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Andrea Pistoia. Diario, 1915-1918
Andrea Pistoia nasce a Mezzano di Primiero nel 1872 e allo scoppio della prima guerra mondiale, durante la mobilitazione generale, si trova a Fiera di Primiero assieme ad altri 22 soldati di Mezzano: molti di questi verranno mandati a combattere in Galizia, ma non Andrea che, forse per via dell'età, rimane in valle. Durante il primo anno di guerra è occupato come addetto alla costruzione di strade; dopo il 1915 lascerà il facile lavoro di fondovalle e verrà mandato in alta quota. È dopo il trasferimento sul monte Pizzac che inizia il vero e proprio di diario di Andrea ed è questo monte il luogo di buona parte delle sue descrizioni. -
Sì bella ed utile impresa. La Società di Mutuo Soccorso artieri di Trento (1852-1997)
Pubblicazione che ricostruisce un pezzo di storia trentina attraverso la valorizzazione dell?Archivio della Società di Mutuo Soccorso artieri di Trento. Una lunga storia di impegno a favore dei più deboli durata 145 anni. -
Giorgio Maria Ferlini e la sua psichiatria
Giorgio Maria Ferlini è stato protagonista negli anni settanta della trasformazione e apertura dell'ospedale psichiatrico di Pergine Valsugana e poi dell'applicazione della legge 180 del 13 maggio 1978. Il 5 febbraio 2018, in occasione del primo anniversario della sua morte, la Fondazione Museo storico del Trentino ha organizzato una giornata di studio in suo ricordo. Oltre al contesto storico e scientifico nel quale lo psichiatra Ferlini si è formato (che sarà oggetto di un'altra pubblicazione), nella seconda parte della giornata ha preso corpo una variegata, calorosa, ironica e commossa commemorazione, che ha contribuito a far emergere un'immagine ""caleidoscopica"""" di Giorgio Maria Ferlini. Tanti pezzetti, ospitati in questo volume, che si assemblano e si scompongono in modo apparentemente casuale e senza un ordine cronologico, con la consapevolezza di essere solo un primo tentativo, lontano da ogni ambizione di esaustività, di collegare frammenti dell'uomo, del formatore, dello psichiatra, del direttore, ma prima ancora dell'amico."" -
I drammi sacri. Beni culturali, reliquie o fossili? Riflessioni a partire dalla valle del Vanoi
L'organizzazione delle cosiddette ""forme esteriori"""" della devozione, sulla quale esercitò una notevole influenza fin dal XVII secolo l'ordine dei Gesuiti che ne pensò l'utilizzo in funzione catechistica, ha dato origine a una serie di rappresentazioni drammatiche che ancora sopravvivono nelle usanze di molte comunità della penisola italiana e non solo. I saggi ospitati in questo volume guardano alla tradizione dei drammi sacri viaggiando fra il Canavese e la Sicilia, fra la Sardegna e la valle del Vanoi in Trentino, evidenziando la ricchezza di manifestazioni erronea mente confinate nella sola sfera del """"sacro"""" o del """"popolare"""", ma in realtà espressione di più componenti sociali e culturali."" -
Vittore Bona
Vittore (Vittorino) Bona nasce a Brentonico l'8 settembre 1920. Nel marzo 1940 è arruolato nel 33° Reggimento artiglieria della 33° Divisione di fanteria da montagna Acqui. Tra il 1940 e il 1943 si trova così ad operare su diversi settori di guerra: prima in Francia, poi in Albania e Grecia e quindi sulle isole ioniche di Corfù e Cefalonia. Durante questo periodo Vittore tiene un'intensa corrispondenza con la famiglia, di cui è sopravvissuto un corpus di 22 lettere e cartoline, riproposte in questo volume. Quando Vittore scrive non può sapere, ovviamente, che non sarebbe più tornato dalla guerra: nei tragici eventi del settembre 1943, quando a Cefalonia si si scatena la rappresaglia tedesca contro gli ex alleati italiani, egli infatti rimane ""disperso"""", assieme a centinaia di suoi commilitoni, e la sua salma non sarà mai recuperata."" -
Uscire dall'insopportabile. Culture e pratiche di psichiatria de-istituzionale nel Nordest Italia
Il termine ""insopportabile"""", nel titolo del volume, evoca un'analogia estrema tra i manicomi e i campi di concentramento spesso usata per dire che gli ospedali psichiatrici non potevano essere migliorati, riformati, ma soltanto aboliti. I contributi di Marco Conci, John Foot, Patrizia Guarnieri, Paolo Migone, Paolo Peloso e Giovanna Vicarelli parlano degli anni sessanta e settanta del Novecento e di quanti presero a denunciare gli orrori delle strutture di ricovero per malati. Costoro appartenevano a una generazione in cui agivano ancora l'esperienza concreta diretta o indiretta del fascismo, del nazismo, della reclusione e della deportazione, ma anche il peso del silenzio da cui le sofferenze più insostenibili, la colpa e la vergogna erano coperte. Tutto ciò non poteva più essere tollerato. Occorreva cambiare. Il volume è incentrato sull'area Nordest dell'Italia, dove si ebbero le esperienze antimanicomiali di punta a Gorizia e Trieste, e anche una variegata sperimentazione non solo basagliana."" -
J'accuse. Opposizioni alla guerra, 1914-1918
Il centenario della Grande Guerra è stato occasione e pretesto per approfondire lo studio e la conoscenza di un passaggio fondamentale nella storia del Novecento. Accanto ai tanti rimandi a historie-bataille o alla ""vita di trincea"""" va constatata, tuttavia, la minore attenzione per i temi più legati alla condizione dei civili e delle donne o allo sviluppo di movimenti di opposizione e iniziative pacifiste. I contributi raccolti in questo volume guardano proprio a questi aspetti restituendo le riflessioni svolte nel corso del convegno internazionale organizzato dalla Fondazione Museo storico del Trentino a Trento dal 16 al 18 novembre 2017: una sollecitazione a indagare e a leggere l'evento che sconvolse il mondo legandolo non alla sola prospettiva bellica ma anche alla ricerca e testimonianza militante di una possibile pace."" -
La grande guerra e la memoria contemporanea: cinema, televisione e cultura visuale (1914-2018)
Il Centenario della Grande Guerra ha suscitato un nuovo interesse per quel conflitto. Certo, i quattro sanguinosi anni tra l'agosto del 1914 e il novembre del 1918, momento chiave della storia del Novecento, sono stati oggetto di indagine costante da parte della comunità scientifica. Ciò che il Centenario ha prodotto, semmai, è una particolare attenzione da parte del pubblico dei non specialisti, alle attese del quale il sistema mediatico ha risposto con prontezza. Dalla fiction audiovisiva ai documentari, dai videogiochi ai fumetti, dai siti internet alle mostre, in Italia e nel resto d'Europa sono fiorite le iniziative più svariate. Questo libro fa il punto sulla cultura visiva del Centenario: i diversi contributi restituiscono una rappresentazione prismatica - multidisciplinare e internazionale - del modo in cui il cinema, la televisione, le arti grafiche, il web e la cultura ludica hanno rappresentato il tema della Grande Guerra. -
Piccola patria austriaca. Il Tirolo tra Ottocento e Novecento
L'Autore, dopo una sintetica quanto efficace analisi del quadro generale della Monarchia asburgica, concentra la propria attenzione sulla provincia tirolese illustrandone le istituzioni più rilevanti, i settori di un certo rilievo e i processi politici che hanno avuto un'influenza decisiva nella sua storia a cavallo tra Ottocento e Novecento. Guardando allo sviluppo dell'economia, delle imposte e delle finanze, del sistema giudiziario, militare e scolastico, l'Autore mostra la sua grande versatilità e apertura di visione. -
La nostra Camparta. Un percorso per rinascere
Un libro che ripercorre, attraverso la voce dei protagonisti, la storia di Camparta, la comunità terapeutica nata in Valsugana, in Trentino, nel 1974 per volontà di un gruppo di professionisti che si sono aggregati nel tentativo di dare una risposta concreta e integrata al problema della tossicodipendenza. -
Il vecchio dottore: una vita nel Tirolo di un tempo
Il 10 ottobre 1861, nella terza classe del Triplice Istituto per esposti, partorienti e levatrici delle Laste di Trento, una giovane donna sui vent'anni dava alla luce un bambino. Fu battezzato il giorno successivo dal cappellano Peter Solderer alla presenza dell'allieva levatrice Anna Planatscher che funse da madrina. Inizia così la vicenda di Josef Anton Ra?einer, il vecchio dottore, che l'Autore di questo libro rievoca attraverso la documentazione rinvenuta in famiglia. Un viaggio iniziato a Trento, proseguito a Brentonico e poi conclusosi a Monte San Pietro, tra Aldino e Nova Ponente, dove il protagonista esercitò come medico condotto. Un itinerario attraverso la storia del Tirolo da metà Ottocento alla fine della Prima guerra mondiale, quando i vecchi equilibri si dissolsero e nulla fu più come prima. -
Mi ricordo che... Alcide Degasperi, Flaminio Piccoli, Bruno Kessler, Beniamino Andreatta,
In un testo scritto anche come 'esercizio di memoria', l'autore raccoglie alcuni dei suoi ricordi personali, i meno conosciuti, su quattro note personalità della politica italiana: Alcide De Gasperi, Flaminio Piccoli, Bruno Kessler e Beniamino Andreatta. Quattro personalità, di caratteri e sensibilità diversi, con i quali l'autore ha avuto modo di interagire lungo il proprio percorso formativo e professionale. Una testimonianza che, pura da un punto di vista personale, offre un interessante contributo per comprendere quello che Paolo Pombeni indica nella sua introduzione come un'""epoca di transizione""""."" -
Il mio Sessantotto. interviste, ricordi, testimonianze
Tratto specifico di questo volume è la restituzione di quel complesso mosaico di azioni, eventi e pensieri che fu il Sessantotto. I circa sessanta testi, voci di altrettanti testimoni, muovono dalla realtà trentina per collegarsi a un'estensione ampia quanto il globo intero, a una 'rivoluzione' politico-culturale mondiale sulla quale la ricerca storica sta scrivendo nuove pagine attingendo tanto alla dimensione soggettiva quanto alle fonti di allora per coglierne gli aspetti più intimi e nascosti. -
L' altopiano di Brentonico nel Novecento. La Grande Guerra. Vol. 1
Il primo conflitto mondiale rappresentò un evento catastrofico anche per l'altopiano di Brentonico, una fetta di territorio situata nella parte meridionale del Trentino fra il fiume Adige e il lago di Garda. Nel quadro di una generale desolazione si esasperarono le fratture sociali e ideologiche che si erano aperte nella comunità negli anni precedenti. Anziché alimentare la consapevolezza di un comune destino, la guerra finì per acuire le diseguaglianze, i dislivelli di potere, gli odi politici. La 'guerra di Brentonico' non è che una frazione ridottissima della Grande Guerra, ma osservata da vicino, quasi al microscopio, manifesta nelle sue dinamiche il riverbero di ideologie, decisioni, eventi di più grande portata. La storia locale non è solo, come si usa dire, un pezzetto della Grande Storia, è soprattutto la Grande Storia che vive in un frammento. -
Bílíme! Il battaglione italiano «Savoia» dal fronte del Volga al Mar del Giappone
Il testo ricostruisce le incredibili vicende vissute da un gruppo di prigionieri austro-ungarici italofoni in Russia durante il primo conflitto mondiale. I documenti raccolti, analizzati e in parte trascritti dall'Autore, gettano nuova luce su quanto accadde lungo il Volga nell'estate del 1918 e sugli eventi che portarono alla creazione del battaglione italiano «Savoia». Una storia per tanti aspetti romanzesca, con al centro la figura tanto carismatica quanto controversa del capitano Andrea Compatangelo. Il battaglione nell'estenuante percorso verso Oriente, lungo il tragitto della Transiberiana, si oppose ai bolscevichi durante la sanguinosa guerra civile russa. L'espressione ceca Bílíme che dà il titolo al volume non è altro che un incitamento a proseguire nell'opera di rimozione dei bolscevichi. L'Autore segue così le tracce degli uomini e dei personaggi chiave della vicenda lungo la strada che li avrebbe riportati a casa. -
Le arie pure e libere del Plata. L'emigrazione trentina in Argentina (1870-1914)
Chi erano i trentini che emigrarono verso l'Argentina a partire dal 1870 circa? Quanti erano? Da quale realtà socioeconomica provenivano? Chi, fra loro, tornò in patria? Chi decise, invece, di stabilirsi nello sconfinato paese sudamericano e quale vita conobbe? A queste e ad altre domande cerca di rispondere l'Autore muovendo sulle tracce di quanti dal Tirolo austriaco mossero oltreoceano indirizzando i propri passi anche verso altre mete: il Brasile, gli Stati Uniti, l'Australia, il Canada, l'Uruguay, il Messico, il Cile e il Venezuela. Tante traiettorie, ma tutte accomunate da un'unica storia e da un'attenta ricerca che merita ulteriori approfondimenti per meglio comprendere la vicenda degli uomini e delle donne che migrarono, ma anche dei contesti che li videro partire, arrivare e talvolta ritornare. -
Eugenio Pellegrini. Biografia di un progetto editoriale
(Eu)Genio e sregolatezza. E se nomina sunt consequentia rerum, anche il cognome la vicenda umana e il pellegrinaggio terreno del : Eugenio Pellegrini, che se n'è andato anzitempo, dopo aver calcato da testimone e, suo malgrado, pure da protagonista, il proscenio della cronaca e della piccola storia del Trentino a cavallo fra XX e XXI secolo. Tra informazione e controinformazione preferiva la seconda, avendo cominciato la sua avventura professionale a Roma, al giornale Il Manifesto, proseguita con il mensile Questotrentino e con la fondazione della casa editrice Publiprint che gli riservò soddisfazioni e grattacapi, non ultimo un incendio (per la magistratura «doloso») che portò al fallimento della casa editrice stessa. -
Sguardi dal ponte. Il dialogo Italia-Cina e il viaggio del 1955 della delegazione culturale guidata da Piero Calamandrei
Il rapporto tra Italia e Cina ha radici antiche che si intrecciano con la storia della via della seta, della quale i due paesi erano i principali terminali e snodi. Un itinerario di scambio tra Oriente e Occidente dove hanno transitato per secoli merci, spezie, idee, arti e saperi. Ma il viaggio cinese dell'ottobre 1955 di una delegazione di intellettuali italiani guidati da Piero Calamandrei e composta da uomini e donne di grande levatura, assume un significato particolare, considerato il contesto in cui avveniva: un periodo segnato dalle logiche di una profonda contrapposizione ideologica, nel clima della Guerra Fredda. Il volume ne dà ampia testimonianza attraverso alcuni saggi, la trascrizione degli appunti di viaggio di Piero Calamandrei, le fotografie e i pensieri sia di Calamandrei stesso sia di alcuni degli altri partecipanti. -
«Ed è già tradizione». Quarant'anni di feste vigiliane
Quattro decenni di storia sintetizzata in un progetto editoriale che racconta la rassegna cittadina dedicata al patrono della città, san Vigilio, un’autentica festa di popolo nella quale si riconoscono, idealmente, tutti i trentini e che, anno dopo anno, è capace di rinnovarsi e di attirare a Trento migliaia di ospiti. Un testo che riflette anche sui modi in cui un evento pubblico diventa ‹tradizione› e assolve a funzioni diverse per la comunità. -
Il cappello del mago. I nuovi movimenti magici, dallo spiritismo al satanismo
Spiritismo, magia, satanismo... La galassia della «nuova religiosità» comprende tutta una serie di «nuovi movimenti magici». Dopo avere distinto tra magia e religione, e tra movimenti organizzati e strutturati – un fenomeno tipicamente moderno – e maghi che operano come «professionisti» su scala individuale, l'autore identifica nelle tendenze occultiste di una parte divenuta minoritaria della massoneria il filo conduttore che lega fra loro i nuovi movimenti magici, di cui prende in considerazione tre filoni principali: appunto lo spiritismo, la magia e il satanismo. Massimo Introvigne traccia quindi un profilo di ciascun filone attraverso una mappa dei movimenti tuttora attivi e diffusi, di cui – sulla base di indagini personali che lo hanno portato a studiare «dal vivo» gruppi normalmente molto chiusi, e a scoprire e ordinare molti documenti inediti antichi e moderni – cerca di valutare l'attuale consistenza, particolarmente in Italia, descrivendone – spesso per la prima volta – i riti e le pratiche.