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Sulla strada di Gerusalemme. Percorsi dell'anima alla sequela di Gesù
In questi scritti l'autore propone un percorso cristologico, liturgico e antropologico, camminando verso l'unità interiore. Nel Messale Romano noi preghiamo: ""Mistero della fede"""" e """"Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua Risurrezione, nell'attesa della tua venuta"""". Il mistero pasquale vissuto nella liturgia svela la nostra vita. Sì, il senso stesso del nostro vivere è un mistero da scoprire, c'è una risurrezione dentro di noi che scalpita per manifestarsi! Allora la nostra vita assimila la Pasqua come esperienza di rinnovamento progressivo e liberante. E il vivere diviene, sempre più spesso, poesia di libertà."" -
Rileggere il Concilio
Diceva Paolo VI: ""I frutti di un evento tanto ricco di contenuti e di prospettive non possono che maturare lentamente"""". Osserva giustamente Enzo Bianchi che """"la forma della fede come è vissuta e professata oggi è quella plasmata dal Concilio, e che esso rimane la """"bussola"""" per la Chiesa del terzo millennio cristiano"""". Ecco, allora, lo scopo di questa antologia: """"rileggere il Concilio"""" per raccoglierne integralmente le indicazioni ed assimilarne lo spirito ripercorrendo le grandi tematiche conciliari, attraverso oltre trecento pensieri suddivisi sotto 132 """"voci"""". """"Dobbiamo guardare al Concilio con riconoscenza a Dio e con fiducia per l'avvenire della Chiesa; esso sarà il grande catechismo dei tempi nuovi"""" (Paolo VI). La rilettura - e forse per qualcuno la scoperta - del Concilio Vaticano II può costituire un forte appello a riscoprire ogni giorno la bellezza della nostra fede, a conoscerla in modo profondo per un più intenso rapporto con il Signore,- a vivere fino in fondo la nostra vocazione cristiana."" -
Preghiera, divina metamorfosi
La preghiera è scala ascensionale per rendersi pronti e disponibili alla totale ""metamorfosi"""" operata in tutti dallo Spirito Santo. Accanto ai testi scritturistici vengono riportati brevi brani attinti dagli scritti del beato Papa Paolo VI, grande apostolo di Cristo ed eccellente Maestro nella storia della Chiesa. Questa riflessione, nella sua sintetica e breve esposizione, si propone come guida o esortazione per giungere alla """"metamorfosi"""", cioè a quella dimensione di vita di cui lo stesso apostolo Paolo parla nella Lettera ai Romani 8, 29: """"Tutti coloro che Dio ha conosciuto nella sua prescienza li ha predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo""""."" -
Povertà economica e famiglia cristiana. Spiritualità e missione del laicato cattolico italiano
"Povertà economica e famiglia cristiana. Spiritualità e missione del laicato cattolico italiano"""" è un testo che ha il fine di dimostrare la stretta relazione che sussiste tra la vita dei poveri, la vita delle famiglie cristiane e la vita economica del Paese. La """"relazione"""" di cui sopra è una """"relazione evidente"""" nel senso che senza beni e servizi economici non si possono fondare e costituire famiglie solide e felici e senza famiglie solide e felici l'economia generale e settoriale del Paese non può né nascere bene né crescere meglio. In questi ultimi anni, soprattutto in Italia e a causa della gravissima crisi finanziaria ed economica, l'attenzione sulla centralità sociale ed ecclesiale della famiglia si è fatta sempre più intensa e puntuale: tale attenzione ha trovato un'eco planetaria nel Sinodo Straordinario (2014) e nel Sinodo Ordinario (2015) sulle """"nuove questioni spirituali, pastorali e sacra-mentali della Chiesa domestica"""". Questo nostro nuovo lavoro è composto da tre studi teologico-sistematici, ancorati alla """"dottrina sociale della Chiesa"""" e ad alcune scienze umane, complementari. Il primo studio prende in esame L'inclusione sociale dei poveri nell'""""Evangelii gaudium"""" (24 settembre 2013) di Papa Francesco. Il secondo studio mette a fuoco, invece, l'insieme delle risorse sociali ed ecclesiali che le famiglie cristiane possono offrire alle comunità umane e alle comunità eucaristiche." -
Spunti biblici
Possiamo dire che, per molti, la Bibbia è un libro chiuso, non è stato mai aperto. La Parola di Dio non è l'alimento quotidiano di tanti ""devoti"""". Di chi la colpa? Alle volte manca qualcuno che aiuti, che sostenga, incoraggi, spieghi, soprattutto che di il gusto della Parola. È quanto si propone Don Sandro con le brevi riflessioni su pagine sparse della Bibbia per continuare a far vivere la Parola nei suoi lettori in maniera sempre rinnovata e anche originalmente incarnata."" -
La Pneumatologia del «Perí archón» di Origene nella traduzione rufiniana «De principis». Lo Spirito Santo in rapporto al Logos-Cristo
Nei primi tre secoli del cristianesimo con quale lessico e con quali formulazioni teologiche precise la Chiesa parlava dello Spirito Santo, che considerava Terza Persona della Santissima Trinità? Che cosa hanno detto di Lui i Padri di quel periodo? Il presente volume offre in proposito alcune riflessioni e proposte di Origene (185-253) che, alla luce della regula fidei e della regula pietatis, fondate su Bibbia, Magistero e Tradizione ecclesiale, ha scandagliato da pioniere la personalit subsistentia e le relazioni intraed extra-trinitarie dello Spirito Santo. Egli ne parla soprattutto in due capitoli del Perí archón, che il presbitero Rufino di Concordia tradusse, intitolandolo De principiis. Consapevole che la Chiesa coeva non si era pronunziata su problemi basilari concernenti lo Spirito Santo, l'Alessandrino, attenendosi al suo metodo euristico, prospetta talune idee risolutive. Nell'esaminarle l'autore di questo saggio ha evidenziato ciò che egli suggerisce su come intendere in specie le relazioni intra-trinitarie dello Spirito Santo. Lo dice proveniente dal Padre per processione intellettivo-volitiva, mentre dice proveniente per generazione intellettivo-volitiva il Verbo. Da questo principio scaturisce ogni attributo che caratterizza, accomuna e specifica fra loro e sul cosmo creaturale le Tre Divine Persone... -
Paolo VI e il Sinodo dei Vescovi
Fin dall'inizio del Concilio Vaticano II si parlò spesso dell'istituzione di un Consiglio, composto da rappresentanti di tutto l'episcopato, che fosse di aiuto al Papa nel governo della Chiesa universale. Lo stesso Paolo VI manifestò il suo pensiero sull'argomento poco dopo la sua elezione; anzi intervenne alla Congregazione generale del 15 settembre 1965 e vi promulgò il Motu proprio ""Apostolica sollicitudo"""", con il quale si istituiva il Sinodo dei Vescovi. Lo scopo del Sinodo è chiaro: offrire all'episcopato cattolico lo strumento per prestare al Papa """"una più efficace collaborazione"""" nel governo della Chiesa universale. Oggi - ed è questa la novità fondamentale voluta da Palo VI nell'istituzione del Sinodo - l'aiuto che l'episcopato dà al Papa non è più un fatto occasionale, perché vi provvede un organismo stabile. Nel cinquantesimo anniversario dell'istituzione del Sinodo dei Vescovi, è sembrato opportuno riproporre il magistero di Paolo VI su questo nuovo organismo che Papa Montini riteneva """"pieno di speranza""""."" -
Ai laici
L'apostolato dei laici è un tema molto presente nel magistero di Montini, prima da Arcivescovo e poi da Papa. Per lui, nessuno è inutile, nessuno può essere del tutto passivo, nessuno può rimanere inerte e insensibile nella vita della Chiesa. Nessuna categoria di cristiani può sottrarsi a questa vocazione apostolica. L'apostolato è vocazione, è dovere per ogni cristiano. Il discorso del lontano 1957 dell'Arcivescovo Montini conserva ancora oggi tutta la sua freschezza e originalità. La missione è una tensione che coinvolge tutti i fedeli. Un cristiano non può dire ""io non c'entro""""; sarebbe un insensibile ad un suo proprio personale dovere fondamentale. Possa la lettura di queste parole di Montini risvegliare nei laici il desiderio di dare nuova, entusiastica, attraente testimonianza a Cristo. Perché la società moderna vuole vedere e quasi toccare il messaggio cristiano realizzato concretamente nella vita di chi lo annuncia."" -
Mons. Filippo Iacolino Vescovo di Trapani. Favara (AG) 1895-1950 Trapani
Nel libro, l'autore, alle notizie di carattere storico, ha aggiunto delle testimonianze molto toccanti di persone che hanno conosciuto direttamente il Vescovo Iacolino. In questo modo si rimane colpiti da questo intreccio tra storia e vita, tra racconti legati al passato e ricordi molto forti nel presente di chi da quella figura è rimasto edificato. Il libro, è interessante non solo perché racconta ciò che è avvenuto ma perché mostra come si è comportato chi ha vissuto quella stagione. Infatti sono convinto che il tempo che viviamo - con le sue complessità, i suoi travagli e le incertezze che fa sedimentare nell'animo di ognuno - ha bisogno di essere illuminato dall'esempio di chi ha attraversato difficoltà simili ed è riuscito a lasciare un segno edificante. Mons. Iacolino non si è distinto per particolari strategie, non ha approntato soluzioni innovative"", non ha usato furbizie umane. Le sue """"armi"""" sono state: il Vangelo, l'umiltà, il dono di sé. La sua vita è stata segnata da prove terribili sia da un punto di vista sociale che personale. Eppure emerge un profilo di uomo credente che non si è mai arreso, non si è mai abbattuto e non ha mai ceduto un solo centimetro allo scoraggiamento. Con lo sguardo rivolto verso l'Alto e con un animo umilissimo, si è impegnato con tutte le sue forze in ciò che gli veniva chiesto e affidato confidando nell'aiuto del Buon Dio""""."" -
Paolo VI ai vescovi italiani
Giovedì 9 maggio 1974 Paolo VI inaugura la nuova sede della Conferenza Episcopale Italiana alla Circonvallazione Aurelia in Roma. Con questo dono di Montini alla Chiesa italiana, si dimostrava una volta di più il suo particolare legame con la CEI, quale Vescovo di Roma e Primate d'Italia. La sua ansia era che l'episcopato italiano fosse modello ad altri, e avesse a compiere una preziosa missione nella comunità internazionale. Per questo ha sempre incoraggiato i Pastori a far prendere alla Chiesa italiana coscienza della sua nuova esistenza storica, del suo patrimonio morale e religioso. Sorprendentemente, ricevendo la Conferenza Episcopale italiana nel maggio 2014, Papa Francesco ha voluto consegnare ai Vescovi il discorso - qui riportato - che Papa Montini aveva pronunciato il 14 aprile 1964. Le parole di Paolo VI si intrecciano con quelle di Papa Francesco, che stimola i Vescovi italiani a favorire l'apostolato dei laici, la formazione del clero, la vita pastorale, la scuola, la stampa cattolica, i migranti, i poveri, l'applicazione dell'eredità del Concilio, la famiglia, i disoccupati... -
La bellezza riparatrice. L'arte racconta la vita di Maria
Il volume presenta la vita della Vergine Maria alla luce di alcune opere di un immenso patrimonio artistico che lei, l'umile serva del Signore, ha suscitato nel corso dei secoli. Se l'arte è creazione di bellezza, è evidente che gli artisti hanno trovato e continuano a trovare in Maria, la ""tutta bella"""", una fonte inesauribile di ispirazione.Ma l'arte è anche la proposta di un mondo nuovo, un mondo pienamente realizzato, un mondo """"riparato"""" dai suoi errori e dai suoi sbandamenti. Ed ecco, allora, che Maria diventa il modello di una umanità che ha ritrovato la strada dell'autentico progresso e, ponendosi a servizio di Cristo riparatore, collabora all'opera della redenzione, cui Maria fu strettamente associata. Nell'ambito del centenario della rivista """"Riparazione Mariana"""" (1916-2016) questo libro ne raccoglie i valori e le sollecitazioni e li prospetta in un'ottica attenta agli appelli del mondo di oggi."" -
Paolo VI e i gesuiti
Dopo il Concilio Vaticano II, nella crisi generale che aveva colpito tutti gli Ordini e Congregazioni religiose, Paolo VI si preoccupò particolarmente che la Compagnia di Gesù, vera milizia sulla quale la Chiesa e i Pontefici avevano sempre contato più che su ogni altro Ordine religioso, camminasse sul solco tracciato da Sant'Ignazio di Loyola. C'era il pericolo di una drammatica spaccatura nella compattezza proverbiale dei suoi membri. Paolo VI e la Curia Romana seguivano attentamente i lavori di preparazione della 32a Congregazione Generale. Ci furono discorsi di Paolo VI che sembravano quasi diffide; ci furono dialoghi privati tra il Papa e Padre Arrupe, e incontri in Segreteria di Stato, in qualche caso un vero braccio di ferro per divergenze di vedute. Ad ogni modo, Paolo VI cercò con tutte le forze di salvaguardare la natura della Compagnia di Gesù come la sua coscienza e la cognizione storica lo ispiravano. Papa Francesco, che ha benevolmente offerto un Suo autografo che qui pubblichiamo, afferma con sicurezza che ""Paolo VI ha salvato la Compagnia di Gesù!"""". I discorsi che qui vengono presentati testimoniano l'affetto, la fiducia e la cura tutta particolare con cui Paolo VI seguiva la vita della Compagnia."" -
Di notte... riflessioni, lettere dal carcere, provocazioni
Le testimonianze di cui si compone questa raccolta conducono, senza che ce ne accorgiamo, a riflettere su ogni piccolo accadimento quotidiano, su ogni esperienza, su ogni circostanza. Ci insegnano che ogni momento della nostra giornata è un'occasione unica e irripetibile, per costruire una filosofia di vita positiva, incline ad apprezzare il bello, il buono, il giusto, e a guardare con la fiducia del cambiamento tutto ciò che bello, buono e giusto non è. Ogni pagina di questo scritto, a ben guardare, è un esercizio, l'allenamento a guardarsi intorno con curiosità per non perdere l'abitudine all'osservazione, per scoprire ogni volta qualcosa di nuovo e accorgersi che nulla è scontato, neanche il nostro essere impigrito dal torpore mentale. È soprattutto l'esortazione a non scoraggiarsi mai, nella consapevolezza che quello che conta non è la perfezione, ma l'aspirazione ad essa, in un atto di fiducia. Per dirla con una frase citata dall'autore: ""Lasciati amare dal Signore, e sarai felice""""."" -
La Chiesa della Misericordia. I Vangeli della settimana santa
I testi evangelici della Settimana Santa riportati in questo volumetto, insieme al breve commento che li accompagna, offrono un'ulteriore possibilità di approfondire e meditare il grande mistero dell'amore del Padre che si rende visibile in Cristo Gesù. L'autore delinea i tratti di una ""Chiesa della Misericordia"""", motivando il cammino a cui l'intera comunità ecclesiale oggi è chiamata. Per don Antonio, vivere accanto a chi è ai margini della società vuol dire salire al Calvario e rinnovarsi nella Pasqua. Si comprende così che il Cristo che si china sui piedi dei suoi """"amici"""" non fa preferenze, ma rivela la sua attenzione verso coloro che apparentemente non avrebbero bisogno di aiuto. È Cristo di tutti, che con la sua salvezza oltrepassa i confini del cuore, come il Padre misericordioso della parola."" -
Attraversare quella porta per partecipare al banchetto
"Attraversare quella porta"""" è l'ultimo libro della Collana """"In Ascolto"""" delle Edizioni VivereIn scritto da Nicola Giordano e ispirato all'insegnamento di Papa Francesco al quale il volume è dedicato. L'autore si è ispirato al pensiero e alla dottrina del Papa, il vero maestro della Misericordia, come cammino del nuovo anno. Il volume più che una meditazione quotidiana sulla Quaresima è una costante e illuminata meditazione sull'intero anno dedicato al cammino della Misericordia. Motivo ispiratore è sempre la Sacra Scrittura. Non si può prescindere dallo studio e dalla contemplazione della Parola. Il volume intitolato """"Attraversare quella porta"""" espone anche la immagine di una conchiglia che vuole richiamare la dimensione eucaristica come motivo di singolare meditazione e amore." -
Volto di Cristo volti dell'uomo
Contemplare il volto di Cristo è l'esortazione di S. Giovanni Paolo II presente nella Novo Millennio Ineunte. La contemplazione nasce dalla consapevolezza di essere di fronte ad un capolavoro uscito dalle mani stesse di Dio da sperimentare nella fede, non è l'estasi che si prova di fronte ad uno splendido capolavoro dell'arte, uscito dalle mani dell'uomo, né di fronte ad uno splendido volto di una persona... Il volto indica la stessa persona di Gesù, vero Dio e vero uomo, la sua identità, le sue due nature, la sua vita, il suo cuore, il suo insegnamento, i miracoli, i misteri dell'intera sua esistenza. Il volto è l'aspetto esteriore più immediato e percettibile che consente di penetrare l'interiorità, l'anima, il cuore, i sentimenti di una persona. Nella contemplazione del volto di Cristo, lo Spirito Santo è l'anima. -
Papa Francesco tra laicologia e mariologia. Un'importante relazione teologica ed ecclesiologica a trent'anni dalla morte di Giuseppe Lazzati
Questo libro affronta una tematica poco esplorata, nella sua sistematicità, dalla teologia cristiana, anche se, nel corso dei secoli, ci sono stati alcuni grandi esponenti del laicato cattolico che si sono ispirati alla secolarità consacrata della Madre di Dio per praticare la missione evangelizzatrice della Chiesa e cercare il Regno di Dio, trattando e ordinando, le cose temporali secondo Dio. La prima parte racconta la mariologia di Giuseppe Lazzati, che ripropone un nostro studio del 2003, poco conosciuto e poco studiato. La seconda parte ha per titolo ""Per un laicato misericordioso e fraterno"""" e mette a fuoco le coordinate dottrinali e operative che i fedeli laici sono chiamati a tenere presenti, per vivere, da cristiani e da cittadini, i contenuti spirituali e morali espressi dalla Bolla di indizione del Giubileo straordinario della misericordia, indetto da Papa Bergoglio. La terza parte descrive la realtà di un laicato solidale per un'ecologia integrale: un aspetto importante e decisivo che connette il valore della solidarietà cristiana alla """"cura della casa comune"""", così come interpretata dalla Sacra Scrittura, dalla tradizione e dal magistero conciliare e di Papa Francesco, nell'enciclica Laudato si'. La quarta parte tematizza le implicazioni laicologiche della mariologia di Papa Francesco dalla """"Lumen fidei"""" alla """"Laudato si'""""."" -
Paolo VI e la Curia romana
Parlando con un ambasciatore, Papa Giovanni XXIII ebbe a dire: ""Voglio scuotere la polvere imperiale che dal tempo di Costantino si è depositata sul trono di Pietro"""". Paolo VI arriva a dare concretezza a questo """"sogno"""" del suo predecessore. Nel desiderio di rinnovamento e aggiornamento suscitato dal Concilio Vaticano II, con la Costituzione Apostolica """"Regimini Ecclesiae"""" del 15 agosto 1967, e con il Motu proprio """"Pontificalis Domus"""" del 28 marzo 1968, si impegnò a snellire quell'apparato che dava del pontefice e della curia romana l'immagine di una """"Corte"""" non più adatta ai nuovi tempi. Nel suo discorso alla Curia Romana del 22 dicembre 2014 Papa Francesco è stato ancora più forte ed esigente: la curia romana è come un corpo complesso; per vivere ha bisogno non soltanto di nutrirsi ma anche di curarsi da malattie e tentazioni che ne indeboliscono il servizio al Signore. Con rapidi cenni, si è voluto ricordare la """"carriera"""" e l'""""impegno"""" di Montini nel servizio della Santa Sede."" -
Paolo VI e Madre Teresa
Madre Teresa di Calcutta, Missionaria della Carità, di nome e di fatto. Una delle più grandi missionarie del XX secolo. Missionaria della pace, missionaria della vita. Paolo VI ha saputo valorizzare in lei perfino il suo sorriso, che rappresentava un ""sì"""" alla vita, un """"sì"""" gioioso, nato dalla fede e dall'amore profondi. L'incontro di questi due giganti della santità ricorda che essere cristiani significa essere testimoni della carità."" -
Dimensioni eucaristiche
L'autore propone queste venti riflessioni, come ""Dimensioni eucaristiche"""", non solo come particolari momenti di vita cristiana, ma anche come suggerimenti di vita, intessuti di """"preghiera, meditazione, contemplazione"""", affinché nei cuori e nelle menti di tutti possano crescere la fede, la speranza, la carità e """"ogni letizia interna che chiama e attrae alle cose celesti e alla salvezza"""", come dice papa Francesco (Esercizi Spirituali 316). Molti e da sempre desiderano giungere alla intimità con Gesù, vero ed unico Maestro di """"via, verità e vita"""". Alla folla che lo seguiva e a coloro che gli chiedevano di diventare suoi discepoli rispose: """"Venite a me voi tutti che siete stanchi ed affaticati ed Io vi ristorerò"""". Questo libricino è costruito con brevi testi evangelici e del N.T., ampliati con riflessioni e preghiere e indirizzati a quanti avranno voglia di rivivere gli episodi evangelici con amore semplice e concreto. Vengono, inoltre, proposti alcuni brani come inviti """"ad personam"""" per partecipare al convito di nozze, come commensali, affamati, sinceramente innamorati, ardenti e infiammati del suo stesso amore, umilmente gioiosi, pronti sempre a vivere lunghi silenzi di amore, docili ed inebriati dal vino nuovo, il suo Sangue, nella speranza che Egli voglia accettare l'invito a partecipare alla nostra mensa.""