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Vista sull'angelo. Racconto in versi
La vista: uno sguardo sopra ciò che dall'alto nasce e cade. Sopra l'Angelo, che è portatore di segni ma anche essenza dell'immagine. Dopo il ""dizionario dei sensi"""" di Lesa maestà è da una prospettiva verticale che ha inizio questo racconto in versi di Massimo Scrignòli: una spedizione senza ritorno attraverso luoghi reali come fiumi, alberi secolari, città, dove tutto è nato e tutto si è compiuto, anche il cedimento di Dio. In cinque stazioni, si arriva al confine dell'inesorabile avanzare di un mondo altro popolato soltanto dagli abitanti della natura, una natura originaria che assedia e invade la """"civiltà"""" degli umani occupando le piazze, le strade, le case, le biblioteche. Tutto accade senza clamore, con l'eco di un soffio: l'ombra spodesta la presenza non più dominante dell'uomo e della speranza. Da mille anni l'albero delle pagode osserva l'Angelo seduto sul silenzio: ed è esattamente questo il luogo mentale in cui ci si dovrà fermare per intuire, decifrare, tradurre, tutti gli indugi del tempo. Proprio qui, centro di una terribile felicità, dove anche il pane è una luce verticale."" -
Poesie (1950-1995)
Qui compare una notevole rappresentanza dai testi poetici di Romano Leoni. Quanto altro ne resta, insieme ad altri documenti, è conservato dalla sua famiglia, che (con il sapiente e affettuoso apporto di Francesco Piselli) ha dato mano attentamente alla presente edizione. Poiché dal punto di vista editoriale Romano Leoni si è prodotto soltanto con due sillogi in anni lontani, preferendo poi affidarsi alla distribuzione fra amici di raccolte e pezzi una tantum, mosso da un'essenziale volontà poetica, questo volume si rivela come una pubblicazione tanto necessaria quanto indispensabile alla testimonianza del lavoro in versi di uno tra i più autentici poeti della sua generazione. E i risultati sono di tanta qualità da collocarsi a buon diritto nei memoriali del ventesimo secolo. La voce di Leoni si distingue dalle varie ""mode linguistiche"""", spesso anticipando e superando certe connotazioni d'avanguardia o sperimentazione, e si avvale di una lingua italiana pura. Senza eccessivi clamori, l'impronta della poesia di Romano Leoni ha attraversato il Novecento, e è qui in tutta la sua nitida riconoscibilità. Quanto altro c'è da dire sia consegnato al cammino di questa poesia, che oggi si fa, essa stessa, meritevolmente, fortunato evento e generoso dono a chi ama quel che più vale."" -
Verticalità
L'esigenza di un'ascensione spirituale è preannunciata già nel titolo della raccolta e nella prima poesia, dove si parla di ""sogno di cielo"""", di """"fiamma che sale"""". Il poeta avverte in sé un tempo interiore, che non coincide col tempo misurabile, una realtà intima in cui vibra il desiderio di Assoluto, ma è ancora incerto e confuso nell'attesa della illuminante epifania. In una prospettiva religiosa ci si aspetterebbe il riferimento alla preghiera ma l'autore è prima di tutto un poeta e vede nella poesia la funzione propedeutica dell'ascesa. Ci richiama Platone che nella Bellezza, idea resa sensibile, la vedeva antesignana alla scoperta degli altri valori. E dunque un Dio personale quello che egli cerca, non lo accontenta il """"Deus sive Natura"""", ma un Dio con cui parlare, da amare come persona. Poesia esistenziale e insieme religiosa, segnata da una angosciata ricerca che alla fine giunge alla mèta agognata, illuminandosi d'infinito. (Dalla prefazione di Silvano Demarchi)"" -
Disincanto
"Disincanto"""" è l'esito di parole distillate nel tempo, di immagini dell'anima dove lo scarto tra il visibile e l'invisibile si disvela fra musica e colore, suono e brusio del pensiero. A un ventennio dai versi extra-ordinari di """"Brusio"""", con questo nitido poemetto Lidia Grillini conferma la forma di una voce determinata e che scolpisce il linguaggio; un dialogo che si manifesta, come ha scritto Niva Lorenzini, in """"una scansione controllata del verso che fa argine all'emozione e insieme la ispessisce""""." -
Petali
"Petali"""" è l'esito di una sintonia perfetta fra accordi e musicalità dell'espressione. C'è qui una grazia del dire che diviene consonanza con il pensare, perché i versi di Pina Giuffrè hanno il ritmo del suo respiro. Si fermano con le sue pause, si staccano in strofe secondo le sue necessità dialogiche." -
Uomo del Rinascimento
Urbino, 12-27 giugno 1502. In una manciata di giorni storicamente s'incontrano, e a volte si scontrano, il duca di Urbino (Guidubaldo da Montefeltro), il duca Valentino (Cesare Borgia), Leonardo, Raffaello , Timoteo Viti, il Perugino, Andrea Doria, il Magnifico Giuliano dei Medici, Machiavelli, Francesco Soderini, Luca Pacioli, Ludovico Odasi, Paolo da Middelburg ed altri. Spesso tratti dalle pagine de ""Il Cortegiano"""" di Baldassar Castiglione, quindi lari e penati, streghe e spiriti dell'aria, gente comune in una congerie di eventi storici e invenzioni letterarie incentrata su un giovanile fictum caput, che parrebbe membro di età a venire prestato al passato, ove ambisce farsi """"Uomo del Rinascimento"""", dopo il """"Giallo pompeiano"""", la nuova opera di Giuseppe Pagliara."" -
Pietre che cantano
Dopo ""Fabula"""", il racconto in versi di una vita extra ordinaria tra Milano e il mondo, Clara Beretta raccoglie in """"Pietre che cantano"""" un regesto esistenziale tanto fascinoso quanto misurato nell'incedere della parola. Una parola controllata nel significato e nel ritmo, che accompagna il lettore verso la luce di un sentiero poemático in cui le poesie si trasformano via via in pagine di uno spartito musicale senza tempo, dove la durezza della pietra diviene fiore, nuvola, grazia di un'invocazione assoluta: """"Soltanto: nell'incredibile storia della vita / amami come puoi""""."" -
Elegia delle beatitudini
Dopo le pagine di ""Il silenzio del Lete"""" (2005) e """"Le porte di Aprile"""" (2007), Francesco Maria Di Bernardo-Amato giunge al vertice di un cammino poetico in cui si incrociano continuamente la parola, il pensiero, l'interrogazione. E tutto è sfiorato dal volo angelico di una inafferrabile beatitudine, che soltanto la poesia può cercare di trattenere perché, come scrive Gaetano Di Bernardo-Amato, """"il Poeta sa che il dubbio non è la condanna dell'uomo, al quale, al contrario, è data la possibilità di conoscere; basta solamente che sappia dove girare lo sguardo""""."" -
Isole
"Isole"""", scrive Nicola Vacca, """"si legge tutto d'un fiato come un breviario laico che dischiude orizzonti sulla parola che infiamma gli istanti. Nel conforto del dubbio, il poeta trova la forza per interrogare le debolezze umane""""." -
La distanza
Opera, distillata tra parole e immagini nel tempo, ""La distanza"""" è l'esito di una poesia rara che dà vita alla memoria, un discorso in cui fine e inizio si uniscono. Con la struttura fascinosa e controllata che sempre contraddistingue il suo lavoro, Giuseppe Rosato ci dona un regesto esistenziale dove l'intima presenza dell'amore di una vita diviene condivisione estetica con il lettore. Qui lo sguardo è rivolto a ciò che nell'amare non può sfiorire: cosi il poeta allontana lievemente da sé il senso del vuoto ineffabile, perché se la memoria è un luogo, o forse un tempo allora davvero nella perdita non può esserci distacco, ma soltanto una distanza o un'anomalia del tempo; un sussurro del pensiero che, con la grazia della poesia, disvela le tracce di un'unica via in cui approdo e mèta si confondono."" -
Paesaggio musicale
Alla sua terza prova letteraria, Angela Bucco affronta con notevole maturità espressiva un tema emblematico quale quello del ""paesaggio"""", tema eminentemente figurativo che qui si sposa a quello della """"musica"""", nella ricerca di armonia e melodia. Prefazione di Vincenzo Guarracino."" -
Bisestile
Libro intessuto da una trama dolente e implosiva, questa raccolta di momenti estremi dell'esistenza si accende pagina dopo pagina nel segno di una continua conoscenza e ri-conoscenza del senso della ""perdita"""", che dall'autore si trasmette al lettore con necessità contagiosa. In uno spazio di tempo che va da settembre al febbraio di un anno bisestile e funesto, Alessandro Riccioni compone un proprio diario affettivo sospeso tra le parole sul profilo di un vuoto incolmabile, superando sentimento e emozione, per disvelare un legame inquieto e a volte conflittuale, ma sempre fortissimo, con la figura del padre. Ed è ancora la parola a mostrarsi come valore fondante della vita e di ciò che resta: la parola originaria e tramandata, che dal padre arriva al figlio in uno scambio continuo di radici, odori, voci e paesaggi dell'anima."" -
L' ultima notte del pettirosso
"E allora chi è quest'altro a cui ci viene chiesto di sopravvivere smascherandone le intenzioni? Ecco la domanda a cui vorrei poter rispondere, la vera ragione per la quale sono giunto fin qui. La sofferenza dell'altro è qualcosa che non ci appartiene, semplicemente - ma anche terribilmente perché ci sfugge, perché ignoriamo il lato oscuro e profondo del mondo in cui disperatamente egli abita da confinato, da braccato, da sregolato. L'ironia che gioca col destino e con la fugacità della ragione non toglie il sorriso, ma per questa via ne attenua la gioia e rende ognuno pericolosamente straniero a se stesso.""""" -
Riviera dello sguardo
Quella di Giovanni Cocuzza è una parola poetica inusuale e ricca di grazia, una voce d'antan che qui raggiunge tutta la sua maturità espressiva. -
Cronaca di un amore annunciato
Poeta, pittore, drammaturgo, attore, regista, Antonio Caldarella (1959-2009) ci ha lasciato un nutrito patrimonio artistico-letterario, che spazia dalla poesia ai racconti, al teatro. Questa ""Cronaca di un amore annunciato"""" è la prima tappa di un progetto culturale ad ampio respiro, che prevede la pubblicazione delle molte opere inedite."" -
Il tempo delle piante
Uno straordinario viaggio nel mondo della natura e dei sentimenti, tra poesia e armonia delle parole. -
Il caso e la ragione
Dopo di ""Aria di ventura"""" (2005), con """"Il caso e la ragione"""" Daniela Pericone mostra l'esito raffinato e sovrastante di una parola poetica capace di coniugare le interrogazioni dell'esistenza alla levità di uno sguardo ironico e sospeso nel giudizio. Qui lo sguardo si schiude tra """"nuvole basse"""" e orme di inseguite nostalgie di senso e di emozioni."" -
Di là da spiragli silvani. Topologia e tropologia di anima morosa e memore
Fabio Porchi, con passo metodicamente ariostesco, si aggira tra i classici della nostra cultura, non così involgarita come alcuni vorrebbero credere o far credere; sul tramite di una testimonianza recente e di un antefatto preterintenzionale, i grandi libri vengono raggiunti e posti in reciproco colloquio, con fantasia rigorosa: per selve e boscherecci labirinti, il cammino è arduo ma non aspro. -
Tra.dis.co trame di disprezzo coerente e licantropo
Tra.di.sco è un libro di labirinti, di voci che si accendono e si nutrono della verità che quelle voci ci porgono. Opera tanto complessa e ctonia quanto straordinariamente armonica, dedicata ad un poeta similmente extra ordinario come Ottiero Ottieri, queste trame di disprezzo coerente e licantropo ci accompagnano con levità dove inizio e fine, eros e bellezza, sogno e parola si uniscono nel cuore dell'arte poetica. -
Falso plurale
"La poesia di Francesco Marani è un magnifico esempio della reinvenzione della lirica in veemente contraddizione con le attenzioni, oggi, per gli argomenti minimali, la conversazione, la comunicazione quotidiana. Marani indaga i suoi giorni, le sue scoperte e le sue visioni delle stagioni e delle montagne solitarie ed eccelse, fra emozione di grazia del cielo e consapevolezza della inadeguatezza a comprendere fino in fondo il significato dell'essere, materia e anima."""" (Giorgio Bàrberi Squarotti)"