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Le rêve, le corps, le visage. Amedeo Modigliani
Un saggio che esplora l'universo artistico di Modigliani in rapporto anche alle vicende sentimentali e tormentate della dimensione umana del grande pittore del Novecento. -
L' inesistenza
"La poesia di Francesco Marani è un magnifico esempio della reinvenzione della lirica in veemente contraddizione con le attenzioni, oggi, per gli argomenti minimali, la conversazione, la comunicazione quotidiana. Marani indaga i suoi giorni, le sue scoperte e le sue visioni delle stagioni e delle montagne solitarie ed eccelse, fra emozione di grazia del ciclo e consapevolezza della inadeguatezza a comprendere fino in fondo il significato dell'essere, materia e anima."""" (Giorgio Bàrberi Squarotti)" -
Gli occhi della materia
Sei anni dopo ""Inventario"""", titolo volutamente neutro e metalinguistico, """"Gli occhi della materia"""" si propone e impone con un titolo filosofico e allusivo al centro del libro, ad un tempo concreto e metamorfico."" -
Perso nel mio paese
Se c'è, come deve esserci, oggi più che mai, un punto di contatto per cosi dire naturale fra poesia e prosa narrativa; fra io che s'interroga sulla propria liceità esistenziale non meno che pronominale e sul suo voler essere plurale, antinarciso; fra fittissima capacità di auscultazione interiore e istinto dialogico; fra straniamento del soggetto e spazio antropologico del racconto: ebbene, questo ""Perso nel mio paese"""" del giornalista culturale e narratore Pier Damiano Ori realizza in felice scioltezza linguistica, prosodica e argomentativa proprio questo cortocircuito, necessario si, ma mai troppo in concreto perseguito, entro una letteratura come la nostra, che pretende tassonomie fortemente storicizzate sul lato critico; e che rimane altrettanto fortemente petrarchista, su quello poetico."" -
Canti dello specchio bifronte
Un canzoniere e un ""poemetto di monologhi"""": ecco il bifrontismo messo in scena da questi """"Canti"""", terzo capitolo, dopo """"Il boomerang non torna"""" (2003) e """"Orizzonti della clessidra distesa"""" (2005), di una tetralogia degli """"oggetti anomali"""". In fondo qui si descrive il paradosso di chi allo specchio scorge di sé, accanto alla figura riflessa che si attende di trovare, una figura discordante che non gli appartiene. Se a uno sguardo iniziale emergono due mondi, si precisano poi due volti dello stesso mondo. Dunque non fronte e retro, diritto e rovescio che si escludono a vicenda (vedere l'uno significa non vedere l'altro) ma due immagini accostate, che pur stridendo nella loro vicinanza di estranee sono di fatto allacciate. Perché il mondo è uno. Cosi, in una prima versione il canto tesse un dialogo-desiderio di ascesa e unione mistica con l'Altro. Protagonista una voce che attratta dalla fisicità delle cose aspira tuttavia a un Oltre: il giardino felice vagheggiato con l'Altro è il surrogato di uno Spazio e di un Tempo finalmente pacificati. A latere, in una specularità di segno opposto, il canto sale come grido, invettiva, umiliazione (infetta o patita) di voci disperse: una pluralità che non si fa coro, che abita una subterritorialità frantumata e alla deriva, aspra e fatale, squarciata dalla violenza. La voce che si modula verso l'""""alto"""", nella specchio della propria eco coglie infine altre voci, di forza contraria ma innegabilmente pili reali."" -
È stato un nulla
Agostino Bonalumi (1935) è tra i più importanti e significativi pittori dell'arte italiana del secondo Novecento, compagno di strada di Fontana, Castellani, Manzoni. A fianco della sua attività artistica, ha pubblicato nel tempo alcune raffinate plaquettes di poesia. -
Più miti specchi
Un libro di poesia non gridata, che è anche un'educazione sentimentale alla vita. -
Casamatta
Proseguendo il felice percorso di un viaggio in versi ventennale, in cui la sua tavolozza lessical-cromatica (come annotava acutamente Silvio Endrighi) dilata le sfumature dell'attesa di una mèta, con ""Casamatta"""" Edvige Campadelli porge all'ascolto del lettore un discorso intimo e aperto insieme, dove convergono gli esiti dei mutamenti dell'esistenza e dei sentimenti."" -
L' età della notte. Racconto d'inverno
Nel segno inconfondibile di una scrittura tanto levigata quanto capace di epifanie espressive, Ettore Campadelli consegna al lettore un ulteriore sguardo verso la leopardiana infinita vanità del tutto. Il sentiero di questo ""racconto d'inverno"""" percorre dichiaratamente le tracce e le suggestioni dei versi di Dylan Thomas."" -
La città provvisoria
Sono singolari e intensi poemetti, questi raccolti da Sergio Nave sotto il titolo ""La città provvisoria"""", che sulla scena catturano e immettono storie di personaggi che con i Patriarchi dell'antico Libro condividono se non un'ansia acuta di verità, una voglia di parlare (o di essere parlati), che li fa diventare esemplari dell'umana inquietudine e precarietà, e al tempo stesso portatori di un senso della vita, forte e destinale, sacro nella sua più etimologica accezione, che ne decide indifferentemente successo o sconfitta, indipendentemente dall'agire di ciascuno e senza """"inutile chiarezza di ragione""""."" -
Ombre sulle meridiane
Dopo l'attenzione suscitata dalle raccolte ""Giorni a piene mani"""" (2002) e """"I grandi fiumi verdi e le colline"""" (2004), con """"Ombre sulle meridiane"""" Natalia Veronesi Prada propone uno sguardo su sé e sul mondo attraverso un misurato percorso cronologico in versi che inizia nel 1960 e che arriva al 2008 mantenendo costanti la raffinatezza e la pacatezza di una voce che, come scrive Vincenzo Guarracino, """"è frutto di un'adesione sgomenta e serena al Mistero, di un'accettazione orante e fiduciosa di una Promessa altrimenti insostenibile, tra Natale e Resurrezione, ma anche l'indizio di una consapevolezza dei propri mezzi espressivi, quella che a proposito dì Leopardi qualcuno aveva chiamato la 'coscienza di poter tutto scrivendo' e che qui si traduce in una 'preziosa armonia' (...)."" -
Libro linteo. Vol. 1: Il resto.
Come già accadde per ""Il libro dell'ora"""", le voci di Enrica Salvaneschi e di Silvio Endrighi s'intrecciano senza volersi distinguere: non che all'una competano i versi, all'altro la prosa; all'una il saggio, all'altro il racconto, o viceversa. Vale invece la pretesa di proporre l'androginia di una reciproca aemulatio che approdi all'inventio, nella quale maschile e femminile esistano solo come reificazioni superate e in qualche misura ingenue: quasi biondo e bruno, iperboreo e meridiano, umile e sublime, e via opponendo. Ma, oltre questo dato di base, le cose si complicano in ognuno dei titoli volta per volta presentati. Come vien detto nell'incipit, l'auctoritas vera e propria appartiene a Lino, di cui E.S. e S.E. sono in qualche modo portavoce ed esecutori più o meno riottosi. Lino, che nacque con Rosalba nell'Eremo libertino di S.E., a sua volta decantazione dei Giardini ospitali di E.S., percorre su e giù le strade del mondo: raggiunge il personaggio mitico, si incarna in persona del nostro tempo. Il titolo primo nasce intorno al nucleo semantico del """"restare"""", quale esito inopinato del classico, e mistico, """"diventa quello-che/chi sei""""."" -
Libro linteo. Vol. 2: Storie di Lino.
Dopo ""Il resto"""", titolo primo, il titolo secondo si impone per uno sfalsamento etimologico, fra lino e Lino: riservato alle Storie di Lino, alterna secondo una studiata strategia narrazione e commento in versi; ma il luogo non comune, il più pretenzioso e prezioso, è costituito dall'excerptum del testamento di Rosalba, catena di sei sestine, formalmente costrette e tematicamente liberate in un ruolo ad un tempo meditativo e narrativo, astratto e affilato. La replica in prosa di Lino, con fini simili ma esiti diversi proprio per il diverso mezzo espressivo, apre nella pagina un vasistas da cui si intravedono, oltre il presente, tragitti per titoli futuri."" -
Poesie del Bosforo-The Bosphorus poems
Scritte in inglese durante un soggiorno di ricerca in Turchia, e poi tradotte in italiano dall'autore, che attualmente insegna a Cambridge, le ""Poesie del Bosforo"""" attraversano un percorso intrecciato di simboli (la nave, l'angelo, i delfini) con l'enigma delle parole della poesia."" -
I colori del tramonto
"La poesia di Pina Giuffrè è limpidamente lirica, sorretta da suasiva eleganza e grande armonia di immagini e di ritmi. Ed è un inno appassionato all'amore e alla vita nel trascorrere di memorie ed emozioni sempre nuove"""". (Giorgio Bàrberi Squarotti)" -
L' acqua promessa. Testo francese a fronte
Jean Flaminien, letterato di origini guascone, è nato a Aire-sur-l'Adour nelle Lande. Ha vissuto a lungo sulla riva dell'Adour e nella foresta, quindi in Marocco e nei Paesei Bassi. Attualmente vive in Spagna. Ha pubblicato le opere di poesia: ""Soste, fughe"""" (2001), """"Graal portatile"""" (2003), """"Pratiche di spossessamento"""" (2005)."" -
Fanfare e maschere
"Un libro di poesia si sottopone all'attenzione dei lettori fin dal titolo, che deve lampeggiare tra le ombre e promettere poi, tra le ombre, segreti e chiarori. """"Fanfare e maschere"""" gioca con la polifonia dei sensi e delle voci all'insegna dell'ambiguità e del mistero. Sono proprio i versi brevi ed efficaci che riescono a popolare il libro di memorie e di fantasmi: enigmatiche presenze che emergono dagli aloni simbolici e si fanno luce viva proprio dall'ombra che da essi si irradia. La parola breve, contratta, acquista verso dopo verso, una forza simbolica che via via si allarga e dilaga soffusa nel prezioso scandire delle sillabe"""". (dalla prefazione di Giusi Verbaro)" -
Il verso è una scommessa
"Quella di Domenico Cultrera è una produzione in versi che conta almeno quarant'anni di militanza, e che ora si condensa in questa raccolta antologica rigorosamente essenzializzata. Quasi una vita dedicata al verso, il quale, proprio come la vita, diventa una scommessa. E una scommessa è stata tutta l'esistenza di Cultrera, che ha puntato sempre se stesso sul tavolo verde della roulette. Domenico Cultrera è uomo del primo Novecento (1925) e pertanto, di quel secolo, ha potuto assorbire ogni umore, talché la sua formazione e la sua cultura sono dentro alla tormentata temperie novecentesca. Egli ne ha avuto perfino l'irrequietezza e le contraddizioni, che se lo hanno segnato come uomo ne hanno però connotato ampiamente la voce poetica una voce che ci dà la misura di una dedizione forte e inesausta alla poesia, giungendoci dal percorso lontano del Novecento, ma recando in sé il carico perenne del mondo."""" (dalla prefazione di Giovanni Occhipinti)" -
Fiori e pensieri
"Fiori e Pensieri"""" è un libro che raccoglie un'ampia scelta di poesie tra quelle già apparse in volume ed altre pubblicate in alcune antologie di Ines Revello, studiosa della cultura e dell'arte dell'Estremo Oriente." -
L' amore imperdonabile. Un mistero sul lago
Il nuovo romanzo di Giuseppe Guin, capocronista a ""La Provincia"""" di Como. Alla fine degli anni '50, dopo uno stupro in una locanda sul lago, i protagonisti si ritrovano intrecciati tra loro in un legame indissolubile e imperdonabile. Una vicenda che appassiona in un mistero che tormenta la coscienza... e con un inatteso finale a sorpresa.""