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Strafexpedition. 1916, l'anno delle vendette. Da Cesare Battisti a Nazario Sauro, da Damiano Chiesa a Fabio Filzi
Doveva essere l'anno della punizione dell'Italia fellona, il 1916, ma la Strafexpedition non ebbe l'esito pianificato. Vienna si dovette accontentare di quattro esecuzioni capitali esemplari: di Cesare Battisti, di Fabio Filzi, di Damiano Chiesa e di Nazario Sauro. -
Il quaderno vegetariano con Gianni Rodari. Le ricette fantastiche dell'era ecozoica
Gianni Rodari (1920-1980) si può considerare uno dei più grandi poeti ""civili"""" italiani del Novecento, anche se viene ricordato soprattutto come scrittore per l'infanzia. Ha affrontato anche tematiche legate alla vita quotidiana, tra cui l'alimentazione e tra filastrocche e racconti saltano fuori qua e là molti piatti vegetariani. Gli autori hanno riproposto le versioni vegetali delle fantasiose idee di cucina trovate nelle favole e filastrocche di Gianni Rodari."" -
Primitivo. Il vino dei due mondi
Armonia, ordine, bellezza del paesaggio, qualità del vino, che nel caso del Primitivo si aggiungono ad un termine irrinunciabile: tradizione. Se il vino nasce dalla composizione delle vigne, dobbiamo considerare che i cambiamenti nell'ambito produttivo viticolo sono per natura lenti, legati al fatto che trentennale è la normale vita di un impianto. I trent'anni poi sono il seguito della tradizione mitigata da ponderata innovazione. Chi scelse il nome del Primitivo? La memoria, che è storia ed è anche leggenda, ci racconta di un religioso, appassionato di botanica, don Francesco Filippo Indellicati, di Gioia del Colle, la città pugliese a metà strada dallo Jonio all'Adriatico. Sul finire del Settecento individuò il vitigno, oggetto di scambio con la costa orientale adriatica, confacente alla sua idea di rinnovamento viticolo. Un vitigno che fruttificava presto, primo a maturare. Nel 2000 Antonio Calò individuò il felice futuro del Primitivo, qualità emergente fra i rossi, accanto al Negroamaro, al Nero d'Avola e a pochi altri. Aveva ragione. (S.T.) -
La storia ritrovata del soldato Jòzsef Kiss
Il desiderio di scoprire l'identità di un soldato ungherese che 100 anni fa lasciò traccia di sé, in una casa lungo il Piave, diventa occasione per un viaggio nel tempo e nello spazio. Un viaggio nella Storia e un viaggio nell'Europa attuale tra Slovenia, Croazia, Serbia, Ungheria e Romania. Piccoli indizi racchiusi in una vecchia scatola di fotografie spingono l'autrice a partire e a seguire i percorsi di vita di quell'uomo. Incontri e nuove scoperte creano così un ponte tra presente e passato, un legame tra chi cerca e l'oggetto del cercare. ""Un metodo di ricerca e di ricostruzione che finalmente contempla le emozioni non a corollario del dato storico, ma come elemento di umanizzazione del racconto. Un libro che fornisce un'esperienza interessante che origina dalla Grande Guerra ma che non narra di guerra. Un'esperienza che non lascia indifferenti perché mette insieme ricerca, esplorazione, viaggio, creatività, spirito d'iniziativa e amore per i fatti delle nostre terre che, a ben guardare, non sono mai compiutamente raccontati."""" (G. Callegari)"" -
Una guerra dimenticata. Da Caporetto ai profughi; dall'occupazione alla fame
Caporetto nell'immaginario collettivo italiano è sinonimo di catastrofe, della quale hanno scritto centinaia di autori, la stragrande maggioranza dei quali dimenticando che non fu una unica battaglia. Caporetto portò germanici e austro-ungarici ad occupare una vasta area del territorio nazionale, specialmente nel Nord-Est. Ciò dette avvio ad un doloroso profugato. Non tutti poterono o vollero fuggire davanti all'esercito nemico invasore: chi rimase patì fame, privazioni, violenze di ogni tipo. Il regio esercito, Nell'anno da Caporetto a Vittorio Veneto, fece di tutto per avere notizie di prima mano dai territori occupati, inviandovi suoi uomini, la stragrande maggioranza militari, con l'incarico di spiare le attività nemiche. Il dopoguerra vide poi dipanarsi oscure vicende legate a vendette personali. -
Frammenti di grande guerra. Propaganda e fanatismi. Scienze, lettere, fede. Storie di varia umanità
Tanto si è detto e scritto sulla Grande Guerra. Questi appunti desiderano fermarsi su alcune pieghe della storia, forse meno note. Dalla propaganda, nella quale si sperimentarono teorie e tecniche nuove, alla letteratura, che vide schierati su fronti diversi e con diverse sfumature illustri personalità: alcune manifestarono un fanatismo irritante, ma ci fu, di contro, chi testimoniò sempre il proprio scetticismo, se non anche la propria avversione al conflitto. La scienza e la tecnica non mancarono all'appuntamento per renderlo ancora più letale e distruttivo. E poi la religione in trincea, portata sui fronti italiani da sacerdoti cattolici, pastori protestanti, rabbini ebrei, tutti in grigioverde. Le popolazioni, soprattutto quelle delle terre invase dopo Caporetto, conobbero la durezza di una contesa armata che prima le aveva sì coinvolte, ma non in maniera così penosa. Un fronte caldo di tensioni fu il litorale austriaco, che oggi bagna Gorizia, Trieste e l'Istria, con gli italiani divisi fra irredentismo, internazionalismo e lealismo. Ancora poco noto è il tema dei prigionieri di guerra austro-ungarici: particolare la vicenda che vide protagonisti i soldati croati e sloveni, ""jugoslavi"""". Dedichiamo gli ultimi appunti a due personaggi: il primo pressoché sconosciuto, prete moravo in Arabia, quasi l'anti-Lawrence; l'altro arcinoto ewige Kaiser, l'eterno imperatore, che con un colpo di tosse lasciò questo mondo che non era più il suo, molto ordinato e fors'anche noioso."" -
Km 1 Piave e grande guerra. Ediz. a colori
Arrivò una guerra... E fu così che la Piave, materna e generosa, divenne il Piave, duro e fiero come il soldato che combatteva lungo il suo corso. 220 km dalle Dolomiti al mare per raccontare l'ultimo anno di guerra. -
Penne nere, fiamme verdi
Degli alpini conosciamo la pazienza e la determinazione, meno noto il loro ardimento incarnato dalle Fiamme Verdi. Con la penna nera e la loro lobbia andarono al combattimento i legionari cecoslovacchi, chiamati da Masaryk a costruire la loro nuova casa, la Cecoslovacchia. Una storia emerge dagli archivi, quella del Feldkurat Edvard Stumpf, morto sul fronte dell'Isonzo. E poi il grigioverde, dalle fasce mollettiere alle mantelline, il colore della guerra italiana. -
Il quaderno dell'orto di casa mia
"Fin da quando ero bambino, la bisnonna, poi la nonna insistevano perché l'orto venisse vangato presto. Tutto intorno, sulle montagne e fino ai 700-800 metri d' altitudine, c'era ancora la neve; non ho impiegato molto tempo a capire che tutta quella premura era dettata da buone ragioni. Ci sono verdure che non temono il freddo e vanno seminate al primo sole di primavera, altre che amano il caldo sole estivo, purché non manchi l'acqua. Quindi l'orto diventa una risorsa, dai primi tepori primaverili fino al tardo autunno. Più ci penso e più sono convinto che l'orto sia una vera risorsa per tutte le famiglie che hanno la possibilità di avere un pezzetto di terra, purché supportato da un po'di voglia di far fatica... Il lavoro principale consiste nel vangare la terra in primavera: oggi ci possiamo aiutare anche le moderne frese, che dimezzano il lavoro. Una volta preparata la terra per la semina ed il trapianto, tutto il resto diventa quasi un passatempo, perché bastano circa due ore a settimana per mantenere l'orto diserbato e in perfetto stato per lo sviluppo delle verdure. Non intendo le coltivazioni a livello commerciale, ma quei venti o trenta metri quadri che, se ben coltivati e ben lavorati, danno la verdura necessaria per una famiglia a partire da marzo fino a gennaio-febbraio dell'anno successivo. La cura che le nonne dedicavano all'orto era quasi un cerimoniale e doveva essere svolto in precisi momenti e con determinati metodi. È con questi ricordi che mi accingo a parlarne un po'."""" (Erio Bernard)" -
Il Sole sbagliato. 10 false convinzioni sul Sole
Questo libro contiene dieci idee sul Sole che crediamo vere... E invece... sono tutte false! -
Le stelle sbagliate. 10 false convinzioni sulle stelle
In questo piccolo libro si parla delle stelle partendo dalle idee sbagliate che spesso abbiamo. Piccole trappole in cui si cade facilmente, ma che altrettanto facilmente si possono disinnescare... -
Giorni dell'erba
"Per un'improvvisa catastrofe fui catapultato negli ultimi scampoli di un mondo contadino antico, dove il tempo era spartito tra erba e umana poesia"""". Il racconto di un ragazzo negli anni '60." -
Il quaderno delle erbe aromatiche
Da sempre le erbe aromatiche sono state utilizzate dall'uomo non solo per il gusto incantevole che donano ai piatti, ma anche per le innumerevoli proprietà terapeutiche che le contraddistinguono. L'utilizzo di questi piccoli doni vegetali è come un viaggio nell'aromaterapia, avendo la cucina come luogo del cuore dove sperimentare e verificare le proprietà delle tante varietà di piante che la natura ci offre generosa. -
1914-1918. La guerra nel gavettino. Dalla sete all'alcol, dal proibizionismo all'alcolismo
La Grande Guerra vide combattere milioni di uomini che dovevano nutrirsi e bere. Per dare coraggio, o meglio, per stordire i soldati da mandare all'assalto, si diffuse l'abitudine, ovunque, di distribuire alcolici e qualsiasi bevanda li inebriasse. Per dimenticare il pericolo e cancellare la prossimità con la morte. -
Eroi dell'aria. 1915-1918. Gli eroi dell'aria furono cento e cento. Eccone alcuni ricordati nei libri e nei quaderni di scuola italiani
Il libro raccoglie oltre un centinaio di lettere e cartoline del periodo 1917-1918 scritte da soldati al fronte, prigionieri nei lager o profughi. Chiedevano notizie di familiari o sostegno per affrontare situazioni di estremo bisogno. -
I dolci... spiritosi! Il quaderno dei dolci liquorosi
Trenta dolci tradizionali con due caratteristiche: di essere considerati molto nutrienti, e di essere al tempo stesso molto buoni! Un goccio di grappa o di vino, di Rum o di altri distillati è il segreto per fare ottimi tiramisù o babà... -
Il mio quaderno dei desideri
Un quaderno da riempire di desideri, dai più piccoli a quelli più esplosivi. Un gioco, ma anche una sfida. Una piccola scommessa sul futuro. -
Phisa harmonikòs
«Tradizione è custodia del fuoco, non venerazione della cenere» questa frase del compositore Gustav Mahler è scritta sulla lavagna appesa all'ingresso della bottega di Francesca: una sorta di professione di fede verso un destino segnato fin dai suoi primi anni di vita. Un libro che racconta come da bambini si scopra, attraverso l'esperienza, l'essere artigiano insito in ognuno e, crescendole ne possa fare un mestiere, oltre che un modo di vivere: un'eredità immateriale, passata di generazione in generazione, su cui fondare il futuro. Capitolo dopo capitolo si svela l'identità culturale artigiana specifica di chi trasforma un albero in fisarmonica, raccogliendone storia e vita. Una fisarmonica, come ogni altro manufatto creato lentamente da mani artigiane, ha dentro una parte di chi l'ha creato, porta in sé il sapere di generazioni e per sempre continuerà a restituirle. Un libro, quello di Francesca, con una scrittura da racconto orale, che consegna nelle mani di ognuno la vita di una qualsiasi bottega di artigianato artistico, perché è su queste sapienze che l'Italia ha fondato secoli di storia, su questa esistenza, simile a quella degli alberi, che la grande arte nazionale ha fatto parlare di sé il mondo. Prefazione di Paolo Rumiz. -
Sulle rotte delle malvasie
Venezia è magica nel commercio e impone un vino sfarzoso, la Malvasia, scoperto nel Peloponneso. Vino ultramarino, o anche vino navigato: approdato sui masegni marciani già è costoso. La Serenissima lo fa diventare prezioso. Un vino nato in terra greca e diffuso nei secoli nel bacino del Mediterraneo ad opera dei Veneziani. Presentazione di Antonio Calò. -
Il quaderno delle liste. Tra me e me
Alzi la mano chi non ha mai compilato una lista... Associazione di idee, successione di parole, strumento semplice ed efficace. Fare elenchi serve a gestire il tempo e organizzare le cose da ricordare o da fare. Ma soprattutto aiuta alla conoscenza di sè. Le liste aiutano a cogliere l'infinito nella quotidianità. Questo libro dà spazio alla dimensione della creatività, dell'immaginazione e del gioco. Da soli o in compagnia