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L'ultima lettera
«""L'ultima lettera"""" è una sorta di autobiografia contenuta in venti racconti, talora brevissimi; schegge di vita che tracciano un profilo volutamente incompleto e talvolta contraddittorio di me stessa. Non ne esco particolarmente bene; non era quello il mio scopo. Il mio scopo, l'unico che abbia mai davvero avuto da quando scrivo, è dedicare un libro alla mia migliore amica, morta in giovanissima età. Quando ho capito come la mia vita sia stata plasmata persino dalla sua assenza, mi è sembrato naturale ristabilire un ordine nei ricordi, individuare nel percorso compiuto una verità più profonda, concedermi l'opportunità catartica di gridarla a gran voce — perché questo significa scrivere di se stessi. L'ultima lettera è una sorta di vassoio di tartine della memoria da condividere idealmente con chi, in fondo, non mi ha mai lasciato.»"" -
Haiku e tanka
"Alla lumaca non interessa un gran che, serena com'è, di tutto quel che corre, va al passo giusto per sé!""""" -
The runners. Ediz. italiana, inglese e norvegese
Runners è un monumento di Leonardo Lustig, omaggio alle donne che hanno partecipato alla Midnight Sun Marathon nell’indelebile ricordo della leggendaria atleta Grete Waitz, da ascriversi a pieno titolo nello straordinario capitolo del binomio “arte e sport”. -
Le sedie dei baroni Dalla Seggiola
In un Medio Evo forse un po' picaresco ma sicuramente anche molto realistico hanno origine le vicende di una famiglia che raccoglie intorno a sé una piccola comunità di persone. Sono tempi difficili e poter contare sulla guida morale e materiale di un capo intelligente e coraggioso non è cosa da poco: è Giacomo ad assumersi questo onere, ma lo fa in maniera talmente ""democratica"""" (e quindi potremmo anche aggiungere: anacronistica) da dover in qualche modo salvare le apparenze. Cosa di meglio che farsi investire barone da un nobile giusto e illuminato? E dall'oggetto usato nelle udienze e preso come simbolo nasce subito anche il nome della famiglia: baroni Dalla Seggiola. Ogni barone, a partire dal successore di Giacomo, Pietro, avrà una sua sedia, nella quale sono rappresentati, scolpiti in riquadri, gli episodi salienti della sua vita; e di Pietro in Giacomo e di Giacomo in Pietro le sedie di questa singolare famiglia attraverseranno i secoli, testimoniando eventi, situazioni rocambolesche, problemi, personaggi. Dal fortilizio con torre alle più moderne dimore di campagna e di città, Gabriella Fulgenzi, qui al suo secondo libro, piacevolmente ci distrae e ci affascina con l'epopea semiseria dei suoi baroni Dalla Seggiola, testimoni e interpreti delle vicende dell'umanità nelle varie epoche storiche. E, senza pretese, ci insegna anche qualcosa: nel finale (ma non solo...)."" -
Gymnopedie
«L'eleganza e la sostanza si cercano senza sosta, per farsi corpo sonoro, organismo verbale o meglio, come l'autore accenna, treccia» - Daniele Piccini, La Lettura""Il lettore di questo libro d'esordio di Michele Bordoni sappia innanzitutto che si trova di fronte a un poeta autentico, lievemente e fervorosamente inattuale, già sicuro nel timbro, abile a recuperare gli echi di una tradizione altissima, e irradiarla con spirito ardimentoso in un orizzonte mentale (e vocale) che non ha nessun timore di chiedere alla parola, e al verso che la porta, una qualità che in tempi di presupponente dismissione stilistica appare sempre più negletta: l'eleganza. Ne esce una poesia di resistenza. Di resistenza al dolore, innanzitutto (di cui le poesie dicono ciò che c'è da dire con un andamento dolcemente discorsivo atto a dar conto di una continua rimisurazione di sé nel rovello del pensiero teso fra rimembranza e ricalibratura della realtà), e, in filigrana, di resistenza nei confronti di un linguaggio poetico accomodante, quello dei più. Le Gymnopedie scaturiscono proprio qui, nel punctum dolens di una coscienza nutrita di letture (""""Mi cerco fra le pagine degli altri / quasi fosse un'amara vocazione / la tentazione di non appartenersi."""") che si arroga il compito, difficile per quanto storicamente necessario, di una resistenza elegante """"che sia preghiera e perimetro di voce, / la fioritura nell'apnea del canto"""". Che è come dire che le poesie di Bordoni nascono nel luogo ambiguamente armonico di riflessione di un io lirico che si muove sì nella concretezza del mondo - la geografia di questo poeta nuovo sta fra un Veneto quasi suo, Venezia e Padova in primis, e le Marche native - ma che non ha nessuna paura di mettersi in ascolto, rilkianamente, luzianamente, del soffio dell'invisibile. Il titolo della raccolta dice tanto: il riferimento va come ovvio a Satie, e non è di certo un caso che le Gymnopedie di Bordoni siano tre esattamente come il loro """"archetipo"""" satieniano; come non è per nulla irrilevante sapere che le """"gymnopedie"""", ancor prima di Satie erano, in Grecia, una danza processionale con caratteri lirici... Ma poi, leggendola, questa raccolta scritta senza precauzioni, ci si ritrova presto felici di scoprire che la sostanza di cultura, mentre dà forza evocativa, non toglie niente all'intrinseca innocenza di una voce ferita d'esistenza che sa essere """"naturalmente"""" e convincentemente malinconica ed epica insieme. Alla faccia del minimalismo e delle sue chimere tristi, inabili al volo."""" (Massimo Morasso)"" -
Memorie di commensali disperati
Le cene tra conoscenti si rivelano talvolta una trappola infernale; possono essere fonte di ansia da prestazione, noia, terreno fertile per tensioni e dissidi. Letteratura e cinema hanno spesso tratto ispirazione da uno spazio chiuso, che si fa poi teatro di rivelazioni inaspettate e confessioni clamorose. Una cena può seminare frustrazioni, creare nuove amicizie o distruggerne altre, disegnare strategie e alleanze. ""Memorie di commensali disperati"""" è una storia che si svolge nell'arco di una notte, in una villetta di campagna ai margini di una città imprecisata. In una sera fredda e piovosa, tre coppie si ritrovano intorno a una tavola esageratamente imbandita, riunite in un convivio organizzato per ragioni sconosciute tra soggetti che ben poco hanno in comune tra loro. Sei personaggi male assortiti si fronteggiano da subito con dedizione degna di miglior causa; inevitabilmente, ogni argomento toccato dalla conversazione diviene un pretesto per avviare sterili polemiche. I protagonisti sono la padrona di casa, supercontrollata, perfezionista, dominante, e il marito all'apparenza sottomesso; due coniugi ultra-cinquantenni, un piccolo imprenditore con moglie stagionata ma ancora bella, impegnati a rimbeccarsi di continuo con l'altra coppia di invitati, decisamente più giovane e con componente femminile piuttosto snob. Un ospite imprevisto scatena nuove dinamiche, destabilizzando i già precari equilibri. Quello che all'inizio sembra un semplice sguardo sulle ordinarie meschinità dei singoli si arricchisce di connotati misteriosi. Sotto una pioggia incessante, si manifestano segnali inquietanti e ognuno dei presenti subisce l'assalto di ricordi legati a episodi spiacevoli del passato, che credeva sepolti nella memoria. Una serata nella quale accade dunque qualcosa di più della rappresentazione della mediocrità: si assiste allo sbriciolarsi di presunte certezze, a un susseguirsi di piccoli ma accaniti conflitti e sgradevoli sorprese, fino a una conclusione..."" -
Una voce, una parola ancora
I morti, si sa, non scrivono. Le morte, a cui si dà voce nelle pagine che seguono, nemmeno: chiedono semmai spiegazioni, dispensano ammonimenti, invitano a una riflessione, offrono esemplarità loro malgrado. Altre, invece, testimoniano solo una solitudine che travalica ogni genere. Insomma, lottano anche dall'aldilà con l'unico mezzo che la loro condizione di assenti consente: il grido sommesso di un epitaffio - del tutto eccezionale - scritto ex post, che ha tutta la forza di un atto di ribellione e di solidarietà allo stesso tempo. -
Catena alimentare e altre storie feroci
Un ragazzo e una donna al lago, quattro muratori e una rom. La dimostrazione che a volte il cioccolato fa male, il compleanno di una bambina nell'estate del 1978: l'amore tra due vecchi in una casa di riposo, un'azienda infestata, due giovani deportati, un errore di valutazione e l'amore di una madre. Cosa hanno in comune queste storie? Parlano di suicidio, omicidio, eutanasia narrando una realtà imprevedibile. Sì, sono racconti neri, molto cattivi e politicamente scorretti, nei quali il caso la fa da padrone. Il caso folle, che in pochi istanti decide il corso di una vita e ribalta i piani e le prospettive, che, spesso, alla fine lascia l'amaro in bocca. -
L' amante e il calamaro
A trent'anni l'amicizia è sportiva e solidale tra Devis e Nico, tanto da accettare il passaggio della donna da uno all'altro con fair play e pacata accondiscendenza. L'amicizia è più forte, anche se Susy ha fregato tutti e due. Devis sta ricominciando con Lisa, Nico non c'è ancora riuscito. Ma, si sa, le amicizie danno il meglio di notte quando si confessano tra recriminazioni, autocritiche e uso smodato di erba e alcol. Tra il surreale e il bizzarro l'amore è un mantra e Susy addirittura una strega. Le idee si confondono, si giustificano i mezzi. Il confine tra realtà e fantasia diventa sottile e confuso. Ma la vita è meno brutta di quello che sembra. L'alba arriva come rito purificatore e remissione dei peccati. La speranza di fare funzionare le proprie vite è sempre possibile, basta sforzarsi. -
Limerick
"C'era una volta una donna di Ascoli Piceno che teneva una bella serpe nel proprio seno: aveva un cuore al veleno, senza sentimento, che impallidiva il sole e l'intero firmamento. Oh, stregaccia sulla scopa, senza alcun freno!""""" -
Ho sognato di essere me. Testo inglese a fronte
La poesia di Ron Padgett arriva al pubblico italiano attraverso un percorso atipico rispetto a quello canonico offerto dall'editoria di settore, in un certo senso scavalcandola e passando invece ""direttamente"""" attraverso le maggiori potenzialità comunicative del mezzo cinematografico. Sue, infatti, le sette poesie attribuite al personaggio del poeta-autista d'autobus interpretato da Adam Driver nel film Paterson di Jim Jarmusch, piccolo gioiello di delicatezza e di poesia (appunto) che ha anche contribuito a rilanciare la fama di uno dei maestri del cinema indipendente americano. Eppure negli Usa Padgett è un poeta piuttosto conosciuto, ha al suo attivo una ventina di libri, è tradotto in decine di lingue, ha vinto gran parte dei premi americani di settore ed è stato uno dei maggiori rappresentanti della seconda generazione della New York School. La presente pubblicazione, nata a margine della presenza del poeta al Festival """"La Punta della Lingua"""", intende cominciare a colmare questa lacuna editoriale contribuendo alla conoscenza di una voce che ha saputo trovare, con la misura e la nitidezza tipica di tanta poesia americana, un perfetto equilibrio tra tonalità ironiche e sapienziali."" -
Lo scioglimento dell'ego
Raccolta di poesie. -
Come un secondo prima di vederti
India, l'ispettore Deepak Pitkar indaga su un presunto, per quanto bizzarro, caso di terrorismo, la cui costante è il ritrovamento di un foglietto con su disegnato una bicicletta rossa in seguito a furti di poco conto. Messico, Juan è da giorni alla disperata ricerca del marito di sua figlia, scomparso improvvisamente in circostanze ambigue: un'auto targata Tijuana avvistata fuori da un'officina potrebbe far pensare al peggio. Pianeta Terra, ""Lui"""", un extraterrestre in visita sul nostro pianeta per compiere un """"Progetto"""", corre il rischio di morire, incapace di mantenere assopiti i sentimenti che prova per un essere umano. Israele, Hanan, giovane """"meticcia"""", decide di oltrepassare i confini del """"mondo conosciuto"""" per addentrarsi in un paese assediato dalla vendetta e dalla paura, in quello che inizialmente doveva essere un viaggio alla scoperta delle proprie origini, ma che poi si rivela una messa in discussione di tutto ciò che fino ad allora aveva ritenuto vero. Sono queste e molte altre le notizie dal mondo che ci giungono quest'oggi, notizie di individui le cui vite vengono scosse da eventi improvvisi, a volte ambigui, spesso sconvolgenti, raccolte nei racconti che compongono """"Come un secondo prima di vederti"""". L'autore ci illustra come i protagonisti, ovunque essi si trovino e qualunque sia il contesto storico-culturale in cui sono immersi, lottano duramente per affermare se stessi e le proprie idee, in una realtà che incessantemente gli rema contro e in cui si sentono soli e isolati, guidati dallo stesso spirito di ribellione e determinazione. Scorrendo le parole, voltando le pagine del libro, le loro voci sembrano dirci costantemente che l'esistenza, per quanto complicata, vale comunque la pena di essere vissuta a pieno delle proprie potenzialità."" -
Derive
"Essere trascinati dalla corrente delle parole, abbandonarsi ad esse, alla loro musicalità. Quasi il lasciarsi andare nella loro ricerca interiore. Derive quindi come una ricerca introspettiva articolata dalla creatività di un testo poetico, nella sua funzione primaria: comunicare. Nel contemplare il colore azzurro si avverte, nella sua elaborazione cognitiva relativa all'atto percettivo, un senso di quiete. La quiete dopo la tempesta di leopardiana memoria. Nella sua pacatezza, nella sua carica riflessiva, e nella sua delicatezza la colorazione azzurra trasmette tutto ciò. Dopo la tempesta dagli oscuri colori trionfa il cielo azzurro, azzurro come il colore della gioia, nella sua dimensione simbolica. Gioia che non è altro che il """"frutto del passato timore"""". Nell'illusione mai sopita di sfuggire all'estremo rimedio. Derive, di conseguenza, come attimo di consolazione, e come assoluta negazione dell'oblio."""" (Sergio Ceschini)" -
Il mio villaggio
"Bussando alla porta di una misera capanna così come alla più ricca magione Ratta poté osservare, con sua grande meraviglia, un mondo vitale, colorato, multiforme e comunque diverso da quello che, chiuso nella gabbia dei suoi cupi pensieri quotidiani, si immaginava. Storie, debolezze, sogni, aspirazioni: tutte emozioni che sembrava valere la pena di sperimentare, in quanto motori di quella natura umana che lui in vita aveva solo cantato, ma mai incarnato"""". (Dall'introduzione)" -
Un' altra Vienna. Storie di terra e avventure di mare al tempo dei Florio
Quando il cocchiere Filippo Cacciatore accetta l'ennesimo incarico della giornata, certo non si aspetta di ritrovarsi, una volta arrivato a destinazione, con un neonato abbandonato nella carrozza, uno scialle nero e otto carlini: è proprio così che però ha inizio la vita di Ascenzio Trovato, in una dinamica ed esuberante Sicilia del XIX secolo. Un'altra Vienna è un romanzo storico, ma non solo: è il racconto della vita di un uomo onesto ed altruista, che attraversa la storia e ci fa conoscere un'epoca totalmente diversa dalla nostra, seguendo i più importanti avvenimenti susseguitisi allora nell'Isola. Così, l'arrivo nel 1845 dello zar Nicola I a Palermo, l'ascesa della famiglia Florio, la costruzione del piroscafo ""Sicilia"""" (prima nave a vapore del Regno delle Due Sicilie che riuscì ad attraversare l'Atlantico e collegare Palermo e New York) sono avvenimenti che Ascenzio vede svolgersi in prima persona, coinvolto direttamente in tutte le occasioni. È con queste premesse dunque, e un passato avvolto dal mistero, che si realizza la vita del protagonista, tra fatiche, successo, amore e difficoltà. Tutto concorre a far sì che Ascenzio attraversi una vera e propria crescita, una riscoperta di se stesso, che lo rende vicino a noi, con la sua incredibile umanità e attuale, distante solo nel tempo."" -
Ottave
"Basta appena un bel bocciolo di rosa per farti dimenticare il tramonto, per indurti a confidare in qualcosa, a credere in un sogno, in un racconto, in una fiaba breve e fascinosa, in un amore che non ha confronto. Forse perché il canto è un'illusione, che serve a dare al nulla una ragione!""""" -
Essere Nori. Opere dalla collezione del Museo Nori De' Nobili. Catalogo della mostra (Cesena, 13 ottobre-2 dicembre 2018). Ediz. a colori
"Per Nori la pittura è un bisogno spontaneo, nei suoi quadri mette l'accento sulla vita colta e aristocratica che ricordava e che, attraverso le sue opere, continuava a vivere. Ai suoi quadri affida, come a un diario, la sensibilità, le emozioni, le paure, le angosce, in una continua ricerca della sua esistenza che, tramite la prodiga facoltà immaginativa, le fa assaporare il senso di libertà."""" (Simona Zava). Presentazione di Carlo Emanuele Bugatti." -
Giorni feriali
La vita di Emiliano si svolge fra Rimini, dove vive, e Ravenna, dove lavora. Tra queste due polarità c'è la sua storia d'amore con Betty, la sua amicizia con il collega Ivan, una routine tutto sommato appagante ma che è destinata a venire sconvolta. La sua storia con Betty finisce e a nulla serve il tentativo di salvare il fratello di lei dalla comunità parareligiosa che lo ha strappato alla famiglia. Come se non bastasse l'azienda per cui Emiliano lavora si scopre sull'orlo del fallimento e, del tutto imprevedibilmente, Omar, il figlio della sua titolare, vuole coinvolgerlo in un piano criminoso ai danni della madre. Tutto in una volta. Decisamente troppo per un ragazzo mediamente indolente come Emiliano, impegnato a gestire il lutto dell'abbandono. Omar, d'altra parte, ce la mette tutta per convincerlo a varcare il confine tra legalità e illegalità. Una sera lo introduce al mondo notturno dei club privé e gli presenta Manuela, annoiata sacerdotessa della scena BDSM di provincia, sfuggente e oscuramente materna. Per Emiliano è l'inizio di una nuova dipendenza e, letterale, schiavitù. C'è poi Loretta, la compagna di Ivan che aspetta un figlio da lui e Emiliano sente nascere un nuovo, inaspettato sentimento nei suoi confronti. Nel frattempo però le cose precipitano: l'azienda chiude definitivamente i battenti ed Emilianosi trova sulla strada. Forse i soldi facili promessi da Omar potrebbero risolvere molte cose. Incapace di controllare le sue emozioni e indirizzare il suo amore, Emiliano attraversa un paesaggio di zone industriali e pianure i cui unici fuochi, all'orizzonte, sono quelli delle fabbriche, un mondo circoscritto, il cui confine è segnato da bar in aperta campagna, masserie diroccate sedi di feste clandestine e locali notturni in cui esorcizzare la paura del fallimento. -
Lei, un folle amplesso!
"Lei, un folle amplesso! è una raccolta di canti volgari, di speranza e di colore, di sofferenza e di sorriso, di sete e di sogno, di fede e di fame, e poi sì, di certo anche d’amore. È umanità, semplice e autentica, è la materia di cui siamo fatti, quella in cui credo. Sono solo parole di un pagliaccio allo specchio."""""