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Saggi politici. Luoghi e varianti della prima edizione (1783-1785) rispetto alla seconda (1791-1792) e altri scritti etico-politici
Francesco Mario Pagano (1748-1799) di Brienza, in Basilicata, una delle figure più eminenti dell'Illuminismo meridionale, attende ancora un'edizione organica e completa dei suoi numerosi scritti. Prima che l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici avviasse questo programma di ricerche, mancava addirittura una decorosa edizione critica dell'opera sua maggiore: i fondamentali Saggi Politici. Ma è l'intera opera del Pagano che deve esser riunita, accertata criticamente, annotata e resa finalmente disponibile nella sua interezza ai moderni lettori. Possono suonare oggi di alto ammonimento per tutti gli italiani i valori che Pagano seppe esprimere con rara coerenza nel corso dell'intera sua vita: l'amore per gli studi severi, l'austerità della condotta, il ripudio di ogni avidità o ambizione, la devozione alla giustizia temperata da un vivo senso di umanità, il sentimento del dovere verso la comunità civile, l'inflessibile fedeltà ai propri ideali spinta fino al sacrificio supremo. -
Diari di un corpo. Materiali da un laboratorio di didattica medica
Gli interventi di questo volume sono il racconto a più voci di un esperimento didattico. Ognuno ne ha vissuto un aspetto limitato e peculiare; sono le tessere di un mosaico, necessariamente incompleto, che serve a qualificare e dare corpo al nostro lavoro di docenti. L'idea alla base è la stessa di Rashomon, il film del 1950 di A. Kurosawa, una narrazione riproposta ogni volta con gli occhi di chi l'ha vissuta. Sempre la stessa, ma sempre diversa. A chi legge il compito di ricostruire un suo proprio percorso tridimensionale, grazie alle tante sfaccettature che i diversi punti di vista propongono. Tutti soggettivi. Nessuno è la ""verità"""". Non siamo a conoscenza di esperienze simili, almeno in Italia, e questo volume ha perciò anche l'ambizione di disvelare gli strumenti di lavoro e i procedimenti messi in gioco. Un """"manuale"""" che utilizza la forma del racconto per narrare i propositi, i successi, i fallimenti, le difficoltà, le contingenze, che ogni esperienza pedagogica si trova ad affrontare."" -
Pessimismo?
Già all'apparizione del ""Tramonto dell'Occidente"""" (1918) Spengler incorse nell'accusa di pessimismo, oltre che di dilettantismo. L'autore, dal canto suo, prima ancora che fosse pubblicato il secondo volume (1922), respinse energicamente simili addebiti, chiarendo innanzitutto di non essere o di non considerarsi affatto un pessimista, come risulta dallo scritto """"Pessimismo?"""" (1921) che riproponiamo insieme con due conferenze pressoché coeve, l'una dedicata alla lirica (si può ricordare che Spengler stesso amava scrivere versi), l'altra al pensatore che egli considerò sempre il suo nume tutelare: Nietzsche. Il saggio di Marcello Veneziani, che accompagna la presente edizione, ripercorre le alterne sorti dell'opera di Spengler nel Novecento, le ragioni politiche dell'ostracismo che essa subì e infine segnala la lungimiranza e i limiti di una profezia grandiosa, benché in parte mancata."" -
Una rivelazione minacciosa
La «rivelazione minacciosa» alla quale si riferisce il titolo di questa raccolta di brevi scritti di Mario Andrea Rigoni - che rientrano nel genere del personal essay - è quella della malattia e del dolore. Le due esperienze rappresentano infatti per l'autore non solo una separazione dalla vita ordinaria ma anche uno choc conoscitivo, un rovesciamento delle certezze quotidiane, insieme «porta e assaggio dell'Inferno». Tale visione non esclude che nella vita l'evento opposto al dolore, ossia la felicità, si offra miracolosamente all'individuo, persino nelle forme più piene: solo che essa, come la fortuna, come tutte le cose umane, «non è destinata a durare». -
Il Sessantotto a Napoli
Il cronico isolamento di Napoli rispetto alle casse di risonanza dei mass-media nazionali ha portato fin dalle origini all'incomprensione della specificità del Movimento Studentesco napoletano rispetto a quello di altre città italiane. Anche il recente doppio fascicolo della rivista ""Micromega"""" intitolato """"Sessantotto!"""" ignora del tutto la storia del Movimento Studentesco a Napoli. Il libro si propone di mostrare come Napoli non fu lo specchio opaco di quello che avveniva altrove, né si chiuse in dinamiche locali. Il '68 napoletano fu caratterizzato da una produzione teorica di ampio respiro e per certi aspetti senza eguali nel contesto italiano, grazie al lavoro della Sinistra Universitaria, l'organizzazione di massa che divenne guida del Movimento Studentesco napoletano. Tale apporto teorico trovava le sue radici nell'ampia discussione del marxismo svoltasi a Napoli ai massimi livelli, da Antonio Labriola a Benedetto Croce ad Amadeo Bordiga, fino al Gruppo Gramsci degli anni Cinquanta. Degli scritti del Movimento Studentesco il libro presenta una scelta antologica accompagnata dai saggi di Gianfranco Borrelli dell'Università di Napoli Federico II, di Vittorio Dini dell'Università di Salerno e di Antonio Gargano dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (tutti e tre partecipi di quegli eventi), che si propongono di cogliere la specificità del '68 napoletano nella sua originalità teorica e nelle sue radici storiche."" -
Parmenide
In questo volume sono raccolti gli scritti che per oltre mezzo secolo il fondatore dell'ermeneutica filosofica ha dedicato al padre del pensiero occidentale. Mirabile sintesi di rigore filologico e passione filosofica, il confronto di Gadamer con Parmenide, e i suoi ""effetti"""" storici, si mostra come un fecondo terreno di applicazione delle teorie interpretative del grande pensatore tedesco. I testi gadameriani sono qui accuratamente corredati di note e rimandi esplicativi che permettono di consigliarne la lettura oltre che a esperti anche a studenti liceali e universitari."" -
La filosofia dei nazionalismi europei
Il termine filosofia ricorre nel titolo del volume e anche nel titolo di ognuno dei capitoli: c'è, in sequenza, ""l'idea di nazione e le filosofie nazionaliste"""", poi """"la filosofia della potenza nazionale e razziale"""", poi ancora """"la filosofia dell'espansione coloniale"""", infine """"il populismo etnico in filosofia"""". Il termine filosofia compare in un'accezione particolare. Serve qui a indicare l'insieme di idee specifiche che intorno a un concetto più generale, quello di nazione, sono state formulate al fine di dargli una sufficiente consistenza e organicità."" -
Sfiducia e sragione. Trattato teologico-politico
"Nel suo nuovo libro Antonio Carulli sembra voler portare il suo contributo a quel particolare genere di letteratura filosofica che - da Fichte a Jaspers - è andato definendosi sotto titoli come """"Tratti fondamentali dell'epoca presente"""" e """"La situazione spirituale del tempo"""". Ma forse, ancor di più, si avvicina a quegli Sguardi sul mondo attuale, dedicati """"alle persone che non hanno sistemi e sono fuori dai partiti"""", che accompagnarono Paul Valéry per tutta la vita. Se non fosse che, qui, tutto è avvolto dall'atmosfera cinerea dell'interminabile declino dell'Occidente che, più che alla classica """"morfologia della decadenza"""", fa pensare a una versione en philosophie della palude definitiva attraversata dal """"corrusco teologo"""" dell'ultimo Manganelli. Sotto il titolo che, con spregiudicatezza luciferina, capovolge quello della famosa Enciclica che fu, si dipana, come recita il sottotitolo """"spinoziano"""", un Trattato teologico-politico negativo, in cui si parla di tutto, di cristianesimo e religione, di democrazia e migranti, di islamismo e terrorismo, per finire con un abbozzo di filosofia della storia e una scheggia di ontologia sulla eterna quaestio de nihilo, nello scenario di un fosco dramma cosmoteandrico. Al centro, indubbiamente, la questione del cristianesimo e della nostra """"abitudine"""" alla sua comodità, che l'autore svolge in una serie ipnotica di variazioni, vestendo quasi i panni di un Croce (Perché non possiamo non dirci cristiani) risvegliato d'un colpo dal sonno storicistico dallo scetticismo di Hume e del suo principio fondamentale: the Custom or the Habit. Anche se, in queste pagine, per rispondere alla domanda che si pose una volta Cioran, lo scettico rivela senz'altro i tratti del demonio. Per concludere con un ultimo rovesciamento: proprio nell'astenia delle sue masse di assuefatti la Cristianità o Europa nasconde forse l'arma segreta che la salverà dall'attacco degli invasati che la minacciano da altri, più arrembanti mondi. Anche costoro, infine, stregati dalla nostra accidia, si abitueranno."""" (Piercarlo Necchi)" -
L' esistenzialismo di Omero
Scritto nel 1951 in occasione della ricorrenza dei duecentocinquant'anni di un ginnasio viennese, e muovendo dal presupposto che la filologia classica - una scienza il cui oggetto sono le opere da cui ci separano più di duemila anni - debba giovarsi del contributo di altre discipline, Karl Dienelt, discepolo di Viktor Frankl, legge nei poemi di Omero un inaspettato esistenzialismo nell'accezione del noto fondatore della logoterapia. Da una parte ci sono gli dèi immortali, dall'altra gli eroi, mortali e consapevoli, come Achille, della propria fine. «La finitezza dell'uomo non costituisce un momento dell'essere che lo privi di significato, ma al contrario essa è basilare proprio per il significato dell'umana esistenza. ""Nella limitatezza del tempo e dello spazio terreno l'uomo deve compiere qualcosa conscio sempre di essere mortale e tenendo ben presente la propria immancabile fine""""»."" -
Angelo Fortunato Formiggini. Profilo di un editore. «Un signore che si diverte a pubblicare dei libri belli»
In questo volume si accosta la figura, dallo straordinario fascino, dell'editore modenese, di origine ebraica, Angelo Fortunato Formíggini, nato nel 1878 e morto sucida nel 1938 all'indomani dell'emanazione delle leggi razziali. Con un racconto appassionato, non meno che puntuale nei riferimenti storico-cronologici, si attraversa la vicenda sui generis di una singolare figura di intellettuale illuminato, più che di imprenditore, uomo particolarmente colto e ironico per vocazione, instancabile organizzatore di cultura e divulgatore, sagace osservatore del suo tempo. Si tratta di un racconto che emerge nella sua potente attualità, vicino a noi come non mai perché capace di far riflettere e commuovere ancora, col suo carico di gloria, ma anche di profonda amarezza. Sullo sfondo, le vicende storiche italiane tra Otto e Novecento e l'avvento del fascismo, con il fatale chiudersi della sua morsa totalitaria sul destino personale di un uomo che aveva fatto dei libri la sua ragione di vita. -
La letteratura greca dell'antichità. Il periodo attico (480-320 a.C.)
Seguendo una prospettiva anticlassicistica cui si mantenne fedele dalla gioventù fino all'estrema vecchiaia, il grande Wilamowitz nella sua Letteratura greca dell'antichità dedica all'età classica (V e IV sec. a. C.), la più conosciuta e rinomata, soltanto una settantina di pagine su un totale di oltre 300. Ma le pagine che egli scrive su quello che chiama ""periodo attico"""" sono all'altezza della fama che lo vuole tra i più grandi, se non il più grande, filologo classico di tutti i tempi. I ritratti che Wilamowitz traccia tra gli altri di Sofocle, di Euripide, di Isocrate, di Senofonte e di Platone mettono a fuoco le grandi personalità letterarie dell'epoca condensando magistralmente aspetti biografici, sfondo storico e valutazioni estetiche. Uno dei capitoli più interessanti e per certi versi sorprendenti di questa sezione della Letteratura greca è quello dedicato all'origine delle forme drammatiche. A oltre tre decenni di distanza dalla giovanile querelle che lo vide protagonista contro Friedrich Nietzsche, qui Wilamowitz - pur continuando a rivendicare la bontà e la necessità del cosiddetto metodo storico-critico - non esita a dichiarare che «tragedia e commedia, quelle diventate storicamente generi greci, hanno la medesima radice: l'estasi dionisiaca»."" -
Guida di Napoli per bambini curiosi
Napoli è una città davvero speciale, frutto del passaggio di tante diverse civiltà che hanno voluto lasciare in questo magico golfo il proprio segno. Greci, romani, bizantini, normanni, svevi, angioni, aragonesi, spagnoli, francesi... ognuno ha costruito, modificato, reinventato una parte della città, portato cultura, arte, nuove tradizioni che si sono mescolate alle precedenti. Potrai scoprirle in ogni angolo della città, ed ogni luogo ti racconterà una storia, una leggenda, un frammento di questo passato così ricco. Questa guida è scritta per farti conoscere non solo tutti i più interessanti paesaggi e monumenti di Napoli, ma anche le sue leggende, le curiosità, i segreti... come quello dei pizzaioli, la cui arte è stata dichiarata patrimonio immateriale dell'Umanità dell'UNESCO! Una città da visitare, ma anche da gustare nelle sue prelibatezze! Sei pronto ad esplorare la città fino alle parti più segrete della Napoli sotterranea? Allora partiamo! Otto bellissimi itinerari tutti da scoprire, ricchi di affascinanti misteri che ogni bambino curioso vorrà conoscere! Età di lettura: da 6 anni. -
Misticismo matematico e scienza matematica della natura. Considerazioni sulla storia delle origini della scienza esatta (1940)
Apparso per la prima volta sulla rivista “Lychnos” nel 1940, il saggio Mathematische Mystikrnund mathematische Naturwissenschaft. Betrachtungen zur Entstehungsgeschichte der exakten Wissenschaftrndenota il mai del tutto assopito interesse di Ernst Cassirer per la scienza esatta e per il suornstile di pensiero. Quest’ultimo deve la sua specificità principalmente al suo essersi faticosamenternaffrancato da forme più o meno eccentriche di misticismo e magismo rinascimentale.rnÈ per l’appunto nel nuovo ideale di “esattezza” rappresentato dalla scienza matematica, cherntrova applicazione il detto di Niccolò Cusano secondo il quale nihil certi habemus in nostra scientia,rnnisi nostra mathematicam. Cassirer, nelle sue numerose opere, ha più volte posto l’enfasi sul contributorndeterminante della matematica per la nascita e per lo sviluppo della scienza moderna, cherngiustamente il filosofo di Breslavia (ora Wrocław, in Polonia) rinviene, nella sua forma più matura,rntanto nella logica sperimentale di Galileo Galilei, come anche in Keplero. Questi ultimi, oggettorndi analisi del presente saggio, assurgono al ruolo di fondatori di quel Gedankenstil che tanto harncontribuito allo sviluppo della forma mentis che fu alla base della rivoluzione scientifica moderna. -
«I conti col Manzoni». Saggi sulle riprese manzoniane nella contemporaneità
L'influenza esercitata dagli scritti manzoniani sulla letteratura dei secoli XX e XXI rappresenta un campo di ricerca molto interessante e in continuo sviluppo. Dopo il 1827 ben pochi autori della nostra letteratura hanno potuto evitare il confronto (o lo scontro) con il grande modello ottocentesco. Questo volume nasce da un progetto più ampio, avviato nel 2012 ed edito nella sua prima parte nel 2017 con il titolo Dopo Manzoni. Testo e paratesto nel romanzo storico del Novecento (Sinestesie). Nel continuum della ricerca volta ad analizzare le riprese manzoniane nella contemporaneità letteraria, i contributi si sono progressivamente evoluti e ampliati anche al di fuori del singolo panorama del genere romanzo storico. Questo testo, quindi, raccoglie, in maniera organica e strutturata, diversi contributi altrimenti sparsi: si tratta per lo più di saggi inediti, articoli o atti di convegno attualmente in corso di stampa e studi vari editi dopo il 2017 e aggiornati al 2019. Articolati in quattro capitoli, i vari testi critici sono dedicati rispettivamente alle riprese manzoniane rintracciabili nella prosa del Novecento e del Duemila, nella poesia contemporanea e nella parodizzazione dei Promessi sposi, sempre attuale e in continua evoluzione. In tal modo ci si auspica di fornire un quadro quanto più possibile completo e dettagliato dello stato attuale della ricerca in merito ai singoli argomenti trattati. -
Leopardi tra i filosofi. Spinoza, Vico, Kant, Nietzsche
La statura filosofica di Giacomo Leopardi è un dato ormai ampiamente acquisito. Più recente è lo studio analitico della sua formazione filosofica e scientifica, grazie a un più attento vaglio delle fonti dirette, indirette e possibili, e delle sue frequentazioni intellettuali, quale intendono fare i primi tre saggi qui raccolti. Dall'esame del rapporto di Leopardi con alcuni vertici della tradizione filosofica moderna, Spinoza, Vico e Kant, emerge più nitidamente la proposta metafisica del Recanatese: quella di una Natura che non solo produce e distrugge gli individui, ma crea anche forme eccedenti il circolo di produzione e distruzione, come la poesia e l'amore. Il quarto saggio ricostruisce l'interpretazione che Nietzsche diede della poesia di Leopardi, sotto il segno schopenhaueriano del pessimismo. -
Nozioni giuridiche fondamentali europee
Il progetto di un'Europa unita, così come elaborato dai padri fondatori dell'Unione europea, conserva sempre il suo irresistibile fascino. L'edificazione nel continente di una ""casa comune"""", attorno ai valori della pace, della libertà, della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti umani possiede ancora la sua attrattiva, tanto per le giovani generazioni quanto per quelle meno giovani. Il libro dal titolo """"Nozioni giuridiche fondamentali europee"""" non presume l'esaustiva trattazione di tematiche, che, nel tempo, sono divenute più estese e articolate via via che, dopo il primo tentativo effettuato con il Consiglio d'Europa, l'integrazione tra gli Stati europei è progredita grazie all'Unione europea, ma vuole rappresentare un agevole strumento di studio del diritto europeo, il cui obiettivo è di incuriosire, appassionare e orientare chi si trova ad affrontare questa materia sia all'università sia durante il suo percorso professionale. Le origini storiche, i vari trattati internazionali istitutivi e modificativi delle Comunità europee, i principali risultati ottenuti in termini di libertà e diritti fondamentali dalle imprese e dai cittadini europei, la struttura e il funzionamento dell'Unione europea, le fonti del suo ordinamento giuridico e i suoi possibili, futuri, sviluppi sono argomenti ai quali è stato riservato ampio spazio all'interno del volume."" -
L' Agamennone. Monodramma lirico. Ediz. ampliata
A 230 anni dalla prima stampa (1787) si presenta l'edizione critica dell'""Agamennone. Monodramma lirico"""" di Francesco Mario Pagano, avvocato, docente universitario, saggista, poeta e drammaturgo, autore dei fondamentali """"Saggi politici"""", che conclude la vita tra i martiri del 1799. Il teatro di Pagano di forte impronta classicistica costituisce uno stampo evocativo per la rappresentazione e l'analisi delle tematiche storiche e civili che diffondono anche nelle opere poetiche gli interessi giuridici dell'autore. Tra queste opere l'""""Agamennone"""" occupa per la natura sperimentale della forma del dramma, per il grado di intensità delle passioni e i riferimenti politici una indiscussa centralità. La trama riprende la scrittura poetica dell'""""Ifigenia in Aulide"""" di Euripide, uno dei più indicativi testi politico-retorici ateniesi. Il carme politico recitato da Ifigenia rappresenta il modello ideale del cittadino dell'impero oligarchico ateniese, quel modello che aveva consentito l'affermazione della supremazia dell'Eliade nel Mediterraneo orientale; un modello che, attraverso le traduzioni e i commenti, non resta senza effetti sullo svolgimento del pensiero filosofico del XVIII secolo, a partire proprio da Pagano, sul cui animo il mito di Ifigenia produsse una durevole profonda impressione. In appendice è proposta la copia anastatica dell'unica ristampa dell'""""Agamennone"""" curata da Vittorio Imbriani nel 1885, un'edizione ragguardevole per ragioni di storiografia filologica e critica. Una curatela dotta, corredata di fitte note storico-critiche, nella quale severo ed esigente Imbriani esprime sull'""""Agamennone"""" paganiano un elogio indiscusso."" -
Diari di un filosofo (1930-1934)
Dal 1930 al 1934 il filosofo Giuseppe Rensi cominciò ad annotare su qualsiasi foglio di carta che avesse tra le mani i pensieri come si presentavano alla mente. Questi pensieri presero, via via, forma di libro, di diario intimo e di meditazione. «I miei libri di meditazione – scrive Rensi – devo compormeli da me. Non posso accettarli da un altro, nemmeno da uno dei grandissimi, un Marco Aurelio, un Epitteto, un Seneca; perché anche in costoro c'è qualcosa che o non mi piace interamente o mi è indifferente e non mi dice nulla. Devo dunque farli io per me. E sono questi; queste ""pagine di diario"""". Sono per me, non per gli altri». Sono qui raccolti in un solo volume tutti i diari che Rensi andò pubblicando dal 1930 al 1934 (Scheggie, Impronte, Cicute, Sguardi, Scolii). Il filosofo dice: «Sono per me, non per gli altri»; ma, a giudicare dall'arricchimento spirituale che si ricava dalla loro lettura, è giusto annoverare il filosofo Rensi anche tra i grandi moralisti europei."" -
L' anglomania e l'influsso inglese in Italia nel secolo XVIII
Della vasta e variegata opera di Arturo Graf, ""L'anglomania e l'influsso inglese in Italia nel secolo XVIII"""" è senz'altro il libro più divertente e riuscito. Nell'ultimo libro della sua vita, davvero il Graf tocca l'apice dell'erudizione e dell'arte; davvero si rivela """"poeta e maestro"""" - per citare le parole del busto che campeggia nell'Università di Torino - capace di coniugare erudizione e poesia, ironia e ammirazione, brio e spontaneità e di erigere un piccolo-grande monumento letterario, dove lo spirito europeo aleggia mirabilmente, e i Baretti, i Rolli e gli Algarotti, i Thompson e i Pope, i Voltaire e gli Alfieri e mille altri ci appaiono vivi e vicini, quasi fossero in conversazione con noi. Arricchita di un ampio indice dei nomi e delle opere, che supplisce alla mancanza di note e riferimenti bibliografici del testo originale, questa nuova edizione - l'unica dopo quella del 1911 - si candida ad essere, d'ora in avanti, l'edizione di riferimento, e ci restituisce un classico della storiografia letteraria, un'opera appassionante, educativa nel senso più nobile del termine."" -
Introduzione a Eraclito
Qual è il segreto delle parole di Eraclito, che più passano gli anni più sembrano attuali? Il motivo è che Eraclito ha catturato quel che non cambia mai. Lo ha imprigionato in poche ed enigmatiche frasi, che trattengono ciò che è definitivo e ineluttabile. Del mondo, della storia, dell’uomo. Per questo, sono parole sempre contemporanee: leggendole incontriamo la realtà al di là del tempo e nell’immutabile ritroviamo noi stessi.