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La speranza è la famiglia. Per uno sguardo nuovo
La speranza offre a questo tempo uno sguardo nuovo. Uno sguardo per liberare in noi le sue energie, traducendole in sogni profetici, azioni trasformatrici e immaginazione della carità. Papa Francesco chiede alla Chiesa tutta di rivoluzionare lo sguardo pastorale e di fermare molto l'attenzione sulla famiglia. Il filo conduttore dell'Amoris laetitia si ritrova in quattro parole che rinnovano lo sguardo della Chiesa verso la famiglia: accogliere, accompagnare, discernere, integrare. Parole che da una parte ribadiscono l'ideale dell'amore, unico, fedele, fecondo e indissolubile, e dall'altra segnano la strada della gradualità, cioè rovesciano le prospettive gettando ponti e offrendo la possibilità di costruire futuro per tutti. -
Paolo VI. una storia minima
Ricordi di piccoli fatti di cronaca, piccoli gesti, battute anche umoristiche, aiutano a conoscere la personalità di Paolo VI. La sua grandezza si rivela anche in questa ""storia minima"""", che mostra lati inediti di semplicità in un Papa dei segni profetici, che ci insegna anche la necessità di ritrovare il gusto delle cose umili e vere."" -
Paolo VI. I giornalisti e i geroglifici
Singolare è stato il rapporto di Paolo VI con la stampa. Il mondo del giornalismo, in particolare, gli era famigliare, avendolo frequentato e praticato sin da ragazzo. Fondatore di diverse riviste quali ""Diocesi di Milano"""" nel 1960 e """"Il Segno"""" nel 1961, ancora oggi pubblicato. Tanti i discorsi sulla deontologia morale della stampa: al Consiglio Naz. della Stampa Italiana nel 1966; alla Stampa estera nel 1973. Su questa deontologia del giornalista Paolo VI si fermerà anche sul discorso ai giornalisti dell'Associazione della Stampa Estera in Italia, qui proposto, e che fu pro-nunciato il 28 febbraio del 1976, ossia verso la fine del pontificato. «La Chiesa cattolica non è soltanto la cupola di San Pietro e alcune guardie svizzere. Per capire la Chiesa è necessario studiarne la complessi-tà. Noi siamo difficili. Ma voi dovete leggerci. Dovete penetrare questo alfabeto poco noto, così come bi-sogna leggere i geroglifici per capire una piramide egizia"""". È singolare cogliere, ad oltre quarant'anni di distanza, la corrispondenza di modelli tratti dall'antico Egitto nel linguaggio di due Papi: Paolo VI e Francesco, il quale nel Discorso natalizio alla Curia Romana del 21 dicembre 2017, volle ripetere un'espressione «simpatica e significativa» del De Mérode sul tentativo di pulire la Sfinge d'Egitto con uno spazzolino da denti. Francesco lo diceva per sottolineare «quanta pazienza, dedizione e delicatezza occorrano» per rag-giungere l'obiettivo della riforma della Curia, «istituzione antica, complessa, venerabile, composta da uomini provenienti da diverse culture, lingue e costruzioni mentali». Nonostante la diversità dei di-scorsi e del tema rispettivamente trattato, non sarà tuttavia difficile trovare una sintonia fra questi due Papi nel modo d'intendere la riforma della Chiesa e, in essa, anche della Curia romana."" -
Il loro cuore sia pieno di gioia. Cristiani in cammino
L'essere umano è alla ricerca della felicità. La persona è un progetto: è chiamato a crescere, a farlo insieme con gli altri, a farlo non solo per sé ma anche a favore degli altri. Il centro del cristianesimo è l'annunzio della risurrezione, cioè che Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo, non è un personaggio del passato, consegnato un volta per sempre all'archivio della storia, ma è nostro contemporaneo. E questo annunzio non è solo una notizia, ma è una chiamata, cioè una vocazione. Precisamente: una provocazione: un invito a rispondere; una convocazione: un invito a rispondere insieme che ben presto si trasforma in una invocazione: una risposta dialogica e in una evocazione: un ricordo costante. In questo volumetto abbiamo cercato di descrivere qualche aspetto della condizione dei cristiani nel mondo. Gesù, nostro compagno di strada, sarà sempre con noi. Ebbene, la condizione dei cristiani sarà sempre quella dei due discepoli di Emmaus. Sarà sempre un rapporto tra il giorno e la sera, tra la luce di Gesù e l'oscurità del credente. -
Paolo VI un papa audace
Il seguente testo si basa sulla trascrizione di una trasmissione della RAI-Radiotelevisione Italiana / RAI Cultura / RAI Storia, ""Paolo VI un Papa audace"""", arricchito con altri testi di Paolo VI. Il pontificato di Paolo VI ha attraversato un periodo nuovo nella storia dell'umanità, caratterizzato da profonde trasformazioni, da rapidi mutamenti, e proiettato verso nuove conquiste della scienza e della tecnica. Paolo VI sapeva di dire cose grandi e cose gravi. Forse per questo non ha ispirato grandi simpatie. Come è stato fatto notare: dotato di grande intelligenza e finezza di spirito, non ha infiammato gli animi della gente; forse il suo pontificato ha parlato di più alle menti che ai cuori. L'audacia vera si misura più nelle piccole cose, nella fedeltà a un serio impegno quotidiano, che non nel clamore di un atto ostentato, quasi per sollecitare l'applauso. Il valore dell'animo di una persona si misura nella discrezione e non nel clamore esterno. Tutte queste qualità hanno fatto di lui «un ardimentoso pazientissimo», come si può evincere rileggendo alcuni importanti discorsi riportati in questo volume, a partire da quello programmatico del giorno di inizio del suo pontificato. È proprio questa l'audacia, e il coraggio, che ha avuto Paolo VI, che ha saputo guidare la Chiesa del dopo-Concilio verso il rinnovamento."" -
Sguardo fisso sulla vita
Monica Maggi con questo suo primo libro ""Sguardo fisso sulla vita"""" ci mostra come anche dalle vicissitudini di salute, da lei affrontate e qui narrate, sia possibile trarre motivi di apertura alla vita e persino di spinta alla gioia di vivere. Suo obiettivo iniziale è quello di raccogliere sotto forma diaristica la successione di alcuni episodi che sconvolgono non poco il corso normale di vita, per ricavarne stimoli positivi di autoriflessione e incoraggiamento. L'obiettivo, infatti, diviene più complesso. Non si tratta più solo di dialogare con sé, di interpretarsi, di interrogarsi, ma di rendere il più vasto pubblico di lettori partecipe di un mondo di vissuti troppo ricco di significati per non es-sere comunicato. E Maggi lo fa sommessamente, con un linguaggio semplice e gradevole, uno stile scorrevole, un contenuto a forte carica emozionale. Utile specie a quanti non riescono a """"intravedere la luce in fondo al tunnel"""" e sono in viaggio alla ricerca di un senso della vita. Viene così allo scoperto una personalità, quella dell'Autrice, estremamente sensibile, attenta all'umano, ma anche determinata e, persino, eccezionale. Per l'eccezionalità non tanto delle esperienze vissute, anche se non comuni, quanto del modo, anche coraggioso e sagace, con cui, con successo, le affronta e tuttora le gestisce."" -
Con Maria Custodire la Parola. Itinerario spirituale per il mese di Maggio
La pratica del mese di Maggio interamente dedicato a Maria Santissima, la Vergine Madre di Dio e Madre della Chiesa, è una tradizione molto cara a tutti i cristiani. Maria Santissima non è una semplice aggiunta a tutto il mistero di vita cristiana. Nessuno può fare a meno di Lei. Dio stesso, avendo deciso di incarnarsi, scelse Maria di Nazaret perché fosse sua Madre. Per una volta Dio ha veramente avuto bisogno dell'uomo, ha avuto bisogno di Maria Santissima. Nostra Madre, Madre della Chiesa, Madre di tutto il genere umano, Maria, è la via per incontrare il Signore Gesù e per entrare in tutto il mistero trinitario. Maria è la Mediatrice, la Corredentrice, la Dispensatrice di tutte le grazie. Maria è il canale, il ponte, il tramite, il grande segno dell'Alleanza. Maria è la eccelsa creatura di tutti i tempi. Maria è segno, oggi, di tutta la umanità futura: col suo corpo glorioso Maria ci è di garanzia per la nostra vita da risorti, in Cristo. -
Paolo VI e lo spirito del Concilio
Paolo VI amò profondamente l'uomo del suo tempo e la Chiesa, per questo i suoi insegnamenti sono pregni di una preziosità che è propria di un certo ""sapore antico"""" che mette a proprio agio e incute il rispetto prezioso della verità di cui l'amore è foriero. Questa pubblicazione vuole sottolineare che tutto ciò che il Concilio ci ha donato ha alla base una grande passione, quella di Paolo VI per la Chiesa di Cristo e per l'umanità. La Chiesa, quella Chiesa che Lui ha amato e pensato siamo noi. Leggiamo, riflettiamo su ciò che fu pensato per educarci a essere, noi cristiani, quella madia dove Dio pone il suo pane (Cristo) per i suoi figli (l'umanità) che indistintamente ci sono tutti fratelli e amici per realizzare quella civiltà dell'amore di cui necessita l'intera famiglia umana."" -
Cristo compagno e amico. Preghiere e parole di Papa Paolo VI ai giovani
Preghiere tratte prevalentemente dalle Omelie di Paolo VI quando Egli parlava soprat-tutto ai giovani, indicando ad essi Cristo come il loro Messia. Preghiere dunque per i giovani, ma che bene interpretano anche le esigenze degli adulti. Preparate per l'anno centenario della morte di S. Giovanni Bosco, Apostolo della gioventù, sono affidate anche a tutti coloro che oggi nella Chiesa hanno la grande missione di condurre le giovani generazioni alla scoperta di Cristo. Quel Cristo che Paolo VI, grande credente e grande poeta, ha cantato innumerevoli volte, nelle forme più entusiaste ed elevate. In un meraviglioso discorso-preghiera tenu-to a Manila il 29 novembre 1970, Paolo VI con-fessava: ""Io non finirei mai di parlare di Lui"""". Ma Paolo VI ci insegna soprattutto a """"parlare a Lui"""": di noi, della Chiesa, del mondo. E a Paolo VI, amico dei giovani, maestro di preghiera e di vita, la nostra riconoscente memoria."" -
Il vivere politicamente
Non si può pensare al recupero della politica senza il recupero della dignità della persona umana e della sua centralità rispetto al mondo ed alla storia. Fare politica coincide con lo stare nella vita, nel mondo, nella società, nelle istituzioni. Con tutte le preoccupazioni, disagi, interessi, bisogni. Nobilitare la politica non è impresa disperata; piuttosto, è una navigare in acque agitate che richiede passione e rispetto. Anche speranza, che è in fondo, desiderio di andare oltre, di aspirare ad altro, di tendere a qualcosa di meglio. L'Autore non teme di aprire i confini della politica alla trascendenza. Trova, invece, le motivazioni più profonde per l'impegno e l'azione politica nella missione ad essere pienamente cittadini, presenti qui, oggi, nella storia, guardando ad una vita altra. -
Alberto Marvelli. Un giovane per i giovani
Alberto Marvelli (1918-1946) è un giovane santo in giacca e cravatta. Una esemplare figura di laico cattolico. Una proposta di spiritualità per l'uomo d'oggi, quella laicale e cioè incarnata nel tempo e nella storia, capace di condivisione, di discernimento della testimonianza di un amore che Dio ci ha donato e che vuole rinnovare la mente ed il cuore delle persone, che vuole rinnovare la storia. Alberto visse con grande impegno la propria fede, alimentandola con un'intensa vita di preghiera e testimoniandola nell'impegno dei propri doveri quotidiani di studio e di lavoro, nella Chiesa, nella società, nella carità verso i poveri. L'opuscolo vuole rendere un servizio al discernimento vocazionale attraverso le parole di Alberto Marvelli, un giovane per i giovani. Il cammino verso il Sinodo dei Giovani del 2018 continua a farci riflettere su chi siano i giovani nella Chiesa e nel mondo, e invita loro a inventare e immaginare se stessi, con il corag-gio di affrontare il futuro perché in un mondo che cambia bisogna rischiare. -
Paolo VI, il Papa della gioia. «Gaudete in Domino»
Con un gesto profetico, in pieno Anno Santo del 1975, Paolo VI lanciò il seme di redenzione della Esortazione apostolica ""Gaudete in Domino"""", sulla gioia cristiana. Suscitò stupore che un Papa anziano avesse sentito la felice necessità interiore di indirizzare una specie di inno alla gioia divina, per suscitare una eco nel mondo intero e anzitutto nella Chiesa. Questo fa capire che Paolo VI possedeva il segreto della vera gioia cristiana, radicata nella fede e nella speranza. Per Paolo VI la vita cristiana non può essere senza gioia. Se la vita cristiana comprende la Croce, la rinuncia, la mortificazione, il pentimento, il dolore, il sacrificio, pure non è mai priva di un conforto, di una consolazione, di una gioia interiore, che non mancano mai quando le nostre anime so-no in grazia di Dio. Sì, noi cristiani dobbiamo sentirci felici. La salvezza che Cristo ci ha meritato, e con essa la luce sui più ardui problemi della nostra esistenza, ci autorizzano a guardare ogni cosa con ottimismo. Per questo si è voluto riproporre il testo profeti-co di Paolo VI sulla gioia. Perché dalla meditazione di queste pagine sappiamo riscoprire le ragioni della bontà di Dio in ogni avvenimento, in ogni quadro della storia e dell'esperienza."" -
Paolo VI, l'estasi e il terrore
In un cuore cattolico tutto si unifica e si fonde, il passo sicuro e la certezza. Pensare che si è eletti, ma indegni. Un fardello può essere dolce e pesante. Pensi al verso «ho l'estasi e il terrore di essere eletto». Ma il Papa non è il solo che possa dirlo: ogni cristiano è prete e vittima. Ogni cristiano è stato eletto fra tutti con amore particolare. È la felicità di amare Dio con un povero cuore. Paolo VI ha sentito e sofferto nel profondo dell'anima il tormento «di questa stupenda e drammatica scena temporale e terrena», come anche l'estasi della «suprema e formidabile» sede di Pietro alla quale era stato eletto. Un segno degli attacchi contro Paolo VI sono le feroci vignette satiriche che su «La Repubblica» gli dedicava con straordinaria frequenza Giorgio Forattini. Anche questo è un fenomeno paradossale: il Papa di gran lunga più vicino alla cultura moderna era fatto oggetto di irrisione. Si è voluto riportare alcune di quelle vignette per far comprendere lo spirito di quell'epoca. -
Un amico. Don Carlo Gnocchi e Giovanni Battista Montini
Per Paolo VI ""l'amicizia crea un'armonia di sentimenti e di gusti, che sviluppa fino a gradi assai elevati, ed anche fino all'eroismo, la dedizione dell'amico all'amico"""". È questa la profonda amicizia nata tra Don Carlo Gnocchi e Giovanni Battista Montini, raccontata in queste pagine. Un'amicizia tra """"santi"""", che ha reso possibile felici sviluppi per la straordinaria opera di carità nata dal cuore del """"padre dei mutilatini""""."" -
Il cuore della Chiesa. Catechesi di papa Francesco sulla Messa
Da tempo si sentiva la necessità di un'autorevole catechesi sul cuore del mistero della Chiesa, nel modo della celebrazione voluta dal Concilio Vaticano II. Papa Francesco ci ha offerto questa occasione e l'autore ha voluto ""ruminarla"""" per i fedeli che desiderano vivere la celebrazione eucaristica """"actente ac devote""""."" -
Paolo VI santo
La situazione della nostra società si è fatta così seria da far nascere in noi il bisogno di testimoni sicuri, si accresce il bisogno di fari e di bussole. Anche la canonizzazione di Paolo VI risponde a questa esigenza. Ci viene offerto un testimone che ci richiama alla santità. La caratteristica delle sue scelte e delle sue affinità spirituali avevano come loro centro unificante la figura di Cristo. Tutta la vita e il magistero di Paolo VI ci mostrano che la santità è possibile e doverosa. Non è la vocazione esclusiva ed eccezionale di alcune grandi anime. Per questo, auspicava: «Ogni onesta condizione di vita può non solo essere santificata, ma diventare santificante... Attendiamo medici, giuristi, parroci, studenti sugli altari. Lo stesso si pensa a fanciulli santi, a madri di famiglia sante, a uomini celibi santi... La Chiesa oggi tende ad una santità di popolo». E quanto Montini auspicava nel lontano 1957 oggi è confermato da Papa Francesco nella sua recente Esortazione apostolica ""Gaudete et exsultate"""": la santità è una meta alla portata di tutti: «mi piace vedere la santità nel popolo...»"" -
Paolo di Tarso. Ispirazione per i giovani nel cammino di fede e di discernimento vocazionale
La figura di Paolo interpella profondamente anche oggi. San Paolo grida a noi a nome di Dio di avere gli stessi sentimenti di Gesù Cristo. Paolo aiuta ad imparare a pensare come ha pensato Cristo. E questo pensare non è solo quello dell'intelletto, ma anche un pensare del cuore. Ecco il motivo per cui Paolo ha ispirato molti santi e soprattutto giovani. Le tappe essenziali dell'intero ed intenso percorso spirituale di Paolo riproducono l'esperienza di ogni uomo che si libera dalle illusioni e dai miraggi che lo condizionano e conquista la propria autenticità. Questo libretto accompagna giorno per giorno il personale itinerario di santificazione in modo che dall'incontro con Gesù l'esistenza risulti autenticamente trasformata come lo è stata la vita di Paolo e di tutti quelli che in ogni tempo credono e si affidano a Lui. Gesù invita ogni suo discepolo al dono totale della vita, senza calcolo e tornaconto umano. I santi accolgono quest'invito esigente e si mettono con umile docilità alla sequela di Cristo crocifisso e risorto. -
Paolo VI e mons. Romero
Paolo VI, il Papa del Concilio, e Romero, il primo martire del Concilio. Due Pastori, uniti nella santità, che in un'ora inquieta e confusa per la vita della Chiesa hanno saputo infondere speranze buone, speranze vere, speranze nuove agli uomini del loro tempo e a quanti si avvicinano al loro esempio e al loro insegnamento. -
Mi ami tu? Spunti per l'anima. Avvento. Natale. Quaresima. Pasqua. Anno C
L'eccellente guida alla lectio divina di Mons. Pierino Liquori per l'Anno C arricchisce lo schema consolidato con elementi nuovi e preziosi. Dopo l'invocazione allo Spirito Santo - vero protagonista della preghiera cristiana - l'orante è invitato al silenzio per liberarsi dal chiasso interiore, vedere la propria miseria dinanzi a Dio e offrirGli una dimora ricca d'amore e contrizione. Alla lettura del Vangelo festivo fa eco una prima lode che introduce all'intimità divina grazie alle sapienti riflessioni dell'autore. Il percorso si conclude con domande personali e preghiera comunitaria, coronate dalla dossologia finale. -
Mi ami tu? Spunti per l'anima tra immagine e Parola. Anno C. Ediz. illustrata
L'eccellente guida alla lectio divina di Mons. Pierino Liquori per l'Anno C arricchisce lo schema consolidato con elementi nuovi e preziosi. Dopo l'invocazione allo Spirito Santo - vero protagonista della preghiera cristiana - l'orante è invitato al silenzio per liberarsi dal chiasso interiore, vedere la propria miseria dinanzi a Dio e offrirGli una dimora ricca d'amore e contrizione. Alla lettura del Van-gelo festivo fa eco una prima lode che introduce all'intimità divina grazie alle sapienti riflessioni dell'Autore. Il percorso si conclude con domande personali e preghiera comunitaria, coronate dalla dossologia finale.