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Madre Maria Paola Muzzeddu. Un candido giglio nell'abbraccio di Mater Purissima
“Un giorno l’ho sentita passare come un vento e mi ha detto: 'Invocami, Mater Purissima!'. La Madonna possiede la chiave d’oro che apre il cuore di Dio. Dobbiamo amarla e pregarla perché lei, vinta dal nostro amore e dalla nostra preghiera, ci ottenga le grazie necessarie. Noi abbiamo la missione di annunciare ai fratelli che Dio è purezza, che Dio è luminosità e solo chi troverà la Luce avrà la vita. La Madonna non vuole che ci scoraggiamo; noi abbiamo una Mamma tanto buona e tanto potente che ci aiuta…chi dobbiamo temere? Lei aiuta tutti quelli che La pregano, e anche previene e ci concede le grazie senza chiederle. Beato chi ha questa fiducia!""""|Libri"" -
Ino e le olimpiadi dei fiori. Ediz. a colori
Il libro narra la storia di Ino, un minuscolo folletto, piccolo di statura ma grande di cuore. È un ragazzo curioso e intelligente ma bullizzato dai compagni perché considerato ""mingherlino"""". Nonostante ciò sarà proprio Ino a salvare gli abitanti del villaggio dimostrando a tutti grande coraggio e tanta astuzia."" -
Pensieri sparsi verso l'oltre
I racconti, gli aforismi e le parabole di queste pagine hanno lo scopo di facilitarne la lettura, oltre a quello di evidenziare qualche importante messaggio al modo delle celebri favole di Esopo che terminavano sempre con il medesimo refrain: ""o mythos deloi"""" (la favola dimostra). Spesso, anzi, rinviano ad un """"Oltre"""" pressoché infinito mostrando, come scriveva P. Turoldo cui si devono tutte le poesie di fine capitolo, che """"il mondo gronda di Luce""""."" -
A te, Maria, si accosta la mia anima
L'attuale pubblicazione, semplice e agile anche nel suo formato tascabile, è preghiera dell'ora presente, per l'uomo d'oggi, che scorre devotamente sulle labbra di tutti (...). Nessuna pretesa teologica, nessun calcolo letterario, nessuna presunzione magistrale: solo preghiera, preghiera spontanea, preghiera immediata, preghiera universale degli ultimi, che attinge alle corde più intime e commosse dell'animo umano in un momento di grande prova. Un agile repertorio dal respiro universale. Un vademecum quotidiano dell'anima rivolto a Maria. Per chi crede e per chi non crede, per chi pratica e per chi ha abbandonata la chiesa, per chi sa che Dio è padre dell'umanità, che la Santa Vergine ci è madre e per chi l'ha dimenticato o abiurato: i pericoli morali ed esistenziali di portata cosmica che minacciosamente si profilano all'orizzonte, incombono, infatti, sugli europei e sui cittadini del mondo, non solo sui credenti, ma sull'umanità tutta (Mons. Daniele Rota). -
Santi Fermo e Rustico martiri
Purtroppo nel Medioevo, alcuni agiografi greci e latini, in mancanza di documenti storici circa i martiri delle persecuzioni imperiali da Nerone (secolo I) a Galerio (inizio secolo IV), si sbizzarrirono a inventare del loro martire preferito particolari prestigiosi e miracolosi. I Martiri Fermo e Rustico furono tra i più bistrattati , perché agiografi latini, uno prima del secolo VI, ed altri dopo qualche secolo, scrissero la biografia dei due Martiri; i secondi agiografi cambiarono ai Martiri perfino i connotati anagrafici, salvando e confermando solo la loro esistenza storica e le sacre reliquie venerate a Verona fin dal secolo VIII. -
Santi Faustino e Giovita martiri
Faustino e Giovita, nati nel I secolo d.C., sono due fratelli di nobile famiglia pagana di Brescia. Si arruolano giovanissimi nell'esercito romano scegliendo la cavalleria legionaria. Dopo vent'anni di servizio rientrano nella loro famiglia. In città i due fratelli si avvicinano ala comunità cristiana. Sotto la guida di Apollonio Faustino e Giovita intraprendono il catecumenato e diventano cristiani. Si dimostrano subito laici attivi e coraggiosi nell'annunciare il Vangelo, tanto da essere notati da Apollonio che li consacra Faustino sacerdote e Giovita diacono. La loro fervente attività apostolica non sfugge ai pagani che li denunciano al tribunale romano. Faustino e Giovita vengono arrestati e incarcerati. Rifiutandosi di abiurare la fede, i due fratelli sono condannati a morte. -
Mother Maria Pia of the Cross. Foundress of the Crucified Sisters Adorers of the Eucharist
Maddalena Teresa Rosa Notari (poi Maria Pia della Croce, 1847-1919), donna mite e umile, innamorata dell'Eucaristia e conquistata dal mistero dellas Passione di Cristo, testimoniò concretamente la sua adesione a Dio con la tenacia nel contrastare il male, il coraggio nel soffrire, l'ardore apostolico posto nella cura di chiunque entrasse nel suo raggio d'azione. Anima contemplativa, seppe tuttavia vivere appieno il suo tempo, forte di un carattere che non la isolava dal mondo, preoccupata com'era di offire sostegno concreto all'umanità sofferente. -
Venerabile Flora Manfrinati. Gesù con lo sguardo sul mondo
Mottatonda Nuova di Gherardi (FE). Flora Manfrinati vi nasce l'8 luglio 1906. È battezzata il 14 agosto. Nella tenuta Crepalda, presso Serravalle, nel luglio 1909 avviene l'incidente che le causerà danni fisici che segneranno tutta la sua vita. 11 17 giugno 1912 riceve la Cresima. Rottanova (VE) e Sottomarina di Chioggia (VE). Il 19 marzo 1918 riceve la Prima Comunione a Rottanova. A sedici anni, sente il Signore Gesù che le dice: ""Tu sei la mia sposa; eccoti la nostra famiglia: il mondo"""". Si reca a Sottomarina di Chioggia nell'estate 1914 e 1920; vi torna nell'estate 1952 e 1953. Costa di Rovigo (RO). Negli anni 1926-1929 Flora presta servizio presso lo zio don Carlo Piacentini. Testona, Palera e Moncalieri (TO). Campi di fruttuoso apostolato negli anni 1929-1942 presso le rispettive Parrocchie. A Palera il 26 ottobre 1936 avvia l'Asilo. Torino Flora presta il suo servizio dal 1942 al 1950 presso l'Oratorio di San Michele. 11 19 settembre 1950 muove i primi passi dell'Opera di Nostra Signora Universale. Il 30 novembre 1950 viene assunta la Casa Opere Religiose, in via San Francesco da Paola 42. Il 23 dicembre vi si stabilisce Flora. Il 12 marzo 1954 vi spira dopo giorni di rinnovata sofferenza."" -
Don Donato Giannotti. Padre dei poveri
Casapulla (CE). Donato Giannotti nasce il 6 giugno 1828; i suoi genitori appartengono ai casati più nobili, ricchi e illustri del paese. Durante i suoi primi anni Donato rivela una forte inclinazione alla preghiera e ad altre pratiche di pietà. Alla fine del 1840 entra in seminario. Il 21 settembre del 1844, Donato è ammesso alla sacra tonsura. A causa dell'improvvisa morte dell'amata mamma, Donato si ammala e vive fuori dal seminario per circa due anni. Capua (CE). Il 21 maggio 1853, don Donato è ordinato presbitero nella cattedrale di Capua. Inizia il suo ministero sacerdotale nel suo paese natio, Casapulla; qui fonda la Pia Confraternita dell'Addolorata. La sua generosa carità per chi soffre si concentra in particolare sull'infanzia orfana. Santa Maria Capua Vetere (CE). Fonda un istituto per i poveri orfani affidandone la cura ai frati Bigi, fondati da padre Ludovico da Casoria, suo grande amico. L'istituto viene inaugurato il 1 gennaio 1869. Nel 1872 don Donato prende in affitto una casa per accogliervi bambine povere ed orfane. Fonda il Pio Ritiro delle Ancelle di Maria Immacolata. È nominato rettore della chiesa della Pietrasanta e cappellano dell'ospedale San Giuseppe. La vita spirituale di don Donato è caratterizzata da vari carismi (discernimento e profezia) e fenomeni mistici (estasi e levitazioni). Emerge soprattutto la sua straordinaria carità verso il prossimo. Termina il suo pellegrinaggio terreno il 26 febbraio 1914. Il 19 dicembre 2011 il Papa Benedetto XVI firma il decreto della sua Venerabilità. -
Beato padre Giovanni Schiavo
Giovanni nasce, primogenito, l'8 luglio 1903. Fin da ragazzino manifesta la volontà di essere sacerdote. Grazie all'aiuto di un prete del paese, può studiare da allievo esterno presso l'Istituto Maria Immacolata a Montecchio. Giovanni è ammesso tra i Giuseppini del Murialdo nel 1917 e si trasferisce al seminario di Frascati. Inizia il noviziato, il 4 settembre 1918, nell'Istituto San Giuseppe a Volvera. Il 28 agosto 1919 fa la Prima Professione religiosa. Il 13 agosto 1925 Giovanni fa la Professione Perpetua. È ordinato sacerdote il 10 luglio 1927. Mentre svolge il suo apostolato in varie case della congregazione, si fa largo nel suo cuore un'intensa vocazione alla vita missionaria e net 1931 è inviato in Brasile. Padre Schiavo giunge nel sud del Brasile il 5 settembre 1931 ed è destinato ad Ana Rech. Dopo un breve periodo a Galopolis, nel 1937 ritorna ad Ana Rech come direttore dell'opera, divenendo contemporaneamente superiore della Vice Provincia. Dal 1946 è scelto come primo superiore della neo-Provincia del Brasile. Il 23 aprile 1947, padre Schiavo fonda un Centro per Minori a Caxias do Sul, che diviene la sede della Provincia. Nel 1954 dà inizio alle Suore Murialdine a Fazenda Souza. La sua salute, negli ultimi dieci anni di vita, risulta seriamente compromessa. Nell'inverno del 1966 la situazione si aggrava e, il 27 gennaio 1967, muore. Padre Giovanni Schiavo è beatificato il 28 ottobre 2017. -
Beato Pio IX. Il Papa dell'Immacolata
Pio IX, il Beato Pio IX, non ha mai goduto di una buona storiografia e, se mi è consentito, in secondo luogo, non ha mai ricevuto il debito ossequio e venerazione che di norma si va a tributare ad un grande Pontefice. Si è preferito farlo rimanere sconosciuto, macchiato di chissà quale silenzio, alimentato di quanti rivedono nell'ultimo Papa-Re il freno dell'Italia unita. In Pio IX, di contro, si ritrova una forte calamita di santità. Una santità che si articola in carità e misericordia (dalla prefazione dell'Arcivescovo Carlo Liberati). -
Fratel Pietro Maria Vecoli
"...Desidero tanto trovare qualche anima generosa che continui il meraviglioso canto d'amore a Gesù, anche quando io non ci sarò più..."""" Chi ha raccolto questo ardente desiderio è stato padre Luigi Cabria che, quale superiore della comunità della Casa di Cura San Camillo di Forte dei Marmi, gli è stato vicino fino al 1975, anno della morte di Fratel Pietro. È lui che ha fatto erigere, oltre alla lapide sulla sua tomba, anche quella nel locale che fu la sua camera; è lui che si è premurato di ricordarne gli anniversari della morte inviando lettere agli interessati, accompagnate da un calendarietto con indicato il tema dell'anno e riprodotto il cartoncino Gesù ti amo con i suoi fregi, celebrando poi lui stesso la Messa di suffragio; è lui, infine, che ha continuato a far stampare e a spedire i cartoncini Gesù ti amo servendosi dell'aiuto di volontari nelle diverse comunità dove ha vissuto dopo la morte di Fratel Pietro." -
Padre Camillo Cesare Bresciani (1783-1871). Storia di una rifioritura camilliana
«Padre Camillo Cesare Bresciani, fondatore della Provincia Lombardo Veneta dei Camilliani, testimonia il ripresentarsi di un passato che rinasce, si rinnova e porta frutti con altrettanta fecondità. Man mano che ci inoltreremo nella sua conoscenza emergerà spontaneo il confronto tra i decenni vissuti da San Camillo ai quali si ispirava, i suoi decenni che l'hanno visto riformatore del suo Ordine, e i decenni nostri sui quali ci andiamo interrogando e che noi pure non intendiamo vivere da rassegnati» (dalla presentazione di Padre Roberto Corghi). -
Nicola. Ediz. a colori
La biografia di un ragazzo raccontata in questo libro che fa parte della collana ""Echi dell'anima"""". Un ragazzo normalissimo che, ammalatosi improvvisamente, trova conforto e rifugio in Gesù, che diventa per lui forza, coraggio e speranza. Età di lettura: da 6 anni."" -
Pedro Arrupe S. I. «Un uomo per gli altri»
La biografia di un uomo di quelli che, con spirito di fede, non ha mai ceduto di fronte a una chiamata personale impegnativa, da perseguire fino in fondo, per buone ragioni. Chi lo ha conosciuto è pronto a testimoniare questa sua tenacia, e nello stesso tempo è felice di dare atto della sua fedeltà nel viverla con pienezza e con slancio. È di certo questa sua costanza a fare di lui un esempio luminoso di uomo e di religioso, in un contesto socio-culturale ed ecclesiale certamente non dei più favorevoli, entro il quale si è mosso con intelligente generosità, prendendo iniziative incisive, che ancora oggi si riflettono nell'attualità corrente. -
Santuario Beata Vergine delle lacrime Treviglio. Ediz. illustrata
Il Santuario della Beata Vergine delle Lacrime si trova nel centro storico di Treviglio; la sua costruzione è legata ad un episodio avvenuto il 28 febbraio 1522: mentre le truppe francesi stavano marciando verso il borgo con l'intento di distruggerlo, un'immagine della Vergine con il Bambino dipinta su un muro del Monastero di Sant'Agostino iniziò a lacrimare e trasudare, salvando la città dalla rovina. Per meglio onorare la Sacra Immagine, nel frattempo divenuta oggetto di particolare venerazione da parte di tutto il popolo, tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento venne realizzato il primo nucleo del Santuario. Ampliato alla fine dell'Ottocento, oggi il Santuario è un luogo di grande devozione mariana: meta di molti pellegrinaggi, accoglie fedeli che giungono da ogni parte d'Italia. L'edificio, che può essere considerato un inno a Maria e un costante richiamo al culto mariano, è stato abbellito nei secoli con numerose opere d'arte: al suo interno si possono ammirare dipinti che coprono un arco di tempo che va dal XIV secolo fino alla contemporaneità. -
Spiragli di luce
"Spiragli di luce di Giovanni Spagnolo, che segue Briciole di luce (2011) e Parole di luce (2016), si rivela subito un diario poetico, che si snoda tra i meandri più profondi di un'anima, quella dell'Autore appunto. Un'anima sofferta ma sorretta sempre dalla speranza, anelante alla pace, in un'altalena di sogni, consapevole di percorrere un cammino in salita che è ascesi, nella certezza di poter trovare la luce."""" (dalla prefazione di Iosé Silvestre)" -
Santa Francesca Saverio Cabrini. La santa dei migranti. Ediz. illustrata
"Conoscere Santa Cabrini equivale a immettersi in un mondo che parla di santità quotidiana. Quella della """"porta accanto"""" per dirla con le parole di Papa Francesco. Madre Cabrini la percepisci, infatti, come la compagna di strada che ti aiuta a vivere le vicende della vita, belle o tristi non importa, con il sorriso della speranza"""". (dalla prefazione di Mons. Rino Fisichella)" -
La chiesa cattolica in Russia. Il servizio di don Bernardo Antonini alla vita del piccolo gregge nel contesto cristiano ortodosso. Ediz. illustrata
"Il desiderio di dedicarmi a questo tema è nato dall'esperienza in prima persona della Chiesa Cattolica in Russia, con la sua freschezza nella vita di fede, e dall'intuizione sul contributo che essa può dare al cammino verso l'unità dei cristiani. L'auspicio è che il presente lavoro possa essere un piccolo contributo all'unità della verità, aiutando cattolici e ortodossi russi ad avere una visione comune su ciò che ci unisce, la fede in Gesù Cristo, con tutte le conseguenze umane e pastorali che quest'ultima comporta.""""" -
Un campione alla Ugo Colombo. Il «ruolo» nel ciclismo degli anni Sessanta. Ediz. illustrata
«Un mese dopo aver terminato questa lunga intervista, il 10 ottobre alle ore 10.00, è mancato Ugo Colombo, campione di ciclismo degli anni sessanta-settanta. Ho telefonato al suo amico Gianni Mura per comunicargli la triste notizia. Pochi giorni dopo Gianni ha scolpito su ""La Repubblica"""" un bellissimo ricordo: Ugo, """"Hombre Vertical"""". Dopo la morte di Ugo volevo rinunciare al progetto, poi, ripensando alle parole di Gianni, sollecitato dai suoi amici, ho deciso che avrei dovuto raccontare la storia di quest'uomo verticale. La pubblicazione, però, doveva essere legata a uno scopo sociale, per promuovere i valori umani e sportivi che Ugo aveva rappresentato: sport leale e pulito. Un progetto storico-sportivo, ma anche pedagogico, rivolto ai giovani e alle loro famiglie, a allenatori e società sportive. Mi prendo questo impegno: i proventi derivanti dai diritti d'autore dovranno essere utilizzati con questa finalità e devoluti a organizzazioni, di mia scelta, che abbiano gli stessi obiettivi.» (l'autore). Prefazione di Germano Cavalli. Postfazione di Walter Cecchin.""