Sfoglia il Catalogo feltrinelli026
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 5761-5780 di 10000 Articoli:
-
Fisiologia dell'immagine. Il pensiero di Cesare Zavattini
Il nome di Zavattini è legato soprattutto alla stagione epica del dopoguerra e rischia di essere inchiodato per sempre alla ""croce"""" del neorealismo. Si tende a dimenticare che egli ha attraversato un intero secolo, il '900, e tutte le sue cicliche ondate di modernità, giocando costantemente la carta della sperimentazione. Dagli anni '20 fino agli anni '80 ha lavorato senza tregua in una prospettiva multimediale, dimostrando una straordinaria sensibilità nel cogliere i germi del nuovo e i segni del cambiamento antropologico ed estetico provocato dalla rapida crescita e diffusione delle tecnologie. Questo libro tenta di ricostruire le trame del suo pensiero sul cinema e i media. La scommessa è di far dialogare Zavattini con alcuni tra i maggiori teorici del cinema e artisti del secolo scorso, allo scopo di mettere in luce la problematicità e la forza concettuale delle sue riflessioni, troppo spesso considerate come semplice prolungamento utopico della sua pratica creativa. Zavattini non è stato solo un poeta della teoria, ma un teorico della poesia; ha impresso al proprio fare artistico una continua piega riflessiva e al proprio discorso teorico una carica immaginativa. Per questo le sue parole e i suoi gesti possiedono ancora la capacità di innervarsi nel tessuto della contemporaneità."" -
Vittorio De Sica. Ladri di biciclette
Al momento della sua uscita, ""Ladri di biciclette"""" riscosse ampi consensi nel mondo intellettuale: in un'intervista, Pavese definì De Sica il più grande narratore italiano contemporaneo. Il film ebbe pure un discreto successo di pubblico, ma incontrò una fiera opposizione da parte dell'opinione pubblica conservatrice, che tacciò il soggetto di venature """"comunistoidi"""", e individuò nel film la presenza di elementi giudicati immorali. All'estero fu subito accolto come un capolavoro, e nel 1949 ottenne l'Academy Award per il miglior film straniero."" -
Stanley Kubric. Rapina a mano armata. Ediz. illustrata
Quando esce nelle sale americane, distribuito come un b-movie qualsiasi, sono in pochi a degnare d'attenzione ""Rapina a mano armata"""", e sui """"Cahiers du cinéma"""" Jean-Luc Godard liquida il film come un'imitazione di """"Giungla d'asfalto"""". Eppure il terzo film di Stanley Kubrick è molto di più. Innanzitutto, è un labirinto dalla raffinata struttura temporale, che influenzerà cineasti come Quentin Tarantino. È un meccanismo narrativo a orologeria minato da occulte, paradossali aporie, disseminate proprio da chi (il narratore) dovrebbe chiarirle. È un film di genere che però del genere conserva solo la pelle, perché Kubrick ne smonta convenzioni e meccanismi come farà in futuro con il film di guerra, la science fiction e l'horror. La struttura noir di """"Rapina a mano armata"""" è un'incubatrice in cui trovano già posto i temi portanti dell'universo kubrickiano, a partire dalla lotta dei protagonisti contro un mondo estraneo e ostile, che rifugge dalla razionalità e dalla logica. E lo sguardo incredulo e instupidito di Sterling Hayden di fronte allo scacco finale è lo sguardo dell'uomo kubrickiano, sconfitto dai meccanismi che ha creato e che si illudeva di poter dominare."" -
Martin Scorsese. Taxi Driver
Taxi Driver è un nodo imprescindibile di forme e temi nell'opera di Scorsese. È un film rischioso, ambiguo, contraddittorio, che con l'imprevedibile evoluzione del suo intreccio e il suo finale sconcertante sfida non solo ogni interpretazione lineare, ma mette a dura prova le reazioni emotive dello spettatore. Secondo Francois Truffaut pochi film hanno suscitato più vocazioni al cinema di ""La regola del gioco"""" di Renoir. È possibile che, per chi è nato tra il 1960 e il 1970, lo stesso si possa dire di Taxi Driver."" -
Jean Renoir. La regola del gioco
«""La regola del gioco"""", dopo essere stato un film maledetto, è diventato un classico. È un film pessimista, ma il mistero, il paradosso, risiede nel fatto che ogni visione tonifica. Sono forse la comicità, l'ironia, la crudeltà, l'umanità del film che agiscono? O forse la forza bruta delle immagini e dei suoni?» (Francis Vanoye)."" -
Dal letterario al filmico. Sistema del racconto
Ci sono mille modi di racconatre. Un racconto passa attraverso quella istanza testuale che è il narratore, un altro sembra al contario distillato da colui che l'ha composto, l'autore. Controcorrente rispetto all'ortodossia narratologica in materia, il sistema del racconto su cui si fonda quest'opera pone, indifferentemente dai casi, un'istanza intermedia, il narrator, situata tra l'autore e il suo testo narrativo, che sarebbe fondamentalmente responsabile della comunicazione narrativa. Gaudreault analizza in questo suo saggio le pratiche narrative del romanziere, del drammaturgo e del cineasta, nella prospettiva di una «narratologia dell'espressione», allo scopo di gettare nuova luce sui principi essenziali del racconto. Una rilettura della «Repubblica» di Platone e un riesame «casi» divenuti classici della narratologia permettono di definire i due modi fondamentali della comunicazione narrativa: la narrazione e la mostrazione. -
Jean-Luc Godard. Fino all'ultimo respiro
Fino all'ultimo respiro è uno di quei film in grado di offrire nuovi stimoli a ogni visione. Jacopo Chessa sottilinea quindi che quest'opera di Godard è l'unico film in grado di mettere d'accordo i detrattori e gli ammiratori dell'autore francese. -
Conversazioni con Castaneda. I segreti della via del guerriero
Graciela Corbalán, studiosa di misticismo contemporaneo, affronta in questa intervista all'antropologo Castaneda questioni e passaggi fondamentali del suo pensiero e della sua ricerca spirituale. -
Fare un film. Dall'idea iniziale all'uscita nei cinema
Amare il cinema significa per molti imparare a smontare un meccanismo narrativo, ad apprezzare la composizione di una sequenza, ad analizzare i significati di un'immagine. Raramente si studia il modo in cui i film vengono concretamente prodotti. -
Dietro la cinepresa. Dieci conversazioni sui mestieri del cinema
Molti fra i giovani che si accostano al cinema, seguendo i corsi universitari o facendo i volontari sul set, nutrono la speranza o l'ambizione di fare il regista, il mestiere sicuramente più affascinante e creativo. In realtà sono numerose (e tutte interessanti) le professioni che concorrono alla realizzazione di un filmato, In questo volume, in una nuova edizione aggiornata, dieci esperti raccontano nella maniera meno ""accademica"""" e più """"pratica"""" possibile il proprio mestiere (di direttore della fotografia, di operatore Steadicam e assistente operatore, di produttore, di sceneggiatore, di macchinista e capomacchinista, di responsabile della pubblicità e del set), offrendo al lettore un accesso privilegiato a un mondo spesso guardato solo da lontano."" -
La luna, i falò. Il cinema di Fredi M. Murer
Il volume è edito in occasione della diciottesima edizione del trieste Film Festival a corredo dell'omonima rassegna cinematografica curata da Paolo Vecchi. -
L'idea documentaria. Altri sguardi dal cinema italiano
Attraverso interventi di autori, critici, operatori culturali il testo esplora l'orizzonte documentario del cinema italiano, evidenziandone le potenzialità formali e i paradossi produttivi. Al di là di rassicuranti etimologie pseudoscientifiche, l'idea documentaria costituisce oggi una delle esperienze creative più interessanti per la riflessione sulle nuove forme cinematografiche. Eppure, nonostante risulti luogo di ricerca e di espressione, di impegno e di testimonianza, continua a brillare quale magnifica assenza dai circuiti distributivi e dall'immaginario dello spettatore. Dopo il ""cinecidio"""" degli anni '80, mentre la grancassa di """"realtà televisive"""" completava la riduzione antropologica del cittadino italiano, il documentario ha rischiato l'estinzione: oggi la situazione sta lentamente cambiando ma mancano ancora referenti istituzionali capaci di promuovere adeguate politiche culturali. Nonostante tutto una domanda si impone: l'idea documentaria sta forse diventando luogo privilegiato per una più vasta riflessione estetica sul cinema italiano?"" -
John Ford. Sfida infernale
Attraverso la fantasia cinematografica di John Ford rivive l'epica sfida all'OK Corral. Come in un diario leggendario si dipanano gli incontri tra personaggi quotidiani e miti ormai divenuti patrimonio comune. Il ritmo da sinfonia costruito dal regista in ""Sfida infernale"""" rende sublime una vita da ultima frontiera, ancora disperata e violenta. Il testo di Francesco Ballo indaga i modi e i metodi della messa in scena fordiana, il suo montaggio classico, la direzione degli attori: elementi che rendono """"Sfida infernale"""" un capitolo unico nella filmografia di Ford e in quella del cinema in generale."" -
Evviva! Ci arrendiamo. La dolce resa dell'Europa di fronte all'Islam
La riflessione di Henryk Broder prende spunto dal caso delle vignette su Maometto pubblicate dal giornale danese ""Jyllands-Posten"""", che in Europa hanno scatenato dibattiti sulla libertà di stampa e nel mondo arabo violente proteste, assurde richieste e qualche falò di bandiere danesi. Il risultato è un impietoso giudizio sulla società europea contemporanea, ormai ridotta a una """"manica di conigli"""", così profondamente istupidita dalle proprie chiacchiere sul multiculturalismo e sulla tolleranza, da armare la mano di chi non vede l'ora di spararle. Non si tratta di distinguere tra cristiani e musulmani, musulmani e islamisti, moderati e fondamentalisti, satira e insulti. Si tratta della nostra incapacità di difenderci, di difendere la nostra civiltà e le nostre conquiste. Nel caso delle vignette danesi era in gioco la libertà di ridere di Dio e dei suoi profeti; forse solo una piccola conquista della modernità, ma che cosa succederebbe se ne venissimo privati? E dopo di essa, che cosa cederemo? Forse è persino troppo tardi per chiedercelo, forse abbiamo già permesso ad altri di toglierci quella e altro. E le conseguenze di questa capitolazione culturale saranno gravi, ma purtroppo non imprevedibili. Aveva ragione quel bizzarro danese fondatore di un partito politico il quale, per far risparmiare allo Stato gli inutili finanziamenti alla difesa, aveva pensato di comprare una segreteria telefonica e incidere un semplice messaggio nella lingua dell'invasore: """"Ci siamo arresi""""."" -
Il nuovo anticristianesimo
Utilizzando la forma del libro-intervista, Rémond affronta la questione dell'anticristianesimo, analizzando gli argomenti che i detrattori del cristianesimo utilizzano, cercando di capire perché questi si focalizzano soprattutto sulla libertà dei costumi; l'autore tenta di capire poi perché l'Europa sembra aver rinunciato a riconoscere le proprie radici cristiane. -
La sfida della bioetica. La vita, la libertà e la difesa della dignità umana
Quali conseguenze comporta considerare la vita umana embrionale come materiale grezzo da ""usare""""? Che cosa accade se non riconosciamo la linea di demarcazione fra procreazione e produzione? Quali sono i limiti oltre i quali non deve spingersi il nostro tentativo di migliorare la condizione umana? Vogliamo davvero il """"nuovo mondo"""" e il """"nuovo uomo"""" che le scienze e la tecnologia possono creare? In una serie di riflessioni sulle più moderne sfide che provengono dalla medicina e dalla biologia e sulle implicazioni di carattere etico e giuridico che ne derivano (vendita di organi, rapporti interpersonali fra genitori e figli geneticamente modificati o addirittura donati), Leon Kass - a capo dal 2001 al 2005 del President's Council on Bioethics - analizza e valuta il tentativo di oltrepassare i naturali confini che sono stati assegnati all'uomo e di trasformare il suo corpo in uno strumento che risponde soltanto alla nostra volontà e ai nostri desideri. Siamo consapevoli degli abissi in cui uno scientismo lanciato in una corsa senza freni e scrupoli rischia di precipitarci?"" -
«Il segno di Venere». Un film di Dino Risi. Quando il neorealismo si trasforma in commedia. Ediz. illustrata
Il libro riunisce i saggi di alcuni tra i più autorevoli studiosi italiani di cinema, interviste e materiali d'archivio di grande interesse. Il film che dà il titolo al volume riunì alcuni tra i più bei nomi della cinematografia italiana, da Sordi a De Sica, da Franca Valeri a Peppino De Filippo. -
Fritz Lang. Metropolis
Della grande stagione del cinema muto ""Metropolis"""" è forse il film più famoso, l'unico che è diventato parte integrante dell'immaginario collettivo. Accolto con giudizi contrastanti, è un film complesso e misterioso su cui pesa ancora l'ammirazione particolare di due spettatori d'eccezione, Hitler e Goebbels. Grande scenario del mondo tecnologico e della civiltà industriale, Metropolis è anche un discorso sul doppio e sui simulacri, sulla magia e sull'esoterismo, sull'Apocalisse e sul male. Ed è allo stesso tempo un'esperienza tecnica e formale di grande raffinatezza che intreccia il gigantismo spaziale con la più difficile sperimentazione visiva, la comunicazione intellettuale con il pathos dello sguardo. Paolo Bertetto elabora un'interpretazione caratterizzata dalla voglia di sondare e dalla capacità di scoprire i segreti di """"Metropolis"""", analizzando i caratteri e la qualità della messa in scena di Lang, la cui regia è stata definita da Truffaut """"assolutamente inesorabile""""."" -
Introduzione alla sceneggiatura
Il volume analizza la forma-sceneggiatura, inquadrandone caratteristiche tipologiche, struttura, problemi, tecniche di scrittura. Il lavoro dello sceneggiatore è scomposto nei suoi elementi essenziali, discussi uno a uno. Nuova edizione per questo volume apparso per la prima volta in Italia nel 1977. -
John Ford. Sentieri selvaggi. Ediz. illustrata
Attraverso il personaggio di Ethan Edwards - un soldato sudista che rientra a casa dopo la dolorosa esperienza della Guerra Civile - John Ford narra la storia dell'""eroe americano"""", coraggioso, solitario e intransigente. Ford realizza un western complesso, a suo modo misterioso, in un ambiente che ricorda la tragedia antica e in cui risuonano i mille significati del mito del West e insieme gli archetipi culturali americani: il rapporto tra le legge e l'etica, la necessità della violenza, la libertà dell'individuo sacrificata alle esigenze della collettività, il confronto tra l'adolescenza e l'età adulta, il viaggio e la scoperta dell'altro, il rapporto con una natura aperta e selvaggia.""