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Ethos e poiesis. Vol. 9: Verità, esperienza religiosa e filosofia.
Secondo prospettive in parte convergenti e in parte divergenti i saggi che compongono il volume gravitano, nell'umana consapevolezza del mistero di ogni vita, sulla verità intesa in senso essenziale: non la verità che dipende dai presupposti e dai metodi della ricerca scientifica e che, in quanto incontrovertibile, sussiste anche senza di me, ma quella che riguarda il senso compiuto del nascere e del morire, e che non sussiste senza la testimonianza di colui che, attestandola, la fa vivere. E tale appare lo statuto della verità essenziale: è trascendente e insieme immanente, si dona e anche si sottrae, implica l'apertura umana alla trascendenza e la possibilità di una rivelazione. Evento e concetto, quest'ultimo, che non è lasciato nella disposizione esclusiva delle religioni statutarie, giacché la rivelazione non ha altro tempo e altro luogo che l'accolga come vera e come nuova se non l'attimo e la coscienza morale e religiosa dei singoli. -
Dialoghi eretici sulla filosofia, la cultura, l'arte e altre inattualità
Il presente volume raccoglie, in forma di 'saggi dialoganti', il precipitato ultimo e 'selezionato' di un serrato confronto avviato da diversi anni, in un orizzonte che spazia dalla cosiddetta 'questione universitaria' sino ai nuovi e inquietanti dibattiti sul realismo, passando per la più ampia e generale interrogazione sul ruolo e il valore della cultura in seno alla tradizione occidentale, nella convinzione che la filosofia, il far-filosofia, continui a essere al centro per ogni forma possibile. -
Bachelardiana (2013). Vol. 8: Bachelard/Actualisation.
Cosa resta, di Gaston Bachelard, a cinquant'anni dalla sua scomparsa? Bachelard. Semplicemente Bachelard, con l'inarrivabile complessità del suo pensiero palpitante, vivo, curioso, ulisside, in grado di attraversare con vibrante partecipazione vari campi del sapere, esaltandone alcuni, riscattandone altri; in grado di leggere scienziati, alchimisti e poeti, consegnandoli - anche i più sconosciuti - alla posterità. Lunghissimo l'elenco, dalle centinaia di spiriti scientifici e prescientifici che attraversano le sue opere di epistemologia (e non solo), ai poeti minori, scelti da Bachelard non per la grandezza della loro arte, ma perché creatori di belle e vivide immagini, cui egli felicemente attingeva, ai pionieri di quelle discipline che si sarebbero progressivamente affermate nello scenario culturale del secolo (basti pensare, per esempio, alla ""rithmanalyse"""" di Pinheiro dos Santos, o al """"rêve éveillé dirigé"""" di Robert Desolile, che ancora oggi contano scuole e filiazioni). Un approccio generoso e grato verso ogni forma d'intelligenza, cultura, sapere: tutto ciò che costituiva, nella Francia della Terza Repubblica, di cui Bachelard era figlio devoto, la nuova frontiera scientifica e intellettuale."" -
Dromos. Libro periodico di architettura (2013). Ediz. italiana e inglese. Vol. 3: Poetica-Poetics.
"Dromos"""" è un nuovo libro periodico internazionale di architettura a cadenza semestrale. La possiamo immaginare come una macchina del tempo volta a mescolare presente e futuro. È un accumulatore che non assomiglia a un libro né a una rivista, perché non ha aderenza al tempo reale, non registra solo l'attualità, né si costruisce per similitudini o analogie tipiche delle edizioni monografiche. """"Dromos"""" costruisce sceneggiature periodiche di architettura, è come un libretto d'opera oppure uno spazio che tiene insieme tanti progetti diversi. """"Dromos"""" nasce in Italia, è diretta da Cherubino Gambardella e ha invitato a far parte del suo Comitato Scientifico architetti, artisti e personalità del mondo della cultura tra cui: Alejandro Aravena, Marc Barani, Valentin Bearth, Stefano Boeri, Marco Casamonti, Claudio D'Amato Guerrieri, Aldo De Poli, Bernard Khoury, Lot-ek, Giancarlo Mazzanti, Stefano Mirti, Luca Molinari, Hrvoje Njiric, Franz Prati, Franco Purini, Renato Rizzi, Beniamino Servino, Benedetta Tagliabue, Cino Zucchi." -
L' alibi del mito. Un'altra autobiografia di Benvenuto Cellini
I protagonisti di questo saggio sono lo scultore fiorentino Benvenuto Cellini, il suo amato garzone Fernando da Montepulciano e tre sculture di marmo realizzate alla metà del Cinquecento: il Ganimede, l'Apollo e Giacinto e il Narciso, oggi al Museo del Bargello di Firenze. Nel racconto dell'ideazione e della gestazione di queste tre statue, lette anche alla luce della produzione poetica dell'artista, l'indagine sugli usi del mito greco nella lussuosa corte di Cosimo I de' Medici s'intreccia con la storia di un maestro e dei suoi amori illeciti, nati in un'affollata e operosa bottega scultorea fiorentina. -
Lettere a Jean-Clarence Lambert (1953-1961)
Questo libro presenta, per la prima volta, l'intenso scambio epistolare intercorso tra il filosofo Gaston Bachelard e il critico d'arte, artista e poeta Jean-Clarence Lambert nell'arco di tempo compreso tra il 1953 e il 1961, un anno prima della morte del filosofo ""champenois"""". Filosofia, arte e poesia - francese, europea e sudamericana - s'intrecciano in un confronto autentico, rinvio continuo di richiami e suggestioni. Tradotta e curata da Valeria Chiore, l'opera è accompagnata da due testi di Jean-Clarence Lambert e Françoise Py."" -
Le parole d'amore dei filosofi
"Se la filosofia è una storia d'amore in cui l'oggetto del desiderio sono le idee, i concetti, la verità, è inevitabile che quando la filosofia parla dell'amore è come se si mettesse allo specchio per contemplare la propria immagine riflessa. In una famosa conferenza dal titolo Che cos 'è la filosofia?, il filosofo tedesco Martin Heidegger ha scritto che in un primo momento, ai tempi di Eraclito, l'amore della filosofia era da intendere come una forma di corrispondenza, senza nessuna connotazione amorosa in senso erotico. E solo in seguito, con Socrate e Platone, che l'oggetto della filosofia si è trasformato in oggetto del desiderio e l'amore filosofico in tensione amorosa, in eros. Non stupisce allora che i filosofi parlino tanto dell'amore: la filosofia non è altro che una forma di questo amore. O forse dovremmo dire, con Platone, che Eros è per natura filosofo.""""" -
Introduzione alla new logic. Logica, filosofia, cognizione
Nel 2001 Dov Gabbay e John Woods coniano il termine ""New Logic"""" per definire una famiglia di logiche non classiche unite dall'obiettivo di descrivere e formalizzare il modo di ragionare di un agente individuale, ovvero di un essere umano. Il progetto della New Logic è """"fornire modelli deduttivi adeguati del comportamento degli agenti umani in quelle situazioni reali in cui essi pensano, formulano ipotesi, riflettono, calcolano e decidono"""". Tale logica si avvale dei contributi di altre scienze, in particolare delle scienze cognitive e dell'intelligenza artificiale, per studiare e formalizzare quelle strategie di ragionamento quotidiane e concrete che la logica classica non è in grado di catturare adeguatamente. A partire da una introduzione della logica non monotona, il libro si propone di indagare lo sviluppo e l'estensione in ambito cognitivo della """"New Logic"""", dallo studio delle fallacie e del ragionamento """"biased"""" attraverso l'elaborazione del concetto di credenza, fino a giungere a un'analisi di fenomeni quali la morale, la violenza e la religione."" -
Dal fronte russo 1941-1942
"Si va verso oriente, faticosamente, inesorabilmente. La pioggia autunnale trasforma il terreno in un mare di fango viscido e colloso, che ti afferra i piedi, ti trattiene, ti tira indietro. Gli automezzi arrancano per il grigio pantano, fanno sforzi inauditi per venirne fuori, come mosche prese nella ragnatela. Un senso di pesantezza estrema. Uno sforzo continuo, disperato, che ti spezza le reni. E il pensiero, come un tempo vagheggiava questa terra, ora sogna sospira adora sempre più la terra lontana dell'occidente, vi ritorna sopra ad ogni istante con un'insistenza che è ossessione, con un amore che è spasimo.""""" -
Migrazioni: speranza per la Chiesa. Elementi di rilettura di un fenomeno che coinvolge tutte le pieghe della società italiana
Le migrazioni sono un fenomeno strutturale delle società contemporanee. È un dato di fatto e coinvolge tutti gli aspetti della vita della comunità: dalla politica, alla giurisdizione, dalla scuola alla sanità, dalla cultura alla fede. Tuttavia, ancor oggi, è una realtà poco conosciuta, con una moltitudine di luoghi comuni da sfatare. Proprio per questo motivo l'Ufficio Migranti della Diocesi di Bergamo ha tra gli obiettivi principali della sua azione pastorale quello della sensibilizzazione e della conoscenza del fenomeno migratorio. Lo fa attraverso la promozione di ricerche, studi, convegni e seminari sul tema, continuando ad interrogarsi sulle trasformazioni della società, in particolare quella bergamasca. In questa pubblicazione vengono raccolte proprio alcune ricerche e focus realizzati dall'Ufficio Migranti nell'anno pastorale 2012/2013. In primis vengono riproposte, a distanza di tre anni dalla prima edizione, due studi aggiornati al 2012: la fotografia sulla presenza dei migranti nelle comunità cattoliche locali e la percezione dei nuovi cittadini venuti da lontano da parte dei cattolici impegnati. All'interno seguono anche gli atti del convegno ""Parrocchie e migrazioni: pellegrinaggio di fede e speranza"""" del 12 gennaio 2013, tenutosi a Mapello (Bg) in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. La raccolta si conclude con un'elaborazione su base diocesana della ricerca sulla presenza dei giovani musulmani negli oratori cattolici."" -
Consigli sugli stratagemmi di guerra. Testo arabo a fronte
"Uno scritto su come proteggere il paese dalle mire del nemico, dagli attacchi dei ribelli e dall'odio degli invidiosi, sui modi di rinsaldare le fortezze, far prosperare le pianure, le città, i domìni e colpire colui il cui prestigio s'accresce ogni nuovo giorno, senza ombra alcuna. Per rispondere a questa richiesta ho dunque redatto un compendio di nozioni indispensabili, illustrando come proteggersi da chi vi attacca e come rinforzarsi contro chi vi resiste.""""" -
Conosci te stesso. Gli slogan più famosi della filosofia
Non si può ridurre la filosofia a slogan! E chi lo ha detto? La filosofia è una miniera di frasi che, nel corso della storia, sono diventate slogan famosi, alcuni dei quali, è il caso delle parole di Nietzsche, sono finiti anche su T-shirt. E gli slogan, come sanno tutti coloro che si occupano di comunicazione, sono formule di grande potenza comunicativa e creativa. -
Preghiere. Testo latino a fronte
Raccolta delle preghiere di San Francesco con testo latino a fronte. -
Lettere dall'inferno. La storia di Jack lo squartatore
Centovent'anni sono passati da quelle oscure notti londinesi, eppure Jack è più vivo che mai, nei casi di cronaca, nei delitti seriali, nella nostra immaginazione. Diventato quasi idea platonica dell'omicida feroce e seriale. È stato quello che per primo è riuscito a coinvolgere l'opinione pubblica nei suoi feroci delitti e sicuramente il primo a diventare un caso internazionale grazie al massiccio interessamento della stampa. Il primo a smuovere un'intera popolazione alla richiesta di protezione. Nelle nostre menti Jack lo Squartatore rappresenta ancora quello che lo scrittore americano Christopher-Micheal Digrazia ha definito il 'grande mistero vittoriano'. Una sorta di puzzle la cui soluzione è ormai impossibile da trovare, ma il cui premio è un piccolo tassello in più da aggiungere a quelli già presenti. Un gioco da investigatore da tavolino che ci riporta a un'altra epoca, a una Londra fumosa e oscura, agli anni dei primi passi di un altro investigatore, quello che abitava al 221 di Baker Street: Sherlock Holmes, che aveva debuttato solo un anno prima degli omicidi nel ""Christmas Annual"""" della signora Beeton, prima di trasferirsi sulla più nota rivista """"Strand""""."" -
Opporsi al negazionismo. Un dibattito necessario tra filosofi, giuristi e storici
Sono trascorsi quasi settant'anni dalla Liberazione e dalla chiusura dei lager, testimonianza diretta dell'infernale macchina genocidaria nazista, eppure trovano ancora eco le teorie negazioniste che contestano l'esistenza dello sterminio di massa della popolazione ebraica e non solo, minando al contempo la memoria delle vittime e la verità storica. In questo volume, per la prima volta nel nostro Paese, viene articolata una discussione interdisciplinare tra filosofi, giuristi, storici, museologi e islamisti che condividono il bisogno di contrastare attivamente risorgenti teorie negazioniste e revisioniste, nonché le subculture ideologiche di cui sono veicolo, interrogandosi sugli strumenti culturali, politici e giuridici più opportuni ed efficaci nelle attuali condizioni storiche. -
L' offesa, la colpa, il fantasma. Muovendo da «Caducità» di Freud
In ""Caducità"""" Freud indica i tre atteggiamenti che l'uomo può assumere dinanzi al destino di morte suo e degli altri enti. Può credere che la morte sia pura parvenza e che tutti siano, in qualche arcano modo e luogo, eterni; può sbeffeggiare l'immortalità e sostenere che è proprio il caduco ad avere un valore speciale; può ammettere che il destino di morte svilisce quel che vi soggiace e non godere più del grande e del bello perché lo turba la pre-visione della distruzione che li attende. La caducità, umiliazione arrecata dal tempo, è la più dura delle offese che ogni uomo subisce. Ce n'è però un'altra non meno grave, inflitta dalla molteplicità: la condanna alla serialità, cioè la dispersione fra innumerevoli altri uomini da cui nulla di essenziale lo distingue. L'individuo insorge pretendendo di non morire e di essere l'unico. Ma accampare tale pretesa, oltre a essere vano, è un atto di estrema prepotenza implicante piena adesione al vergognoso tratto fondamentale del mondo: essere retto e pervaso da una Necessità che si esprime come forza/violenza. All'uomo non resta perciò che chiedere consolazione ai prodotti della sua immaginazione e soprattutto al fantasma mnestico, che prolunga la vita del passato-del morto e accorda una certa originalità: infatti, ricordando, ognuno si differenzia da quel che accadde, in quanto lo altera-lo ricorda """"male"""", e dagli altri che lo vissero, in quanto fa un """"errore"""" diverso dai loro. Prefazione di Elio Matassi."" -
Dialoghi delle cortigiane
I quindici brevi ""Dialoghi delle cortigiane"""" sono forse l'opera più originale e curiosa di Luciano di Samosata. Servendosi di uno stile semplice e diretto, l'autore ritrae magistralmente il mondo equivoco delle cortigiane, con i suoi amori, le sue gelosie, i suoi interessi, le sue maldicenze. A differenza di altri scritti di Luciano, insieme alla consueta vena pungente e corrosiva, troviamo qui una particolare delicatezza nella descrizione dei caratteri e dei sentimenti, che oltre a rendere più realistici e credibili i personaggi dei vari dialoghi, contribuisce a fare di quest'opera un gioiello di equilibrio e grazia."" -
Umanesimo ebraico
«All’interno di un genere umano ancora proteiforme e in divenire, sempre più persone percepiscono che cosa si stia preparando; la loro percezione cresce di giorno in giorno, e la conoscenza della crisi richiama in loro la sola controforza che può riuscire a elevare essi stessi a “signori” attraverso nuove mete, mete grandi e chiare, imponendosi su tali sediziosi mezzi. Questa controforza è quella che io chiamo il nuovo Umanesimo della fede ».L’AUTOREMARTIN BUBER (1878-1965), filosofo e teologo, è stato uno dei grandi pensatori del Novecento. Tra le sue opere tradotte in italiano ricordiamo: L’insegnamento del Tao, il melangolo, 2013; Niccolò Cusano e Jacob Böhme, il melangolo, 2013; Il chassidismo e l’uomo occidentale, il melangolo, 2012; Confessioni estatiche, Adelphi, 2010; Gog e Magog, Guanda, 2010; Storie e leggende chassidiche, Mondadori, 2008.collana: opuscula -
Dromos. Libro periodico di architettura (2014). Ediz. italiana e inglese. Vol. 4: Fallimento-Failure.
"Tra il fallimento e l'architettura intercorrono molte, forse addirittura troppe, relazioni e così penso che bisognerebbe indagarne una marginale e poco osservata. Il fallimento che mi interessa non è la storia di un insuccesso legato ad una attività materiale ed economica bensì un interstizio mutevole e indefinito che, credo, sia alla base dell'attività progettuale. Il dissesto si lega all'immaginazione, al suo rapporto con la realtà e col presente. Spesso incarna una condizione di inconciliabilità tra le idee e la loro trasformazione in sostanza plasmabile. Questa distanza, tanto più ci appare immensa e incolmabile, quanto più evoca un inconscio pericoloso e umbratile. E come trovarsi - di colpo - al cospetto di una equazione irrisolvibile, interessante e fascinosa proprio per questo suo statuto sfuggente, per la capacità di schivare ogni soluzione logica. Nel medioevo, come scrive Umberto Eco, ci si imbatte in 'enciclopedie, Imagines mundi, che cercano maggiormente di soddisfare il gusto del meraviglioso, raccontando di paesi lontani e inaccessibili, e questi libri sono tutti scritti da persone che non avevano mai visto i luoghi di cui parlavano, perché la forza della tradizione allora contava più che l'esperienza'."""" (Dal testo di Cherubino Gambardella)" -
I benpensanti. Contro i tutori dell'ordine filosofico
C'è un'aria di restaurazione che spira in filosofia, soprattutto in Italia. Idee come Realtà e Verità, che per tutto il Novecento sono state sottoposte a critica serrata, tornano oggi come nuovi idoli o feticci del pensiero accademico. Sotto l'apparenza di una confutazione del postmodernismo, la filosofia dell'università diffonde una sorta di catechismo o di manuale d'istruzione per gli scettici. Ed ecco riapparire le maschere di sempre del teatro filosofico: oltre alla Realtà e alla Verità, l'Oggettività, il Realismo, la Morale, l'Educazione... Etichette a cui non corrisponde alcun contenuto originale di pensiero, ma che vorrebbero soddisfare la domanda di conformismo che sale da una cultura spaventata dalla mancanza di punti fermi. Questo saggio non vuole essere certamente una critica del Nuovo Realismo, una moda che già mostra la corda. Piuttosto, riprende alcuni grandi temi del pensiero del secondo Novecento, oggi per lo più trascurati o minimizzati, mostrandone fecondità e attualità. Ed ecco in questo libro discussioni serrate del ruolo del linguaggio per il pensiero (in cui alcuni filosofi medievali appaiono più avanzati dei neo-realisti d'oggi...), dell'idea di verità scientifica e storica, dei mondi possibili, del governo delle menti, del rapporto tra credenze e razionalità, dell'infondatezza ultima del pensiero morale e altre ancora.