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Tigre di Arkan
Bijeljina (Bosnia), 1992. Una celebre fotografia, un paramilitare ancora vivo e in libertà, macchiatosi di crimini orribili. A tre decenni dall'inizio della dissoluzione jugoslava, una Tigre di Arkan rievoca e attualizza la parabola che lo condusse a diventare un miliziano sanguinario sui fiumi-confini del Danubio, della Sava e della Drina. La musica rock della Belgrado alternativa degli anni Ottanta, l'irriverenza delle avanguardie, i successi dello sport jugoslavo e i primi feroci scontri negli stadi di calcio; quindi la militarizzazione delle coscienze, l'ascesa del nazionalismo serbo e croato, l'impotenza del pacifismo, il dominio dei clan mafiosi nella federazione voluta da Tito. Una sequenza di memorie affilate, fondate su ferite ancora aperte, in bilico tra cinismo e rancore, necessarie per comprendere l'ascesa e il consenso dei nuovi nazionalismi. Nei Balcani e non solo. ""Questo libro odora di sangue. Ma quel sangue domina un decennio, gli anni Novanta, di storia dei Balcani occidentali. Non va ignorato. Sia quando lo annusano le 'tigri' di Arkan in pieno raptus testosteronico, sia quando lo versano i sacrificati: donne, uomini e altri che in quei maledetti dieci anni si sono trovati nel posto dove volevano stare ma dove non potevano stare"""" (Riccardo Noury)."" -
Le vie dell'Africa. Il futuro del continente fra Europa, Italia, Cina e nuovi attori
Coi suoi cinquantaquattro Stati, le sue migliaia di etnie, le differenti situazioni politiche, economiche e socio-culturali, l'Africa merita una considerazione profonda, ampia e articolata. Aumentano nel continente gli investimenti, le imprese, le iniziative di enti privati e pubblici; crescono infrastrutture, strade, ferrovie, porti, aeroporti, stadi, ponti, palazzi e grattacieli. E se ancora prevale nell'immaginario collettivo, non senza fondatezza, l'idea di un'Africa puntellata di villaggi primordiali e di slum suburbani disordinati e poveri, o disseminata di discariche immense, si va affermando in parallelo la visione di un continente giovane e dinamico, nel quale fertili sono gli spazi per la tecnologia, il progresso, le più moderne telecomunicazioni, la finanza e un embrionale benessere in strati sempre più ampi della classe media. L'Africa va pensata dal punto di vista degli africani, mettendoci noi nelle loro scarpe, nelle loro teste e nei loro problemi; questo ci aiuterebbe a comprendere meglio quali sono le necessità e le sfide di quelle popolazioni, piuttosto che ripetere slogan comodi e il più delle volte insensati, generati e alimentati dalla nostra visione eurocentrica del mondo. Non siamo solo noi ad avere qualcosa da insegnare agli africani; anzi, avremmo molto da apprendere da loro. Introduzione di Romano Prodi. -
Reparto paternità
Tredici istantanee immortalano a ritroso i momenti cruciali nella vita di un padre, Agostino, e Hermann, il suo figlio ""speciale"""". Accanto a loro compaiono altri uomini alle prese con le stesse sfide: la paternità, il lutto, il tradimento, la solitudine, l'amore per il figlio più debole, l'incapacità di manifestare i propri sentimenti profondi. Così l'album dei ricordi diventa un libro universale, autentico e denso, in cui """"i rapporti e la vicinanza tra gli esseri umani trionfano, nel bene e nel male. Storie che ci accompagneranno, tenendoci per mano, come un piccolo patrimonio al quale attingere quando se ne ha bisogno"""". (Olivia Molteni Piro)"" -
Dieci dritte per essere viaggiatore
Se avete fatto un viaggio, dovrete ammettere che avete provato una sensazione duplice. Limite e libertà, conferma e cambiamento, partenza e ritorno. Perché il viaggio è questo, è partire per tornare, superare il limite per conoscerne uno nuovo, crescere e tornare alle radici. Per farlo, non c'è una modalità unica. Ogni viaggiatore e viaggiatrice crea un'esperienza a sé, un modo di vivere la vita, dunque di viaggiare, che della vita è parafrasi e metafora. Una cosa però ci accomuna tutti: le emozioni. Rabbia, gioia, paura, allegria, entusiasmo, speranza, fastidio, curiosità... ovvero i contenuti della valigia di ogni viaggiatore, di ogni epoca e luogo. Da Ulisse a Marco Polo, da Goethe a Terzani. Diverse motivazioni, modalità, esperienze. Ma stesse emozioni. Allora possiamo dire che un viaggio (anche stando fermi) è quando proviamo a provare emozioni. -
Harlem. You write the rules
Fine Anni '60: Pee Wee e Joe sono due teenagers neri di Harlem. Il primo, spigliato e disinvolto, è il più piccolo di una famiglia numerosa; il secondo è orfano e vive con la nonna. Entrambi si affidano al crimine per fare soldi. Li unisce il basket e il Rucker Park, il playground più famoso del mondo. I due crescono con molti soldi e secondo le regole della strada, ma senza il lusso di poter programmare il futuro. L'innato talento nel basket propone loro continue occasioni per uscire da quel mondo e da quel quartiere, ma nessuno dei due le afferra mai. Restano dèi dell'asfalto e a loro si inchina anche Doctor J (in una partita realmente giocata). Allo stesso tempo, i due non crescono e hanno paura di guardare il loro vero io. Dovranno farci i conti entrambi in modi diversi attraverso il carcere e la guerra, senza in realtà guarire mai. Diventeranno leggende in una New York che cambia facciata, ma che nel cuore nero resta uguale. -
Il corpo, il sé, gli archetipi. Risvegliare l'eroe con la psicologia metasomatica
L'Eroe compie un viaggio per ritrovare il suo Vero Sé. È un viaggio di conoscenza tra le immagini interiori che abitano la sua mente e guidano la sua vita. L'Eroe compie il viaggio nel corpo, con il corpo e le sue esperienze, le emozioni, la sua vita. Per riconoscere e accogliere i suoi Archetipi, l'Eroe deve scendere in profondità, deve superare le limitazioni imposte dall'ego e dalla corazza. Dovrà attraversare le sue ferite emozionali togliendosi le maschere che nascondono la verità. Il libro descrive il Sé nelle sue caratteristiche energetiche e neurobiologiche; spiega il significato degli Archetipi intesi come matrice fondamentale che orienta il Sé nella vita; esplora l'applicazione di questo sentiero di conoscenza nella relazione umana. Lo scopo della via metasomatica è il recupero della biotensegrità e il suo metodo fonde tra di loro varie discipline. Qualsiasi professionista di qualsiasi disciplina - psicologica, biologica, riabilitativa, medica, osteopatica, olistica in genere - può utilizzare la teoria e la pratica della psicologia metasomatica. -
La mano nera. L’usura raccontata da chi è caduto nelle mani di strozzini e clan
Esiste da sempre, sfiora le nostre vite ma da sempre è sottovalutata. Dopo la crisi del 2008, l’usura è diventata uno strumento strutturale nelle mani di clan mafiosi e gruppi criminali per controllare il territorio, infilarsi nell’economia legale, strozzare famiglie, imprenditori e commercianti. L’emergenza legata al Covid-19 nel 2020 ha radicalizzato questo fenomeno e chiunque si trovi in difficoltà è una potenziale vittima: è sufficiente un rifiuto in banca o un amico al bar. Oggi può capitare a tutti. Nessuno è escluso. E con i soldi arrivano paura, terrore, omertà. Sono proprio gli imprenditori caduti nelle mani degli usurai a raccontare le loro storie e a far capire quanto sia facile cadere in un dramma capace di togliere a una persona la dignità, prima ancora che la vita. -
Kahliamoci
Kahliamoci è un omaggio a Frida Kahlo, ai suoi dipinti, alle sue parole, alla sua poesia. Frida come simbolo di forza, stile e bellezza, ma anche di tormenti e sofferenze che l'artista è riuscita a convogliare e a rappresentare nella sua arte. Kahliamoci è anche un imperativo: caliamoci nel vissuto che non ci appartiene, scendendo giù dentro di noi, pur rimanendovi ancorati come chi scende da una montagna con altissime cime, per aprire la porta e accogliere l'altro, l'illustre ospite della nostra casa interiore. «Quest'opera restituisce tutta l'urgenza dell'artista che riconosce tale urgenza nell'universo di un'altra natura selvaggia, quella di Frida Kahlo, visionaria e seducente, la cui arte è ancor più di un ruggito che urge dentro, è un grido di dolore e una serenata d'amore». (Patrizia Bernardini) -
La piccola Parigi
Un omaggio a una delle tante perle che, nel corso della storia, la regina della Senna ha ""nascosto"""" nei sobborghi di molte metropoli europee. «Un viaggio alla scoperta di una zona di Trieste ricca di storia e fascino, raccontata attraverso una narrativa contemporanea fatta di testimonianze, aneddoti e leggende» - Il PiccoloUn omaggio a una delle tante perle che, nel corso della storia, la regina della Senna ha """"nascosto"""" nei sobborghi di molte metropoli europee. Vicoli stretti, costruzioni basse e rustiche. Proprio come a Montmartre, nel grembo della bella e unica Trieste tante piccole case sorgono accatastate una vicina all'altra, in un'area che ricorda lo spirito Bohémien ma senza le notti del Moulin Rouge o de Le Chat Noir. Niente Cancan. Storie di sola gente e di gente sola, in questo luogo. Talvolta di andate e di ritorni. Di calzini appesi accanto al fuoco e di corti umide. Storia d'amore e d'amicizia. Di Lorenzo e di Marie Jeanne. Del matto Willy Boy e dei suoi """"pen pen"""" urlati al cielo. Di Tullio e di Christian. Di gatto Benny e gatta Maria. Della Dea Incantatrice e Assassina: la Brown Sugar. Storia di mamma Rosalia. Di una carta da gioco appiccicata su di un muro in una viuzza nascosta. E di un rione ormai dimenticato fra nuovi e sovrastanti palazzi. Benvenuti nella Piccola Parigi. """"Non state sognando, esiste realmente...!"""". (Brigitte Bardot) Parte dei diritti d'autore derivanti dalla vendita di questo libro sono devoluti in beneficienza a """"Il Gattile"""" di Trieste."" -
Brest. Resistenza e canti di liberà nella Polonia in fiamme
Coraggio, onore, amore per la patria, disperazione, speranza. La guerra sconvolge gli animi, arma i cuori, accelera i tempi naturali delle relazioni, esaspera le emozioni. Non c’è tempo per innamorarsi, per stringere dei veri rapporti amicali, per piangersi addosso. Quello che bisogna fare è resistere, combattere, mettere a repentaglio la propria vita in nome di una Polonia libera e indipendente. Vida e Janusz sono giovani, sono polacchi e sono innamorati. Il 1° settembre 1939 Adolf Hitler invade la Polonia e la guerra li costringe a separarsi. Comincia così un lungo viaggio tra le fila del Secondo Corpo d’Armata e la Resistenza polacca, attraverso Russia, Oriente, Africa, Italia e Inghilterra, tra gesta eroiche e tradimenti, alla ricerca della patria e dell’amore perduti. -
Dayton, 1995. La fine della guerra in Bosnia Erzegovina, l’inizio del nuovo caos
Gli Accordi di Dayton nel novembre del 1995 misero fine al conflitto in Bosnia Erzegovina dopo quattro anni di orrori, il più noto dei quali è il genocidio di Srebrenica. In questo libro collettivo – un lavoro imparziale nel quale parlano ventisei voci di altissimo spessore –, testimoni dell’epoca, diplomatici, giornalisti, scrittori, giuristi, religiosi, cooperanti ed esperti di Bosnia Erzegovina e di Balcani raccontano spaccati inediti dal loro osservatorio speciale durante le settimane che precedettero e seguirono il raggiungimento degli Accordi, partecipando al contempo al dibattito sull’efficacia, i limiti, gli errori di chi li negoziò, viste la situazione di stallo sociale ed economico e la gestione improvvida del potere da parte delle élite politiche attuali. Prefazione di Cristina Battocletti. -
Quei ponti sulla Drina. Idee per un'Europa di pace
Da quando è stato eletto parlamentare europeo, nel 1989, Alexander Langer ha osservato da vicino e con lucidità gli eventi che hanno portato alla transizione dell'Albania da dittatura a repubblica e alla disgregazione della Jugoslavia. Gli interventi e gli articoli (dal 1989 al 1995) raccolti in quest'opera testimoniano il suo impegno per contrastare i crescenti nazionalismi, esplosi dopo la caduta del muro di Berlino, e per sostenere ovunque le forze di conciliazione interetnica. Rileggere i suoi scritti fornisce oggi un'opportunità di conoscere le vicende di quei popoli nostri vicini, appena al di là del mare Adriatico, nonché di ripensare il ruolo fondamentale che potrebbe avere l'Unione europea per il benessere e la pace in quei Paesi. -
Le guerre delle donne
L'abito bianco di Hope che cancella la sua schiavitù. Gli occhi allungati di Agnèse che fendono le tenebre di un conflitto cruento. Il grido di Lucy che abbatte l'omertà su un crimine di Stato. Trenta donne. Trenta voci dall'Africa al Brasile fino all'Europa, unite nel dire no alle ingiustizie e alla violenza. In un intreccio di reportage giornalistico e colloquio intimo, le loro storie toccano i nodi più cruciali dei diritti femminili violati. Prefazione di Emma Bonino. Postfazione di Renata Ferri. -
Confine invisibile. Così volammo via dalla Germania Est
Fino alla sua caduta (9 novembre 1989), il Muro ha rappresentato la divisione in due di Berlino ma anche il confine visibile fra due ideologie, due concezioni di società, due mondi. Berlino Ovest affacciata su un Occidente libero, Berlino Est intrappolata nel socialismo reale di stampo sovietico. Simbolo dell’escalation della Guerra Fredda, il Muro si prolungava attraverso recinzioni, fossati e sorveglianza armata, lungo tutto il confine fra le due Germanie nate dopo la seconda guerra mondiale. La “striscia della morte” per trent’anni ha separato i destini di intere famiglie; e lì si sono consumate storie avventurose e tragiche, tentativi di fuga riusciti e altri soffocati nel sangue. La fuga più spettacolare e incredibile dalla Germania Est avvenne in mongolfiera e vide protagoniste le famiglie Wetzel e Strelczyk. Questo libro ricostruisce quegli anni e racconta quella e decine di altre fughe, con un’intervista esclusiva a Günter Wetzel, protagonista di quella pazzesca evasione a bordo di un pallone aerostatico. -
Amnesty International. Rapporto 2020-2021. La situazione dei diritti umani nel mondo
Il Rapporto 2020-2021 di Amnesty International documenta la situazione dei diritti umani in 149 paesi durante il 2020 e fornisce analisi globali e regionali. Il volume descrive le principali preoccupazioni e richieste dell'organizzazione nei confronti di governi e altri attori. È una lettura fondamentale per chi prende decisioni politiche, per gli attivisti e per chiunque sia interessato ai diritti umani. Durante il 2020, il mondo è stato scosso dal Covid-19. La pandemia e le misure prese per contrastarla hanno avuto conseguenze per tutti ma hanno anche messo in forte risalto, e in alcuni casi aggravato, le disuguaglianze e gli abusi sistematici esistenti. I lockdown e le quarantene hanno colpito in modo sproporzionato i gruppi marginalizzati, gli anziani e le persone che vivono nell'indigenza. Anche se prosegue la tendenza a criminalizzare la violenza di genere nel diritto interno, le denunce di violenza contro le donne sono aumentate. Molti governi hanno represso il dissenso, talvolta usando come pretesto le misure per controllare il Covid-19. Hanno fatto uso eccessivo della forza per sopprimere le proteste contro la brutalità della polizia e la discriminazione. -
L'esodo. L'emigrazione italiana nelle Americhe dal 1861
Partirono carichi di sogni e di speranza per un viaggio che li avrebbe condotti in una terra lontana, dalla quale la maggior parte di loro non avrebbe più fatto ritorno. Gli italiani, popolo di emigrati, nel corso dei secoli hanno piantato le radici nelle Americhe.“L’Hotel de Inmigrantes, la cui costruzione era iniziata nel 1906, era un imponente edificio di quattro piani, lungo cento metri e largo 26, realizzato in cemento armato, con ampi spazi interni collegati da un grande corridoio centrale. Costruito secondo le più moderne tendenze architettoniche del tempo, era dotato di locali spaziosi, luminosi e disposti secondo schemi razionali. Il complesso era anche fornito di cucine e di refettori, di numerosi bagni, di docce e, soprattutto, di grandi camerate (dislocate nei piani superiori), ognuna delle quali era in grado di ospitare 250 persone, per un totale di circa quattromila persone alloggiate contemporaneamente. rnDurante il giorno le donne sbrigavano lavori “domestici” (lavaggio dei panni, cura dei bambini) mentre gli uomini andavano all’Oficina de trabajo per cercare lavoro. Qui, in attesa di un’occupazione, ricevevano una formazione professionale e, qualora si fosse liberato per loro un posto di lavoro, ricevevano tutte le informazioni necessarie per raggiungere la destinazione.A partire dal 1913, l’ufficio del lavoro vide aumentare le sue opportunità formative con la creazione di un’esposizione destinata a mostrare le nuove macchine agricole disponibili sul mercato e a illustrare il loro funzionamento. Nello stesso periodo, fu allestito un ufficio di collocamento femminile, che si occupò anche di organizzare corsi di economia domestica.L’Hotel de Inmigrantes fu attivo fino agli anni Cinquanta del XX secolo. Negli anni a seguire si discusse di adibirlo a museo, ma solo nel 1990 (con decreto n. 2402) il complesso fu dichiarato monumento storico di interesse nazionale e l’edificio divenne la sede definitiva del Museo, Archivo y Biblioteca de la Inmigración”.Questo libro ricostruisce fatti storici, politici ed economici e racconta le imprese di tanti italiani nel Nuovo Mondo: gli esploratori, gli esuli dei moti rivoluzionari, i migranti economici che coniarono il motto ""il primo anno agricoltore, il secondo inquilino, il terzo proprietario"""", anche se non sempre questa previsione si è avverata. Il libro si chiude con le risposte alle domande più frequenti poste dai discendenti di quegli italiani che oggi chiedono il riconoscimento della cittadinanza."" -
Il paese che uccide le donne
Un romanzo che, attraverso personaggi di fantasia, racconta per filo e per segno, col piglio del reportage, il Messico contemporaneo. Un Paese in cui per una donna è molto difficile vivere. Paul e Dana, partono per Città del Messico, una meta sognata da tempo. Il giorno dopo il loro arrivo, però, la ragazza viene rapita. Per Paul inizia un incubo, reso ancora più spaventoso dalla decisione della polizia di insabbiare il caso. Succede spesso, in Messico, nella vita di tutti i giorni. Paul capisce che deve cavarsela da solo e comincia, con pochi aiuti e un po' di fortuna, un viaggio nell'assurdo messicano di oggi, che lo conduce nei meandri più bui e impenetrabili, popolati da trafficanti di droga, criminali senza scrupoli, divinità esoteriche, magia nera, povertà, un inesorabile senso di sconfitta umana. E tante, troppe donne che ogni anno scompaiono, in modo particolare a Ciudad Juárez. Fino alla rivelazione e allo sconcerto finale -
Il senso della sete. L'acqua tra diritti non scontati e urgenze geopolitiche
Il legame profondo tra l'acqua e il diritto alla salute è una tra le questioni sociali e geopolitiche più urgenti inerenti alla più essenziale delle risorse. In un'epoca segnata dai disastri ambientali legati ai cambiamenti climatici e dal consumo umano eccessivo delle risorse del pianeta, l'acqua è l'emblema di quell'equilibrio naturale che gli esseri umani non possono continuare ad alterare senza annientare se stessi. Alla denuncia di tematiche improrogabili, come il diritto di accesso all'acqua potabile sempre meno scontato, o la siccità, causa di conflitti e flussi migratori, si accompagna l'analisi della dimensione spirituale, culturale e artistica con cui nei secoli l'uomo ha guardato all'acqua. Il grido degli scienziati aspetta d'essere rilanciato da un sussulto di consapevolezza etica. Per non dimenticare che ""se vi è una magia su questo pianeta, è contenuta nell'acqua"""" (Loren Eiseley)."" -
Il pesce è finito. Lo sfruttamento dei mari per il consumo alimentare
Cosa si nasconde dietro il pesce che arriva sulle nostre tavole? Di quanto i nostri mari e gli oceani sono diventati più poveri a causa delle attuali politiche della pesca?Gabriele Bertacchini risponde a queste fondamentali domande prendendoci per mano e portandoci a bordo dei grandi pescherecci, sotto la superficie dell’acqua e negli allevamenti industriali, svelandoci scomodi “segreti”.Ne scaturisce un viaggio tra storici e moderni attrezzi di cattura, dati impietosi, avvenimenti di cronaca e splendide specie viventi che stanno diventando sempre più rare.Un libro per diventare consumatori più consapevoli e fare le scelte migliori, per noi, per il mare, per la Terra. Un libro per dire: “Cogliamo i piccoli e grandi segnali che il mare ci invia. Osserviamo. Guardiamoci dentro e adattiamoci alle sue esigenze, al suo respiro. Sentiamoci parte di qualcosa di più grande.Fermiamoci per un istante, ascoltiamo quello che il mare ha da dirci”. (Umberto Pelizzari). -
In attesa di riprendere il volo
C'è la storia, quella scritta nei libri, e ci sono le vite, raccontate dai superstiti, sottovoce. In questo caso, le vite di Mario Viola e di Pietro Calistri, aviatori italiani vissuti in era fascista, e i risvolti che le loro scelte ancora oggi si riflettono sulle loro famiglie. Mario e Pietro hanno molte cose in comune, a cominciare dalle radici, in due frazioni di Viterbo, Roccalvecce e San Martino al Cimino. Ritrovatisi a volare negli stessi cieli, negli stessi anni, con gli stessi aerei, hanno fatto base nei medesimi aeroporti e hanno condiviso una passione travolgente per il volo che li ha condotti a morti tragiche e spettacolari. Questo libro ripercorre le vicende dei due piloti, dei velivoli che hanno pilotato e delle battaglie che hanno combattuto. E, attraverso le lettere, le fotografie e i racconti delle figlie, narra della tragedia umana che la loro morte ha portato nelle case e nei cuori delle mogli di piloti che hanno combattuto dalla parte sbagliata. Con rarissime foto d'epoca, alcune inedite, frutto di un'accurata ricerca d'archivio.