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Severino e Matte Blanco
"Pagine, queste di Gabriele Pulli, di grande spessore filosofico-culturale. E sostanziosamente originali. Intendono approfondire la relazione tra la psicoanalisi e il pensiero di Parmenide attraverso la comprensione del rapporto tra i miei scritti e quelli di Ignacio Matte Blanco. Il più celebre dei quali, """"L'inconscio come insiemi infiniti. Saggio sulla bi-logica"""" (1975; trad. it. Einaudi, 1981), è anche il primo dove nel modo più consapevole egli mette a tema il rapporto tra la psicoanalisi e Parmenide. «È singolare - scrive - che sia stata proprio la psicoanalisi ad aver contribuito a una rivalutazione delle concezioni apparentemente fantastiche ed altamente metafisiche di Parmenide». Il tratto che rende possibile questa """"rivalutazione"""" è la tesi di Freud dell'""""atemporalità"""" dell'inconscio: stando al di fuori del tempo, l'inconscio è eterno, come l'Essere di Parmenide. E se Matte Blanco trova nella matematica di Cantor un alleato, va aggiunto che nella fisica moderna (Einstein in testa) egli avrebbe potuto trovare altri grandi """"alleati"""". Ma il problema decisivo è il senso e la consistenza della """"rivalutazione"""". Problema che Pulli ha ben presente anche in questo suo libro, dove egli intende approfondire l'indagine da lui avviata nello scritto """"Freud e Severino"""" (Moretti&Vitali, 2009)."""" (Dalla Prefazione di Emanuele Severino)" -
La bambina
La Bambina è chiusa in una soffitta. Il Padre, che l’ha cresciuta tenendola separata dal mondo, è sparito. Della Madre, mai conosciuta, resta solo una fotografia. Costretta a scappare, uscirà di casa per la prima volta, scoprendosi dotata di poteri misteriosi che solo una vecchia zingara, la Nonna, l’aiuterà a comprendere e controllare. Le insegnerà cos’è la Gran Voce che tutto muove e il Gran Sibilo che tutto spaventa. La metterà in guardia dalle terribili Gemelle che la vogliono morta, ma soprattutto la inviterà ad andare incontro al suo destino, che passa anche dal folgorante incontro con il giovane Gabriel. Solo allora la Bambina potrà scoprire la verità e trovare il suo vero nome. Romanzo di formazione, racconto fantasy, storia d’amore, questo libro è difficilmente catalogabile e attraversa i generi con una leggerezza poetica rara. La Bambina chiede al lettore, giovane o adulto che sia, di giocare con lei. Ed è difficile resistere all’invito. -
Come dire dell'amore
"Queste di Nadia Scappini appartengono al tipo di poesie che accadono a ogni lettura. È adesso che noi vediamo ciò che l'autrice vede e, soprattutto, partecipiamo al suo dialogo ininterrotto con le persone vive e morte (fratello, marito, genitori, amici, poeti) stando essenzialmente nel cuore delle relazioni - relazione la poesia stessa. Sembra infatti che Nadia abbia scoperto il segreto del mondo, ma ogni volta ricomincia dalla stessa scoperta: ogni suo testo è scritto come se fosse evocato, imponendosi inatteso alla mente. A quel punto non resta che farlo scendere sulla pagina, sull'onda della musica, in questo libro accuratamente scandita, che di continuo lo accompagna. Così, piano piano, lo sguardo si mette a posto, le parole vengono pronunciate per i giusti destinatari e la poesia collabora a un'idea di risarcimento delle ferite e del passato, a una sorta di 'redenzione', perché 'bisogna pur cominciare a riparare le parole'."""" (Gianfranco Lauretano). Postfazione di Giancarlo Pontiggia." -
Atque. Critica del vissuto
"A partire dal fatto che «atque» rivolge la propria attenzione verso la psicoterapia ponendola in stretto rapporto con i contributi delle discipline scientifiche e la riflessione contemporanea, questo fascicolo intende criticare l'idea di """"vissuto"""" come accesso privilegiato alla mente e, confutando le nozioni di io e di soggettività che tale idea veicola, intende altresì evidenziare come l'individuo sia fondamentalmente un teatro di processi oggettivi, dove i relativi significati vengono costituiti in modo congiunto dai partecipanti nel corso dei progetti che concretamente accadono all'interno dei sistemi delle norme collettive. Con questa critica si vuole non già negare gli enti o gli stati mentali bensì far uscire dalla sterile separatezza in cui finirebbero col trovarsi: lo spiegare e il comprendere, il quantitativo e il qualitativo, la natura e la cultura, i fatti e i valori, ma anche l'esteriore e l'interiore, il tempo esteriore e quello interiore, la superficie e il profondo, l'ordinamento oggettivo e quello soggettivo del passato. E facendo decadere tali distinzioni solo apparentemente alternative, si vuole per l'appunto mostrare il loro vivo coinvolgimento e la loro reciproca (co)determinazione, come accade quando le cose si danno a vedere da un punto di vista sistemico. Allontanandoci criticamente dalla separazione tra scienze della natura e scienze dello spirito, e dal contesto coscienzialistico della fenomenologia di Husserl, intendiamo affrontare una serie di questioni che nella vita collettiva, nella vita privata e in quella """"cura parlata"""" che è il trattamento psicoanalitico e più in generale psicoterapeutico, sono tra loro intrecciate, per esempio: la storia, la memoria, l'esperienza e il linguaggio."""" (Fabrizio Desideri e Paolo Francesco Pieri)" -
Amarsi. Amore ama ancora Psiche?
Oggi la coppia non ha più la funzione di fare figli che possano ""dare una mano"""" in famiglia; né d'altra parte garantisce loro il diritto di ricevere affetto, educazione e cure da entrambi i genitori. Coniugalità e genitorialità sono state messe a dura prova da incomprensioni, rancori, tragedie familiari che spesso sfociano in separazioni e divorzi. Inoltre la coppia non può più essere considerata come il luogo ove si sdogana la sessualità. Il mondo degli ideali è finito. Possiamo sentirne la mancanza, ma questa è la realtà. In assenza dei vecchi valori, è nato un nuovo asse valoriale. Nella società attuale tutto diventa merce da scambiare, a tutto si può dare un prezzo. E così vi è ancora posto per un sentimento """"vero"""" o anch'esso è diventato merce di scambio? La coppia è morta? Per capirne il destino l'autore si è posto alcune domande. Ogni interrogativo è diventato poi un capitolo di questo libro. Un libro che invita il lettore a pensare: «C'è solo una legge d'amore per la coppia, la gratuità»."" -
La sfida dei figli adottivi. Aspettative, desideri e realtà
Il desiderio di avere figli è un fatto naturale che in genere affiora a un certo punto della vita. La possibilità di evitare che avvenga prima rispetto ai propri programmi di vita induce molte coppie ad aspettare, a soddisfare prima i bisogni individuali, per pensare poi ad avere un figlio e dare vita a un nuovo inizio. Può aprirsi allora la possibilità dell'adozione. Il percorso, inizialmente entusiasmante, si rivela presto tortuoso e denso di ansie, dubbi e incognite. La condizione di base dei bambini e degli adolescenti adottati è infatti sovente caratterizzata da ansia. I disturbi connessi con i legami affettivi sono solitamente amplificati dalle precedenti esperienze familiari o, come spesso avviene, dal cambiamento di affido, così che si sviluppano ansia da separazione e paura della perdita. Ai genitori può succedere di fallire nei loro sforzi per compensare le esperienze negative degli adottati. Il desiderio, spesso onirico, di avere un bambino può anche voler compensare in modo illusorio i deficit infantili di chi vuol divenire genitore. Il risultato che può verificarsi è la delusione, che scatena l'impotenza, la disperazione e stati d'animo depressivi, i quali, quasi inevitabilmente, trovano la loro valvola in fantasie di separazione. Christiane Lutz, autrice e psicoanalista infantile tedesca, con questo libro ci guida alla ricerca delle strategie da mettere in campo nei vari momenti che accompagnano la vita del bambino, e poi del giovane, dall'asilo alle scuole superiori. I genitori possono accompagnare i ""nuovi figli"""", spesso provenienti da culture e mondi distanti, ricorrendo a comportamenti non stereotipati e capaci di ricomporre, anche creativamente, gli immancabili conflitti sorti spesso da condizioni imprevedibili perché generate da culture diverse, da storie individuali, o da traumi prenatali o infantili. Un libro, quasi un manuale, per genitori, educatori, psicologi e psicoterapeuti."" -
Odissei senza nòstos. Mappe per interrogare l'opera letteraria
«Ho sempre detto ai miei allievi, fino all'estenuazione, che la poesia, di qualsivoglia cosa parli e in qualsiasi tempo sia stata scritta, è sempre contemporanea. Perché parla ogni volta di te, di te adesso e del tuo mondo. Il punto è saperla leggere e ascoltare. Questa è quasi una banalità, lo ammetto, ma l'affermarla mi ha sempre permesso di sottolineare un aspetto importante per far capire la funzione civile dell'opera letteraria: la risposta del lettore, la sua assunzione di responsabilità, la sua presa di posizione. La poesia, quella vera, in versi o in prosa che sia, ci costringe ogni volta a un'interrogazione sul senso e sul valore della tua vita, della storia che ti tocca in sorte di attraversare, dello stato della civiltà umana nel pianeta, in cui il tuo tempo si colloca. E la domanda fondamentale che sempre ti fa è: che responsabilità ti assumi tu, lettore, a riguardo della condizione umana, oggi? La poesia è esigente: bisogna accettarne la sfida e l'interrogazione, bisogna provare a rispondere» (dall'introduzione). Che cosa cantano di così irresistibile ed esiziale le Sirene nell'Odissea? Chi è davvero la Matelda di cui s'innamora Dante nel Paradiso Terrestre della sua Commedia? Perché poeti e scrittori inseguono l'inesprimibile nella loro scrittura? Che rapporto c'è fra il racconto della Resistenza o di Auschwitz e le derive dell'epoca contemporanea? Qual è la relazione fra poesia e conoscenza? Cos'è la funzione di civiltà che la parola del poeta e dello scrittore esercita nella storia e nella società? Quanto conta la presa di posizione del lettore sull'opera? Perché insegnare a leggere poesia e racconto, soprattutto oggi? Attraverso un'indagine di taglio sia critico che antropologico e con una lingua che mantiene i ritmi e l'accessibilità del parlato, l'autore costruisce mappe e ipotesi di percorso per attraversare e comprendere l'opera di grandi scrittori classici, da Omero a Dante, e contemporanei, da Levi a Meneghello. E per cercare risposte a quelle domande. -
Oltrerosa. Ediz. illustrata
Oltrerosa è un viaggio iniziatico per immagini, dentro un mutus liber, un percorso psichedelico, sapienziale ed esoterico, contemporaneo e arcaico al contempo. È una Hipnerotomachia attuale, un processo di liberazione dentro e oltre le questioni di genere. Tra il groviglio della libido e i bagliori sublimi prende vita una nuova consapevolezza. La passionalità non controllabile è resa dalla protagonista con disegni infantili. Sfogliando le pagine del libro si è testimoni di metamorfosi, di graduali distacchi dal corpo, di balzi della coscienza, di ritorni all’origine. L’anima oltregenere è ancora imprigionata in un corpo sessuato? Oltrerosa è un viaggio volto al discioglimento del confine dualista tra corpo e mente? A prescindere dalle interpretazioni, il percorso iniziatico appare come un’affascinante sequenza di proposte figurali e di neologismi iconologici, dall’imprevedibile lessico simbolico, un eterogeneo viaggio asimmetrico nella ricerca continua, per evocare qualcos’altro attraverso metalinguaggi. -
Nuovi quaderni di Eduardo Descondo. La Compagnia del Mitra
Eduardo Descondo ha scelto per noi una nuova raccolta di Quaderni di Appunti. Li ha estratti dalla grande scatola verde che staziona impavida sul suo tavolo di lavoro, e che contiene le memorie delle avventure (e disavventure) della Compagnia del Mitra ai corsi frequentati presso il piuttosto fantomatico Istituto Pesaventa. Avremo così modo di addentrarci, in particolare, nel labirinto dei materiali da lui diligentemente annotati al corso Sul buon uso della solitudine e alla conferenza Se cercate l'anima la trovate in giardino. Anche in questo secondo volume faranno da cornice narrativa ai testi i resoconti delle chiacchierate piuttosto surreali e stravaganti di Eduardo Descondo e dei suoi tre amici Carlos Albasuelo, Marcelo Malavista e Lumir Medana al loro solito tavolino del caffè Mitra. Completa la raccolta lo ""scritto improbabile"""" di Carlos Albasuelo, una manciata delle sue curiose Canzoni di gioventù che pur senza alcuna pretesa consapevole di poter passare alla storia, costituiscono tuttavia un ulteriore elemento per entrare nello spirito di quell'eccentrico sodalizio che è la Compagnia del Mitra."" -
Nido di mare
«""Nido di mare"""" è attraversato da un'inquieta, profonda mobilità, qual è quella del mare, una presenza che domina l'intero libro; una mobilità che agisce fra spleen stellare e, al contempo, come discesa vertiginosa nell'animo stesso dell'autrice, e i cui poli, continuamente oscillanti fra di loro, sono in sostanza costituiti dalla Memoria e dall'Immaginazione. Un viaggiare che trova proprio nella sua itinerante mobilità la sua raison d'étre. Molte, di fatto, le immagini emblematiche: a cominciare dall'acqua (ora ipnotica, ora densa di presagi), per arrivare fino all'angoscia del tempo ch'è mitico e mistico insieme. Patrizia Villani è alla ricerca di questo centro genetico che solo la parola poetica è forse in grado di fissare, ben consapevole che esso è insieme punto di arrivo e di ripartenza: senso profondo di rinascita e di catarsi (significativa, in tal senso, l'immagine metaforica della città veliero). L'acqua del mare diventa così, nel suo moto incessante, aspirazione a un'esistenza autre che, """"sola e riparata"""", sappia fronteggiare quel désir fiammante quanto ostinatamente presente, pur tra scorie e scorze del volatile Presente. Il tutto servito da una lingua secca, fratta, ma anche flessuosissima, di forte presa visionaria, alla Coleridge, o, per riportarla a qualche nostro scrittore del secondo Novecento, alla Raffaello Brignetti (penso a libri indimenticabili come """"Il gabbiano azzurro"""" e """"La spiaggia d'oro"""") o anche a certe movenze imprevedibili che si ritrovano nella poesia di Cattafi, un poeta qui presente intertestualmente. Da qui la """"risacca"""" dei ricordi (in primis quello paterno), la nostalgia di tempi più felici nel fluire di realtà personalmente esperite e realtà intrasognate, fra esperienze realmente vissute e altre rivissute per via fantastica. La disamina insomma, su quanto si è perduto e su quanto - rivivendolo con la scrittura - viene proustianamente ricreato. """"Nido di mare"""" è libro denso, ambizioso e assiale nell'opus della Villani, abbagliante per la ricchezza di riferimenti e di """"ritrovamenti"""", tendenti all'aspirazione estrema di una sorta di armonia universale, per la quale anche un singolo """"granello"""" può colmare l'anima del mondo, pur nella sua eterna, inquieta caducità, quell'evanidum gaudium di senechiana memoria.» (Luigi Fontanella)"" -
Attraverso oltre. Della conoscenza, della solidarietà, dell'azione
La conoscenza non coincide con la padronanza filosofica e scientifica del pensiero, o l'accumulo di informazioni corrette intorno alla vita, ma con la stabilizzazione di livelli di coscienza illuminati, attraverso una costante disciplina e apertura interiore. Noi Occidentali dobbiamo rivolgere lo sguardo ai Misteri Eleusini, alle iniziazioni orfiche, e a quei pensatori che Platone definiva sophoí, ovvero Sapienti, e che hanno nome Eraclito, Empedocle, Parmenide, Pitagora, ma anche ai grandi maestri della conoscenza tragica (""patendo conocere""""), Eschilo, Sofocle, Euripide, per non citare che i maggiori tra i Greci. Guardare alle radici della nostra cultura significa anche guardare alla Sapienza d'Oriente, perché anche di essa (oltre che dello sciamanesimo iperboreo e della spiritualità egiziana, persiana e mesopotamica) era pervasa la Sapienza di Pitagora, Eraclito, Parmenide, Empedocle, Democrito e Platone. Di questa connessione originaria tra Occidente, in particolare la nostra Magna Grecia, e Oriente, a cui Angelo Tonelli ha dedicato trenta anni di ricerche e di cui ha già fornito ampie documentazioni, viene qui presentata, in anteprima assoluta, una testimonianza archeologica di inconfutabile evidenza: la fotografia del ritratto del """"Mongolo di Taranto"""", raffigurato in una ceramica protolucanica databile al IV secolo a.C., ai tempi di Platone, in cui compare un volto di chiara etnia mongola, a dissipare ogni eventuale dubbio sulla interazione tra Mediterraneo greco e Estremo Oriente, in epoca antica, interazione fino a oggi silenziata o negata da un'Accademia ancora arroccata alle Termopili immaginarie per contrastare la manifesta presenza dell'Oriente nel nostro Occidente sapienziale. E questa obliterazione ha gravato e grava sulla nostra cultura, perché se ne è ignorata la radice eurasiatica meditativa, sciamanica, noetica, condannando gli individui, e con essi la civiltà d'Occidente, a livelli di interiorità, saggezza e consapevolezza infantili, che sono alla base della crisi ecoantropologica in atto: una sorta di """"furto d'organo"""", il nous, ovvero il luogo di connessione tra l'umano e il divino nella coscienza unitaria e illuminata. Questo tragitto """"sulle tracce della Sapienza"""" a cui l'autore ha già dedicato un omonimo fortunato libro, di cui questo costituisce in qualche modo la continuazione, consente di fare collidere e colludere la grande esperienza conoscitiva originaria occidentale-orientale con le acquisizioni della scienza più avanzata e le domande di rinnovamento culturale e interiore poste dalla crisi della civiltà contemporanea."" -
Prometeo beat. L'ascesa della nonviolenza universale
Un nuovo sguardo sulla nonviolenza e sul ruolo che ha giocato nella nascita della società in rete. Questo il senso del percorso che Petri traccia in questo romanzo storico che si snoda fra gli anni sessanta e ottanta del secolo scorso. Un affresco dei movimenti controculturali, dalla Beat Generation e la Rivoluzione Psichedelica al movimento Punk e Cyberpunk. Suddiviso in due parti, Dharma Road e Devi Cyberpunk, i cui protagonisti sono rispettivamente il poeta Allen Ginsberg e il regista Derek Jarman, la trama si snoda fra Occidente e India in un respiro globale che guarda alla nonviolenza come nuovo strumento di interconnessione. Un fantasmagorico percorso ricco di avvenimenti e colpi di scena, costellato da numerosissimi protagonisti di quegli anni, da Jack Kerouac a Tiziano Terzani, da William Burroughs a Timothy Leary, dalla bandita indiana Phoolan Devi a Patti Smith e tanti altri, che porta fino agli albori della creazione del Web. Primo di due romanzi, ""Prometeo Beat"""" avvolge il lettore in spirali dove avventura e ricerca interiore si intrecciano costantemente, dando vita a personaggi memorabili ed a conversazioni e riflessioni di ampio respiro e profondità. Sull'onda della vita comunitaria imperante in quegli anni e attualizzando il messaggio di Gandhi, emerge una nuova idea di nonviolenza per i nostri tempi: """"l'accezione connettiva della nonviolenza"""". E con essa un appello affinché la vena altruista nonviolenta che ha contribuito a creare la società in rete venga compresa e valorizzata per evitare che, a seguito dello sfruttamento capitalistico delle nuove tecnologie, il potenziamento dell'io rimanga l'unico paradigma regnante. La nonviolenza è più che mai alla radice del mondo contemporaneo, ci fa capire Petri con """"Prometeo Beat. L'ascesa della nonviolenza universale"""" diventa allora la nuova chiave di lettura del nostro presente e del nostro futuro."" -
Come per i pesci il mare. Lettera sul Novecento: orrori, speranze, utopie e disincanti
La mia patria, dice Dante, è il mondo, ""come per i pesci il mare"""". Il sogno anarchico di un mondo senza frontiere, senza Stati, senza guerre è il filo principale che attraversa questo libro e ne costituisce il messaggio essenziale: l'esortazione a non tradire l'anelito alla libertà e alla pace, a non lasciarsi ingannare dalle tante sirene, né fermare dalle porte chiuse, dalla paura. Altri fili concorrono a formare una tela complessa: la vita della madre viennese dell'autrice, raccontata al giovane nipote con il linguaggio semplice di una lettera, e il filo nero della storia del Novecento, i suoi orrori, i veleni seminati e tutt'altro che smaltiti, gli aspetti assurdi e grotteschi delle politiche di allora e di sempre. È un libro profondo, coinvolgente, che fa riflettere ponendo il lettore di fronte a temi drammatici come l'antisemitismo, spinosi come il rapporto Israele/Palestina, attuali come le migrazioni dall'Africa, dolorosi come le vicende familiari. Maria Soresina, con la consueta libertà di pensiero che ha caratterizzato i precedenti libri su Dante, in queste pagine leva con fervore la sua voce «contro»: contro le guerre, i razzismi, la violenza, i nazionalismi, le Chiese, i partiti e la nostra pseudo-democrazia. Anche contro il marxismo, che l'autrice vede in opposizione all'anima migliore della sinistra: l'anarchia non-violenta di Tolstoj e Landauer, che tante analogie ha con il mondo perduto dei catari e il bello viver di cittadini cantato da Dante."" -
La clinica delle immagini. Sogno e psicopatologia
"Questo volume, nasce dal desiderio di avvicinare e conoscere il mondo della Psiche, dall'incontro con la sofferenza dei pazienti e dal non senso che ogni disagio psicologico comporta, ma anche dai germogli di vita nati e cresciuti durante gli incontri e i dialoghi con chi soffre, consapevole che ogni sofferenza racchiude una perla di arricchimento..."""". Il libro si snoda, come un gomitolo di lana, intorno all'idea junghiana che la Psiche sia densa di immagini; si arricchisce del pensiero di Hillman e di autori come Bachelard, Eliade, Durand che contribuiscono a dare un respiro alla funzione dell'immaginazione, recuperando la sua valenza filosofica, religiosa, antropologica. Tutto ciò come in una sorta di Mandala, il cui centro, rappresentato dal pensiero di Jung, dal suo lavoro clinico, dalle sue esperienze e dai suoi studi, è affiancato dalla conoscenza d'altri autori, tra cui Yoram Kaufmann, López-Pedraza e Nathan Schwartz-Salant e da diversi autori junghiani che si sono occupati dell'applicabilità della psicoterapia junghiana. Il dialogo tra le diverse componenti del pensiero junghiano (archetipica, evolutiva e relazionale), trova nel sogno il luogo di sintesi dove fenomenicamente è possibile rintracciare l'unità del pensiero junghiano nelle sue diverse molteplicità. Il sogno diventa luogo della relazione intrapsichica del paziente col mondo delle sue parti, termometro della relazione transferale e controtransferale e spazio d'apertura alla dimensione archetipica." -
Edeniche
In Edeniche viene a parola il darsi iniziale di un'età arcaica in cui il tempo ancora riposava, quale pura idea, in seno all'essere; un'età in cui l'indefinito era riconosciuto come profondo essere del tutto. Il darsi iniziale ci parla della nascita degli esseri, una nascita alla quale nessuno si può sottrarre, così come nessuno può sottrarsi alla pena per la sorte che lo attende. Edeniche ci narra della separazione degli esseri dalla sostanza indistinta e illimitata, in quanto destinati - quali esseri finiti e molteplici - alla contesa e al contrasto. Edeniche testimonia che è subentrato il conflitto là dov'era armonia. L'essere come sostanza persiste, mentre i suoi stati variano. Ecco perché in queste poesie il pensiero tenta di schiudere il permanere che si trova a fondamento del tutto. Compito di Edeniche è di armonizzare l'essere con il suo venire a comparizione. Come? Proponendosi di dare parola al darsi iniziale e subito dopo alle cose che subiscono l'ingiustizia del tempo. Per farlo, sembra proprio che sia necessaria una parola che si radichi nell'aurora della terra, quell'aurora che prende il nome antichissimo di ""natura"""". Sembra proprio che sia necessaria una ricerca poetica che intenda il pensiero dell'essere-della-natura come parola della natura stessa e si costituisca come superamento dell'illusoria superiorità dell'uomo sugli altri esseri viventi."" -
Temporalità, vergogna e il problema del male
Un vivo confronto sul senso del tempo dalla prospettiva della fisica di Wolfang Pauli a quella spirituale di Raimon Panikkar. Il carteggio tra gli autori nasce dopo una conferenza di Murray Stein, nell'aprile del 2016, dal titolo: ""Musica per il tempo che verrà. La lezione di piano"""" di Wolfgang Pauli. Secondo Stein, Pauli, dopo il suo contatto con Jung, si cimenta col progetto di unire due correnti di pensiero: la fisica quantistica e la psicologia del profondo. Se la scienza offre le parole per una spiegazione del mondo, la psicologia offre i significati delle parole; ma come combinare entrambi in un unico linguaggio? La risposta simbolica di Pauli è: con la musica del pianoforte, suonata con i tasti bianchi e neri. Sarebbe proprio nell'armonia che si dispiega attraverso quella musica, che causalità e sincronicità si sposerebbero, dando origine a una teoria unificata. Dopo essersi confrontati sui vari modi di intendere il tempo, i due autori concordano sulla concezione junghiana del male come polarità dinamica dell'esistenza che, pertanto, non si può scaricare su un capro espiatorio, né annientare, sconfiggere o negare. Il male è parte integrante della vita, non lo si può eludere, ma solo metabolizzare e trasformare, insieme al bene. Questa è, del resto, l'essenza della creatività umana."" -
Socrate. Bellezza, amore, amicizia, morte nei dialoghi di Platone
Per volere di Romolo Valli, nel 1979, Gian Piero Bona aveva terminato la sua riscrittura dei Dialoghi di Platone legati alla morte di Socrate. L'intenzione di Valli era di pubblicare il testo teatrale e le note di lavoro dell'autore nelle Edizioni dell'Eliseo, dopo la sua rappresentazione già programmata per la stagione 1980-81. Ma Valli morì il primo febbraio 1980, e il lavoro di Bona è tornato platonicamente in quel mondo delle idee da cui era nato, rimanendo per ben quarant'anni quale omaggio al grande attore e a un immenso amico. È alfine giunto il miracolo. Moretti&Vitali ha deciso di pubblicare il testo teatrale nella collana ""Narrazioni della conoscenza"""" diretta da Flavio Ermini. Il Socrate di Bona torna in tal modo a vivere. E viene edito nella forma in cui era stato concepito. Come struttura portante del racconto, Bona ha scelto il processo a Socrate così come viene rievocato nell'Apologia, ma solo in tre momenti: l'accusa di corruzione, che permette a Bona di """"aprire"""" verso il Convito e il Fedro, cioè verso la teoria dell'amore e dell'ebbrezza divina; poi verso il Critone, che è in fondo il dialogo del carcere (e qui comparirà anche Platone); e infine sul Fedone con le sublimi meditazioni conclusive sulla morte e l'Aldilà."" -
La carta coperta. L'inconscio nelle pratiche femministe
Questo libro tratta del rapporto controverso tra femminismo e psicoanalisi a partire dalla concezione dell'inconscio. L'inconscio è la ""carta coperta"""" delle pratiche di donne, e ne indica impreviste capacità di trasformazione. Il femminismo degli anni Settanta, prendendo le distanze dall'oppressione patriarcale, cercava forme inventive attingendo con molta libertà dalla psicoanalisi, ritraducendola in alcune pratiche. Nel nostro tempo, in cui la presenza femminile pubblica è molto diffusa e vediamo nuovi movimenti di donne, bisogna sostenere la necessità dell'ascolto dell'inconscio. Le tecnologie adoperate per il dominio sulla vita umana pongono una domanda inquietante: ci stiamo avviando verso un mondo senza inconscio? Questa domanda tocca particolarmente le donne, il cui corpo è ancora oggetto di manipolazione. In questo libro si testimonia anche la preoccupazione che riguarda le sorti della differenza femminile, la cui presenza pubblica può essere cancellata se non si rilancia la pratica dell'autocoscienza e non si fa più ricerca sui processi inconsci che ci attraversano. Si rischia di scivolare di nuovo verso un mondo fagocitato dalla finzione del neutro maschile."" -
Hic et nunc
L'Hic et Nunc è il percorso che ogni uomo è chiamato a fare nel suo processo individuativo. Il filo conduttore viene identificato nel Sé che, secondo Carl Gustav Jung, è il centro della totalità. Questo libro vuole essere un prezioso vademecum su come sia possibile, attraverso riflessioni su momenti del quotidiano quali la solitudine, la paura, l'aggressività, la morte, la gioia, la comunicazione, la speranza, la compassione, la vecchiaia, approdare a una coscienza più matura capace di comprendere la vita nei suoi significati e valori profondi. Il nostro tempo porge a ogni individuo stimoli di ogni genere e il fermarsi all'Hic et Nunc (qui e ora), al momento presente, rappresenta la via più importante per non essere travolti dall'insistenza e dal ripetersi delle informazioni. L'esame dell'Hic et Nunc aiuta ogni uomo a dissolvere i fattori negativi della sofferenza narcisistica quali orgoglio, avidità, volontà di potenza e intolleranza. In tal modo si può arrivare a quella calma interiore, a quella pazienza, a quella compassione, a quella vitale speranza che donano il coraggio per affrontare le prove dell'esistenza. Il senso della vita e della morte non lo si trova ín nessuna teoria né psicologica né scientifica ma solamente attraverso l'esperienza spirituale che permette di percepire il soffio eterno nella propria vita. -
L'ombra. Vol. 12: Proposte per il reincantamento del mondo
La nuova serie della rivista ""l'Ombra"""" riprende il progetto della prima serie, pubblicata tra il 1996 e il 2000, di sviluppare e ampliare le tematiche dell'immaginario e del simbolico in ambito filosofico e letterario, al fine di contestualizzare le dinamiche junghiane nella cultura contemporanea. Grazie all'ingresso in redazione dell'A.R.P.A. (Associazione per la Ricerca sulla Psicologia Analitica), si garantisce alla rivista una connotazione prettamente junghiana aderente alla clinica, senza la quale si rischierebbe di evaporare in pura teoria.""