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L' empereur Maxence
Massenzio, l'ultimo imperatore residente a Roma, ha lottato fino alla fine per indurre la Tetrarchia al riconoscimento del suo diritto al trono. Da usurpatore, come erano stati all'inizio anche Diocleziano e Costantino, Massenzio ha riportato la capitale a Roma e ha preso tutte le misure necessarie per ridare alla città i privilegi tradizionali. Gli esiti architettonici delle sue imprese sono i più presenti, ma si possono trovare anche delle tracce di altre sue disposizioni imperiali. Ci si riferisce soprattutto alle relazioni di Massenzio con la cristianità. Nel corso della storia queste decisioni, diventate dall'inizio ""il bersaglio"""" della propaganda pro-costantiniana, sono state molto contestate."" -
Costantino prima e dopo Costantino. Ediz. italiana e inglese
Le relazioni qui raccolte sono state presentate all'Università degli Studi di Perugia e nel Palazzo Comunale di Spello - di fronte al Rescritto di Costantino - tra il 27 e il 30 aprile 2011 nel 1700° anniversario dell'Editto dell'imperatore Galerio. Poiché il 311 d.C. è stato un anno spartiacque che ha inaugurato l'ascesa di Costantino, il 2011 è sembrato il giusto punto di partenza per una nuova valutazione della sua 'rivoluzione'. Il volume si apre con due panoramiche di Lellia Cracco Ruggini e di Andrea Giardina e si svolge in più di trenta contributi, raggruppati in tre grandi sezioni che coprono i preludi di Costantino, l'apice del suo potere e la sua influenza fino al mondo moderno. Il ritratto complesso che qui viene presentato può iniziare a rendere giustizia a questa figura fondamentale nella storia del mondo. -
Lessico dialettale bitontino
Il lavoro di Nicola Pice, una edizione riveduta e ampliata del glorioso Lessico dialettale bitontino di Giacomo Saracino, costituisce senz'altro una testimonianza attiva di memoria, di cultura e di civiltà. La sua pubblicazione va nella direzione di valorizzare una realtà che gli attuali processi di massificazione rischiano di far scomparire. Porre attenzione al dialetto significa, difatti, recuperare una storia locale ricca di importanti informazioni utili per comprendere quanto siamo cambiati e quanto di noi proviene dal passato. -
Il luogo di culto di monte Papalucio ad Oria. Vol. 1: La fase arcaica.
Monte Papalucio costituisce uno straordinario contesto archeologico della Messapia, oggetto di indagini sistematiche da parte dell'Università del Salento, sotto la direzione di Francesco D'Andria. Verso la metà del VI sec. a.C., ad Oria, sulle pendici di una collina dell'abitato, viene impiantato un luogo di culto dedicato a Demetra e la sua frequentazione si protrae fino agli anni '70 del V sec. a.C. Lo studio delle sequenze stratigrafiche, l'analisi di oltre 50.000 reperti ed i dati bioarcheologici permettono di ricostruire numerosi aspetti relativi all'area sacra: il rapporto con l'abitato ed il sistema insediativo, l'organizzazione spaziale, l'articolazione del rituale. In particolare l'esame funzionale dei manufatti è stato condotto con l'obiettivo di distinguere utensili ed offerte ed ha portato all'individuazione delle pratiche di abluzione, sacrificio, libagione, cottura delle carni e pasto rituale. -
Castel del Monte. La storia e il mito
Numerosi interrogativi si affollano intorno a Castel del Monte. Perché fu costruito su quella collina? Era un edificio completamente isolato, privo di difese e inabitabile? Perché fu scelta la pianta ottagonale? Ma, soprattutto, cos'è Castel del Monte? Era veramente un castello o, come si afferma da più parti, un tempio, uno scrigno esoterico, un osservatorio astronomico, un hammam? Il volume offre convincenti risposte a questi quesiti ripercorrendo la storia di Castel del Monte sulla base di quanto si evince dall'analisi delle fonti medievali, dalla lettura delle descrizioni effettuate dai viaggiatori dei secoli passati, dallo studio del monumento, in un serrato confronto con gli altri castelli edificati da Federico II e alla luce della vasta storiografia sull'argomento. -
Emptor et mercator. Spazi e rappresentazioni del commercio romano
Questo volume si propone di contribuire al superamento delle carenze conoscitive, analizzando i comportamenti sociali che ruotano attorno alle attività commerciali al dettaglio, letti attraverso la loro rappresentazione figurata, la loro materializzazione in strutture edilizie, le tracce del loro uso. L'ambito geografico della ricerca per gli aspetti urbanistici, distributivi ed edilizi concerne specificamente alcuni siti-campione dell'Italia centrale adriatica, di quella tirrenica e delle province centroeuropee e balcaniche, mentre l'ambito cronologico preso in esame va dal II secolo a.C. al II secolo d.C., con alcuni approfondimenti specifici sull'epoca tardoantica e altomedievale. Il volume si compone di una prima parte dedicata agli spazi della produzione, del commercio e dell'abitazione nella città antica, una seconda consacrata alle rappresentazioni della compravendita nell'Italia romana, e infine una terza incentrata sugli spazi del commercio e della produzione negli insediamenti minori in Italia e nelle province transalpine. -
La villa restaurata e i nuovi studi dell'edilizia residenziale tardoantica. Atti del Convegno internazionale del Centro Interuniversitario di studi...
Il volume raccoglie gli atti del I Convegno internazionale organizzato dal CISEM, fondato da cinque università italiane ed aperto alla partecipazione di altre università e centri di ricerca italiani e stranieri. I contenuti, che spaziano dall'architettura tardoantica dell'Italia, della Sicilia e di altre province romane, alla scultura, ai mosaici, ai marmi, a temi del restauro e delle coperture delle ville tardoantiche partendo da quelle della villa del Casale recentemente inaugurate, riflettono gli scopi istituzionali con cui è nato il Centro: una migliore conoscenza dell'edilizia residenziale tardoantica, attività scientifiche coordinate e risultati resi noti in tempi brevi. Con questa iniziativa, dunque, il CISEM intende avviare le proprie attività, proponendosi come un punto di incontro e confronto tra gli specialisti di diverse discipline per approfondire, integrare e sviluppare le conoscenze scientifiche in questo settore dell'archeologia tardoantica e, contestualmente, per affrontare in un'ottica ""globale"""" le tematiche legate alla valorizzazione e fruizione di siti e monumenti avvalendosi dell'apporto delle nuove tecnologie applicate ai Beni Culturali."" -
Quantifying the greco-roman economy and beyond
La quantificazione sul lungo periodo è una problematica che suscita vivissimo interesse, sollecitato dalla crescita formidabile di testimonianze portate alla luce dall'archeologia e grazie al notevole miglioramento delle tecniche di laboratorio. Quindici autori di grande reputazione sono stati invitati a proporre riflessioni sull'uso dei numeri in storia antica. Non sorprende che la stragrande maggioranza dei capitoli si occupi di economia. Per quanto diversi nel tono che adottano a proposito della quantificazione - da un atteggiamento pessimista a uno ottimista, questi saggi vanno ben al di là dell'illustrare i dibattiti attuali sull'economia antica. È chiaro che il loro approccio di lungo periodo è fondamentale per una migliore comprensione del passato. Il livello di audacia è pure notevole, con sforzi davvero eroici, per contenere in un unico quadro in alcuni casi quattro millenni di realtà umane. Nonostante le difficoltà concettuali e pratiche, la ricerca sta progredendo rapidamente, inquadrando le nostre ipotesi in una gamma di possibilità molto più contenuta. -
Arcana verba. Fortuna e Iuppiter nel loro background indoeuropeo. Vol. 2: Il «motivo della sorte esteso».
Nel volume si analizza il rapporto di Iuppiter e Fortuna ponendolo su uno sfondo sacrale primordiale: l'impianto dell'opera è in generale filologico e linguistico, ma il dato archeologico, soprattutto nella parte finale del libro, si rivela risolutivo. La comparazione interlinguistica, basata sull'escussione diretta delle fonti antiche, riesce a scoprire una ""struttura ideologica"""" originaria e a mettere in luce il retaggio indoeuropeo della coppia Iuppiter-Fortuna, il quale avrebbe dei risvolti sapienziali e cosmogonici mai prima evidenziati dagli esperti del settore. Fortuna si rivela di fatto al pari di Iuppiter una divinità pienamente indoeuropea, a cominciare dal suo nome, di cui si propone una nuova etimologia, per finire con la sua caratteristica specifica di """"dea della Sorte"""". Il momento finale di questo secondo tomo offre una visione innovativa sulla funzione originaria di un sistema grafico in uso nei popoli indoeuropei del quale si hanno dei riscontri nei dati archeologici."" -
Il santuario di San Michele di Cima e il culto micaelico a Calvanico
Studiare il santuario di San Michele in vertice montis (o San Michele di Cima) ci richiama ai temi forti - oggi sempre più dibattuti dal punto di vista storico-filosofico e antropologico - del rapporto fra luoghi sacri e comunità umane. Comunque li si voglia intendere, i luoghi sacri attivano indubbiamente, nelle comunità che a essi fanno capo, processi identitari, dinamiche relazionali, effetti sociali e anche economici: pertanto andrebbero investiti della massima attenzione in prospettiva non solo religiosa, ma anche storico-politica e civile. I testi raccolti nel presente volume si focalizzano dunque sui multiformi temi e problemi emergenti dalle ricerche sul santuario in vertice montis e, più in generale, sul culto micaelico a Calvanico. L'ampiezza e l'articolazione delle prospettive è assicurata dalla presenza di contributi afferenti a settori scientifico-disciplinari differenti: dalla storia cristiana all'archivistica, all'archeologia, alla storia dell'arte. -
Santa Maria Maggiore cattedrale di Barletta (XII-XVI sec.). L'architettura
Il volume si occupa dei lavori di restauro della chiesa di santa Maria Maggiore, cattedrale della città di Barletta, durati circa vent'anni. Nel libro si tratta l'edificio di culto nella consistenza fisica attuale, riferito, per le vicende e le forme costruttive, agli anni compresi tra la metà del XII e l'inizio del XVI, e cioè, dalla fondazione della chiesa romanica sul substrato delle precedenti edificazioni, fino al completamento dell'ampliamento gotico con l'unione di fabbriche di epoche e stili diversi nell'articolazione spaziale definitiva. Fin dalla compilazione del progetto di restauro, ci si è resi conto che l'estensione dell'edificio romanico era stata oggetto di valutazioni inesatte, nonostante la scoperta delle strutture absidali in fondazione e le evidenti differenze stilistiche, forse perché non erano stati presi nella giusta considerazione gli interventi stilistici di epoca remota che alterando le strutture romaniche per conformarle alla parte gotica, hanno dissimulato abilmente la linea di attacco del nuovo cantiere. -
Archeologia pubblica al tempo della crisi. Atti della 7° edizione delle Giornate gregoriane (29-30 novembre 2013)
La VII edizione delle Giornate gregoriane è stata dedicata ad un tema su cui, in questo momento, è davvero rilevante l'impegno dell'intera struttura del Parco della Valle dei Templi di Agrigento. Da circa un biennio, infatti ha assunto sempre più importanza, tra le attività dell'Ente, la costruzione di un progetto organico di ""archeologia pubblica"""" che si propone di aprire, attraverso una molteplicità di azioni e percorsi, un nuovo rapporto con le diverse categorie e gruppi di utenti e fruitori del Parco, basato sulla condivisione e sulla partecipazione. A partire dalle esperienze realizzate in quest'ultimo biennio abbiamo sentito l'esigenza di un confronto sui temi dell'archeologia pubblica con chi su questi argomenti riflette da tempo e con chi, come noi, sta cercando di realizzare sul campo azioni concrete volte a riavvicinare archeologia e pubblico, in questo tempo di crisi economica e culturale, che può però rappresentare anche un'occasione per ripensare l'approccio tradizionale alla ricerca e dalla tutela, provando a stabilire una nuova alleanza con la comunità, a partire dalla ridefinizione del ruolo stesso dell'archeologia come disciplina """"pubblica""""."" -
L' Italia agli italiani. Istruzioni e ostruzioni per il patrimonio culturale
Una riflessione di carattere generale sul patrimonio culturale, a partie dal confronto con le nuove proposte da parte dei maggiori studiosi del settore. ""Il nostro secolare sistema di tutela richiede una riforma radicale, che ne preservi i meriti storici e rimuova le circostanze che hanno generato i demeriti, all'origine della sua attuale crisi. Un nuovo 'servizio di tutela' richiede la partecipazione di più attori e un ribaltamento di rapporti fra Pubblica Amministrazione e cittadinanza. Nelle democrazie di massa il potere lo esercitano anche le maggioranze escluse dalla percezione del valore dei beni culturali, chiusa in una cerchia di 'addetti ai lavori'. Siamo paralizzati dai conservatorismi non più giustificabili di una fetta di classe dirigente, anche colta ma elitaria, che ha paura di cimentarsi con le sfide che ci propone l'economia della conoscenza e si oppone, dentro e fuori dell'amministrazione, a tutto ciò che sa di innovazione in questo settore""""."" -
Archeologia e antropologia della morte. Storia di un'idea
La decifrazione dei ""codici"""" semiotici, ideologici e fisiologici della morte ha una storia complessa che il volume cerca di ripercorrere attraverso le due principali ramificazioni disciplinari in cui la questione risulta articolarsi: archeologia e antropologia. La ricostruzione storiografica, focalizzata su società di livello protostorico (in part. quelle dell'Italia continentale) ma aperta a molteplici riscontri anche con altre realtà, si snoda in 8 capitoli dagli albori del positivismo fino ai più recenti e stimolanti sviluppi di tale dialogo interdisciplinare. In particolare l'attenzione si sofferma sulle tappe salienti di un percorso attraverso il quale - con esiti spesso contraddittori - si è cercato di ricomporre in uno schema coerente dal punto di vista storico e culturale, il sistema di segni materiali e immateriali che accompagna una morte e può da un lato sostanziare l'idea che di essa si ha nella società che lo mette in atto e, dall'altro, dar conto del rapporto metaforico che talvolta sussiste tra le sue modalità di rappresentazione e i meccanismi sociologici che connotavano il ruolo del defunto all'interno del suo gruppo familiare e/o della sua comunità di appartenenza."" -
Siris. Studi e ricerche della Scuola di specializzazione in archeologia di Matera (2014). Vol. 14
La rivista ""Siris"""", organo ufficiale della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera, esce con cadenza annuale dal 2000, anno in cui viene fondata sotto la direzione di Massimo Osanna e dal 2012 viene pubblicata, sempre per i tipi di Edipuglia, nella nuova serie. Il numero 14, 2014, il primo sotto la nuova direzione di Francesca Sogliani, accoglie gli Atti del Convegno """"Siris, Herakleia, Polychoron. Città e campagna tra Antichità e Medioevo"""" tenutosi a Policoro nel 2013 e organizzato dalla Scuola di Matera con il Sostegno del Comune di Policoro e della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata."" -
Rus africum. Vol. 3: La Via a Karthagine Thevestem, ses milliaires et le réseau routier rural de la région de Dougga et Téboursouk.
Rus Africum tomo III contiene la documentazione topografica ed epigrafica della rete stradale del foglio 33 (Teboursouk) della Carte des Sites Archéologiques et des Monuments Historiques de Tunisie. La conservazione relativamente buona dei resti e la descrizione dettagliata degli esploratori del 19° secolo hanno permesso la documentazione delle 26 miglia della via a Karthagine Thevestem scandita da almeno 111 miliari, alcuni rinvenuti sul campo, altri solo in letteratura, altri ancora in entrambe le modalità. Tra questi ve ne sono 81 che hanno conservato il nome dell'imperatore o degli imperatori, in 26 non è più leggibile e 4 sono anepigrafi. La rara possibilità di ricostruire, almeno a grandi linee, l'antica rete stradale rurale fornisce dati preziosi per comprendere la connettività tra città, agglomerati rurali e fattorie. La regione è famosa per la sua densa urbanizzazione: urbanizzazione e agricoltura intensive nella regione sono state finora interpretate in funzione del loro ruolo di ""granaio"""" di Roma; tuttavia, la regione è anche all'interno di un triangolo di tre miniere piombo-zinchifere."" -
Storia e archeologia globale. Vol. 1
S'inaugura con questo volume una nuova serie che, fin dal titolo volutamente orientato verso ampi orizzonti senza partizioni cronologiche e disciplinari, propone una parola chiave del nostro modo di intendere la ricerca storica e archeologica oggi: la globalità, sia cronologica - dalla preistoria fino all'età moderna e contemporanea - sia tematica, sia nell'uso di sistemi di fonti e di strumenti d'indagine. Il volume raccoglie saggi di giovani ricercatori, neolaureati, dottori e dottorandi di ricerca, quasi tutti del corso di Dottorato di Ricerca in 'Storia e Archeologia Globale dei Paesaggi' dell'Università di Foggia, impegnati in progetti di ricerca sulla Puglia centro-settentrionale. Fonti letterarie antiche relative a Aecae; insediamenti rurali nella Puglia centrale; indagini antracologiche a Montecorvino; paesaggi altomedievali della Valle del Carapelle; archeologia dell'architettura di Lucera medievale; un database per l'archeologia dell'architettura; metalli della chiesa A di San Giusto; il complesso rupestre urbano ""Trappeto Maratea"""" di Vico del Gargano; restauro e conservazione a Faragola (Ascoli Satriano); ceramiche medievali di Corleto (Ascoli Satriano)."" -
Il paesaggio della via Appia ai confini dell'urbs. La valle dell'Almone in età antica
Il tessuto insediativo di Roma antica è costituito da una complessa matassa di confini religiosi, amministrativi, politici, economici e sociali, i quali hanno definito l'identità di quella che per secoli è stata la città per eccellenza, l'Urbs. Tra questi, le zone liminali tra gli spazi urbanizzati e quelli suburbani al I miglio dalla città rappresentano un oggetto di studio particolarmente interessante perché in questi spazi si attua il passaggio percettivo dalla città ai territori rurali. In tale prospettiva, il volume si propone di indagare in maniera sistematica una delle aree più note in cui è documentato questo passaggio, la valle dell'Almone lungo la via Appia, evidenziandone l'organizzazione spaziale e le trasformazioni culturali che si sono susseguite in epoca antica, lungo una cintura che, più che una linea di demarcazione, si rivela come una fascia di transizione culturalmente connotata. -
Paesaggi urbani tardoantichi. Atti della 7ª edizione delle Giornate gregoriane (29-30 novembre 2014)
Il volume raccoglie gli atti delle VIII ""Giornate Gregoriane"""", promosse dal Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, e svoltesi il 29 e 30 novembre del 2014. Il tema della trasformazione delle città del Mediterraneo nella Tarda Antichità e nell'Alto Medioevo è affrontato attraverso la presentazione di sintesi regionali e di singoli casi di studio, che ricostruiscono un quadro complesso e variegato, nel quale è però possibile individuare delle linee di tendenza comuni. Alcuni ampi interventi sono inoltre dedicati alla metodologia della ricerca e alla discussione delle principali tematiche di carattere generale. La seconda parte del volume illustra invece le novità che provengono dagli scavi e dalle ricerche in corso di svolgimento nell'area del Parco di Agrigento, rappresentando un importante aggiornamento sull'archeologia e la storia della Valle dei Templi."" -
L' immaginario delle crociate. Dalla liberazione di Gerusalemme alla guerra globale
Il volume costituisce la traduzione e il riadattamento dell'originale studio di Pedro García Martín dedicato alle crociate per tutta la loro durata storica, passando attraverso l'individuazione di tre fasi cronologiche distinte. Una classica, che va dall'appello del papa Urbano II nel 1095 alla morte di San Luigi nel 1270, nel quale si tennero otto campagne per liberare Gerusalemme. Una moderna, collocabile tra la caduta di Costantinopoli nel 1453 e il secondo assedio di Vienna del 1683, durante la quale i due rami della famiglia Asburgo frenarono l'avanzata turca. E un'altra contemporanea, che arriva fino ai giorni nostri, in una forma distorta del concetto originale, adottata dagli estremisti nelle loro azioni armate e dal linguaggio subliminale della pubblicità.