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1918. Un anno incerto. Dopo Caporetto l'Italia si scopre diversa
Dopo il manrovescio di Caporetto, il 1918 si apre per gli italiani nell'incertezza, con una parte importante del territorio nazionale invasa dagli austro-ungarici. Se le condizioni di vita nel paese sono precarie, fiorisce il contrabbando. Con il loro relativo benessere, giungono in Italia rinforzi britannici e francesi, e si attendono gli americani. Scendono in campo anche i legionari ceco-slovacchi, tutti volontari, coscienti del rischio del capestro qualora catturati al fronte. La guerra continua, con i morti affidati ad una memoria fragile ed i feriti smistati fra Sanità militare e Croce Rossa Italiana. Un anno, quel 1918, che alla fine sarà l'anno decisivo. -
Il quaderno della primavera. Le primizie in cucina
Al giorno d'oggi i cibi spontanei risvegliano sensazioni ataviche, consegnando alle nostre papille gustative sapori ormai dimenticati. Ci rieducano alla stagionalità, alla biodiversità, alla conoscenza e al rispetto del territorio che ci circonda, ad un rapporto armonico con l'ambiente. In questo Quaderno riscopriamo la primavera sotto forma di diverse preparazioni, a partire dai frutti della terra, passando per ricette salate e dolci, tipiche del periodo dell'anno in cui la natura e i suoi preziosi doni si risvegliano. La primavera è anche quel periodo dell'anno in cui si comincia a preparare l'orto e a pensare alle faccende di casa, le famose ""pulizie di primavera""""."" -
Cecoslovacchia e Italia. Cent'anni di storia
La storia cecoslovacca, dalla prima alla terza repubblica, sino alla liberazione dal regime comunista, con la rivoluzione di velluto e la separazione - anch'essa di velluto - nelle attuali Repubblica Ceca e Slovacchia. -
Fuori catalogo
È il racconto della vita e dell'arte di Fausto Delle Chiaie, artista che da trent'anni espone le sue opere e se stesso in un museo all'aperto di fronte all'Ara Pacis a Roma. Fonte di curiosità e di interesse da parte del pubblico che ormai ha imparato a conoscerlo e dei tanti critici che ne apprezzano il tratto intelligente di una continua ricerca e lo spunto ironico. -
Firmato Diaz. Il dopoguerra prepara una pace vendicativa
"La Grande Guerra terminò sul fronte italiano alle ore 15 del 4 novembre, mentre la tromba del definitivo """"cessate il fuoco"""" suonò alle ore 11 dell'11 novembre. Non ci si ammazzava più, soldati contro soldati. Ma i problemi, il dolore, i conflitti si riversarono su altri fronti, all'interno delle nazioni che avevano combattuto, e che ora si trovavano a dover ricucire tessuti sociali definitivamente stracciati e anche soltanto strappati. Scomparvero imperi, nacquero nuovi stati; dopo l'euforia giunse la delusione""""." -
Il quaderno della cucina senza sprechi... per non buttare via niente!
Cucinare senza sprechi non significa realizzare piatti approssimativi e magari poco appetitosi... Le nostre tradizioni culinarie sono ricche di prelibate ricette in cui si recuperano quegli ingredienti che, avanzati dal giorno prima, possono essere trasformati in piatti deliziosi. Il cibo è sacro e come tale lo dovremmo sempre considerare, con rispetto profondo, consapevoli del fatto che può diventare uno straordinario strumento attraverso cui preservare la nostra identità, la nostra memoria personale e collettiva. -
Marsala. Il vino di Garibaldi che piaceva agli inglesi
Prima dell'avvento su scala globale dello Spritz, cui auguriamo lunga vita, la richiesta al bancone del bae era molto varia: dal Rosso Antico al Petrus, dalla china al punch (in periodo freddo), dal sabaudo vermut al nazional-popolare Marsala, declinato solitamente femminile: «una Marsala», o anche «una Marsaletta». Sui basti dei muli i barilotti di Marsala raggiungevano dal maggio 1915 al novembre 1918 i nostri soldati in trincea, ma proprio in quel periodo contro la nobiltà del Marsala cospirarono i predoni che iniziarono a demolirne la reputazione. Se Mussolini non avesse fermato ogni inchiesta sugli illeciti arricchimenti e sulle fraudolente forniture alla sussistenza militare, forse la storia del Marsala sarebbe stata diversa, sicuramente all'altezza degli eventi risorgimentali che ne avevano ammantato d'onore e di gloria il nome, grazie a uno del quale non si poteva «parlar male»: Garibaldi. Presentazione di Antonio Calò. -
Le Alpi a scuola
Un viaggio dallo Stelvio alle Alpi Giulie attraverso i libri di scuola della prima metà del '900. La montagna vi è ancora presentata in modo stereotipato: la vita reale e i problemi della gente scompaiono in un immaginario alpino che tende a proiettare la mente dello scolaro verso alti valori patriottici. -
Barbarina e i nove colombi
Un racconto di tradizione orale che l'autore ricorda di aver sentito dalla propria nonna. Una fiaba tipica per essere narrata dai cantastorie girovaghi. Un condensato di tradizioni popolari, magia, espedienti narrativi di paura, sorprese, sottili riferimenti erotici e un gran finale classico. -
Il quaderno dell'Avvento. 25 dolci ricette aspettando il Natale
Come ogni Calendario dell'Avvento, anche questo quaderno accompagna i giorni che precedono la festa del Natale, e scandisce questo periodo magico proponendo una serie di ricette di dolci della tradizione, insieme a pensieri e proponimenti per il nuovo anno. -
Le dolomiti da colorare
Un album di grande formato. Le cime più significative delle Dolomiti, interpretate dall'autrice in forme sognanti e adatte per essere integrate e colorate. Un esercizio di rilassamento per adulti e un gioco per i più piccoli. Età di lettura: da 6 anni. -
Riservata speciale 1914-1915. Notizie d'oltre frontiera, polizia militare e contrabbando di guerra. La regia guardia di finanza e il confine italo-austriaco
Nel periodo della neutralità italiana, la Regia Guardia di Finanza si occupò di acquisire informazioni su ciò che accadeva (e si pensava) al di là del confine con l'Impero austro-ungarico. Nei rapporti informativi inviati dai reparti di confine emerge un panorama popolato da soldati asburgici che si preparavano al conflitto, spie (anche in gonnella) a caccia di notizie e indigeni preoccupati per i venti di guerra sempre più forti, confermati dai lavori per la predisposizione di fortificazioni e dall'arrivo di armi e munizioni. I finanzieri italiani operarono anche per scongiurare la vendita illegale di merci al nemico, attuata da contrabbandieri senza scrupoli, allettati dalla possibilità di grandi guadagni. -
Il quaderno degli impacchi prodigiosi. Erbe e minerali per dolori e gonfiori
Gli impacchi e gli impiastri sono sempre stati utilizzati come rimedi per piccoli o grandi fastidi di tipo muscolare o articolare. Con l'aiuto delle erbe officinali o dei minerali, un'esperta fisioterapista ci aiuta a curarci con metodi naturali. -
Il quaderno goloso. Biscotti e delizie al cioccolato
Biscotti, dolcetti, baci di dama, budini e tante altre prelibatezze tutte a base di cioccolato. Un mondo di dolcezza per coccolarsi un po'... -
Il grande quaderno delle mele
Il frutto più famoso della storia protagonista di questo quaderno, dove sono state raccolte preparazioni dolci e salate. Dai dolcetti caldi e freddi, composte, torte e crosate, passando per zuppe, risotti e piatti di carne e pesce, per poi finire con un buon liquore. Il tutto a base di mele! -
La lingua neutrale. Una voce fuori dal coro per ricostruire l'Europa
Alla fine della Prima guerra mondiale, assieme all'Impero Austro-ungarico, spariva nel cuore dell'Europa Moresnet, un piccolo Stato neutrale, schiacciato tra Belgio, Germania e Paesi Bassi, che nel 1908 aveva scelto di adottare una lingua al di sopra delle parti. Non il francese, il tedesco o il nederlandese, ma un idioma facile e immediato creato da Ludwik Lejzer Zamenhof: l'esperanto. Una lingua che nell'intento del suo ideatore, non voleva offendere, non voleva sminuire o sovrapporsi agli altri idiomi nazionali, ma essere solo una sorta di arbitro imparziale per agevolare il dialogo e la risoluzione dei conflitti. Una lingua neutrale. Prefazione di Gianluca Volpi. -
Malvasia. Il vino prezioso d'Oriente che Venezia rese nobile nel Mediterraneo
La Malvasia non sta ad indicare un unico vitigno; ci sono diverse produzioni che all'interno del loro nome contengono ""Malvasia"""" e tra queste varietà non vi è uniformità morfologica. La gran parte delle Malvasie sono uve bianche, ma esistono varietà nere, rosa, grigie, neutre e aromatiche. Fonti storiche attendibili sostengono che il nome """"Malvasia"""" debba prendere in considerazione tanto i fattori storici quanto quelli sociologici. Ai mercanti veneziani va riconosciuto il merito di aver introdotto le Malvasie nelle regioni adriatiche e mediterranee."" -
Il quaderno del mio gatto
Basta parlare di gatti: parliamo di un gatto. Particolare, speciale, unico: sì... proprio il tuo gatto! In questo Quaderno lo potrai presentare, descrivere, raccontare. Troverai lo spazio per raccogliere le sue storie (che sono anche le tue), e poter quindi ripensare e commentare i suoi comportamenti, divertendoti a fare un ritratto sentito ed esclusivo del tuo amico a quattro zampe. -
Pascoli di carta. Le mani sulla montagna
La grande quantità di risorse economiche messe a disposizione dalla Comunità europea nel settore agricolo ha generato una speculazione che inquina la montagna. Un intreccio di truffe, false dichiarazioni, animali ""figuranti"""", compravendite illecite. Un meccanismo contributivo che fa salire i prezzi degli affitti dei pascoli, con la creazione di società fittizie e raggiri ai danni della comunità."" -
Pergola. Il vino dei ribelli per l'orgoglio delle colline marchigiane
Tralci di vite ed invitanti grappoli ornano i colli dello stemma della Città di Pergola, nome derivante da una vecchia vite allevata a pergolato ed appoggiata ad un muro di una chiesetta al centro della città chiamata Santa Maria di Piazza. Niente poteva essere più significativo per una città che sarebbe nei secoli diventata famosa per la produzione di vino. ll viandante che casualmente passa per questi luoghi oggi, come nei secoli passati, sente sicuramente parlare di storie di briganti, di tesori nascosti, di Bronzi Dorati, ma soprattutto di un vino: ""la Vernaccia rossa di Pergola"""".""