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L'urlo dell'anima
È una raccolta di versi celati nei meandri dell'anima, musa ispiratrice di tanti momenti di vita. Gioie, dolori, speranze, orizzonti non sempre raggiungibili, ma anche amicizie, amori, luoghi che hanno risvegliato incondizionatamente la sua anima. Poesie come specchio dell'anima, come cura di una malattia priva di nome. Per l'autrice la poesia è tutto ciò che con una sola parola si impossessa del nostro cuore e attorciglia lo stomaco, scava il passato richiamando in vita i nostri ricordi, che il più delle volte fa da eco ai dolori vissuti. -
Palazzeschi
Nell'opera di Palazzeschi, il soggetto non è mai solo con se stesso: anche quando è lontano dalla presenza fisica degli altri, egli ""è"""" per gli altri, visto dagli altri, giudicato dagli altri e, in definitiva, altro da sé. Sono gli altri insomma che, spingendolo ad essere qualcosa di determinato, a recitare una parte, lo fanno non soltanto """"diventare"""", ma addirittura esistere! Dalle prime poesie di Cavalli bianchi fino alle prose più mature, il soggetto (o il personaggio) palazzeschiano esiste, si preserva, si impone o viene sconfitto in funzione del posto che occupa rispetto all'alterità. La poetica del """"cospetto"""" rinvia a questa relazione fondamentale: dietro ad ogni singola posa di Palazzeschi, poeta o narratore, si nasconde l'urgenza di una verifica del sé entro uno schema che, teatralizzando il rapporto con gli altri, offre alla sensibilità dell'io il modello di una socialità altrimenti minacciosa. Costruita intorno al ripetuto confronto tra le figure dell'io e le figure dell'altro, l'opera di Palazzeschi si definisce così essenzialmente come arte della relazione e del riflesso, imponendosi come una delle più correlanti e disindividuatizzanti della letteratura italiana del Novecento."" -
Bob Dylan. Cantautore da Nobel
Premio Nobel per la letteratura 2016 ""per aver creato una nuova espressione poetica nell'ambito della tradizione della grande canzone americana"""", Bob Dylan non ha soltanto dato per primo dignità e spessore alla musica popolare contemporanea: la si chiami folk, rock o qualunque altra etichetta venga in mente di volta in volta. Ma è anche un esempio di longevità artistica senza confronti: c'era prima di Beatles e Rolling Stones e c'è ancora. Da qualunque punto di vista lo si osservi, gli spunti di riflessione che offre sembrano non doversi mai esaurire. Coci e Tricomi, consapevoli che una parola definitiva su Dylan non potrà mai essere pronunciata, provano a mettere in campo qualche tema: dischi, concerti, testi, musiche, esecuzioni, dichiarazioni pubbliche, vita privata, rapporti con i maestri e i colleghi, influenze sui musicisti (praticamente tutti quelli che sono venuti dopo di lui). Tenendosi a distanza di sicurezza tanto dalle ritualità saggistiche che dalla retorica da fan."" -
Plumbeo
Bambina adottiva. Ritrovata fortuitamente. Viene adottata e affidata ad una famiglia. La bambina in giovane età è già indipendente. Perde i suoi genitori adottivi. Insegnante e scrittrice non trascorre un giorno della sua vita a non dedicarsi alla ricerca dell’amore. Adiè cieca dalla nascita, dopo gli insegnamenti del padre, ha una vita oltre che singolare. -
Maria la Beccaia e altri racconti
"Maria Adele Gubitosi è napoletana, attrice, autrice e poetessa di rilievo. Presenta spettacoli teatrali con originalità, leggerezza e allegria, mettendo in risalto la sua profonda cultura. È impegnata nel teatro e nei vari salotti letterari della sua città dove tra l'altro svolge il ruolo di opinionista. Riesce a instaurare un esemplare rapporto con il pubblico e trasmettere l'amore per l'arte e la cultura in generale con il suo innato carisma, bravura e professionalità. La sua alta esperienza di vita e di docente negli istituti scolastici, le permettono di essere considerata autentica musa della poesia finalizzata alla comunicazione di quelle attività sociali e pedagogiche che mai devono mancare nei vari luoghi di formazione nel mondo. Dal suo autentico vissuto di madre e insegnante-educatrice nascono le sue storie, le sue poesie, i suoi interventi nelle svariate associazioni, accademie e centri culturali, dove si adopera a rappresentare le voci e le anime dei suoi personaggi. Non disdegna presentare autori e poeti vari nelle loro importanti opere, non trascura mai il teatro, simposio delle sue elucubrazioni espressive e luogo da dove partono i suoi impulsi interiori di autentica introspezione. Scrive non solo racconti, ma anche cabaret, commedie, saggi e poesie. Ha ultimamente pubblicato con lo stesso editore una raccolta di poesie Graffi di gatta 2.0. Personaggi di cultura di ogni ramo l'apprezzano per i suoi monologhi profondi e gioiosi allo stesso tempo. Il suo impegno nel campo della cultura e il contatto con le persone le permettono di non staccarsi mai dalla realtà, perciò scrive con un occhio critico che guarda dentro di sé e uno sguardo amorevole al mondo che la circonda, diventato suo status vivendi. E un piacere vederla e ascoltarla perché rafforza i nostri sentimenti per il bello e il giusto e riesce a coinvolgere con innata grazia e classe quanti intervengono alle sue performances artistiche e culturali. Promuove nuovi pensieri e idee nell'arte contemporanea tempio, a mio avviso, degli eletti, lontani dalla politica e dal meschino tornaconto."""" (Gianni Ianuale)" -
Riformismo europeo. Una prospettiva politico-economica per l'Eurozona
Un libro che aiuta a orientarsi nel labirinto della globalizzazione. Un baedeker per riformisti smarriti, in cerca di un'identità sempre più sfuggente in un contesto nel quale le politiche nazionali, continuamente bypassate da processi che le trascendono, si vedono private degli strumenti necessari a garantire il benessere dei cittadini. Una riflessione ricca e documentata intorno a una tesi innovativa: solo la costruzione di istituzioni sovranazionali, secondo il modello del federalismo, può ridare alle comunità umane la capacità di governare i grandi processi economici e sociali, a partire dal progetto ancora incompiuto dell'integrazione europea. Una sfida che secondo l'autore i cittadini europei possono e devono raccogliere: ""Qualsiasi intelletto sufficientemente sveglio dovrebbe essere affascinato dall'idea che la configurazione stessa del presente invita le nostre migliori energie a convergere sull'obiettivo di un governo politico europeo e, in prospettiva, mondiale. Ciò che nei secoli scorsi poteva sembrare solo un'aspirazione idealistica, una generosa utopia, appare oggi come l'unico progetto politico concretamente perseguibile per dare uno sbocco effettivo alle nostre aspirazioni di benessere e giustizia sociale. Questo è forse il segno più notevole dei tempi in cui viviamo, e, in molti sensi, l'unico faro che ci è dato scorgere nel crepuscolo burrascoso in cui ci troviamo a navigare""""."" -
Teoria e storia delle forme di governo. Vol. 1: Da Erodoto a Polibio
In un panorama già ricco di sistemi politici funzionanti, fu lo storico greco Erodoto a formulare la prima teoria delle forme di governo con il celebre lógos sulla democrazia, l’oligarchia, la monarchia, poi ripreso e sviluppato dai grandi filosofi dell’antichità, lungo una riflessione che da Socrate a Platone ad Aristotele a Polibio, ovvero dal V al II secolo a.C., ha costituito il punto nevralgico, si può dire fino ai nostri giorni, di ogni discorso compiuto sulla politica e sul potere. La lettura dei testi antichi, anche di quelli meno frequentati dalla storiografia del pensiero politico, ci consente di cogliere le tante varianti di questa dottrina apparentemente semplice, articolata nella definizione del governo di uno, di pochi, di tutti. In realtà, la complessità del tema di quale sia il governo migliore è resa subito evidente dal nesso organico – come emerge dal particolare approccio seguito in questo volume – con le istituzioni della pólis, con la società in generale, con gli avvenimenti che la storia presenta di continuo, modificando assetti di dominio, rapporti di produzione, orientamenti culturali. -
Il rituale
Veronica, poetessa russa trentenne, diventa una tra le prescelte di un rituale satanico, riesce però a evitarlo scappando. Dopo le indagini fallite della polizia, torna a casa a Mosca. Qualche mese più tardi ritorna in Italia per una proposta editoriale. A Roma, per caso, incontra Bruno Conti, un imprenditore quarantenne aristocratico, che invita Veronica a trascorrere qualche mese nella sua villa sul lago di Como. Lei accetta questa proposta. Entra così nel mondo delle persone importanti. I corteggiamenti di Conti la fanno innamorare. Veronica, grazie all'amore di Conti, dimentica i suoi incubi ma passeranno per sempre o si trasformeranno in realtà? -
Non una di più
Non una di più è un'antologia che si avvale delle testimonianze, degli interventi, delle poesie e dei racconti di scrittrici, poetesse, filosofe, giornaliste, medici, docenti, attrici, registe, cantanti. Tutti hanno dato respiro a un volume variegato che racconta la donna. Donna che ama, che subisce, che ha paura, che risorge. Qui si parla di violenza. La violenza sulla carne, che parte dalla follia del nemico in casa, marito, compagno, padre, fratello o figlio che sia. La strada del sangue, che brilla di un rosso acceso che è lo stesso colore del cuore, della seduzione. -
Disordine in cucina. Vol. 1
I protagonisti di queste favole sono posate, forchette, pentole, padelle, coltelli, cucchiai. Giocano in cucina combinando guai, amandosi e vivendo avventure simpatiche. I bambini, leggendo questi racconti, non solo si divertono, ma imparano a vedere il mondo della cucina in maniera goliardica. Età di lettura: da 5 anni. -
Mi chiamo Lina Sastri
Dagli esordi nel teatrino delle suore ai grandi successi in teatro e televisione, passando per gli incontri con i grandi, da Eduardo a Woody Allen a Turturro, per la prima volta Lina Sastri racconta la sua vita. Una vita fatta di gioie e dolori, solitudine e una famiglia cercata e trovata nel teatro. Ne viene fuori un’attrice che, anche in questa occasione, come nelle sue prove più sentite, si mette a nudo, e scopriamo quanto sacrificio ci deve essere per raggiungere grandi obiettivi, e quanto conta però rimanere sempre con i piedi per terra -
L' impresa come organizzazione
L'idea che le imprese dovessero ""per forza di cose"""" crescere ha sempre evocato contrapposizioni da tifoseria calcistica. In questa disfida, ciascuna aveva ed ha le sue buone ragioni per proclamarsi superiore all'avversario. Curiosamente, e per lunghi periodi, le due squadre sono state formate e rappresentate da componenti tra loro ben diversi, come se una squadra fosse stata composta da soli centrocampisti e l'altra solo da attaccanti. La squadra del """"dovete (per forza) crescere"""" è stata a lungo formata dagli studiosi di impresa. La squadra del """"dobbiamo evitare di crescere preferibilmente), rimanendo piccoli"""" è stata a lungo seguita nei fatti da chi l'impresa aveva costituito e guidato."" -
Napoli immaginaria. Scenari in sequenza all'ombra del Vesuvio
Napoli è stata una delle prime città d'Europa ad accogliere l'invenzione dei Lumière e in breve tempo a dare vita ad un suo stile. Una vicenda quella del cinema napoletano che l'Autrice ha ricostruito indagando i fenomeni sociali, culturali e comunicativi che attengono a questa straordinaria epopea umana e artistica. In una delle sue più celebri canzoni Pino Daniele cantava ""Napule è mille culure"""", ma quali sono le infinite tinte di questa strana metropoli, misteriosa e suggestiva, contraddittoria e affascinante? I suoi divergenti aspetti sono stati colti innumerevoli volte dalla cinepresa. Amore, conflitti, splendori e miserie, la passione, ma anche la violenza, la forza dei caratteri, le meraviglie del paesaggio, l'arte, la musica, la letteratura, tutto ha concorso a costruire l'immaginario di Napoli, da """"Assunta Spina"""" a """"Gomorra"""". In questo libro abbiamo tentato di indagare questa complessità, ma è davvero possibile carpire i suoi segreti?"" -
La grande epidemia. Potere e corpi sociali di fronte all'emergenza nella Napoli spagnola
Eventi straordinari, quali un'epidemia di peste, potevano ripetersi con una certa frequenza in una società di antico regime. Essi mettevano a dura prova le autorità di governo, costringendole ad assumere provvedimenti drastici ma, nella maggior parte dei casi, scarsamente risolutivi. Per combattere la peste bisognava infatti prevenirla, bloccarla alle porte di un centro, impedire che essa dilagasse. Era soprattutto la prevenzione alla base della lotta impari contro la malattia. Una prevenzione che le autorità erano tenute ad adottare in maniera rigorosa, senza eccezioni di sorta; tuttavia, nella realtà altre erano le logiche che spesso prevalevano. Con conseguenze disastrose per intere popolazioni. Alla luce di tali osservazioni, il ruolo delle istituzioni, le scelte e le ""politiche"""" da esse adottate, a livello centrale e locale, emergono quali fattori chiave per leggere la storia delle epidemie di età moderna e, non ultima, della terribile pandemia scoppiata nel 1656 nel regno di Napoli. Fattori in grado di chiarirci successi e insuccessi, diffusione e controllo. In una società caratterizzata da dinamiche tutte proprie, basate su privilegi e diritti consuetudinari, la peste rompe gli equilibri preesistenti e l'ordine costituito, rimette in discussione le forze tradizionali e fa sorgere forze nuove. E, mentre le istituzioni centrali cercheranno, spesso invano, di proporre soluzioni atte a governare un regno in preda all'epidemia, saranno i """"poteri"""" locali a emergere con rinnovato vigore, a trovare nuovi spazi di azione nel tentativo di controllare il territorio da essi amministrato. Spazi che toccherà alle istituzioni della capitale ricollocare, a epidemia terminata, in ambiti tutti nuovi. In tal senso, la peste del 1656 rappresenta un importante punto fermo per la storia delle epidemie che scoppieranno nel Mezzogiorno negli anni successivi, un'importante lezione per i governanti che verranno, i quali faranno ricorso a """"politiche"""" ben diverse da quelle adottate nel 1656."" -
Il male che resta. Armi e guerra in utopia tra Cinque e Seicento
Nel lungo catalogo dei mali politici censiti dalla riflessione, accanto alla tirannide, alla diseguaglianza, al governare per sé invece che per i governati, la guerra, nella sua doppia veste di guerra offensiva o interna, come guerra civile, ha assunto un posto di assoluto rilievo, come dimostra, e contrario, anche la fortuna politica del tema della pace tra l'antico e il moderno. Se l'utopia dei moderni si presenta con intenti rifondativi della convivenza sociale, capaci di togliere i mali dal mondo, rendendo lunga, prospera e felice la vita dei suoi abitanti, diverso sembra il suo atteggiamento nei confronti dello stato. Questo, nelle utopie elaborate nel secolo di ferro e fino a tutto il seicento, sarà con invidiabile realismo, presentato sia come armato, sia talvolta in guerra. La guerra, pur ricacciata indietro nel tempo della genesi dello stato, sarà sempre prevista e sovente praticata, restando il male che resta e che i ben costrutti programmi ideati dai fondatori di repubbliche non riusciranno, né vorranno eliminare. Il volume, analizzando i modi di questa presenza nei discorsi utopici, che nella loro topologia si collocano in isole lontane e irraggiungibili, in cui la difesa sembrerebbe superflua, più che scorgervi il segno di un'incoerenza, segnala la metabolizzazione, anche in utopia, dell'esperienza della conquista europea delle terre d'oltreoceano. La lezione americana, relativa alla fragilità del bene, nutre dunque con armi e guerra i sogni della ragione miscelandoli con quei tratti realistici che per gli utopisti sembreranno costituire la migliore garanzia della loro realizzabilità e durata. -
Lo Sturzo americano (1940-1946). Strategie politiche e culturali
Gli anni americani (1940-1946) della biografia di Luigi Sturzo presentano dei confini ancora assai sfumati e poco frequentati dall'indagine storiografica. Il volume ne ricostruisce le fasi salienti attraverso una ricerca documentaria condotta anche negli Stati Uniti, da cui emerge il profilo di Sturzo leader politico, in continuità con le precedenti esperienze italiana (1919-1924) ed europea (1924-1940). Pur risiedendo lungamente a Jacksonville, in Florida, lontano dai centri direzionali, egli si dedica alla formazione di selezionati gruppi di matrice democratico cristiana (""Peopleand Freedom""""), capaci di influenza presso l'opinione pubblica, e diventa nel tempo interlocutore privilegiato delle autorità di Washington per le questioni italiane, fino ad assumere informalmente la funzione di ambasciatore. Tra le molteplici iniziative organizzate dal sacerdote nell'asse tra Jacksonville e New York, emergono il ruolo primario nella ricostituzione della Democrazia Cristiana, la collaborazione non marginale con il servizio di """"intelligence"""" (OSS), e l'azione diplomatica e umanitaria concertata con i vertici della Chiesa americana a favore dell'Italia. Le strategie di Sturzo si sono rivelate cruciali nell'avviare relazioni stabili tra l'Italia e la potenza americana."" -
Il capitale umano dell'età. La saggezza della vita
La monografia è strutturata su un gruppo di quindici contributi scientifici selezionati tra i trenta discussi nella conferenza internazionale. Per favorirne la lettura e la fruibilità, il materiale è stato diviso in tre parti. La prima è dedicata alla prefazione del professore Giuseppe Galasso ed alle note dei curatori. La seconda è strettamente biologico-clinica ed affronta da varie angolature una realtà complessa ed anche misteriosa. La terza affonda le radici nella storia, nella filosofia, nella teologia e nel diritto. A mo’ di conclusione segue una sintesi dei principali temi discussi. -
Il dottor B
Il presente saggio sul normale e sul patologico del mondo infantile impone un'attenta riflessione sugli uomini e sulle idee: emblematica la biografia dello scienziato viennese Bruno Bettelheim, celebrato nel Novecento come genio della psicoanalisi ma oggi definito un abile impostore. Valga l'esortazione a non ingannare, nell'incessante lotta tra verità e menzogna, noi stessi e gli altri: proteggiamo i bambini, rendiamoli con il buon esempio migliori ed evitiamo gli eccessi, sempre dannosi, di concessioni o di restrizioni. -
Il luogo degli specchi opposti
Napoli, quella d'oggi e quella dell'ultima guerra, dove ogni angolo, ogni pietra, narra storie infinite... Un autore incontra i suoi stessi personaggi. Ubaldo, gli chiede aiuto per risolvere lo strano enigma che sta tormentando la vita di altri due: Diana e Riccardo. La coppia, da quando è andata a vivere nella casa di famiglia di via Palavino non ha più avuto pace. Un passato misterioso riemerge prepotente da quelle mura antiche, disabitate da decenni e già oggetto di fatti strani. Ne è muto custode il commendator Arturo Folco, un avo di Diana, ultimo ad avervi vissuto regolarmente oltre settant'anni prima. La sua storia segue parallela il racconto contemporaneo e con esso si intreccia fino a diventare un tutt'uno. Quali segreti nasconde la casa maledetta? C'è davvero un tesoro sepolto da qualche parte? Ma un enigma sovrasta ogni altro e per esso sembra impossibile qualsiasi soluzione razionale: come può, un gruppo di personaggi, uscire dalla finzione delle pagine per trasformarsi in persone? Frequentarli diventa per l'autore una forma di severa autovalutazione. Partecipare alle loro vicende sarà come calarsi in una camera rivestita di specchi, in grado di rimandare immagini inconsuete, a volte sgradevoli, altre sorprendentemente positive. -
A noi la parola! La scuola che vorrei: scritti e storie di alunni da Scampia a Perugia
Può un insegnante farsi scivolare addosso la quotidianità scolastica senza porre gli alunni al centro del processo educativo? È possibile innovare la scuola partendo da loro che sono gli attori protagonisti di un copione che va in scena ogni giorno da millenni? Sono queste le domande che fanno da leitmotiv alle esperienze e considerazioni di un'insegnante di periferia. E loro, i ragazzi, rispondono con veemenza con le loro storie da cui traspare freschezza, fantasia, a volte ingenuità ed esagerazioni, come è giusto che sia per la loro età, ma anche tanta coerenza e praticità.