna, ci conduce con questo libro in un viaggio fra diverse occasioni del festivo, portandoci a scoprirne le vecchie forme e i reconditi significati: si va dal giorno di Sant'Antonio Abate, patrono degli animali ed erede di un arcaico nume pagano, ai balli e alle «battaglie rituali» nel tempo di Carnevale, alla Segavecchia, ai Mattutini delle Tenebre della Settimana Santa, residui forse di cerimonie di cacciata del male e degli spiriti, agli scherzi primaverili delle Mischief Nights, ai talismani magici dell'Ascensione, alle ritualità velate di mistero della notte di San Giovanni, alla credenza nello Spirito del Grano, ai bagni propiziatori in mare nel giorno di San Lorenzo, alle ricorrenze autunnali dedicate sia ai morti che alla nuova vita insita nelle semine, ai dolci tipici del giorno di Santa Caterina, alle virtù suggestive del ceppo natalizio. Un viaggio nel passato per meglio comprendere un substrato culturale che ancora oggi ci definisce e ci influenza più di quanto possiamo credere. -
Condottieri di Romagna. Vol. 1: Il Duecento e il Trecento.
Il fenomeno delle condotte e delle compagnie di ventura incise profondamente sulle vicende politiche, sociali, economiche del secondo Medioevo e della prima età moderna. La storiografia si è trovata spesso divisa sulla valutazione di questo fenomeno, partendo dalle riflessioni decisamente negative di personalità dell'epoca come il Machiavelli o il Guicciardini, dalle fascinose per quanto dettagliate ricostruzioni biografiche della prima metà di un Ottocento romantico e risorgimentale, fino all'interpretazione strumentale operata con gli accenti propri della retorica di regime nel periodo fascista. In questi ultimi decenni studiosi come Larner, Mallet o Cardini hanno suggerito una lettura più asciutta e realistica del ruolo che i venturieri ricoprirono nella storia d'Italia. La Romagna fu una fucina di condottieri e di mercenari come i temuti e ricercati ""brisighelli"""", ma fu anche teatro del passaggio e delle imprese di quasi tutte le grandi compagnie che percorsero l'Italia. Queste pagine vogliono delineare i ritratti dei romagnoli che al mestiere delle armi dedicarono tutta la loro vita, nel bene e nel male, senza cedere alle lusinghe delle corti o al gusto del potere."" -
Storie e leggende della vecchia Romagna. Elzeviri e racconti di un grande narratore
"Francesco Serantini è stato l'autentico anche se occasionale scrittore che, come nessuno con tanta forza e verismo poetici, ha raccontato la Romagna minima fra Otto e Novecento. La critica ha tutto il tempo di verificare non tanto la validità ma la tenuta della sua opera, iniziata a sessant'anni, quando stava per concludere la sua lunga attività professionale di avvocato. Ma per ora si può tranquillamente affermare che Serantini fu il vero e unico grande interprete della Romagna, impareggiabilmente capace di fermare sulla pagina ciò che oggi è già storia, è già leggenda. Passano nelle sue pagine guerre e battaglie ferocemente combattute, avventure di sangue, fatti e misfatti amorosi, vicende di briganti e di fame, di valli e di larghe distese: luoghi dove si sfiancava e fioriva la vita di una umanità ignota e ignorata, di personaggi che solo Serantini ha saputo far rivivere in una colorita e viva presenza, altrimenti dimenticata e senza storia"""". (Walter Della Monica)" -
Il bugiardino per i maschi. Manuale di sopravvivevnza per le donne
Nella sua decennale collaborazione al quotidiano «La Voce di Romagna» l'autrice ha curato la rubrica La Piadinara, una sorta di Sex & The City, alla romagnola. Da quella esperienza ha tratto ispirazione per ritratti ironici sull'altra metà del cielo, quegli ometti che si incontrano sul cammino di ogni donna. Si tratta dei malcapitati che hanno avuto la sventura di abbordarla - inconsapevoli del fatto che le avrebbero offerto materiale per questo libro - e soprattutto dei ""Santi"""" che l'hanno sopportata e che, involontariamente, le hanno """"prestato"""" i loro difetti per alimentare la sua disposizione al sorriso e al sarcasmo. Il libro è dedicato alle sue amiche, """"apette sagaci e operose"""", che le hanno offerto spunti gustosi per le sue storie.""