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La febbre dell'io
Ambientato nella Ravenna millenaria le cui ombre e strade e andirivieni ben si dispongono a raccogliere questa storia di un neo-gotico di assoluta modernità. Il racconto ruota intorno alla figura equivoca del protagonista centrale, Augusto Bollani, l'ossesso per eccellenza, un pittore dal fascino autodistruttivo e dalla sessualità complicata. Lo ottenebra un potente sentimento di morte, del quale via via diventano vittime i comprimari del romanzo, essi stessi resi a tutto tondo nei legami multiformi che li avvincono in una tragedia di amore, morte e arte. -
Le due chiavi. Cronache da sottoterra
Il romanzo di Francesco Ciotti rievoca alcune delle pagine di più acuto interesse nella storia di Cesena. Racconta infatti le opere e i giorni di Robusto Mori, che fu suo celebre primario medico nella seconda metà dell'Ottocento, e intorno a lui mette sulla scena una intera comunità, dal popolo minuto ai protagonisti di prima grandezza nella storia della città, a cominciare da Eugenio Valzania: un vasto arazzo che il narratore stende tra due mondi: sopra la terra, tra le mura della città, e sottoterra, nelle miniere scavate nelle viscere delle vicine colline. Tra storia e invenzione, Ciotti costruisce un racconto ricco di contrasti, di attese, di tensioni, di sofferenze: una storia civile di miseria, di disuguaglianze, di conflitti sociali e di crimini efferati nell'epoca della prima globalizzazione industriale, così simile alla nostra: un tempo crudele, nel quale il cuore di un uomo, per aprirsi alla verità e alla vita, deve possedere due chiavi invece di una sola, la chiave del prossimo e la chiave di Dio, come il cuore di ciascuno di noi. -
Metamorfosi di una civiltà contadina. Le colline della Romagna-Toscana
In Metamorfosi di una civiltà contadina l'autore racconta i profondi mutamenti vissuti dalle campagne della sua vita, dal tempo in cui tutto veniva svolto per forza di braccia e con l'ausilio di pochi e rudimentali strumenti fino alla costruzione di un paesaggio caratterizato da una agricoltura ricca di macchine, di ausili scientifici, di conoscenze tecniche. E tuttavia, la collina si è spopolata e fra i pochi rimasti si è come dissolta l'armonia di un tempo, si è sciolto il legame che trasformava i singoli in una comunità solidale, dotata di valori condivisi. Così, dove la povertà univa, il benessere ha diviso. Il libro mette sulla scena personaggi che hanno caratterizzato le comunità evocate, ora per la serietà della loro vita, ora per la loro bonomia, ora per il dono dell'ironia, che accendeva di divertimento le giornate di quei tempi. Passano così momenti di cronaca, di storia, di commedia, di aneddotica, e insomma di tutto ciò che dà significato all'avventura alla quale abbiamo dato il nome di vita: di un'altra vita, naturalmente, quando i miracoli dell'informatica non avevano ancora reso possibile dialogare e creare amicizie con persone mai incontrate, dimenticando il vicino di casa. -
Luna e sabbie mobili
"In questi caliginosi tempi di incertezza e fragilità la poesia più che mai diventa forma perfetta come voce dell'anima, comunicando messaggi indelebili scritti su una sofferta quotidianità intessuta di piccole e grandi disillusioni. Trasporre la propria interiorità in versi assume perciò il ruolo di strumento interpretativo per questa realtà di ordinaria follia nella quale, volenti o nolenti, ci troviamo a navigare. Matteo Sabbatani ci regala con questa nuova silloge una lucida, impietosa (eppur amorevole) analisi della nostra condizione di umanità asservita. Nel raccontare di sé, il poeta si presta ad essere specchio ustorio per tutte le ipocrisie di cui ammantiamo la nostra quotidianità senza alibi né perdono, marcando ancora una volta il potere liberatorio della parola."""" (Rosarita Berardi)." -
Il borghese diffidente. Vita e certezze di Pellegrino Artusi
Chi era veramente Pellegrino Artusi? Un arguto bon viveur che coltivava la passione per la cucina? Un filantropo che lasciò quasi tutta la sua imponente ricchezza alla sua città natale? O un uomo profondamente amareggiato e diffidente sulla vera natura degli uomini? Un misantropo che nascondeva la sua identità dietro lo schermo brillante dell'ironia? E come un celebre brigante segnò la sua vita, cambiandola per sempre? A queste, e a molte altre domande, cerca di rispondere questo libro, in cui Pellegrino si presenta direttamente a noi e si rivela ben oltre l'immagine consueta, e parziale, del gastronomo spensierato. -
Io sono io
"Io sono io"""" non potrà né dirsi un romanzo né un saggio. Forse potremmo definirlo un libro di avventure, per quanto nulla abbia a che fare con praterie e foreste, castelli incantati o viaggi nell'infinito. Qui si racconta infatti un'avventura reale e umanissima e se in essa il protagonista è un'eroina, si tratta tuttavia di una persona reale, fatta di carne, di fragilità ed emozioni, il cui campo di battaglia non è l'orizzonte infinito dell'immaginario bensì la vita assunta sia nella quotidianità, sia nei suoi significati assoluti. L'eroina si chiama Greta ed è una giovanissima ragazza transgender la cui storia è raccontata da Cinzia, sua madre, in minute ricostruzioni di giorni e sentimenti, emozioni e progetti. Io sono io è quindi, nello stesso tempo, testimonianza e """"diario di viaggio"""", ricco del sapore agrodolce cui diamo il nome di vita, ma senza mai cedere al pietismo, alle consolazioni o all'autocompiacimento: racconta i fatti, presentandoli addirittura, non di rado, attraverso il filtro dell'ironia." -
Le epidemie nella storia di Faenza. Oro, fuoco e forca, dalla Peste Antonina al Coronavirus
Questo libro propone al lettore una passeggiata attraverso due millenni di storia di Faenza, con frequenti finestre sul mondo, l'Italia e la Romagna, per raccontare delle ""altre volte"""" in cui i nostri antenati si sono trovati drammaticamente a fare i conti con epidemie e pestilenze, devastanti per la vita individuale e collettiva e per lo spirito pubblico. Dalla Peste Antonina alla Peste di Giustiniano, dalla Morte Nera alla Bissa Bova, dal Colera alla """"Spagnola"""". Si tratterà dell'oro, del fuoco e della forca, cioè delle modalità di governo politico e sanitario delle emergenze, delle reazioni del popolo disperato e del ricorso sistematico al Signore Iddio, alla Madonna e ai Santi, per averne conforto e liberazione. Ci faremo largo attraverso i faticosi progressi della scienza medica, ai quali molti scienziati e dottori faentini e romagnoli hanno dato un rilevante contributo. Senza trascurare il permanere di una strisciante irrazionalità popolare, alimentata dal panico e dalla paura, alla ricerca persecutoria di capri espiatori, di """"untori"""" a cui dare la colpa per morbi che non si riusciva a debellare. Molto è cambiato ma, nella profondità dell'animo umano, c'è qualcosa di immutato e immutabile."" -
Attraversare l'abbandono. Vivere e trasformare la sofferenza d'amore
Romanzo e saggio si intrecciano in questo libro in cui si racconta la storia di sofferenza e rinascita dopo un abbandono, nel percorso che va dalla disperazione alla possibilità di tornare nuovamente a vivere. Questa è ""una storia"""". Ogni singola storia è declinata secondo le tante variabili umane e le differenti caratteristiche di personalità di chi vi è coinvolto. Tuttavia alcuni elementi comuni possiamo trovarli in ognuna, per il semplice fatto che apparteniamo al genere umano e dunque soggetti alla """"legge dell'attaccamento"""", così come John Bowlby l'ha definita: la legge del legame affettivo, che ci programma per vivere insieme agli altri e in cui il bisogno di vicinanza è la forza che modella i legami dalla nascita alle relazioni sentimentali adulte. Quando un legame si interrompe, di qualsiasi motivo si tratti, entrano in gioco stati emotivi che alterano l'equilibrio psichico e fisiologico: ci troviamo di fronte ad angosce e reazioni primordiali: la """"protesta"""", la """"disperazione"""" e il """"distacco"""". Questo è il tema del libro, racconto ricco di umanità e di sapienza, di un amore che muore, di un orizzonte che si chiude per sempre e della possibilità di una rigenerazione."" -
Terra e tradizioni. Storie, personaggi, civiltà delle campagne romagnole
L'autore ha condiviso con gli studenti e con gli amici gli aneddoti, le storie e le tradizioni romagnole e, vedendo come queste fossero conosciute solo superficialmente, ha deciso di raccoglierle in questo libro, da aggiungere ai tanti altri che costruiscono il muro della memoria della gente di Romagna. Non è un libro migliore né più completo e dettagliato di tanti altri che sono stati scritti sulle tradizioni romagnole, è un libro in più, che aggiunge una pagina ad una storia che diventa sempre nuova semplicemente perché viene raccontata con parole diverse. È quello che si faceva davanti al focolare e nelle stalle delle case contadine, dove la stessa favola veniva raccontata ed ascoltata cento volte, anno dopo anno, senza mai annoiare, perché, con parole e gesti diversi, descriveva brandelli di vita reale. Una speranza emerge da queste pagine: che i giovani romagnoli, riscoprendo le radici che li legano alla loro terra dura e siccitosa, ritrovino anche l'orgoglio di appartenenza ad un popolo che per duemila e duecento anni ha difeso con l'intelligenza, con la fatica e con il sangue la propria originalità e la propria schiettezza. -
Dante e il suo mondo. La vita, le opere e la Romagna
Dante e il suo mondo, nel settecentesimo della morte, vuole essere una guida integrale alla lettura di Dante, ricchissima di informazioni e di analisi e stesa in uno stile di trasparente chiarezza. Il libro, articolato in sette ampi capitoli e in una appendice, dà conto minutamente della vita e delle opere del poeta, in una ricostruzione fondata sulla lunga frequentazione con i testi della Commedia e delle opere minori e con la lettura di storici e saggisti, compresi i più recenti e valorosi. Non mancano ampi richiami alla Romagna, che abitò nel cuore del poeta con i suoi paesaggi e le sue città, con i suoi briganti e i suoi eroi e con l'esperienza di una ospitalità generosa e magnanima nella Ravenna del suo ultimo rifugio. L'autore si augura che il libro possa aiutare il lettore a riscoprire la grandezza del poeta, in una rivisitazione che ogni volta arricchisce la nostra sensibilità, alimenta l'amore per la poesia e l'etica comunitaria, quella che Dante raccoglie sotto il mito della cortesia e dei costumi che rallegrano la vita (l'amore e l'ardimento, l'amicizia e l'arte), e dunque «Le donne e ' cavalier, li affanni e li agi / che ne 'nvogliava amore e cortesia», come il grande poeta riassumeva quanto alla Romagna mitica del buon tempo andato: le strade lungo le quali, ancora oggi, è possibile progredire umanamente. -
Un canestro di vita
Gabriele è un predestinato: è nato per il basket e tutta la sua vita ruota attorno a un canestro. La vicenda personale del protagonista non si dipana, però, come una narrazione legata esclusivamente allo sport; piuttosto, essa descrive un'intera esistenza, animata dalle passioni e dal desiderio di affrontare sempre nuove sfide, in ambiti disparati. Così, in un alternarsi di momenti drammatici e gioiosi che scandiscono il fluire del tempo, si susseguono riflessioni sulla scuola e sul ruolo dell'educatore, sull'amicizia e sull'amore, nonché sul legame d'affetto verso un figlio, oppure, in mancanza di esso, verso un cane. -
Quel che vedevano in cielo. Comete, «prodigi», oggetti volanti nelle cronache e testimonianze dall'antichità alla fine del XVII secolo (con particolare riguardo all'area romagnola ed emiliana)
Fin dalla più remota antichità, il cielo e i fenomeni «straordinari» che vi si verificano sono stati guardati con attenzione, sconcerto, paura e meraviglia. Le comete, o altre apparizioni in svariate forme (travi di fuoco, draghi fluttuanti, spiriti combattenti, luci e colorazioni anomale, strani oggetti volanti), le piogge di sangue, le eclissi erano osservate con timore e con fervore pronosticante, anche perché ritenute segni arcani di sventure e di accadimenti eccezionali, in un connubio duraturo di astronomia e di astrologia. Non di rado, poi, i fatti e i loro presunti significati venivano piegati da chi li registrava e li commentava ad esigenze strumentali di carattere politico o religioso e ad intenti finalizzati a una ridondanza iperbolica, e la loro interpretazione era condizionata dai livelli culturali e dalle conoscenze scientifiche relativi alle varie epoche. Detto ciò, sarebbe superficiale liquidare sempre e comunque i racconti di certi eventi come fantasie o operazioni «editoriali»: i resoconti (numerosissimi in ogni epoca storica) di eventi celesti ritenuti «prodigiosi» possono infatti contenere, oltre a inevitabili esagerazioni, fraintendimenti e scopi strumentali, anche importanti elementi di «verità» e rappresentare, quantunque conditi dalla maraviglia del pensiero pre-scientifico, cronache e testimonianze relative a qualcosa di concreto e non sempre di facile decifrazione persino alla luce delle attuali conoscenze. Con un lungo e meticoloso lavoro di ricerca e di ricognizione in una mole enorme di fonti antiche, medievali e d'età moderna, oltre che con il ricorso a comparazioni con i più recenti studi scientifici ed astronomici, Eraldo Baldini ci conduce con questo libro in un viaggio tra le incredibili osservazioni fatte nei secoli dagli uomini europei, italiani e soprattutto dell'area emiliano-romagnola. Un viaggio ricco di informazioni e di implicazioni che non mancherà di affascinare i lettori, di condurli a risposte e di rinnovare in loro suggestive domande. -
Il Dario furioso. Franca Rame e Dario Fo. Teatro, politica e cultura nell'Italia del Novecento
Walter Valeri ha condiviso con Franca Rame e Dario Fo un tempo lungo della sua vita, vivendo coi due grandi attori progetti di futuro e il multiforme presente caratterizzato da una vivace, creativa e irripetibile esperienza d'arte, di teatro e di passione politica: una condivisione continuata anche nel tempo vissuto a Boston, durante la docenza alla Harvard University, in anni nei quali Valeri ha rappresento ufficialmente i due grandi attori come responsabile della cessione dei diritti delle opere in nord America, sud America, Cina e Giappone. In questa lunga frequentazione sono nati molti scritti, saggi e interviste, dei quali Valeri raccoglie qui una selezione, assicurando al lettore un quadro di particolare valore sulla personalità, le idee, il valore dei due premi Nobel per la letteratura, campioni di un teatro del quale le pagine del libro documentano intenzioni militanti, valore letterario e teatrale, e complessivamente il rendiconto affascinante di una delle più significative stagioni del teatro italiano del Novecento [RC]. -
Quando la vita si diverte...
Autrice di romanzi di coinvolgente interesse e di una raccolta di racconti - Romagnolate, tra folclore, memorie e puro gusto del narrare - Giovanna Gualdi trova forse nella misura del racconto uno dei suoi orizzonti più felici, come mostra in tutta evidenza questa raccolta di novelle, nata da un esercizio di scrittura e di inventiva che si è steso per un lungo ordine d'anni e che qui trova finalmente una sua sintesi di particolare valore. Vari nei loro temi narrativi, sorretti da una scrittura alacre e leggera, i ventisei racconti chiamano il lettore ai molti orizzonti di una fantasia di brillante inventiva, ma incardinata nel realismo dei fatti e nella verità dei personaggi, ciò che assicura una multiforme e multanime esperienza d'uomini e donne, ognuno di loro aperto alle molte occasioni assicurate dal vivere, alle ironie degli accadimenti, al divertimento del loro svolgersi e al dramma che pur brivida sotto la varietà dei casi e la commedia del loro svolgersi [rc]. -
Ansiagirl
"Credo sia presente in ognuno di noi quale sia e in che consista la dimensione straordinaria dell'adolescenza, l'età nella quale definiamo il senso e il significato del vivere, i progetti del futuro, il complesso delle idee che resteranno a fondamento della nostra vita; e poi le amicizie e, sopra ogni altra cosa, la scoperta dell'amore: un'età fondatrice e sognante, che non ritroveremo mai più nel corso della vita, irripetibile nelle sue tensioni, nelle sue filosofie, nelle sue esperienze di una ricchezza ineguagliabile. Aprirsi ai racconti proposti da narratori giovanissimi significa riscoprire quel tempo, come se fosse nuovo, ora che ne siamo lontani, e meravigliarci della sua bellezza dimenticata e della sua complessità, come Maria Vittoria ci dimostra in questo romanzo di scoperte e di attese, dunque di ansie, ma anche della meravigliosa costruzione della propria personalità: naturalmente ora in dissonanza con gli altri, i nostri avversari - in rapporto coi quali misuriamo la nostra forza - o in consonanza con coloro che amiamo, orizzonte di luce nei giorni della nostra meraviglia""""." -
Federico Fellini mio cugino. Dai ricordi di Fernanda Bellagamba
Delle sue origini gambettolesi Federico Fellini ha parlato con sentimento di poetica nostalgia, temperata dall'ironia propria del suo stile narrativo. Su questa traccia, Ezio Lorenzini ripercorre i diversi fili del rapporto tra Fellini e Gambettola, secondo le coordinate della vasta letteratura che ritrae i grandi nel loro privato e che ce li fa sentire, come noi, comuni mortali. Il genere conosce molta fortuna: va infatti incontro al diffuso gusto, incrementato dalla televisione, di frugare nella vita più intima di persone famose e di cercarvi l'inedito. Nel migliore dei casi emerge una aneddotica nella quale compaiono curiosità e notizie utili alla conoscenza del personaggio; nel peggiore dei casi vengono amplificati frammenti di vita, specie se pruriginosi, per aumentare le tirature... Il lavoro di Ezio Lorenzini va ben oltre, non solo perché ci porta a conoscenza di una serie di vicende familiari verosimilmente comuni, e tuttavia non prive di peripezie da romanzo, ma soprattutto perché avvolge la trama di un calore umano che, senza nulla togliere alla cura, infonde nel lettore un tale sentimento di partecipazione, da farlo sentire uno della famiglia [Massimiliano Filippini]. -
La Romagna delle pievi
L'esteso territorio rurale che circonda le città della Romagna è spesso costellato di piccole chiesette, molte delle quali denunciano, anche all'osservatore più sprovveduto, una esistenza in vita di molti secoli. Quando poi vi entriamo, a volte vi scopriamo dei veri e propri scrigni di arte e cultura: vecchi marmi lavorati, mosaici, lacerti di pitture, colonne e capitelli che trovano il pari solo nelle chiese dell'età d'oro ravennate. Questo patrimonio disperso nelle campagne e nelle colline del vecchio Esarcato e della vecchia Pentapoli, non è sconosciuto agli studi, anzi possiamo dire che è uno dei temi maggiormente affrontati da storici dell'arte e archeologi, a partire dagli anni in cui fu Soprintendente a Ravenna Giuseppe Gerola, il quale avviò una campagna di restauro in molte di quelle piccole fabbriche dimenticate. La possibilità di indagare a fondo la struttura degli edifici, che spesso si scoprivano essere costruzioni molto distanti nel tempo, innescò anche per la Romagna un filone di studi che ha visto discutere storici dell'arte di altissimo livello e l'azione di archeologi che hanno tentato di dare risposte ai numerosi interrogativi ancora aperti. Di molte pievi romagnole non conosciamo, ad esempio, la cronologia di costruzione. Inoltre, come si pongono le nostre chiese rurali nel contesto dello sviluppo dell'architettura altomedievale? Quest'opera non vuole certo trovare risposte a questi quesiti, ma vuole offrire, tenendo insieme l'intera Romagna, un percorso a chi volesse ripercorrere le indagini sulle tracce degli studiosi e degli archeologi del passato e una sintesi di quanto scritto fino ad oggi. -
I delitti del borgo marinaro
Storia d'amore e d'amicizia, di passioni, delitti e tradimenti, di denaro, sentimenti e sesso da leggersi nelle fredde sere d'inverno, accoccolati nell'intimità in semplice compagnia di un calice di Sangiovese o di un bel boccale di birra fresca e spumeggiante mentre fuori c'è una notte stellata che te la raccomando con una palla di luna grande così. -
Di corsa
Cosa lega un eccentrico dantista americano a un'infermiera che corre veloce, un professore squilibrato a una giustiziera di uomini violenti, una lituana bella e terribile a un avvocato di provincia, un giovane sardo rockettaro a un gruppo di ladri professionisti? Il piacere e lo spirito della corsa in tutte le sue manifestazioni, un colpo ardito ai danni delle vestigia di Dante, ma soprattutto un traguardo che tutti cercano di raggiungere, ognuno con i propri metodi e il proprio vissuto. Storie personali destinate a intrecciarsi sull'asfalto di una maratona, tra antiche basiliche e arcani mosaici, in una città magica e bella che non si lascia mai catturare fino in fondo. -
Il monaco e la volpe
Una favola tenera e struggente? Così ""Il monaco e la volpe"""" appare al suo aprirsi e nel suo svolgimento. E invece è una storia vera, ma di una tale densità e complessità da assumere le polivalenze di una storia esemplare e fin l'andamento di una parabola: nella quale, come ben sappiamo, i fatti assumono i valori del simbolo. E non a caso la prosa stessa par quasi avere il sapore di una preghiera. Ma anche si tratta di un puro raccontare, disponibile a farsi leggere ad ogni età, per quanto di semplice e di coinvolgente allo stesso tempo vi è nel suo distendersi. Semplice il tema, l'incontro di un monaco e di una volpe e il nascere di una sorprendente fraternità tra due mondi pur così lontani; suggestivo il paesaggio, tra boschi, sentieri e stagioni; immediata la disponibilità a farsi leggere; destinata a un lungo ricordo la storia che racconta della vita nella sua semplice assolutezza, nel suo nascere e svolgersi e finire. E nel suo segreto, quello del ricordo che la rende infinita nel suo durare nella memoria. Senza contare che le parole che narrano sono accompagnate da una serie di tavole a colori nelle quali è piena e perfetta la complicità tra il narratore e l'illustratrice [rc].""