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La Corona, gli schiavi, l'impero. Gli inglesi e il mondo atlantico (1497-1607)
Se durante la metà del XVI secolo la presenza spagnola e portoghese nel Nuovo Mondo si poté dire ormai consolidata, non altrettanto avvenne per l'Inghilterra che alle prese con varie problematiche di carattere politico e religioso tardò, rispetto ai rivali iberici, a fondare colonie di popolamento. Le esplorazioni furono demandate a avventurieri spregiudicati come Humphrey Gilbert, John Hawkins e Francis Drake spinti anche dal remunerativo commercio degli schiavi. Il tutto incoraggiato dalla regina Elisabetta I che vedeva in queste imprese, soprattutto dopo la sconfitta dell'Invincibile Armada nel 1588, il primo fondante momento per la costruzione di un impero al di là dell'Atlantico, che si concretizzò con la fondazione di Jamestown e il possesso della Virginia. Una colonia costruita tra i morsi della fame, la mancanza di forza lavoro e il ricorso alla manodopera schiavile nella quale si solidificò una società di tipo razzista con leggi ben precise imposte dai nuovi padroni per regolare la vita, le punizioni e la morte degli schiavi. Uno spaccato di un mondo in continua evoluzione con tutta una serie di contraddizioni riscontrabili ancora oggi nella società americana. -
Castellana fuori e dentro le mura. Vol. 3/2: Sviluppo urbano, antiche famiglie, pubblica amministrazione, territorio rurale, beneficenza, religiosità e opere pubbliche tra il XVII ed il XIX secolo
Castellana fuori e dentro le mura (vol. III, tomo II, Congedo Editore, Galatina 2023) è l’ultima, sorprendente fatica dello storico castellanese Donato Mastromarino. E di autentica fatica si tratta: sono pagine copiose, dense di notizie, spesso inedite, relative, come recita il sottotitolo, allo sviluppo urbano, alle antiche famiglie, al territorio rurale, alla beneficenza e religiosità della nostra cittadina tra il XVII e il XIX secolo. Il volume è impreziosito da molte e splendide fotografie, anche queste spesso inedite, che non solo illustrano il testo, ma accompagnano il lettore passo dopo passo, quasi tenendolo per mano, alla comprensione della fitta e complessa documentazione storica, alla scoperta di una Castellana, che non avremmo mai sospettato potesse avere una tradizione così affascinante. -
Il Cáuto
"Abitavo in un vicolo popolarmente detto il Caúto, dal buco, munito di griglia, che vi si apriva, di un condotto fognario che raccoglieva le acque piovane e le convogliava in basso. Questo luogo presto divenne per me come il polo di un campo magnetico e qui io sentii prima la coscienza di crescere e di essere; qui, a preferenza di tutti gli altri luoghi del paese, io imparai ad amare l’esistente, l’argilla della vita, l’umanità calorosa e contraddittoria dei nostri simili.""""" -
Il sole non dimentica nessun villaggio
Nel tempo delle migrazioni senza volto e senza nome, un libro che vuole dare contorni definiti a persone la cui storia, altrimenti, sarebbe niente altro che un grigio transito nelle notizie di tutti i giorni. La crisi libica è stata, per la Caritas di Vittorio Veneto, occasione per l'accoglienza di un centinaio di persone: uomini, donne, bambini. Da questa esperienza di incontro è nata la necessità di non perdere la storia di chi, in qualche modo, ha cambiato le nostre vite. È questo un libro contro l'oblio e l'impietoso panta rei della storia che rischia di non lasciare il tempo di proclamare che l'io esiste. Con il metodo specifico del racconto autobiografico, usato con grande competenza e generosità dai membri dell'Associazione Medi@età , si è raccolta la storia integrale di dodici persone le quali, senza vincoli e freni hanno parlato di loro stessi. Il lettore è chiamato a percorrere con loro un tratto di strada, a discendere in se stesso, lasciando che gli sfocati contorni di una copertina acquistino in sé, i colori dell'identità e della libertà. -
La rovera granda. Una storia
Questa storia, ambientata alle pendici del Cansiglio, è l'affresco di un'epoca, il cui simbolo è la grande róvera, abbattuta perché d'intralcio alla strada di un progresso sordo ai valori umani. Sul filo della memoria scorrono storie vere, antesignane del nostro tempo, alla ricerca del significato profondo dell'esistenza. Si ritrovano episodi in cui l'esercizio del potere, nelle sue forme più malvagie, si abbatte sulla povera gente e fatti di ingiustizia che irrompono sulla scena della vita, portando con sè un bagaglio di arrivismo sociale, di pregiudizi e intolleranza che mietono senza pietà le loro vittime. -
Grande guerra grande fame. La voce della coscienza è ben debole quando le budella urlano
Da sempre, la fame è stata una potente arma nelle guerre. Lo stesso Napoleone, che di battaglie e di campagne di guerra ne sapeva qualcosa, scrisse che ""per gli stomaci vuoti non esistono né obbedienza né timore"""". Il conflitto mondiale 1914-1918 non fece eccezione. La Gran Bretagna con la sua flotta mise in atto un rigido blocco navale ai danni degli Imperi Centrali, la Germania rispose con l'insidiosa guerra sottomarina. Per tutti i paesi belligeranti, che avevano creduto in una guerra breve, presto divenne chiaro che le condizioni di vita generali sarebbero cambiate in peggio. Vennero introdotti i razionamenti alimentari, le tessere, i bollini, le requisizioni, gli ammassi. Durò più a lungo chi poté ricevere, soprattutto dall'America, aiuti e provviste tali da superare le emergenze. In questo quadro soffrirono i soldati al fronte (questo, per dei combattenti, era da mettere in conto), ma patirono soprattutto i civili, quelli più deboli. Queste pagine cercano di raccontare qualche sprazzo di storia e di storie non ben conosciuti o addirittura ignorati. Un ricordo, infine, di coloro che di fame morirono."" -
Viaggio nei Balcani. Cibo senza frontiere nel vorticoso cuore d'Europa
Una scrittrice, un fotografo e una vecchia Fiat Panda. Migliaia di chilometri percorsi lungo le strade del sud-est europeo, tante storie raccolte e una certezza: il cibo unisce anche dove le frontiere dividono. -
Obiettivo grande guerra. Sarajevo 1914
Tutto sembrò nascere dall'attentato all'arciduca Francesco Ferdinando e a sua moglie Sofia, in quel 28 giugno di cento anni fa. In realtà le cause di quella che sarebbe diventata la Prima Guerra Mondiale vanno ricercate molto prima e affondano le radici nella crisi profonda che stava minando gli Imperi centrali e l'Europa intera. La fotografia e la propaganda per immagini cominciarono così a farsi strada e sarebbero diventate uno strumento indispensabile di informazione. -
Il quaderno di calligrafia cancelleresca
Intorno al 1420 il noto calligrafo italiano Niccolò Niccoli ideò una forma di scrittura ""corsiva"""", inclinata leggermente verso destra e angolata. Questa grafia diventò la base della scrittura italica. Una versione di questa grafia, considerata adatta ai documenti ufficiali, venne adottata negli ambienti pontifici e chiamata Cancelleresca. Essa conferiva un senso di grande eleganza, ma anche di maggior confidenzialità. La cancelleria pontificia inviava le lettere in questo stile a vescovi e regnanti, tanto che divenne il tipico """"stile regale"""". La Cancelleresca divenne presto molto popolare in Europa per la sua eleganza, velocità di scrittura e facilità di lettura."" -
Adotta un'artista e convincilo a smettere per il suo bene
In questo pamphlet, che non teme il tono dell'invettiva, la riflessione impietosa di Pablo Echaurren mette a nudo la grande truffa dell'arte contemporanea. Si sa che la truffa è un delitto poco punito, perché i giuristi considerano che chi truffa ha sempre un complice proprio nel truffato, colpevole di credulità, e quindi corresponsabile. E poiché la contemporaneità dà, ed ha già dato ripetutamente, la prova di essere essenzialmente credulona, oltre che ignorante, le si può imbandire quotidianamente la tavola con mille cibi contraffatti, etichettati come «arte», di cui essa si nutrirà senza mai protestare. (dalle note a margine di Gianfranco Sanguinetti) -
Il quaderno dei dolci liquorosi. Ricette di ieri e di oggi
Trenta ricette di dolci a base di liquore. Alcune sono molto semplici, altre più elaborate; alcune hanno una forte connotazione regionale, altre sono più trasversali (geograficamente parlando). Alcune celeberrime (il babà al Rum...), altre sono frutto di sperimentazioni dell'autrice. Quali alcolici usare? Vini e grappe (quelli di più antico utilizzo), e poi Rum, distillati di frutta, liquori dolci, birra. Ed entrano in un'ampia varietà di preparazioni: biscottini, cioccolatini, crostate, dolci al cucchiaio, torte soffici... -
Quelli che a Livorno. Cronaca di una scissione
Per la prima volta il fumetto affronta la cronaca della scissione della fronda comunista avvenuta durante il XVII Congresso del PSI, nel gennaio 1921 a Livorno. Per sei giorni fino al 21 gennaio 1921, tra tumulti e contrapposizioni, i delegati si confrontarono sulla necessità di aderire ai ""21 punti"""" fissati da Lenin per l'ingresso del PSI nella III Internazionale. La sinistra del partito la riteneva imprescindibile, i centristi la accettavano in parte, la destra riformista era contraria. La scissione era inevitabile. Un racconto fedele dove le tavole a fumetti ricordano i momenti salienti di ogni giornata: il lettore può così """"assistere"""" ai fatti e conoscere le posizioni che caratterizzavano il movimento operaio di allora e i partiti che lo rappresentavano. Prefazione di Michele Serra."" -
Piccolo abecedario della grande guerra. I nomi, i luoghi, la storia
275 voci di fatti, luoghi e persone, protagonisti della storia della prima guerra mondiale. Un'appendice con la cronologia essenziale degli anni 1915-1918. I musei e le istituzioni che si occupano in Italia di ""grande guerra"""", con gli indirizzi web."" -
Il Corriere dei piccoli va alla guerra
1915-1918: l'Italia è in guerra. La propaganda adotta tecniche e linguaggi presi dalla pubblicità, abbandonando la retorica e puntando su slogan, immagini e colore. E i bambini? Come veicolare l'idea che si sta combattendo una guerra valorosa e giusta? Ci pensano i fumetti del Corriere dei Piccoli che arruolano Schizzo, Toffoletto, Italino, Luca Takko e Teresina, Didì e Abetino. Un esercito di eroi-bambini, per rappresentare il conflitto come una favola in cui protagonisti e destinatari altro non sono che dei piccoli soldati. Bambini e soldati: entrambi pensati come massa immatura e infantile, bisognosa di messaggi semplici e diretti. Si realizza un progetto educativo su larga scala, che individua nel bambino un eccezionale amplificatore dei valori patriottici e nel fumetto un veicolo chiaro ed efficace di propaganda. -
Il Vangelo raccontato da un asino patentato
La storia e i personaggi li conosciamo tutti... Ma proviamo a immaginare che sia un asino patentato a raccontarci le vicende della giovane Maria, dell'arcangelo Gabriele, di San Giuseppe falegname, di Gesù ribelle e di Dio con i dolori artritici. Quello che ne esce è un racconto dal linguaggio strampalato, ma pervaso di meraviglia e di stupore. Una narrazione ingenua del Vangelo costruita sulla tenerezza con l'innocenza della saggezza popolare. Una fiaba che parla di nuvole, di albicocche e di farfalle. Provate a leggerlo ad alta voce... è ancora più bello. -
Il quaderno delle terre di Pordenone. Storie di luoghi e di cibo
Il cibo fa parte della cultura materiale di un luogo e questo quaderno, piuttosto che essere un semplice ricettario, delinea con i suoi ingredienti una possibile mappa di Pordenone e del suo territorio. Le ricette qui presentate si snodano lungo percorsi che vanno dai paesini di montagna ai paesi più veneti, a quelli di di là da l'aghe che dividono la provincia di Pordenone da quella udinese: ""si tratta della peculiarità dell'intera provincia che ci fa orgogliosi di essere un po' bastardi fra il Veneto e il Friuli"""". Questo libro è una narrazione collettiva che lega diverse pietanze a Pordenone, alla sua microstoria, ai suoi luoghi fisici e culturali con un'attenzione particolare a quelli meno noti e conosciuti."" -
Il quaderno del corsivo inglese... per scrivere in «bella calligrafia»
Dalla fine del '700 ai primi dell'Ottocento, le tecniche di riproduzione a stampa cominciarono a togliere terreno alla scrittura a mano. La calligrafia italica, o inglese, riuscì a mantenere un ruolo proprio per la ricercatezza ella forma e la raffinatezza delle sue applicazioni. Questa scrittura è arrivata fino a noi, quando ancora si insegnava sui banchi di scuola. -
Il primo inverno di guerra
Questo Quaderno del CEDOS propone le esperienze dei soldati italiani nei primi mesi di un conflitto che i governanti e i capi militari promettevano breve (Lisa Bregantin). Invece non solo la guerra proseguì, ma si insediò a quote montane mai viste: fu la Guerra Bianca (Marco Balbi). Soprattutto sui monti gli austro-ungarici schierarono i loro cacciatori imperiali, i Kaiserjäger, imitati dai germanici con i loro Gebirgsjäger, i cacciatori di montagna (Stefania Salvadori). Pur in divisa, erano sempre uomini, con il loro quotidiano abbandonato, le amicizie vecchie e nuove, il pericolo della guerra e della natura ostile (Paolo Giacomel). Intanto fra i prigionieri di guerra boemi, moravi e slovacchi cresceva l'idea nazionale predicata da Tomás Garrigue Masaryk, il quale sosteneva la necessità di una forza armata che la sostenesse: nacquero così le Legioni ceco-slovacche in Russia, in Francia e in Italia (Lamberto Ferranti). -
Un piccolo mondo a parte. In viaggio tra Venezia, Alpago e Cansiglio
Alpago e Cansiglio costituiscono un piccolo mondo incantato ed incantevole, sospeso tra la laguna di Venezia e l e Dolomiti. Un mondo in cui elementi magici, misteriosi, fiabeschi si mescolano e ci attraversano continuamente la strada. Il cibo ci viene in aiuto per portare alla luce un tessuto umano, storico e sociale intriso di elementi naturali, con tutto l'incanto, il fascino e la magia che si portano appresso. A volte naturale e soprannaturale distano soltanto pochi passi. È una chiave di lettura che, più di altre, fa emergere connessioni, percorsi emotivi, che toccano non solo i luoghi fisici, ma anche quelli dell'anima. -
Il mio quaderno delle Dolomiti... ancora più belle se colorate. Ediz. illustrata
Le cime delle montagne più belle del mondo disegnate ad inchiostro e pronte per essere colorate. Non è un libro anti-stress: è un libro per divertirsi, giocare con le immagini e con la natura sognata.