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Scritti di critica dell'economia politica
Queste pagine sono state scritte da Marx in periodi differenti della sua vita. Le date sono di per sé eloquenti: 1844, 1858, 1867, 1881-82. E subito ci richiamano alla mente opere e vicende già note, già conosciute: i Manoscritti economico-filosofici, Per la critica dell'economia politica, il Capitale, gli ultimi anni terribili della vita di Marx. Una raccolta di brani e frammenti che racchiudono dunque tutto il cammino marxiano nell'analisi dell'economia politica, il suo ribaltarla dall'interno, mostrando come ciò che sembra un elemento naturale ed eterno è in realtà una forma storica, che dunque può essere rotta e sovvertita. Perché per Marx critica dell'economia politica vuol dire critica del capitalismo. Un libro essenziale per comprendere Marx, per condurlo contro e oltre il marxismo, e anche oltre se stesso. Prefazione di Giovanni Sgrò. -
Cinque studi di materialismo storico
"[...] la lotta di classe non [è] una semplice conseguenza del modo di produzione e dello sfruttamento [...]. In altre parole, non soltanto il modo di produzione capitalistico [...] non è altro che un modo di sfruttamento, ma lo sfruttamento stesso non è altro che la forma storica fondamentale della lotta fra le classi. [...] Nella produzione immediata, la lotta di classe non comincia con la 'resistenza' della classe operaia allo sfruttamento nelle sue diverse forme (prolungamento della giornata lavorativa, aggravamento delle condizioni di lavoro, diminuzione dei salari reali, ecc.), ma già con queste stesse forme."""" Pubblicato nel 1974, Cinque studi di materialismo storico è una rettifica del suo precedente """"teoricismo"""" ed allo stesso tempo un intervento di una straordinaria radicalità teorica e politica nella congiuntura francese ed europea della metà degli anni Settanta, rivendicazione dei due concetti fondamentali che costituiscono la rottura marxiana con l'ideologia delle classi dominanti e permettono di fondare una scienza della storia dal punto di vista del proletariato: plusvalore e dittatura del proletariato. Introduzione di Vittorio Morfino." -
La religione naturale. Nuova ediz.
Il presente volume raccoglie gli scritti più noti di Hume sulla tematica religiosa: i Dialoghi sulla religione naturale e la Storia naturale della religione. I Dialoghi costituiscono quasi una premessa teorico-filosofica alla riflessione storico-antropologica sviluppata nella Storia naturale. Se i primi denunciano l'impossibilità di sostenere razionalmente la credenza nell'esistenza di Dio, la seconda cerca i fondamenti di quella credenza negli elementi extrarazionali della natura umana - passioni, desideri, bisogni... Ma, come al solito, il richiamo finale di Hume è all'esperienza: restare dentro i suoi confini, non cercare di oltrepassarla. Lo scetticismo del filosofo scozzese e il suo invito a fondare le nostre conoscenze sull'esperienza, quotidiana e storica, conservano ancora oggi, in tempi in cui il sacro nelle sue accezioni più dogmatiche e autoritarie sembra essere tornato all'ordine del giorno, tutta la loro portata rivoluzionaria. -
Difesa del marxismo
"Marx non aveva nessun motivo per creare qualcosa di diverso da un metodo d'interpretazione storica della società attuale."""" A partire da questa premessa, Mariátegui difende il marxismo da ogni tentativo di rinchiuderlo nei limiti plumbei del determinismo scientifico, dello storicismo e del razionalismo. Una difesa che assume un tratto profondamente anticoloniale. Scoprire il Perù profondo è, per Mariátegui, scoprirne la presenza specifica all'interno di un mondo a cui il capitale, nel corso della sua espansione egemonica, imprime la sua forma. Un mondo dove coesistono temporalità ed economie differenti. Così come nella Russia del 1917, il primo gesto per liberare la potenza creatrice del socialismo è riconoscere la differenza. Si tratta di una prospettiva metodologica cruciale per cogliere tanto il nucleo della dura polemica con i dirigenti latinoamericani della Terza Internazionale quanto l'originalità e la complessità della produzione teorica e politica di uno dei più importanti marxisti latinoamericani. Introduzione di Maura Brighenti." -
Parabole e catastrofi. Intervista su matematica, scienza e filosofia
Noto per la sua celebre Teoria delle catastrofi - un nuovo modo di guardare a tutte quelle trasformazioni che avvengono in modo brusco, improvviso, drammatico -, René Thom, in questa intervista, spaziando dalla matematica all'embriologia, dalla linguistica alla storia, riesce a mettere in luce il senso profondo delle analogie, le parabole, che spie - gano alcuni tra i più enigmatici e affascinanti fenomeni discontinui, le catastrofi: dalla differenziazione nello sviluppo embrionale alle grandi crisi politico-sociali. Critico dei troppo facili entusiasmi a proposito del ""progresso"""" scientifico e tecnologico, osservatore attento delle modalità della ricerca e studioso sensibile ai complicati nessi tra società e scienza, Thom delinea un'immagine della scienza in contrasto con le credenze più affermate del nostro tempo, che fa rivivere, nel contesto di strumenti intellettuali modernissimi, la concezione cara al filosofo greco Eraclito della genesi delle forme attraverso il conflitto."" -
Pasqualino, il gatto guerrigliero e altri racconti sulle lotte nelle carceri speciali negli anni '70-'80
Il carcere, come istituzione e come struttura operativa per il controllo e l'eliminazione della devianza e della lotta sociale, incarna senza veli o mistificazioni il cuore del rapporto tra Stato e proletari. È prima di tutto la resistenza e la solidarietà dei prigionieri che spezza la sua funzione. Il ciclo di lotte nelle carceri italiane durante gli anni '70-'80 ha segnato un passaggio importante e molto significativo per la storia delle lotte dei detenuti, come non c'era mai stato prima, per durata, organizzazione, coraggio politico e personale, per le vittorie conseguite, ma anche per il prezzo pagato. Questo libro ha un suo sguardo, tutto interno alle dinamiche di lotta e alla quotidianità, prezioso, concreto, personale, vivo. Guarda letteralmente da dentro a quelle lotte, illuminando la scena dal cuore, dalle teste, dalle celle, dai corridoi, qualche volta dai muri scavalcati da questi proletari. Non è - e non vuol essere - uno sguardo completo, esprime il punto di vista di un percorso carcerario, un percorso importante che ha corpo e sangue, vivo e immediato proprio come è stato vissuto, ora per ora, compagno per compagno, vittoria per vittoria, sconfitta per sconfitta. -
Breve storia della scienza
«L'uomo ha sempre cercato di dominare la natura. Gradualmente ha provato a comprenderla. Molto tempo dopo, ha imparato a combinare i due desideri: fu allora che la scienza moderna prese forma. Lo sviluppo della scienza moderna poggia però sulla curiosità e l'interesse di molti secoli, nei quali le tecniche per l'esplorazione della natura furono sviluppate lentamente, così come lentamente fu accumulata la sua conoscenza. Le radici della scienza moderna affondano nel passato e non vi è un istante di cui potremmo dire: ""Ecco, qui realmente comincia la scienza"""". A ogni stadio di sviluppo vi sono sia residui del passato che anticipazioni del futuro». Così inizia l'affascinante e documentata storia della scienza occidentale che Alfred Rupert Hall e Marie Boas Hall propongono, con un linguaggio chiaro e sintetico, in questo volume. Dal mondo grecoantico all'Europa medievale, dalla rivoluzione scientifica alle più rilevanti conquiste della matematica, della fisica e della biologia novecentesche, gli autori ricostruiscono qui le principali tappe dello sviluppo del pensiero scientifico attraverso le opere dei loro principali protagonisti, guidando il lettore nel complesso labirinto dei presupposti anche molto lontani delle scoperte scientifiche di cui è piena la nostra vita quotidiana."" -
Il cielo e l'infinito. I magi, Gagarin e le stelle tra religione e marxismo
Dapprima può apparire incredibile eppure sono profondi i legami tra i magi venuti dall'Oriente e Juríj Gagarin, il primo uomo nel cosmo. Il viaggio verso un luogo lontano, il desiderio di conoscere, sapere, scoprire e capire, l'essere animati da un ideale universale di giustizia e di uguaglianza, inseguendo le stelle. Questo breve saggio indaga le religioni abramitiche e il marxismo, in particolare alla luce della cultura sovietica e russa, alla ricerca di quegli elementi di convergenza che troppo spesso sono stati trascurati nel corso del Novecento, ma che tornano oggi attuali, in ragione del manifestarsi di una comune estraneità e avversione, tanto per il Cristianesimo, l'Islam e l'Ebraismo quanto per il marxismo, verso il modello sociale promosso dalla società individualistico-capitalista. Quest'ultima non ha interesse a scoprire e conoscere, ma semplicemente a consumare, perdendo di vista così ogni ragionamento collettivo e ogni anelito al sacro. Riflessioni inaspettate, su un passato che custodisce i semi del futuro. Introduzione di Emilio Sabatino. -
Rivoluzione o libertà? Conversazione con Otmar Hersche
Questo libro di Max Horkaimer, uno dei più celebri esponenti della Scuola di Francoforte, è da considerarsi la sua autobiografia culturale. La conversazione con Otmar Hersche gli permette di condurre una critica serrata a Marx, sviluppando ulteriormente la celebre ""teoria critica"""" che fin dagli anni trenta lo aveva portato, in collaborazione con Adorno, verso una correzione dei dogmi marxisti. Ma il grande interesse del presente libro non si limita a questo, perché la conversazione con Hersche consente anche di ricostruire il complesso itinerario del filosofo tedesco e soprattutto di conoscere gli ultimi sviluppi del suo pensiero."" -
Teorie dell'imperialismo
Questo libro racchiude una serie di analisi comparate, svolte da un punto di vista marxista, di alcune tra le principali teorie dell'imperialismo. Partendo dallo studio dei fenomeni economico-sociali e delle leggi di sviluppo alla base delle teorie di Marx sull'imperialismo, Kemp esamina le opere di John A. Hobson, Rosa Luxemburg e Lenin, punti di riferimento imprescindibili per gli sviluppi della teoria. Dalla critica alla tesi dei sottoconsumisti liberali a quella rivolta a chi, come Schumpeter, considera l'imperialismo un fenomeno essenzialmente politico, Kemp arriva a sviscerare le posizioni dei sovietici e dei comunisti ortodossi. Non priva di toni polemici, la sua analisi spazia dall'economia alla storia, dalla sociologia alla politica. -
Dieci anni d'Action Directe. 1977-1987
Un racconto su dieci anni di lotta armata rivoluzionaria dell'organizzazione Action Directe nel cuore di uno dei paesi imperialisti più potenti, la Francia. Tra i protagonisti di questa storia, Jann Marc Rouillan racconta la scelta della lotta armata nella seconda metà dei '70. La decisione di situare la pratica di AD direttamente sul piano internazionale e di cercare sul proprio territorio le componenti interculturali del proletariato francese. Il radicamento nei quartieri popolari parigini dell'immigrazione araba, il rapporto con i rifugiati rivoluzionari di vari paesi presenti a Parigi. La strategia d'attaccare l'imperialismo francese sul proprio territorio, colpendo i simboli del neocolonialismo, il suo complesso militare-industriale e nucleare ma anche la confindustria e i grandi gruppi industriali francesi. E infine raccontare la scelta della costruzione del Fronte Antimperialista in Europa nella prima metà degli '80 e la ricerca dell'unità dei rivoluzionari in Europa occidentale con le guerriglie insurrezionali d'altri paesi, come la RAF in Germania Ovest e le BR in Italia. In questo senso la testimonianza e il racconto di Jann Marc Rouillan rappresentano un elemento necessario della storia politica francese ed europea, delle esperienze sovversive sviluppatesi negli anni '70/'80. -
Aldo dice 26X1. Cronistoria del 25 aprile 1945
"Aldo dice 26x1"""", un grido di battaglia, un grido di liberazione. La frase del telegramma diffuso dal CLNAI, indicante il giorno 26 e l'una di notte, dava inizio all'insurrezione. Fare la storia delle giornate dell'aprile 1945 significa fare la storia di quell'insurrezione. Le battaglie riunite sotto il nome di 25 aprile segnano il punto culminante della guerra di liberazione nazionale e sono parte integrante e decisiva della Resistenza. La cronaca di Pietro Secchia si propone di raccontare l'insurrezione del Nord, che merita di essere conosciuta e studiata perché essa non fu soltanto decisiva nella Resistenza, ma spinta rivoluzionaria sostanziale del processo di sviluppo sociale realizzatosi in Italia dal 25 aprile 1945 in poi. Essa impresse un forte carattere democratico alla lotta per cacciare la monarchia, per dare all'Italia una Costituzione, per ricostruire e rinnovare il Paese." -
Manoscritti del 1861-1863
Comprendere a fondo i lineamenti e la maturazione della critica dell'economia politica di Marx significa seguire il ""filo conduttore"""" dei suoi studi oltre che confrontarsi con un metodo di lavoro estremamente travagliato, sempre aperto al ripensamento, all'integrazione, all'autocritica. È in questo orizzonte che si possono spiegare l'incredibile senso di fascinazione e il grande interesse che da sempre i manoscritti di Marx hanno suscitato tra gli studiosi: in essi possiamo assistere alla progressiva elaborazione di un modo d'esposizione che ambisce a farsi """"sistema dell'economia borghese esposto criticamente"""", entrare nel laboratorio della critica e seguire le tappe del suo """"salire dall'astratto al concreto"""", segnare infine, su un piano più strettamente interpretativo, i nessi di continuità e discontinuità presenti al suo interno. Prefazione di Tommaso Redolfi Riva e Sebastiano Taccola."" -
Educare nel mondo grande e terribile. Scritti pedagogici
Antonio Gramsci è stato uno dei personaggi principali della prima parte del '900, protagonista del movimento socialista e comunista, esponente dell'antifascismo. Politico attivo e appassionato, giornalista, intellettuale impegnato in molte aree di ricerca e riflessione, protagonista anche della storia della pedagogia poiché ha elaborato e scritto diversi testi anche sull'educazione e sull'educare. I suoi scritti pedagogici sono stati pubblicati in più edizioni, e la loro scelta, impostazione e organizzazione hanno risentito del clima politico e culturale del tempo e del luogo in cui ciò accadeva. Ad oggi si assiste all'affermazione di un neoliberismo in grado di generare diffuso consenso attorno ai suoi principi e alle sue prassi attraverso educazione intenzionale ed esplicita, ma anche tramite educazione diffusa, informale, latente. In questo contesto, lo scopo del libro è quello di mettere a disposizione, in particolare per coloro che sono impegnati in ambito educativo, gli scritti pedagogici di Gramsci poiché ritenuti strumenti in grado di favorire lo sviluppo di un pensiero critico sull'educare, cioè un pensiero disvelante, inquieto, non pacificante. -
Il congresso e la scissione. Gramsci e la nascita del comunismo italiano
La nascita del PCd'I con la scissione di Livorno non è un problema che riguarda solo comunisti o socialisti, né soltanto gli storici. È un passaggio cruciale di storia politica nazionale, fra dopoguerra interno e internazionale, Rivoluzione d'Ottobre, scissione del socialismo, crisi del liberalismo, avvento del fascismo. Gramsci c'entra molto con tutto ciò. Perché coglie subito il vizio di fondo della scissione comunista, ma anche l'inconsistenza dell'unità fra riformisti e massimalisti che vinse il congresso. Nell'ottobre 1922 ci sarebbe stata l'altra scissione di Turati e Matteotti. Ottobre 1922, al tempo della marcia su Roma. Appunto crisi della sinistra nella crisi nazionale. Questo libro esce intenzionalmente un anno dopo il Centenario del Congresso di Livorno. Tiene conto di tutti i testi e i contributi pubblicati in quell'occasione, ma li ricomprende in una lettura integrale, fatta di testimonianze e di storiografia, che è anche occasione di una riconsiderazione politica. -
L' esploratore perso nell'oblio. Vittorio Bottego tra mito, storia e rimosso coloniale
Le strade di una città sono la plastica testimonianza della sua memoria, anche quella rimossa, come nel caso del colonialismo italiano. A Vittorio Bottego, esploratore parmigiano della fine dell'Ottocento, la propria città natale ha dedicato un ruolo di primo piano nella toponomastica, intitolazione di una scuola e un monumento posto all'esterno della stazione ferroviaria. Nonostante questa presenza diffusa la figura di Bottego, come quella di molti altri protagonisti del colonialismo italiano, rimane per i più avvolta in una densa nebbia, nutrita di mito e campanilismo provinciale, che da un lato ne rende incerti i contorni reali e dall'altro rafforza il paradigma degli ""italiani brava gente"""". Tramite la figura di Vittorio Bottego, dunque, i saggi di questo volume cercano di rispondere a una domanda molto semplice: oltre ai segni concreti visibili negli spazi urbani, rimane in noi anche qualcos'altro di quello sguardo coloniale, introiettato a tal punto da non saperlo più distinguere dal resto?"" -
Critica del diritto statuale hegeliano
La Kritik, scritta nel 1843, è il testo nel quale Marx si è maggiormente confrontato con la teoria della società moderna e dello Stato politico di Hegel e, più in generale, con l'idea hegeliana di filosofia e di dialettica. Ciò che è in gioco in questo testo marxiano sono temi essenziali come la nascita della modernità in quanto autonomizzazione di mercato economico e Stato politico, la democrazia fondata sulla radicalità della sovranità popolare, la configurazione della burocrazia e delle istituzioni statali come corpi dell'intelletto"" separato ed astratto. La nuova edizione, che qui si presenta, propone l'ampio commentario (indispensabile nei difficili passaggi del testo) di Roberto Finelli e Francesco S. Trincia, che aveva aperto una polemica, sì filologica, ma soprattutto teorica e filosofica, con la prima traduzione che di quel testo aveva fatto G. della Volpe, generando la ripresa del marxismo filosofico nelle università italiane e nella cultura europea dopo la Seconda guerra mondiale. Ma ancora oggi è aperto il dibattito se a quell'opera del primo Marx vada attribuita una maturità scientifico-materialistica già realizzata o se quel testo appartenga invece a un umanesimo giovanile, ancora troppo """"giovane-hegeliano"""" e paradossalmente subalterno proprio a quella filosofia hegeliana che pure pretendeva di avere sostanzialmente superato."" -
Papà Hemingway. Racconti personali
Nel 1948, A.E. Hotchner va all'Avana per chiedere a Ernest Hemingway di scrivere un articolo per la rivista ""Cosmopolitan"""". L'articolo non si materializza, ma da quel primo incontro fino alla morte di Hemingway nel 1961, Hotchner e l'autore vincitore del premio Nobel sviluppano una profonda e duratura amicizia. Fanno baldoria a New York e a Roma, corrono con i tori a Pamplona, cacciano in Idaho e pescano nelle acque di Cuba. Ogni volta che si incontrano, Hemingway parla di una sorprendente varietà di argomenti, dall'arte del daiquiri perfetto alla Parigi degli anni '20 fino alla sua infanzia a Oak Park, Illinois. E, fortunatamente, Hotchner prende nota di tutto. In questo libro, dunque, egli ci racconta dettagli affascinanti sulla vita quotidiana di Hemingway e documenta i suoi ricordi di Gertrude Stein, F. Scott Fitzgerald, Martha Gellhorn, Marlene Dietrich, e molti dei più impor - tanti artisti e celebrità del Ventesimo secolo. Negli ultimi anni, quando la cattiva salute dello scrittore comincia a influenzare il suo lavoro, Hotchner ritrae teneramente e onestamente i valorosi tentativi di Hemingway di sconfiggere la depressione che lo avrebbe portato a togliersi la vita. Profondamente compassionevole e molto divertente, questa biografia """"fa vivere Hemingway come nessun altra""""."" -
Lo sviluppo del capitalismo in Russia
Lo sviluppo del capitalismo in Russia è una delle prime opere politiche di Lenin e quella che lo consacrò come uno dei massimi teorici del marxismo. Iniziata nel gennaio 1896 nel carcere di Pietroburgo, fu portata a termine in Siberia, nel villaggio di Sciuscenskoie, dove Lenin scontava una condanna di tre anni inflittagli per l'attività svolta come membro e animatore dell'Unione di lotta per l'emancipazione della classe operaia. Terminata nell'agosto 1898, l'opera uscì tra il 26 e il 31 marzo sotto lo pseudonimo di Vladimir Ilin. Le 2.400 copie, largamente diffuse tra gli intellettuali socialdemocratici, tra gli studenti e nei circoli operai, si esaurirono rapidamente. Le prime recensioni sulla stampa borghese, nettamente ostili, non tardarono a comparire. Lenin continuò a rielaborare la sua opera, anche dopo la seconda edizione del 1908, che qui ripubblichiamo con l'introduzione di Giovanni Cadioli. -
Il volto demoniaco del potere
Il problema affrontato da Ritter ne ""ll volto demoniaco del potere"""" investe l'uomo quando nella sua quotidiana esperienza si chiede il significato ultimo della lotta per il potere, che all'interno degli ordinamenti statali divide uomini, partiti e classi, e della lotta per l'egemonia e la potenza. nella quale gli Stati coinvolgono il destino dei singoli uomini, subordinando ogni principio e valore alla logica della lotta. Le riflessioni di Ritter partono dal 1939, quando ormai era chiaro che l'avvento di Hitler avrebbe condotto la Germania in guerra a causa di un accecamento distruttivo nel quale si svelava pienamente il volto demoniaco del potere. Secondo Ritter, il demoniaco appartiene al potere per l'insanabile contraddizione che in quest'ultimo si annida, per la duplicità di significato cui è soggetto: il potere è la sfera dell'ambiguità, dell'incerto, della luce crepuscolare, in cui è difficile scindere il bene dal male, la dedizione dall'egoismo, la creazione dalla distruzione. Il rischio di essere posseduti dall'impulso irrazionale alla potenza è sempre presente e, a ben vedere, senza di esso non sarebbe possibile alcuna costruzione politico-giuridica di un ordine di convivenza. Il demoniaco si radica dunque nella finitezza e nell'ambiguità stesse dell'uomo, nella sua insufficienza, come nella sua disposizione al bene a al male.""