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Psicologia della personalità. Teorie e applicazioni in una prospettiva d'integrazione dinamico-costruttivistica adleriana, socio-cognitiva ed evoluzionistica
Il volume presenta un'ampia panoramica sulla scienza della personalità, ma con un taglio particolare. L'Autore, infatti, riflette sullo stato della disciplina tenendo costantemente sullo sfondo l'impianto teoretico di Alfred Adler: il clinico e studioso viennese che, ad inizio del XX secolo, con coraggio e fermezza, prima sfidò Freud in un serrato confronto scientifico, opponendosi alle rigidità dottrinali e alle blandizie del fondatore della psicoanalisi, e poi avviò una sua scuola psicodinamica che definì Psicologia individuale comparata. Egli fu dunque l'artefice della prima dissidenza nella psicologia del profondo e di un originale modello personologico e di pratica psicologica, impegnato anche nel sostegno ai più umili nella disastrosa condizione della ""Vienna rossa"""" seguita alla Prima Guerra Mondiale. Un impianto teorico-pratico caratterizzato da limiti, ma anche da tante ardite intuizioni, così avanzate da non essere comprese dai suoi contemporanei. Il volume pertanto fa giustizia della perdurante sottovalutazione storiografica nei confronti di questo studioso, spesso indicato banalmente come l'inventore del 'Complesso d'inferiorità'; ma che fu molto, molto più di questo. Insomma, l'Autore ha inteso collocare nella giusta luce quanto prodotto da Adler, la cui impronta continua a riverberarsi nella moderna personality psychology, in particolare nei modelli socio cognitivi e costruttivistici. Il volume si articola in tre parti: nella prima parte viene illustrato l'attuale stato dell'arte in psicologia della personalità (definizioni, statuto epistemico, metodi e tecniche d'indagine, una selezione delle più significative teorie di ampio, medio e breve raggio, l'esame della """"controversia persona-situazione"""" e dei possibili sviluppi della disciplina). Nella seconda parte viene effettuata una sintetica analisi di alcuni disturbi della personalità, della relazione d'aiuto e del trattamento del disagio psicologico attraverso il counseling adleriano in chiave dinamico-costruttivistica e metacognitiva. Nella terza parte viene approfondita la riflessione sui costrutti adleriani nelle cornici dinamico-clinica, psicosociale ed evoluzionistica."" -
C'è sempre qualcuno che resta deluso. I risvegli di Tramontano e Frida
Nel mondo degli uomini, alla fine c'è sempre qualcuno che resta deluso e spezza la catena dell'amore a causa della propria infelicità. ""... la vita è come un concerto jazz; nella session bisogna usare parecchia istintività, cogliere al volo spunti e sfumature."""" Il signor Tramontano ascolta questa frase e pensa al suo vissuto. Sa bene che sull'argomento non esiste la verità assoluta, ma deve ammettere che è un'immagine efficace per descrivere una visione della vita. Lui ha già voltato la boa dei cinquant'anni, si porta sulle spalle il peso di scelte più o meno discutibili ed eventi tragici. Una vita spesso complicata dai suoi vizi, ma anche addolcita dalle sue virtù. Eventi che gli hanno procurato l'illusione di sentirsi pronto ad affrontare qualunque imprevisto. Ma sulla strada trova un inciampo che non aveva mai messo in conto, è la morte improvvisa e imprevedibile di Guastaferro, il suo amico di sempre. Da lì in poi ci saranno molte cose da risistemare; è una situazione che obbligherà il signor Tramontano a dover prendere decisioni. Accompagnato da Frida, la sua cagnetta fedele, proverà a rimettersi in carreggiata. Lui sa che c'è un solo modo per riuscire nell'intento: riconquistare gli affetti familiari senza per questo snaturare il suo modo d'essere."" -
Le religioni giapponesi nella società globale. Buddhismo, shintoismo e nuovi movimenti religiosi
La globalizzazione sta avendo un impatto notevole sul buddhismo, sullo shintoismo, e sui nuovi movimenti religiosi giapponesi, portandoli in molti casi a un radicale ripensamento della loro identità e del loro ruolo all'interno della società. Ugo Dessì indaga in questo libro le modalità in cui le religioni giapponesi rispondono sia alle nuove opportunità offerte dal network culturale globale che al dominio su scala mondiale della sfera economica, politica, scientifica. L'analisi di vari case study mette in evidenza come sia in atto un vero e proprio riposizionamento in chiave globale di queste religioni su questioni centrali quali il pluralismo, la secolarizzazione, l'ecologia, e lo pone in relazione con trasformazioni della coscienza, fenomeni di risonanza culturale, e la ricerca di potere da parte delle istituzioni religiose e dei loro seguaci. -
Illusioni pericolose. Quando le religioni ci privano delle felicità
Viviamo in un'epoca paradossale. Gli straordinari progressi scientifici e tecnici degli ultimi decenni hanno rivoluzionato le nostre esistenze. Allo stesso tempo, sotto i nostri occhi c'è stato un folgorante ritorno alla barbarie che ha minato alle basi dei nostri valori laici, la nostra eredità del periodo dei Lumi. Le religioni e le utopie sociali non sono altro che illusioni pericolose che costituiscono la peggiore maledizione per l'umanità ed attentano alla nostra libertà di espressione e di pensiero. Esse ci impongono dei criteri assoluti di Bene e Male ed una fede nell'Aldilà o in un Avvenire radioso. Il loro scopo è evidente: impedirci di vivere serenamente e privarci del nostro benessere quotidiano. Uomo o Dio? Ragione o fede? Piacere o ascesi? Vivere qui e adesso o aspettare la vita dopo la morte? Un libro accessibile a tutti, riccamente documentato, ma scritto in uno stile semplice e diretto. -
Il mondo dei media. Sociologia e storia della comunicazione
Non si può non comunicare. In questa affermazione di Paul Watzlawick si addensano i principi più importanti della convivenza sociale. L'uomo è tale, in ogni epoca e in ogni dove, poiché comunica. E attraverso la comunicazione costruisce le proprie condizioni di esistenza. Questo saggio ricostruisce la storia e le principali teorie su ciò che definiamo ""media"""": dall'oralità alla scrittura, dal papiro al computer, i media edificano il mondo che conosciamo. Più che semplici strumenti, essi sono l'habitat che chiamiamo realtà."" -
La drammaturgia di Enzo Moscato. La scena come spazio dell'io, della memoria, dell'artificio illusorio
Il volume si pone come studio dell'intero opus drammaturgico di colui che la critica teatrale non esita a definire il più rappresentativo tra gli autori napoletani contemporanei. Seppur proveniente da una formazione culturale intrinsecamente diversa, al pari dei Maestri della scena partenopea del Novecento (Scarpetta, Viviani, De Filippo), anche Moscato compie il suo percorso teatrale ponendosi come artista trinitario (autore, regista e interprete). Una scelta che non toglie centralità al testo scritto, il quale permane nella sua funzione di elemento fondativo dell'evento teatrale attraverso la componente linguistica. Inteso come patrimonio collettivo inalienabile, il napoletano s'impone come elemento centrale di questa narrazione. Phonè aspra, viscerale, iper-espressiva, nonché ""grado zero della scrittura"""" e prima semiotica esistenziale che l'autore apprende da bambino, l'idioma vive un'inedita riconfigurazione. Ma, ancor prima di essere semplice espressione biografica, questa lingua è per Moscato dichiarazione lucente del proprio humus etnico-glossico-genetico: Napoli. Materialmente la città è, in senso fisiologico, il cuore dell'ordito drammaturgico. Nel non essere mai entità lontana, ma, figurando come fonte primigenia d'ispirazione, l'immagine dell'urbe ingloba suggestioni intime con il risultato che i concetti di memoria e degradazione, autobiografia e storia collettiva finiscono col fondersi nella composizione dello spartito testuale."" -
Girasoli al vento. Riflessioni e ricordi su mio padre
Il testo, che nasce come omaggio alla memoria del padre, a quindici anni dalla sua scomparsa, ripercorre pagine di vita vissuta accompagnate da note e riflessioni di costume, in particolare sul rapido cambiamento del modo di vivere, di sentire, di comunicare di questi ultimi anni, rispetto alla stagione dei Chiaroscuri d'Inverno, che vengono qui rieditati e riproposti per un messaggio di luminosa evoluzione, pur nell'instabilità dei tempi che viviamo. -
Il rapimento della sposa. Fughe e rapimenti a lieto fine nel teatro comico e musicale
Il matrimonio è il più classico lieto fine di tutto il teatro comico. L'amore in tutte le sue forme e in tutte le sue criticità, che sia Eros e passione, devozione o struggimento, fedeltà o infedeltà, è il sentimento che domina la commedia e rappresenta il nodo centrale intorno al quale si svolge il processo dialettico teatrale. Ogni commedia punta a stupire il pubblico con inganni e beffe ben congegnati, raffinati oppure osceni, spassosi o dolceamari, a volte perfino crudeli. Ma anche all'interno di queste fasi variabili alcune strategie si ripetono e diventano meccanismi consueti cui fare ricorso per sbloccare una situazione in stallo. Una di queste, che può essere usata per ostacolare, o viceversa per risolvere una questione amorosa impedita o minacciata, è il rapimento. Rapimento si intende della 'futura' sposa, della giovane amorosa, di colei che nella pièce si sa che convolerà felicemente a nozze nel finale. Lei è l'oggetto del desiderio conteso da più pretendenti, la preda che innesca la lotta per la conquista. Il rapimento a scopo matrimoniale è un motivo trasversale che tocca diverse aree d'interesse e porta a riflettere in senso più ampio sul matrimonio e sulle norme di organizzazione sociale di un popolo. Non riguarda soltanto il rapporto tra sposo e sposa, tra innamorati, certo una delle coppie drammatiche più celebri e seguite, ma in senso più ampio rimanda al rapporto di questi con il sistema familiare e sociale che li comprende e, non da ultimo, con il sistema culturale di riferimento. È quasi dal nulla, da un caos iniziale, dal disordine dell'antefatto che tutto si crea: si corteggia e si lotta, s'inganna e si deride, si ama e si odia, per ribadire o forzare i limiti del sistema, gli spazi leciti e illeciti, per creare nuovi equilibri e coronare nuovi duraturi legami. -
Le lacrime di Napoli
Marie, giovane donna parigina, vive a Napoli con suo marito e i suoi figli. Scopre il dramma che si svolge alle porte della città: cumuli di spazzatura che invadono le strade scuotendo psicologicamente un'intera popolazione. Marie grida la sua rivolta e punta il dito contro le organizzazioni criminali che gestiscono in modo illegale i rifiuti tossici. Una pratica illecita resa possibile grazie alla negligenza, forma ""elegante"""" dell'immoralità di coloro che sanno e lasciano fare. Allarmata dal pericolo, questa giovane madre deve prendere una decisione immediata e crudele: trasferirsi a Parigi per proteggere i suoi figli oppure rimanere per salvaguardare la sua famiglia unita? Una scelta che metterà in discussione la sua vita e a dura prova le sue convinzioni."" -
Il futuro di Napoli è nella rivoluzione digitale?
La rivoluzione digitate, la diffusione del linguaggio che trasforma testi, suoni, immagini in una sequenza di numeri binari (0, 1), si fa strada anche a Napoli e nel Mezzogiorno portando benefici ma al tempo stesso generando nuovi pericoli. Il maggiore beneficio della digitalizzazione è che induce i cittadini a condividere l'uso della ricchezza superando il possesso, la proprietà esclusiva di un bene e puntando all'utilizzo di quel bene in collaborazione con altri cittadini. I saggi inediti raccolti in questo volume, organizzati e coordinati da Mariano D'Antonio, sono accomunati da una valutazione tendenzialmente ottimista degli effetti della digitalizzazione a Napoli sull'economia e sulla società locale senza nasconderne i rischi, specie il rischio del declino di antichi mestieri e della distruzione di posti di lavoro, non bilanciati completamente dall'emergere di nuove professionalità. II merito delle analisi qui riportate è d'intrecciare le innovazioni introdotte nelle attività produttive e nei servizi alla persona con i traumi e i faticosi processi di adattamento richiesti alla popolazione. Lo scossone trasmesso alle abitudini consolidate e l'assorbimento delle innovazioni mettono alla prova la vitalità della popolazione, specie dei giovani. Il volume, dopo l'introduzione di Mariano D'Antonio, si avvale del contributo di Francesca De Felice e di Tina Andreoli, socioeconomiste, dedicato al crowdfunding, la raccolta capillare di fondi per finanziare iniziative socialmente meritevoli. Segue il saggio di Achille Flora, professore di economia, sull'industria della Campania in bilico tra tradizione e innovazione sotto la spinta di un progetto ambizioso, il Piano Industria 4.0 predisposto dal Ministero dello sviluppo economico. Liliana Bàculo, economista dello sviluppo, si è dedicata alle piccole imprese innovative, le start-up, che crescono in Campania ad un ritmo soddisfacente. Ugo Leone, urbanista e ambientalista di lungo corso, si dedica alla rigenerazione del territorio che avrebbe un punto di forza nella partecipazione attiva dei cittadini. Francesco Bellofatto, giornalista e docente, esamina progetti e iniziative digitali che in Campania tutelano e valorizzano il patrimonio culturale. Mariorosario Lamberti, professore di diritto, esamina la regolamentazione del lavoro a seguito della rivoluzione digitale. -
Pensieri all'improvviso. Cantata di prima e dopo
Una raccolta di poesie, pensieri brevi, riflessioni lunghe e brevi, appunti di viaggio in cui la grande artista per la prima volta si confessa a tutto tondo. Confessa le sue fragilità, le sue debolezze, ma anche i grandi amori della sua vita. Ne viene fuori una donna dalla grande personalità, che non ha paura di mostrarsi in tutta la sua umanità. Poesie in dialetto e in italiano, con rime spezzate e rime baciate. Introduzione di Ruggero Cappuccio. -
Comprarsi l'amore
Giulia, abbiente vedova di un noto professionista, conduce una vita apparentemente soddisfacente. Una serie di eventi imprevisti mette in crisi le sue certezze, costringendola a una scelta discutibile, ma perfettamente in linea con il suo carattere. -
Il grattino della mosca. Brevi storie da leggere in metro o seduti sul wc
Storie brevi come il click di uno scatto fotografico, quanto basta per capire che l'immagine che conserviamo nei file dei nostri pc, probabilmente, dice molto di più. Il fotografo non blocca che un momento. Tutto ciò che accade prima o dopo è lasciato ad una verità che non tutti percepiscono ma che un insetto piccolo e silenzioso come una mosca, talvolta, ha il privilegio di osservare. -
L' altro radicale. Essere liberali senza aggettivi
Partendo dalle ragioni dell'""alterità"""" del partito fondato da Marco Pannella, Giuseppe Rippa riflette sull'eclisse attuale dei radicali nello scenario italiano dopo la morte del leader nel 2016. È l'occasione per raccontare la propria esperienza politica dagli esordi nella Napoli degli anni Settanta alla situazione attuale, che a due anni dalle elezioni presidenziali negli Stati Uniti registra una svolta epocale dai contorni ancora indefiniti. Attraverso la carrellata di incontri ed eventi emerge con nitidezza l'analisi politica del direttore di «Quaderni Radicali» e «Agenzia Radicale», contraddistinta dal complesso rapporto con Pannella - a un tempo dialettico ma sempre improntato a lealtà - e dalla determinazione a concepire l'impegno civile come una ragione di vita irrinunciabile. Introduzione di Silvio Pergameno. Postfazione di Biagio de Giovanni."" -
Giovanni Boccaccio. Il Decamerone. La novella che non fu mai scritta
Una novella di Giovanni Boccaccio idealmente dedicata a Giovanni Bovara, studioso del ""Decamerone"""", che poco prima di morire (1916) a causa delle ferite riportate durante la Prima guerra mondiale, scoprì fortunosamente uno scritto sconosciuto del Boccaccio. Questa novella fu poi nuovamente dimenticata per essere poi pubblicata, per la prima volta. È altamente probabile che la novella fosse stata portata al Nord dallo stesso Boccaccio per donarla a qualcuno quando, nel 1351, fu inviato in Tirolo come """"ambaxiator solemnis"""" di Firenze. Qui, Camilleri racconta non solo come venne in possesso di una copia manoscritta dell'originale autografo, ma chiarisce anche le probabili ragioni che spinsero Boccaccio a escludere questa novella sia dalla Giornata Terza del Decamerone, a cui era originariamente destinata, che dalla raccolta definitiva."" -
Platone. Repubblica, Libro XI. Lettera agli amici d'Italia
Questo volume presenta due testi inediti di Platone, a lungo dimenticati poiché considerati apocrifi: il libro XI (nonché ultimo) della Repubblica, e la Lettera XIV agli amici d'Italia sulla giustizia. Entrambi i testi suscitano uno straordinario interesse perché documentano una svolta imprevista nel pensiero del grande filosofo: l'incontro di Socrate con l'enigmatica figura dello ""straniero di Treviri"""", nel quale è forse possibile riconoscere un antico precursore di Karl Marx. Questo incontro è drammaticamente descritto nel libro XI della Repubblica. La Lettera invece documenta un episodio della storia d'Italia finora sconosciuto: un piccolo avventuriero, demagogo spregiatore della giustizia, esercita la tirannide con l'appoggio di alcune selvagge tribù di barbari del Nord. Entrambi gli scritti platonici sono accompagnati da ampi commenti critici e filologici."" -
Bob Dylan. Parliamone
Ha 77 anni e da quando ne aveva 18 è in giro per il mondo a scrivere e cantare canzoni. Ha vinto l'Oscar, il Pulitzer, il Nobel. C'era prima dei Beatles e c'è ancora. Ha tenuto migliaia di concerti e venduto decine di milioni di dischi. Bob Dylan, parliamone. Prefazione di Luigi Caramiello. -
Così in cielo come in terra
Dagli incontri con un gruppo di amici per commentare i romanzi letti nasce nell'autore il desiderio di poter leggere se stesso nel racconto, ironico e intenso, dei suoi incontri con situazioni e persone lontane e vicine. Alla sua memoria, scissa come in un sogno, affida un tentativo di raccordo tra le sue origini disperse tra Mitteleuropa e America Centrale, tra le due vite perplesse di pilota militare prima e di avvocato penalista poi, tra due idee confuse di fede e ragione, e l'unica certezza di non essersi mai radicato in niente di diverso che nei suoi affetti. In Costarica, dove è nato da un padre ungherese in fuga dal nazifascismo, in Toscana dove è cresciuto, negli Stati Uniti dove ha incominciato a volare e a Napoli dove ha imparato a mentire, l'autore rintraccia i territori, le parole, le amicizie, gli oggetti, gli amori, le letture, le relazioni, le fantasie e le allucinazioni che ne hanno segnato il percorso di crescita tra dubbi fecondi di realizzazione personale e la consapevolezza di una vita privilegiata dall'avventura multiculturale. -
Aghi di pino
Ettore Baldi, fin da piccolo, si è chiesto cosa rappresentasse quella serie di numeri perennemente in tumulto nella sua mente. Appassionato di mitologia greca, ricorda di aver letto che tutti gli uomini, alla nascita, conoscono la durata della propria vita e, quindi, il giorno della morte. La sofferenza del nascere però è così intensa da far loro perdere memoria di quella data. Anche lui era nato apparentemente senza dolore, senza emettere quei vagiti che solitamente accompagnano la venuta al mondo di tutti gli esseri umani. Quei numeri che si mescolano nel suo cervello potrebbero rappresentare la data della sua morte? Quando mancano ancora tanti anni al ""momento fatale"""" Ettore pensa quasi che quello sia un privilegio e gode appieno dei piaceri della vita. Poi, man mano, quel pensiero si trasforma in un'ossessione che trova un'apparente conferma, in prossimità del giorno così temuto, in un gravissimo incidente che coinvolge la sua figlia più piccola, Laura. Il destino racchiuso in quelle cifre era riservato forse non a lui ma a quanto aveva di più caro."" -
Il complesso dell'Annunziata. Sette secoli di arte, storia, accoglienza
Il tesoro dell'Annunziata, di anno in anno, pezzo dopo pezzo, è stato donato da regine e sovrani, da cittadini di ogni ceto per aiutare i propri simili, per donare un sorriso a chi ne aveva tanto diritto, per voto a quella Madonnina così cara al nostro popolo. Ma l'Annunziata non è solo questo, è anche un forziere che più di ogni altro monumento racchiude la memoria storica di Napoli, un tesoro di opere d'arte di epoche e stili diversi, uno scrigno che, chiuso con una ferrea chiave, nasconde gelosamente l'origine misteriosa di migliaia di vite umane.