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La storia della città. Esperienze di narrazioni e rappresentazioni museali
Cos'è un museo della città? È questa la domanda cui questo volume, che raccoglie gli atti del convegno internazionale ""Come raccontare la storia della città"""", svoltosi a Trento il 16 maggio 2012, cerca di rispondere. I vari contributi pubblicati vogliono inoltre costituire un momento di riflessione e di confronto tra quanto maturato all'interno della Fondazione Museo storico del Trentino, promotrice del convegno stesso, e di alcuni casi locali, nazionali e internazionali a proposito del rapporto tra un'istituzione vocata alla storia e il territorio che la circonda, con particolare attenzione al tessuto urbano, ma non solo."" -
Ai confini dell'unità d'Italia. Territorio, amministrazione, opinione pubblica
Il volume si propone di analizzare il complesso processo di costruzione dello Stato unitario italiano secondo una prospettiva poco praticata, ossia a partire dai confini o dalle tante periferie che in momenti diversi entrarono a far parte della compagine statuale-nazionale. L'obiettivo è quello di ripercorrere la complessa dialettica 'patria-nazione' e di tematizzare i lasciti più importanti degli stati preunitari alla costruzione politico-amministrativa del nuovo Stato, focalizzando l'attenzione sulle peculiarità dei territori coinvolti, in termini amministrativi e di tradizione 'nazionale'. È così possibile cogliere nelle sue dimensioni reali la specificità e anche la fragilità del neonato Stato nazionale, con le fratture territoriali e sociali che lo contraddistinguono, così come l'opera e lo sforzo messi in campo per realizzare un processo sicuramente complesso, ma al tempo stesso molto più partecipato e coinvolgente di quanto si tenda ad evidenziare oggi, oltre un secolo e mezzo dopo. -
Quadri di famiglia. Cinquant'anni di Consultorio familiare UCIPEM a Trento (1965-2015)
Il testo affronta le vicende del Consultorio familiare UCIPEM a Trento a cinquant'anni dalla sua nascita: una struttura socio-sanitaria poco indagata, che ha ancora molto da raccontare. -
Il valore dell'impegno. Testimonianze di cooperazione in Val di Non
Le testimonianze dei cooperatori collezionate in questo volume sono delle storie di vita strettamente legate al contesto imprenditoriale e di lavoro di riferimento: la val di Non. L'impronta specificatamente autobiografica di cui sono imbevuti questi racconti arricchisce il resoconto delle attività trasformandolo in una conversazione intima e personale. Ne è nato, così, un libro che cerca di cogliere un segmento di vita cooperativa, tra gli anni cinquanta e oggi, con un registro originale e senza dubbio più coinvolgente di quello suggerito solitamente dalla documentazione d'archivio. -
Il Monte Bondone. Storie e memorie dell'Alpe di Trento a 60 anni dall'impresa di Charly Gaul
Volume che tenta di indagare il rapporto complesso tra la montagna e la città individuando le tappe della storia che hanno portato il Monte Bondone a caratterizzarsi come «l'Alpe di Trento». -
Discorsi militari
Sembra incredibile, ma i ""Discorsi militari"""" di Giovanni Boine, editi a Firenze nel 1914, si rivelarono il «migliore successo» commerciale della Libreria della Voce. Parola dell'editore stesso, Giuseppe Prezzolini, che ancora a sessant'anni di distanza non era in grado di darsi una «spiegazione razionale» dell'imprevedibile exploit di un autore quasi sconosciuto, Giovanni Boine. Di questo libro ne furono vendute 30.000 copie. Da allora, però, questa sorta di best seller (e in verità anche il suo autore) fu per così dire dimenticato fino alla ?riscoperta? operata da Giancarlo Vigorelli. Riproporre a distanza di oltre un secolo una nuova edizione rispettosa delle scelte tipografiche operate allora da Boine, con il corredo dei contributi di Andrea Aveto, Chiara Catapano e Claudio Di Scalzo, può aiutare a gettare nuova luce non solo su uno scrittore immeritatamente ignorato ma anche su una fase complessa quanto contraddittoria della storia italiana."" -
Ginnasiali in trincea. Ricordi di Pio Gentilini, di compagni, commilitoni e del loro comandante 1916-1918
La dura esperienza di guerra vissuta da un gruppo di giovani studenti trentini. -
Domizio Curti
Volume che raccoglie il diario e le memorie di Domizio Curti, nato nel 1890 a Piazzo, allora frazione del Comune di Pomarolo (in provincia di Trento), terzogenito di 11 fratelli. Con lo scoppio del primo conflitto mondiale Domizio presta servizio nell'esercito austroungarico, inquadrato nel 4° Reggimento Tiroler Jäger nel corso delle prima campagne di Galizia di agosto e settembre 1914, a presidio dei confini tirolesi del II Rayon Tonale fino al maggio 1918. -
Leonardo Bancher. Diario, 1914. Lettere, 1916-1917
Diario di Leonardo Bancher (Siror, 1889-San Martino di Castrozza, 1971) che nell'estate del 1914 viene arruolato e, assieme ad altre migliaia di trentini, si ritrova in Galizia come addetto al reparto Sanità. Il suo è un racconto quasi quotidiano, ma mai chiarissimo, del tentativo del suo reparto di barellieri di avvicinarsi alla zona di guerra. Il volume raccoglie anche le lettere scritte dal Bancher tra il 1916 e il 1917 alla moglie, ai familiari e agli amici. -
Concreta proletaria solidale. La sinistra trentina e la questione autonomistica nelle fonti giornalistiche (1945-1948)
Negli anni dell'immediato secondo dopoguerra la stampa costituiva il principale strumento per rendere pubblicamente conto dell'elaborazione delle posizioni e dell'intreccio tra diverse questioni: da quelle internazionali a quelle più legate alle specificità locali e regionali. Fra i tanti argomenti dibattuti vi furono anche le ragioni dell'autogoverno e di come l'autonomia e le sue istituzioni costituissero strumento fondamentale per la creazione di un ponte tra comunità di lingue diverse e l'applicazione reale del principio della convivenza. L'autore raccoglie in questo volume, introdotto da un'ampia e accurata ricognizione storico-politica, tutti gli articoli sulla questione dell'autonomia apparsi in Trentino nel periodo 1945-1948 all'interno di alcuni organi di stampa riconducibili ai partiti dell'area della sinistra. -
Il futuro bambino. Economia, società e varia umanità a Trento fra secondo dopoguerra e nuovo millennio
C'è un sottile fil rouge, una flebile ma deliberata strategia argomentativa che attraversa l'intero volume: si parte dalla storia delle quattro Casse che hanno dato vita alla Rurale di Trento, si passa per la ""Grande storia"""" e si tratteggia uno spaccato di società e di città, la Trento degli anni cinquanta, sessanta, settanta, ottanta, alle prese con la sfida della modernità. Si parla di boom, urbanistica, sociologia, Sessantotto, drive in, e ancora di figure, più o meno note, di politici, giornalisti, sindacalisti, studenti, prostitute, preti e fotografi, che hanno calcato la scena di Trento e del Trentino in più di cinquant'anni di storia. Il tutto impreziosito da molte immagini tratte dall'archivio fotografico del giornale l'Adige. Un libro che in fondo parla di passioni, lotte e varia umanità."" -
Novembre 1966. Storia della difesa del territorio in Trentino
A cinquant'anni dall'alluvione che colpì duramente il territorio del Trentino nel 1966, questo volume racconta il lavoro di ricerca svolto dalla Fondazione Museo storico del Trentino con il Servizio Bacini montani e il sostegno della Provincia autonoma di Trento. Alla base del lavoro tre motivazioni: riflettere sulla forza evocativa dell'anniversario e su come l'evento è stato ricordato nelle memorie individuali e collettive delle comunità trentine, approfondire la storia della difesa del suolo in Trentino nel corso degli ultimi secoli, sottolineare il legame tra la difesa del territorio e l'autonomia trentina attraverso lo sviluppo di un modello di autogoverno che ha individuato nei principi di protezione, prevenzione e pianificazione i propri criteri di orientamento. Tra i materiali più significativi, è presente nel volume un'ampia selezione di fotografie inedite che racconta le giornate drammatiche del novembre 1966. -
Dialoghi sull'autonomia
Volume che raccoglie la trascrizione degli interventi registrati in occasione dell'incontro «Dialoghi sull'autonomia» promosso dalla Fondazione Museo storico del Trentino presso le Gallerie di Piedicastello a Trento il 20 dicembre 2016. Seguono, nella seconda parte, altri contributi pervenuti in un secondo tempo. Una serie di riflessioni sull'autonomia, sul rapporto fra Trentino e Alto Adige e sulle sfide più generali imposte dalla contemporaneità. -
La ragione delle parole. Idee e retoriche in dieci discorsi di oratori trentini (1855-1915)
Tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo il dibattito per una nuova e diversa socialità - dal punto di vista emotivo, politico e identitario - torna prepotentemente a occupare l'agorà, il discorso pubblico e l'oratoria anche in un contesto come quello trentino spesso considerato refrattario e ostile al discorso persuasivo e di cittadinanza. La parola urlata in piazza o portata in assemblea diventa qui convincente promotrice di azione e di lotta, elemento di unità e condivisione, di rottura ed emancipazione, di scelte giuste e sbagliate. Discorsi nelle scuole, al cimitero, nel partito, in associazione, in piazza davanti a un monumento per una potente e autorevole presa di parola che ha cambiato le sorti del Trentino. -
La stabilità dell'equilibrio. L'ingegnere Giuseppe Maria Ducati e il tema della difesa del suolo in area trentina nel corso dell'Ottocento. Con DVD
Le attività di bonifica e difesa idrauliche hanno conosciuto verso la fine del Settecento un'importante evoluzione tecnico-organizzativa. In Trentino questi cambiamenti hanno trovato piena applicazione solo un secolo dopo, grazie a un modello organizzativo rimasto sostanzialmente valido fino ai giorni d'oggi. Vi hanno contribuito in modo determinante gli eventi, ma anche le scelte operate nel corso della prima metà del secolo XIX. Fra i protagonisti di questa fase vi è da annoverare sicuramente l'ingegnere Giuseppe Maria Ducati (1776-1858), che ricoprì l'importante carica di ingegnere presso il Capitanato circolare di Trento. Giuseppe Maria Ducati ha saputo interpretare i mutamenti socio-economici e socio-politici in atto nel territorio di sua competenza e soprattutto cogliere le potenzialità delle progressive innovazioni tecniche. Nel corso della sua intensa vita professionale egli ha tenacemente sostenuto la necessità di introdurre alcuni principi che saranno i cardini sui quali s'affermerà poi la 'rivoluzione' tecnica registrata a fine secolo. -
Spose di guerra. Dramma in un atto
"Un giorno o l'altro non vi daremo più uomini. Voi ci tenete qui abbandonate, impedendoci di ribellarci. Noi non vogliamo né corazzate, né eserciti, né guerre. Voi ci strappate dalle braccia i nostri mariti, i nostri figli - non ci chiedete mai di aiutarvi a cercare una via migliore, e ci negate perfino il diritto di parlare"""". Così parla una delle protagoniste di """"Spose di guerra"""", opera teatrale rappresentata la prima volta il 25 gennaio 1915 presso il Keith's Palace Theatre di New York e che conobbe nei sei mesi successivi un crescente favore di pubblico e critica. Di quel testo, oramai introvabile, se ne propone la traduzione italiana uscita lo stesso anno per i tipi dell'editore """"Il Martello"""" di New York. Introduzione di Bruna Bianchi." -
Francesco Gottardi. Cronaca di guerra, 1914-1918
I dodici quaderni manoscritti di Francesco Gottardi - nato a Vervò, in Trentino, il 20 settembre 1885, insegnante elementare nel suo paese natale - contengono una delle più distese narrazioni delle vicende della grande guerra che portarono i trentini a combattere in Galizia contro i reparti russi e poi, come nel caso di Gottardi, in Russia e in Siberia come prigionieri. -
Francesco Zanettin. Zibaldone di prigionia, 1915-1916
Il diario di prigionia di Francesco Zanettin, nato a Tonadico (Primiero) il 10 novembre 1896, lascito residuale di un corpus più ampio, si riferisce al periodo che va dal novembre 1915 al settembre 1916, quando Francesco si trovava come prigioniero di guerra in Italia, prima a Cervignano, poi a Brescia e infine nella Rocca di Scandiano, in provincia di Reggio Emilia. -
Emanuele Ungher. Zibaldone di prigionia, 1915-1918
Quaderni di Emanuele Ungher, nato il 25 settembre 1893, che iniziano con il periodo della prigionia. Ungher fu arruolato il primo agosto 1914 e cadde prigioniero dei russi il 21 novembre 1914. Fu trasferito in Siberia, oltre i Monti Urali e visse i suoi cinque anni di prigionia tra Omsk e Tjumen.I quaderni di Ungher si qualificano soprattutto come canzonieri o zibaldoni, contenitori di canti, composizioni in versi, frottole, storie senza senso, ma anche articoli di giornale, documenti e preghiere che circolavano sotto forma di fogli volanti. -
Carlo Campostrini
Carlo Campostrini (Avio, 1920-2005) redige le sue memorie agli inizi del gennaio 1950, a cinque anni di distanza dalla fine del secondo conflitto mondiale. A differenza di molte scritture di guerra, che si soffermano a descrivere particolari condizioni dell'esperienza bellica (la ritirata di Russia, la prigionia in mano alleata piuttosto che l'internamento nei Lager nazisti), il suo racconto costituisce una sorta di unicum perchè ripercorre le diverse tappe del servizio militare tra il marzo 1940 e il gennaio 1944: dalla partecipazione alle operazioni sui fronti occidentali e greco-albanese al periodo trascorso in Francia tra le forze d'occupazione, fino a comprendere le vicissitudini successive all'8 settembre 1943. Vicende, queste ultime, che aprono un interessante squarcio sulle molteplici esperienze compiute dai trentini ""fuori dal Trentino"""" e dalla torbida atmosfera dell'Alpenvorland (1943-1945).""