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Al mercato delle illusioni. Lo sfruttamento del lavoro gratuito
Nelle nostre società alla progressiva contrazione del lavoro salariato e alla crescita dell'inoccupazione fa da contrappunto un aumento inarrestabile del lavoro gratuito. Tale che interi comparti quali l'università, i media, l'editoria andrebbero incontro a una paralisi se non vi potessero fare ricorso. Ma più in generale lo stesso processo di accumulazione e il funzionamento dei servizi e del settore pubblico entrerebbero in crisi se fossero privati di questa ""risorsa"""". Questo piccolo volume si propone di spiegare le diverse forme attraverso le quali il lavoro gratuito si è insediato al centro del sistema produttivo, di mettere in luce gli apparati ideologici, le narrazioni e i trabocchetti che accompagnano lo sfruttamento di queste attività senza retribuzione. Anche per cominciare a immaginare forme di organizzazione e di lotta in grado di contrastarlo."" -
Un marxismo rinnovato
Diversi motivi rendono necessaria oggi una profonda revisione del marxismo tradizionale: la teoria del valore-lavoro non è accettabile; il rifiuto di Marx di proporre ricette per il futuro ha lasciato indeterminata la questione del socialismo; l'identificazione, soprattutto ad opera di Engels, del socialismo con la pianificazione centralizzata e il fallimento di questa hanno portato alla sfiducia nei confronti di ogni socialismo possibile. Eduard Bernstein, secondo Jossa, aveva ragione quando osservava che il socialismo è l'erede del liberalismo non solo dal punto di vista cronologico ma anche da quello del contenuto ideale. Questo è il nucleo del rinnovamento del marxismo che il libro propone: la tesi che il socialismo è un ideale concreto e realizzabile, che ha al suo centro la gestione delle imprese da parte dei lavoratori. -
Scritti per Walter Benjamin
Walter Benjamin, filosofo, critico d'arte e letterario, studioso materialista del linguaggio, critico lucido della modernità, esule mancato sul confine franco-spagnolo, è la grande figura appartata e fragile in cui il XX secolo ha affermato la precarietà dell'esistenza. Precarietà intellettuale e materiale, disancorata dal mito umanistico del progresso, dalle illusioni della dialettica delle classi sociali e dalla forma di vita borghese, questa è la misura della sua opera che rimane ancora oggi in sospeso in una zona marginale del pensiero. Collezionista di frammenti in cui la modernità mostra i luoghi oscuri della scintillante metropoli, Benjamin dev'essere di continuo riscoperto. I saggi contenuti in questo volume si distribuiscono lungo una linea di senso che restituisce un profilo inciso nei problemi del pensiero: l'infanzia, la filosofia della storia, le immagini, la modernità artistica e del capitale. -
Solitudine e moltitudine. Saggi sulla condizione contemporanea
Solitudine e moltitudine sono termini oggi per lo più convertibili fra loro e divenuti, perciò, quasi interamente interscambiabili. Si fa molta fatica, infatti, a tracciarne i confini specifici, di fronte al dato evidente del continuo sfaldamento delle trame intersoggettive, da un lato, e delle permanenti trasformazioni economiche, sociali e antropologiche, dall'altro. L'uso ossessivo che si fa oggi dei cellulari e degli smartphone sembra aver dissolto definitivamente il valore tradizionale dell'autonomia della persona, nonché l'idea secondo cui l'ambito a essa connaturale sarebbe dato da quella che un tempo si chiamava la ""società civile"""". In un mondo tanto atomizzato quanto massificato come il nostro, si fa sempre più forte l'esigenza di uno spazio in cui coltivare la solitudine come """"dieta"""" dell'anima e ciò proprio per riguadagnare un'esperienza il più possibile autentica della pluralità. I saggi che compongono il volume sviluppano, da diverse angolature, una riflessione sul fenomeno appena descritto, indicando, al tempo stesso, le potenzialità che esso dischiude per l'elaborazione di un'""""ontologia dell'attualità"""" e del presente."" -
Fenomenologia di Matteo Renzi
Matteo Renzi, il leader più mediaticamente sovraesposto della storia nazionale è anche quello che presenta il massimo di zone in penombra. Da chi è stato effettivamente messo in pista e sostenuto nella sua repentina e irresistibile ascesa? Quali sono gli impegni sottoscritti con gli ambienti (economici e massonici, nazionali e internazionali) che lo appoggiano? Al di là delle tattiche messe in atto nella partita del potere, quali sono i principi guida e i modelli strutturali di riferimento della sua azione volta a cambiare l'Italia? Quali sono le vere poste in gioco del referendum sulla modifica della nostra Costituzione? Con una testimonianza di Pippo Civati. -
L' occhio, probabilmente. Un percorso poetico-politico
Il volume presenta le riflessioni di uno dei maggiori critici italiani sul film, sullo sguardo, sulla fisicità delle emozioni e sulla condizione materialistica dell'arte; traccia un itinerario sull'immagine e sulla visione attraverso un cinema di pensiero poetico-politico. Sette capitoli: Cinema/Teoria, Pittura, Filosofia, Immagine, Politica, Teatro e infine ""filmcritica"""", introducono un metodo di lettura teorica e critica che riguarda l'opera, il film, senza dimenticare l'attualità del mondo che lo circonda. L'occhio vergine di cui ha parlato Ernst Gombrich è il modello ancora valido per un'appassionante riscrittura, in cui gli autori preferiti si illuminano e si danno risalto reciproco: Rossellini, Godard, De Oliveira, Straub-Huillet, Bunuel, Spielberg, Eastwood, Ruiz, Huston e Pudovkin, ma anche Rothko, Bellini, Antonello da Messina, Rousseau. L'ultimo capitolo è dedicato a """"filmcritica"""", rivista nata come una favola, che da oltre sessant'anni continua a svolgere e ad esplorare a livello internazionale i problemi della critica in un vero e proficuo cenacolo ermeneutico."" -
Muri
Dopo la caduta del muro di Berlino e la fine della divisione del mondo in due emisferi contrapposti ci si illudeva che questa riunificazione, e la libertà di movimento che ne conseguiva, determinassero un periodo di pace governato da un unico sistema politico ed economico fondato sulla democrazia e regolato dal mercato. Ma in realtà sono stati eretti nuovi muri: muri che rafforzano le frontiere degli Stati per escludere la massa di immigrati in arrivo da paesi devastati; e muri che dividono quartieri e zone all'interno delle stesse città per difendere privilegi e status di una parte dei loro abitanti. Il libro, diviso in due parti per la differente lettura del fenomeno che i due autori propongono, cerca di rispondere ad alcune domande: chi e cosa i muri vogliono lasciare fuori? Cosa avviene e che tipo di comunità si costituiscono dentro i territori blindati? E cosa chiedono le masse di migranti che premono alle porte dell'Occidente? -
La morale dei gesuiti
Le considerazioni di Blaise Pascal sui gesuiti contengono spunti di straordinaria attualità nella situazione odierna, che vede per la prima volta sulla cattedra di Pietro un pontefice proveniente dalla compagnia di Gesù. La polemica tra giansenisti e gesuiti pone infatti di fronte due opposte concezioni del cattolicesimo, molto simili a quelle che hanno segnato la storia degli ultimi anni, e che vedono nei due opposti pontificati di Benedetto XVI e di Francesco la loro perfetta concretizzazione. L'introduzione di Fabio Tarzia mostra come le due anime della chiesa cattolica (quella più chiusa e e quella più aperta) si alternino continuamente nella storia degli ultimi cinquecento anni e approfondisce la nuova fase della identità e della geopolitica cattolica che ha conosciuto un rinvigorito slancio proprio grazie all'azione di Papa Francesco. -
Trump. Un «puritano» alla casa Bianca
La quasi totalità dei dei sondaggisti pensava che Trump non avrebbe mai potuto vincere. Perché è sessista e xenofobo e rifiuta il politicamente corretto? Perché vuole terminare la costruzione del muro tra Stati Uniti e Messico? Perché è un bugiardo e un evasore fiscale? In realtà tutte le affermazioni di Trump in campagna elettorale sono perfettamente coerenti con alcuni archetipi culturali di origine puritana che da sempre reggono l'immaginario americano e che si fondano sul controllo dello spazio: la difesa da attacchi esterni, il giustiziere che ripulisce lo spazio dal male e lo rende omogeneo. Il libro vuole provare a capire perché questo puritanesimo poliziesco, paranoico e inquisitorio, che sembrava essere stato sconfitto dalla storia e definitivamente messo all'angolo dalla presidenza Obama, sia tornato al centro della scena politica riuscendo addirittura a conquistare la Casa Bianca. -
Uscita di insicurezza. Brexit e l'ideologia inglese
L'uscita della Gran Bretagna dall'Ue mette a repentaglio non solo la sopravvivenza dell'Unione, ma anche l'assetto dell'Europa dopo il 1945. Eppure lo shock è in parte ingiustificato: in fondo il Regno Unito è sempre stato il paese europeo meno europeo. Questo libro propone un'agile disamina delle caratteristiche dell'eccezionalità storica, politica e culturale anglo-britannica rispetto al continente. La singolarità del Regno Unito e le sue specificità politico-istituzionali si lasciano comprendere a partire da una serie di assenze: di una rivoluzione borghese compiuta come quella francese; di una filosofia politica sistematica e trasformativa; di una sconfitta o invasione militare nelle due guerre mondiali che rendessero necessaria una ricostruzione non solo materiale. A queste assenze fa invece riscontro la grande permanenza psicologica dell'Impero, su cui si è cementata la vaga identità di «Britishness», paradossalmente in pericolo proprio per un gesto profondamente autarchico come la Brexit, che ha accentuato il rischio di secessione scozzese e nordirlandese. -
La felicità e i suoi nemici. Apologia dell'agnosticismo
Si può essere felici a comando, su ricette a noi estranee, preconfezionate e imposte da altri? Si concilia la felicità con la sottomissione servile a dogmi indiscutibili e ad autorità assolute mondane o divine? C'è un modello di felicità valido universalmente, in ogni tempo e in ogni dove? Qual è il tipo di filosofia più idoneo alla ricerca della felicità? Questo libro sostiene che non si possa dare né una definizione astratta ed esaustiva né un modello univoco di felicità valido per tutti, tantomeno se imposto dall'alto e dall'esterno, ma che al contrario, come l'esperienza insegna, ciascuno possa essere felice solo «a modo proprio», conformemente ai suoi sentimenti, gusti, opinioni e progetti di vita. A patto che siano garantite le tre condizioni esistenziali a cui nessun essere umano può rinunciare senza degradarsi a cosa od oggetto: la libertà, la dignità e la diversità individuale. -
Critica e sistema. Filosofia del giovane Marx
Un libro che riapre il dibattito teorico sul marxismo. A partire dall'inizio: dagli anni di formazione e fino al ""Manifesto del partito comunista"""". Marx era un filosofo, per formazione ed elezione. Il rapporto fra filosofia e critica e fra critica e politica è al centro del saggio, che ricostruisce la teoria del comunismo e denuncia le ragioni di fondo che ne determinarono la degenerazione totalitaria. Il nodo teorico è individuato nella tensione fra dialettica e ontologia. Da una parte l'hegelismo del giovane Marx, sottoposto a critica ma mai davvero superato, dall'altra le resistenti suggestioni dell'ontologia, eredità di una articolata frequentazione della filosofia greca. Un nodo non sciolto, che avrebbe segnato la teoria e la pratica politica di Marx e del movimento che da lui prese le mosse. La seconda parte del libro ripercorre centocinquanta anni di marxismo teorico, da Labriola e Sorel fino ad Althusser e Lukàcs (e Zizek), ricostruendo per scansioni e problemi una vicenda teorica e politica imprescindibile per l'autocoscienza del nostro tempo."" -
Le sfide di Podemos
L'irruzione di Podemos non ha solamente trasformato il paesaggio politico spagnolo, ma ha anche portato alla luce opportunità dilemmi e pericoli che riguardano l'intera sinistra europea. Nato dal niente nel 2014, Podemos in pochi mesi è stato capace di 'competere' per il potere contro i due partiti politici più importanti, sulla base di un programma politico di trasformazione. Questo libro spiega il contesto sociale e politico nel quale nacque Podemos, ne analizza le idee e i riferimenti iniziali e la loro evoluzione nel tempo, cercando di metterne in evidenza sia le potenzialitàche le zone d'ombra, i successi conseguiti e le sfide per il futuro. -
L' ordine della città. Violenza e spazio urbano
Questo volume indaga il modo in cui la relazione fra il fenomeno della violenza e la forma-città si è andata trasformando nella storia, e descrive quella attuale come una condizione 'post-cittadina' in cui la violenza è divenuta elemento costitutivo dell'idea stessa di metropoli. Analizza perciò l'emergere di percezioni e rappresentazioni delle città contemporanee come ambienti investiti da uno specifico problema di sicurezza, da una minaccia endemica di violenza, disordine, degrado, che risulta tuttavia priva di qualificazione politica o comunque difficilmente leggibile in termini politici attraverso la con-cettualità moderna. Di qui, il libro affronta, da una parte, l'introiezione di immaginari di 'guerra' dentro i territori metropolitani e, dall'altra, il riemergere di un carattere 'tumultuario' della spazialità urbana considerando una serie episodi emblematici come la rivolta di Los Angeles del 1992, la sommossa nelle banlieues francesi del 2005, i riots nelle città britanniche del 2011. -
Tra la guerra e il mare. Democrazia migrante e crimini di pace
Il libro si rivolge a chiunque sia interessato a capire come e perché la morte di chi deve solcare il Mediterraneo non sia un dato ineluttabile dei nostri tempi. Attraverso una narrazione che combina l'esperienza sul campo con un originale apparato teorico, Albahari propone una disamina della violenza di confine, nelle sue sfaccettature meno visibili. Ed è proprio la questione dei migranti, di coloro che si trovano con la guerra alle spalle ed il mare di fronte, a chiarire alcune tra le numerose zone grigie che caratterizzano quest'inizio di ventunesimo secolo - tra pace e guerra, legalità e crimine, umanitarismo e coercizione. -
Dreamland. I confini dell'immaginario. Le migrazioni nell'arte contemporanea
Il volume presenta una riflessione sul rapporto che intercorre tra arte e attivismo e una selezione di opere di artisti contemporanei che si sono cimentati con il tema delle migrazioni, della frontiera, della cittadinanza. Si propone di offrire strumenti concettuali e visuali per intendere la frontiera o il confine come luogo di produzione di significato, creazione di ""commons"""", rivendicazione di autodeterminazione e diritti. Uno spazio """"costituente"""", non più invisibile, tra sovranità e territori, stati e nazioni, che prescinde dai regimi tracciati arbitrariamente nel corso della storia, che diventa immateriale, ed allo stesso tempo produce narrazioni, fatti, atti, gesti, immagini, che in sé hanno la potenzialità del proprio superamento. Come è nelle intenzioni dei proponenti della """"Costituente Migrante"""" svoltasi nei mesi scorsi a Parigi, si tratta di dar volto ad un """"popolo che manca"""" attraverso i linguaggi poetici, filosofici e tecnici, dove """"il mare è la terra che manca di un paese migrante""""."" -
Il dono da lontano. Alterità e ospitalità
I saggi raccolti in questo volume riflettono sul paradigma del dono, in particolare sul dono a distanza. La fioritura di studi che sempre più fanno riferimento al celebre Saggio sul dono (1925) di Marcel Mauss, cui si deve la scoperta del triplice obbligo di donare/ricevere/ricambiare non solo nelle società cosiddette primitive ma nelle stesse società moderne e postmoderne, apre piste di ricerca estremamente innovative. La scelta di mettere a fuoco il dono a distanza nasce dalla consapevolezza che la distanza - fisica, geografica, religiosa, culturale o antropologica in generale è la condizione ""negativa"""" che spinge gli individui a costruire legami e a trasformarli in """"istituzioni"""". Il dono a distanza comprende un vasto territorio di rapporti sociali e interpersonali (lavoro, formazione, relazioni di cura, ecc.). La distanza pone la necessità di scegliere tra due opzioni: confinare l'""""estraneità"""" nella dimensione del misconoscimento o della negazione, o riconoscerla in termini di reciprocità, vicinanza e ospitalità, vale a dire lavorare a un modello di convivenza che trovi il giusto equilibrio tra il principio di comune umanità e il principio di differenza."" -
Praga 1968. Le idee della primavera
C'è un significato teoricamente rilevante e ancora fruibile dell'esperienza teorica e politica del '68 cecoslovacco, cioè di quella che è passata alla storia come la «primavera di Praga»? E quale rapporto esiste fra tale esperienza e il '68 che si sviluppò di qua dal solco che allora divideva i paesi occidentali da quelli del blocco sovietico, solco emblematicamente rappresentato dal muro di Berlino? Rispondere a queste domande implica interrogarsi sulla portata di quel pezzo di storia, da molto tempo ormai relegato nell'oblio ed eclissato nella memoria storica di gran parte della sinistra ma invece, secondo l'autore, tutto da riscoprire. -
I visionari. Tecnologie e utopie sulla fine del lavoro
Il volume parte dall'attuale crisi economica e dalla crescita impressionante delle diseguaglianze sociali per addentrarsi in un'esplorazione a ritroso di quella ""terza rivoluzione industriale"""" che, a partire dalla metà del Novecento, ha trasformato il mondo del lavoro, l'economia e la vita delle persone. Particolare rilievo è dato all'analisi delle prospettive utopistiche che hanno costellato l'evoluzione dell'automazione e delle nuove tecnologie, dall'idea dei futurologi degli anni '80 di rilanciare l'economia dei paesi in via di sviluppo attraverso le reti di computer fino all'utopia messianica di una fine del lavoro che, secondo alcuni, avrebbe dovuto realizzarsi in modo automatico per gli effetti spontanei del cosiddetto """"progresso"""". In questa prospettiva, la rivisitazione di alcuni aspetti del sindacalismo europeo di fine Ottocento e dello spirito dei consigli di fabbrica mira a rilanciare le culture del mutualismo e del conflitto nel contesto delle nuove tecnologie e dell'informatica, senza fare concessioni alla retorica dilagante della sharing economy."" -
Ottobre 1917. La rivoluzione pacifista di Lenin
Prima ancora che una rivoluzione per il socialismo, l'Ottobre fu una ""guerra alla guerra"""", una prova di disobbedienza di massa in nome di una difesa della vita, che era possibile solo con la pace immediata, il potere ai soviet operai e la distribuzione della terra ai contadini. Lenin calcolava che il processo popolare di rifiuto armato dei costi della guerra contagiasse in breve l'intera Europa e che quindi il laboratorio della società nuova assumesse il necessario risvolto mondiale. L'Ottobre ha scatenato l'onda d'urto che ha innescato i processi rivoluzionari vittoriosi in Cina ma è mancato, per la sedizione rossa, quel contagio vittorioso nella vecchia Europa da cui Lenin aspettava il sostegno indispensabile per l'esperimento rivoluzionario. E proprio questo scarto tra la costruzione del socialismo in un solo e arretrato paese, e la persistenza dell'economia-mondo in cui prevalente restava la formazione economico-sociale capitalistica, ha minato il progetto sovietico decretandone dopo settant'anni la sconfitta.""