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La Puglia il manierismo e la controriforma
Ha inizio solo dopo il 1964 un'attenta indagine capillare sulla pittura in Puglia tra Cinque e Seicento, sostanzialmente per quel periodo che viene generalmente indicato come Manierismo. Quasi una tarda rivalutazione mancata che si avvia solo dopo la Mostra dell'Arte in Puglia curata da Michele D'Elia in quell'anno. Per il resto pesava certamente il giudizio di Mario Salmi secondo il quale ella seconda metà del secolo XVI, quando si esca dal fecondo seminato della scuola veneta, rimane ben poco in Puglia che sia meritevole di considerazione. La mostra del '64 dimostrò il contrario, fece conoscere personalità autonome, fece emergere la continuità espressiva in Terra d'Otranto da Strafella al Coppola, individuò il livello qualitativo della committenza in Terra di Bari e Capitanata e come, nello stesso tempo, tutta la regione fosse partecipe della realtà politica e culturale del Viceregno. Le indagini successive dovute tra gli altri a Michele d'Elia, Maria Stella Calò, e poi ancora Lucio Galante, Francesco Abbate, Pierluigi Leone de Castris, Clara Gelao e tanti nuovi ricercatori. -
La poesia dialettale e il teatro di Vitaliano Bilotta
Questo libro nasce dall'esigenza di non disperdere e di far conoscere un patrimonio di poesie in dialetto francavillese, di cui, nei primi decenni del Novecento, fu autore, fine e pensoso, il professore Vitaliano Bilotta al tempo della sua attività di docente di lettere e di preside nel Ginnasio Comunale, poi Regio Ginnasio, di Francavilla Fontana. Una lingua, e specialmente una lingua dialettale, vive finché è parlata, ma sopravvive, quando non è più parlata, solo se è scritta. Il problema non si pone per la lingua nazionale che, quando morrà e se morrà, lascerà dietro di sé migliaia se non milioni di opere. Ma si pone per il dialetto che in vita subisce la concorrenza della lingua nazionale e in morte non lascia dietro di sé gran numero di opere, anche se la lingua dialettale - scrive il nostro autore - ""non meno perfettamente di altre più nobili, si presta, per efficacia, colorito, leggiadria, movenze ed immagini, a rivestire i vari generi letterari, come, per esempio, lo scherzoso... e il morale... o il patetico""""."" -
Il principio responsabilità e la business ethics
Si discute molto sulla possibilità di utilizzare quella variante della business ethics che è la Responsabilità sociale dell'impresa (RSI) come modello di governance allargata dell'impresa. Quello della RSI non è certo un argomento nuovo nella letteratura economica. Da sempre, infatti, si sa che l'impresa ha obblighi di natura morale, oltre che legale, nei confronti della società in cui è inserita e opera. Non sarebbe dunque corretto affermare che il tema della RSI costituisce una novità. È però vero che, nel corso del tempo, è andata mutando l'interpretazione del concetto di responsabilità sociale, ossia la specificazione di ciò di cui l'impresa deve ritenersi responsabile. Una tale evoluzione dello slittamento semantico della responsabilità è andata di pari passo con il mutamento profondo della nozione di comportamento etico: è difficile sfuggire all'impressione dello scompaginamento di vecchie e consolidate categorie economiche sotto l'incalzare travolgente dell'imperativo categorico kantiano del rispetto delle persone come fini in sé e non soltanto come mezzo, del concetto weberiano di responsabilità intorno alle conseguenze (prevedibili) delle proprie azioni... -
Caoplavori di oreficeria nella cattedrale di Nardò. Ediz. illustrata
In questo volume viene analizzato per la prima volta l'intero corpus di argenti, oltre duecento pezzi, in dotazione alla cattedrale dell'Assunta di Nardò e da secoli costipati in un apposito armadio del tesoro. La loro cronologia copre un arco di tempo che va dalla seconda metà del XVI agli inizi del XXI secolo. A commissionarli furono soprattutto i devoti vescovi della diocesi neritina, spesso provenienti dalle famiglie più in vista della capitale Napoli come i de Franchis, i Sanfelice e i Carafa. Ne discende una ricchezza di oggetti di alta qualità e grande rilevanza culturale che trova pochi riscontri in altre parti della regione. La produzione napoletana la fa ovviamente da padrone, con numerosi ed eccellenti protagonisti del barocco e del neoclassicismo come Giovan Battista Buonacquisto, Andrea De Blasio, Nicola De Angelis, Filippo Del Giudice, Gaetano Fumo, Francesco Manzone, Angelo Prizzi, Pasquale Schisano, Raffaele Parascandolo e Romualdo De Rosa. -
La «cantina spagnola» di Laterza. I Perez Navarrete feudatari e il viceregno spagnolo
Per la prima volta è attestato l'interesse degli studi internazionali verso la ""cantina spagnola"""" ipogeo affrescato che ha ricevuto recentemente il riconoscimento di interesse storico-artistico e sottoposto al regime vincolistico da parte della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per la Provincie di Lecce, Brindisi e Taranto. L'incontro è stato un'occasione di condivisione e confronto tra i relatori che hanno presentato i propri progetti di studio e di ricerca documentaria-archivistica per il recupero stabile e dell'immobile """"Unicum"""". L'intervento dei relatori spagnoli sugella un rapporto antico tra il territorio pugliese (Laterza) e la Spagna, grazie alla presenza dei feudatari Perez Navarrete. È fondamentale operare per potenziare la capacità di aggregare i diversi attori operanti sul territorio, di coinvolgere i cittadini, creando economie di scala e di progettazione sui servizi e innovazione dei sistemi di tutela ambientale, di pianificazione di produzione, vendita e promozione dei territori e dei prodotti locali. La pubblicazione di questi atti si inserisce nel novero delle iniziative..."" -
Shan-Hai-Kwan. Dove le montagne incontrano il mare. Racconto di un grande amore sbocciato in Cina
Estate 1938. Un sottufficiale italiano del Battaglione San Marco passeggia in bicicletta sulla Grande Muraglia a Shan-Hai-Kwan, in Cina, quando incontra due giovani sorelle francesi, una delle quali riesce a comunicare con lui in un italiano stentato. Comincia così la storia d'amore tra Brizio e Marie-Thérèse, due ragazzi che provengono da mondi diversi: lui da un paesino del Sud Italia, lei dall'opulenta società occidentale delle Concessioni straniere di Tientsin, nel nord della Cina. Tra loro si frappongono la seconda guerra mondiale, che li vede nemici, le leggi fasciste, che impediscono a lui di sposare una donna straniera, i pregiudizi del padre di lei, che non ama gli italiani.La storia di questa coppia e delle relative famiglie, raccontata dalla figlia maggiore con rigore per i fatti e affetto per i protagonisti, si dipana attraverso tempi, luoghi, eventi lontani tra loro, che trovano il punto di incontro nei due protagonisti. Un incontro avvenuto in un luogo reale, ma che ha un profondo significato simbolico: Shan-Hai-Kwan, ""dove le montagne incontrano il mare""""."" -
Agricoltura e società rurale in terra d'Otranto tra XVIII e XIX
Per la sua estensione e per la varietà delle sue articolazioni territoriali è difficile ricondurre la realtà economica e produttiva di Terra d'Otranto entro un unico parametro di riferimento. Tra Sette e Ottocento le trasformazioni del suo paesaggio agrario imprimono dinamiche molto diverse tra loro in funzione di spinte che variano in rapporto ai protagonisti e alle condizioni strutturali e congiunturali che agiscono sullo sfondo. Nel corso dell'Ottocento si avvia un più marcato processo di trasformazione dell'agricoltura che trae origine da un miglioramento del sistema produttivo rispetto ai regimi agrari consolidati nel corso dei secoli precedenti. I nuovi investimenti sono il risultato dei processi di ristrutturazione fondiaria e di una più razionale utilizzazione della terra che risponde alle sollecitazioni del mercato. L'incremento delle colture arboree a scapito dei seminativi, dei pascoli e degli incolti segue i ritmi imposti da questi fenomeni e dalle vocazioni ambientali che contribuiscono a sollecitare le nuove strategie produttive promosse da un universo molto eterogeneo di produttori. -
Lecce. Architettura e storia urbana. Ediz. illustrata
Viene riproposta - in una edizione illustrata - la ormai classica monografia di Vincenzo Cazzato e Marcello Fagiolo su Lecce (1984), con aggiornamenti, contributi integrativi e una nuova campagna fotografica. La storia di Lecce, dall'Antichità al Novecento, viene ricostruita attraverso lo studio sistematico delle fonti e della cartografia, che approda a nuove ricostruzioni delle fasi storiche, degli spazi urbani e delle tipologie architettoniche. Vengono interpretati nei loro significati più profondi i luoghi più rappresentativi, come la piazza ""pubblica"""" di S. Oronzo e la piazza-cortile della Cattedrale, e grande attenzione viene dedicata non soltanto ai capolavori del Barocco leccese ma anche ai frequenti episodi piccoli e grandi di cosmesi viaria ed edilizia, associando così all'eroismo dello scalpello degli architetti-scultori il lavoro paziente dei costruttori e degli edili. Più in generale, vengono evidenziate le cause e le motivazioni dei topoi prediletti di Lecce: la """"città-fortezza"""", la """"città-chiesa"""", la """"città-giardino"""", e così via, per non parlare di suggestive definizioni come la """"Firenze del barocco""""."" -
Manoscritti miniati dalla Biblioteca del duca Andrea Matteo III Acquaviva d'Aragona
A più di un secolo di distanza dalla sua pubblicazione in lingua tedesca, abbiamo voluto proporre in lingua italiana il saggio di Hermann secondo l'edizione originaria, ma corredato di nuove immagini a colori rendendolo finalmente accessibile sul piano linguistico, anche a un pubblico più vasto, animati dalla consapevolezza che esso costituisce ancora un ineludibile punto di partenza per lo studio dei codici acquaviviani e in modo particolare per il loro complesso apparato miniaturistico, ricco di significati nascosti. La sua lettura risulta ancora molto proficua perché stimola nel fruitore una serie di quesiti, ad esempio, sulla relazione stretta che esiste nella singola pagina tra la parte scritta e la parte figurata; sul rapporto tra committente, scriptor e miniator; su chi dettava i soggetti e suggeriva le immagini; sul problema del dialogo tra le tecniche artistiche nel Mezzogiorno rinascimentale: miniatura, pittura su tavola, affreschi. -
Azione cattolica e partito popolare italiano (1919-1926)
Com'è noto, il problema dei rapporti tra religione e politica in Italia è stato, nei decenni scorsi, al centro di una vivace discussione storiografica. Già nei primi anni del pontificato di Pio IX, in una fase cioè in cui tutta la nostra storia nazionale era dominata dall'aspirazione al riconoscimento delle libertà politiche e civili ed alla costituzione di uno Stato unito ed omogeneo, dalle Alpi alla Sicilia e alla Sardegna, nei circoli politici e religiosi, si discuteva animatamente di ""neoguelfismo"""", cioè di quella corrente di pensiero capeggiata dal Gioberti, che negli anni immediatamente precedenti e seguenti l'elezione di Pio IX (1846), si proponeva di conciliare la causa liberale e patriottica con la religione cattolica, cioè con il più importante fattore di unità della nazione italiana, e con il magistero della Chiesa. Al Congresso di Bologna del 1919 don Sturzo spiegò perché il Partito Popolare non è, né può dirsi un """"partito cattolico"""": """"(...) i due termini sono antitetici; il cattolicesimo è religione, è universalità; il partito è politica, è divisione..."""""" -
Le adesioni all'azione cattolica italiana dal 1922 al 2011
Non mancano, nella letteratura storiografica relativa all'A. C. I., riferimenti agli aspetti quantitativi dell'Associazione nel corso della sua storia più che centenaria (com'è noto, si va verso il 150° anniversario della sua fondazione). Si tratta però di riferimenti limitati nel tempo o riferiti a singole componenti. Per la prima volta, viene qui offerta agli studiosi una panoramica completa e articolata delle adesioni associative per un lungo periodo (1922-2011), dalla quale si possono ricavare dati complessivi e parziali a livello nazionale e regionale, per quanto riguarda i soci come anche per quel che concerne i gruppi (""associazioni"""" o """"circoli""""). Le tabelle di dati statistici qui pubblicate sono state compilate in due momenti. Quelle sull'AC del 1922-1969 le ho messe insieme tra il 1973 e il 1985, anni in cui ero responsabile dell'Archivio storico dell'Azione Cattolica Italiana; quella sull'AC del periodo successivo (1970-2011), è opera del Centro Dati e Adesioni della Presidenza Nazionale dell'ACI, e mi è stata gentilmente fornita dall'Istituto per la Storia dell'Azione Cattolica e del Movimento Cattolico in Italia """"Paolo VI""""."" -
Sancta Maria De Nerito. Arte e devozione nella cattedrale di Nardò
"Ai cittadini neritini, ma anche a tutti i cultori della bellezza, è offerta attraverso quest'opera dedicata al VI centenario dell'elevazione della Terra di Nardò a Città e del tempio abbaziale di Sancta Maria de Nerito a Cattedrale - la possibilità di una """"contemplazione"""" estetica e spirituale. Suggestivo è questo termine che evoca proprio il templum, uno spazio centrale nel perimetro urbano circostante, un'area serena verso cui (la preposizione cum) converge la vita quotidiana per scoprirvi il suo significato ultimo. Entrare nel tempio è dunque contemplare, cioè trovare il """"centro"""" dell'essere e dell'esistere."""" (Cardinale Gianfranco Ravasi, dalla Prefazione)" -
Pittura tardogotica nel Salento
È significativo rilevare come queste testimonianze siano la cartina al tornasole di una cultura figurativa tardogotica originale e sostanzialmente autoctona rispetto a quella di altre aree del Sud Italia, a cominciare da Napoli. ""Siamo di fronte dunque al fiorire di una cultura pittorica essenzialmente 'pugliese', con la particolarità di non essere, per questo suo aspetto locale, una cultura dagli esiti qualitativi meno felici, che anzi il livello artistico ne è, non di rado, elevato"""". Nel corso di questa ricerca saranno illustrati oltre trenta esempi di architetture del Salento che, oltre al celeberrimo cantiere di Santa Caterina d'Alessandria di Galatina (v. infra il saggio di Antonella Cucciniello), presentano ancora oggi, sia pure in forma frammentaria, isolata o priva di contesto, decorazioni murali tardogotiche, spesso originariamente partecipi di un programma iconografico più vasto. Inoltre, almeno sette di questi edifici contemplano veri cicli pittorici tardogotici""""."" -
Il libro 10° delle collectiones medicae. Testo, traduzione, commento, indici. Testo italiano e latino
Il X libro delle ""Collectiones Medicae"""" offre un chiaro ed esauriente paradigma dell'opera di Oribasio di Pergamo, il cui carattere enciclopedico si riflette nella molteplicità dei temi trattati, dai differenti tipi di farmaci elencati per uso esterno ai diversi trattamenti terapeutici presi in considerazione, con particolare attenzione alla balneoterapia. Il ricorso ad autorevoli fonti, alcune delle quali non ci sono state, purtroppo, consegnate alla tradizione per altra via, e la sostanziale fedeltà alle notizie da esse desunte nella trattazione, rendono l'opera di Oribasio preziosa per la ricostruzione della storia della medicina antica. La perizia letteraria e la sua vasta dottrina scientifica consentono al Pergameno di produrre un testo che, al contrario di quanto ci si potrebbe attendere, risulta coeso e coerente, esaustivo ed efficace nel suo intento didattico e paideutico. Anche il lessico utilizzato, ricco di tecnicismi e di termini di uso raro, conferisce alle """"Collectiones"""" uno spiccato rigore tecnico e scientifico, e offre inoltre una preziosa testimonianza di stile letterario, tipica del genere medico."" -
Strada principale e strade secondarie. Il caso di Carosino presso La Croce
Lo studio tenta di esprimere un'interpretazione della storia del piccolo paese di Carosino e di altri centri vicini a partire da alcuni momenti chiave, cercando di spiegare diversi punti rimasti irrisolti attraverso una ri-lettura di fonti disponibili ed altre inedite. Le date cruciali individuate sono poche, distanti l'una dall'altra quasi trecento anni e fino ad ora ignorate dalla storia locale. Ciò che è avvenuto in quei precisi momenti storici ha annullato di colpo tutto il sistema di relazioni che faticosamente era stato creato ed affinato in un periodo molto lungo e in un ambito territoriale vasto, ponendo continuamente la necessità di una ricostruzione (a volte nel senso di una nuova costruzione) non solo fisica ma anche civile e sociale in assetti geopolitici continuamente da reinterpretare. L'analisi degli avvenimenti passati è proposta in chiave anti-cronologica, partendo dagli ""strati"""" temporali a noi più vicini e quindi più superficiali, proseguendo poi, come in un vero e proprio sondaggio geo-storico, strato dopo strato sempre più in profondità, tentando il riconoscimento, la catalogazione e l'interpretazione di quanto emerge dallo scavo..."" -
In viaggio verso Gerusalemme. Culture, economie e territori
Il volume ha l'intento di consolidare la rete d'interesse tra studiosi di discipline diverse per il pellegrinaggio medievale e moderno e gli itinerari legati al turismo spirituale, considerandone il valore sotto i l profilo storico e culturale ed analizzandone gli effetti in termini di sviluppo territoriale. Nella prima parte, ""Il Viaggio"""", si snodano nove saggi sul tema del cammino nei suoi aspetti storici e antropologici. In questa sezione trovano posto storie di pellegrini del Medioevo in partenza da varie aree dell'Europa, l'analisi delle ragioni dei percorsi, la nascita e lo sviluppo di culti e, infine, letture antropologiche di esperienze del pellegrinaggio contemporaneo. La seconda parte, """"Arte e Cultura Materiale"""", focalizza l'attenzione su alcuni aspetti di cultura artistica, architettonica e materiale che hanno nel pellegrinaggio e nella devozione di età medievale e moderna il loro fondamento. Infine, la terza parte, """"Economie e Territori"""", ospita alcune esperienze di turismo religioso, indicando il mutato ruolo del pellegrinaggio e la nuova fisionomia di chi si pone in viaggio per motivi spirituali e culturali..."" -
Gli scultori Verzella tra Puglia e Campania. Committenza e devozione
Le ricerche sulla scultura napoletana in legno pur avendo negli ultimi anni conosciuto un notevole incremento non si sono, se non in rare occasioni, spinte oltre il Settecento. Mentre ora, possiamo considerare come i Verzella abbiano portato avanti il magistero degli scultori settecenteschi e, fino alla metà dell'Ottocento, realizzato opere sia chiaramente influenzate dal gusto neoclassico, sia ancorate alla tradizione tardobarocca. In questo secondo caso, al momento, non è agevole distinguere quanto la loro attività si possa liquidare come un semplice fenomeno di attardamento e quanto invece sia una specifica componente legata alle necessità della devozione che richiedeva un'impronta necessariamente realistica per muovere gli animi degli spiriti semplici delle campagne dove i culti erano capillarmente diffusi, a volte sovrapponendosi. Questo lavoro dimostra che il territorio del Meridione offre ancora notevoli spunti di indagine e la ricomposizione del clan familiare degli scultori Verzella attesta la necessità di allargare le nuove ricerche anche nel verso della storia sociale, una componente poco frequente negli studi meridionali... -
Vita di Francisco de Quevedo y Villegas. Ediz. multilingue
"Questo libro assume il valore di una testimonianza della svolta barocca e dei rapporti fra l'Italia e la Spagna a suo tempo studiati magistralmente da Benedetto Croce. Ma va al di là di questa testimonianza che riguarda una vicenda ormai ben nota della storia culturale italiana. Il fatto che sia stato un intellettuale della corte di Gian Girolamo Acquaviva a vivere questa esperienza e a lasciarne una traccia così consistente, fa parte di quel recupero che il """"'Centro Ricerche di Storia ed Arte' di Conversano ha portato avanti in questi ultimi decenni"""" (dalla Prefazione di Francesco Tateo)." -
Il Grand Tour da Napoli a Otranto. Catalogo della mostra (Otranto, 18 giugno-31 ottobre 2015). Ediz. illustrata
Che Napoli sia stata - e sia, in parte, anche oggi - una delle capitali della cultura in Europa è noto, e sarebbe superfluo addurne le ragioni. Ma per lo più, a dar conto di questa affermazione, si tira in ballo l'architettura, la scultura, la pittura, le arti decorative della città di Partenope. Questa mostra intende invece documentare, attraverso una nutrita raccolta di reperti storico-artistici (acquerelli, gouaches, disegni, litografie, incisioni), un altro aspetto di questa straordinaria civiltà: quello per così dire antropologico, legato alla vita quotidiana e alle tradizioni e usanze del popolo napoletano. Argomento che, fatta qualche doverosa eccezione (chi non ha mai sentito parlare di tarantella o di mangiatori di spaghetti?) non è affatto noto, e che offre numerosi motivi per suscitare il nostro interesse, stimolare le nostre riflessioni, permetterci di misurare la distanza tra la Napoli di un tempo e quella attuale... -
Un tour in bicicletta di una famosa disegnatrice inglese alla scoperta del Salento (1984)
Corinna Sargood è nata a Londra nel 1941. Artista versatile e estremamente creativa, pittrice, disegnatrice e autrice di acqueforti, ha illustrato numerosi libri, tra i quali il volume di ""Patience Gray Honey From A Weed"""" (Prospect Books 1987), i due volumi di fiabe di Angela Carter, """"The Virago Book of Fairy Tales"""" (Virago Press, 1991) e """"The Second Virago Book of Fairy Tales"""" (Virago Press 1993). Con David Wheatley ha lavorato assieme ad Angela Carter, della quale è stata grande amica, anche agli adattamenti delle opere della scrittrice inglese. Sul finire degli anni '80 Corinna Sargood compì un viaggio di quattro mesi nella giungla peruviana, dalle Ande fino alla grande pianura attraversata dal Rio delle Amazzoni. Le acqueforti e i dipinti che riproducono i luoghi visitati, le persone incontrate, i grandiosi scenari naturali e le coloratissime piante della giungla animano il libro """"Journey To The Jungle: An Artist in Peru"""" (Bloomsbury Publications 1990), nel quale la Sargood raccolse le impressioni del suo viaggio.""