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Un altrove possibile. Viaggio tra vissuti e immaginari del Dharma in Italia
Dagli anni Ottanta la presenza di buddhisti “indigeni” in Italia è diventata una componente stabile nel panorama sociale italiano. Una religione sempre meno “straniera”, che non “fa paura”, rispetto ad altre vissute come più inquietanti per la presenza numericamente più evidente e per le complesse vicende internazionali di questa stagione. Maria Angela Falà approfondisce i temi legati al passaggio e al radicamento del buddhismo in Occidente e, nello specifico, in Italia. Ne scaturisce un libro ricco e complesso che implica diversi livelli di ricerca, dall’identificazione delle tradizioni buddhiste originarie presenti oggi nel territorio al loro stabilizzarsi in centri di attività, monasteri ed istituzioni, per giungere a una riflessione sull’incontro tra la sensibilità religiosa orientale, inclusiva e sistemica, e la cultura europea, cartesiana, scientifica e tecnologica. -
Romanzo
Si deve ad Hegel la legittimazione del romanzo quale testimonianza letteraria della ""moderna epopea borghese"""". Ricostruendone la plurisecolare vicenda, confortato dal presupposto aristotelico della mimesis,e con i sussidi della moderna narratologia, Luigi Reina ne ha qui delineato, con chiarezza di sintesi, le tappe di una evoluzione mai paga dei raggiungimenti, a dispetto di ritornanti crisi o di aspre detrazioni. Storicamente indirizzato dalla ricca fioritura settecentesca, soprattutto inglese, esso ha conquistato un ruolo di prestigio quale veicolo di formazione e intrattenimento, capace di piegarsi a ogni esigenza sviluppando trame che, volta a volta, relazionano i personaggi con la storia, la scienza, la società, il mito, la bellezza, l'avventura. L'esistenza vi si rappresenta nella sua complessità, tra esaltazioni e cadute che, come in un gioco di verità e immaginazione, consegnano alla realtà romanzesca tutta la varietà delle sue manifestazioni."" -
La Repubblica senza partiti. C'è ancora un futuro per il cattolicesimo
I cattolici in politica hanno ancora molto da proporre, facciano sentire con chiara fermezza la loro voce, svolgano la loro parte, ricominciando da quell'originale e preziosissimo principio chiamato partecipazione, da cui sono partiti per scrivere la peculiare storia della democrazia in Italia e non solo. Carta costituzionale, democrazia parlamentare, autonomie locali, sistema di garanzie e tutele dei lavoratori, partiti politici, sistema elettorale proporzionale furono le scelte che un gruppo nutrito di cattolici operò, guardando appunto alla partecipazione. È passato più di un secolo e nessuno ancora è riuscito ad avanzare proposte alternative alla cultura fondante e all'assetto istituzionale della nostra democrazia parlamentare, nonostante ""rivoluzioni liberali"""" o """"rottamazioni annunciate""""."" -
Napoli. Storie personagi curiosità dagli antichi greci al Novecento
Il libro, agile ma denso di contenuto, raccoglie nell'arco di 25 secoli frammenti di storia della città su singoli argomenti, aspetti, curiosità, raccontati non a fini di erudizione o passatempo, ma come chiavi di comprensione della realtà napoletana, passata e presente. A differenza dalle innumerevoli pubblicazioni che rievocano il passato di Napoli, questo libro racconta fatti, eventi, personaggi in parte inediti e comunque qui trattati da angolazioni meno abituali. Anche l'estesa parte iconografica propone immagini meno diffuse, reperite presso privati, in archivi poco frequentati, in pubblicazioni dimenticate. -
Nino Taranto. L'artista e l'uomo
Questo libro non è un saggio, né un romanzo, né un racconto, ma può efficacemente essere paragonato a un copione cinematografico, poiché alla narrazione dei fatti, alle notizie e alle testimonianze alterna un'analisi delicata, vivissima, intima e introspettiva, dando la parola a tutti gli interpreti e componendo così un racconto corale dove ognuno ha il suo ruolo accanto a Nino al quale spetta, come sempre, quello del protagonista. -
Anche gli angeli mentono
"Giacomo da anni si batte, in tutte le sedi e con ogni mezzo (anche quello letterario), per vincere il silenzio. Il silenzio su fatti di cronaca è una pericolosa illusione. La storia coniugata con le emozioni, la storia coniugata con il romanzo, aiuta a vincere sia la democrazia da audience che la democrazia indifferente. [...] Leggere i racconti di Cavalcanti e non immedesimarsi nella storia è praticamente impossibile: scorrendo le sue pagine ascolti le voci dei protagonisti, senti sulla pelle l'umidità della cella, riesci ad immaginare i volti dei 'compagni di prigionia'. Cavalcanti racconta storie di detenuti e non e lo fa attraverso un linguaggio pulito, semplice, diretto e non volgare. [...] In questo suo romanzo talvolta l'autore si trasforma in un poeta con un registratore o una cinepresa. Tensione ed impegno hanno sempre animato i suoi scritti. Questo è un lavoro arduo. Arduo sì, ma c'è!""""" -
Quando si sceglie di raccontarsi
Roberta Salvati è nata a Napoli il 14 settembre 1996, non ha neanche venti anni ma ha già una grande passione per la scrittura. In questa sorta di diario di una ""adolescente adulta"""", troviamo riflessioni sull'amore, l'amicizia, la musica, il dolore. Ad esempio, """"Una nave quando viaggia segue una rotta, mi sa che nella vita non vale sempre: improvvisamente si può scegliere di cambiare direzione"""", oppure """"Qualche macchia ce l'abbiamo tutti. Di notte nel silenzio tra le pareti della stanza, di giorno là in fondo riaffiorano anche quando non dovrebbero""""."" -
Il pianista di via Scarlatti
Ora Viktor non faceva nulla per frenare la fantasia. Gli pareva che la macchia lievitasse. Veniva fuori dalle porosità del tufo per riappropriarsi delle sembianze della ragazza che era stata. Nemmeno per un momento lasciò che gli occhi si staccassero da quella immagine. Se il corpo appariva sciolto in una morbida vaghezza di forme, una qualche alchimia aveva miracolosamente risparmiato l'impronta del volto. Viktor vedeva più di quanto di solito era capace di inventarsi. In quella che era una chiazza di sangue rappreso credeva di vedere un profilo dolce, dai lineamenti che sfumavano graziosamente in un'aureola di capelli. Così l'aveva sognata la ragazza che ancora non aveva incontrato. -
Da quanto tempo
Questa raccolta di poesie è il frutto di un invito: nella primavera del 2014, il gruppo teatrale amatoriale ""Noi e il teatro"""", di Vairano Patenora, ci chiede, a me e a mia moglie, di partecipare alla preparazione di una commedia che si sarebbe rappresentata, di lì a poco, in una piazzetta del centro storico del nostro paese. Daniela, mia moglie, avrebbe dovuto recitare la voce fuori campo, su di un testo che avrei dovuto scrivere io."" -
Il dissimulatore
Bruno Prete, vicino ai 40, lavora in un'impresa di pompe funebri in Sicilia.I suoi amici sono i cosiddetti Ragazzi: Pierangelo, Marco, Renzo e Franco; il loro punto di incontro è il bar Tutto Sport. Bruno racconta la sua storia, lui è un quieto ma attento osservatore, e conscio della giungla di convenzioni, pregiudizi e tabù, vuole essere differente. Quando incontra Gino, un forestiero del continente, la vita di Bruno cambia. -
Dal Mezzogiorno al Mediterraneo, il lungo tempo della rinascita
Si tratta di una vasta ed agile incursione nella storia dell'Italia Meridionale lungo l'ultimo mezzo secolo, corredata da un ricco dialogo con opere, articoli e autori, fra i quali è citato anche lei. Tra le cause della ultima (ed ennesima ) arretratezza del Mezzogiorno. qui ne citiamo solo due, una dell'economista Mariano D'Antonio, che firma la prefazione e che si sofferma sul flusso migratorio di ieri e di oggi fra il Sud e il Nord del Paese, e la seconda del giornalista Ermanno Corsi, autore della postfazione, che esamina la mancanza di organi di informazione in grado di rappresentare il Sud sulla scena nazionale. -
Mio grande amore
Il grande amore di un professore per una giovane donna schiava dell'eroina e di chi la spaccia. Due mondi lontani che si incrociano. Il terribile ambiente in cui si svolge la storia gioca un ruolo primario. -
Cara Finuzza. Diario di guerra di un professore siciliano
Si tratta di un originale spaccato della vita quotidiana nell'Italia bellica di un intellettuale meridionale che si confronta, criticandola duramente, con la classe dirigente politica e militare dell'Italia del suo tempo e, stando dalla parte degli ""umili fanti"""", descrive le quotidianità assurde della vita militare e la netta cesura tra """"generali ignoranti e presuntuosi"""" e gente comune che impara a conoscersi e a darsi una dignità. Dignità che il tenente Stumpo rafforza con la lettura dei suoi classici preferiti da Euripide ad Eschilo, a Tacito e Virgilio e con il ricordo e gli incontri con i quattro fratelli, anche loro in guerra, ed il dialogo continuo con la moglie Finuzza. Da Porto Empedocle a Castelgandolfo, a Cervignano, al Cismon, a Cormons e nelle altre località delle Dolomiti Trivenete, il tenente Stumpo descrive vivaci quadri pieni di umanità in quella astratta e crudele vita militare che lo porta a non sentire """"odio per l'austriaco quanto per il Governo e per i generali italiani"""" incapaci di dare attenzione e comprendere le proprie truppe e impreparati ad affrontare in prima linea i problemi di una guerra """"nuova e globale""""."" -
Storie napoletane vere
Sono personal tales, dodici delicati racconti che riescono a commuovere e a far sorridere. Mettono in primo piano la dura e difficile realtà quotidiana di una Napoli umile e gioiosa, una città simbolo di cultura per il mondo, dalla pazienza millenaria, che racchiude in sé un universo, che riesce a trasmettere sensazioni entusiasmanti e speranze capaci di sovvertire la sorte avversa che la opprime. L'amore, l'amicizia, la lealtà, il gioco, il duro lavoro quotidiano: una narrazione ricca di temi sociali e religiosi, di fatti e di eventi che l'autore attinge da esperienze vissute. -
Le parole felici. Esercizi di immaginazione a Nisida
La felicità, (la bellezza) delle parole non solo è un valore in sé, ma contiene germi di altro bene: smuove l'immaginazione e la relativa capacità di mettersi nei panni degli altri; fa diventare più esperti in emozioni e in umane relazioni, permettendo di inquadrare i fatti da più prospettive; dà un ritmo diverso ai battiti d'un cuore troppo spesso congelato e ali ad un pensiero prigioniero di se stesso. La scrittura, pure di felici (belle) parole, non salva nessuno; non dà immediata coscienza di sé; non guarisce le ferite di un'infanzia non o mal vissuta. Eppure, cura e umanizza, apre dei varchi, fa intravvedere vie d'uscita, riporta al centro di se stessi, si sedimenta come possibilità di un altro pensare, mette in moto energie che non si sospettava neppure di avere. -
Il rossetto color amaranto
Da un episodio fondamentale della vita di Greta, vale a dire la conoscenza del suo futuro marito, si snodano incontri, solitudine e riflessioni. Dall'aver vissuto e studiato in molte città, l'importanza e la selezione delle amicizie, oltre all'arricchimento socio culturale. Luoghi come persone, cose come anima. Determinante, però, è anche la 'casa', luogo di affetti, di radici, di pareti, di colori. Una sorta di luogo 'in crescita' insieme con chi ci abita. Persino se la casa è abitata da una sola persona. La soccorre il Tempo... ""Acchiappalo! Tra calendari nella gabbia""""."" -
Elicantropo. 20 anni tra sperimentazione e memoria
"Compie vent'anni lo storico teatro di vico Gerolomini, l'Elicantropo, e vive il paradosso di aver ricevuto un premio per il miglior spettacolo dell'anno, 'Scannasurice', e contemporaneamente di essere stato cancellato dal decreto ministeriale. Una 'non esistenza' in vita per la grigia burocrazia - essere vivi più che mai per lo spirito, l'arte. Ricca materia per la letteratura più surreale. Perché dovremmo scrivere libri per un mondo che non vede, si interrogava Saramago, perché tenere aperti i teatri che sviluppano il senso critico in un'epoca che sembra volerne fare comodamente a meno? Semplice, per resistere, per continuare a porsi domande sul cammino dell'uomo, sul mondo possibile, sulla bellezza e sulla profondità anche dei testi scomodi, dolorosi, perché il tragico non sia assurdamente stigmatizzato ma rielaborato nei modi e nei tempi del grande rito collettivo che dai greci in poi ha educato le genti.""""" -
Piccole storie dell'impossibile
Esperienze che riattivano sensi sconosciuti scomparsi nelle profondità dell'anima. Figure che scuotono le nostre certezze. Contatti con creature che passano sfiorandoci, ricordi di antiche illusioni, fantasie, o bisogno del mistero che intriga e sconvolge persone di ogni età o ceto sociale, quel mistero che provoca brividi molto vicini alla passione o al fuoco violento del sapere e che conduce fino ai confini della realtà. Una città e due paesi diversi fanno da palcoscenico a questi racconti brevi che si leggono tutto d'un fiato come si bevono due dita di un buon rosolio invecchiato dal tempo. -
Vite napoletane
Ci sono le storie di chi vive con poco e sogna un futuro migliore. Oppure di chi si è affacciato su scenari importanti e oggi deve reinventarsi un lavoro. È la vita di Stefania, ieri sceneggiatrice di una fiction a Piscinola e adesso madre a tempo pieno. O quella di Lucia, che dai Quartieri Spagnoli gestisce un negozio vicino all'Università. C'è poi la storia di ""Calleò"""", venditore abusivo che si arrangia come può e, ancora, il racconto di Fiorella, insegnante d'arte a contatto con i ragazzi di Scampia. Il breve testo, insomma, descrive Napoli sia con gli occhi degli altri sia con le emozioni dell'autore, che non è napoletano, ma ama la città di Partenope come se ci fosse nato."" -
Abbracciare il tempo. 1951-2012
La poesia non conosce morte nel tempo, vive e canta la buona salute incoloro che ne sortirono il dono nel nascere. L'assegnazione di recenti Nobel letterari rimane sigillo di conferma. Vi sono poeti sotto tutti i cieli, in ogni latitudine della terra: vocalità liriche e sequenze poematiche che attendono di essere scoperte e accreditate da coloro che finalmente ne intercettano autenticità e valori. Per noi spicca tra questi il caso di Elena La Verde, autrice dello spartito Abbracciare il tempo che qui riceve il battesimo della prima edizione. In Elena l'arte del mettere in versi ha un primario fondamento etico-religioso che insieme la nobilita e costituisce testimone delle proprie diramazioni. Mai gratuita, la sua poesia si nutre di domande eterne, di imperativi assoluti, di sondaggi che scienza e pensieri di ciascun uomo e ciascuna donna, coltivati o incolti che siano, non possono e non devono eludere.