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La civetta e la croce. Filosofia e religione cristiana in Hegel
"L'oggetto della filosofia della religione non è il Dio astratto della metafisica illuministica, ma il Dio vivente, il Dio che è Spirito. Le lezioni di filosofia della religione, però, non sono soltanto l'esposizione del concetto di religione e del processo che porla all'unità dell'oggetto. l'Assoluto, e del soggetto, la coscienza credente. Infatti, queste sono aneliti """"un colpo d'occhio"""" sul mondo contemporaneo ad Hegel. Il filosofo di Stoccarda riflette sulla scissione del soggetto che ha spezzato il suo rapporto armonioso che in precedenza lo legava alla verità e al contenuto infinito offerto dalla tradizione religiosa. In ogni corso. Hegel prende posizione di volta in volta in modo sempre aggiornato sulla situazione del suo tempo, per' poi tracciare a grandi lince un bilancio al fine di partire da lì nella ricerca della soluzione. Le pagine clic seguono vogliono ripercorrere in maniera sistematica, e talvolta con novità, l'itinerario speculativo hegeliano degli anni berlinesi sulla religione manifesta, ovvero il cristianesimo. Metodologicamente si è potuto procedere grazie alla traduzione italiana, a cura di Roberto Garaventa e di Stefania Achella. dell'edizione critica delle 'Vordesungen über die Philosophie der Religion', curata in Germania da Walter Jaeschke. Il presente lavoro si chiude con un'Appendice che contiene la prima traduzione integrale del 'Fraginent rom Dreieck der Dreiecke di Hegel', e con un saggio che ho voluto dedicare alle interpretazioni italiane che Raffaele Mariano, Benedetto Croce e Carlo Antoni hanno rivolto alla filosofia della religione di Hegel.""""" -
Il cinema delle stanze vuote
Questo volume fonda le proprie trame sulla ""malinconia"""" e dentro lo sguardo che taluni capolavori della cinematografia mondiale le rivolgono. Grazie invero a una forza straordinaria, il cinema riesce a indurci a una riflessione fulminea. Un solo sguardo, un dialogo immortalato dalla macchina da presa, lunghe sequenze su un ambiente naturale, un silenzio tra due amanti oppure una musica appena avvertita possono regalare rapidità di comprensione e al contempo complessità di riverberi e di contenuti. Pur non trascurando talune correlazioni filosofiche e letterarie (Drieu La Rochelle, Emil Cioran o Carmelo Bene), il libro si compone di tre capitoli che entrano nello specifico di alcuni film e nelle pieghe di importanti registi quali Pietro Germi, Louis Malle, Federico Fellini, Ingmar Bergman, Andrej Tarkovskij, Lars von Trier, Wes Anderson e Sean Penn. Ne vengono rimarcate connessioni, diversità stilistiche e di linguaggio, a dimostrazione che all'interno di un'opera cinematografica la mestizia dell'esistenza si possa dispiegare in mille complementari fotogrammi. Introduzione di Donato Novellini."" -
Emil Cioran. Odissea della lucidità
Emil Cioran, «antidoto contro le stregonerie e contro le intossicazioni del secolo» (Ceronetti), ha anticipato i problemi del mondo contemporaneo e la crisi generalizzata dei valori. La vita e l'opera (inclassificabile) di questo «maestro di lucidità» sono qui oggetto di una sintesi articolata in tre cerchi, da immaginare concentrici e le cui onde si propagano dall'uno all'altro. Il primo indaga il magma ribollente delle opere rumene, collocate in un'esistenza agli albori e nel clima culturale di una Romania in via di formazione. Nel secondo, centrato sulle opere francesi, si snodano i grandi temi ricorrenti in tutta l'opera: la noia, la lucidità, la ricerca di Dio, il corpo e la malattia, il dolore, il suicidio, la morte e, con più ampio spazio, il tema della scrittura. Al centro del terzo cerchio: Storia e Utopia, il libro preferito dell'autore, insieme al leitmotiv del Tempo, al quale si aggiungono i trentaquattro straordinari Quaderni, con i loro pensieri folgoranti, illuminazioni e paradossi. -
I dùrmienti
Dùrmiente è l'anima di Napoli. E dùrmienti sono i protagonisti di questi racconti. Ma quando il corpo della città si ridesta con devastante naturalezza, essi divengono vittime e carnefici del loro destino, e del destino di un'intera umanità. Ettore il cane scappa dalla bestialità della famiglia che lo ospita, e di cui egli è testimone muto, oltre che martire; Nino cerca la felicità nel ricordo di un odore, ma un giorno scopre l'inganno che i sensi e la memoria hanno ordito alleandosi; Spina 'e rosa si paralizza come un Cristo morente in salotto, mentre una tempesta di rose si abbatte come una nemesi sulla città; Antonio rifugia la sua famiglia in una cava nella Zona Rossa, per sfuggire un destino che pare invincibile; Giuseppe ha un amico immaginario che sgomina una banda di bulli, consentendogli un inatteso riscatto; Giovanni osserva la città disfarsi e andare alla deriva, ma un risveglio tardivo ricompone il suo sguardo frammentato sul mondo, restituendo speranza alle anime dùrmienti. -
La letteratura greca dell'antichità. Il periodo ellenico (700-480 a.C.)
Nel 1905 il princeps philologorum Ulrich von Wilamowitz-Moellendorff scrive, per l'editore Teubner di Lipsia, la sua storia della letteratura greca col titolo Die griechische Literatur des Altertums. L'opera faceva parte di una collana divulgativa, ma definirla un manuale, nonostante sia stata concepita per il grande pubblico, appare decisamente riduttivo. All'epoca Wilamowitz era all'apice della carriera scientifica: ordinario all'università di Berlino e autore di importanti contributi su Omero e sui tragici. L'opera, che in seguito ha avuto ampliamenti e ristampe, traccia una ricostruzione sintetica e penetrante della storia letteraria della Grecia antica dall'epos ionico fino all'età di Giustiniano coniugando la sistematicità dell'impostazione con scelte e valutazioni fortemente soggettive. Sorprendente è soprattutto il poco spazio concesso al periodo classico: circa due terzi dell'opera sono riservati infatti alle epoche ellenistica e imperiale. Tuttavia la prima parte, che qui si pubblica per la prima volta in traduzione italiana, contiene un profilo autorevole di Omero, alla stregua della seconda parte che offre stimolanti capitoli sui tragici e sulla prosa attica. -
Studi sul criticismo kantiano. Rappresentazione, serie temporali, metodo e libertà in Kant
Questo volume comprende quattro saggi che intendono dare un contributo a una più compiuta comprensione del criticismo kantiano. In questo ambito rientra lo studio del concetto di rappresentazione in Kant che, nel primo saggio della collettanea, interpretato secondo una originale prospettiva in rapporto al tempo, distinto in due serie temporali differenti, rende intelligibile i significati attribuiti da Kant al concetto di rappresentazione e alle figure del tempo. Nel secondo saggio, viene approfondita la distinzione tra metodo e sistema, dove il metodo assume tre sensi diversi, ma tutti rilevanti, per intendere l'illusione trascendentale e la metafisica kantiana. Nel terzo saggio è trattato in modo bene articolato il rapporto Crusius-Kant, esaminando sia il principio di ragion sufficiente nei due filosofi, sia l'idea di libertà che assume significati differenti in Crusius e in Kant. Nel quarto saggio su Lonergan e Kant vengono approfonditi i temi e i termini comuni ai due filosofi insieme con quegli aspetti che, opportunamente individuati, differenziano il pensiero di Lonergan da quello di Kant. -
Contrari e contraddittori nel criticismo kantiano
L'autrice in questa monografia ha indagato, con interesse teoretico, i concetti di contrarietà e di contraddizione nel criticismo kantiano, mettendo in luce, in rapporto a tre nuclei tematici di riferimento, le profonde e non sempre esplicite relazioni tra l'ambito logico e quello metafisico. Il primo nucleo tematico riguarda il rapporto tra metafisica e dialettica che, già nella Dissertazione del '70, è affrontato con spirito critico e legato essenzialmente alla scoperta di un'antitetica dell'intelletto sviluppatasi poi, nella più matura riflessione kantiana, come antinomia della ragion pura. Lo sviluppo critico di questo concetto è preceduto da un approfondimento della distinzione kantiana tra pensare e conoscere e da un attento esame sul duplice significato della dialettica, opportunamente considerato in rapporto alla logica generale e alla logica trascendentale. In riferimento alla dottrina delle antinomie, che introduce il secondo nucleo tematico del presente lavoro, l'Autrice riflette sul rapporto tra ragione, contraddizione e contrarietà, giungendo ad interpretare l'antitetica della ragion pura come un'opposizione tra termini contrari e non contraddittori. Ciò ha implicato - terzo ed ultimo nucleo tematico - una riflessione più articolata sul principio di non contraddizione e sul concetto di opposizione in Kant, indagato non solo nel suo significato logico e reale - che emerge sin dallo scritto precritico sulle ""Quantità negative"""" -, ma anche in quello analitico e dialettico da Kant teorizzato nella Dialettica trascendentale in funzione della dimostrazione del carattere soltanto apparentemente contraddittorio delle antinomie della ragion pura. Presentazione di Giuseppe Giannetto."" -
Conoscenza fenomenica e conoscenza metafisica in Schopenhauer. Dalla coscienza migliore alla scoperta della volontà di vita
L'autore in questo volume ha approfondito, mediante un'articolata interpretazione e un'adeguata prospettiva storico-filosofica, la teoria della coscienza migliore (das bessere Bewußtsein) nel pensiero di Schopenhauer, con particolare riferimento ai Manoscritti giovanili (Frühe Manuskripte) e alla genesi de ""Il mondo come volontà e rappresentazione"""". In base a questa prospettiva viene posto in rilievo, con un accurato esame della formazione filosofica di Schopenhauer, che la coscienza migliore, esprimendo, con le figure del genio artistico e del santo, un orizzonte sovrasensibile, si contrappone alla conoscenza fenomenica e al principio di ragion sufficiente, attentamente considerato in questo volume nelle sue quattro radici. L'autore, inoltre, prima interpreta la scoperta della volontà di vita, poi dimostra, con argomenti convincenti, che la coscienza migliore, apparentemente messa sullo sfondo del Mondo, riappare, seppure in forma negativa, nella noluntas con i temi della inclinazione sovrasensibile dell'arte e della virtù ascetica, già presenti nella metafisica giovanile di Schopenhauer. Presentazione di Giuseppe Giannetto."" -
Potere e antagonismo nel socialismo libertario europeo e americano del Novecento
Il tema del potere, e del contropotere, il ruolo degli intellettuali come agenti di trasformazione radicale all'interno della dimensione politica e sociale oltre che economica, la posizione antagonista da loro teorizzata e attuata in contrapposizione al sistema dominante specificatamente in relazione ai concetti di Stato, di capitalismo, di tecnocrazia, hanno da sempre orientato gli studi di Giuseppe Gagliano e sono stati oggetto di trattazione di diverse sue opere. Nel saggio che qui si propone, questa contiguità di posizioni emerge dall'analisi delle opere e dell'azione degli autori di punta che l'autore ha scelto di considerare: per l'Europa Michel Foucault e Michel Onfray, entrambi profondamente intrisi delle idee e dei valori emersi con l'esperienza del maggio francese; per l'America i protagonisti del libertarianism e della sinistra radicale rappresentati da Herbert Marcuse, Noam Chomsky, Howard Zinn, e David Graeber, protagonisti o eredi della contestazione sessantottesca. Accanto a questi ultimi è stato analizzato anche il socialismo libertario o meglio l'anarchismo pragmatico dell'inglese Colin Ward, singolare figura di architetto dalla profonda sensibilità sociale che ha tradotto nella sua professione oltre che nella sua opera teorica. -
I camminamenti della libertà nei labirinti della coscienza
Divise in sette unità didattiche, che l'autore raccoglie in questo volume, si tratta delle lezioni più significative del suo insegnamento universitario, conservando lo stile di comunicazione immediata e non rifuggendo da opportune ripetizioni di concetti ritenuti di importanza fondamentale sul piano teoretico e storiografico. Nello stile proprio delle lezioni, l'autore non ha mancato di proporre posizioni filosofiche decisamente nuove, di cui è profondamente convinto, soprattutto a livello teoretico. In particolare, le unità didattiche concernono: traiettorie filosofiche della modernità: il totalitarismo è il suo destino?; il naufragio del dio metafisico; la sfida di Heidegger sul totalitarismo: il Nietzsche di Heidegger; dal naufragio di Schelling alla ""disperazione"""" di Kierkegaard: la svolta mancata del pensiero moderno; Kierkegaard: la svolta epocale della modernità; Kierkegaard: il Singolo; il corpo della donna."" -
Fate in his eye and empire on his arm. La nascita e lo sviluppo della letteratura epica statunitense
Durante la Early Republic (1776-1815), una serie di poemi epici americani ripresero e rielaborarono i tratti caratteristici del genere epico europeo con lo scopo di creare una modalità narrativa specificamente nazionale. Tali 'imitative epics' ebbero un ruolo chiave per la definizione dell'impianto culturale e ideologico statunitense, e fra loro ""The conquest of Canaan"""" (1785) di Timothy Dwight e """"The Columbiad"""" (1807) di Joel Barlow rappresentano forse i testi più rappresentativi del tentativo americano di nativizzare il genere. Essi definirono in termini letterari il progetto politico e ideologico della nascente repubblica americana e dei """"padri fondatori"""" di creare uno stato-nazione indipendente contraddistinto da ambizioni internazionali. Prima ancora della pubblicazione di testi quali """"Moby Dick"""" e """"Leaves of grass"""", il tentativo di importare e ridefinire l'epica europea ha tracciato un paradigma culturale che, dall'epoca della fondazione repubblicana, e attraverso l'autodefinizione come impero globale, può essere ancora rintracciato oggi."" -
Il diritto dell'ambiente-Per un'ecologia politica del diritto
Questo volume della collana editoriale ""Pan. Paesaggio Ambiente Natura"""", a cura di Nicola Capone, comprende due saggi sul tema del diritto all'ambiente e dell'ambiente: il primo elaborato dal giurista Paolo Maddalena nel 1993; il secondo, più antico e precursore, redatto dal naturalista Franco Tassi nel 1976. Due studi entrambi ancora originali, sia per la chiarezza dell'esposizione, sia per la prospettiva tracciata. Introduce il volume Tomaso Montanari, che inquadra le questioni poste nella cornice costituzionale. Di fronte al vecchio antropocentrismo, gli autori affermano la necessità di una svolta biocentrica del pensiero. Struttura portante di questo nuovo discorso diventa la Comunità biotica della quale facciamo tutti parte, dal regno minerale a quello vegetale e animale. Si capisce che non è possibile considerare isolatamente l'essere umano, non è possibile neppure far riferimento solo alla specie umana, ma bisogna fare """"mente locale"""", imparare l'arte di abitare la terra sentendosi parte dell'intera comunità degli esseri viventi. Si tratta, come fanno notare gli autori, di una nuova etica che «allarga i confini della comunità per includervi suoli, acque, piante e animali e, in una parola, la terra» (Leopold 1949). Postfazione di Nicola Capone."" -
Filosofico esame di coscienza
I due dogmi fondamentali della religione, Dio e l'immortalità, restano così razionalmente indimostrabili; ma non si può dire che essi siano condannati a un'impossibilità assoluta... L'atteggiamento più logico del pensatore nei confronti della religione è di far finta che sia vera. Bisogna agire come se Dio e l'anima esistessero... Il paradiso eterno promesso all'uomo non è reale, eppure occorre agire come se lo fosse; occorre che quelli che non vi credono siano superiori in bontà, in spirito di sacrificio, a quelli che vi credono. -
Gog
La modernità, per i suoi critici, genera mostri: Gog è uno di questi. Un ""cervello"""" dalla curiosità insaziabile, prodotto di un'America opulenta e barbara, che col suo materialismo sta invadendo l'Europa. Gog fornisce a Papini l'occasione per costruire una galleria di personaggi reali o immaginari sui quali esercitare la sua fantasia visionaria, macabra e surreale. Dietro il suo sorriso ironico e beffardo affiora la convinzione, comune a non pochi intellettuali europei degli anni Venti e Trenta del Novecento, che la catastrofe della grande guerra, annuncio di nuove future apocalissi, abbia smentito tutte le illusioni del progresso e riportato il caos in un mondo che ha perso di vista i suoi valori più autentici. È ancora possibile una via di uscita? Introduzione di Anna Scarantino."" -
I beni comuni. L'inaspettata rinascita degli usi collettivi
Il presente volume «I beni comuni. L'inaspettata riscoperta degli usi collettivi» riporta una delle ultime lezioni pubbliche tenute da Stefano Rodotà nella sede dell'Istituto Italiano per gli Studi filosofici di Napoli alla presenza partecipata di ricercatori, amministratori e centinaia di cittadini. Il testo, corredato dai cinque contributi che animarono la tavola rotonda prevista per quell'occasione, mette al centro la tematica dei beni comuni in connessione con la più recente ripresa degli usi civici e collettivi in area urbana. In un dialogo vivo e ricco di spunti di riflessione Rodotà rilancia la sfida dei beni comuni nel vasto orizzonte del costituzionalismo dei diritti e dei bisogni, mettendo in evidenza la loro virtù trasformativa, la loro capacità di mettere in discussione categorie, come la sovranità e la proprietà, che appaiono consolidate e inesorabilmente orientate dall'ordoliberismo e dalla finanziarizzazione della società. -
Il materialismo romantico di Leopardi
La critica intelligente o almeno onesta dovrebbe preoccuparsi di restituire fedelmente l'immagine di un autore o di un'opera, anziché tentare di arruolarli sotto le proprie bandiere ideologiche: operazione non solo illegittima, ma inutile. Ostinati equivoci e pregiudizi settari adugiano ancora l'interpretazione di Leopardi: uno dei principali attribuisce al poeta una visione illuministica e progressistica, in realtà sconfessata da ogni pagina della sua opera e, come se non bastasse, da una lettera autografa di Leopardi stesso riemersa nel 1993. Non si tratta di negare l'evidenza né la radicalità del materialismo leopardiano, ma di riconoscerne la particolare natura anti-razionalistica. Infatti, da un lato Leopardi critica l'ideologia illuministica come ultima forma della nefasta spiritualizzazione moderna e, sulle tracce di Pierre Bayle, volge la ragione a un fine distruttivo di tutte le verità positive; dall'altro condivide paradossalmente aspetti propri del romanticismo tedesco e inglese, ma estranei al romanticismo italiano, erede dichiarato della tradizione illuministica. -
Storie di coppia
Irène Némirovsky scrisse i tre racconti qui pubblicati nella sua ultima stagione creativa occultandosi dietro pseudonimi. La confidente uscì in ""Gringoire"""" nel marzo 1941, firmato Pierre Nérey; Un bel matrimonio uscì postumo in """"Présent"""" nel febbraio 1943 siglato Denise Mérande. Ghermita dal gorgo di Auschwitz, l'autrice scomparve nel 1942: tra le sue carte inedite c'era L'amico e la moglie. Tre racconti perfetti e amari sull'infedeltà coniugale, tema centrale della narrativa di Irène."" -
La città contesa. Sessualità e appropriazione dello spazio urbano a New York negli anni Settanta
"Una discarica con profonde ambizioni artistiche"""": è così che Edmund White definisce la New York degli anni settanta. Una città in bancarotta, invasa dai rifiuti, devastata dal crimine e dal caos, uno spazio in cui il pubblico e il privato si confondono, che nella sua impermanenza e """"porosità"""" ricorda la Napoli di cui scrisse Walter Benjamin. Eppure in quegli anni - fra l'entusiasmo e l'irriverenza degli anni sessanta, e il conservatorismo e i nuovi assetti economici degli anni ottanta - New York fu teatro di una serie di significative trasformazioni culturali e urbane. Quello che emerge da un'analisi dei suoi movimenti sociali e culturali è una nuova idea di rivendicazione, di contestazione e infine di produzione dello spazio urbano. Questo volume prende in esame alcuni esempi di contestazione del territorio cittadino, mettendo in luce il rapporto con la città e le dinamiche interne delle comunità che li hanno animati: dall'attivismo portoricano ad Harlem all'affermarsi delle saune gay a Manhattan, dalle proteste contro il film Cruising fino alle comunità evocate dai due recenti memoirs di Eileen Myles e Edmund White." -
Vita breve di Trilussa
Trilussa, al secolo Carlo Alberto Camillo Salustri (1871-1950), fu poeta romanesco, coltissimo e raffinato, maestro della contaminazione tra la vena favolistico-moraleggiante e il ritratto spietato dei vizi e dei tic della borghesia. Estensore d'eccezione di questa breve ma densa e documentata biografia, Lucio Felici, studioso di Leopardi e Belli, mette in risalto il tratto fondamentale della poesia di Trilussa che è poi anche il carattere profondo della sua personalità: «Come non pensare alle tante figure trilussiane che suscitano ad un tempo il riso e la pietà, la pietà dopo il riso?» -
Saggi politici. De' principii, progressi e decadenza delle società (1791-1792). Ediz. critica
Francesco Mario Pagano (1748-1799) di Brienza, in Basilicata, una delle figure più eminenti dell'Illuminismo meridionale, attende ancora un'edizione organica e completa dei suoi numerosi scritti. Prima che l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici avviasse questo programma di ricerche, mancava addirittura una decorosa edizione critica dell'opera sua maggiore: i fondamentali ""Saggi Politici"""". Ma è l'intera opera del Pagano che deve esser riunita, accertata criticamente, annotata e resa finalmente disponibile nella sua interezza ai moderni lettori. Possono suonare oggi di alto ammonimento per tutti gli italiani i valori che Pagano seppe esprimere con rara coerenza nel corso dell'intera sua vita: l'amore per gli studi severi, l'austerità della condotta, il ripudio di ogni avidità o ambizione, la devozione alla giustizia temperata da un vivo senso di umanità, il sentimento del dovere verso la comunità civile, l'inflessibile fedeltà ai propri ideali spinta fino al sacrificio supremo. Un ragionevole programma di edizione prevede l'ordinamento dei materiali disponibili in tre gruppi di mole pressoché eguale: anzitutto i Saggi, summa del pensiero civile de Pagano; poi gli Scritti giuridici; infine gli Scritti vari, filosofici e poetici, letterari ed eruditi.""