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Integrazione delle famiglie in crisi nella comunità ecclesiale. Profili giuridici e pastorali: Amoris Laetitia
Il presente libro rappresenta per Francesco Maiorano una singolare tappa del suo lungo e vivace percorso culturale. ""Singolare"""" perché è il risultato di un nuovo ciclo di studi da lui intrapreso dopo una lunga carriera come giudice consigliere di Cassazione... Egli riparte dalle acquisizioni teologiche e giuridiche in merito al matrimonio e alla famiglia, che la Chiesa, lungo i secoli, ha tradotto in norme canoniche e prassi pastorale, per contestualizzare e proporre il magistero di Papa Francesco, nella Amoris Laetitia, cogliendone le istanze e le sfide in campo etico ed ecclesiologico. Compito del Diritto canonico è dare risposte evangeliche a domande sempre nuove che la società di ogni tempo e luogo propone. L'Amoris Laetitia, per l'Autore, è una risposta della Chiesa, anche sotto il profilo giuridico, alle delicate e complesse questioni che attengono alla realtà famigliare nella odierna società."" -
La storia e l'arte. Scritti per Bartolomeo Lacerenza (1940-2019)
Una collettanea di studi dedicati a Bartolomeo Lacerenza (Monopoli, 1940 - 2019), già dirigente di Istituti d'Arte, poi Licei artistici, curata da Marcello Gaballo. Contiene numerosi saggi inediti, prevalentemente di storia dell'arte, che riguardano soprattutto le città pugliesi di Galatina, Monopoli e Nardò, dove ha vissuto ed operato il dedicatario, per il cui nome è inserita un'ampia raccolta di raffigurazioni del santo. Edito da Mario Congedo di Galatina (Lecce) il volume è riccamente illustrato, di 344 pagine, con inserti a colori, rilegato in brossura e con alette, dodicesimo dei supplementi della prestigiosa Collana della Diocesi di Nardò-Gallipoli. Pregevoli le incisioni riprodotte, conservate nella Casanatense di Roma, e le miniature dell'Estense di Modena, ma non da meno sono le diverse pale d'altare poco note e presenti in remoti luoghi italiani. L'edizione offre altresì immagini e foto di luoghi pugliesi, a corredo dei saggi, molte delle quali poco note al pubblico e di notevole arricchimento per la storia dell'arte italiana. -
La parrocchia Sacro Cuore di Gesù in Boncore di Nardò. Tra zelo pastorale, impegno socio-culturale e arte pittorica (1959-2010)
Quale interesse può suscitare la vicenda di una chiesa parrocchiale, sorta in aperta campagna, nel Salento, al di fuori di quello prettamente religioso? Il libro di Mario Mennonna amplia l'orizzonte e offre anche uno spaccato di grande interesse sociale e artistico. La chiesa di Boncore, sorta negli anni '60 del secolo scorso, si trova nel cuore dell'Arneo, territorio principalmente in territorio di Nardò, in quegli anni in via di antropizzazione per la riforma fondiaria in atto, ma in gran parte ancora coperto di boscaglia e di macchia mediterranea, punteggiato da masserie fortificate, non poche abbandonate. Il libro traccia le vicende umane, sociali e religiose e dedica uno spazio ampio all'opera del maestro Carlo Farioli in un'impaginazione iconografica organizzata in modo da porne in evidenza la qualità artistica e la sapienza biblica. -
Il vescovo Antonio Rosario Mennonna (1906-2009). Rilettura critica dei suoi scritti pastorali e culturali a dieci anni dalla sua morte
"La benevolenza del Signore mi ha posto nella condizione di conoscere, come vescovo, due straordinarie comunità: una, quella della diocesi di Muro Lucano, per la quale è prevalso il legame sentimentale per essere suo figlio; l'altra, quella della diocesi di Nardò, nella quale ho servito, maturando esperienze, crescendo nell'azione pastorale e ricevendo, quale testimone ed operatore di fede, accorata partecipazione."""" (Antonio Rosario Mennonna)" -
La Resistenza dei neritini nella Guerra di Liberazione (1943-1945)
Con questo libro inizia il cammino di studio della seconda guerra mondiale in corso di ricerca; in particolare affronta il periodo 1943-1945, quando si sviluppò la Resistenza e, più in generale, la Guerra di Liberazione contro il nazifascismo. Anche Nardò con propri cittadini ha dato il suo contributo nella lotta contro il nazifascismo. A questi è dedicata la presente pubblicazione, mentre in futuro si cercherà di trattare anche la vicenda di coloro che aderirono alla Rsi, ovviamente non per procedere a giudizi - la storia non giudica - ma per conoscere e capire storicamente le motivazioni delle loro scelte. Avrei voluto, in questa prima fase, elaborare un profilo organico per ciascuno dei Resistenti Caduti, esclusi gli Imi, ma, per mancanza di una sufficiente documentazione, l'analisi è rivolta al giovane carabiniere Giuseppe Carrino, che nel territorio di Feletto, in Piemonte, con il nome di Lecce combattette con la formazione partigiana di Diavolo Rosso; e al brigadiere Luigi Zacchino, successivamente promosso maresciallo, che, rimanendo in servizio nella caserma di Manciano, in Toscana, operò da attivo e prezioso collaboratore dei Partigiani del luogo. -
Studi di antichità. Vol. 17
RICERCHE ARCHEOLOGICHE: Claudio Giardino Archaeological Prehistoric Research Project in Northern Christina Merkouri Zakynthos. The investigations in the Ionian island Giovanni Paternoster University of Salento and Ephoria of Zakynthos Tiziana Zappatore and the provenance of the Zakynthos obsidian Teodoro Scarano Una struttura funeraria ipogeica dell'età del Bronzo presso Grotta Poesia a Roca Vecchia (Melendugno, LE): i dati della campagna di scavo 2008 nel quadro dei costumi funerari protostorici in Puglia Marina Castoldi I mortai tra Jazzo Fornasiello e la Peucezia Florinda Notarstefano La funzione degli edifici del complesso rurale di Acquarica Pozzo Seccato (Lecce): dati archeologici e studio delle tracce organiche sulle superfici pavimentali Giuseppe Scardozzi Durazzo: note di topografia antica e aerotopografia archeologica STUDI DI STORIA ED EPIGRAFIA: Anna Rosa Gallo CIL IX 236 e la collezione del canonico tarantino Giuseppe Antonio Ceci IL MESTIERE DELLE ARMI. ATTI DELL'INCONTRO DI STUDI, LECCE, 27 GIUGNO 2017. Gianluca Tagliamonte Introduzione Raimon Graells I Fabregat Gianluca Tagliamonte Una corazza a tre dischi decorata «da Vulci» Azzurra Scarci Gli schinieri dall'Italia meridionale tra VII e III secolo a.C.: una proposta tipologica Andrea C. Montanaro La morte non mi appartiene. Riflessioni su alcuni contesti funerari di guerrieri aristocratici dall'area apula tra V e IV secolo a.C. Raimon Graells I Fabregat El color de las corazas helenísticas Vito Giannico Armi dal santuario di Atena a Castro -
San Martino di Tours. La sua opera, il suo pensiero, il suo tempo
La biografia che ci consegna questo libro non è rigorosamente cronologica: è pensata per argomenti, per cui ogni capitolo ha una sua autonomia e può essere letto a prescindere da tutti gli altri. Ciò nonostante la narrazione rispetta, a grandi linee, la scansione temporale dei fatti. Non è una biografia agiografica, né tanto meno un lavoro che si limita a ripetere il già detto, ma uno studio storico, che argomenta sulle critiche e sui giudizi positivi rivolti a san Martino e al suo primo biografo: Sulpicio Severo. E' un lavoro che, dopo attenta analisi delle diverse prese di posizione, ci restituisce l'immagine di un Santo profondamente ispirato e di indiscussa moralità. Uno dei più grandi Santi della Cristianità, che ha saputo conciliare la vocazione ascetica (il monaco) con la gestione del potere (il vescovo), schierandosi sempre dalla parte degli oppressi e senza mai dimenticare di essere il più umile tra gli umili e il più povero tra i poveri. -
La Chiesa e il Monastero di Santa Chiara a Conversano
Attraverso un lungo e paziente lavoro di ricerca ed interpretazione dei documenti d'archivio ed un'attenta lettura delle pietre e degli oggetti d'arte, il volume restituisce alla città e all'attenzione degli studiosi, la storia di una comunità claustrale femminile, con le sue luci e le sue ombre. Irradiando di sprazzi di luce, particolari momenti della vita monastica, si svelano nomi, ""volti"""", vicende di donne che, sebbene relegate oltre le grate, hanno con determinazione difeso i propri diritti e la propria dignità, tessendo un'articolata rete di rapporti economici, sociali, 'politici'. Per secoli gelose custodi del complesso clariano, queste donne monache, per le quali hanno lavorato una schiera di uomini: architetti, pittori, argentieri, organari, muratori, procuratori, notai, avvocati, giudici, mulattieri, ecc., attraverso questa monografia escono, a tratti, dall'ombra di una storia troppo a lungo ritenuta minore. (dalla Introduzione di Diego Iudice)"" -
La storia dell'arte come impegno civile per il territorio. In ricordo di Sergio Ortese (1971-2019)
Saggi M. Bozzi Corso, La didattica per competenze e la Storia dell'arte; A. M. Monaco, Il senso critico di Sergio Ortese per la Storia dell'Arte nel Salento...; L. Petracca, Origini, apogeo e declino dei Del Balzo di Soleto...; N. Cleopazzo, Tracce di tardogotico nella chiesetta di San Giovanni Battista a Francavilla Fontana; R. De Giorgi, 'Un po' di gotico' nelle collezioni del MNAC di Barcellona; Fabrizio Ghio, La 'Chiesa Greca'. Vicende storiche e costruttive...; M. Tanzi, Esercizi di riconoscimento: una tavola di Marco 'calavrese' ; S. Castellana, Johannes Hispanus in fondo al mare: i dipinti sulla Regia Nave Aurora; A. Fiore, Intorno a due opere del Pordenone in Puglia; D. Caracciolo, Amici pittori, amici poeti nella Napoli tra '500 e '600; M. De Santis, Iconografia e Controriforma: Il caso di Vespasiano Genuino (1552-1637); M. L. Sorrone, Iconografia e immagini della tradizione nelle opere di G. Donato Chiarello; Lucio Galante, Ritorno a Toma: La pioggia di Cenere del Vesuvio; D. Rucco, Stanislao Sidoti, «paesista di merito»...; F. Coi, Enrico Giannelli...; M. Cesari, Su un pastello ritrovato del salentino Giuseppe Casciaro; L. Gaeta, Compianti e Addolorate di cartapesta. -
La chiesa di Santo Stefano di Soleto. Epigrafia a cura di Francesco Giannachi. Ristampa fotomeccanica
Gli Orsini del Balzo - prima Raimondello e poi il figlio Giovanni Antonio -, un gruppo familiare di milites radicato nel principato di Taranto, innalzarono nella contea di Soleto, tra il Trecento e il Quattrocento, monumenti di grande rilievo artistico e simbolico. Tra questi, incastonata nel centro antico di Soleto, la chiesa di Santo Stefano, vero gioiello dell'architettura religiosa romanico-gotica pugliese di fine XIV secolo. Progettata e costruita con un impianto architettonico di derivazione bizantina, custodisce al suo interno meravigliosi cicli pittorici, realizzati in più fasi e a più mani, alcuni intrisi di apparenti bizantinismi, altri caratterizzati da una pittura di orientamento neogiottesco. Il prete italogreco di Soleto, ispiratore del complesso programma iconografico, trasse le storie dai Vangeli canonici, ma anche dagli apocrifi, da fonti mistagogiche e da altri documenti rari e poco noti come le fabulose vite di Santo Stefano tramandate da antichi codici greci e latini. Alcune scene, pertanto, costituiscono un vero e proprio unicum nella storia dell'arte e della Chiesa. -
Le vie del latino. Storia della lingua latina con elementi di grammatica storica
Un viaggio tra le forme e gli usi del latino, dalle sue lontane origini indoeuropee alle più vicine propaggini romanze, captando i segnali fugaci della lingua parlata e meditando le parole imperiture di poeti e letterati, delineando l'evoluzione di fonetica, morfologia, lessico e sintassi e ragionando sulle fonti, per apprezzare la varietà dei registri e cogliere, attraverso i segni e i fenomeni della lingua, il codice culturale di una civiltà. Il resoconto fotografa una realtà polimorfa, ben lontana dalla staticità delle forme classiche, in cui il latino di Cicerone, modello perfetto di stile e di pensiero, è solo una delle tante voci che accompagnano il viaggiatore. Osservata nel suo complesso, la lingua di Roma appare un sistema esposto a continue sollecitazioni per via di mutamenti sociali, politici e culturali, segnato da molte varianti sincroniche e diacroniche in ragione dell'eterogeneità del corpo sociale, della vastità delle aree interessate dalla romanizzazione e dei numerosi contatti con le popolazioni vicine. -
La donna neretina si racconta. Lingua e cultura materiale della Nardò di un tempo
«Il lavoro della Livieri è strutturato in sezioni che ripercorrono le fasi della vita umana: ""La bambina, nascita e prima infanzia"""" (l'attesa, il parto, l'allattamento, i giochi infantili, la prima istruzione """"professionale""""), """"La ragazza diventa donna"""" (l'abbigliamento, la bellezza, il corredo e la dote, il corteggiamento e il fidanzamento, il matrimonio), """"I lavori femminili"""" (la sarta, la ricamatrice, la tessitrice, la contadina, la tabacchina), """"La vita religiosa e sociale della donna"""" (la devozione religiosa, le feste, i canti popolari, poesie, preghiere, filastrocche, ecc.), """"La donna in cucina. Ricette tradizionali neretine"""" (il pane, la pasta, i legumi, le verdure, la frutta, i dolci). Si tratta di un viaggio completo, ricco, a 360 gradi nella vita femminile di una comunità, impreziosito peraltro da uno dei migliori corredi iconografici che io conosca, merito, oltre che di Anna Chiara, del gigantesco archivio di Mario Congedo, che per queste cose è molto più di un editore e si prodiga oltremodo perché le sue creature abbiano per il lettore un piacere visivo che integra e aiuta l'immersione nel testo scritto.» (dall'Introduzione di Marcello Aprile)"" -
Spina tra Greci ed Etruschi. Le ceramiche di produzione locale
Spina, la famosa città portuale fondata sull'Adriatico alla foce del Po, cerniera tra Greci ed Etruschi, fiorì dalla fine del VI secolo al 225 a.C. circa. Nel V secolo a.C. fu al centro degli scambi commerciali tra Atene e l'Etruria Padana e indirettamente l'area celtica, anche d'Oltralpe. A cento anni dalla scoperta della necropoli di Spina, si nota che soprattutto i magnifici vasi attici a figure rosse hanno polarizzato l'attenzione degli studiosi; ma gli scavi nell'abitato, condotti dagli autori di questo libro tra il 1965 e il 1979, hanno rivelato una variegata produzione locale di ceramiche di uso domestico, che merita particolare attenzione. In questo lavoro vengono prese in esame le ceramiche grigie, dipinte e acrome, delle quali si presentano la classificazione delle forme vascolari e dei sistemi decorativi e le evidenze archeologiche della produzione locale, ossia una fornace, numerosi separatori da fornace, scarti di lavorazione e contrassegni impressi con punzoni o con castoni anulari. -
Scultura del primo Trecento in Terra di Bari. Cultura figurativa e geografia artistica
La rilevanza dello studio della scultura della prima età angioina nella Terra di Bari è proporzionale al carente stato degli studi al riguardo, ultimamente rimpinzati di interventi destinati alla enucleazione di immagini mariane angioine e alla individuazione di tangenze artistiche filo dinastiche, ma che trova il caposaldo storiografico nelle ricerche pioneristiche del tema di Pina Belli D'Elia e di Maria Stella Calò Mariani. L'attenzione allo specifico territorio di Bari e del suo circondario, inoltre, è supportata dalle plurime testimonianze, in certi casi conservatesi in frammenti, del patrimonio scultoreo del periodo iniziale del XIV secolo. Il focus del libro riflette sulla decorazione dei portali pugliesi e di altre opere parimenti importanti, collocabili cronologicamente dal tramonto del Duecento alla prima metà Trecento, in cui è possibile individuare diverse linee di percorrenza dello stile e varie scelte iconografiche riconducibili a due fenomeni di committenza simultanei, l'uno affiancabile al gusto dei re angioini e l'altro svincolato da esso, predisposto ad accogliere sia la predilezione al conservatorismo dei retaggi formali e figurativi del passato svevo ... -
Eroi senza medaglia. Un racconto salentino
Le vicende di una famiglia Salentina, negli anni a ridosso dell'ultimo conflitto mondiale, rivissute in un momento in cui nuove angosce che si riteneva sepolte nel passato, ricompaiono minacciose nelle nostre vite. Affanni, ansie, sacrifici ma anche momenti di gioia carichi di umanità. Ultimi scorci di una vita legata alle tradizioni, ai valori della famiglia e del lavoro, prima che lo tsunami della globalizzazione giungesse a uniformare ogni vissuto in un plasma indistinto. Memorie e sentimenti che si diffondono liberi, come i pappi del soffione mossi dal vento e dalla speranza che qualcuno si posi lievemente su un terreno fecondo per germogliare a nuova vita. -
Castellana fuori e dentro le mura. Vol. 31: Sviluppo urbano, antiche famiglie, pubblica amministrazione, territorio rurale, beneficenza e religiosità tra il XVII ed il XIX secolo.
«Dalle pagine del volume e dalle splendide immagini fotografiche sentiamo trasudare la fatica del popolo, spesso alle prese con sedicenti signori di feudataria arroganza, quel popolo umile che trovava nella religiosità spontanea e sincera l'unico conforto per una vita così grama, associandosi nelle confraternite, o in piccole fondazioni come quella della chiesetta della Mater Domini, ormai completamente spoglia, frequentando riti austeri e feste povere, come la benedizione delle porte della città durante la processione dell'Ascensione o il rito della manna di S. Nicola nel palazzo Persio, ma che offrivano genuini momenti di aggregazione e di identità sociale.(don Vito Castiglione Minischetti)""Castellana fuori e dentro le mura"""" si arricchisce di questo terzo volume che, come gli altri, percorre il territorio di Castellana e la storia stessa della nostra cittadina, con una inconsueta capacità di sistematizzazione arricchita da infinite informazioni sui nostri antenati e sui nostri luoghi. Case, strade, famiglie, persone, rivivono nelle pagine di questa Opera che solo l'acribia del ricercatore instancabile, qual è l'amico Donato, ha reso possibile» (Augusto dell'Erba)"" -
L' abbazia italo-greca di Cerrate e il suo feudo. Un gioiello perduto e ritrovato
Il libro, ricco di 200 illustrazioni a colori, nel saggio di Mario Cazzato, analizza, con scrupolosa documentazione, le analogie del complesso edilizio di Cerrate con le costruzioni dell'oriente bizantino, così come la prima fase dei cicli pittorici della Chiesa deriverebbero dai modelli dei grandi cantieri della Macedonia. La seconda parte del libro di Antonio Costantini è dedicata al feudo dell'abbazia di Cerrate, ai suoi confini e alla sua estensione. Il fortunato recupero della ""Platea di tutte le Piante feudali dell'Abbadia di S. Maria a Cerrate"""" del 1803, l'antica Platea del 1691 e il Catasto Onciario di Lecce del 1755 fornisce un quadro completo del feudo di Cerrate, delle rendite, delle colture predominanti e delle tipologie edilizie di 22 masserie con una economia agricola incentrata prevalentemente sull'olivicoltura, con un totale di oltre 68.000 alberi d'olivo che consentivano all'abbazia di ottenere cospicui guadagni."" -
Le ultime tarantate
Nell'estate del 2017 Pierpaolo De Giorgi è ospite, insieme al gruppo ""I Tamburellisti di Torrepaduli"""", di una delle più belle trasmissioni culturali della televisione, la rubrica """"Persone"""" di Rai 1, ideata e diretta dal caporedattore del Tg1 Angelo Angelastro. Durante le riprese, tra una pizzica scherma e un'esibizione di tamburi a cornice, Angelastro confida a De Giorgi di conservare numerose foto di tarantate da lui scattate nel corso di un servizio televisivo del lontano 1978. Le immagini in bianco e nero furono """"catturate"""" durante il rito pubblico nei pressi della nota cappella di Galatina, da dietro una grata che nascondeva il più possibile il fotografo e la sua reflex. Colgono momenti concitati durante i quali le tarantate assumono atteggiamenti rivelatori e pose di grande valore simbolico. De Giorgi intende mostrare come il tarantismo sia una risorsa gestita tradizionalmente dalle donne della famiglia, e non un rito terapeutico illusorio che svela le """"frane della psiche"""" di persone di sesso femminile vittime di oppressioni e preclusioni erotiche."" -
Journal of ancient topography-Rivista di topografia antica (2022). Vol. 32
In questo numero: Premessa: Giovanni Uggeri. Un ricordo e bibliografia; Cesare Marangio. Un ricordo; Enrico Felici, Iconografia portuale romana: note di topografia antica litoranea; Guido Rosada, Oreste e Pilade sulla strada di Tyana Rodolfo Brancato, Topografia della valle del fiume Vjosa (Albania meridionale) in età ellenistica.Fortificazioni e viabilità nella frontiera tra Illiria ed Epiro Elio De Magistris, Ricerche sull'ager publicus in Lucania Fabrizio Mollo, Sull'ubicazione di Nerulum: nuove proposte alla luce delle recenti ricerche nella valle del Lao-MercureBruno Sardella, Michele Fasolo, Tito Frate, Fortificazioni e controllo del territorio in un'area strategica del Molise nord-occidentale: il territorio di Montalto (Rionero Sannitico, IS)Elena Foddai, Giampaolo Luglio, Corchiano (VT): le vie cave ""gemelle"""" della Madonna delle GrazieMariavittoria Antico Gallina, Sui pretesi """"drenaggi di anfore"""": i rischi e i pericoli di una terminologia convenzionaleMatteo Frassine, Valentina Santi, Nicola Cappellozza, Michele Asolati, Luca Millo, Vigonza. Dal sacello romano alle trincee della Grande GuerraEnglish SummariesNote to contrubutors"" -
Il «De virtute morali» di Plutarco nella versione latina di Andrea Matteo Acquaviva d'Aragona. Ediz. bilingue
Indice del volume: Caterina Lavarra, Prefazione, Andrea Matteo Acquaviva, Versione latina del De virtute morali di Plutarco, edizione critica e traduzione italiana di Claudia Corfiati; Nota al testo, Andreae Aquevivi praefatio ad Troianum Caracciolum; Prefazione di Andrea Acquaviva a Troiano Caracciolo Plutarchi de virtute morali opusculum; L'operetta sulla virtù morale di Plutarco; Appendice P. Summonte Antonio Donato / Aquivivo Ioviano Comiti S. Pietro Summonte saluta il Conte Gioviano Antonio Donato Aquaviva; Indice delle figure e delle tavole; Indice dei nomi di persona.