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Aristotele Eubulo e la ricchezza. Dialogo immaginario con Platone
Il dialogo qui presentato è la ricostruzione immaginaria di un dialogo perduto di Aristotele, intitolato Della ricchezza, del quale si sono conservate solo tre citazioni. Si tratta chiaramente di un falso, confezionato tuttavia secondo criteri di verosimiglianza, cioè sulla scorta di notizie storiche accertate sull'Atene dell'epoca e sulle vite dei personaggi in esso coinvolti, nonché di brani tratti dalle opere conservate di Platone e di Aristotele. Il dialogo ha luogo nell'Accademia platonica, nell'anno 350 a. C., cioè tre anni prima della morte di Platone, e ha come personaggi Platone, lo stesso Aristotele, Speusippo, Senocrate e Teofrasto. Nella finzione esso porta come titolo Eubulo, nome di un imprenditore, noto soprattutto per la sua ricchezza, che realmente governò Atene a quel tempo. -
I mostri di Anoir
Ambientato tra il Sud, il Centro, il Nord Italia e Cracovia, ""I mostri di Anoir"""" narra la storia del viaggio di un giovane trovatello cresciuto in un paesino difficile della Campania con i suoi genitori adottivi immigrati dal lontano Pakistan. Il suo animo artistico lo porterà a scoprire prima la poesia e poi una tecnica rara per far suonare i bicchieri di cristallo che diverrà la sua arte primaria e che gli darà notorietà tra gli uomini. Vicenda particolarmente drammatica, intervallata dall'amore purissimo e salvifico incontrato a Cracovia negli occhi di Afef, la nipote di un uomo misterioso morto tragicamente nei campi di sterminio, che libra il suo spirito attraverso la musica dei bicchieri di Anoir e lo spinge ad andare nella sua città natale. Il romanzo alterna la narrazione in prima persona del protagonista - la cui vita è continuamente minacciata e incupita dalle troppe figure ambigue incontrate lungo il cammino che spesso si radicano nella sua psiche delicata - al racconto del narratore onnisciente, creando così una trama densa di significati e colpi di scena."" -
50 sfumature di CLIL. Manuale di sopravvivenza didattica per il docente
Un po’ “manuale di sopravvivenza”, un po’ “diario”, un po’ “guida di viaggio” nel cammino di realizzazione o potenziamento di un percorso CLIL, questo libro ti aiuterà a scoprire i vantaggi, evitare i problemi e individuare con maggiore chiarezza i fattori critici di successo di un’esperienza didattica CLIL nella tua classe. Sei un docente “DNL” di discipline non linguistiche? Insegni lingua straniera e vuoi coinvolgere qualche collega DNL in una sperimentazione CLIL? Sei un dirigente scolastico e vuoi sapere come attivare nella tua scuola un curricolo CLIL? Sei semplicemente interessato a scoprire o approfondire la “didattica CLIL”? Ecco per te il manuale pratico di progettazione didattica adatto a tutte le discipline, scritto da un insegnante per gli insegnanti, un vero e proprio “kit di sopravvivenza” che, con lo stile e l’efficacia del “Self Coaching”, ti accompagnerà in tutti i passaggi del percorso didattico, dall’ideazione, alla programmazione, alla preparazione e realizzazione delle attività in classe, fino alla verifica disciplinare e linguistica e alla valutazione dei risultati del progetto. -
I vasi di maiolica delle antiche spezierie napoletane
Le decennali, organiche ricerche condotte dall’autore sulle antiche produzioni di maiolica del Regno di Napoli hanno portato al riconoscimento, al recupero e alla riappropriazione alle Fabbriche napoletane di centinaia di esemplari di vasellame farmaceutico appartenuto alle numerosissime spezierie e aromatarie conventuali, ospedaliere e private napoletane, i cui cospicui corredi ceramici sono andati dispersi o perduti a causa dei terremoti e delle insurrezioni popolari che hanno travagliato la città, ma specialmente dopo la soppressione dei conventi, voluta nel 1806 nel decennio francese da Giuseppe Napoleone. -
A Sud del sessantotto. Tra storia e storie
A sud del '68 tra storia e storie, tra ieri e oggi. E dove il presente e il passato si alternano in due filoni: storico-rievocativo e romanzesco. E dove si racconta di due giovani che tra una contestazione e l'altra s'innamorano e vanno a vivere insieme e che dopo cinquant'anni si trovano a parlarne con i coetanei di ieri e con gli osservatori di oggi. Una stagione narrata a più voci e in due tempi. Per la verità anche il riferimento al Sud più che una localizzazione geografica sa tanto di un altrove temporale e sociale. Qui si si parla di un parto epocale, di diritti e di libertà, e anche di cucina e di fare all'amore dentro un sacco a pelo, e soprattutto di giovani che per la prima volta mostrarono di voler e poter contare qualcosa e di scommettere su una scuola farsi conoscenza, civiltà e ricerca. Ma quel periodo diventa un chiodo fisso che esalta gli uni, nonostante certe ingenuità, e manda in bestia gli altri. Provate a chiederne agli incapaci di proiettarsi in un futuro collettivo, e vi risponderanno che si è trattato di una bufala e una perdita di tempo e che anzi sarebbe ora di smettere di parlarne. Al contrario è stata la meridiana che, nel mettere a fuoco la luna e non il dito, induce la storia a risvegliarsi, la pagina a convertirsi in memoria viva, la realtà a diventare invenzione e... Galileo ad accumulare esperienza. Infatti perché non fare l'appello del divorzio, dell'aborto, delle donne che conquistarono la minigonna e della pace (abbasso guerra e terrorismo), che quei giovani propugnarono da un occidente all'altro? E perché non rivendicare come intramontabili certe lotte alla povertà, alle diseguaglianze e ai senza voce che non avevano casa? Alla fine si scoprirà che quei manipoli di scalmanati saranno pure caduti nel pozzo, ma che, come Talete, hanno saputo fiutare il vento delle nuove muse e tentato di rimuovere l'ingiusto del presente a vantaggio del futuro. -
La sindrome di Thalberg
Quell'uomo mi sta rovinando, pare stia raccogliendo prove molto compromettenti contro di me. Fino ad oggi il suo gioco mi è costato un capitale, ma adesso potrebbe rovinarmi completamente. Io lo devo trovare, subito: lei me lo deve trovare. - Ok, incaricherò due tra i migliori uomini della mia agenzia. - Forse non ha capito, Loggins, io voglio lei, perché lei è il migliore. - Ma... se io riuscissi a trovarglielo, lei cosa gli farebbe? -
Magafemmina. Novelle di Mario Ricca
Saga familiare ambientata a Napoli dalla seconda guerra mondiale ai giorni nostri. Bettina è una giovane donna costretta dai genitori a sposare Amedeo, un uomo violento che la umilia. Odia il marito ma ama i due figli e per loro si sacrifica. Così come odia il ruolo a cui è costretta dal regime il cui capo si propone come il marito perfetto, borioso, verboso, invadente e traboccante di osceno vigore maschio. Ha ancora la copia dell'enciclica che il prete aveva consegnato loro al matrimonio, insieme alla polizza nuziale delle assicurazioni di stato del premio di natalità. Aveva letto faticosamente quelle righe che il sacerdote aveva sintetizzato: una condanna a vita. Costringevano la donna tra le mura di casa, stabilivano che il maschio era superiore, spiegavano che il lavoro femminile era una malvagia attività pericolosa per la famiglia e per l'educazione dei figli. Ama ammirare il cielo notturno e di ogni stella vorrebbe conoscere il nome. Durante uno dei tanti bombardamenti che si susseguono in città muore il figlio, il piccolo Gaetano, che aveva iniziato da poco le elementari mostrando attitudini per lo studio. Lei non si dà pace: ""Uno scienziato poteva diventare e invece è morto in modo orribile"""". Un mattino all'alba decide di scappare da Napoli rifugiandosi da zia Concetta e zio Ciccillo a Baiano, dove incontrerà un giovane studente, marinaio, sfrattato. Tra i due nasce l'amore, lui le insegna i nomi delle costellazioni e i miti greci a esse legati. Lei giura a se stessa di non tornare mai più dal marito e dai genitori che le avevano imposto di sposarlo. Ma..."" -
Sogno napoletano
Sogno: realtà = Napoli: città nuova; un' equazione da risolvere attraverso il viaggio per la città assieme allo scrittore Domenico Rea andando alla ricerca dei come e perché. Lontano da stereotipi e luoghi comuni scendiamo nelle viscere della città e ne attraversiamo l'anima. Oltre il coraggio della realtà, c'è la sfida del sogno che per realizzarsi necessita del distacco di Napoli dalla sua stessa natura e dagli uomini che la popolano; oltre che da sentimento, sentimentalismi e meridionalismi. Si va, attraverso la sintesi degli opposti, verso possibili equilibri e punti d'incontro fra il caos delle tante contraddizioni e delle molteplici identità della città. Non ci sono mete classiche né percorsi già a lungo idealizzati avvalendosi il golfo partenopeo non del pino bensì del principio di Archimede per continuare con gli altri punti della mappa. Ci s'imbatte nel napoletano verace affiorando il tema della minaccia irrisolta e della sua solitudine. A bussola del viaggio, l'educazione oltre che come costruzione del sentimento napoletano anche come etica civica. -
È sempre amore
«Desidero pubblicare questa nuova raccolta di poesie nella speranza di fecondare l'affetto del lettore per - la terra madre - il fatato amore - l'umanità sempre più offesa dalla dominante legge di prevaricazione sui deboli - l'incanto, la capacità di evocare e la ricchezza espressiva della nostra lingua violata dalla pervadente globalizzazione, dall'indotta depressione civile e devianza culturale - la politica, attività nobilissima se esercitata nel rispetto sia di una democratica architettura costituzionale della società, sia del dovere di rappresentanza pattuito con l'elettore. Non è casuale il mio impegno nel mutuare frammenti espressivi tramandati dai grandi autori del passato». -
La controra
È l'inizio del 1888 e da alcuni mesi la diciottenne Anna, orfana di entrambi i genitori, è stata accolta a Portici, in casa dello zio notaio, nel cuore dell'estinto Regno delle Due Sicilie. La quiete della tranquilla cittadina viene turbata dalla morte di un anziano senatore del nuovo Regno. Il notaio ne apre il testamento e s'imbatte in un segreto che il defunto nasconde da ormai cinquant'anni. Carte di valore inestimabile del suo amico di giovinezza, Giacomo Leopardi. Ma non è l'unico segreto che la grande casa in cui il senatore è morto nasconde al suo interno: il primogenito del notaio, Gennaro, durante una ricognizione rinviene delle lettere di tanto tempo prima. I due cugini Anna e Gennaro, e Carolina, la figlia del proprietario del Caffè della piazza, scopriranno lentamente che dietro quelle lettere si cela qualcosa di più delle semplici romanticherie di un soldato dal fronte per la sua amata. Qualcosa che ha condizionato il loro stesso passato. Tra nuovi amici, forestieri, amori e nemici celati, nella controra della loro vita, questi giovani si districheranno tra inopportune ma inevitabili coincidenze e un mistero che aleggia sul loro destino. Tra Napoli, la costiera, fin nell'antico Monferrato e, quindi, sulle Alpi, ad Arco in territorio ancora austriaco, tutto troverà un significato. Delle lettere abbandonate, un calice custodito, un patrimonio dilapidato, la guerra dei briganti, il segreto di una rocca, una favola antica. -
Napoli. Cronaca di una implosione annunciata
Sono molti i rischi che Napoli corre di essere trascinata verso una progressiva implosione, nell'incapacità di coinvolgere la sua area metropolitana in una prospettiva di sviluppo innovativo. I segnali che annunciano questo futuro sono raccolti nel testo in una molteplicità di esempi, accompagnati anche da alcuni suggerimenti per cercare di evitare questo esito. -
Semi e germogli nella terra dei fuochi
"Semi e germogli"""" è una silloge poetica altamente sintomatica, decisamente impegnativa sul piano sostanziale, illuminando, ciascuna poesia, una dopo l'altra, le coscienze individuali e collettive su una realtà triste, su un vissuto emozionante, avvincente, quale quello che domina ancora nella Terra dei Fuochi. Ogni singola poesia è un pezzo di questo vissuto che soddisfa, sul piano nutritivo, l'anima ansiosa, delicatamente apprensiva. Nella silloge, dunque, si susseguono temi profondamente stimolanti, stillati dalla profondità dell'essere e dell'esistenza del poeta, profondamente avvertito del valore della famiglia, di cui degusta l'amore della moglie e dei figli, dell'amicizia, della realtà civile e culturale dell'ambiente di vita, della natura (flora e fauna) che lo circonda, dei guasti visibili e invisibili operati dall'umana ambizione, della sofferenza sociale e umana calata nella terra dei fuochi. La silloge, insomma, esprime la sensibilità dell'autore, il poeta Alessandro Tartaglione." -
L' effetto del reale e la prossimità del tra-noi. Fenomenologia del «parergon»
Come pensare la prossimità dell'uno con l'altro? Come mostrare quel tratto in cui si apre la nostra prossimità quando siamo tra-noi? La semplice relazione dell'uno all'altro cela qualcosa di decisivo di questa prossimità. Per questo un'etica della relazione è insidiosa e del tutto insufficiente a mostrare questa prossimità del tra-noi. Così pure un'etica dell'altro andrebbe recuperata dall'immensa retorica con cui circola da molti anni. Questo studio si impegna a sostenere un'etica della datità. Interroga l'altro e la relazione nel momento in cui una datità diventa convertibile con un terzo né mio né tuo. Non c'è prossimità se un terzo non è altro dall'uno e dall'altro. Si cerca di mostrare come la convertibilità del terzo e del dato nomini il reale e costringa a pensare il reale come l'evento stesso dell'apertura del tra-noi. Il lungo percorso del saggio sul tema del parergon solo in apparenza rimanda a un'estetica dell'ente. Il vero interesse è sulla formalità o fenomenalità del dato. Vi sarebbe sempre una parergonalità come evento dell'ente laddove una differenza ontologica è portata al suo massimo estremo. Laddove è costretta e reincontrare l'ente in quanto ente, l'ente come nient'altro che ente. Il saggio svolge un'indagine sulla necessità di questa singolare conformazione e il suo rapporto immanente con la nozione tradizionale di sostanza, di forma o eidos. In questa formalità il legame del tra-noi e l'emergenza stessa della prossimità trova la sua occasione. -
Ritrovarsi
"Ritrovarsi"""" è la storia di Francesco e del suo amore. Il primo, quello che non si scorda. E, sullo sfondo, Napoli nella Seconda guerra mondiale; l'epopea di una città prima illusa, poi piegata e umiliata. Una città straordinaria, che nel dolore trova la forza del riscatto." -
Dallo scoglio di Megaride al vicolo dell'Immacolatella
Si dice che tutti gli uomini nascono già morti e che solo a Napoli, stando sempre al si dice, nascono quasi morti o, se volete, un po' più vivi che dalle altre parti del mondo. Ed è nel prestare fede a questo pensiero astratto che prendono forma e corpo mondi capovolti, universi curvi, rette distorte, luoghi celati, tutti fascinosi detriti mentali trascinati da quella impetuosa lava vesuviana che tracima in quell'autentico labirinto che si racchiude tra vichi e ipogei di una Napoli nascosta per provare a capire fino in fondo cosa significa ""vivere una vita intera"""". Srotolando il filo della vita che nasce e fiorisce sullo scoglio di Megaride per poi smarrirsi, attonita, di fronte alla grande ingiuria della morte così ben rappresentata nel racconto dedicato al Cimitero delle Fontanelle, è umano chiedersi: """"È tutto qui?"""" Sì, in tutte le altri parti del mondo è così, a Napoli sembra di no! Per gli uomini giusti, Jois, moderno Ulysses, riapre, con le sue straordinarie visioni, il capitolo della vita, imbarcandoli sul suo splendido veliero dalle azzurre fiancate, per condurli lungo un viaggio scevro di insidie fino al placido approdo finale nel vicolo dell'Immacolatella, quel giardino incantato, incastonato tra i Vergini e i Cristallini, là dove il bivio per i Miracoli si apre al vico Fantasia della Napoli celata. Ed è in questo luogo nascosto agli occhi degli abbandonati da Dio, che si riapre il miracolo della resurrezione per quegli uomini che si sono posti dalla parte giusta della storia, per essere ammessi a godere pienamente della vera vita."" -
Diventare DSGA. Concorso 2018
«Non solo un sussidio utilissimo per chi si appresta ad affrontare il concorso a posti di Direttore dei Servizi Generali Amministrativi, anche, e forse soprattutto, un compendio molto esauriente e completo delle funzioni che il DSGA svolge nella scuola dell'autonomia, considerate in un quadro molto ampio, approfondito e dettagliato delle norme che a vario livello intervengono nel definirle, regolarle e orientarle.» (Dalla Prefazione di Maddalena Gissi). Aggiornato con il decreto 129 del 28 agosto 2018 pubblicato sulla G.U. il 16 novembre 2018. -
La cucina napolitana. Un amore così grande
Il reperimento di un documento storico della Biblioteca nazionale di Napoli sulla ""alimentazione del popolo minuto a Napoli"""" nel 1863, ha dato l'opportunità all'autrice di approfondire il modo di nutrirsi della plebe partenopea del tempo. Uno sguardo ai menù dell'epoca, confrontati con i menù di oggi, mostra che """"'o mmagnà"""" di ieri è quanto mai attuale perché fatto di ingredienti essenziali e semplici a cucinarsi purché le pietanze vengano adeguate ai moderni dettami dietetici. Conclude il testo un ricettario, da eseguire con molta facilità, che rispecchia in pieno i canoni della dieta mediterranea."" -
La riflessione etica nel teatro italiano contemporaneo
La riflessione etica è fondamentale per comprendere l'individuo e i suoi rapporti con il mondo e per comprendere come i costumi e i valori sociali cambino nel tempo. Che la letteratura e il teatro abbiano un afflato etico, o che debbano averlo, è un argomento ampiamente dibattuto nel panorama teorico contemporaneo. Il rapporto tra etica e teatro infatti, come anche il rapporto tra letteratura e etica, sono temi fondamentali a partire dai quali si possono esplorare i profondi rivolgimenti che riguardano qualsiasi era. La presente raccolta di saggi propone una riflessione sul teatro italiano tra la fine del secolo scorso e l'età presente. In essa vari studiosi di diversa provenienza geografica e formazione intellettuale esplorano le possibili interazioni tra etica e teatro italiano contemporaneo. Tra gli autori analizzati in questa raccolta di saggi figurano Emma Dante, Eduardo De Filippo, Luigi Pirandello, Ugo Betti, Marco Paolini, Ascanio Celestini, e Alberto Savinio. -
Tra Van Gogh e i peperoni. Commedie e atti unici
Nella raccolta sono presenti le commedie e gli atti unici scritti da Eduardo Tartaglia in un arco temporale che va dal 1993 (""La paura che ti fai"""") al 2017 (""""Tutto il mare o due bicchieri?""""): un quarto di secolo, ormai, in cui la produzione dell'Autore-Attore-Regista napoletano ha costantemente segnato le stagioni teatrali attraverso un percorso di scritture e di messe in scena che hanno fatto conoscere ed apprezzare uno stile divenuto ormai inconfondibile. La capacità di affrontare temi di grande impatto sociale e civile con la leggerezza tipica dello scrittore comico. L'originale misura nel dosare con alchemica precisione la serietà degli argomenti narrati con personaggi e situazioni di irresistibile divertimento. L'abilità ad individuare gli stati d'animo che turbano e inquietano il cosiddetto immaginario contemporaneo, per cogliere con sapienza e incisività gli esilaranti paradossi che sempre si annidano proprio nelle storie più spinose e difficili. È in questi elementi che va ricercata la cifra drammaturgica più autentica e personale del teatro di Tartaglia. Prefazione di Giulio Baffi."" -
Lo Stato sociale: alba, meriggio, tramonto. Una mappa ricognitiva
Il welfare state, nato sotto l'egida delle idee di Beveridge e di Keynes, è stato, per lungo tempo, sinonimo di stabilità e prosperità. Il trend demografico sfavorevole, l'impatto strutturale della crisi economica, il decremento della popolazione attiva, ne hanno essiccato il processo distributivo. Queste diseconomie, unite agli sperperi, hanno riacceso il dibattito in punto di sostenibilità/legittimità del Welfare. Occorre riorganizzarlo, contemperando libertà e motivazioni individuali con una rete protettiva per gli emarginati e le nuove povertà. Si affronta, poi, la risalente problematica delle pensioni - un cantiere perennemente insonne - in chiave storicizzata e prospettica. Si argomenta, infine, sui tre macro-obiettivi della coalizione giallo-verde. Superamento della Fornero; reddito di cittadinanza; flat tax. Prefazione di Oronzo Mazzotta.