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Cementi decorativi liberty. Storia, tecnica, conservazione
Sommario: Il restauro del nuovo e il tema dei cementi decorativi; Introduzione; I cementi decorativi tra fortuna d'uso e scarso apprezzamento critico; Forme, tecniche e stile: ipotesi interpretative; Maestranza e imprese specializzate; La composizione dei cementi decorativi; Tecniche di produzione; Stato di conservazione e durabilità; Riconoscimento e conservazione. Tavole a colori. Appendice documentaria. Bibliografia. Indice dei nomi. Indice dei luoghi. -
Il carro dei Musei Capitolini. Epos e mito nella società tardo antica
Il volume di Francesca Ghedini, che rientra nell'ambito delle indagini di carattere iconografico-iconologico, affronta compiutamente lo studio di un manufatto sino ad ora poco o per nulla indagato, il carro di bronzo dei Musei Capitolini: attraverso una metodica analisi figurativa della complessa decorazione del carro, supportata dall'attenta lettura delle fonti letterarie coeve, il libro delinea una lucida interpretazione del sistema iconografico che vi è sotteso. Con un linguaggio chiaro ed efficace l'autrice riesce a mostrare anche al lettore non specialista la grande forza comunicativa e di suggestione che le immagini possedevano nella cultura dell'epoca. -
Valori e disvalori simbolici delle monete. I trenta denari di Giuda
Che valore ha la moneta? È sempre un valore'? Al di là del mondo economico, vi sono certamente àmbiti meno frequentati dalla ricerca, in cui la moneta metallica presenta i suoi valori e disvalori: simbolico, rituale, magico, religioso, cerimoniale&Alcune monete possono essere privilegiate per gesti di carità o determinati pagamenti; altre possono essere rifiutate per altre ragioni: il ruolo sacro del metallo, e dei conii che lo trasformano in moneta, affiora più volte in queste pagine, in cui si possono individuare diversi fili conduttori che dall'antichità all'età moderna permettono di seguire le diverse direzioni del simbolico monetale', nonché delle diverse possibili interpretazioni che gli studiosi propongono. Questo volume raccoglie relazioni presentate nel corso dei due colloqui ""Valori e disvalori simbolici delle monete"""" e """"I Trenta denari di Giuda"""", organizzati nel 2005 e 2006 presso l'Università degli Studi di Milano, con alcuni nuovi altri contributi. Questi scritti invitano quanti studiano la moneta metallica con interessi diversi economisti, storici, numismatici - ad ampliare il campo di riflessione:la moneta è molto più invadente' di quanto molti possano credere"" -
La molitura ad acqua nel Lazio nei secoli III-XII. Dal controllo imperiale al patrocinio ecclesiastico
Il volume intende focalizzare la genesi, le tappe e gli sviluppi della molitura ad acqua a Roma e nelle campagne laziali dal III secolo, epoca cui risalgono le prime testimonianze archeologiche in nostro possesso, sino alla fine del XII secolo. Lo spoglio delle testimonianze archeologiche e delle fonti letterarie riguardanti il periodo compreso tra il III e l'VIII secolo e della documentazione notarile edita disponibile sino alla fine del XII consente di giungere ad un ""censimento"""" degli impianti molitori attestati nella regione per l'epoca esaminata e alla conseguente localizzazione topografica, quando possibile, degli stessi."" -
Altnoi. Il santuario altinate. Strutture del sacro a confronto e i luoghi di culto lungo la via Annia. Atti del Convegno (Venezia, 4-6 dicembre 2006)
Atti del V Convegno di Studi Altinati (Venezia, 4-6 dicembre 2006). Appuntamento congressuale dedicato alla presentazione degli scavi archeologici del santuario altinate. L'indagine ha riportato alla luce una sequenza temporale che prende l'avvio con il IX - X sec. a.C. e sembra concludersi tra il V ed il VI secolo d.C., interessando, pertanto, anche fasi cronologiche precedenti alla nascita e posteriori alla fine del santuario. -
Il Celio orientale. Contributi alla carta archeologica di Roma. Tavola VI settore H. Con carta archeologica. Con CD-ROM
Viene analizzata la topografia antica della zona orientale del Celio contenuta all'interno dei limiti del settore H della Tavola VI della Carta Archeologica di Roma. Un'area sempre ai margini della città, sia di quella antica sia, soprattutto, di quella medievale e moderna, ma ricca di ""storie"""", talora registrate anche dalle fonti letterarie antiche, che trovano un generoso polo di attrazione nell'area lateranense. Lo studio muove dall'analisi della geologia e della morfologia per giungere, attraverso la lettura della cartografia storica, alla ricostruzione della viabilità antica e agli adeguamenti avvenuti rispetto alle scelte iniziali. La ricerca trova un adeguato supporto cartografico di sintesi nella carta archeologica allegata presentata anche su CD. Un contributo, quindi, che va inteso come un tassello per un futuro quadro conoscitivo generale della topografia di Roma antica."" -
I colori dell'archeologia. La documentazione archeologica prima della fotografia a colori (1703-1948). Catalogo della mostra
Oggi siamo abituati a tirare fuori dalla tasca una minuscola macchina fotografica e a impossessarci in un attimo di un'immagine a colori, anche complessa e preziosa come un quadro antico esposto in un museo. A tal punto che spesso, anche per studiare, preferiamo osservare i dettagli di una fotografia digitale. Ma non è sempre stato così. Come erano documentate e illustrate sui libri le scoperte archeologiche prima dell'introduzione della fotografia a colori? E in particolare le scoperte di pitture antiche nelle quali il colore rappresentava un elemento fondamentale? La mostra cerca di raccontare, attraverso più di cento disegni e acquerelli conservati in diversi Archivi di Roma, la storia della formazione della documentazione dei ritrovamenti archeologici dell'Urbe nel tempo a partire dal 1703 fino al 1948. -
Olio e pesce in epoca romana. Produzione e commercio nelle regioni dell'altro Adriatico
Tra le risorse che in epoca romana portarono al fiorire delle regioni affacciate sull'alto Adriatico un posto rilevante fu senza dubbio occupato da un lato dalla lavorazione e dal commercio dei prodotto agricoli, dall'altro dallo sfruttamento di quanto metteva a disposizione un mare facilmente accessibile e sicuramente pescoso. Gli Atti del Convegno tenutosi nel 2007, a conclusione di un triennio di ricerche finanziate dall'Università di Padova, si propongono di fare il punto su due di tali aspetti economici, la produzione olearia e quella del pesce conservato o trasformato in salse, aspetti indagati secondo un percorso che, partendo dalla vocazione del territorio, ricostruita attraverso le fonti e i dati geografici, ha poi analizzato le testimonianze archeologiche relative alle diverse fasi produttive, testimonianze spesso di difficile lettura o di scarsa conservazione, anche per le vicende di un ambiente che ha subito profonde modificazioni per cause fisiche e antropiche. -
Ricerche sulla raffigurazione dell'Empireo. Arte, teologia e politica negli anni delle crisi conciliari
Tre artisti adottarono nel giro di circa quindici anni, in luoghi vicini e in relazione tra loro, Riofreddo, Subiaco e Roma, la medesima raffigurazione dell'Empireo costruita sulla struttura concentrica delle sfere celesti; iconografia antichissima nella genesi eppure giovane nella riformulazione in età romanica e gotica. Il volume, costituito da cinque capitoli indipendenti ma nello stesso tempo connessi tra loro, prende l'avvio dalle letture dei tre affreschi. -
Glandes perusinae. Revisione e aggiornamenti
Fra le varie classi di materiali che sono comprese nell'""instrumentum domesticum"""", quella delle ghiande missili iscritte ha quasi sempre avuto uno spazio marginale nell'ambito della letteratura scientifica specializzata, nonostante costituisca un prezioso strumento di indagine storica e antiquaria. Dopo il momento di gloria vissuto nella seconda metà dell'800, culminato con la pubblicazione del volume VI dell'""""Ephemeris Epigraphica"""" nel 1885 a firma di Karl Zangemeister, questi oggetti sono progressivamente scomparsi dall'orizzonte dell'antichistica, per riapparire, sporadicamente, solo a partire dagli anni '40 del secolo scorso. Il motivo di questo prolungato oblio va probabilmente ricercato, in larga misura, nei molti e continui casi di falsificazione di cui questi reperti sono stati vittima fin dalle prime scoperte. Già il Garrucci avvertiva infatti che: """"falsariorum fraus in nullo alio monumentorum genere magis effigendo se ac nostra aetate exercuit, quam in glandibus bellicis inscriptis"""". Le frodi, moltiplicatesi in maniera esponenziale in epoca moderna, hanno così finito per trasformare le ghiande missili in un qualcosa di sospetto o, quanto meno, da trattare con molta attenzione. Solo di recente stiamo assistendo ad un risveglio di interesse verso questi materiali, che ha portato alla pubblicazione di nuovi e importanti studi, nuovi rinvenimenti, collezioni private inedite, oppure alla revisione di gruppi già parzialmente o totalmente conosciuti."" -
Il porto di Narnia e il cantiere navale romano sul fiume Nera
Una delle questioni insolute per gli studiosi delle Guerre Puniche è relativa all'ubicazione dei cantieri navali adoperati dai Romani nel lungo conflitto contro Cartagine. Sebbene sia nota l'entità numerica della flotta, e si disponga di informazioni relative alle capacità degli scafi, non molto si sa invece rispetto alle reali fattezze di due modelli schierati sulle linee di battaglia (triremi e quinqueremi), complice la mancanza di ritrovamenti archeologici in grado di permettere speculazioni attendibili sulla materia. La recente individuazione di un'antica struttura cantieristica lungo il bacino del Tevere, a ridosso di quel fiume Nera che ne costituisce il maggiore affluente, apre tuttavia oggi il campo a nuovi orizzonti conoscitivi. -
Palatium. Il Palatino dalle origini all'impero
Tra le aree archeologiche centrali della città antica il Palatino occupa, come è noto, un posto dominante sia per la sua effettiva rilevanza storica, sia per il ruolo che occupa nell'ambito dell'immaginario collettivo, in quanto sede della fondazione romulea, delle residenze della nobiltà repubblicana, dei palazzi imperiali. Rimasto in gran parte libero, come il Foro, da costruzioni medievali e moderne in seguito allo spostamento verso il Campo Marzio del centro urbano, esso ha consentito scavi estensivi, che ne hanno riportato alla luce quasi tutta la superficie antica, anche se poi di questi scavi ben poco ha conosciuto una pubblicazione scientifica. Si tratta dunque di un'area ricchissima e potenzialmente quasi inesauribile per la conoscenza della storia e della cultura romana nell.arco di un millennio. Negli ultimi decenni l'attività di esplorazione e di scavo, determinata non solo da scopi scientifici, ma anche da motivi urgenti di salvaguardia, ha conosciuto un incremento senza precedenti: ne sono state coinvolte quasi tutte le zone della collina, ad opera di numerose istituzioni culturali, italiane e straniere. Altrettanto ricca è stata l'attività editoriale, che si è tradotta in una serie innumerevole di pubblicazioni scientifiche e divulgative. -
Corpus della pittura monumentale bizantina in Italia. Vol. 1: Umbria.
Il Corpus della pittura monumentale bizantina in Italia - la serie di cui si pubblica il primo volume dedicato all'Umbria - si inserisce in un programma europeo nato ad Atene nel 1982 sotto gli auspici dell'UNESCO: il Corpus Internationale de la peinture Mmnumentale byzantine. Obiettivo di questa impresa è quello di realizzare, per ciascuno dei territori coinvolti, una sistematica catalogazione scientifica di tutte le pitture murali e dei mosaici parietali che rientrano, direttamente o mediatamente, nell'orbita culturale di Bisanzio. Non solo, ma anche di fornire un capillare censimento delle opere esistenti e delle loro condizioni conservative, ai fini di una migliore tutela di un vasto patrimonio che, per la sua fragilità, appare spesso a rischio di sopravvivenza. Il volume sull'Umbria - il quarto delle serie internazionale, dopo quelli dedicati all'isola svedese di Gotland, all'isola greca di Citera e ai monasteri del Monte Athos - raccoglie le testimonianze pittoriche di una regione ""di passaggio"""", scelta per la sua unicità nella nostra penisola, e che custodisce tra il VI-VII secolo e la fine del XIII documenti importanti per differenti stagioni figurative."" -
Regia. Nuovi dati archeologici dagli appunti inediti di Giacomo Boni
Lo studio di Elisabetta Carnabuci, dedicato allo scavo condotto nel 1899 da Giacomo Boni alla Regia nel Foro Romano, si inquadra nell'ambito della proficua collaborazione istituita tra la cattedra di Topografia di Roma e dell'Italia Antica dell'università degli Studi di Roma ""la Sapienza"""" e la Soprintendenza Archeologica di Roma (ora Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma). Obiettivo di questo ampio e complesso programma di ricerca, avviato e diretto da Ferdinando Castagnoli, era l'edizione critica complessiva degli scavi condotti da Giacomo Boni nell'intera area forense, da attuare con una serie di tesi di laurea. Va ricordato che l'autrice ha già pubblicato la prima parte della sua tesi, ovvero la documentazione del Boni relativa all'indagine condotta nel 1904 nella zona dell'Arco di Augusto, edizione promossa dal compianto maestro Alessandro Stucchi nel 1991 (L'angolo Sud-Orientale del Foro Romano nel manoscritto inedito di Giacomo Boni, MemAccLinc, IX, I, 4. 1991, pp. 248-365). L'edizione della cartella di appunti sullo scavo della Regia."" -
Scritti in onore di Lucos Cozza. Ediz. italiana e inglese
Gli scritti di questo volume sono stati letti nella Giornata di Studi in onore di Lucos Cozza, tenutasi presso la British School at Rome nel marzo 2012. Alcuni dei contributi rinnovano il ricordo del grande archeologo esplicitamente, altri ne rievocano lo spirito attraverso il loro approccio o l'argomento. La varietà dei temi proposti riflette l'ampio raggio dei suoi interessi. Ordinati in senso cronologico, prendono l'avvio dal Lazio arcaico per approdare alle vedute ottocentesche di Carlo Labruzzi, comprendendo soggetti a lui cari come la pianta marmorea di Roma e le Mura Aureliane. Tra i saggi affiorano i Ricordi, alcuni dei quali spontaneamente offerti in occasione della Giornata alla BSR. Tutti questi testi, raccolti qui in suo onore, riportano alla mente le ultime parole del discorso che Cozza dedicò ai grandi di cui fu allievo: ""Mi vedo mescolato ai miei maestri e confuso con loro, diventato anch'io un oggetto degno di analisi e ciò mi appaga."""""" -
Sulle orme di Eracle
L'Herakles greco, l'Hercle etrusco, l'Ercole italico e quello romano hanno offerto al mondo intero testimonianze preziose di un patrimonio mitologico e artistico che ha continuato a stimolare la creatività di scultori e pittori più vicini al nostro tempo. -
Ricerche sui villaggi nel Lazio dall'età imperiale alla tarda antichità
Il cosiddetto insediamento paganico-vicano costituisce notoriamente una realtà variegata e multiforme, presentante problematiche assai complesse, che assume peculiarità diverse nelle varie epoche e sulla quale non vi è ad oggi molta chiarezza. Non si può infatti ancora parlare di una ""archeologia del villaggio"""" sviluppata, Il presente lavoro si propone di ovviare in parte a tale carenza per quanto attiene al territorio laziale, concentrando l'attenzione sui siti attestati nell'età più matura della romanità, quale l'epoca del Principato, seguendone quando possibile gli esiti nella tarda antichità. Un esame sistematico delle fonti epigrafiche e lo spoglio dei resoconti di indagini archeologiche ed attività di ricognizione condotte sul territorio in esame hanno permesso di enucleare una serie di insediamenti nei quali la densità e la qualità delle strutture fa riconoscere gli stessi, alla luce delle evidenze archeologiche, quali aggregazioni rurali e non semplici ville, fattorie o stazioni viarie."" -
Sulle rive dell'Acheronte. Vol. 1: (Egitto, vicino Oriente antico, area storico-comparativa).
Il libro raccoglie gli Atti del II Incontro sulle Religioni del Mediterraneo Antico promosso dal Museo delle Religioni ""Raffaele Pettazzoni"""" e dedicato al tema del post mortem. L'iniziativa, denominata """"Sulle Rive dell'Acheronte. Costruzione e Percezione della Sfera del Post Mortem nel Mediterraneo Antico"""", si è svolta da martedì 12 a sabato 16 giugno 2012 a Velletri (Roma). Oggetto e fine del convegno è stato l'approfondimento, da un punto di vista interdisciplinare, delle metodologie di indagine atte ad analizzare i meccanismi di costruzione culturale di quanto attiene alla sfera del post mortem. Per questo, gli interventi si sono soffermati sulle tematiche connesse a quanto possiamo definire convenzionalmente come """"anima"""" e """"Aldilà"""", sulle caratteristiche degli esseri extra-umani e delle divinità collegate a questa sfera, così come sui rituali funebri, ponendo in evidenza, tramite l'analisi di singoli casi di studio, l'approccio euristico e i metodi di analisi, usuali o di carattere innovativo, verificandone criticamente l'efficacia in un confronto diretto con il materiale documentario."" -
La villa di Ossaia. Il territorio di Cortona in età romana. Ediz. italiana e inglese
Il progetto ventennale di scavo condotto dalla University of Alberta (Canada) e dell'Università di Perugia, in parallelo con lo studio dei dati dal territorio, ha portato alla luce alcuni settori principali di una imponente villa di età tardo-repubblicana/augustea, che si sviluppava su di una fronte di oltre 200 metri su di un ampio terrazzo a comando della bassa Valdichiana. L'indagine sistematica ha permesso di documentare in dettaglio la pianta del settore residenziale e le successive trasformazioni in età imperiale del complesso, entrato a far parte del fiscus imperiale. Di notevole rilievo è la documentazione sulla decorazione degli interni, in particolare il gruppo cospicuo di terrecotte architettoniche del tipo Campana di manifattura urbana ed una serie di mosaici con elegante decorazione geometrica in bianco-nero della piena età augustea, che si collocano all'interno di contesti ben documentati. La Parte II del volume include discussioni dettagliate sulle varie classi di materiali. Di particolare rilievo sono il capitolo sulle classi ceramiche, quello sul gruppo di laminette bronzee con ritratti imperiali di III secolo e quello sulla documentazione epigrafica recuperata. -
Ex pluribus unum. Studi in onore dui Giulia Sfameni Gasparro
Il volume è un omaggio a Giulia Sfameni Gasparro, illustre studiosa, eminente rappresentante in Italia e all'estero della scuola italiana di Storia delle Religioni. Un dono corale che studiosi di diverse ed eterogenee impostazioni metodologiche, uniti in comune afflato di stima e amicizia, vogliono offrire con contributi significativi e originali di Filologia, Storia antica, Storia delle religioni, Storia del Cristianesimo. Le tematiche spaziano dalle religioni del Vicino Oriente antico alla Grecia arcaica, all'età ellenistico-romana, al cristianesimo, allo gnosticismo, al manicheismo, all'ermetismo oltre che a questioni di tipologia e metodologia e sono opera di eminenti studiosi italiani e stranieri. Il volume presenta altresì la bibliografia completa della studiosa e si conclude con la presentazione di un lavoro inedito di U. Bianchi, nell'ultimo saggio di N. Spineto. Un'opera preziosa per la ricchezza e la specificità dei contributi, e per il panorama inedito offerto dall'insieme degli studiosi presenti.