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Coltivare la natura. Cibarsi nutrendo la terra
Si potrà nutrire l’umanità senza devastare l’ambiente e senza gli attuali insostenibili impieghi di risorse? Come ritrovare un equilibrio tra quello che asportiamo dai terreni e quello che restituiamo loro? Le nostre conoscenze sono davvero così estese come diamo per presupposto? Le nuove tecnologie saranno davvero sempre determinanti, come si afferma spesso? Cosa ci insegnano le diverse forme di agricoltura del passato e presenti sui nostri rapporti con la natura? Agricoltura biologica e convenzionale sono davvero agli antipodi? A queste domande risponde lo scrittore Giacomo Sartori, esperto di suoli, inserendosi con le sue grandi competenze e la sua passione in un dibattito che egli stesso ci mostra essere purtroppo sbilanciato: i sostenitori degli approcci ecologici devono continuamente difendersi dallo strapotere delle visione riduttive che vedono la natura come un oggetto inanimato che possiamo riorganizzare a nostro piacimento, un serbatoio da sfruttare fino in fondo. Nei suoi scritti conoscenza e pratica scientifica incontrano l’impegno civile e il passo della narrazione letteraria, mostrandoci che nell’attuale convergenza di crisi che riguardano tutto il pianeta, l’agricoltura ha un posto centrale. È con essa, e con le nostre abitudini alimentari, che i nostri margini per ottenere soluzioni sostenibili sono più ampi, è da essa che possiamo imparare a utilizzare prospettive e metodi compatibili con i complessi funzionamenti naturali. Prefazione di Carlo Petrini. -
Fortunale
Nicola è uno scrittore disilluso che trova il suo posto nel mondo come autore di satira, fa incetta di notizie-spazzatura dando loro una forma letteraria. Abbandona il progetto di un romanzo sulla misteriosa storia dell'alpinista Walter Bonatti, raccontata attraverso la poetica di Paul Auster e Albert Camus, dedicandosi completamente all'attività giornalistica. Un ragazzo muore in un incidente stradale prima di concludere il suo primo romanzo. Nicola, nell'approfondire la notizia, scopre che anche quell'inedito raccontava la storia di Walter Bonatti, attraverso la poetica di Paul Auster e Albert Camus. Il protagonista si trova così proiettato nel mondo del ragazzo deceduto, che scopre essere soprannominato l'arabo. È un mondo misterioso, che lo strappa dalla sua città per inseguire quella figura tragica, incatenata alle voragini del caso, degli incidenti e delle coincidenze che guidano la vita. E come gli incidenti sono stati il vero inizio della storia, essi ne decidono anche l'esito. -
(S)casualmente
Pillole di saggezza popolare raccolte per strada, in taxi, in treno e in pullman raggiungono l’orecchio della protagonista guidate dal caso. Un tassista che si lamenta dei vigili urbani, l’autista dell’autobus che interrompe la corsa per fare uno spuntino, una madre che offre in treno una sostanziosa frittata: sono queste le maschere che animano (S)casualmente, in una scenografia naturale all’ombra del Vesuvio. La realtà napoletana più autentica e spontanea è l’occasione che trasforma la città in un teatro a cielo aperto, seguendo un canovaccio che si scrive da sé. A ritmo di uno, doje, tre e quattro e cinque, sei, sette e otto, Pulcinella incarna la tradizione che si intreccia con la quotidianità. Loretta Cavaricci mostra la vera Napoli attraverso storie e voci ironiche e popolari. L’autrice si allinea alla migliore tradizione teatrale, creando nuovi personaggi e inserendoli efficacemente accanto alla maschera napoletana per eccellenza. -
Tra cielo e fango
“Tra il fango della terra bruciata camminiamo instancabilmente in cerca della vita. E guardiamo il cielo.” -
Una straordinaria normalità
Come il suo pesce rosso, un ragazzo conduce una vita normale, noiosa, a tratti soffocante. Ma, a differenza del piccolo animale domestico, il protagonista di questo romanzo può uscire dai vetri claustrofobici dell’acquario, emergere dalla normalità piatta della grigia routine quotidiana e tuffarsi con un guizzo di anarchica incoscienza in una nuova avventura. Una misteriosa ragazza dai capelli rasati intorno all’orecchio con una camicia a quadri è la prima forma di vita di un nuovo, straordinario mondo sommerso, insieme a una Parigi inedita, bizzarra ed esilarante. Dario Paolantoni racconta con una voce introspettiva le vicende straordinarie di un ragazzo ordinario. -
Vista selvaggia
Un flusso ininterrotto di considerazioni, pensieri, riflessioni, immagini ed emozioni; l’ossessione per il sesso e per le ragazze il cui nome comincia per “m”; e poi i viaggi in bici, in treno, in aereo dal Piemonte alla California, dalla route 66 alla scintillante Las Vegas. Vista selvaggia è un diario anticonvenzionale, è la necessità di ricordare per prendere atto di quanto nella vita non è andato come previsto, è il desiderio di catarsi per riuscire, finalmente, ad andare avanti. Valerio Erranci, con una lingua contaminata dall’inglese e dal napoletano, ripercorre episodi di vita del suo giovane protagonista che, con cruda filosofia, deve mettere in discussione le infantili convinzioni per raggiungere l’ideale di libertà cui aspira. -
Senza scrupoli
Nel giorno del suo settantacinquesimo compleanno Clara affronta il viaggio più importante della sua vita. Anche in questa occasione vuole essere impeccabile: tailleur rosa shocking e camicetta di seta color madreperla. A farle compagnia in questo viaggio sono le amiche di sempre con cui ha condiviso gioie e dispiaceri e un compagno particolare, il suo diario, l’amico al quale ha affidato negli anni i pensieri più intimi. Dalle sue pagine riemergono ricordi lontani che la accompagnano in quello che subito assume i tratti di un viaggio interiore, un percorso dal ritmo incalzante che costringe Clara e la sua memoria a confrontarsi col tempo passato della sua giovinezza. Intanto, pagina dopo pagina, si avvicina la casa azzurra, meta del viaggio. -
Se deve succedere
Silvia è una donna sola a cui la vita ha tolto tanto. A riempire il vuoto delle sue giornate sono rimasti solo i ricordi di un figlio venuto a mancare troppo presto e un matrimonio andato in frantumi. La vita sembra però offrirle un’opportunità di riscatto quando Marco, un vecchio fidanzato dei tempi del liceo, riappare casualmente nella sua vita. Così trent’anni dopo i due si ritrovano e si riscoprono. Silvia torna a sorridere, lentamente si rialza e riprende in mano la sua vita. Una triste confessione e una scelta sofferta e repentina porteranno però i due amanti a separarsi per altri trent’anni. -
Testa in su
Antonio Benini, tornitore esodato e campione di biliardo, muore all’improvviso lasciando al figlio Ernesto un registratore, contenente un appassionato racconto della sua vita. Ernesto preme il tasto play, più per nostalgia che per reale curiosità, ma presto entrerà in contatto con sorprendenti fatti della vita del padre, legati al suo passato da comunista. All’interno del nastro infatti è racchiusa una buona parte della storia del dopoguerra, tra amare riflessioni politiche e aspre invettive contro i parassiti politici. Mentre ascolta il racconto, Ernesto si troverà a vivere in una dimensione quasi onirica e l’incontro con la prostituta Hester, dalla bellezza sconvolgente, non fa altro che aumentare questo senso di smarrimento. Attorno a Hester aleggia un mistero, che ha stretta relazione con un personaggio vicino ad Antonio. I nomi Hester e Ernesto infatti non sono casuali e la chiave risolutiva potrebbe celarsi proprio dietro il loro significato nascosto. -
Il castello e altri racconti brevi
Luogo del passato, invenzione fantastica di una bambina, nello spazio del castello irrompono le storie di un tempo lontano. Accade così che, con l’aiuto di un cardellino, del lavoro in campagna o dell’amore innocente di due bambini, si provino emozioni che allontanano i mostri del mondo reale. Protagonisti di questi racconti sono uomini e donne che, seppur collocati in contesti e tempi diversi, partecipano delle stesse gioie e sofferenze, nutrendo gli stessi sogni e timori… -
Libere
Giorgia e Camilla, una combinazione esplosiva fra ragione e impulso. Entrambe con un oscuro trascorso familiare alle spalle, dove il difficile rapporto con i genitori è segnato da un’assenza: per Giorgia è il lavoro dei suoi che li porta lontani da lei, per Camilla è la morte del padre. Ma, nel momento in cui Camilla si impone nella vita di Giorgia e lei sceglie di accoglierla, le due giovani donne riusciranno a darsi forza l’un l’altra per portare allo scoperto tutto il non detto sul loro passato, capendo che la verità è l’unica strada per la libertà. Edelweiss Ripoli racconta una storia fatta di segreti, rancori ma anche complicità e passione, con il sottofondo di uno stereo sempre acceso. -
Stelle binarie
Quella delle stelle binarie è la storia di una fagocitazione, un’epica ciclopica in cui gli elementi e le materie celesti della nana Bianca e Gigante Rossa, si divorano e si autoriproducono in un’eternità ciclica. Selvaggia e Barbara si muovono in un sistema binario, legate da un’invisibile interdipendenza. all’inizio lontane, le due si avvicinano, si studiano, si allontanano e poi si riapprossimano l’una all’altra in un’orbita sempre più stretta, più calda, ferocemente necessaria. Sopra Barbara e selvaggia un segreto nascosto in un passato lontano, una vita borghese apparentemente perfetta e una maternità sognata; tutt’intorno, come anelli abbracciati a un pianeta, l’arbitrio, il destino e le leggi dell’universo. -
Una stanza di parole
Un hard-disk rotto, un sentimento sommesso di nostalgia e perdita, ricordi fatti di oscurità e speranza insieme: la scrittura inevitabilmente cede alla suggestione di ogni minimo dettaglio, come rapita da una penna che non può tenere il colpo in canna, ma deve dare corpo concreto alle immagini che popolano la fantasia dell’autrice. Questi pensieri multiformi, rimasti sulla pagina per anni a fermentare come il buon vino, affollano ora la stanza di parole con giochi e scherzi, divertendosi bonariamente a ingannare e confondere il lettore con la loro eccentricità. -
Il compleanno
Un giorno, a poche settimane dal suo compleanno, un unicorno atterra sul balcone di Loredana. Sotto la Bologna nebbiosa attraversata dai portici, sopra il sorriso bambino di Sofia. A seguire un breve scambio di battute, la fantasia che afferma la capacità volatile di certi cavalli dai colori turchini, la realtà che nega e restaura e che riporta il peluche nelle mani imprudenti di chi lo ha lanciato, dalla finestra dei Romano, salotto, appartamento all’angolo. Dopo il tonfo sordo dell’animale di pezza, lo scricchiolio sinistro di una crepa, o forse la prima nota timida di una possibilità inaspettata. i ricordi si riavvolgono: la piccola Sofia, il giocattolo che frana dentro la gravità e poi plana, atterra, la routine anodina di un lavoro indesiderato, quel desiderio incauto e feroce di maternità, quell’aborto spontaneo. E poi la speranza, anche lei, piovuta dal cielo, di ricominciare, dalle proprie paure, dal rancore, magari dal primo giorno del proprio compleanno. -
Fuori tempo
Ogni mattina alle 7.10 tutto si ferma, lo segue solo la sua ombra. È l’ora più difficile e solitaria, quella del confronto con se stesso. Non dovrebbe, ma si accende lo stesso la prima sigaretta della giornata e lascia che i ricordi di una vita si confondano nella densa coltre di fumo. La mail di Monica, dopo oltre trent’anni di silenzio, lo costringe a far rivivere i volti, le delusioni e i segreti che inutilmente ha tentato di dimenticare. Adesso, però, il tempo per sé è scaduto: è ora che suo fratello Luigi sappia tutta la verità su don Michele, prima che sia troppo tardi. -
Sono lacrime gli occhi dei pesci
Nel Paese del Sol levante il sakura, fiore del ciliegio, per la brevità della sua fioritura è considerato un simbolo dell’esistenza umana, un attimo nell’eternità dello scorrere del tempo. Il ciliegio, con placido languore, lascia che i suoi boccioli si schiudano in primavera per essere ammirati dai giapponesi che, pazienti, hanno atteso questo momento per un anno. L’incontro fra Kyushu Hj e Sieglinde Gursh è avvolto dalla stessa aura incantata dell’hanami, la tradizionale contemplazione delle fioriture. Provenienti da due mondi lontani fra loro per cultura e geografia, nel loro affine senso estetico scopriranno la profondità di un legame che giungerà a una completa intesa emotiva, fisica e spirituale. Giuliano Faggiani, sciogliendo la narrazione su tre piani che seguono l’evoluzione del rapporto dei protagonisti, osserva il progressivo accostamento di due sensibilità, quella europea e quella orientale, solo apparentemente in contrasto. -
Mentorskills. Una teor-etica del lavoro
Cos’è l’alternanza scuola-lavoro? Quali sono le sue potenzialità? È possibile pensare a un modello unico che punti a valorizzare le esperienze degli studenti, favorendo la loro autonomia? Sono queste le domande a cui rispondono Amanda Coccetti e Maria Diaco, proponendo il programma Mentorskills. Un percorso educativo che vuole accompagnare gli adolescenti nel passaggio dalla scuola al mondo del lavoro. Coinvolto in questo processo, lo studente, con l’aiuto di un facilitatore, diventa mentore di se stesso, imparando ad autovalutarsi e a riconoscere quali sono le proprie capacità e quali invece deve ancora acquisire. Una rielaborazione del Bilancio delle competenze che lo rende più adatto ai giovani liceali, per dare loro una vera e propria introduzione al lavoro, che coniughi sapere, saper fare e saper essere. Dopo una prima parte teorica, Coccetti e Diaco forniscono delle schede pratiche, di cui descrivono nel dettaglio la modalità di somministrazione, obiettivi e finalità di ogni esercizio. -
Di corsa e altre storie
All’inizio, finché non si spezza il fiato, sembra di stare in salita anche su piano, le gambe legate, le spalle impigrite dal sonno o incassate dalle ore lavorative. Poi i bpm si assestano al passo di marcia, il sangue prende a scorrere veloce nelle vene, mentre pensieri, immagini e suggestioni schizzano impazziti nel cervello, con la musica che fascia le orecchie e le cuffie si fanno tutt’uno con il padiglione. Musica che, a riascoltarla dopo, seduti o passeggiando per strada, richiama quella folla di enunciati verbali e visivi, tutti di corsa, accaldati, sudati, fino a colare e ad asciugarsi sulla carta. -
Ricordi dei tempi d'alloro
Quattro scrittori, otto mani, infinite storie. Questa raccolta di racconti nasce quasi come un gioco, un incontro di idee, una prova delle capacità creative, per poi diventare qualcosa di più, un’architettura narrativa che ha la presunzione o l’incoscienza di aspirare a superare i limiti biologici imposti dal tempo. Parlare della morte per sconfiggere la morte, questo è lo scopo. Ed è dunque l’alloro, e il suo ricordo mitopoietico, il simbolo che fa da cornice al tutto. Raccontando far venir voglia di raccontare, questa è la speranza. Il lettore è partecipe quanto l’autore. In questa raccolta ne è richiesto l’apporto, più che altrove. Chi legge potrà scegliere nei diversi racconti i finali, gli inizi, i punti di vista che più lo hanno colpito, soddisfatto, emozionato, o magari immaginarne di altri e, felice augurio, scriverli. E che sia eterna questa voglia di narrare, che vada oltre la nostra morte, che, come sempre è stata prima di noi, sempre sia dopo di noi, questo è l’ambizioso fine. Il Collettivo Dafne è composto da: Andrea Ramazzotti, Lorenzo Rossi Mandatori, Antonio Spasiano e Luca Tognocchi. -
E piangendo le venne da ridere
Muoversi è difficile, i rumori sono ovattati, cielo e mare si fondono indistinguibili all’orizzonte. Quando Sabatino si risveglia è tumefatto, riverso nel corridoio della casa in cui vive, senza ricordare nulla se non quel sogno strano. Rebecca, Mario, Rocco forse possono aiutarlo a ricostruire la nottata appena trascorsa. Sabatino comincia così a scavare nei ricordi, tornando ben più indietro di quell’ultima notte. La sua vita ripercorsa, segreti familiari che si svelano, rapporti logorati dal tempo e dalle vicende che diventano tasselli preziosi. Un mondo, quello di Sabatino, fatto di feste, droghe, divertimento, ma anche di dolore, e solitudine. Intorno a lui un gruppo variegato di amici: ognuno con la sua storia, i suoi tormenti.