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Mostrati 1901-1920 di 10000 Articoli:
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La Strölga
Giacomo Clementi, deciso a lasciarsi alle spalle i suoi trascorsi poco brillanti da investigatore privato, resta suo malgrado invischiato nella sparizione del figlio di Ines Gentilini, conosciuta come la Strölga. In mancanza di un colpevole, tutti sembrano accanirsi su di lei: il marito l'ha lasciata, i giornalisti la pedinano, il paese la guarda con diffidenza. L'unica a sostenere l'innocenza di Ines è Marta Zaniboni, amica e socia in affari, che durante le indagini intreccia una relazione con il carabiniere Michele Filangeri, amico d'infanzia di Giacomo. In una Romagna che si scontra con la diversità, il pregiudizio è il mezzo più semplice per difendersi dal cambiamento: sostenuto dalla proliferazione di notizie, spesso prive di spessore, non consente di comprendere la realtà dei fatti. A volerlo classificare in un genere, questo romanzo potrebbe essere ascritto al giallo di striscio, tra la detective story e il noir, dove le due voci narranti assistono agli eventi che si susseguono intorno a loro, senza esserne coinvolti, impotenti di fronte all'ennesima vicenda giudiziaria. -
I sindaci della Repubblica. Le trasformazioni della vita municipale emiliano-romagnola nel secondo dopoguerra
Già nei primi decenni del secondo dopoguerra la dimensione municipale delle identità e delle appartenenze politiche emerse con forza quale dato caratteristico della storia dell'Italia repubblicana. Nel volume, per i primi decenni postbellici, dalla Ricostruzione al boom economico, il privilegiato interesse per l'area emiliano-romagnola è collocato nell'orizzonte dello spazio nazionale. I saggi qui raccolti cercano di far interagire lo spazio regionale con quello municipale (tra Bologna e la Romagna, con una lente di ingrandimento su Cesena, Forlì e Ravenna), coniugando altresì la dimensione politico-amministrativa con quella socio-economica, nella consapevolezza del ruolo assunto dai comuni (e dai sindaci) nello sviluppo locale. Protagonisti della rinascita democratica della nazione italiana fin dalle consultazioni amministrative della primavera 1946, figure di sindaco spesso assai popolari e carismatiche esercitarono una funzione di raccordo permanente tra le istanze della politica nazionale e delle amministrazioni locali per lo sviluppo del territorio. -
La Rocca di Ravaldino in Forlì
La Rocca di Ravaldino è uno dei luoghi della memoria di Forlì. Il sito era un tempo assai imponente, difeso da possenti rivellini, cinto tutt'intorno da una rete di ampi e profondi fossati. Davvero impressionante doveva essere il colpo d'occhio per chi vi si avvicinava. In poco più di trent'anni si creò il mito della Rocca di Ravaldino, dall'edificazione, iniziata nel 1471, alla caduta, avvenuta sotto i colpi delle artiglierie di Cesare Borgia, nel 1503. Da allora questo glorioso monumento, divenuto sede carceraria e detentiva in tempi e circostanze diverse, è andato incontro a una sorte terribile e ingiusta: passare da bastione di difesa della libertà a simbolo di repressione. Anche se il corso della storia ne ha dissipato in parte la magia, queste pietre continuano a resistere con tenacia contro un destino fatto di gravissime mutilazioni e di abbandono. Se questi muri potessero parlare racconterebbero di un passato glorioso, di un tempo oramai remoto, in cui anche Forlì si trovava al centro della vita politica della penisola. -
Ponti della Romagna. Un tesoro nascosto
Nell'antico testamento si dice che, con il passar del tempo, di coloro che ci hanno preceduto non resta più alcun ricordo, ma che neppure di noi o dei nostri successori si serberà memoria da parte di coloro che verranno in futuro. In effetti sembra essere questo il destino di una parte della nostra storia più o meno recente, quella che vede protagonisti quelle donne e quegli uomini che per generazioni hanno avuto la forza, il coraggio e la tenacia di vivere sui monti dell'Appennino Tosco-Romagnolo. A loro sono dedicate queste pagine, nella speranza che i loro sacrifici e le loro opere non vadano perdute per sempre e che sia ancora possibile, come atto di riconoscenza, conservarne alcune, tra le più belle ed importanti: i ponti! -
Il protettore
Siamo a Roma, in uno qualsiasi degli anni futuri, sotto il regno di Orlando, l'onnipotente Protettore. Un giovane, Lorenzo Angelo, discepolo di Gano, principale avversario del regime, ha tentato di assassinare il capo dello Stato, ed è stato per questo condannato a morte. Sarà giustiziato o graziato? Il Protettore si interroga. In contrapposizione, l'ansia generale che fa da sfondo alla meditazione del grand'uomo. -
Fisabilillah. Donne in cammino
Le donne di questo libro sono per di più musulmane, per di più col velo; pluri-discriminate quindi, o quantomeno ad elevato e persistente rischio di esserlo. Eppure, persone vive, risolute, impegnate; con tanto da dire, da raccontare. Donne anche con tanto di diverso le une dalle altre, se non altro quanto a provenienza geo-spaziale e socio-culturale, ma al tempo stesso con tanto di comune: soprattutto quanto a difficoltà incontrate, ad indifferenza e discriminazioni subìte, per un verso; quanto ad esuberanza e positività di atteggiamento, a propensione all'impegno volontaristico, per un altro verso. Se ci può essere un punto di partenza, non può che essere rappresentato dalla disponibilità ad incontrarsi, ad ascoltarsi, a conoscersi: una disponibilità concreta e sistematica per l'affermazione di un nuovo o rinnovato habitus mentale, da cui, e solo da cui, può derivare uno stile di vita in sostanza ed inequivocabilmente confacente. -
Le due vite del monumento ad Aurelio Saffi a Forlì
Perché ""Le due vite del monumento""""? La prima vita, dopo una gestazione di circa trent'anni dalla proposta iniziale alla realizzazione, il tutto accompagnato da un gesto proditorio quale l'assalto alla Colonna della Madonna del Fuoco e da successive innumerevoli difficoltà, inizia con l'inaugurazione del 4 settembre 1921 e si conclude nel 1944, nel corso della Seconda guerra mondiale, con il crollo causato dallo scoppio di una bomba. La seconda vita inizia con l'inaugurazione del 24 settembre 1961, dopo un'altra gestazione, in questo caso di oltre sedici anni, in cui il monumento mancò dalla piazza. Anche alla seconda vita fecero da corollario lunghe ed aspre polemiche, accesi contrasti politici e vivaci confronti culturali. Queste ultime vicende, unitamente a quelle del restauro effettuato nel 2009, sono attestate in questo libro con documenti inediti, preziosi contributi alla conoscenza di quella seconda metà del secolo XX, che spesso trascuriamo."" -
La Romagna e l'altrove. Storie di romagnoli nel mondo
Questo libro stupirà il lettore, per il fascino suscitato dalle sue storie e per le innumerevoli sorprese che ad ogni pagina accendono la nostra meraviglia. Giordano Conti ci propone, come egli stesso scrive nella presentazione, le mirabolanti vicende di romagnoli partiti dalla terra natale alla ricerca dell'altrove, o di se stessi, in un mondo che pare senza limiti di spazio e di tempo: storie di vita piccole o grandi, prossime o remote, tutte segnate dal marchio della straordinarietà, così vere da apparire inverosimili. I protagonisti sono geografi, cartografi, botanici, ingegneri, architetti, scenografi, pittori, musicisti, capitani di ventura, esploratori, diplomatici, missionari, archeologi, esuli politici, avventurieri, mercanti, artigiani, contadini e operai in fuga dalla povertà e dalla fame: un caleidoscopio di vite ""impossibili"""", spinte dalla passione (o dalla necessità) verso il nuovo, l'incerto, il diverso. L'arco temporale va dal XV al XX secolo."" -
I romagnoli all'inferno
In occasione di un libro su poeti romagnoli e Dante, alle voci dei nostri poeti si vollero affiancare tre saggi e Aristarco fu coinvolto nell'impresa, addirittura accanto a due studiosi di rango, Marino Biondi e Maurizio Ridolfi. In così dotta compagnia, gli parve che altro non restasse da fare se non distendere una cicalata, improbabile e svagata, intorno a un qualche tema, non importa quale fosse, purché si trattasse di pagine leggere come le piume di un cardellino. E poiché nelle sue ultime purissime mascalzonate si era interessato dei Romagnoli, decise che il tema potesse riguardare il legame che unisce Dante alla Romagna. Ne nacque un breve saggio, del quale tuttavia l'autore tanto si innamorò da volerne fare un libretto, ma alla condizione che si mantenesse le birbonate dell'origine, alle quali, provocatore qual è, Aristarco non sa rinunciare. -
Romagnolate
Di questa Romagna appassionata e dai colori vivaci, Giovanna Gualdi traccia nei racconti di questo libro, tra cronaca e leggenda, un epos divertito e commosso, ricostruendo ambienti e personaggi memorabili, in una narrazione dall'agile ritmo narrativo e in uno stile di brillante e intelligente sapidità. -
Le incallite terre. Vita, lavoro e tradizioni nelle campagne della Romagna ottocentesca
Elio Caruso ci propone, in seconda edizione, uno dei grandi libri, ora rivisto e ampliato, della storiografia romagnola intorno alla cultura dei campi. La ricchezza delle informazioni, il raro e prezioso apparato documentario, il ricchissimo universo di immagini fanno di questo libro un'opera senza paragoni nella rappresentazione della civiltà contadina nella province romagnole tra XVIII e prime propaggini del XX secolo. La lavorazione dei campi e i suoi strumenti, gli animali da lavoro e da cortile, la casa contadina e i suoi ambienti, le suppellettili e i lavori femminili, i giochi e gli svaghi vengono fatti rivivere sullo sfondo della condizione sociale delle genti dei campi, in un dettato di cordiale e immediata lettura. Si tratta davvero del più grande libro oggi disponibile intorno alla Romagna rurale. -
Detti e proverbi romagnoli
Dopo ""La Romagna nei modi di dire dimenticati"""", Mario Maiolani ci regala la seconda raccolta dei detti e dei proverbi della cultura popolare romagnola, dandone la versione in lingua e in dialetto e spiegandone origini e significati. In tal modo, l'autore ci assicura, in pagine di particolare divertimento e di intrigante intelligenza, un'altra preziosa occasione per ritrovare l'ethos della Romagna e per recuperare i moti proverbiali nei quali i nostri padri hanno fissato i valori e i principi del vivere. Come nel primo volume, il lettore scoprirà, spesso con meraviglia, quanto dei saperi, degli ideali, della visione del mondo si raccolga in questi detti e proverbi e in un vero e proprio viaggio di conoscenza riprenderà contatto con la nostra cultura popolare, traendone non solo un puro divertimento - per quanto di commedia, di ironia, di saggezza secolare in essi si raccoglie - ma anche, e proprio per questo, una lezione di vita."" -
Il sacro e l'impuro. Letteratura e scienze umane da Boine a Pasolini
La poesia novecentesca ha coltivato funzioni e significati eccezionalmente problematici e ambigui, articolando un discorso che trova i suoi fondamenti nell'esperienza del sacro, nella teoria del soggetto e in una interrogazione ininterrotta sulla natura dei simboli. ""Il sacro e l'impuro"""" disegna un percorso originale all'interno della tradizione del Novecento, lungo quella permeabile frontiera tra letteratura e scienze umane (psicoanalisi, antropologia) ricchissima di scambi osmotici. L'indagine procede mediante approfondimenti su autori e momenti esemplari: da Giovanni Boine a Pier Paolo Pasolini, da Andrea Zanzotto a Edoardo Cacciatore e Alfredo Giuliani. Si tratta di un metodo critico centrato sulle interazioni tra rappresentazioni poetiche e paradigmi culturali, che sono immanenti al testo letterario e ne infiltrano la compagine formale e fantastica."" -
Il Paradiso di Dante illustrato da Angelo Ranzi
Si chiude la trilogia delle tre cantiche dantesche commentate da intellettuali e illustrate da artisti romagnoli. Tre volumi di grande formato che costituiscono una pagina memorabile della cultura italiana e romagnola. In questo volume l'artista Angelo Ranzi illumina il Paradiso con 40 tavole a colori. -
L' ape, l'uomo e la Romagna
Questo libro di Ermanno Pasini - uno dei grandi educatori e operatori culturali della Romagna dei nostri anni - nasce da due fondamentali contesti: la passione dell'autore per il mondo affascinante delle api, in un ambiente sociale fortemente motivato dalla nascita in Romagna, fin dal 1895, dell'apicoltura razionale: un ambiente e una passione che assicurano all'autore una vasta conoscenza intorno alla vita dell'alveare e alle interazioni tra il lavoro dell'uomo e il lavoro dell'ape; la cultura del dialetto, nella quale Ermanno Pasini (non a caso promotore e presidente dell'Istituto Friedrich Schürr) ha speso parte significativa del suo impegno culturale: i modi di dire, le frasi idiomatiche, i proverbi, gli aneddoti relativi al mondo delle api e alla millenaria pratica dell'apicoltura funzionano da stimolo continuo per approfondire la conoscenza del mondo delle api e per ricostruire lo sviluppo storico dell'apicoltura razionale in Romagna. -
La mia Romagna
Nel progetto di raccontare al nipote le stagioni della sua vita, Marino Pirini ci dona un libro sulla Romagna, quella dei primi anni del secondo Novecento, di coinvolgente suggestione. In pagine mosse dalla forza di una memoria che nulla ha dimenticato, l'autore rievoca i contadini e i pescatori della sua terra, gli uomini e le donne che hanno condiviso le sue speranze e le sue ansie, le vastità delle campagne nelle quali si è riconosciuto. E di quel mondo richiama i valori, che la lontananza degli anni illumina con la forza del mito e che perciò ci appaiono una guida sicura per le opere e i giorni degli uomini. Così la tenerezza del nonno - che affida al nipote la ricchezza della sua vita e della sua terra, quasi si trattasse di un testamento e di un memento - regala anche a noi un quadro ricchissimo della Romagna di ieri, reso, pur nel commosso recupero memoriale, con rigoroso impegno documentario e realistico. -
Sfollati d'Italia a San Marino durante la seconda guerra mondiale
Con gli atti del Convegno internazionale svoltosi nel settembre 2011 nell'ambito del 150° dell'unità d'Italia (secondo Risorgimento) si illustra un pezzo di storia recente, calato in un vasto territorio che va da Rimini e dal riminese a quello dell'intera provincia di Forlì (e non solo) nella sua drammaticità quotidiana. La memoria (e le memorie) dei bombardamenti come la vita vissuta si intrecciano con le vicende della Linea gotica, e si evidenzia l'importanza ed il ruolo rivestito in quella tragica situazione dalla Repubblica di San Marino, partecipe sensibile ed ospitale per 100.000 sfollati dalle regioni italiane circostanti. Hanno dato il loro contributo autori come Luigi Tomassini, Luca Gorgolini, Angelo Turchini, Daniela Calanca, Verter Casali, Raffaella Biscione, Antonio Zani, Cristina Ravara Montebelli, Maurizio Casadei, Leo Marino Morganti, Massimo Bottini, Rosanna Renzi, Patrizia Di Luca, Davide Bagnaresi. Il libro presenta anche un pregevole e consistente corpus documentario, archivistico, iconografico e fotografico, fra cui spiccano le foto di Luigi Severi e Giorgio Zani. -
Il giardino delle meraviglie
Scriveva Luigi Santucci che le categorie della fantasia infantile - e cioè l'avventuroso, il miracoloso, l'animalesco, l'orcale e il lieto fine costituiscono il fondamento di ogni narrazione per l'infanzia. Paola Vanzolini ne conosce perfettamente il significato e ""gioca"""" con questi fondamenti del racconto per l'infanzia con la leggerezza di una nativa disposizione al narrare. I suoi racconti nascono originariamente per i nipoti, come è proprio di tutte le avole favolatrici, ma per la loro grazia e la loro freschezza possono viaggiare sicuri nel mondo, ad alimentare le letture e gli incanti di molti altri piccoli ascoltatori, o di altri lettori del fiabesco."" -
I tre miracoli della natura. Le virtù di Artemisia, Enset e Moringa
"I tre miracoli della natura"""" descrive, in forma di racconto e con minimi cenni di botanica, l'importanza di tre piante che crescono nei paesi africani e asiatici. L'importanza di queste piante si manifesta durante i periodi di siccità, che, nei paesi con clima secco, prostra la povera gente, già martoriata dalla malaria, che miete ogni giorno migliaia di vittime. Queste piante, dunque, crescono proprio dove il bisogno incalza e la povertà dilaga, quasi un dono provvidenziale per le popolazioni segnate da una crudo destino. Il libro, per quanto fondato sul piano scientifico, si presenta di immediata e chiara leggibilità, disponibile per tutti coloro che amano sapere come la natura, tante volte ostile, possa anche essere una favolosa alleata della vita. Vuole anzi essere un inno alla terra che tanto ci offre, perché i suoi miracolosi equilibri non siano offesi dalla cecità degli uomini. L'alternativa è la distruzione della nostra casa planetaria." -
La Padlaza
Luigi Casanova compilò e assemblò La Padlaza originale nel 1976, raccogliendo gli scritti suoi e dei suoi complici del circolo omonimo (un circolo che si ""autoconvocò"""", intorno al 1940, all'interno dell'Azione Cattolica gambettolese, ai tempi di don Poloni): in particolare Rino Maestri detto Lippi e Urbano Grassi detto e' Bein. Bagit forse nemmeno immaginava che molti anni dopo quel suo libro sarebbe stato non solo un luogo di rinnovato divertimento, di ironie e di non mutati affetti, ma anche uno straordinario documento di cronaca e di storia della Gambettola del terzo quarto del Novecento, quello della lunga rinascita post-bellica, del boom economico e dei primi segni della crisi: una storia vista con gli occhi scanzonati di giovani quasi tutti appartenenti agli ambiti culturali e politici dell'Azione Cattolica e della Democrazia Cristiana.""