Sfoglia il Catalogo feltrinelli025
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 8681-8700 di 10000 Articoli:
-
Cinesi in Ancona. Storiella in dialetto anconetano dei primi del XXI secolo
Cinesi e cinesi: un gioco di parole… I primi percepiti come troppo presenti, la seconda come un po’ assente. Giocando su questi significati e sulla diversa percezione della realtà dei personaggi, si scherza su una cultura dialettale che affonda le sue radici nel passato e guarda con speranza al futuro… invitando a un piacevole presente! -
Diligenza del non padre di famiglia (art. 1176 c.c.)
"Nelle quindici composizioni di questa nuova raccolta in versi - quindici 'storie' dall'agile struttura narrativa e dal sicuro andamento poematico - Riccardo Mazzamuto affronta alcuni aspetti della realtà quotidiana all'insegna di una formula giuridica, classica e ancora viva, che si appella alla 'diligenza del buon padre di famiglia'. Requisito, questo, che il codice di diritto civile pretende da chi esercita una professione o amministra degli affari. Mazzamuto si appropria della formula per negarne, in sede soggettiva, mediante una piccola e provocatoria sostituzione lessicale, non solo la 'bontà' ma anche il precipuo carattere paterno. Il concetto giuridico evocato e nello stesso tempo negato fa sì che 'la diligenza del non padre di famiglia' - con la privazione o l'impedimento dell'esercizio della paternità e l'esclusivo riferimento alla 'diligenza' intesa semplicemente come buon senso - costituisca il pensiero-guida, lo sfondo ideale dell'intera opera, quel background su cui si dispiega ciò che sta dietro ai fatti e alle persone e ne connota effetti e modi di agire (...), con il giusto corredo di considerazioni e riflessioni di natura morale e civile che l'autore indirettamente suggerisce al lettore."""" (Angelo Maugeri)" -
Per ordine di indefinita vita
"Lasciate che il poeta scopra il suo capo, che mostri il volto e i campi aperti al vuoto, al dissolversi di una lotta - vinto lo stupore dirà quanto estremo sia il suo sogno di libertà e di pace o se disposto ha tra i lucernari spenti affinità che dicono tutto l'orrore dei vivi, quale verità inghiotte i corpi e i nomi di chi non si conosce - non suggerite che cosa egli sia, ma unicamente ciò che egli non è.""""" -
Il ritorno di Arturo dall'Africa
"Ecco allora tra le mani 'Il ritorno di Arturo dall'Africa'. La seconda raccolta, una nuova avventura, un nuovo viaggio squisitamente umano e originalmente poetico. Un taccuino di viaggio, di panorami, ma soprattutto di paesaggi dell'anima. Non stati d'animo di fragili emozioni, ma abissi, illuminazioni di una esistenza perennemente fluttuante e di una incontenibile metamorfosi tra eternità agognata, spiritualità tradizionale e metempsicosi intrigante. In questa seconda esperienza Bartolucci puntualizza come la determinazione di un andare oltre i luoghi, di voler intraprendere un viaggio interiore. Le pagine che qui sono offerte, le parole che vengono incarnate, le immagini che intrecciano la storia e il tempo, con la conquista di una identità interiore, scavano in modo sempre mirato e lucido, silenzioso e realistico sulla ferialità perenne del vivere."""" (Pier Guido Raggini)" -
Obsolescente
Perché un cellulare ha una durata limitata, così come un computer? Perché le cose di oggi non durano come quelle di una volta? Si chiama obsolescenza programmata ed è diventata una discutibile scienza con i suoi esperti. Uno di questi, il numero uno al mondo, è Riccardo Inna, burbero e disilluso ingegnere informatico umbro, che ora, in pensione, si sente inutile e deve fare i conti con la sua anaffettività e la mancanza di rapporti familiari (da anni non vede la figlia avuta negli Stati Uniti dal suo primo fallimentare matrimonio e la nipote). Suo malgrado, si trova coinvolto in un intrigo internazionale, costretto dal libanese Jabal Maalouf, esponente di una cellula terroristica-informatica, a collaborare ad un folle progetto in un misterioso laboratorio iper-tecnologico in Afghanistan. Giocherà una sorta di partita a scacchi con i suoi nemici, con se stesso, con il suo passato e con sconosciuti sentimenti.rnNon si lascia sfuggire l’occasione per analizzare i mali del nostro tempo, Giancarlo Trapanese, con il suo nuovo avvincente romanzo ambientato tra l’Umbria e il lontano oriente, ma soprattutto ci dice, appassionatamente, una cosa: per diventare ciò che ci rende veramente degli esseri umani, non è mai troppo tardi. Davvero. -
Frusaglia minore
In ""Frusaglia minore"""" si racconta di minorenni nella Fano del dopoguerra coinvolti in gesta di poco conto se confrontate con i rivolgimenti sociopolitici che caratterizzarono quel periodo e tuttavia meritevoli di essere riammesse al ricordo scritto come tutto ciò che riguarda il mondo giovanile. Come vissero, i giovanissimi, quella società che stentava a riorganizzarsi tra nostalgie del passato e volontà di rinnovamento? Numerose testimonianze si trovano in vari e pregevoli scritti di autori nostrani. Notizie di fatti e personaggi ritratti come in un ricco album di famiglia. Con questo racconto si è voluto riportare in vita un foglio dell'album, quello riguardante i gruppi di giovani sui dodici, tredici anni aggregati in bande che rianimavano la città intorno al 1950, riprendendoli """"dal vivo e sulla strada"""" come in un filmato d'epoca."" -
Impressioni
"Della mia anima ho fatto in solitudine un'abside profonda affrescata della mia essenza.""""" -
Altrove
Altrove è la storia di una storia, la narrazione del processo stesso di una narrazione, un racconto che insegue e riflette su se stesso, dalla propria genesi sino alla parola fine, parola dopo parola, pensiero dopo pensiero, attimo dopo attimo. Suo perno centrale è Matijas, personaggio fittizio creato dall'inquieto narratore come un ubbidiente burattino, così da poterlo muovere per le strade di quel mondo immaginario che egli si vede nascere e sviluppare in tempo reale davanti agli occhi. Un burattino, però, di cui perde ben presto il controllo, così che la storia finisce per scivolare sempre più nel caos e nell'anarchia retta dai suoi stessi personaggi, al di là di ogni possibilità di interpretazione o dell'affibbiazione di un significato definitivo. Importanti analogie sembrano però legare indissolubilmente - spesso quasi a sovrapporre - il narratore al suo recalcitrante personaggio. Da una parte, un eguale sentimento di oppressione e un desiderio di fuga da una realtà giudicata insufficiente e insoddisfacente. Dall'altra, una cieca obbedienza ad uno stimolo naturale che spinge entrambi verso una dimensione altra, ideale, un altrove a cui entrambi sentono di appartenere senza avervi mai messo piede e della cui esistenza non sono nemmeno certi. Lo stesso altrove che sembra a più riprese fare intromissione nel mondo narrato, in un gioco di continui slittamenti e sovrapposizioni tra dimensioni diverse; quell'altrove che il romanzo stesso, grande calderone che accoglie e rimescola ogni realtà possibile ed impossibile, si rivela infine essere. -
L'imprevisto approdo
Vincenzo Balduzzi è un brillante professore di fisica di un istituto superiore che vive una crisi di convivenza con la moglie, Lucia. Sogna una vita diversa e sfoga le sue frustrazioni in struggenti riflessioni e messaggi sui social con Francesca, una misteriosa donna mai incontrata, verso cui manifesta una forte attrazione. Lucia vede scorrere stancamente e con apparente rassegnazione i propri giorni di moglie insoddisfatta e, dopo l'ennesima lite, decide di utilizzare il coraggio rimastole per abbandonare Vincenzo e ritrovare se stessa in un'isola semideserta del Mediterraneo. Qui, stregata dal sole, l'astro infuocato che le incendia anima e corpo, scoprirà la fisicità di donna e vivrà una fugace e passionale relazione con Domenico, l'ultimo dei pescatori rimasto in quello sperduto scoglio. Gli eventi che seguiranno (dalla comparsa della conturbante supplente di francese, alla profuga Amina, al disvelarsi della misteriosa Francesca) porteranno i protagonisti a ripensare la loro intera esistenza, senza tuttavia pervenire, come naufraghi dispersi nell'immenso mare, a certezze sul modo di intendere e vivere l'amore e la vita. -
#momentidimemoria
Si tratta di una serie di dieci racconti correlati fra loro, in quanto alcuni dei personaggi descritti si ritrovano in più d'uno. L'insieme viene quindi a formare quasi un piccolo romanzo. Accompagna i racconti un sommario finale che rappresenta la genesi stessa delle storie narrate. In queste si narra il viaggio di formazione del protagonista alla ricerca di una personale libertà interiore. L'autobiografismo non è però un tratto condizionante, in quanto l'io si pone soprattutto come osservatore delle vite degli altri. Le storie si dipanano tra Trieste e il Carso triestino, luogo di residenza dell'autore, la Sardegna, terra fondante delle sue radici, con in più un'esperienza ambientata nel lontano Brasile, specchio di una realtà altra di cui l'autore ha avuto conoscenza diretta. Spesso l'ironia attraversa queste storie. Sono pensieri brevi, veloci, intensi. Una sequenza di ricordi da codificare. E nata da ciò la necessità di fermare le immagini del passato, fissandone su carta i contenuti. Ci sono voluti più di due anni per recuperare parte di quei momenti di memoria. I dieci racconti si sfiorano in un percorso di vita condiviso assieme a compagni incontrati spesso casualmente. Momenti che vanno dal ricordo della bicicletta nel giardino carsico della casa dell'infanzia, ai ritorni in Sardegna, a una spiaggia atlantica accanto a uno sconosciuto, fino all'incontro finale con il dolore e al suo superamento. -
Da qualche parte nella vita
Raccolta di poesie. -
Cento aforismi. Trova il tuo
Cento aforismi per riflettere e meditare; per ricordare e per scoprire; per aiutare e per aiutarsi; ma servono davvero a qualcosa, oggi, gli aforismi? Sì, servono, perché molti hanno dimenticato, o non hanno mai intrapreso, quella ricerca di senso della vita che è ciò che ci rende umani; servono perché sono espressioni di saggezza, di virtù, di etica e di buon vivere; servono perché ""provengono"""" dalle menti acute, dalla sensibilità e dal genio dei più grandi uomini (e donne, ovviamente) della storia dell'umanità. E così l'autore di questo piacevolissimo libro, Riccardo Ferrati, ci propone una selezione di aforismi, tra i più famosi e significativi, sullo sfondo della storia della sua vita che ripercorre soffermandosi sui momenti e le persone più importanti. Ognuno, leggendo, potrà vedere qualcosa di sé o rimandare la mente indietro nel tempo oppure anche trovare la soluzione a un problema che sembrava senza via di uscita. La consapevolezza, nella vita, non è mai abbastanza."" -
Divertimenti
"Imparare piangendo o imparare ridendo, per quanto brutto, per quanto bello, questo e quello, a modo e a tempo, tendono più o meno allo stesso intento; ciò impara il bimbo, l’adulto, il vecchio, secondo ragione, secondo sentimento, sia nel bel mezzo della piazza del paesello, sia quand’è da solo di fronte allo specchio; questo io penso, questo io so per certo, che il serio e il faceto, la gioia e il tedio, sono come tanti raggi di colore diverso che fan parte tutti del medesimo cerchio; e dato che il dolore va di male in peggio, appunto per questo, ecco, per buon senso, ben venga tutto quello ch’è divertimento, se serve a vivere meglio, sereno e contento; e visto che il Paradiso è un punto incerto, mentre l’Inferno lo scontiamo già vivendo, ci sia permesso ridere, per quanto concesso, un pochino almeno, e al Diavolo tutto il resto!""""" -
Adesso riposa
Nella stanza 416 giace in corna uno dei ragazzi coinvolti in un tragico incidente stradale, avvenuto lungo la strada del ritorno da una serata all'insegna dello sballo. Suo padre, Stefano Monterisi, vi si reca ogni giorno, nella forte speranza che suo figlio Marco si risvegli. Ingabbiato in quelle quattro mura bianche, ripercorre i momenti felici trascorsi insieme, l'infanzia serena di Marco in cui tutto ancora doveva succedere. Stefano è alla ricerca disperata del punto in cui quella serenità si è spezzata, il punto in cui ha commesso un qualche sbaglio che ha fatto sì che a poco a poco suo figlio diventasse sfuggente al suo controllo di genitore, e del come alcol e droga si siano insinuati nella quotidianità del ragazzo. I perché si sprecano ai bordi di quel letto, simile più allo specchio della sua anima, di fronte al quale si trova costretto a confrontarsi con le sue colpe e le ingiustizie della vita. Parallelamente, il vice questore Diego Cardelli porta avanti le indagini nel tentativo di stanare chi è a capo dell'organizzazione colpevole della diffusione di sostanze stupefacenti negli ambienti giovanili, fenomeno sempre più presente e ormai fuori controllo. Venendo a contatto con ambienti malavitosi della peggior specie, non sono pochi gli ostacoli che incontrerà, ma, fidandosi del suo intuito e della sua esperienza, la strada che sta percorrendo sembra essere quella giusta. ""Adesso riposa"""" è un romanzo che parla di dolore, fede, smarrimento e speranza, raccontato da chi ha vissuto tutto questo in prima persona."" -
Sonetti
"Se dal nulla provengo e al nulla torno, vivere tutto in me voglio ogni giorno e se non posso governare il mondo, regnerò su ciò che sta nel profondo. Se un giro in cerchio equivale a un ritorno, la linea retta non vale un corno per il bambino che ride giocondo, facendo un lungo giro girotondo. Codesto proverbio cade a fagiolo: ogni uomo teme il salto nel vuoto, e disimpara il segreto del volo. Il bimbo invece non sente alcun duolo, mentre fa il passo dal noto all'ignoto: mordendo la polpa, scopre il nocciuolo!""""" -
Il segreto del melograno
Frutto strano, il melograno. Anticipato da scoppiettanti fiori vermigli, si quieta poi, e matura tardivamente, rischiando di sembrare démodé; liscio, uniforme e regolare all'apparenza, occulta al suo interno le trabecole ed i semi che lo strutturano e lo significano, e che conservano e contengono il suo succo. Finché il tempo o qualche evento esterno infrangono la sua scorza e mostrano ciò che è celato. Allo stesso modo Simona, la cinquantenne protagonista del racconto, percorre la sua vita apparentemente inconsapevole di cosa davvero contenga il suo assetto interiore e passa da un evento all'altro, da un incontro a un ritorno, da un ricordo ad un sogno, quasi come spettatrice, mentre procede nel percorso di maturazione che mostra solo alla fine i suoi semi, il succo e il senso, in un attimo, così, attraverso una crepa. -
Fratture multiple alle ossa e al cuore
Le poesie di ""Fratture multiple"""" alle ossa e al cuore vertono sull'esperienza della relazione con l'alterità, con la diversità dell'altro che col suo sguardo, il suo sapore, il suo odore, la sua parola o il suo silenzio, la sua vicinanza o la sua lontananza, il tocco del suo corpo o il rifiuto di un contatto, sa sgretolare la saldezza dell'io, metterlo radicalmente in discussione e in crisi, e manifestarsi dunque come presenza disorientante che rende consapevoli del non-senso. Nell'itinerario che si compie dalla prima all'ultima poesia si tenta allora di delineare, di ferita in ferita, di frattura in frattura, un percorso di affrancamento dell'io da ogni """"tu"""" e ogni """"voi"""" e ogni """"loro"""", di liberazione dalle faticose e spesso alienanti relazioni con gli altri, di emancipazione dal bisogno stesso di essere in rapporto con l'altro, dove alla fine si scorge (con rassegnazione) nella solitudine, nell'abbandono, nel richiudersi in sé, l'unica residuale chance di serenità."" -
Il risvolto dei volti
È la paura di invecchiare a mischiarsi alla paura di non essere riusciti ad amare. Esplode. C'è un sogno cattivo che non mi abbandona: il perderti e il perdermi. Se io non ci sarò quando tu verrai e se la corrente mi avrà condotto altrove. Finirà il tempo buono, quello utile a farci sorridere ancora. Sono ritornata agganciata all'ombra di una mano. Ho viaggiato attraverso isole strette in cui non è mai sorto sole ampio. I tuoi respiri tanto miei sono stati l'ultima spiaggia da incontrare. Eppure ti ho sempre conosciuto, anima mia: nella mancanza durata anni, nei volti di chi non mi corrispondeva, nelle vene che pulsavano ancora e sembravano dire: «oggi è un giorno in più e un giorno in meno, a seconda di come lo intendi». -
Temo che venga l'angelo
Raccolta di poesie. -
I congiurati del bosco
Prefazione di Gaia Giovagnoli.