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Livio Vacchini. Architettura come costruzione
Il lavoro di Livio Vacchini sembra identificarsi come una delle espressioni più radicali dell’architettura europea del secondo Novecento. Una ricerca razionale, priva di compromessi, orientata verso poche ma decise questioni fondative. In ognuna delle sue opere, Vacchini esprime la necessità di interpretare ogni evento costruttivo secondo una ritualità che lo avvicina a un momento di conoscenza e interpretazione del mondo. Le sue forme si definiscono attraverso un rigore che le rende nette e profondamente precise. Ma l’esattezza che le connota sembra coincidere con i paradossi che si manifestano ogni qual volta ci si ponga nella prospettiva di riconoscere gli elementi della costruzione all’interno di un linguaggio. È l’enigma la cifra espressiva della sua architettura, che sembra oscillare costantemente tra i paradigmi della costruzione muraria e trilitica seppur all’interno di una poetica strutturale d’invenzione. Attraverso una sequenza di testi, fotografie e disegni interpretativi, il libro propone una riflessione più ampia sui valori che identificano i caratteri di edificio collettivo che Vacchini sembra declinare all’interno di una ricerca plastica, di tipo scultoreo. -
I misteri della creazione. Rosario ecologico
Il libretto è stato concepito e realizzato a più mani come uno strumento di preghiera, meditazione e contemplazione, che mette insieme la dimensione della fede e quella della scienza. Prendendo spunto sul piano biblico dal racconto della creazione nel cap.1 della Genesi, e sul piano del Magistero dalla “Laudato si'”, ci porta nel cuore della Natura, vista non come esterna agli esseri umani, ma come un tutto le cui parti componenti - umanità compresa - devono vivere in piena armonia e integrazione fra loro. Per questo lo scenario dei cinque misteri presenta la nascita dell'Universo, la nascita della Terra, la nascita delle Piante, la nascita degli Animali e la nascita dell'Uomo. Perché tutte le specie viventi del nostro pianeta possano essere custodite e salvate, ma anche perché possano così rispondere alla loro vocazione e alle ragioni più profonde della loro esistenza. -
Il potere di un segno. Le mura serviane alla stazione Termini
Il segno delle Mura Serviane resta una traccia silenziosa che si legge tra le vie di Roma. Le rovine di questo antico tracciato sono presenze immaginifiche quanto atemporali che affiorano nella città contemporanea, plastiche architetture a cui nel corso del tempo nuovi pezzi di storia e di materia si sono sovrapposti. Pur se andate in gran parte perdute o inglobate all’interno di nuovi edifici, le fortificazioni di Servio Tullio condizioneranno il disegno del tessuto urbano intra ed extra moenia: la complessa vicenda della Stazione Termini ne è concreta testimonianza. Il libro ripercorrere la storia della costruzione della Stazione Centrale di Roma e della sua piazza, Piazza dei Cinquecento, secondo un nuovo punto di vista, che non è quello della sola costruzione dell’opera architettonica, ma è quello della persistenza di un segno: le Mure Serviane. Questo emblematico episodio della Roma moderna si inscrive perfettamente nella regola fondativa e trasformativa della città, in cui le tessere di un mosaico si incastrano a formare di volta in volta nuove composizioni, inglobando continuamente frammenti del passato per restituirli a nuovi cicli di vita, nuove stagioni, nuovi paesaggi -
Odessa steps. La scalinata Potëmkin fra cinema e architettura. Ediz. italiana e inglese
Il volume è il catalogo della mostra “Odessa steps” del MAN di Nuoro, una mostra inedita dedicata alla storia e al mito della scalinata di Odessa, rinominata dalla cultura popolare la “Scalinata Potëmkin” in seguito alla fortuna del celeberrimo film di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, La corazzata Potëmkin del 1925. Il progetto originario della scala, monumentale cerniera di congiunzione fra il mare e la città, fu siglato, negli anni trenta dell'Ottocento, dall'architetto Francesco Carlo Boffo (1796-1867) la cui biografia è rimasta per decenni avvolta nel mistero, in bilico fra una tradizione orale che lo legava alla Sardegna e nuovi tasselli documentari che rivelano la sua origine ticinese. Boffo è una figura di grande interesse, sia per la sperimentazione architettonica dello spazio urbano, sia per il suo ruolo di interprete della cultura architettonica italiana, già vivissima fra Russia e Ucraina. Nel volume, architettura e cinema si alternano, ora affondando nell'analisi costruttiva della scalinata, ora passando in rassegna i fotogrammi di un film che esalta, nelle sue stesse riprese, i dettagli formali della scenografica rampa. Il progetto grafico è di Giulia Boccarossa. -
Rinascimento Adattivo. Ediz. illustrata
L'architettura del Rinascimento riscopre la Storia, inventa il mito dell'antichità, cerca di normare il linguaggio degli ordini classici elevati a canone universale Gli esempi venuti alla luce dallo scavo delle rovine mostrano applicazioni divergenti e incomplete degli elementi architettonici. I trattati pubblicati nel periodo non fanno che rafforzare tale molteplicità proponendo interpretazioni personali e, spesso, in contraddizione l'una con l'altra. Non rimane che verificare l'universalità del classico attraverso la reinvenzione continua di una regola e la verifica di essa in casi singoli tramite il suo adattamento. I campi di applicazione del presunto canone so-no numerosi e diversi ed esprimono esigenze moderne che spostano l'adattamento del linguaggio classico in territori non sperimentati in precedenza. Queste nuove esigenze progettuali generano un insieme non unitario di proposte che Rinascimento Adattivo, con una campagna di indagine fotografica, indaga e descrive caso per caso in edifici costruiti, ordinati in capitoli tematici che accomunano ventisei casi di studio. I temi mostrano diversi modi di affrontare l'ambiente, il modello classico, le nuove tipologie, la città. -
Uno Tomoaki. Sako House, Nagoya
La Sako House dall’architetto giapponese Uno Tomoaki, è l’occasione per un dialogo tra saperi e prospettive, linguaggi e discipline differenti - anche se unite dal coinvolgimento per l’arché, il principio, l’origine, il progetto, la volontà di esecuzione: l’architettura e la filosofia. Lo spazio architettonico diventa non solo un’occasione per aprire un luogo di confronto tra pensieri interni alla filosofia o alla progettazione, ma anche un laboratorio o, meglio, un cantiere di sperimentazioni feconde, di contrasti produttivi, per verificare la tenuta di una certa idea dell’abitare o di un modo di vivere come comunità. Inoltre, la costruzione di questa abitazione, che ha come merito principale quello di secretare il desiderio personale di un committente singolare, Uno Tomoaki sembra voler offrire un’ulteriore possibilità di osservare come la cultura del passato riesca a vivere ancora nel Giappone contemporaneo; una nuova occasione di guardare, come da uno spiraglio, un mondo che si avverte al contempo lontano e vicino, chimerico e vero. -
On Time, Memory, Methods and Craft. AMAA
AMAA offre riflessioni sul processo del progetto a partire dal lavoro sul recupero architettonico e morfologico dell’ex-base militare di Monte Calvarina. Il libro è parte dell’installazione di AMAA “It’s Kind of a Circular Story” per la 18 Mostra di Architettura della Biennale di Venezia e consolida quella conoscenza necessaria sulla quale si fonda il processo creativo. Il volume racconta della ricerca e della trasversalità nell’approccio che lo studio mette in atto nel continuo coinvolgimento delle diverse arti. Accumulando e accogliendo diversi punti di vista e contributi artistici, AMAA prova qui a raccontare così il suo fare architettura. -
Eminentemente rappresentativo e totalmente astratto. Le Corbusier e il Palazzo dei Filatori di Ahmedabad
Il volume ripercorre analiticamente, attraverso numerosi disegni e modelli, il progetto di Le Corbusier per il Palazzo dei Filatori di Ahmedabad (1951), per cercare di restituire la struttura e il senso del complesso sistema di relazioni che intercorrono tra le ricerche sviluppate dal Maestro svizzero-francese attraverso la pratica delle arti plastiche e il progetto di architettura. Questo studio chiama in causa anche la nota contrapposizione tra “astratto” e “figurativo”, per proporre una riflessione sulla natura duale di un “metodo dialettico” che contraddistingue profondamente tutta l’opera di Le Corbusier, affermando come necessaria in architettura, come nella pittura e nella scultura, la ricerca di una unità dialettica tra la funzione ordinatrice della struttura, che ha in sé la tendenza a un suo completamento e l’efficacia espressiva del contenuto, che attinge dalla concretezza del reale i suoi significati. -
Abitare nella città moderna. L'edificio d'angolo in piazza Municipio di Marcello Canino (1950-1953) e la Casa Sacchi di Luigi Cosenza (1959-1964) a Napoli
Il volume costituisce uno studio preliminare sul patrimonio architettonico della seconda metà del Novecento in Campania. Vengono presentate due opere sul tema dell’abitazione, l’edificio d’angolo in Piazza Municipio di Marcello Canino del 1953 e la Casa Sacchi di Luigi Cosenza del 1964, entrambe a Napoli. Il ragionamento storico-critico e compositivo su queste architetture, molto diverse tra loro, è costruito con la finalità di mostrare due poli opposti entro cui è possibile rintracciare una linea di ricerca sull'architettura residenziale nella città di Napoli. L’una, quella di Marcello Canino, realizzata nel cuore della città storica in diretta relazione con il Castel Nuovo e con il porto, l’altra realizzata invece in un brano di città ancora scarsamente urbanizzato sulla collina del Vomero. Due opere differenti anche in ragione delle non poche divergenze accademiche, politiche e culturali che connotano l’opera dei due autori, diversamente influenti ma altrettanto determinanti per le sorti della cultura architettonica moderna partenopea. -
Giardino & paesaggi. Scripta minora
Giardino & paesaggi sono i temi portanti di questo libro. Giardino, al singolare, come potente metafora della vita e delle relazioni della buona esistenza, immagine di un mondo auspicabile, del grembo della Grande Madre. Paesaggi, al plurale, sono i luoghi di vita con la loro narrazione ed essenza interculturale ineludibile oggi. Non più pensiero eurocentrico, il libro apre la prospettiva di un pensiero paesaggistico attento all’appartenenza e alla pluralità delle culture, al loro riconoscimento, per recuperare gli antichi strumenti di salvaguardia dei luoghi presenti nella saggezza ancestrale dei popoli originari, testimoni di una profonda ma sottostimata cultura, di grande attualità oggi per il degrado ambientale del pianeta. -
I libri degli architetti. Vol. 2
Il volume raccoglie le numerose recensioni di libri che l'autore ha pubblicato sulle riviste e sui siti di architettura negli ultimi due anni. Esse rispecchiano la disponibilità a cogliere la varietà degli approcci progettuali e teorici nel campo dell’architettura e della città, con l’intento di ampliare il raggio di influenza della loro lettura anche tra i non addetti ai lavori. -
Architettura effimera e monumentale. Laboratorio Verona
Il volume raccoglie, in due sezioni, riflessioni sugli strumenti del confronto progettuale (concorsi, mostre, seminari) e alcuni risultati del seminario di progettazione “Verona. Spirito Zoo”. L’obiettivo di tutto il lavoro è riflettere sulle vie del progetto nella realtà italiana contemporanea, in particolare nella città di Verona che propone luoghi monumentali da abitare. All’architettura e alle sue molteplici strade sono chiesti i modi e le sensibilità per attivare spazi che sono definiti da diverse trame della storia e che ancora, e di nuovo, possono partecipare al disegno e alla vita della città. -
Varietà e variazioni. Prospettive sull'italiano. In onore di Alberto A. Sobrero
Il volume contiene gli Atti del Convegno su Lingue dialetti scuola e società in Italia fra due secoli, tenutosi a Lecce nell'ottobre 2011, per rendere omaggio ad Alberto Sobrero, in occasione del suo ""collocamento a riposo"""", dopo oltre quarant'anni di attività di ricerca, insegnamento e assolvimento di incarichi di varia responsabilità all'Università - tra gli altri, nel triennio 1980-83 è stato rettore dell'ateneo leccese -, nelle associazioni linguistiche e nella pubblicistica. I contributi presentati dai colleghi-amici di Sobrero abbracciano e sviluppano tematiche centrali della linguistica contemporanea e ripercorrono la ricca attività dello studioso attraverso tematiche care al linguista e al dialettologo: dalle vicende storico-linguistiche che hanno caratterizzato l'Italia a partire dalla seconda metà del Novecento, dalla Costituzione della Repubblica italiana in poi (Tullio De Mauro), ai fenomeni e alle dinamiche dell'italiano di inizio millennio (Gaetano Berruto); dall'esperienza della legge 482 del 1999 per la tutela delle minoranze linguistiche (Vincenzo Orioles), alla testimonianza di un racconto ottocentesco, esempio """"dell'italiano scritto non ufficiale né letterario"""""" -
Grammatica storica delle parlate giudeo-italiane
La ""Grammatica storica delle parlate giudeo-italiane"""" descrive il funzionamento delle varietà italoromanze parlate dalle minoranze delle comunità ebraiche piemontesi, lombarde, venete, emiliane, romagnole, marchigiane, toscane e laziali, che hanno i dialetti locali come ambiente linguistico e l'italiano come lingua tetto. Nella prima parte del volume si discutono aspetti di fonetica, morfosintassi e semantica (anche in relazione a nessi fissi e modi di dire) e dati riguardanti il funzionamento dei prestiti ebraici, romanzi e germanici; nella seconda si offre un panorama tendenzialmente esaustivo del lessico differenziale delle parlate e si evidenzia la sua natura di supplenza per aspetti rituali, di vita quotidiana o di identificazione nel gruppo non garantiti dal patrimonio lessicale dei dialetti romanzi comuni. La descrizione onomasiologica del lessico è fondata sul """"Begriffssystem als Grundlage für die Lexikologie"""" stabilito nel 1963 da Rudolf Hallig e Walther von Wartburg, opportunamente integrato in più punti."" -
Sguardo sull''800 indiano. Jaipur: dipinti murali della «casa delle belle donne». Ediz. illustrata
I dipinti murali, oggetto di questa pubblicazione, appartengono ad un palazzo situato nella città di Jaipur in Rajasthan che noi, per l'abbondanza di immagini femminili, abbiamo voluto chiamare ""Casa Delle Belle Donne"""". Nell'800 ne era proprietaria una prestigiosa famiglia di sacerdoti, purohit, a stretto contatto con il Maharaja Ram Singh II, immortalato tra i dipinti con cinque ritratti. La sala dei ricevimenti con i suoi fastosi dipinti, oltre a donarci il gusto - rasa - della cosa bella nello sfavillio dei colori e nel fascino romantico delle immagini, ci introduce nell'ormai lontano mondo dei maharaja, i prodi guerrieri dal forte sentire delle antiche leggende e, nello stesso tempo, nelle altrettanto favolose atmosfere dei loro palazzi dove essi venivano trattati come divinità viventi, alle quali tutto era concesso, lussi e sregolatezze, agi e delizie di ogni tipo. Nello stesso tempo le pitture forniscono un validissimo e si può dire unico mezzo per entrare nella loro quotidianità attraverso la riproduzione meticolosa degli ambienti, arredamenti, oggetti, ma anche di rituali e festività che ormai stanno scomparendo o sono ormai definitivamente perduti."" -
Fumeremo popolari. Il consorzio agrario cooperativo del capo di Leuca (1902-1938)
La mostra storico-documentaria Fumeremo popolari. Il Consorzio Agrario Cooperativo del Capo di Leuca (1902-1938) ripercorre, con l'ausilio di immagini, documenti e testimonianze, la storia dell'antica manifattura di tabacchi orientali di Tricase dalla sua costituzione, avvenuta nel 1902, fino al 1938 quando si trasforma in Azienda Cooperativa Agricola Industriale del Capo di Leuca (ACAIT). La mostra restituisce il quadro di una realtà consortile dinamica e vivace che ha operato per circa un secolo nel territorio del basso Salento. Nel panorama associativo che nei primi anni del Novecento vedeva una netta concentrazione di sodalizi consortili nelle regioni settentrionali, quello di Tricase è un esempio significativo di Consorzio che ha avuto una forte incidenza nel tessuto socio-economico della provincia di Lecce e del Mezzogiorno in generale. La ricerca documentaria presso archivi pubblici e privati ha fatto luce sull'attività diversificata del Consorzio del Capo di Leuca e ha restituito alla comunità locale e provinciale un segmento della propria storia e della propria identità. -
Il «metodo» di Goldoni e altre esegesi tra lumi e romanticismo
Questo volume è dedicato all'esegesi di fondamentali opere e testi del XVIII e dei primi decenni del XIX secolo anche al fine di individuarne processi linguistici e di elaborazione letteraria e, in più di un caso, corrispondenze di motivi o reciproci rapporti. L'attenzione ai dati testuali, già impostata nell'ampio capitolo iniziale su Goldoni e il suo metodo (è questo il termine adottato dallo stesso commediografo), connota, con risultati critici molto innovativi, anche i capitoli sulla ""Costantinopoli"""" di Giovan Battista Casti, su Giorgio Aurelio Bertola e il canone della 'grazia', su Alfieri viaggiatore, prosatore politico e poeta che inventa, attraverso varianti d'autore molto specifiche, uno stile inconfondibile per le passioni tragiche nel Saul. Seguono pagine sulla prima traduzione del giovane Berchet operante all'ombra di Monti e Foscolo e su Manzoni studiato sia come autore della celebre lettera a d'Azeglio """"Sul romanticismo"""" sia come protagonista del dibattito sulle poetiche romantiche a livello europeo (lettera del 17 ottobre 1820 a Claude Fauriel) sia come poeta risorgimentale che introduce originali scelte metriche e stilistiche. Col capitolo XIII torna l'età dei Lumi."" -
Lettere degli ambasciatori estensi sulla guerra di Otranto (1480-81). Trascrizioni ottocentesche conservate a Napoli
L'attacco delle truppe ottomane e la conquista della città di Otranto nell'estate 1480 colsero di sorpresa il re di Napoli, Ferdinando I d'Aragona, il cui esercito, guidato dal figlio Alfonso si trovava ancora in Toscana dove aveva combattuto contro Firenze. Temendo un'avanzata dei turchi verso Napoli, e forse persino Roma, papa Sisto IV aveva sollecitato gli Stati italiani a un'alleanza antiturca per scongiurare il pericolo e riconquistare Otranto. L'Italia del tempo era però lacerata da contrasti interni che avevano portato al costituirsi di due coalizioni opposte: da un lato Venezia e il papa, alleati fin dall'aprile del 1480, e dall'altro Milano, Firenze e il regno di Napoli cui, dal luglio 1480, si associò Ercole I d'Este, duca di Ferrara, Modena e Reggio. A complicare le cose si aggiungeva il fatto che, per salvaguardare i propri interessi nel Mediterraneo, Venezia non intendeva infrangere l'accordo di pace stipulato nel 1479 con il sultano Mehmet II ""il conquistatore"""". Le lettere redatte dagli ambasciatori estensi residenti a Napoli, Roma, Firenze, Milano e Venezia permettono di seguire le difficili trattative per unire le forze cristiane in una lega antiturca."" -
Il complesso di S. Maria del Tempio Lecce. Scavi (2011-2012)
Il volume presenta i dati emersi dalle indagini archeologiche condotte a Lecce in piazza Tito Schipa negli anni 2011-2012, nell'ambito dei lavori di riqualificazione dell'area. Il primo capitolo ripercorre le vicende storiche dell'area, dalla fondazione del convento dei Minori Osservanti nel XIV secolo fino alla trasformazione dell'edificio in caserma, a seguito della soppressione sabauda, ed alla definitiva demolizione del complesso nel 1971.La seconda parte è dedicata alla presentazione dei dati di scavo ed alla illustrazione dei materiali rinvenuti (iscrizioni, monete, oggetti metallici). Un'ampia sezione è riservata all'importante contesto rappresentato dall'immondezzaio rinvenuto all'interno del chiostro maggiore, che ha restituito una grande quantità di reperti (ceramiche, vetri, oggetti in metallo ed osso, fauna), inquadrabili in un orizzonte cronologico compreso fra la metà del XV e la fine del XVI secolo. Nelle conclusioni si propone una lettura complessiva delle vicende costruttive del complesso, elaborata sull'analisi delle strutture messe in luce e sui documenti storici, insieme ad una ricostruzione della vita quotidiana e delle attività del convento. -
Sapientia et eloquentia. Omaggio ad Antonio Garzya, offerto dall'AST sez. di Lecce
Con questa silloge, la sezione di Lecce ""Antonio Garzya"""" rende il sentito e dovuto omaggio alla personalità dello studioso, che l'ha voluta e promossa ed al quale essa è intitolata. Obiettivo primario dell'opera è di onorare l'intellettuale, ricordandone l'origine, propria del Salento, la prima formazione e gli studi ginnasiali seguiti al """"Colonna"""" di Galatina e poi completati presso il Liceo """"G. Palmieri"""" di Lecce. Altro, e non secondario scopo del volume, è rememorari il lustro recato dal Garzya alla comunità scientifica italiana per i riconoscimenti internazionali conseguiti con i suoi acuti ed originali studi sulla civiltà letteraria greca e latina, non solo di epoca classica, ma anche tardoantica e bizantina.""